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  • MASUA “Occhi chiusi” è il nuovo album del progetto solista dell’artista milanese

    Otto tracce di rock, tra synth e chitarre che raccontano storie di vita, d’amore e pensieri nostalgici.

    Release album 13 maggio

    “Occhi chiusi” è un album rock: chitarre e synth per 8 pezzi energici e moderni. La voce di Masua ci accompagna nei suoi racconti ora riflessivi, poi nostalgici, a volte quasi urlati e disperati. In alcuni brani c’è spazio per l’arpeggio, nella maggior parte i riff sono quelli di un alternative-rock che si ispira sicuramente alle migliori band americane di oggi. 

    “Occhi chiusi” è anche la title track del disco, l’unica in cui viene usato l’effetto sulla voce con l’auto-tune.

    Le citazioni da John Fante a Freddie Hubbard e Gian Maria Volontè ci fanno conoscere un po’ meglio Masua, le sue influenze e i suoi gusti. 

    Track by track 

    1. PLASTICO è l’unico brano del disco nato dal pianoforte. Un brano scritto con il forte desiderio di cambiare, adeguarsi alle situazioni, “le stagioni” come canta nel brano l’artista. Il mondo non si può forse cambiare, ma possiamo cambiare e migliorare noi. 
    1. FANTASMI, forse il brano più tirato del disco e tra i più lunghi. Anche qui emerge una certa voglia di cambiare, risorgere, vincere. Le batterie spingono sul pedale, le note di basso, synth e chitarra sono cupe, così come la voce, ma l’apertura del ritornello e soprattutto nello special portano l’ascoltatore a gustare di un’energia che avanza fiera e piena di speranza grazie anche ai salti di ottava che muovono la melodia.
    1. IL TUO CUORE BATTE LENTO è una rock-ballad. Si inizia con un arpeggio senza drumming che poi apre ad una cadenza un po’ doom. Un brano scritto su un treno vuoto che portava a Genova. Registrata in uno stato fisico di salute davvero pessimo dall’artista che però racconta che “era giusto così, era il momento giusto”.
    1. GIORNI UGUALI è una canzone d’amore, o meglio, il ricordo di una storia d’amore. Viene raccontata con una matrice musicale che parte da un post-grunge californiano per fondersi con melodie caratteristiche della musica italiana. La cassa dritta porta all’ingresso chitarre e synthesizer, la voce si esprime con calda nostalgia mentre il rock sostiene con groove le strofe che portano a un ritornello aperto. Partita con una semplice e un po’ malinconica chitarra acustica, si trasforma con l’elettrica in un pezzo travolgente. 
    1. OCCHI CHIUSI, la canzone che dà il titolo al disco è la prima scritta nel nuovo corso musicale dell’artista. Il brano forse a cui è più attaccato, scritto dopo aver conosciuto una persona importante che è ancora nella sua vita e a cui è dedicata. 
    1. SONO QUI rappresenta il brano un po’ più ricercato, con un ritornello che è di fatto solo alla fine nel suo loop di sensazioni.
    1. CHIEDI ALLA POLVERE. Il brano più lungo del disco, scritto in più tranche nelle notti dell’artista. Un pezzo omogeneo nelle sonorità al resto dei brani, ma forse più punk, quel punk new-wave che negli anni 80 ha trovato radici anche in Italia.
    1. CONFINI è il pezzo più vecchio: scritto nel 2019 prima dell’esplosione del covid, nasce aspettando un bus guardando l’Oceano in Portogallo. Il brano attacca chiaramente una certa politica che usa la questione  dei migranti per avere sèguito e appoggio. La ritmica di chitarra si distingue rispetto agli altri brani.

    Autopoduzione

    Release album: 13 maggio 2022

    Contatti e social

    Spotify: https://spoti.fi/3KXGtuJ

    Facebook: https://www.facebook.com/masuamusic 

    Instagram: https://www.instagram.com/masua_music/

    Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=3V96I-nepao

    BIO

    Claudio Passiu, vero nome di Masua, è un artista della provincia di Milano. 

    Studia la batteria fin da giovanissimo che lo porta ad apprezzare il funk e il jazz, i quali cambieranno molto il suo approccio anche nel suonare rock. Suona in maniera non costante in diverse band, finché decide di scrivere pezzi propri.  Nasce così il suo progetto personale, all’epoca chiamato Passiu Project Supertrio, dove, insieme a Davide Gangemi alla chitarra e Alberto Zucchelli al basso, registra e pubblica in modo indipendente il singolo “Dentro me” e a luglio 2018 esce anche il disco. 

