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  • Akes dal vivo al Traffic Club, quando la “vendetta” è nu metal

    Akes dal vivo al Traffic Club, quando la “vendetta” è nu metal

    “Revenge” è il titolo dell’ultimo album dell’artista romano Akes, che presenterà dal vivo in concerto giovedì 27 aprile sul palco del Traffic Club.

    Dieci brani tra rock, elettronica e nu metal seguono il filo conduttore del titolo: la vendetta. Rivalsa verso sé stesso, come spiega nelle tracce “Backdoor”, “30” e “Angelo caduto”, ma anche un attacco contro quelli che reputava essere veri amici come in “Amico mio”. E poi si scaglia contro ex colleghi in “Revenge” ed ex ragazze nel brano “80%”. Non mancano però episodi motivazionali, in particolare nella traccia “Corri”, dove Akes racconta la storia di un adolescente lasciando intendere in qualche modo un contenuto autobiografico. In “Revenge” però c’è spazio anche per la speranza come in “Per sempre”, momento dedicato ad un futuro amore che per lui sarà proprio quello decisivo. Significativo l’episodio crossover “Furia rossa” con Gel (Truceboys), dove Akes sfoggia forse per l’ultima volta le sue barre da ex rapper, celebrando definitivamente la transizione da urban a nu metal in compagnia di uno dei pionieri di questo genere in Italia. Chiude il disco “Croce sopra” con il feat. della cantante Cristina Lizzul, brano che rappresenta il suo modo di dare un taglio definitivo con i demoni del passato. Il piano sonoro dell’album è una completa cristallizzazione degli ascolti dell’artista: dal rock di Sum 41 e Skillet, all’alternative di Bring me the Horizon passando per i capiscuola del crossover Linkin Park. Il risultato è un sound sperimentale, ruvido ma melodico, ricco di contenuti e permeato di un immaginario sociale e culturale che si riflette nei suoi testi. Distorsioni sature, ritmiche serrate e insert electro, uniscono i fili di strofe e ritornelli carichi di vitale energia.

    In scaletta oltre a tutti i brani di “Revenge” anche alcuni estratti dai precedenti album “Amore 2.0”, “Me”, “Revolution” e “Anima digitale”. Sul palco Akes (voce), Dr. Wesh (sequencer), Bass Bunny (chitarra), Faith Innocence (basso, cori) e Gianluca Sassaroli (batteria). Special guest Gel dei Truceboys e Keshaz che presenterà la serata e canterà alcuni brani con la band, in apertura Alessio Torri e OX (Osmel Fabre), rock da Roma.

    Giovedì 27 aprile

    Ore 21.30

    Traffic Club

    Via Prenestina, 738 – Roma

    Ingresso Euro 10

    Infoline 3280547412

  • “Revenge”, la vendetta di Akes riparte dal nu metal

    “Revenge”, la vendetta di Akes riparte dal nu metal

    A un anno da “Anima digitale”, ultimo capitolo della sua discografia, Akes pubblica il nuovo albumRevenge”. L’artista romano mescola nuovamente le carte in tavola, e lasciate alle spalle le sperimentazioni sci-fi, torna con un disco tra rock, elettronica e nu metal.

    Dieci brani che seguono il filo conduttore del titolo: la vendetta. Rivalsa verso sé stesso, come spiega nelle tracce “Backdoor”, “30” e “Angelo caduto”, ma anche un attacco contro quelli che reputava essere veri amici come in “Amico mio”. E poi si scaglia contro ex colleghi in “Revenge” ed ex ragazze nel brano “80%”. Non mancano però episodi motivazionali, in particolare nella traccia “Corri”, dove Akes racconta la storia di un adolescente lasciando intendere in qualche modo un contenuto autobiografico. In “Revenge” però c’è spazio anche per la speranza come in “Per sempre”, momento dedicato ad un futuro amore che per lui sarà proprio quello decisivo. Significativo l’episodio crossover “Furia rossa” con Gel (TruceKlan), dove Akes sfoggia forse per l’ultima volta le sue barre da ex rapper, celebrando definitivamente la transizione da urban a nu metal in compagnia di uno dei pionieri di questo genere in Italia. Chiude il disco “Croce sopra” con il feat. della cantante Cristina Lizzul, brano che rappresenta il suo modo di dare un taglio definitivo con i demoni del passato.

