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  • Da La leva cantautorale degli Anni Zero alle piattaforme digitali, esce il 23 dicembre Sogno di Dente a dieci anni dalla prima pubblicazione

    Da La leva cantautorale degli Anni Zero alle piattaforme digitali, esce il 23 dicembre Sogno di Dente a dieci anni dalla prima pubblicazione

    Esce per la prima volta in formato digitale Sogno, pezzo scritto da Dente nel 2009.

    Pensato inizialmente per essere inserito all’interno dell’album L’amore non è bello (Ghost Records, 2009), viene pubblicato solo l’anno successivo ne La leva cantautorale dell’Anno Zero (Ala Bianca, 2010), grande raccolta in formato fisico che ben testimonia il panorama della track d’autore degli Anni Duemila. Curata da Enrico Deregibus con la collaborazione di Enrico De Angelis e Giordano Sangiorgi, la compilation vanta la presenza di ben trentasei artisti, tra i quali spiccano sicuramente, oltre a Dente, i nomi di Brunori Sas e Mannarino.

    Intimo e malinconico, Sogno è un pezzo che riflette sulla fine di un amore, nel momento in cui ci si rifugia nei ricordi e si ripensa ai momenti di dolcezza e complicità, con la consapevolezza che oramai appartengono al passato. L’arrangiamento all’insegna della semplicità mette in risalto il testo particolarmente diretto e si conferma essere la cifra stilistica di Dente anche nei lavori successivi.

    Sogno è una track semplice, d’amore e di mancanza, di speranza e desiderio”. 

    Giuseppe Peveri, in arte Dente, nasce a Fidenza nel febbraio del 1976. Inizia il proprio percorso nel mondo della musica come chitarrista per i Quic, prima, e per La Spina, poi.Nel 2006 esce Anice in bocca, suo primo album solista, registrato in casa e pubblicato con l’etichetta Jestrai Records. Già l’anno successivo viene pubblicato il secondo album del cantautore, Non c’è due senza te, e nel 2008 esce l’EP Le cose che contano, che vanta la collaborazione con Roberto Dell’Era, Enrico Gabrielli ed Enzo Cimino. Nello stesso anno partecipa con la cover di Verde a Il dono – Artisti vari interpretano i Diaframma, raccolta per celebrare i trent’anni di carriera del celebre gruppo. Collabora poi con Vasco Brondi e Le Luci della Centrale Elettrica per la cover di Siamo solo noi, inserita in Deviazioni (omaggio a Vasco Rossi).Nel 2009 esce L’amore non è bello, che sancisce l’inizio della collaborazione con Ghost Records, mentre nel 2010 partecipa a La leva cantautorale dell’Anno Zero (Ala Bianca, 2010) con il pezzo Sogno.Il 2011 rappresenta un anno molto intenso per il cantautore fidentino, che pubblica il suo quarto album Io tra di noi e collabora con Enrico Ruggeri e con gli Zen Circus.Dopo aver contribuito all’album Saudade (Ghost Records. 2013) dei Selton, Dente torna con un nuovo albumnel 2014: Almanacco del giorno prima (RCA), registrato in soli due mesi all’interno di una scuola abbandonata nella provincia di Parma, coadiuvato da Rodrigo D’Erasmo ed Enrico Gabrielli.Canzoni per metà, suo sesto lavoro discografico, esce nel 2016 sotto l’etichetta Pastiglie e distribuito da Sony Music, mentre nel 2020 viene pubblicato Dente, album omonimo sotto l’etichetta INRI e distribuito da Artist First. Il 10 dicembre è tornato con un nuovo singolo dal titolo Questa libertà.

  • Alla riscoperta dei classici del rock moderno: Zamy canta Bring Me To Life

    Alla riscoperta dei classici del rock moderno: Zamy canta Bring Me To Life

    Fuori ovunque “Bring me to Life” di ZAMY feat. AVELION & Mike Suzzi – online anche il Videoclip

    L’età e il bisogno di appartenenza giocano spesso un ruolo importante nella crescita artistica di cantautori ed interpreti. A quattordici anni si ascolta la musica del momento, gli artisti che fanno tendenza e questo succede in ogni generazione. La naturale evoluzione artistica è molto spesso dettata dal background musicale come una sorta di puzzle che prende forma, pezzo dopo pezzo.

    ZAMY si avvicina alla musica molto presto e a soli 14 anni riesce a definire la sua unicità artistica uscendo continuamente dalla zona di comfort senza paura di sperimentare e di mettersi in gioco prendendo ispirazione da mondi sonori lontani da lei, non solo cronologicamente.

