Tag: musica

  • OIDIO, band di rock alternativo e psichedelia, in attesa dell’uscita dell’album, lancia il singolo “CUCCURUCCUCCU”, un originalissimo remake del classico di Franco Battiato

    OIDIO

    band di rock alternativo e psichedelia,

    in attesa dell’uscita dell’album,

    lancia il singolo “CUCCURUCCUCCU”,

    un originalissimo remake del classico di Franco Battiato

    Da qui ascolta il brano

    https://share.amuse.io/TDCFipyv7pAZ

    Intro al brano

    Nell’epoca in cui “la memoria” viene considerata un difetto, anziché un dovere fondamentale atto a non ripetere gli stessi errori, OIDIO celebra il Maestro Franco Battiato, enciclopedia culturale e Poeta indimenticabile, rievocando a proprio modo “CUCCURUCUCÚ”

     

    BIOGRAFIA

    OIDIO è una band che mescola rock alternativo, desert rock e psichedelia, con un sound che richiama l’intensità di Jane’s Addiction, Kyuss, Il Teatro degli Orrori e Sonic Youth. Il progetto nasce dalla mente creativa di Skank, che ha scritto e registrato interamente l’album, arricchendolo con le voci potenti di Tzeno e Stax. I testi, scritti insieme a Tzeno, sono profondamente introspettivi, esplorando il malessere e le difficoltà di comunicazione nell’epoca moderna. Con una proposta sonora cruda e avvolgente, OIDIO affronta temi universali, dando voce a una realtà dissonante e difficile da decifrare.

  • R: OIDIO, band di rock alternativo e psichedelia, in attesa dell’uscita dell’album, lancia il singolo “CUCCURUCCUCCU”, un originalissimo remake del classico di Franco Battiato

     

    OIDIO

    band di rock alternativo e psichedelia,

    in attesa dell’uscita dell’album,

    lancia il singolo “CUCCURUCCUCCU”,

    un originalissimo remake del classico di Franco Battiato

    Da qui ascolta il brano

    https://share.amuse.io/TDCFipyv7pAZ

    Intro al brano

    Nell’epoca in cui “la memoria” viene considerata un difetto, anziché un dovere fondamentale atto a non ripetere gli stessi errori, OIDIO celebra il Maestro Franco Battiato, enciclopedia culturale e Poeta indimenticabile, rievocando a proprio modo “CUCCURUCUCÚ”

     

    BIOGRAFIA

    OIDIO è una band che mescola rock alternativo, desert rock e psichedelia, con un sound che richiama l’intensità di Jane’s Addiction, Kyuss, Il Teatro degli Orrori e Sonic Youth. Il progetto nasce dalla mente creativa di Skank, che ha scritto e registrato interamente l’album, arricchendolo con le voci potenti di Tzeno e Stax. I testi, scritti insieme a Tzeno, sono profondamente introspettivi, esplorando il malessere e le difficoltà di comunicazione nell’epoca moderna. Con una proposta sonora cruda e avvolgente, OIDIO affronta temi universali, dando voce a una realtà dissonante e difficile da decifrare.

  • LO SPIRITO DEL PIANETA 2025 RADDOPPIA dal 3 al 20 luglio presso Bosco Grosso Casirate D’Adda (BG) Dal 25 luglio al 10 agosto Piario (BG) C/O Azienda agricola Ol Pera

    EDIZIONE 2025 DE LO SPIRITO DEL PIANETA

    LO SPIRITO DEL PIANETA RADDOPPIA

    dal 3 al 20 luglio  presso Bosco Grosso

    Casirate D’Adda (BG)

    Dal 25 luglio al 10 agosto

    Piario (BG)

    C/O Azienda agricola Ol Pera

     

    Email :info@lospiritodelpianeta.it

    Sito  : www.lospiritodelpianeta.it

    cell : 347 5763417

     

     

    SABATO 5  LUGLIO @ CASIRATE (BG)– DAVIDE VAN DES SFROOS (entrata 10 euro)

    SABATO 2 AGOSTO @ PIARIO (BG) – DAVIDE VAN DE SFROOS (entrata 10 euro)

     

    ingresso libero a tutti gli altri eventi

    tutti gli eventi si svolgeranno anche in caso di maltempo

    – più di 20 gruppi partecipanti …

    – Oltre ai gruppi che si presenteranno ogni sera, decine di attività e piccoli concerti ogni giorno (circa 400

    eventi), accompagneranno il festival, Conferenze, seminari, laboratori, piccoli spettacoli e molto altro.

    – 11 Ristoranti da tutto il mondo, 2.000 mq coperti e pavimentati

    –  150 espositori da tutto il pianeta 1.500mq coperti e pavimentati

    – Villaggio tradizionale presso il fuoco: Aztechi e Maya, Tuareg, Mongolia, Qashqai Iran, tepee indiani

    d’America, Tibet, Villaggio dello Spirito con molti artigiani locali, area Olistica.


  • PIETRO CUPPONE PRESENTA NOBODY’S HOME, un disco dove la chitarra è protagonista assoluta e ci accompagna attraverso atmosfere suggestive ed intime

    PIETRO CUPPONE

    presenta

    NOBODY’S HOME

    Maxy Sound

    un’esperienza musicale autentica, dove la chitarra è protagonista in una serie di tracce che spaziano tra atmosfere intime e suggestive, creando un legame emozionale con l’ascoltatore.

