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  • Giuseppe D’Alonzo e Manuela Limina presentano “L’ora più dolce”

    Giuseppe D’Alonzo apre il nuovo anno con un emozionante singolo “L’ora più dolce”. IL brano disponibile dal 10 gennaio vede la collaborazione della cantante Manuela Limina.

    Chitarre e voce si abbracciano e si intrecciano in questa canzone che sa di tenerezza e amore. Ad accompagnare questa dolce e delicata melodia un videoclip girato da Alfredo Tarantini e Jacopo Canali all’interno del Parco Romano di Villa Sciarra, nei dintorni del Gianicolo e nell’osservatorio di Monte Mario.

    Il brano approccia il tema del divario generazionale utilizzando l’amore come strumento rappresentativo. Alla fine dell’ascolto e della visione del video si percepisce il parallelismo tra un amore maturo ed un amore saffico adolescenziale, egregiamente rappresentato dalle coreografie delle ballerine (Giorgia Leo e Martina Coderoni).

    Il testo utilizza due tipi di linguaggio.

    Le strofe in prima persona esprimono un linguaggio maturo, e trattano temi profondi quali la consapevolezza del tempo passato, la fugacità della felicità e della vita stessa di coppia, il bisogno di rallentare non sentendosi più al passo con i tempi, traendo persino giovamento da una inaspettata vita più “slow”.

    In perfetta contrapposizione, le strofe in terza persona usano un linguaggio volutamente semplice, quasi infantile, tipico dei primi amori adolescenziali. In realtà, come già anticipato, non si tratta di un semplice parallelismo tra le diverse età dell’innamoramento. I due blocchi generazionali, messi a confronto, portano a galla le diversità di interpretazione della vita in base all’orizzonte temporale che hanno davanti e ad uno scorrere del tempo percepito in modo differente. Così lento per i giovani e così rapido e fugace per la generazione matura.

    “È un tema certamente presente in tutti i confronti generazionali. Oggi però c’è qualcosa di assolutamente inedito, la velocità a cui viaggia la società contemporanea, complice la tecnologia, supera la velocità sostenibile dall’essere umano, maturo o giovane che esso sia. Da qui l’esigenza di ricorrere alle macchine e ad una intelligenza ausiliaria, artificiale. questa è una novità assoluta con cui le due generazioni, e quelle a venire, dovranno fare i conti loro malgrado”, così Giuseppe D’Alonzo descrive il proprio brano.

    Giuseppe D’Alonzo BIOGRAFIA