Tag: Eduardo Giometti

  • Cartapesta pubblica il nuovo singolo dal titolo Miao! Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 19 aprile

    Cartapesta pubblica il nuovo singolo dal titolo Miao! Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 19 aprile

    A poche settimane di distanza dall’uscita di Senza spegnere la luce, Cartapesta pubblica il nuovo singolo dal titolo Miao!. Dopo aver inaugurato il 2024 con una veste più rock, il progetto targato Carlo Banchelli prosegue con un brano scanzonato e scherzoso, scritto dal cantautore insieme al musicista e polistrumentista Riccardo Diecibue e prodotto da Andrea Cattaldo.

    Un frammento quotidiano di vita di coppia, un litigio e una riappacificazione, il senso di libertà tipico del gatto e l’affetto nel frattempo nei confronti del padrone, sono il punto di partenza per raccontare l’accettazione dei propri limiti, dalla difficoltà di dare continuità a un inizio sfavillante in una relazione, al sentirsi inadeguati nel rispettare le aspettative autoimposte in ogni ambito della vita, il tutto incastonato in un arrangiamento arioso e tutto da canticchiare.

    Mi sono sempre preso molto sul serio. Nella vita e nelle canzoni. Così sul serio e sempre d’un pezzo che anche nel modo di muovermi, di respirare e di essere faccio fatica a lasciarmi andare. Miao è una pazzia che si sposta nella direzione opposta a tutti i limiti che mi sono imposto. Spero che ballerete con me“.

    Un percorso artistico sincero quello di Cartapesta che continua ad avere un ottimo riscontro sulle piattaforme digitali grazie al passaparola di una fan base sempre più ampia e a un’intensa attività live. Se l’aspetto emotivo ed empatico dei testi è stata sinora la carta vincente di questo feedback positivo con il pubblico, adesso Cartapesta lascia un attimo da parte la malinconia per abbracciare sonorità leggere più adatte all’inizio della bella stagione.

    Ascolta Cartapesta su Spotify

    Segui Cartapesta su Instagram

    Cartapesta è un progetto pop-rock nato nel 2021. Dopo l’uscita dei primi due singoli Rimani e Quello che si perde, che hanno totalizzato oltre 250mila ascolti sulle piattaforme di streaming, il gruppo rilascia il terzo inedito Tre giorni inserito nella playlist ufficiale di Spotify Rock Italia. Nel mese di aprile 2022 è uscita la loro prima canzone distribuita da ADA Music Italy (Warner Music) dal titolo Accanto a cui ha fatto seguito il featuring con Male sulle note di Vertigine, accompagnato da un toccante tik tok video. Il 2023 l’ha visto protagonista con Scarpe, Carlo come te, Coreografia e Briciole, quattro pezzi intimisti che hanno confermato il forte legame con il pubblico in termini di risposta sui social e su Spotify. 

  • LJB, il cantautore ci mostra un nuovo mondo sonoro in J.J (La canzone con il tuo nome)

    J.J (La canzone con il tuo nome) è il nuovo singolo del cantautore brit indie LJB, che continua il proprio racconto generazionale in cui il passato adolescenziale si scontra con la crudezza del presente e l’incognita del futuro. I personaggi che l’artista piemontese tratteggia hanno il cuore intriso di malinconia per un quotidiano che è diverso rispetto a quello che si erano immaginati e che fa a pugni con una società che ci rende schiavi di aspettative da superare. 

    In questo brano si parla di amicizia, sottolineando quanto i legami, spesso anche profondi, che si hanno a 20 anni siano destinati a interrompersi per vicissitudini varie e che la solitudine sia un’ipotesi che incombe minacciosa all’orizzonte e con cui fare i conti. I ricordi di serate tra drink e risate, di domeniche in metrò e di condivisione di paure e interessi sono inseriti su un tappeto musicale inedito, più rock rispetto alle ballate dei precedenti singoli di questo nuovo progetto, ma senza snaturare la propria identità ben definita che non vuole scendere a compromessi con i gusti del mercato ma colpire l’ascoltatore per la sua schiettezza narrativa e la sua genuina sincerità.