    ASCOLTA IN STREAMING

    https://open.spotify.com/intl-it/album/0K4icgExaxqKKSl8RSarKb?si=v5q4tCjaR5SCsPLkKtqzlg

    Pietro Cuppone è un chitarrista e performer veronese, nato nel novembre del 1990, noto per la sua abilità tecnica e la profondità emotiva nelle sue composizioni. La sua musica unisce influenze che si evolvono nel tempo, ispirate dalle esperienze di vita e dai viaggi, e caratterizzate da melodie evocative e armonie ricercate.

    Attualmente impegnato in una intensa attività live a Dubai, Pietro Cuppone si prepara a lanciare il suo primo album solista, un disco strumentale che raccoglie una selezione di brani inediti scritti e interpretati da lui stesso. L’album segna un’importante tappa della sua carriera e testimonia la sua visione artistica più matura e personale, frutto di un lungo processo creativo.

    Con questo lavoro, Cuppone vuole offrire un’esperienza musicale autentica, dove la chitarra è protagonista in una serie di tracce che spaziano tra atmosfere intime e suggestive, creando un legame emozionale con l’ascoltatore.

    TRACK BY TRACK

    MADRIGALE

    (originariamente intitolato “Cerco Te”) è un brano che nasce dal profondo desiderio di ritrovare un legame con una spiritualità perduta, ma anche con un amore che sembra sfuggire. La composizione si sviluppa come una preghiera musicale, un’intensa ricerca interiore che cerca di ricostruire quel filo conduttore con se stessi, con il divino e con l’amore che una volta sembrava certo, ma che ora appare distante e sfumato.

    Il titolo è stato modificato per esigenze discografiche, ma la sua essenza e il suo significato restano intatti. Un amico, dopo aver ascoltato il brano, lo definì “un madrigale”, probabilmente per le sonorità evocative e le atmosfere intime che la chitarra baritona riesce a creare. Questo strumento, che caratterizza il brano e quasi tutta la tracklist dell’album, conferisce una tonalità profonda e ricca, accentuando la natura riflessiva e meditativa del pezzo, come una melodia che si perde nel tempo e nella memoria, cercando di ritrovare ciò che è stato.

    A WALTER

    “A WALTER” è un brano strumentale carico di note nostalgiche e di ricordo, dedicato a Walter Pampanin, storico gelataio di Verona, figura amatissima e punto di riferimento per la comunità. La musica cattura l’essenza di un ricordo che sfuma nel tempo, ma che resta indelebile nei cuori di chi ha conosciuto Walter e la sua bottega a gestione familiare.

    Il brano evoca un’atmosfera intima e riflessiva, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio che si mescola alla visione del quartiere veronese di notte, così come appare nel video che accompagna la traccia. L’immagine di un gelato che, anziché sciogliersi, si ricrea al contrario, simboleggia l’idea di una memoria che non svanisce, ma che si rigenera continuamente, mantenendo viva la presenza di chi ha segnato un’impronta nella quotidianità della città.

    VIDEO UFFICIALE: https://www.youtube.com/watch?v=M3GS06KXxc8&pp=ygUXYSB3YWx0ZXIgcGlldHJvIGN1cHBvbmU%3D

    UNA CARICIA PT.1 E PT.2

    Sono due brani eseguiti con chitarra classica, che riflettono le influenze musicali più recenti di Pietro Cuppone, ispirati dai suoi ascolti di artisti come Jesse Cook e Vicente Amigo. Questi brani sono anche il risultato della sua esperienza come membro e compositore del gruppo Triomanzana, che gli ha permesso di esplorare sonorità più ricche e variegate.

    “Una caricia PT.1” è un brano lento, evocativo e nostalgico, un vero e proprio inno all’amore romantico. Le sue note, delicate e malinconiche, trasportano l’ascoltatore in un mondo di ricordi e riflessioni, dove l’amore appare come un sentimento puro e lontano, ma mai dimenticato. La chitarra classica, con il suo tocco morbido e sognante, diventa il mezzo per raccontare una storia d’amore che sfuma nel tempo, ma che continua a suscitare emozioni profonde.

    Al contrario, “Una caricia PT.2” prende una direzione più frenetica e vivace, riflettendo le due facce dell’amore: quella passionale, travolgente, e quella tumultuosa, fatta di conflitti e intensi cambiamenti emotivi. La chitarra qui diventa più incisiva e ritmica, accompagnando un’esplosione di energia che contrasta con la dolcezza del primo brano, dando così voce all’amore nelle sue sfumature più dinamiche e contraddittorie.

    BARÇA

    “Barça” è un brano nato durante il viaggio di ritorno da un pellegrinaggio nel sud della Spagna, un’esperienza alla scoperta delle origini del flamenco e delle tradizioni culturali andaluse. Tuttavia, “Barça” si arricchisce di influenze e sonorità sudamericane, mescolando le emozioni e i ritmi che hanno segnato il viaggio.

    La composizione è stata scritta e interpretata insieme a Davide Crimaldi, chitarrista di Reggio Emilia, noto per la sua straordinaria emotività e virtuosismo. Il duetto di chitarra classica tra i due crea un dialogo intimo e appassionato, dando vita a un brano che unisce eleganza e intensità.