    Ed è proprio da questo mondo urban che parte la genesi dell’album. La realizzazione è stata finalizzata a Los Angeles assieme al produttore principale del disco Dr. Wesh nel celebre studio di Irkoe con la collaborazione dell’ingegnere del suono Stefano Moro(entrambi hanno collaborato con artisti del calibro di Kanye West). Il piano sonoro dell’album è una completa cristallizzazione degli ascolti dell’artista: dal rock di Sum 41 e Skillet, all’alternative di Bring me the Horizon passando per i capiscuola del crossover Linkin Park. Le sonorità scelte per questo disco sono molto più che ibride, provenendo da un processo dove nei precedenti “Revolution” e “Anima digitale”, l’artista aveva iniziato a distaccarsi dalla visione Hip-Hop. Il risultato è un sound sperimentale, ruvido ma melodico, ricco di contenuti e permeato di un immaginario sociale e culturale che si riflette nei suoi testi. Distorsioni sature, ritmiche serrate e insert electro, uniscono i fili di strofe e ritornelli carichi di vitale energia.

    Per questo nuovo lavoro, Akes ha scelto poi di pubblicare un videoclip per ogni traccia, creando un vero e proprio video album parallelo a quello sonoro.

    “Revenge” spicca per un’atmosfera tetra, la pioggia rossa della titletrack rappresenta il dolore delle esperienze passate. Su “Amico mio” la pioggia è blu scuro, un mare in tempesta, mentre su “Furia rossa” è verde speranza, in “Backdoor” domina il bianco e nero, dove l’aria spenta in sottofondo simboleggia il passato lasciato alle spalle. Scenari gotici per “Croce sopra” ambientato in una spettrale villa a Torino, per “80%” è stata scelta invece una cattedrale a Vicenza, mentre “Angelo caduto” tra le case di un borgo antico nel modenese. “Per sempre” è girato in una foresta, dove le rose nere sparse per la location simboleggiano gli amori perduti. Castelli e chiese abbandonate completano poi le tracce “30” e “Corri”. In tutti i video gli outfit richiamano non solo l’estetica di Matrix, ma includono anche completi più casual contraddistinti da un gusto dark gothic. I visual sono stati affidati tutti alla videomaker Federica di Pasquale, mentre per le comparse femminili si tratta delle Suicide Girls Keshsaz, Elisa Pavanello, Lilly Khorine e Gloria Barbiera.

  • “Anima digitale” è il nuovo album di Akes tra hyperpop e sci-fi

    “Anima digitale” è il nuovo album di Akes tra hyperpop e sci-fi

    Anima digitale” è il nuovo album di Akes disponibile da martedì 1 febbraio in tutte le piattaforme distribuito da Artist First.

    “Anima digitale” è un concpet album che conclude un ciclo di singoli e videoclip inaugurato lo scorso anno, dove l’artista ha anticipato al pubblico una serie di tematiche e sonorità, che ora nel disco si completano e acquistano un significato compiuto.

    I suoni di questo disco orchestrati da numerosi produttori (Dr. Wesh, Vince Lion, Cirielli, Ancora by 94hermanos, Erika Greys & Mario Bross Team, Fabiano Rivolta) sono il risultato di una complessa fusione di generi. Le linee vocali affondano le radici nel passato rap di Akes, ma da quello stile urban si è evoluto mescolando liriche cantate con barre rappate. Una forte componente electro pervade tutte le 14 tracce con la presenza costante di distorsioni nu metal, tastiere dream pop e beat che sfiorano la techno-house; casse dritte dai BPM incalzanti si alternano con electro ballad sognatrici, mentre beat glitchati scorrono tra synth digitali e filtri vocali avveniristici. Se dovessimo sintetizzare in un solo termine la definizione musicale in cui l’artista si rispecchia, la risposta -senza dubbio- è l’hyperpop.

    Se le sonorità sono un punto distintivo di questo lavoro, anche i contenuti sono frutto della ricerca e della visione controcorrente che Akes porta avanti ormai da molti anni. Tematiche rivolte al ruolo dell’uomo nella società contemporanea, sentimenti avversi al mondo globalizzato sono i concetti che prevalgono nei testi. Una tensione emotiva unita a un rifiuto verso il potere che rende schiava l’umanità, spingono Akes a dipingere scenari apocalittici e distopici. Un rifugio mentale messo in atto per alienarsi dalla realtà che lo circonda con la consapevolezza che la via da seguire, almeno per lui, sia solo in questa futuribile esistenza parallela. Sci-fi è il genere che meglio rappresenta queste emozioni cibernetiche, che prendono ispirazione dal cinema e dalla letteratura di fantascienza.