    Successivamente Claudio inizia a prendere lezioni di canto e scrive in poco tempo molti  brani grazie all’utilizzo della chitarra che sostituisce completamente al piano. Scopre una vera e propria nuova attitudine ed insieme alla sua nuova band lavora per quasi due anni a diversi pezzi. Cambia anche il nome del trio in MASUA (una zona del sud-ovest Sardegna) e  pubblica nuovamente il singolo “Dentro me” che farà parte di un Ep “Rumore dei sogni” registrato interamente al Frequenze Studio di Monza. 

    Dopodiché la band si scioglie e MASUA non è più il nome di un gruppo, ma diventa il progetto solista di Claudio, il cui primo disco è “Occhi chiusi”, uscito a maggio 2022.

    fonte: www.laltoparlante.it

  • BRANDO “Selfmade” è il primo album di inediti del rapper emiliano

    Ogni traccia è come una tessera del puzzle che va a completare il percorso “selfmade” dell’artista.

    Release album 6 maggio 

    Per scrivere l’intero progetto ci è voluto un anno. Il disco si può dividere in due parti: la prima è stata scritta quasi un anno fa, mentre la seconda è la più recente, scritta tutta negli ultimi 6 mesi.

    «SELFMADE è il mio primo album inedito da solista, mi sono occupato di ogni singolo dettaglio da solo e sono molto fiero del risultato, questo progetto va ad incoronare i miei 10 anni di carriera nel mondo del rap, da artista indipendente, e penso che sia un prodotto valido.» Brando

    Il titolo vuole sottolineare il fatto che Brando ha fatto tutto da solo, senza una major, senza un produttore al suo fianco, senza sponsor, ma solamente con il proprio lavoro, talento e investimenti.

    La tracklist è un vero e proprio viaggio che segue uno schema ben preciso: ogni titolo e ogni traccia è legata a quella successiva.

    TRACK BY TRACK

    Così – Pezzo nato “così” appunto, improvviso e spontaneo, dove Brando si descrive e si  autocelebra.

    Primi – Qui Brando parla di sé e Moris, il suo socio, amico fraterno con cui ha iniziato a fare rime e rap, prima della moda odierna. Il flow e lo stile di questo brano è molto americano.

    Ad ogni costo – Questa canzone è stata scritta quasi a metà dell’album ed ha incentivato l’artista a portare a termine il progetto intero.. Ad ogni costo bisogna farcela, contro le avversità o i nemici.

    Maria – Maria è amore, è passione che arde , è l’arte. È l’amata di Brando, rappresenta la musica e la sua musa, la sua medicina e la sua droga.

    Callejon – Questa canzone è stata scritta insieme al suo amico Baby Demon, fortissimo rapper domenicano, dove si parla di esperienze di vita vera, due realtà che si incontrano, attraverso il rap italiano e quello spagnolo. 

    Guai – È uno dei primi testi che ha scritto tra tutte le canzoni dell’album. Durante gli ultimi due anni sono cambiate tante cose, situazioni, relazioni, è per questo che Brando ha deciso di fare un brano malinconico per descrivere quei momenti bui in cui tutto sembra crollare intorno a te e cerchi solo di salvarti.

    Ruota libera – Una delle canzoni preferite dell’artista perché contiene la vera scintilla del rap,

    rime serrate e punchline, con una base ipnotica.

    Bang – Questo è il classico Banger, suono rimbalzante e piacevole, ritornello semplice e orecchiabile, le strofe sono cattive e fitte.

    Selfmade – Il brano cuore dell’album. L’ultima canzone che ha scritto, ma anche quella ad aiutarlo a dare il titolo al progetto.

    Qui Brando racconta  le difficoltà che bisogna affrontare quando non si ha nessuno dalla propria parte, quando parti svantaggiato, quando lo sforzo non viene riconosciuto e il talento non conta. È la realtà italiana musicale in cui ritiene di trovarsi: selfmade é chi si realizza da solo contro tutti e tutto.

    Freestyle – Questa traccia è un freestyle scritto in pochissimi minuti.

    Sincero – La base ha qualcosa di molto particolare. La prima strofa è fitta e lunga perché Brando aveva davvero tanto da dire.

    Deja vu – Quella sensazione che capita a tutti, di essere già stati in quel determinato posto o situazioni, disorientato ma sempre sul giusto cammino.