    Così il bar che si è frequentato per tanto tempo continua a essere aperto ma ha cambiato la propria clientela abituale, la carriera da calciatore è un sogno sfumato e quei treni su cui non siamo saliti non hanno fatto ritorno alla stazione della nostra vita. LJB si chiede a metà strada tra rammarico e presa di coscienza che fine abbiano fatto quei momenti spensierati, adesso smarriti nella stanza degli impegni dell’età adulta.

  • Mc Flava pubblica il nuovo singolo Sai che c’è Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 3 febbraio

    Mc Flava pubblica il nuovo singolo Sai che c’è Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 3 febbraio

    Sai che c’è è il nuovo singolo di Mc Flava, brano in cui tra barre serrate, un flow accattivante e old school mette in rima un confronto tra due persone che stanno insieme o che si stanno frequentando e che diventa occasione per riflettere su se stessi e sul timore di fidarsi fino in fondo di qualcuno. Il silenzio è percepito come sintomo di incomunicabilità di coppia e per trovare una direzione giusta non serve la rosa dei venti ma parlarsi apertamente e chiarire ciò che non va, anche a rischio di porre fine a una relazione e di diventare un bel ricordo come quando si vede a distanza di anni una vecchia foto di classe. 

    La ricerca di un equilibrio interiore non sempre coincide con quello che si ha con la propria partner e questo comporta la possibilità di ricadere negli stessi sbagli. Con questo ispirato brano il rapper siciliano ci pone di fronte a un bivio e ci fa capire quanto siamo spaventati di agire e quanto sia più facile aspettare e sperare che i problemi si possano risolvere senza affrontarli. Online il videoclip, con la regia di Frank Falletta.

    Sai che c’è rappresenta la vita di tutti i giorni ma soprattutto la paura che pervade la nostra mente nel provare amore verso un’altra persona, di legarsi ma allo stesso tempo di vivere in solitudine. Quindi…sai che c’è…vivi giorno per giorno ciò che il destino ha in serbo per te!“.


    Mc Flava BIOGRAFIA

  • Nasca pubblica I treni sono rock and roll

    Nasca pubblica I treni sono rock and roll

    I treni sono rock and roll – EP è la prima fatica discografica di Nasca, contenente quattro brani dal sapore analogico, interamente suonati, dai testi autobiografici e scritti senza fronzoli e dal piglio pop rock con rimandi alla tradizione cantautore italiana ma con uno storytelling più ancorato alla quotidianità con ironia scanzonata e consapevole. A firmare la copertina con un originale artwork lo street artist e illustratore Claudio Chiavacci

    La focus track è Se non ti spiace, con un incipit brit pop, e poggiata su chitarra, batteria e piano in cui il protagonista invita l’amata a passare una serata al mare per lasciarsi andare alla passione.

    Sembri una canzone di Battisti, una ballata per cuori tristi

    Sei piccolissima si apre in chiave acustica per proseguire con una linea melodica orecchiabile e dalle venature pop per una dedica originale a chi vorremmo al proprio fianco per fare un tuffo nei sentimenti e condividere anche i lati bui che fanno parte della vita di chiunque ma che sembrano avere spiragli di luce se attraversati in due.

    Io sono timido, mi aggrappo ai tuoi capelli ma scivolo

    Sindrome di una stronza, a metà tra uno ska e un rock leggero, con i fiati già presenti nell’incipit, e racconta di una partenza dopo la rottura di una relazione con l’idea di avere sprecato anni della propria vita e la conseguente voglia di recuperare il tempo perduto viaggiando e dimenticando la persona che ci ha fatto del male. Dopo due anni di trasferimenti adesso è arrivato il momento di guardare avanti e cercare stabilità.

    Voglio vivere nel deserto, dormire sopra i sedili del tram, voglio bere in un bar dell’est, svegliarmi senza un’identità

    Gira che gira è il primo singolo rilasciato di questo progetto discografico, in cui racconta con disincanto un amore non corrisposto, un’illusione che è diventata una canzone da cantare squarciagola per ricordarsi di mettere in primo piano se stessi.