    L’estetica dell’artista attraverso l’abbigliamento, i videoclip, la grafica, richiama questo suo mondo digitale e tecnologico. Dal look con chiari rimandi alla saga cinematografica Matrix alla scelta delle suggestive location per i videoclip, dagli artwork delle copertine alla scelta dei font utilizzati per i social.

    L’album è accompagnato dal doppio videoclip “Anima Digitale” e “2077”. Il primo con la regia di Daniele Iannini è un vero e proprio tributo al primo film della saga Matrix. Akes impersona il protagonista Neo/Keanu Reeves, nella scena dove, nudo è immerso nel liquido dell’incubatrice, con il corpo collegato ai tubi dai quali poi si staccherà. Il secondo firmato dal regista Vladimir Scavuzzo è stato girato a Torino nello scenario urbano del quartiere Lingotto, riporta Akes negli sfondi distopici che hanno sempre caratterizzato i suoi videoclip. Un outfit futuristico accompagna il playback del protagonista tra interni minimali ed esterne in notturna.

  • L’alienazione antisistema di Akes torna con il doppio singolo e video “Stuntman” e “Smart working”

    L’alienazione antisistema di Akes torna con il doppio singolo e video “Stuntman” e “Smart working”

    Il mondo di Akes è scollegato dal sistema, il suo modo di pensare diventa sempre più lontano dall’immaginario di massa. Sonorità elettroniche e voci distorte attraversano beat e rime, che sicuramente affondano le radici nel mondo urban Hip-Hop, ma sono proiettate verso una dimensione quasi inedita per il panorama rap italiano. Electro a 360° ispirata a modelli internazionali come M83, non esclude però aperture melodiche ed emozionali soprattutto nei ritornelli. Questi sono “Stuntman” e “Smart working” i due nuovi singoli e videoclip di Akes, da giovedì 30 settembre in tutte le piattaforme digitali e su YouTube.

    I due brani vogliono raccontare l’alienazione nei campi che più interessano la comunità: l’amore e il lavoro, ed è proprio nei suoi testi che troviamo il cuore del suo pensiero. Se in “Stuntman” critica l’immobilismo sociale dovuto all’abuso dei social networkFermo, bloccato, sul desktop, scocciato“, in “Smart working” attacca il lavoro schiavizzante che porta ad una vita routinariaTutti lì a vantarsi che hanno qualcosa da fare, gli togli gli impegni e sono pronti ad impazzire“.

    Sulla produzione di Dr. Wesh, il musicista romano torna a mettere a fuoco la visione che ha sempre caratterizzato i suoi lavori. Un’idea futuristica e distopica della società che passa dai suoni, dai testi, dall’estetica e dalle immagini dei videoclip che accompagno i suoi brani.

    Per i videoclip, firmati dal regista Daniele Iannini, è stato scelto un luogo particolarmente suggestivo di Berlino: la collina artificiale di Teufelsberg creata con le macerie della Seconda Guerra Mondiale, dove si scorgono chiaramente i resti della celebre stazione radar in stato di abbandono.

    Tra antenne e architetture futuristiche, Akes è accompagnato dalla modella Nas che assieme a lui attraversa tutte le scene dei due clip. Il loro è un dialogo cerebrale, senza mai toccarsi e senza parlare, infatti, dove non è mai presente il playback delle canzoni. In un’atmosfera a metà tra Guerra Fredda e distopia post-punk, la coppia mantiene sempre un atteggiamento volutamente inespressivo nei confronti della telecamera. 

    Una scelta, quella di proporre un doppio singolo e video, che rimarca la sua visione controcorrente anche rispetto al mercato discografico. Questo percorso proseguirà nei prossimi mesi sempre con questa modalità doppia uscita, per poi portare alla pubblicazione del nuovo album prevista per il prossimo anno.

  • “Errore 404”, il nuovo videoclip di Akes tra amori virtuali e cyber alienazione

    “Errore 404”, il nuovo videoclip di Akes tra amori virtuali e cyber alienazione

    Errore 404” è il titolo del nuovo clip di Akes estratto dall’ultimo album “Revolution”, disponibile da martedì 9 marzo su YouTube. Sull’inconfondibile produzione di Dr. Wesh, già presente in molte tracce del disco, l’performer racconta attraverso una space ballad sognatrice tutti i sentimenti che ruotano intorno alla sua visione dell’amore. Un beat dal gusto electro attraversa strofe e ritornelli, dove le linee vocali effettate esaltano i sentimenti di sofferenza e ribellione verso il sistema e tutti gli stereotipi al quale l’umanità si sta conformando.

