Otto brani dall’animo cupo compongono il primo concept album dei DolomHate. Una storia di dolore mentale e fisico che passa dai diversi stadi della follia e si conclude con la peggiore delle soluzioni.
Naked Disguise
Opening track dell’ album e secondo singolo estratto, rappresenta il primo stadio di follia del protagonista, in cui si rende conto che c’è una nuova parte di sé che sta prendendo il controllo.
The Fire Beyond the Fall
In questa traccia l’alter ego del protagonista ormai è sempre più potente e dominante e decide di prendere in mano le redini della situazione per cominciare a giocare secondo le sue regole.
Socially Critical
La trasformazione è completata, l’alter ego “malvagio” ha vinto ed ora avverte, compiaciuto, della sua pericolosità, pianificando le prossime mosse per colpire dove fa più male.
Blood Must Have Blood
La vendetta che si realizza nel modo più violento. Il singolo è un susseguirsi di atti cruenti e istintivi, l’unica cosa che può dare un certo tipo di sollievo all’animo del tormentato protagonista.
Il pezzo è stato scelto come singolo di debutto della band.
Mad Men
La nuova personalità ha ormai pieni poteri e arruola orde di nuovi alleati, un nuovo esercito di persone guidate unicamente dalla follia e dal caos con l’intento di attaccare e intimidire la società.
I Tried
Ultimo sprazzo di lucidità del soggetto, l’ultimo colpo di coda di una personalità ormai completamente in balia della pazzia, qui cerca di spiegare le motivazioni che l’hanno portato ad essere ciò che è ora.
Phobetor’s Night
Quando ti abbandona anche il sonno, tutto ciò che ti circonda diventa cupo, oscuro, i demoni ti semsingolo reali e tu sei lì, inerme, paralizzato nel letto ad assistere a questo tetro spettacolo.
Happy Ending Suicide
A conclusione della storia la title track, scelta non a caso.
Il protagonista ha ottenuto ciò che voleva, giusto o sbagliato
che sia. Rimane solo un ultimo tassello nel puzzle, incidere un bel sorriso nella propria gola per concludere l’ultimo capitolo.