    Un elemento fondamentale nella genesi del brano è stato l’incontro con alcuni passeggeri a bordo della nave che riportava Pietro a casa. Le conversazioni, le storie condivise e le diverse esperienze di vita dei compagni di viaggio hanno contribuito a ispirare la composizione, infondendo nel pezzo un senso di riflessione e connessione tra culture diverse. “Barça” diventa così non solo un omaggio alla musica, ma anche una testimonianza della ricchezza di esperienze umane che si intrecciano in un viaggio.

    DROWNING IN TEARS

    “Drowning in Tears” è l’unico brano dell’album in cui la chitarra elettrica, una Gibson SG dal suono pulito, assume il ruolo di protagonista. Il brano è caratterizzato da un riverbero etereo che evoca un dolce annegamento, non come una condanna, ma come un processo di liberazione emotiva. Il viaggio musicale descritto in “Drowning in Tears” non è quello di una lotta disperata, ma di un abbandono sereno, in cui il tempo sembra dissolversi e l’ascoltatore si lascia andare a una sorta di leggerezza.

    La composizione esplora il concetto di “annegare” in modo metaforico: l’annegamento non è una fine tragica, ma un viaggio verso la pace, un’esplorazione dell’assenza di tempo e delle preoccupazioni quotidiane. È un flusso di pensieri che svanisce, una sensazione di liberazione che nasce proprio nel momento in cui ci si lascia andare completamente, senza paura. Il suono della chitarra accompagna questo processo di dissoluzione, avvolgendo l’ascoltatore in una sensazione di sospensione, dove la pace si trova nel fluire stesso, nell’annegare serenamente.

    Il brano culmina in una fine tranquilla, come se, nell’acqua limpida in cui ci si lascia andare, si ritrovasse finalmente quella pace tanto desiderata.

    IRIS

    Nasce come una ninna nanna, composta con l’intento di alleviare la difficoltà di dormire della piccola Iris, prima figlia del mio grande amico fraterno, Marco. Ma “Iris” è anche molto di più: è un inno alla vita, un omaggio alla bellezza della nascita e alla gioia di accogliere una nuova vita nel mondo.

    Il brano si sviluppa come una carezza musicale, pensata per cullare e calmare, ma anche per celebrare la vitalità e l’innocenza di una bambina che sta appena iniziando il suo cammino. Le note della chitarra classica, dolci e avvolgenti, creano un’atmosfera protettiva e serena, ma allo stesso tempo vibrano di un’energia positiva che si fa eco del miracolo della vita stessa.

    “Iris” è, dunque, una composizione che porta con sé un doppio significato: da un lato, l’intento di donare tranquillità e conforto, dall’altro, una riflessione sulla bellezza e sulla forza della vita, celebrata in ogni singola nota.

    SECRETS OF YEREVAN

     

    “Secrets of Yerevan” è un brano dedicato alla fine di una storia d’amore mai nata, un amore che non ha avuto la possibilità di consumarsi, ma che ha lasciato dietro di sé amarezza e rimpianto. Esplora il dolore di un sentimento non vissuto pienamente, intriso di segreti nascosti e inconfessabili che non possono essere espressi né condivisi.

    Il brano è arricchito dalla partecipazione di Ehab Samir, violoncellista del Cairo, Egitto, la cui sensibilità e maestria aggiungono una profondità emotiva unica alla composizione. Il suono del violoncello di Ehab si fonde perfettamente con la chitarra, creando un dialogo intenso e delicato che amplifica la malinconia e il desiderio di un amore irrealizzato.

    Le sonorità mediorientali, che emergono in questo pezzo grazie all’influenza del violoncello e alla struttura melodica, contribuiscono a trasportare l’ascoltatore in un paesaggio emotivo lontano, quasi onirico. Le melodie, a tratti struggenti e sospese, evocano l’atmosfera di una storia d’amore che, pur non essendo mai realizzata, vive nei segreti di una città immaginaria, simbolo di un passato non consumato.

    “Secrets of Yerevan” diventa così un’esperienza sonora ricca di riflessioni, in cui la musica racconta la fine di un amore che rimane sospeso tra i ricordi e i segreti, tra Oriente e Occidente, tra desiderio e rimpianto.

  • NIMBY presentano la versione in vinile di BARBARIE, il loro nuovo disco

    NIMBY presentano la versione in vinile di BARBARIE, il loro nuovo disco

    Dal 21 marzo invece il disco sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali

    La stampa del vinile realizzata con l’etichetta catanzarese Semplicemente Dischi è stata affidata alla giovane fabbrica calabrese di Vinili Southbound Press, una delle pochissime fabbriche in Italia capace di offrire la stampa di vinili colorati splatter e marble.

    https://www.semplicementedischi.com/it/nimby—barbarie—multisplatter-ed./

    https://www.semplicementedischi.com/it/nimby—barbarie—vinile-nero/

    BARBARIE –   VINILE

    Tra le onde agitate della nostra umanità decadente, la band vuole offrire un nuovo equilibrio attraverso il linguaggio del rock alternativo, ricco di intenzioni cantautorali e libero dagli schemi dell’industria musicale nostrana. In un periodo storico in cui l’esistenza dell’umanità è messa alla prova e in discussione, in questo album i Nimby provano a raccontare, attraverso determinati personaggi e fenomeni sociali, le contraddizioni della nostra epoca. Se nei brani i testi di Tommaso fanno volgere lo sguardo verso gli ultimi della società, la copertina offre invece una prospettiva verso chi ha intenzione di manipolare le nostre menti e ci fa sprofondare nella Barbarie.

