Tag: Luca Aquino

  • JAZZAP 24: il Festival diffuso del Piceno  Un’onda musicale tra persone luoghi e cultura  Dal 14 giugno al 30 luglio

    JAZZAP 24: il Festival diffuso del Piceno Un’onda musicale tra persone luoghi e cultura Dal 14 giugno al 30 luglio

    Dal 14 giugno al 30 luglio torna JazzAP, il Festival diffuso del Piceno: una contaminazione di generi musicali, eventi culturali, paesaggi, luoghi e persone. Un invito a vivere insieme la ricchezza che nasce dall’incontro della cultura musicale e grandi artisti internazionali con le meraviglie del territorio. Molti i nomi in cartellone: Eugenio FinardiAvion TravelThe Bad Plus, Antonello Salis, Mark Lettieri, Naomi BerrillKarima e molti altri.

     

    JAZZAP torna nel 2024 con la sua terza edizione, dopo i successi delle due edizioni passate, e continua a portare artisti internazionali e occasioni di incontro tra le montagne, il mare, i borghi e le città del Piceno.

    A partire dal 14 giugno e per oltre un mese e mezzo, fino al 30 luglio, i nomi del panorama musicale mondiale guideranno l’onda di eventi che attraverserà il territorio e incontrerà i paesaggi dei Sibillini e dei Monti della Laga, il mare della riviera adriatica, il travertino di Ascoli Piceno, la meraviglia sospesa dei borghi di collina già cantati e apprezzati da artisti di tutto il mondo.

     

    Come nelle edizioni precedenti, e forte anche della lunga esperienza alla guida del Cotton Jazz Club Ascoli, il direttore artistico Emiliano D’Auria, grazie alla collaborazione e al supporto del Comune e della Provincia di Ascoli, e dei Comuni di Monteprandone, San Benedetto del Tronto, Castignano, Arquata, Offida, Ripatrasone, Force, Montegallo, Rotella, Acquasanta e Grottammare, e non ultimo di tutto il Consorzio del Bacino Imbrifero del Fiume Tronto (BIM), ha disegnato un ricco programma con numerosi concerti che costruiscono un itinerario tra i generi musicali (jazz, soul, blues, cantautorato, elettronica), per incontrare nel Piceno le emozioni della musica internazionale.

     

    Il programma di quest’anno arricchisce gli oltre 50 eventi allestiti negli anni passati in più di 30 location diverse, perché JAZZAP rilancia sempre di più la sua idea di cultura: cultura diffusa come un’onda che abbraccia la grande varietà del territorio proponendo occasioni di incontro, di ascolto musicale e di sintonia con i mille aspetti, a volte conosciuti a volte più nascosti, che sono una delle grandi ricchezze del territorio Piceno. E così porta concerti ed eventi in piazze, borghi, rifugi di alta montagna, in riva al mare, tutti luoghi dove le persone e il paesaggio si incontrano seguendo l’onda della musica di JAZZAP.

     

    Il programma

     

    Venerdì 7 giugno, nel Chiostro Maggiore di San Francesco ad Ascoli Piceno, sono previsti due concerti a ingresso gratuito che anticipano l’inizio del Festival: alle 20.00 il piano solo del polacco Krzysztof Kobylinski e alle 22.00 il concerto del sassofonista olandese Paul van Kemenade.

     

    Sarà invece la cantante Karima con il nuovo progetto “No Filter” a inaugurare ufficialmente JazzAp 2024, venerdì 14 giugno alle 21.30 a Monteprandone, in piazza san Giacomo. Qualche ora prima, alle 19.30 in Piazz dell’Aquila, è previsto lo street concert della Matteo Grandoni Electrik Band.

    (Inizialmente, per questa prima data inaugurale, era previsto il concerto del nuovo quintetto di Enrico Rava, che purtroppo è stato annullato per indisposizione del noto trombettista)

     

    Domenica 16 giugno alle 19:30 al Creuza de Ma di San Benedetto del Tronto è la volta del quartetto del trombettista Luca Aquino con il progetto Lunaria 2.

     

    Sabato 22 giugno a Castignano il quartetto serbo Eyot alle 20:00 e alle 22:00 il quintetto lituano del pianista Dainius Pulauskas suoneranno in Piazza S. Pietro. Domenica 23 giugno alle 18:30, il piano solo del pianista Enrico Zanisi al Belvedere di Forca di Presta.

