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  • “Cannabis For Future”, il nuovo inno è firmato Lion D

    “Cannabis For Future”, il nuovo inno è firmato Lion D

    Cannabis For Future” è il titolo del nuovo singolo del musicista reggae dancehall Lion D, scritto appositamente come inno dell’omonimo movimento che si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica sui benefici che può portare la legalizzazione di questa pianta.

    Il pezzo pubblicato da Bizzarri Records è disponibile in tutte le piattaforme digitali a partire da venerdì 7 maggio, mentre il video da mercoledì 26 maggio su YouTube. 

    La track prodotta da Leo Bizzarri richiama il tipico stile R’N’B/soul, dove Lion D sfoggia tutte le sue qualità di autore e performer capace di interpretare e rendere propri diversi stili, che vanno oltre gli stereotipi dei ritmi in levare. La raffinatezza delle armonie e i diversi registri vocali utilizzati nel pezzo, sono caratteristiche tipiche dello stile che David Andrew Ferri, questo il vero nome dell’artiere, mescola assieme al suo tipico stile reggae. In particolare, nella strofa, dove il testo è composto in patwa giamaicano, queste qualità vengono particolarmente messe in evidenza.

    Il pezzo è stato pensato come inno e quindi con una struttura particolare, diversa da quella di una track in cui strofa e ritornello si susseguono: in “Cannabis For Future” è presene una strofa unica centrale, anticipata e seguita dal chorus, che racchiude tutto il pathos del pezzo. Nella parte finale, invece, si ripete in un crescendo rafforzato dalle note delle coriste Empress Elisa e Blacky Grace, per chiudersi poi con la voce di Lion D in primo piano, accompagnato soltanto dal pianoforte, che canta la frase di apertura, la più importante: ‘Now it’s time to make a change / And I know it’s for the better’. 

    Nel testo viene celebrato il lavoro svolto dagli attivisti di Cannabis For Future, evidenziando vantaggi e peculiarità nell’utilizzo della cannabis su vasta scala. L’artiere si sofferma sull’aspetto naturale della pianta e dei suoi benefici, sottolineando come questo costituisca un genuino e spontaneo rapporto con “Madre Natura”.

    Il singolo “Cannabis For Future” è accompagnato dall’omonimo video realizzato da Lorenzo Confetta di Lova Lova Productions, dove il playback del protagonista si svolge all’interno di una serra di cannabis. Alle immagini si alternano spezzoni di video tratti dalle decine di manifestazioni organizzate dal movimento Cannabis For Future in tutta Italia. Oltre cinquemila sostenitori sono stati ripresi nelle piazze italiane da Udine a Palermo in occasione dell’ultima festa del 420, ma, anche per l’evento di disobbedienza civile #Iocoltivo dello scorso anno.

  • Festa 420, “Cannabis for Future”: scendiamo in piazza per legalizzare la cannabis e favorire l’economia

    Festa 420, “Cannabis for Future”: scendiamo in piazza per legalizzare la cannabis e favorire l’economia

    Oggi, in Italia, la cannabis è un business da oltre 10 Miliardi di Euro all’anno (studio condotto dal Prof. Pietro David ricercatore ISPC CNR, anno 2020) ed il settore che potrebbe creare 345.000 nuovi posti di lavoro (prof. Marco Rossi, “Una valutazione economica: legalizzare conviene (con qualche accorgimento)”, anno 2018). Sono queste le motivazioni che spingeranno gli attivisti del movimento Cannabis for Future a scendere nelle piazze italiane per le Festa del 420, ricorrenza che ogni anno si celebra in tutto il mondo il 20 Aprile. 

    Gli attivisti di Cannabis for Future, che conta oltre 5mila sostenitori in tutta Italia, manifesteranno martedì 20 aprile in numero limitato e rispettando le norme anti-Covid, distribuendo simbolicamente banconote fac-simile che rappresentano il volume d’affari perso a causa della mancata legalizzazione della cannabis.

    Nei punti di ritrovo nelle città di Bari, Milano, Genova, Reggio Emilia, Bologna, CagliariTorino, Padova, Udine, Rimini, Vicenza e Palermo, i rappresentati locali saranno a disposizione dei cittadini per spiegare le loro posizioni e distribuire materiale informativo, inoltre -sempre simbolicamente- avranno con loro alcune piante di cannabis industriale.

    Quello della cannabis -spiegano- è un mercato che vale 1/3 della manovra finanziaria e che potrebbe contribuire a sanare la grave crisi occupazionale della penisola. L’effetto positivo derivante dalla legalizzazione della cannabis sarebbe oltretutto immediato, perché il mercato già c’è, già esiste la domanda e l’offerta che oggi, però, è totalmente nelle mani delle organizzazioni criminali. Legalizzare significherebbe pertanto, portare alla luce un mercato che oggi si muove in maniera decisamente proficua nell’ombra. Quindi, perché non legalizzare la cannabis, una pianta che ha sempre accompagnato l’uomo nella sua evoluzione (pensiamo alla carta, alle funi, vele, reti da pesca…) senza mai causare un solo morto? 

    Pregiudizi e retaggi storici devono ancora prevalere oppure possiamo aiutarci in maniera concreta ed immediata ad uscire da questa brutta crisi post-pandemica così come stanno facendo molti stati negli USA (e non solo) che dalla legalizzazione della cannabis ne stanno traendo solo che benefici?

    Le città coinvolte nell’iniziativa:

    Bari, ore 10, presso sede RAI, via Dalmazia 104

    Milano, ore 13.30, piazza Donegani

    Genova, ore 11.30, presso sede Il Secolo XIX, piazza Piccapietra 21

    Reggio Emilia, ore 16.20, parco Renato Fucini 

    Torino, ore 10.00, piazza Castello 

    Bologna, ore 18, piazza Maggiore 

    Padova, ore 14.30, piazza delle Erbe 

    Palermo, ore 16.00, presso TiroVino, via Dante 132 

    Cagliari, ore 16.20, Bastione Saint Remy 

    Partinico (PA), ore 16.20, Spiazzale Mercato Ortofrutticolo

    Sassari, ore 12.00, palazzo della provincia, Piazza d’Italia

    Bassano del Grappa (VI), ore 10.00, Viale delle fosse 35/37

    Udine, ore 15.30, Piazza san Giacomo

    Rimini, ore 16.20, Piazza Tre Martiri

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