    Attraverso un gioco di assonanze il barbiere della copertina, realizzata su tela dall’artista Matteo Marcucci alias Mista Mark, è il medium a cui affidiamo ciò che antropologicamente di più vicino è alla mente dell’uomo: i capelli che, nella Storia del rock, sono un simbolo del vigore con cui viene trasmesso, attraverso linguaggi differenti, l’istinto controculturale del musicista. Il volto mostruoso nel quarto riquadro rappresenta il “taglio” finale realizzato dal Barbiere per sottomettere le nostre menti al Potere.

    Oltre che al formato digitale è prevista anche l’uscita di un formato fisico molto speciale: saranno stampate 200 copie a 33 giri numerate, di cui le prime 100 saranno su vinile colorato naturale con un multi splatter richiamante i colori della copertina. Inoltre, l’inserto interno coi testi da un lato e la copertina dall’altro darà la possibilità di approfondire il contenuto delle liriche ed eventualmente utilizzare l’opera dell’artista Mista Mark presente come poster da incorniciare.

    Il disco, è stato autoprodotto dalla band in totale modalità DIY; le registrazioni il missaggio e il mastering sono state affidate a due studi di registrazione, il NunuLab (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro).

    BIOGRAFIA

    Nati da un’idea del frontman Tommaso La Vecchia e del chitarrista Aldo Ferrara, i Nimby esordiscono dal vivo nel 2009 nel centro della Calabria, il punto più stretto d’Italia, plasmando liberamente psichedelia, post-punk e garage rock. I

    l primo lavoro è l’Ep del 2010 “A glimpse of world seen thru the eyes of an old tree” forte della presenza musicisti della scena locale come Arco Parentela (4Gradi Brix, Gioman) al basso e Antonio Guzzomì (Meat For Dogs, Bretus) alla batteria. 

    Il primo LP della band è “Not In My Back Yard” del 2013, con la coproduzione di Fabio Magistrali (Afterhours, Marta Sui Tubi, Rosolina Mar, etc.). Nella formazione ci sono Gianluca Fulciniti (batteria), Stefano Lo Iacono (basso), Francesco La Vecchia (chitarra), Raffaele De Carlo (cori e flauto traverso); Le registrazioni, in presa diretta, vengono eseguite al MuSaBa. di Mammola (RC) parco-museo dell’artista internazionale Nik Spatari che ospita tutta la band nella sua splendida foresteria e concede l’utilizzo di ben tre opere pittoriche per l’artwork del cd. 

    Dopo la realizzazione del primo videoclip “Summer” nasce un’intesa col regista Matteo Scarfò che, oltre a realizzare il video di “Cinema” sceglie alcuni brani di “Not In My Back Yard” tra le musiche del docu-film “BOMB! Fantasia In Fiamme”, dedicato alla vita e alla poesia “Beat” di Gregory Corso. 

    Il secondo album, “NIMBY II” del 2018, è realizzato in coproduzione artistica con Manuele Fusaroli (Nada, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Karate), registrato e mixato al Natural Headquarter Studio di Corlo (FE) con l’assistenza al banco di Federico Viola.  A sostiuire Gianluca Fulciniti c’è Simone Matarese (Meat For Dogs, Bretus, Bruno & The Souldiers). Illustrazioni e grafiche dell’LP sono stati realizzati dall’artista Andrea Grosso Ciponte, professore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Il formato fisico in vinile è stato stampato dalla PPM. La copertina ha vinto il Best “Art Vinyl Choice” nel concorso BEST ART VINYL 2018 che premia i più bei vinili del panorama italiano.

    Nel 2020 Vins Perri (Sharada) – batteria e voci – e Giuseppe Quaresima – basso – subentrano rispettivamente al posto di Simone Matarese e Stefano Lo Iacono per produrre nuovi brani presso il NUNULAB Studio (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro). Inizia, dunque, una nuova stagione compositiva dove la poetica di Tommaso cambia prospettiva: dalle tematiche contemplative o introspettive dei primi due album, nel nuovo lavoro il cantante volge lo sguardo verso particolari fenomeni sociali, senza perdere l’opportunità di raccontarli attraverso giochi surreali e lenti caleidoscopiche. Nel 2023 il bassista Manuel Grandinetti entra nella formazione in sostituzione di Giuseppe.

    Nel dicembre del 2023 esce in digitale con l’etichetta “Semplicemente Dischi” il primo singolo del terzo disco “Barbarie”, “Avatar”, insieme al videoclip realizzato in frame by frame da Raffaele Rotundo dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro.

