Il Vesuvio, simbolo di un territorio e di una popolazione nel mondo, è in fiamme da una settimana. Dalla costa, da diversi kilometri di distanza il vulcano partenopeo è in fiamme e nubi di fumo si levano da giorni.
Dai rilievi effettuati finora, sono diversi i focolai presenti sulle pendici del Vesuvio: questo fa pensare ad un atto doloso, altro che autocombustione o eccessivo caldo. E’ necessario uno o più interventi scatenanti per incendi di questa portata e le autorità ammetto che verosimilmente si tratta di dolo.
A peggiorare la situazione e a rendere questi atti ancor più criminali è la presenza di rifiuti tossi che si sono incendiati assieme alla flora del vulcano: questo peggiora le condizioni climatiche e di salubrità dell’aria in un ampio raggio attorno al vulcano, allarmando ulteriormente autorità locali e i cittadini. Quest’ultimi, sentitisi abbandonati disperati per la situazione, invocano l’intervento e l’attenzione del Presidente della Repubblica Mattarella.