    Mille Problemi – Traccia molto cupa e grezza. Racconta delle tante difficoltà da affrontare ogni giorno.

    Hennessy – La canzone da club per eccellenza, per fare saltare la gente.

    Fuego – Si tratta di una Bonus Track poiché è una versione aggiornata di un vecchio singolo.

    Riarrangiata in chiave “estiva”,  da qui il ritmo Sud Americano.

    Autoproduzione

    Release album: 6 maggio 2022

    Contatti social

    YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCoQKG7F9vSHxY1giVIaaIaA

    SPOTIFY: https://spoti.fi/3ORkjNB

    INSTAGRAM: https://www.instagram.com/brandothareal/

    FACEBOOK: https://www.facebook.com/francescobrando.borghi

    BIO 

    Brando, pseudonimo di Francesco Borghi è un cantante e rapper classe 1995 cresciuto nella provincia di Modena.

    La sua passione per la musica nasce in giovane età grazie all’influenza del padre, pianista per passione, da cui impara ad ascoltare un po ‘ tutti i generi musicali, capendo presto che la sua passione è per l’Hip Hop/Rap.

    Inizia a scrivere i primi testi intorno ai 16 anni quando insieme a due amici (Moris & Shadiky) forma il gruppo “Trois Brothers” col quale incide il disco interamente autoprodotto “Mo-Town” con riferimento in particolare alla città di Modena e ai campionamenti di vecchi brani della celebre etichetta Motown.

    Nel 2012 partecipa al brano e video “Dare di Più”, insieme ai Giovani Artisti Per L’Emilia il cui intero ricavato viene devoluto ai terremotati.

    Continua la sua carriera da solista e nel 2015 incide il suo primo Mixtape “Graduazione”.

    Nel 2017 produce il secondo mixtape da solista “B4” in cui racconta tutta la sua infanzia e adolescenza. Il suo approccio al rap è molto crudo e diretto, con strofe fitte e ritornelli melodici e orecchiabili.

    I suoi idoli e le sue ispirazioni sono leggende Americane come: Tupac, Biggie, Kanye West, Lil Wayne, The Game e 50 Cent di cui rappava a memoria i brani. 

    Nel 2021 pubblica i brani con video di “Mai” e “Bmw Nero”.

    Nel maggio 2022 esce il suo primo album di inediti “Selfmade”, anticipato dal singolo “Maria”. 

    fonte: www.laltoparlante.it

  • Raina, il nuovo album è “1000 Cose”

    Raina, il nuovo album è “1000 Cose”

    1000 Cose” è il titolo del nuovo album di Raina, da giovedì 14 aprile in tutte le piattaforme digitali.
    Dieci tracce, due featuring e sonorità che partono dal suo classico sound reggae, roots dancehall, fino ad abbracciare rub-a-dub, afro beat, soca e Hip-Hop, questa la sintesi del disco.

    Raina figura di riferimento per il mondo reggae, già membro fondatore di Villa Ada Posse, torna a sei anni dal precedente lavoro di studio “Geneticamente Microfonato”. Il disco raccoglie brani che fanno parte di riddim con vari artisti internazionali e produzioni esclusive, tra cui quelle di Catchy Greezly, MadHouse Band, Ulisse Minati, Bizzarri, Morelove, Ggd, Jugglerz e dello stesso Raina.
    Razzismo, liberalizzazione, amore e la speranza di un mondo migliore sono tra gli argomenti trattati nei testi, ma, anche la condanna della violenza contro le donne, trattata in particolare nella traccia “Per lei”, brano che fa parte del disco “Make her happy” in cui compaiono anche BIG internazionali come Sizzla, Treble e Kerry Starr.
    Tra i ritmi caraibici e gli accenti tipici del reggae, una vasta serie di musicisti italiani compaiono nei riddim utilizzati tra cui Entics, Lion D, KG Man e molti altri.  
    I featuring ufficiali sono l’MC Danno dei Colle der Fomento nella titletrack e Manlio in “Happy”, brano che celebra le good vibrations della vita.
    L’album è accompagnato dal videoclip della traccia “Festival” dedicato all’appuntamento culto Rototom Sunsplash. Nelle immagini realizzate da Redgoldgreen, il playback di Raina si mescola con le riprese di repertorio della manifestazione, che hanno immortalato le tappe fondamentali che l’evento ha attraversato negli ultimi anni. Un’atmosfera festosa e rilassata celebra il mood della manifestazione.
    1000 Cose” è poi il primo disco della storia del reggae italiano disponibile in NFT. Il Non-Fungible Token è un certificato virtuale di autenticità rispetto alla compravendita di qualsivoglia file digitale, quindi il disco sarà acquistabile in sole 5 copie attraverso questa modalità. Gli acquirenti potranno quindi sostenere in modo unico questo progetto, diventando in parte proprietari dell’opera e guadagnando attraverso questo micro-investimento. I possessori potranno scaricare il disco in formato Mp3 320Kbs e Wav 44.100 24bit, e per ognuno sarà a disposizione un jingle video dell’artista con una canzone inedita e dedicata.
    Al disco seguirà un imminente tour che porterà l’artista romano nei più importanti party e festival italiani e internazionali.