    Nel settembre 2024 esce in digitale sempre con la stessa etichetta il secondo singolo “Montevideo” insieme al videoclip realizzato dal regista Giuseppe Curti (aiuto regia in Freaks Out, Lo Chiamavano Jeeg Robot). Il 5 ottobre 2024 suonano a Faenza sul “Palco Crescendo” del Festival MEI mentre qualche settimana dopo il videoclip di Montevideo riceve il premio “Onda Rock Music Video Contest”

    Negli anni la band condivide il palco con gruppi come Jeniferever, Octopuss, Saint Just, Sick Tamburo, Bud Spencer Blues Explosion, Andy Timmons, Rezophonic, Omar Pedrini, etc; preziosa la collaborazione con Franco Dionesalvi per alcuni spettacoli di musica e poesia, presentati in rassegne come il “Festival delle Serre” di Cerisano, “Primavera dei Teatri” di Castrovillari e il “Festival Internazionale della Poesia” al MUDEC di Milano. Infine, si segnalano partecipazioni ai migliori festival musicali calabresi come Invasioni, Restart Cosenza Vecchia, Color Fest, Trame, Rock On Martirano Lombardo, Tradizionandu etc.


  • NIMBY presentano la versione in vinile di BARBARIE, il loro nuovo disco Dal 14 marzo invece il disco sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali

    NIMBY presentano la versione in vinile di BARBARIE, il loro nuovo disco

    Dal 14 marzo invece il disco sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali

    La stampa del vinile realizzata con l’etichetta catanzarese Semplicemente Dischi è stata affidata alla giovane fabbrica calabrese di Vinili Southbound Press, una delle pochissime fabbriche in Italia capace di offrire la stampa di vinili colorati splatter e marble.

    https://www.semplicementedischi.com/it/nimby—barbarie—multisplatter-ed./

    https://www.semplicementedischi.com/it/nimby—barbarie—vinile-nero/

    BARBARIE –   VINILE

    Tra le onde agitate della nostra umanità decadente, la band vuole offrire un nuovo equilibrio attraverso il linguaggio del rock alternativo, ricco di intenzioni cantautorali e libero dagli schemi dell’industria musicale nostrana. In un periodo storico in cui l’esistenza dell’umanità è messa alla prova e in discussione, in questo album i Nimby provano a raccontare, attraverso determinati personaggi e fenomeni sociali, le contraddizioni della nostra epoca. Se nei brani i testi di Tommaso fanno volgere lo sguardo verso gli ultimi della società, la copertina offre invece una prospettiva verso chi ha intenzione di manipolare le nostre menti e ci fa sprofondare nella Barbarie.

    Attraverso un gioco di assonanze il barbiere della copertina, realizzata su tela dall’artista Matteo Marcucci alias Mista Mark, è il medium a cui affidiamo ciò che antropologicamente di più vicino è alla mente dell’uomo: i capelli che, nella Storia del rock, sono un simbolo del vigore con cui viene trasmesso, attraverso linguaggi differenti, l’istinto controculturale del musicista. Il volto mostruoso nel quarto riquadro rappresenta il “taglio” finale realizzato dal Barbiere per sottomettere le nostre menti al Potere.

    Oltre che al formato digitale è prevista anche l’uscita di un formato fisico molto speciale: saranno stampate 200 copie a 33 giri numerate, di cui le prime 100 saranno su vinile colorato naturale con un multi splatter richiamante i colori della copertina. Inoltre, l’inserto interno coi testi da un lato e la copertina dall’altro darà la possibilità di approfondire il contenuto delle liriche ed eventualmente utilizzare l’opera dell’artista Mista Mark presente come poster da incorniciare.

    Il disco, è stato autoprodotto dalla band in totale modalità DIY; le registrazioni il missaggio e il mastering sono state affidate a due studi di registrazione, il NunuLab (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro).

    BIOGRAFIA

    Nati da un’idea del frontman Tommaso La Vecchia e del chitarrista Aldo Ferrara, i Nimby esordiscono dal vivo nel 2009 nel centro della Calabria, il punto più stretto d’Italia, plasmando liberamente psichedelia, post-punk e garage rock. I

    l primo lavoro è l’Ep del 2010 “A glimpse of world seen thru the eyes of an old tree” forte della presenza musicisti della scena locale come Arco Parentela (4Gradi Brix, Gioman) al basso e Antonio Guzzomì (Meat For Dogs, Bretus) alla batteria. 

    Il primo LP della band è “Not In My Back Yard” del 2013, con la coproduzione di Fabio Magistrali (Afterhours, Marta Sui Tubi, Rosolina Mar, etc.). Nella formazione ci sono Gianluca Fulciniti (batteria), Stefano Lo Iacono (basso), Francesco La Vecchia (chitarra), Raffaele De Carlo (cori e flauto traverso); Le registrazioni, in presa diretta, vengono eseguite al MuSaBa. di Mammola (RC) parco-museo dell’artista internazionale Nik Spatari che ospita tutta la band nella sua splendida foresteria e concede l’utilizzo di ben tre opere pittoriche per l’artwork del cd. 

    Dopo la realizzazione del primo videoclip “Summer” nasce un’intesa col regista Matteo Scarfò che, oltre a realizzare il video di “Cinema” sceglie alcuni brani di “Not In My Back Yard” tra le musiche del docu-film “BOMB! Fantasia In Fiamme”, dedicato alla vita e alla poesia “Beat” di Gregory Corso. 

