Tag: Dr. Wesh

  • Dr. Wesh, il nuovo album “Il Produttore Oscuro” e l’inno del cringe

    Dr. Wesh, il nuovo album “Il Produttore Oscuro” e l’inno del cringe

    Il Produttore Oscuro (parte I)” è il titolo del nuovo album di Dr. Wesh, da venerdì 14 ottobre in tutti gli store digitali pubblicato da Tutto Molto Fresco e distribuito da ADA Music Italy.

    Nove tracce realizzate dal musicista e produttore romano, che dalle sonorità rap urban del precedente album “Pazienti” del 2020 svolta verso un rock grunge arricchito da beat elettronici e strumenti suonati.

    Un disco che racchiudono rabbia, depressione e tristezza, ma anche la giusta dose di ironia e autocritica come la divertente “Sono cringe”, una vera e propria alternative ballad generazionale.

    Un lavoro dove Dr. Wesh si espone in prima persona come produttore e come cantante. E proprio le parti cantate dove chiama accanto a sé anche 9 featuring (Akes, Andre Faida, Anima, Dreno, Ivan Skruigners, Mood, Naver, Pedar e Sonny Suburbio), alternano liriche melodiche cantante a parti rappate con l’effettistica tipica del mondo trap.

    Ho cercato di far mettere agli artisti coinvolti il loro lato peggiore -commenta Dr. Wesh-, le loro fragilità, e ci ho messo i miei incubi nei pezzi dove canto. Il disco è un concentrato di malessere, un malessere autentico”.

    Ma anche la produzione persegue questa commistione di mondi, dal rock più classico dei ’90 alle sonorità urban più contemporanee. Un rituale per ricongiungersi al proprio lato oscuro, per liberarsene e per venire ristorati dalla propria ombra, un mix di chitarre grunge, batterie punk e insert electro ad amalgamare melodie e arrangiamenti. Lo sforzo produttivo deriva anche da una varietà di ascolti che hanno abbracciato Nirvana, Slint, grunge e il post rock più deprimente.

    L’album è accompagnato dal videoclip del brano “Sono Cringe”, dove la modella Sheila Guarnieri si presta interpretare la protagonista della storia con le immagini di Khora Visual.

    A questa prima parte de “Il Produttore Oscuro”, seguirà la seconda metà di prossima pubblicazione.

  • “Revolution”, il nuovo album di Akes è cyber rap emozionale

    “Revolution”, il nuovo album di Akes è cyber rap emozionale

    Revolution” è il titolo del nuovo album dell’performer romano Akes, disponibile da giovedì 21 gennaio in tutte le piattaforme digitali. Nove tracce con le produzioni di Dr. Wesh, Alessandro Gemelli, Cirielli e Reizon che spaziano dall’electro all’EDM, dal pop alla fidget house.

    Per descrivere questo album e l’performer è necessario fare un passo indietro e almeno due in avanti. Indietro perché la matrice che Akes ha sviluppato finora nei suoi primi tre album può essere ascrivibile al macro settore urban rap, come molte produzioni contemporanee. Avanti perché con “Revolution” mette in atto una vera e propria rivoluzione artistica, estetica e culturale rispetto ai modelli del mondo Hip-Hop e a quanto maturato in questi anni.

    Il albumè un concentrato di sonorità estreme e sperimentali, con atmosfere da rave distopico che trasportano l’ascoltatore in un futuro i cui contorni sono chiarissimi nella visione dell’performer. Un sound avveniristico fa da cornice a linee vocali effettate, dove mette in evidenza i suoi sentimenti di ribellione verso il sistema e verso gli stereotipi. Una rivoluzione che parte dall’anima per abbracciare una prospettiva futuristica della realtà che lo circonda.

    Si parte con la title track “Revolution” che da un’atmosfera intimista si evolve in un grido di vendetta supportato da una cassa dritta e sonorità dubstep. “Ribelle N1” sfodera un sound banger saturo di distorsioni, come a sottolineare l’intento motivazionale del pezzo. Seguono i primi tre estratti del disco: “Routine”, “Dejavu” e “Loop”. Questi tre brani costituiscono una trilogia interna all’album, accomunati da un ritmo ipnotico e da una forte componente elettronica. Attraverso melodie da un retrogusto cupo, Akes ribadisce gli argomenti portanti del suo concpet. Segue la traccia più pop intitolata “Errore 404”, dove l’performer affronta il tema del rapporto con l’universo femminile, manifestando in una space ballad sognatrice tutto il suo bisogno di amore nonostante l’alienazione dal mondo che lo circonda. “Fuck the system” è uno dei brani dove i temi di denuncia e ribellione emergono maggiormente, su una produzione quasi house il testo attacca i luoghi comuni, omologazione e mediocrità che imperversano nella nostra epoca.

    Su una base alienante e acida, “Equilibrium” tratta il tema della droga, intesa come strumento di controllo sociale. Chiude l’album “Machine”, dove Akes recita una sorta di monologo come se fosse la voce sintetica di un calcolatore, che però alla fine esce dai circuiti si umanizza.

    L’album è accompagnato dal clip della titletrack “Revolution” realizzato dal regista Daniele Iannini. Le riprese sono state realizzate all’interno della fusoliera di un vecchio aereo abbandonato, che può ricordare un’astronave abbattuta proveniente dal futuro. Un simbolo estetico e concettuale voluto dall’performer per sottolineare tutta la forza della sua distopica rivoluzione emotiva. Akes alterna il playback tra l’esterno e gli interni del velivolo che prendono le sembianze di un tunnel, uno stato dal quale vuole simbolicamente uscire per risvegliare il suo io. Tutte le immagini sono poi inframezzate da interferenze visive e colori lisergici che rendono le scene fuori dallo spazio e dal tempo.