  • Metal Carter, il nuovo album è “Musica per vincenti”

    Metal Carter, il nuovo album è “Musica per vincenti”

    A meno di due anni dall’ultimo capitolo “Fresh Kill”, Metal Carter pubblica il suo ottavo album di studio dal titolo “Musica per vincenti”, disponibile da venerdì 8 aprile in tutte le piattaforme digitali, CD e vinile per Time 2 Rap Records.

    Metal Carter, veterano della scena Hip-Hop nazionale, già membro fondatore di Truceklan e Truceboys, caposcuola indiscusso del filone death-rap, torna con un disco ricco di ospiti, sonorità e contenuti che completano il percorso più che ventennale del Death Lord.

    Se le produzioni sono completamente affidate a Santo Trafficante, gli ospiti presenti abbracciano una vasta gamma di generazioni e stili. Dalla vecchia scuola di Piotta, Grandi Numeri dei Cor Veleno, Cannas Uomo e Lord Madness alle nuove generazioni con Claver Gold, Gionni Grano, Akran, Brenno Itani, Roy Persico, fino ai giovanissimi Yanomamyy e William Pascal.

    Rispetto al precedente lavoro, “Musica per vincenti” è un disco più vario per argomenti, contenuti e stili, ma sempre coerente nella forma marchio di fabbrica del Sergente. Molto più oscuro degli album precedenti con produzioni basate su loop grezzi, campionamenti con un sapore più classico e un’atmosfera che alterna momenti di tensione, cupezza, doom a beat più chill. Anche le tematiche vanno dalla vita di strada alle visioni ricche di metafore estreme, finanche a una canzone d’amore in stile Metal Carter. Nella traccia “Chiamala Death-Queen”, infatti, il rapper descrive a suo modo la figura ideale della propria “regina della morte”. Nel disco è presente anche uno skit e tre citazioni cinematografiche, che -come spesso accade- integrano e arricchiscono le produzioni di Carter, che del cinema è un profondo conoscitore.

    L’album è impreziosito dalle illustrazioni dell’artista, designer e tatuatore Scarful, disponibile nei formati CD digipack doppia anta, vinile nero e vinile verde limited edition.

    Il disco è accompagnato dal videoclip “No points on me” realizzato da Federico Bensi per Thunderslap Production.

  • NEREO “Danze cosmiche” è il primo album del cantautore pugliese: un progetto che nasce dalla volontà e dalla libertà di essere sé stessi.

    Amore e relazioni si celano dietro la scelta ponderata delle parole, in un progetto che nasce dalla volontà e dalla libertà di essere sé stessi

    Release album 24 marzo 2022

    La musica e il canto come strumento di connessione al cosmo, amplificatori di suoni e visioni. 

    In “Danze cosmiche” la voce del pop è preminente, ma non disdegna le contaminazioni, presenti nella veste di nebbiolina infilzata dal fascio di luce fumoso tipico dei palchi jazz o di un lirismo intimista. 

    «Sebbene la mia modernità mi stia stretta devo conviverci. Il ritornello, ormai di molti, che moderno sia uguale a bello, non trova in me nessuno sfogo, dal momento che scrivo senza dipendere dalle mode. Musicalmente, però, mi interessa che il produttore rovisti nell’oggi, sempre nell’ordine della commistione» Nereo. 

    TRACK BY TRACK

    Mai

    È il primo brano mai scritto e risale al 2006. Si tratta di un incontro tra forze centrifughe e centripete, caos, dolore, abbandono, nato come poesia, è stato musicato solo successivamente. Il brano ha ricevuto il premio della critica “Gazzetta del Mezzogiorno” per il miglior testo in gara nel contest “La nota d’oro”. 