    Il secondo album, “NIMBY II” del 2018, è realizzato in coproduzione artistica con Manuele Fusaroli (Nada, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Karate), registrato e mixato al Natural Headquarter Studio di Corlo (FE) con l’assistenza al banco di Federico Viola.  A sostiuire Gianluca Fulciniti c’è Simone Matarese (Meat For Dogs, Bretus, Bruno & The Souldiers). Illustrazioni e grafiche dell’LP sono stati realizzati dall’artista Andrea Grosso Ciponte, professore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Il formato fisico in vinile è stato stampato dalla PPM. La copertina ha vinto il Best “Art Vinyl Choice” nel concorso BEST ART VINYL 2018 che premia i più bei vinili del panorama italiano.

    Nel 2020 Vins Perri (Sharada) – batteria e voci – e Giuseppe Quaresima – basso – subentrano rispettivamente al posto di Simone Matarese e Stefano Lo Iacono per produrre nuovi brani presso il NUNULAB Studio (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro). Inizia, dunque, una nuova stagione compositiva dove la poetica di Tommaso cambia prospettiva: dalle tematiche contemplative o introspettive dei primi due album, nel nuovo lavoro il cantante volge lo sguardo verso particolari fenomeni sociali, senza perdere l’opportunità di raccontarli attraverso giochi surreali e lenti caleidoscopiche. Nel 2023 il bassista Manuel Grandinetti entra nella formazione in sostituzione di Giuseppe.

    Nel dicembre del 2023 esce in digitale con l’etichetta “Semplicemente Dischi” il primo singolo del terzo disco “Barbarie”, “Avatar”, insieme al videoclip realizzato in frame by frame da Raffaele Rotundo dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro.

    Nel settembre 2024 esce in digitale sempre con la stessa etichetta il secondo singolo “Montevideo” insieme al videoclip realizzato dal regista Giuseppe Curti (aiuto regia in Freaks Out, Lo Chiamavano Jeeg Robot). Il 5 ottobre 2024 suonano a Faenza sul “Palco Crescendo” del Festival MEI mentre qualche settimana dopo il videoclip di Montevideo riceve il premio “Onda Rock Music Video Contest”

    Negli anni la band condivide il palco con gruppi come Jeniferever, Octopuss, Saint Just, Sick Tamburo, Bud Spencer Blues Explosion, Andy Timmons, Rezophonic, Omar Pedrini, etc; preziosa la collaborazione con Franco Dionesalvi per alcuni spettacoli di musica e poesia, presentati in rassegne come il “Festival delle Serre” di Cerisano, “Primavera dei Teatri” di Castrovillari e il “Festival Internazionale della Poesia” al MUDEC di Milano. Infine, si segnalano partecipazioni ai migliori festival musicali calabresi come Invasioni, Restart Cosenza Vecchia, Color Fest, Trame, Rock On Martirano Lombardo, Tradizionandu etc.


  • ESSEFORTE  Crepa Nel Buco… GUARDA IL VIDEO

    ESSEFORTE

     Crepa Nel Buco

    IL VIDEO

    link https://www.youtube.com/watch?v=RzYzI2VsNik

    Realizzato da Saturare Studio

    Regia di Riccardo Saraceni

    Scenografie di Ginevra Scipioni

    Coreografie di Alice Zucconi

    Interpretato da Alice Zucconi e Esseforte

    Una valigetta in mezzo alla strada attira l’attenzione della protagonista; a distanza, quattro misteriosi personaggi, camicia e badge ben in vista (burocrati o killer spietati?), seguono le sue mosse. Lei non resiste, si avvicina alla valigetta, la apre, è piena di soldi, la afferra e scappa: da questo momento inizia il suo calvario. Si sente inseguita, cerca di nascondersi, ma viene braccata da uno dei quattro loschi figuri. Riesce a sfuggirgli, cerca riparo, spaventata, ma al tempo stesso sempre più ossessionata dalla valigetta. La apre di nuovo, ora però al suo interno i soldi hanno lasciato il posto a coriandoli. Era tutto un piano ordito dai quattro per prendersi gioco di lei o solo uno scherzo dell’immaginazione?

    IL BRANO

    link https://open.spotify.com/intl-it/track/5axF49blo305z1NEoqvBB9?si=78757750a49e437d

    Title track del disco autoprodotto pubblicato dalla band lo scorso 17 gennaio, Crepa Nel buco è il primo singolo tratto dall’album e ne rappresenta una sorta di summa estetica: rap alternato ad altri registri vocali e immerso in una soluzione oscura e minacciosa di elettronica sinistra e chitarre acide che duettano tra post-punk e psichedelia.

    Il protagonista del brano è impegnato a scavare un buco, sospinto da un impulso alla ricerca di qualcosa di indefinito che promette di svelare un fantomatico mistero e lo induce a continuare a scavare. La ricerca non conduce a nulla: il buco è sempre più profondo, il buio sempre più fitto, ma il protagonista, perso ormai nel cunicolo che egli stesso ha creato, dimenticato ogni scopo o motivazione, imperterrito scava ancora. Quella che era iniziata come una ricerca ha assunto ormai i tratti di un’ossessione e quel buco finirà per essere la sua fossa.

    Da qui il titolo, Crepa Nel Buco, dove il termine “crepa” può essere inteso sia come verbo (muori nel buco!), che come sostantivo, una sorta di “buco nel buco”, a simboleggiare il circolo vizioso e autodistruttivo in cui il protagonista viene risucchiato, in una generale metafora psicologica dell’irrequietezza dell’animo umano e dei suoi aspetti più reconditi.