    Come commenta lo stesso performer: “Errore 404 è una memoria virtuale, dove è impressa tutta la mia sofferenza sentimentale. Dopo anni e anni di storie, convivenze e frequentazioni fugaci mi ritrovo ancora qui, solo a lottare contro il sistema che ci vuole tutti davanti a un monitor a cercare l’amore nel virtuale”.

    Sicuramente l’episodio più pop e melodico dell’intero album, dove Akes mette in evidenza il tema del rapporto con l’universo femminile, manifestando tutto il suo bisogno di amore nonostante l’alienazione dal mondo che lo circonda.

    Le immagini del clip realizzato dal regista Daniele Iannini sono ambientate in futuro nemmeno troppo lontano dalla nostra realtà contemporanea. Ambientazioni e scenografie vogliono raffigurare l’alienazione che ci troviamo a vivere soprattutto in questo periodo di pandemia.

  • “Revolution”, il nuovo album di Akes è cyber rap emozionale

    “Revolution”, il nuovo album di Akes è cyber rap emozionale

    Revolution” è il titolo del nuovo album dell’performer romano Akes, disponibile da giovedì 21 gennaio in tutte le piattaforme digitali. Nove tracce con le produzioni di Dr. Wesh, Alessandro Gemelli, Cirielli e Reizon che spaziano dall’electro all’EDM, dal pop alla fidget house.

    Per descrivere questo album e l’performer è necessario fare un passo indietro e almeno due in avanti. Indietro perché la matrice che Akes ha sviluppato finora nei suoi primi tre album può essere ascrivibile al macro settore urban rap, come molte produzioni contemporanee. Avanti perché con “Revolution” mette in atto una vera e propria rivoluzione artistica, estetica e culturale rispetto ai modelli del mondo Hip-Hop e a quanto maturato in questi anni.

    Il albumè un concentrato di sonorità estreme e sperimentali, con atmosfere da rave distopico che trasportano l’ascoltatore in un futuro i cui contorni sono chiarissimi nella visione dell’performer. Un sound avveniristico fa da cornice a linee vocali effettate, dove mette in evidenza i suoi sentimenti di ribellione verso il sistema e verso gli stereotipi. Una rivoluzione che parte dall’anima per abbracciare una prospettiva futuristica della realtà che lo circonda.

    Si parte con la title track “Revolution” che da un’atmosfera intimista si evolve in un grido di vendetta supportato da una cassa dritta e sonorità dubstep. “Ribelle N1” sfodera un sound banger saturo di distorsioni, come a sottolineare l’intento motivazionale del pezzo. Seguono i primi tre estratti del disco: “Routine”, “Dejavu” e “Loop”. Questi tre brani costituiscono una trilogia interna all’album, accomunati da un ritmo ipnotico e da una forte componente elettronica. Attraverso melodie da un retrogusto cupo, Akes ribadisce gli argomenti portanti del suo concpet. Segue la traccia più pop intitolata “Errore 404”, dove l’performer affronta il tema del rapporto con l’universo femminile, manifestando in una space ballad sognatrice tutto il suo bisogno di amore nonostante l’alienazione dal mondo che lo circonda. “Fuck the system” è uno dei brani dove i temi di denuncia e ribellione emergono maggiormente, su una produzione quasi house il testo attacca i luoghi comuni, omologazione e mediocrità che imperversano nella nostra epoca.

    Su una base alienante e acida, “Equilibrium” tratta il tema della droga, intesa come strumento di controllo sociale. Chiude l’album “Machine”, dove Akes recita una sorta di monologo come se fosse la voce sintetica di un calcolatore, che però alla fine esce dai circuiti si umanizza.

    L’album è accompagnato dal clip della titletrack “Revolution” realizzato dal regista Daniele Iannini. Le riprese sono state realizzate all’interno della fusoliera di un vecchio aereo abbandonato, che può ricordare un’astronave abbattuta proveniente dal futuro. Un simbolo estetico e concettuale voluto dall’performer per sottolineare tutta la forza della sua distopica rivoluzione emotiva. Akes alterna il playback tra l’esterno e gli interni del velivolo che prendono le sembianze di un tunnel, uno stato dal quale vuole simbolicamente uscire per risvegliare il suo io. Tutte le immagini sono poi inframezzate da interferenze visive e colori lisergici che rendono le scene fuori dallo spazio e dal tempo.