    Febbraio

    Brano scritto durante il lockdown e dedicato a una persona speciale. Ripercorre le fasi dell’amore (stupore e confusione iniziale, riflessione e messa in discussione, risoluzione e speranza). 

    Parola di rosa

    Bramare relazioni amorose senza successo porta a ritenere la stessa parola “amore” come inaccessibile, maledetta, da non pronunciare. Nel testo la connessione si rivela tra le frasi “esiste già” ed “esita”. 

    L’amore c’è prima di noi

    Una frase del testo dà il titolo all’album; racconto l’importanza dei sentimenti nei momenti di confusione esistenziale, perdita di punti di riferimento.

    Fine di un’estate

    È un urlo quasi disperato, una domanda che taglia lo spazio e il tempo, cercando di indagare le ragioni dell’abbandono, della fine voluta dall’altra persona. Il video è affidato alla sapienza coreografica di una danzatrice russa che disegna nell’aria le suggestioni che la voce riferisce. 

    Gabbiano

    Una dedica al nonno materno, scritto mentre le forze lo abbandonavano, negli ultimi mesi della sua vita, quando si intravede la volontà di liberarsi dalla schiavitù della malattia, dalla difficoltà di articolare parole. 

    Silenzio 

    Il testo, scritto dall’amica Barbara Bortone, racconta il tormento di una relazione che non si concretizza e che si chiude nel silenzio polare di un discorso impossibile, senza speranza e senza futuro.

    Senza voce

    Il testo parla di un’esperienza personale, che si connette alle esperienze di tutti quelli che hanno provato dolore per una dipendenza affettiva tossica. È un brano in cui trovano spazio la decadenza dei suoni stonati, delle urla, dell’afonia, tipica di chi cerca di cavare un ragno dal buco sbagliato.

    L’arrangiamento, dal sound moderno, con cadenze glamour, cerca di dare risalto a uno degli aspetti che il testo, all’inizio del brano, cerca di raccontare: la sensualità e la sessualità, il fascino del male che un rapporto del genere evoca. Un fascino che i corpi generano e che porta, spessissimo, alla consunzione e all’umiliazione di sé.

    La stanza

    L’amore di due persone che, a causa delle convenzioni sociali, non possono esprimerlo alla luce del sole perché non rispecchia i canoni fissati dalla società.

    Autoproduzione

    Pubblicazione album: 24 marzo 2022

    Contatti e social

    Facebook: https://www.facebook.com/nereomusic24 

    Instragram: https://www.instagram.com/nereo_music/ 

    Spotify:https://open.spotify.com/artist/7cvxQsk3emYoPieBJWRW28?si=ogpCZNDbTg2xMtePD4fStQ 

    BIO

    Nereo nasce a Bari dove, giovanissimo muove i primi passi nel mondo della musica. Inizia a studiare canto moderno con gli insegnanti Alba de Vito, Daniela Desideri, Fabio Lepore e Roberto Delli Carri. Sfiora la tecnica complessa del canto lirico con Maria Luisa Dituri. Nel 2006, partecipa alla ventottesima edizione del festival canoro “La Nota D’oro”, classificandosi al secondo posto e vincendo il premio della critica “Gazzetta del Mezzogiorno” per il miglior testo in gara, con il brano inedito “Mai”. In quell’occasione, il presidente di giuria, Marcello Balestra, allora direttore artistico Warner Music Italia, esprime il suo vivo apprezzamento per il brano e per la voce. Dopo alcuni anni dedicati all’insegnamento, nella primavera del 2020, prende forma il progetto “Danze cosmiche”, un disco di inediti frutto dell’ispirazione e della sensibilità alla (ri)scoperta di vecchie melodie e nuovi sogni. “Danze Cosmiche” è stato anticipato dall’uscita di “Senza voce”, “Fine di un’estate”, “L’amore c’è prima di noi” e “Dimentica”. 
    fonte: www.laltoparlante.it

  • MONICA P “Appunti per restare sana” è l’Ep che segna il ritorno della cantautrice e polistrumentista torinese

    Un nuovo lavoro in cui Monica P si mette musicalmente a nudo, recuperando la centralità di voce e scrittura. Un dialogo con se stessa e con l’altro, che aiuta a stare meglio.