    I nodi in gola fanno schifo, un processo distruttivo della testa che vuole dialogare

    Ascolta l’EP su Spotify

    Segui Nasca su Instagram

  • Leda P canta la violenza domestica vista dagli occhi di una bambina in Allegra

    Leda P canta la violenza domestica vista dagli occhi di una bambina in Allegra

    Leda P inaugura il suo 2023 in musica con Allegra, singolo in cui affronta il delicato tema della violenza domestica vista dagli occhi di una bambina indifesa e obbligata a essere grande ma allo stesso tempo impossibilitata ad agire da adulta data la tenera età. L’aggressività e l’instabilità di un padre alcolizzato influenzano il quotidiano della protagonista, costretta ad assistere a una disarmonia familiare e a soffrire in silenzio. 

    Un arrangiamento vellutato accompagna una storia fatta di lacrime e di voglia di rivalsa. Per liberarsi dal dolore la cantautrice sceglie un grido di liberazione attraverso i vocalizzi e un ritornello che rappresenta il tuono ridondante che viene ripetuto come fosse un mantra. Un brano in cui Leda desidera abbracciare e liberare tutte le vittime di un’infanzia poco “allegra” e che è stato presentato ad Area Sanremo. 

    Dominano le immagini naturalistiche, in particolare quella del mare, come luogo dove poter consolare la propria anima. Si tratta di una peculiarità della scrittura dell’artista che si lascia sempre ispirare dal paesaggio, come se fosse una riproposizione esterna dei suoi stati d’animo, dato che le sue canzoni hanno sempre un forte connotato autobiografico.

    Il pezzo è nato come un flusso di pensieri, avevo da tempo il desiderio di trovare le parole giuste per raccontare il mio passato, è stato il mio modo per elaborare l’accaduto e non sentirne più il peso. Non mi devo vergognare perché a sbagliare non ero io, purtroppo sono vicende che capitano spesso, la soluzione è guardarle con il giusto distacco e cercare di costruire la propria vita una volta diventati grandi, anche se chi vive episodi del genere matura più in fretta“.

    Leda P BIOGRAFIA

  • Mc Flava pubblica il nuovo singolo Fra le dita

    Mc Flava pubblica il nuovo singolo Fra le dita

    Mc Flava pubblica il nuovo singolo Fra le dita, un racconto autobiografico di chi continua a vivere di sogni e trova nella scrittura un rifugio sicuro. Il rapper palermitano pone i riflettori sulla necessità di lasciare la propria terra, la Sicilia, per ottenere riconoscimenti artistici. La voglia di rivalsa e l’inchiostro come arma da impugnare sono i punti focali del brano e motori dell’intera produzione di Flavio, di cui Fra le dita si può ritenere come una sorta di manifesto poetico.

    La famiglia, il senso di appartenenza alla sua regione, il desiderio di un cambiamento artistico e non solo della sua terra d’origine hanno convinto Mc a restare in Sicilia e a portare avanti il suo progetto musicale lontano dai fari delle grandi città del Nord Italia. Comunicare con la scrittura rappresenta per lui una valvola di sfogo e il suo personale modo di rispondere quando riceve un torto, anteponendo pensieri su carta ad altre reazioni più istintive. Fra le dita è scritta e composta dallo stesso Mc Flava e prodotta dal videomaker Frank Falletta dello Shuttle Lab studio che ha curato anche la copertina. Il pezzo sancisce la neonata collaborazione con la Majonese Project.

    «Fra le dita rappresenta il sogno di un ragazzo umile e con i piedi per terra. Lodevole il suo impegno di riuscire nella vita senza dover obbligatoriamente abbandonare i propri affetti e le proprie abitudini. Un ragazzo forte, che si scontra con la solitudine e che nella sua debolezza vede anche in Dio il problema dei suoi mali, anche se poi, come un valoroso soldato, affida proprio a lui la sua battaglia per ritrovare miglior fortuna. Svegliarsi sulla luna sembra la sua favola preferita, autentica magia per chi tiene una famiglia Fra le dita».

    Mc Flava BIOGRAFIA

  • ILCLASSICO, il nuovo singolo è CAMERA MIA, CAMERA TUA

    ILCLASSICO, il nuovo singolo è CAMERA MIA, CAMERA TUA

    ILCLASSICO pubblica il nuovo singolo CAMERA MIA, CAMERA TUA in cui si raccontano le dinamiche di una coppia che ancora deve imparare a conoscersi, con un invito ad abbattere la timidezza iniziale. È naturale provare agitazione e imbarazzo quando siamo nel momento della frequentazione, siamo catapultati in un continuo saliscendi di sorprese, alla ricerca del mare anche nel pieno centro di una città, di una via di fuga dalla quotidianità.