    LA BAND

    Accomunati da un’attitudine autenticamente indipendente e dalla voglia di sperimentare mischiando generi e influenze, gli Esseforte nascono nel 2022 a Jesi, nelle Marche, dall’incontro tra il rapper Matteo “boso” Bosi e tre musicisti provenienti dal mondo del rock ultra underground: Riccardo Franconi, Jonathan Iencinella e Tommaso Sampaolesi, coinvolti in passato in progetti noise/post-punk come Guinea Pig, Butcher Mind Collapse, Lebowski, Cora, o cantautorali, come Il Tipo Di Jesi, e più recentemente avvicinatisi a sonorità elettroniche e all’universo urban/rap con produzioni a firma Barabba e ITDJ.

    Amanti del lato oscuro della musica e interessati all’elaborazione di un linguaggio personale, più che all’appartenenza a scene o filoni, mescolano elettronica dal mood sinistro, chitarre, rap e altri registri vocali, facendo dialogare e interagire i background dei singoli e lasciando filtrare una varietà di suggestioni che va dalle derive rock più border line alla black music fuori dagli schemi di gente come Tyler The Creator, Danny Brown, Clipping, Shabazz Palaces, Kill The Vultures, fino all’old school del rap italiano, passando per il cantautorato indie più sghembo.

    Dopo una serie di singoli “di riscaldamento” pubblicati tra il 2023 e il 2024, il 17 gennaio 2025 esce Crepa nel Buco, primo full lenght della band.

    link https://open.spotify.com/intl-it/album/6M9fznibJ6ClvJWOQgN2rx?si=XFySbhp6QhaD0aabJQ0LvQ

  • ESSEFORTE presenta il nuovo video CREPA NEL BUCO tratto dall’album omonimo

    ESSEFORTE

     Crepa Nel Buco

    IL VIDEO

    link https://www.youtube.com/watch?v=RzYzI2VsNik

    Realizzato da Saturare Studio

    Regia di Riccardo Saraceni

    Scenografie di Ginevra Scipioni

    Coreografie di Alice Zucconi

    Interpretato da Alice Zucconi e Esseforte

    Una valigetta in mezzo alla strada attira l’attenzione della protagonista; a distanza, quattro misteriosi personaggi, camicia e badge ben in vista (burocrati o killer spietati?), seguono le sue mosse. Lei non resiste, si avvicina alla valigetta, la apre, è piena di soldi, la afferra e scappa: da questo momento inizia il suo calvario. Si sente inseguita, cerca di nascondersi, ma viene braccata da uno dei quattro loschi figuri. Riesce a sfuggirgli, cerca riparo, spaventata, ma al tempo stesso sempre più ossessionata dalla valigetta. La apre di nuovo, ora però al suo interno i soldi hanno lasciato il posto a coriandoli. Era tutto un piano ordito dai quattro per prendersi gioco di lei o solo uno scherzo dell’immaginazione?

    IL BRANO

    link https://open.spotify.com/intl-it/track/5axF49blo305z1NEoqvBB9?si=78757750a49e437d

    Title track del disco autoprodotto pubblicato dalla band lo scorso 17 gennaio, Crepa Nel buco è il primo singolo tratto dall’album e ne rappresenta una sorta di summa estetica: rap alternato ad altri registri vocali e immerso in una soluzione oscura e minacciosa di elettronica sinistra e chitarre acide che duettano tra post-punk e psichedelia.

    Il protagonista del brano è impegnato a scavare un buco, sospinto da un impulso alla ricerca di qualcosa di indefinito che promette di svelare un fantomatico mistero e lo induce a continuare a scavare. La ricerca non conduce a nulla: il buco è sempre più profondo, il buio sempre più fitto, ma il protagonista, perso ormai nel cunicolo che egli stesso ha creato, dimenticato ogni scopo o motivazione, imperterrito scava ancora. Quella che era iniziata come una ricerca ha assunto ormai i tratti di un’ossessione e quel buco finirà per essere la sua fossa.

    Da qui il titolo, Crepa Nel Buco, dove il termine “crepa” può essere inteso sia come verbo (muori nel buco!), che come sostantivo, una sorta di “buco nel buco”, a simboleggiare il circolo vizioso e autodistruttivo in cui il protagonista viene risucchiato, in una generale metafora psicologica dell’irrequietezza dell’animo umano e dei suoi aspetti più reconditi.

    LA BAND

    Accomunati da un’attitudine autenticamente indipendente e dalla voglia di sperimentare mischiando generi e influenze, gli Esseforte nascono nel 2022 a Jesi, nelle Marche, dall’incontro tra il rapper Matteo “boso” Bosi e tre musicisti provenienti dal mondo del rock ultra underground: Riccardo Franconi, Jonathan Iencinella e Tommaso Sampaolesi, coinvolti in passato in progetti noise/post-punk come Guinea Pig, Butcher Mind Collapse, Lebowski, Cora, o cantautorali, come Il Tipo Di Jesi, e più recentemente avvicinatisi a sonorità elettroniche e all’universo urban/rap con produzioni a firma Barabba e ITDJ.