    Artwork Ziegler&Ziegler

    Release ep 25 marzo

    In questo progetto l’artista vuole spogliarsi dalle cose superflue, dagli arrangiamenti e dalle mode del momento: si tratta di canzoni dove si mette in gioco semplicemente mostrando la sua parte più intima senza riserve, senza voler piacere a tutti i costi. Un atto creativo spontaneo e molto personale, che mette in luce le varie parti di Monica: quella intima, profonda e sensuale (come nei brani “Senza di noi” e “Parlami d’amore”), quella ironica, folle e bizzarra (come in “Tutto a posto”), quella che osserva il mondo, anche con un po’ di pungente sarcasmo (ne “La vita è un gran casino”). 

    «Canzoni dai suoni e arrangiamenti volutamente scarni, dove protagoniste sono la mia voce e la mia chitarra, per mostrare il mio mondo nella sua essenza, tenendolo al riparo dal frastuono della società e delle mode del momento» così racconta Monica P

    Le radici affondano, sin dal primo disco della cantautrice, in un gusto musicale rock alternative anni ‘70/’80, in un atteggiamento interiore punk e anticonformista, nel bisogno di essere “vera” e talvolta “cruda” nella scelta delle parole, nella necessità di abbandonarsi alle emozioni, nel bisogno di una protesta sociale spesso descritta nei suoi brani. 

    Un suono che si rileva subito come non tipicamente italiano (da qui anche la scelta delle diverse collaborazioni internazionali dell’artista). Ma con questo lavoro va ancora oltre, un EP venuto da un “tempo fuori dal tempo”, dove tutti noi abbiamo dovuto, per forza di cose, fare i conti con noi stessi e con le cose più piccole ed essenziali: due anni di cambiamenti in periodo Covid e post Covid – l’era delle forzature, delle paure, del reinventarsi o dell’affondare – in cui abbiamo dovuto guardarci dentro e fuori. 

    L’EP “Appunti per restare sana” diventa quindi un diario di annotazioni profonde di Monica P a cui tutti possono attingere e, allo stesso tempo, un personale dialogo con se stessa.

    TRACK BY TRACK

    “Senza di noi”

    Una storia d’amore, uno spazio alieno, magico e sospeso, un’atmosfera rilassata e sensuale, dove protagonista è l’intimità, non curante di quello che c’è fuori. 

    È questa la chiave di lettura del primo singolo estratto di questo EP, dove la cantautrice ci lascia immaginare una stanza al di fuori del rumore del mondo, tenuto volutamente lontano. Voluta è anche la scelta sonora e di arrangiamento del brano, scarno ed essenziale, che mette a nudo la voce della cantautrice.

     “Parlami d’amore”

    Un brano dal portamento blues, costruito su un riff di chitarra volutamente grezza, dove emergono al tempo stesso disillusione, sogno e speranza, in un’atmosfera che rimanda vagamente a liriche del passato. Un invito a vivere il presente, ad essere meno severi con se stessi, ad apprezzare le piccole cose, a credere ancora nell’amore. 

    “La vita è un gran casino”

    Il brano descrive, con apparente leggerezza e introduttivo sarcasmo, la vita nelle sue sfaccettature e contraddizioni. Il riferimento, mai esplicitato, è al lungo periodo difficile che abbiamo tutti attraversato e che ci ha tenuti distanti. L’inciso canta l’urgenza di tornare al contatto fisico, a stare insieme, a vivere emozioni.

    “Tutto a posto” 

    La chiave di tutto il brano è la follia, quella che – se sai riconoscere – ti risveglia, ti rende vivo e spesso dà persino la soluzione ai problemi. Questo brano è la presa di coscienza di un rapporto ormai diventato routine, la rivelazione che tornare ad essere se stessi è la vera fonte di felicità. Un brano ironico, ruvido e diretto, in perfetto stile Monica P.

    Testi e musica: Monica P

    Brani arrangiati, suonati, prodotti e missati da Monica P e Momo Riva al TdE studio.

    Mastering: Momo Riva

    Autoproduzione

    Release Ep: 25 marzo 2022

    CONTATTI SOCIAL

    Facebook https://www.facebook.com/monicapmusic/

    Instagram https://www.instagram.com/monicap_music/

    Spotify https://open.spotify.com/artist/6AkOawXrGpV971a3ektYgv

    Sito web: www.monicap.it

    BIO

    Monica P è una cantautrice torinese versatile, che intreccia con naturalezza la scuola del pop d’essai nazionale al portamento cosmopolita maturato tra viaggi, ascolti e frequentazioni artistiche di matrice anglosassone. La sua vocazione artigianale l’ha portata a contatto diretto con molti strumenti, rendendola indipendente nella composizione dei brani e nella messa a fuoco della forma canzone.