    Spesso per rompere il ghiaccio si tende a individuare interessi in comune, come la passione per i film romantici alla Notting Hill, e tramite il dialogo si crea più facilmente empatia, emergono punti di contatto che portano a pensare che in fondo quella persona è come se la si conoscesse da sempre. Due vite che si mischiano al punto da non riuscire più a distinguere dove finisce una e dove inizia l’altra, se questa è “camera mia” o “camera tua”.

    Il brano è prodotto interamente dal duo che ha deciso di mostrare un lato più leggero della sua musica, attingendo a sonorità funky con un omaggio alla disco music degli anni ’70. Anche la copertina rimanda al genere con un tono sobrio e l’aspetto di un vecchio vinile da collezionare nella propria cameretta. Il pezzo sarà accompagnato da un videoclip che uscirà lunedì 20 dicembre.

    «Anche in questo caso abbiamo preso spunto da aspetti di vita quotidiana che capitano a noi o ispirati alle storie delle persone a noi vicine, come i nostri amici. Volevamo riderci sopra, sdrammatizzare questo argomento pieno di tensioni e di imbarazzo che assilla tutti, donne e uomini, chi prima, chi dopo. Ne è uscito un pezzo frizzante, speriamo divertente, diverso da tutto quello che abbiamo fatto finora. Quindi sotto l’albero… Volume al massimo e via l’impaccio!».

    ILCLASSICO BIOGRAFIA

  • Eleonora Mangano canta la sua rinascita in Niente

    Eleonora Mangano canta la sua rinascita in Niente

    Eleonora Mangano pubblica il nuovo singolo Niente, presentato in gara al Festival delle Alpi Apuane lo scorso luglio chitarra e voce e adesso rilasciato nella sua versione definitiva. Prodotta da Jacopo Noccioli, che ha lavorato anche all’arrangiamento insieme a Emanuele Giorgi, Niente è una canzone autobiografica che affronta il delicato tema del disturbo alimentare e che racconta del percorso di rinascita avvenuto grazie alla psicoterapia.

    In apertura del brano, scritto un anno fa, si parla di un trasloco. Questo evento è realmente capitato di recente nella vita di Eleonora ed è stato il definitivo passo verso la ritrovata e agognata serenità. Il trasferimento non è stato solo fisico ma soprattutto mentale, staccarsi dal nido comporta affrontare diversi cambiamenti e ti consente di ritrovare l’istinto di sopravvivenza e recuperare la pratica quotidiana della socializzazione. Nel ritornello la giovane artista si chiede quanto pesi il niente, condannando il senso di vuoto che per molto tempo l’ha oppressa e che si era mascherato come la soluzione e il migliore amico.

    «La canzone è nata grazie ad un’esercizio datomi dalla mia terapeuta che mi disse di scrivere nel dettaglio su carta ogni giorno tutto quello che sentivo. La musica e la scrittura hanno rappresentato per me un’ancora di salvezza ma ho avuto bisogno di una mano ulteriore e ho capito che chiedere aiuto è l’atto d’amore più grande che si possa fare per se stessi ma allo stesso tempo che per comprenderlo davvero bisogna prima schiantarsi fino in fondo contro il muro. Sono davvero legata a questa canzone, sia per il suo lato quasi profetico, sottolineato dal fatto che parlo del problema come se l’avessi superato ma quando l’ho scritta ero immersa nel dolore, dettato anche dalla pandemia. Non bisogna avere paura di dire le cose, se restano dentro non fanno vivere, ci vuole il dovuto rispetto anche per le vicende brutte che possono capitare, motivo per cui ho deciso di non usare filtri perché ancora non si parla come si dovrebbe dei disturbi alimentari», racconta Eleonora a proposito del brano.

    A colpire è anche la copertina scelta per Niente, anche per il suo parallelismo con un singolo precedente dal titolo Psicotici sul filo dove Eleonora era ritratta nell’atto di coprirsi gli occhi ed era circondata da cornici con uno specchio, a testimoniare la sua paura di guardare la realtà. Qui troviamo una scimmia davanti a uno specchio sempre con gli occhi chiusi ma dall’altra parte qualcuno l’aiuta ad avere il coraggio di vedere.