    Amanti del lato oscuro della musica e interessati all’elaborazione di un linguaggio personale, più che all’appartenenza a scene o filoni, mescolano elettronica dal mood sinistro, chitarre, rap e altri registri vocali, facendo dialogare e interagire i background dei singoli e lasciando filtrare una varietà di suggestioni che va dalle derive rock più border line alla black music fuori dagli schemi di gente come Tyler The Creator, Danny Brown, Clipping, Shabazz Palaces, Kill The Vultures, fino all’old school del rap italiano, passando per il cantautorato indie più sghembo.

    Dopo una serie di singoli “di riscaldamento” pubblicati tra il 2023 e il 2024, il 17 gennaio 2025 esce Crepa nel Buco, primo full lenght della band.

    link https://open.spotify.com/intl-it/album/6M9fznibJ6ClvJWOQgN2rx?si=XFySbhp6QhaD0aabJQ0LvQ

  • PRIMOVERE – REST WELL, RAINBOW KID – EP

    

    PRIMOVERE – REST WELL, RAINBOW KID – EP

    Concept EP

    “Rest well, rainbow kid” è un viaggio emotivo il cui intento è abbracciare tutte le sfaccettature della genitorialità, ponendo al centro del progetto la figura dei genitori intesi sia come singoli individui che come coppia.

    Le canzoni esplorano le sfide quotidiane, i cambiamenti di prospettiva e le nuove responsabilità che accompagnano la genitorialità stessa, in un percorso sfaccettato che porta, giocoforza, a dover fare i conti con i propri fantasmi del passato e del presente.

    La musica vuole essere la traghettatrice di questo percorso, incanalando le complessità delle attese in un’esperienza sonora il più coinvolgente e autentica possibile.

    Le tracce del disco, legate l’una con l’altra da un sottile filo conduttore, narrano di notti insonni, di attimi, di sorrisi, ma anche di attese infinite e di perdite inaspettate che generano ferite difficili da rimarginare.

    ASCOLTA IL DISCO IN STREAMING

    https://tunelink.to/PRMVR

     

    TRACK LIST

    – Souvenirs

    – ⁠Rest well, Rainbow Kid

    – ⁠Everytime

    – ⁠Goodbye (la focus track)

    BIOGRAFIA

    All’inizio della primavera, un filo d’erba appena fuori dall’inverno, lontano dal sole, sotto il ghiaccio, prima del disgelo.

    PRIMOVERE è un collettivo torinese nato all’inizio della primavera del 2021 nel disgelo della condizione post-pandemica.

    In uno scenario in cui attingere a radici creative, profonde, rappresentava una vera e propria urgenza espressiva, PRIMOVERE è stato spazio di respiro, fuori dal ghiaccio.

    Abbiamo messo gemme e foglie, insieme.

    PRIMOVERE prende pensiero dall’identità dei singoli membri. 

    Il suono del progetto prende senso e direzione a partire dalle influenze individuali:

    post-rock, new wave, indie-pop, stoner, shoegaze.

    Differenti insieme.

    PRIMOVERE canta in inglese e si nasconde dietro le parole come i fili d’erba sotto la neve.

    All’inizio della primavera.

    Torino, Antartide


  • PRIMO VERE presentano l’ep REST WELL, RAINBOW KID

    PRIMOVERE – REST WELL, RAINBOW KID – EP

    Concept EP

    “Rest well, rainbow kid” è un viaggio emotivo il cui intento è abbracciare tutte le sfaccettature della genitorialità, ponendo al centro del progetto la figura dei genitori intesi sia come singoli individui che come coppia.

    Le canzoni esplorano le sfide quotidiane, i cambiamenti di prospettiva e le nuove responsabilità che accompagnano la genitorialità stessa, in un percorso sfaccettato che porta, giocoforza, a dover fare i conti con i propri fantasmi del passato e del presente.

    La musica vuole essere la traghettatrice di questo percorso, incanalando le complessità delle attese in un’esperienza sonora il più coinvolgente e autentica possibile.

    Le tracce del disco, legate l’una con l’altra da un sottile filo conduttore, narrano di notti insonni, di attimi, di sorrisi, ma anche di attese infinite e di perdite inaspettate che generano ferite difficili da rimarginare.

    ASCOLTA IL DISCO IN STREAMING

    https://open.spotify.com/intl-it/artist/0rCvFC6RyypSaMR7ykxGPf?si=JUPC380DTFWYMbGnN_lASQ

    TRACK LIST

    – Souvenirs

    – ⁠Rest well, Rainbow Kid

    – ⁠Everytime

    – ⁠Goodbye (la focus track)

    BIOGRAFIA

    All’inizio della primavera, un filo d’erba appena fuori dall’inverno, lontano dal sole, sotto il ghiaccio, prima del disgelo.

    PRIMOVERE è un collettivo torinese nato all’inizio della primavera del 2021 nel disgelo della condizione post-pandemica.

    In uno scenario in cui attingere a radici creative, profonde, rappresentava una vera e propria urgenza espressiva, PRIMOVERE è stato spazio di respiro, fuori dal ghiaccio.

    Abbiamo messo gemme e foglie, insieme.

    PRIMOVERE prende pensiero dall’identità dei singoli membri. 

    Il suono del progetto prende senso e direzione a partire dalle influenze individuali:

    post-rock, new wave, indie-pop, stoner, shoegaze.

    Differenti insieme.

    PRIMOVERE canta in inglese e si nasconde dietro le parole come i fili d’erba sotto la neve.

    All’inizio della primavera.

    Torino, Antartide