     

    Venerdì 28 giugno, il trio Euphonia di Eugnio Finardi, con il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Mirko Signorile, alle 21:30 in Piazza del Popolo a Offida, concerto preceduto dalla P-Funking band nelle strade del borgo.

     

    A luglio, JazzAP si sposta ad Ascoli Piceno per tre giorni consecutivi di concerti in Piazza del Popolo. Sabato 6 luglio alle 23:00 il sassofonista Enzo Favata in quartetto presenta “The crossing”, domenica 7 luglio alle 21:30 il quintetto di Raffaele Casarano con “Ani’s Live”, preceduto da diversi street concert nel centro storico a partire dalle 19:30. Infine, lunedì 8 luglio alle 21:30, il concerto degli Avion Travel con la Medit Orchestra diretta da Angelo Valori chiude la tre giorni di JazzAp ad Ascoli Piceno.

     

    Si prosegue sabato 13 luglio a Ripatransone, alle 19,30 nella Scalinata di Via Margherita con il duo composto dal contrabbassista Jacopo Ferrazza e dalla cantante/chitarrista Simona Severini e alle 21.30 in Piazza XX Settembre con il Mark Lettieri Group.

    Il 20 luglio, a Rotella, sotto la Torre dell’Orologio alle ore 20.00, è la volta della pianista, cantante e compositrice cubana Jani McPherson.

     

    Domenica 21 luglio ore 20:00, al Belvedere Balzo di Montegallo il concerto dedicato al genio musicale di Jelly Roll Morton della sassofonista e cantante altoatesina Helga Plankensteiner. Sabato 27 luglio, ore 20.00 a Force, al Belvedere di Quinzano, la violoncellista e cantante irlandese Naomi Berrill presenta in trio il suo ultimo album Inish. Domenica 28 luglio alle 21.30, in piazza di Paggese ad Acquasanta Terme, il quartetto statunitense The Bad Plus.

     

    Chiude l’edizione 2024 di JazzAp, martedì 30 luglio in Piazza Peretti a Grottammare, ore 21.30, il concerto del duo composto dal pianista e fisarmonicista Antonello Salis e dal sassofonista Stefano Cocco Cantini.

     

     

    Sito www.jazzap.it

    FB www.facebook.com/cottonjazzclub

    IG www.instagram.com/cottonjazzclub

  • Luca Aquino nel nuovo album di Max Fuschetto: Ritmico Non Ritmico!

    Luca Aquino nel nuovo album di Max Fuschetto: Ritmico Non Ritmico!

    NovAntiqua pubblica il nuovo avvincente album del poliedrico compositore. Jackson Pollock, Paul Klee e Lucio Battisti in un crossover concettuale dalla pittura al modern-classical. Special guest Luca Aquino

    Ritmico Non Ritmico: la musica di Max Fuschetto verso le frontiere dell’arte

     

     

    MAX FUSCHETTO

    Ritmico Non Ritmico

    NovAntiqua

    9 tracce | 36.37 min.

     

     

    «Ritmico Non Ritmico è procedere senza categorie. Il mondo e il suo rovescio. Lo specchio in cui si riflette l’assenza. Il non identico necessario che completa la formula dell’essere. Il titolo nasce da una parafrasi di Ritmicamente, uno dei quadri di Paul Klee in cui è rappresentata una scacchiera disegnata a mano. Ritmico come disposizione architettonica degli elementi che realizzano una forma; Non ritmico di dimensioni musicali che nascono da elementi fluttuanti, continuum sonori che si espandono liberamente. Ritmico come pulsazione costante, dei suoni ribattuti sui tasti di un pianoforte o ripetuti tra soffio e lingua nel tubo di un flicorno; e anche di una Non Ritmica sospensione: il beat assente, il passo che non trova appoggio, la sensazione del vuoto. Stop. L’elenco è infinito, ognuno ha il suo andare oscillante: l’artista che mi interessa è un funambolo il cui passo successivo non ha riuscita certa».