    Ha iniziato a esprimersi pubblicamente in prima persona nel 2010 con l’album “A volte capita”. E capitò sul serio che la critica si accorgesse di lei e che il MEI la premiasse e la coinvolgesse nei suoi progetti su scala nazionale. 

    Nel 2011 “Libera”, brano estratto da “A volte capita”, viene inserito nella compilation “Female do it better”, con nomi importanti del cantautorato italiano e internazionale. Nello stesso anno ha vinto il Premio MEI Super Sound al Radio Flyweb Festival. 

    Nel 2012 il MEI ha scelto ancora una volta il brano “Libera” per “L’onda rosa indipendente”, che dà voce alle migliori figure femminili emergenti in Italia. La sua versione di “Carry me” è stata inserita nella compilation “Il rock è femmina” di Pirames International.

    Il secondo capitolo discografico è stato “Tutto brucia”, un salto di qualità certificato anche dalle collaborazioni eccellenti con colleghi di prestigio quali i Sacri Cuori, JD Foster (Cassandra Wilson, Pan del Diavolo), Giovanni Ferrario (PJ Harvey, Morgan), Vicki Brown (Calexico, Hugo Race & Fatalist) e dal duetto con l’australiano Hugo Race (Fatalists, The True Spirit, Nick Cave and the Bad Seeds), che per la prima volta ha cantato in Italiano nel suo brano “Come un cane”.

    Nel 2017 è uscito il terzo album, “Rosso che non vedi”, in rotta di collisione con i cliché dell’ambiente indipendente italiano e moltiplicazione, più che sintesi, di suoni e vena lirica messi in mostra nei due dischi precedenti. Ricerca personale e denuncia sociale, dimensione onirica e malinconia blues si avvicendano in un viaggio che dal vivo rapisce lo spettatore e lo porta nel mondo di Monica P, magnetica quanto essenziale e senza fronzoli nel rendere universali le emozioni individuali.

    Nel corso di questi anni, Monica P ha suonato con i suoi musicisti in tutta Italia, aprendo anche concerti a Hugo Race, Nada, Tricarico, Paola Turci.

    Nel 2018 ha vinto il Premio Nuovo IMAIE al Premio Bertoli 2018.

    “Indivenire Tour” è la tournée estiva che, nel corso di giugno e luglio 2019, ha visto impegnata Monica P in tutta Italia con il suo trio.

    Selezionata dal Club Tenco, si è esibita alla prima serata de Il Tenco Ascolta 2021 che ha visto la partecipazione speciale di Cristiano Godano.

    Il 7 gennaio 2022 pubblica “Senza di noi”, primo singolo estratto dal suo nuovo lavoro; il 14 febbraio “Parlami d’amore” e l’11 marzo il terzo singolo “La vita è un gran casino”: tutti estratti dall’EP in uscita il 25 marzo dal titolo “Appunti per restare sana”. 

    Monica P si prepara intanto ai live che la vedranno in una nuova formazione e che ripartiranno proprio dalla sua città di origine, prima data l’8 maggio al Jazz Club di Torino.

    fonte: www.laltoparlante.it

  • Antieroe 3 The Punisher, il ritorno di Suarez per salvare il vero Hip-Hop

    Antieroe 3 The Punisher, il ritorno di Suarez per salvare il vero Hip-Hop

    The Punisher” è il terzo capitolo della saga Antieroe dell’MC e produttore Suarez, disponibile da martedì 1 marzo in digitale, cd e vinile per Time2Rap.

    La saga Antieroe inaugurata nel 2011 con “Nessun potere, troppe responsabilità”, è proseguita nel 2015 con “1,21 Gigawatt” per arrivare oggi a questo nuovo traguardo che completa e arricchisce il percorso artistico di Suarez.

    Il significato del titolo rimanda ai contenuti del disco, allo stato d’animo dell’artista che prova un sentimento di rabbia nei confronti del sistema, un dissenso verso molti colleghi che non rendono giustizia alla vera cultura Hip-Hop. Il compito di questo “punisher” è quindi di difenderne e preservarne i veri valori.

    Diciotto tracce e ben quattordici featuring di vero rap underground, con la schiettezza e la spontaneità della più sincera scena Hip-Hop italiana. Rabbia e senso di protezione che troviamo ad esempio nella traccia “T-800”, chiaro tributo al ciclo dei film Termninator. Molte citazioni tipiche del suo stile, come i personaggi dell’universo Marvel, vedi la title track “The Punisher”, “Iron man” (allegoria dove l’armatura che protegge l’artista non è altro che la sua musica), “Mjolnir” insieme a Danno, “Marvel Zombies” con Royal Damn e Pacman XII, fino ad arrivare a manga/anime giapponesi come in “Joe Yabuki” (storytelling basato sul protagonista della saga “Ashita no Joe”).