    Eleonora Mangano BIOGRAFIA

  • Lorenzo Meloni, il disco d’esordio è Neanderthal ­ Un itinerario psicologico tra cantautorato e sperimentazione

    Lorenzo Meloni, il disco d’esordio è Neanderthal ­ Un itinerario psicologico tra cantautorato e sperimentazione

    Neanderthal è il disco d’esordio del cantautore bolognese Lorenzo Meloni. Dieci tracce dalle sonorità variegate che vanno ad analizzare la psiche umana nelle sue contraddizioni più viscerali, tra ironia e autoanalisi morale. Un album topografico, dalle atmosfere notturne, basato molto sulla parola, al punto da essere accostato alla poesia recitata, ma che non rinuncia a sperimentazioni, anche ardite, in termini di arrangiamento.

    Luoghi e situazioni disegnati a tinte impressioniste, con un costante intreccio tra contemplazione ipnotica e racconto. Un dialogo interiore continuo con il proprio ego, spesso sdoppiato, che è filtrato da continui riferimenti cinematografici e da un’impostazione visiva di scrittura. Domina, infatti, la sinestesia e ciò si evince anche dal grande lavoro dietro ai videoclip di Quella che dorme e Sig.Da Vinci, brani che, insieme a Qui, hanno anticipato l’uscito di questo disco.

    Neanderthal è stato prodotto dalla Brescia Est Records di Carlo Maria Toller, componente del gruppo rock psichedelico dei Jennifer Gentle, insieme a Alessio Lonati che ha partecipato alla fase di registrazione con Brown Barcella. “Tra me e Carlo si è creato un rapporto di collaborazione che ha dato vita a un laboratorio artistico in divenire. Inizialmente avevo solo i testi e la metrica suonata con la batteria e questi imput primordiali sono stati poi rielaborati da Carlo che si è sentito libero e stimolato di sperimentare“, dichiara Lorenzo.

    Tracklist

    Haiti

    Prete

    Judy McGraw

    Sole

    Sig.ra Da Vinci

    Quella che dorme

    Qui

    Notte strana

    Per una bambina

    Neanderthal

    Descrizione brano per brano

    Neanderthal
    È la prima canzone che non ho buttato via, quella che mi ha convinto a continuare, scritta di getto a 17 anni in un quarto d’ora. L’album si chiama sia per questo che per il fatto che tutti i pezzi della raccolta seguono la sua scia, alquanto disturbata ma sincera.

    Judy McGraw
    Per chi è cresciuto con i cantautori italiani e un amore feticistico per l’immaginario anglo-sassone è naturale approdare e infatuarsi della musica di Nick Cave. Il suo Murder Ballads in particolare, come ha già dimostrato Massimo Bubola, è un meraviglioso canone macabro che ci si può divertire a saccheggiare e arricchire e Judy attinge a quest’ultimo, è stata scritta per il gusto di raccontare in musica.

    Per una bambina
    Mai sentito parlare del concetto di Mind Palace? Io solo vagamente ma mi sembrava un’immagine bellissima, da interpretare alla lettera. In questo pezzo ho creato una vecchia casa che non sta da nessuna parte se non nella mia testa, e ci ho ambientato una storia di fantasmi che non sono gente morta, ma idee non realizzate, amori non sbocciati.

    Hey prete
    Parlando di Bunuel, Orson Welles disse che solo un vero cristiano poteva odiare Dio così, e forse ci vuole un vero ateo per sentirne la mancanza. Io non sono neanche battezzato, un prete non credo di averlo mai visto da meno di cento metri. Mi sembra gente sicura delle proprie posizioni, e in quel momento io non lo ero.

    Haiti
    Da piccolo vidi Il serpente e l’arcobaleno di Wes Craven e da allora mi è rimasta la passione per la cultura caraibica, l’animismo africano che si contamina e rinasce nel vudù. Mi colpiva l’idea della possessione, che da noi è maligna ma lì è parte di un preciso sistema rituale, e quella di accogliere in sé un principio esterno. E poi mi permetteva di fare un pezzo world!