    Sono le parole con cui Max Fuschetto presenta, partendo dall’immagine evocativa del titolo, il nuovo album Ritmico Non Ritmico, pubblicato da NovAntiqua. A quattro anni dal successo di Mother Moonlight il compositore e oboista torna con un’opera avvincente, incentrata su un crossover concettuale che esalta il continuo andare della musica verso le frontiere dell’arte, soprattutto quella della pittura e dell’immagine. Ritmico Non Ritmico è una lente puntata sull’irresistibile caleidoscopio del tempo: ritmo come pulsazione; come espansione, evoluzione di forme; ritmo segnato, ritmo  immaginato; il ritmo interiore di chi crea o esegue e di chi ascolta e ricrea.

    Ancora una volta Max Fuschetto stupisce per l’eclettismo e il coraggio di una musica che, pur collocabile in area modern-classical o contemporanea, ha una matrice concettuale e ricerca direzioni, sviluppi ed esiti personali, dall’ascolto della musica africana alle letture dell’arte contemporanea. Al giardino d’infanzia trasfigurato in Mother Moonlight, ora si sovrappone la ricerca di un dialogo e di una confluenza di tecniche e pratiche tra arte e musica. Come accaduto in alcuni brani-manifesto, spiega lo stesso autore, «Ho pensato per analogia: siccome, ad esempio, i primi tre brani, Number 1, 3 e 5, esplorano, partendo da pattern percussivi di matrice africana, le possibilità di costruire musica usando le risorse del ribattuto, mi sono venuti in mente gli esperimenti di Jackson Pollock dei Number in cui il pittore, colando direttamente il colore su una tela disposta per terra, sgocciola misture cromatiche formando punti e intrecci di linee usando il dripping come uno sciamano intento a gestire e controllare il caos derivante dal caso».

    Tra Pollock e Paul Klee, i nove brani si aprono alle possibilità della trasposizione e della metafora, in un omaggio alle intime connessioni tra il segno e il suono, tra le strutture che colpiscono l’occhio e quelle che affascinano l’orecchio. Fuschetto si circonda come sempre di eccezionali musicisti per realizzare il suo intento, pensiamo a Enzo Oliva e Pasquale Capobianco, suoi abituali collaboratori: «Ho voluto musicisti dal suono originale, dal tocco personale, che riescono a sublimare una partitura ricavandone un mondo che è puro suono. Se penso alle ore impiegate per decidere quale fosse il giusto tempo per ogni esperienza sonora direi che qualsiasi cosa abbiamo eseguito è stata realizzata attraverso un solo respiro collettivo, quello infine scelto e non un altro».

    Sul finale colpisce il brano A Lucio B., con la partecipazione di Luca Aquino («Mi ha sempre affascinato quel suo suono intenso, morbido, dalla gamma espressiva ampia e anche uno stile nelle improvvisazioni assolutamente personale»). Una dedica sui generis al genio di Lucio Battisti, che Fuschetto considera «Un artista straordinario, fa così parte del nostro immaginario che ho pensato di far emergere il motivo del pianoforte da un field recording catturato in una metropolitana, luogo sonoro che rappresenta in questo caso la metafora dell’inconscio collettivo: il parlato della gente, i soffietti delle porte che si aprono, il ritmo delle rotaie, le variazioni di velocità che sono variazioni di altezza del suono ecc. Ho voluto cogliere un’analogia tra un motivo improvvisato da ragazzo e un tema di Battisti che amo. Ho notato delle similitudini nella costruzione delle frasi e nell’uso di certe armonie e ho pensato che ognuno ha i suoi maestri, impliciti ed espliciti, ed è bene non dimenticarlo».

    Ritmico non Ritmico:

    1. Number 1
    2. Number 3
    3. Number 5
    4. Vortex, a Jackson Pollock
    5. Midsommar Choral
    6. Trame
    7. Midsommar
    8. Iride, a Paul Klee
    9. A Lucio B.

    Enzo Oliva: Piano & Fender Rhodes

    Pasquale Capobianco: Electric Guitar

    Eleonora Amato: Violin

    Silvano Fusco: Cello

    Luca Martingano: French Horn

    Giulio Costanzo: Marimba

    Max Fuschetto: Oboe, Soprano Sax & Electronics

    Antonella Pelilli: Intervento vocale in Iride

    Special Guest Luca Aquino in Midsommar e A Lucio B.