    Dopo la pubblicazione di Look Into My EyesTutto Passa, Cometa e Boy (feat.Skaflus), la giovane esecutore decide di sperimentare ancora di più, uscendo totalmente dagli schemi; è così che approda al metal melodico, arrivando ad omaggiare Amy Lee in uno dei più grandi successi degli Evanescence, Bring Me To Life. Non una semplice cover ma un pezzo riarrangiato in chiave moderna grazie anche alla collaborazione con la prog metal band AVELION.

    ZAMY racconta: “Volevo collaborare con una band metal di Parma e quindi ho chiesto agli AVELION di darmi una mano. E’ stata una scelta naturale perché uno dei miei producer è anche il tastierista della band. Quando siamo in studio per registrare, durante le pause” – continua l’performer –  “ascoltiamo spesso musica di tutti i generi e così, grazie ai miei produttori, ho scoperto il metal melodico passando dai Within Temptation agli Evanescence. Il contrasto tra la linea della voce femminile e l’energia della musica mi ha colpito tantissimo! Ho iniziato a pensare a come potesse essere la mia voce affiancata a questo nuovo genere”.

    L’elemento comune di questa insolita e interessante collaborazione transgenerazionale è Parma, città che fa da sfondo al clip girato in una giornata innevata tra Piazza Duomo e il Parco Ducale.

    Oltre agli AVELION, il componimento vanta la collaborazione di Mike Suzzi, rapper dei Living Theory, band tributo mondiale ai Linkin Park.

    BIO
    ZAMY
    , all’anagrafe Noemi Trento, nasce a Parma nel 2006. Si avvicina prestissimo al mondo della musica, iniziando a studiare pianoforte a soli sei anni. Prende lezioni di canto e comincia a esibirsi dal vivo già a 11 anni. Il 20 marzo di quest’anno ha pubblicato il suo primo singolo “Look Into My Eyes” per la IM Records. Il 22 maggio pubblica il singolo “Tutto Passa”, una lettera virtuale a sostegno di chi subisce quotidianamente bullismo e discriminazioni. Il 3 luglio esce con il terzo singolo “Cometa” e il 23 ottobre Zamy pubblica Boy feat. Skaflus.

    CREDITI
    Prodotto da:
     Gaetano Fazio e Oreste Giacomini
    Mix a cura di Marco Barusso e Mastering di Marco D’Agostino 

  • Ombrello Giallo di Brunacci fuori il 4 dicembre

    Ombrello Giallo di Brunacci fuori il 4 dicembre

    Esce venerdì 4 dicembre Ombrello Giallo, il nuovo singolo di Brunacci

    Ombrello Giallo non è altro che la coscienza di Brunacci che si consola. È stato cambiato, migliorato e perfezionato, pur sempre mantenendo il senso che, fin dal primo secondo, gli ha dato vita. Questa composizione racconta una visione personale dell’amore, anche se cerca indirettamente di essere di conforto a chi, in questo testo, potrebbe ritrovare se stesso e le sue paure. La linea accattivante viene utilizzata come mezzo per trasmettere un messaggio, che rimane disponibile all’interpretazione personale di chi ascolta.

    “Ombrello Giallo è il desiderio di esprimere un sentimento che mi ossessiona. 

    Rappresenta la paura di rimanere soli, di non trovare quell’anima gemella che finisce per condizionare ogni azione e scelta di vita quotidiana nonostante il suo ‘non esistere’”.

    BRUNACCI è il personaggio che racchiude in tutto e per tutto l’anima di Paolo Brunacci: ragazzo di 19 anni aretino, l’amico con cui fumare una sigaretta, con cui dividere una bottiglia di vino; Brunacci è semplicemente l’immagine di sé stesso raccontata tra le corde di una chitarra.

    L’anima cangiante di Paolo si riflette nel suo percorso di studi dove dapprima frequenta il liceo classico di Arezzo per poi proseguire gli studi con la facoltà di Economia Aziendale a Firenze.
    “Spesso mi chiedono come faccio a scrivere una composizione. La verità è che non ci vuole molto a tirar fuori qualcosa che ti ossessiona, è sufficiente scrivere quello che pensi senza pensare a cosa scrivere”. Brunacci, che fin da piccolo si poneva domande cui non riusciva darsi delle risposte, ha trovato nella musica l’opportunità di esprimersi in modo chiaro e diretto. Quella che prima era una valvola di sfogo è diventata, crescendo, una passione. Brunacci ha sempre cantato ciò che per lui era più importante: la Vita al di là delle apparenze.