    Sole                                                                                                                              Se Neanderthal merita il titolo dell’album perché è il cuore tematico di tutto, Sole è finita in copertina perché ne contiene la rappresentazione visiva più immediata, più essenziale. Tanto per cambiare è una storia di ossessione. Sono particolarmente soddisfatto dell’arrangiamento elettronico.

    Notte strana
    Tutto l’album è stato un processo a due di continuo scambio e stimolo reciproco, e Carlo si è letteralmente scatenato in fase di arrangiamento. Notte strana è l’esempio per eccellenza, un vero e proprio viaggio grottesco in un’atmosfera da incubo che non sarebbe lo stesso senza la sua fantasia.

    Quella che dorme

    Canzone al crocevia tra romantico e onirico, tra tradizione italiana e ballad d’oltreoceano: tre minuti e mezzo sospesi, notturni, in viaggio “dove forse non c’è ancora strada”.

    Sig.ra Da Vinci

    Ci sono una vecchia, un poliziotto e un pittore del Rinascimento. Sembra una barzelletta e un po’ lo è. Il Classico fa male, lo sanno tutti. Ivan Graziani voleva farla a pezzi la Gioconda. Io mi ritrovo a sghignazzare su quest’idea di Leonardo che per fare le dissezioni anatomiche finisce per farsi arrestare tipo Herbert West Rianimatore, e con sua madre che litiga con la polizia. Un delirio (rinasci)mentale che non sarebbe lo stesso senza l’apporto di Carlo e dei suoi clavicembali punk.

    Qui

    Nata come un sogno di evasione ispirato da una suggestione visiva: il parco sotto casa completamente buio di notte con le luci circostanti che danno l’impressione di vita, di qualcosa di lontano che si vuole raggiungere.

    Lorenzo Meloni BIOGRAFIA

  • Turchese, L’ultimo metrò è il singolo d’esordio del cantautore colorato

    Turchese, L’ultimo metrò è il singolo d’esordio del cantautore colorato

    Su tutte le piattaforme digitali L’ultimo metrò, il singolo che dà inizio all’avventura da solista di Sandro Cisolla, in arte Turchese. Si tratta della prima tappa di un viaggio colorato di un’unica tinta dalle mille sfumature. Il brano, caratterizzato da sonorità pop lievemente anni ’70 e dalle atmosfere che sembrano rimandare ai vecchi fotoromanzi, vede alla produzione la sapiente mano di Ivan Antonio Rossi, recentemente dietro al mixer di artisti quali Levante, Fast Animals and Slow Kids, I Ministri e Francesco Gabbani.

    L’ultimo metrò racconta la relazione di un’attrice sulla cresta dell’onda e un musicista innamorato. L’aspirazione al successo e il vuoto lasciato dal giudicare solo in base all’apparenza della prima, costringerà il secondo a capire di non poter basare il rapporto su sentimenti autentici. Un racconto fermo nel tempo, come un quadro che Turchese dipinge con leggerezza grazie all’abile arma dell’ironia, ma che al contempo getta un’ombra su molte dinamiche che regolano le relazioni ai giorni nostri.

    “La scorsa primavera, in un momento in cui eravamo ancora bloccati in casa, mi sono trovato ad affondare nel telefono cellulare più di quanto fossi abituato. Quello che saltava ai miei occhi quotidianamente, e con una forza che mai avevo riscontrato prima, era una spasmodica necessità di emergere attraverso l’apparenza, l’immagine. Mi sembrava l’unica maniera che la gente aveva di comunicare il vuoto che si portava dentro. Tale riflessione ha ispirato quindi questa storia ipotetica tra un musicista e un’attrice, donando una dimensione intima alla solitudine che osservavo attraverso lo schermo del mio telefonino. Sono convinto che le dinamiche confuse che stiamo vivendo oggi, siano innanzitutto figlie di relazioni affettive povere e un po’ tristi. L’Ultimo Metrò è il primo brano di questo nuovo percorso musicale che mi coinvolgerà a tutto tondo e che spero entrerà nel cuore delle persone. Turchese è sempre stato il mio colore preferito sin da bambino, renderlo “mio” in questa nuova avventura mi permette di entrare in contatto con quella parte genuina e sincera che tutti ci portiamo dentro ma che a volte dimentichiamo vivendo la vita dei grandi”, racconta Turchese.

    Turchese BIOGRAFIA