    Tanti altri ospiti accompagnano Suarez nella sua missione: nel disco infatti compare anche Rak (nella riflessiva “Stesso Meccanismo”), il Turco, Supremo 73, Metal Carter, Grezzo, i DJ Drugo, Ceffo e Snifta, Lino, ma anche volti nuovi rappresentanti della scena come Spike e William Pascal. Violento, ironico, dissacrante, a tratti blasfemo, Suarez è anche autore di tutte le produzioni, registrazioni, mix e master.

    Come nelle rime, anche nell’impianto musicale Suarez ha scelto numerose citazioni sonore. Dal cinema, all’animazione Anni ’80 e ’90, sample tagliati e alcuni synth completamente risuonati. Tutto suona in modo omogeneo, equilibrando batterie volutamente sporche e d’impatto con ritmiche che spaziano dai 74 ai più classici 90 BPM.

    Tutto l’artwork dei supporti è stato realizzato dallo stesso Suarez, e la versione cd digipack ha incluso un fumetto inedito a colori di otto pagine, scritto e disegnato proprio da lui. Il protagonista che è lo stesso MC in versione “superantieroe”, proviene da un futuro parallelo con la missione di salvare il vero rap underground. La versione LP, invece, prevede 200 copie in vinile nero e 200 in vinile bianco con poster.

    Il disco è accompagnato dal videoclip della titletrak, realizzato da Federico Bensi per Thunderslap Production.

  • SANTO E STONE “Cronico” è l’album d’esordio dei due artisti torinesi e della loro crew Vero x Vero in uscita il 21 gennaio

    Un album che ha l’ambizioso intento di accompagnare l’ascoltatore nella ricerca delle risposte alle domande ataviche che si pone da sempre l’uomo con l’aiuto della musica e delle emozioni da essa scatenate

    Release album 21 gennaio

    «Siamo nati senza averlo scelto. Posti da subito dinanzi un’assenza totale di controllo su quella che è la nostra vita, come è iniziata, ciò che siamo e da dove veniamo, ci troviamo così, dal primo respiro, con mille domande… ci sentiamo come piccole macchie in uno spazio infinito, insignificanti, inermi di fronte alla sconfinatezza dell’Universo ed alle sue leggi incontestabili. Noi così concreti, fatti di pelle e ossa, al contrario delle entità che ormai ci appartengono come il tempo, la vita, il destino. Spesso l’uomo ha cercato risposte a questi grandi quesiti, mettendo sul suo stesso piano eventi astratti come il tempo e lo spazio e dandogli un nome ed un’unità di misura, per avere l’illusione di avere più controllo su di essi, classificandoli come qualcosa di più tangibile, “umanizzandoli” (come tutto ciò che l’uomo non si spiega e non può controllare), in modo che si avesse una concezione unica e concreta su qualcosa di misterioso e sfuggente come il tempo e lo spazio.» Santo e Stone

    Tramite questa ricerca cronica e sconfinata quindi (che avviene anche nell’album), per stabilire una connessione stretta col proprio Essere e con l’Universo, e quindi ricevere risposte a quei dubbi atavici, Santo e Stone usano loro stessi qualcosa di astratto e senza tempo, ossia la musica e le emozioni. 

    Da questo si evince che, nonostante non possiamo avere tutte le risposte (che continuiamo a cercare in modo cronico) ed il controllo su alcuni eventi, se riusciamo ad “astrarci” col pensiero e con la musica, possiamo essere noi stessi eterni (ed entrare in contatto con l’Universo e la sua grandezza), essendo formati da emozioni intangibili che possono viaggiare in uno spazio ed un tempo infinito e che possiamo esternare, in questo caso, con la musica. 

    Santo e Stone vogliono accompagnare gli ascoltatori  in un viaggio profondo e sconfinato nell’Universo, che si trova dentro ognuno di noi, attraverso la musica che appunto non conosce confini. Perché però la musica è infinita?  Perché ha un inizio, una fine, ma la fine della musica presuppone un nuovo inizio in termini di ciò che lascia, di ciò in cui si trasforma nelle persone per poi cronicizzarsi nel suo processo (una serie di consequenzialità) che sarà eterno. 

    Il disco è frutto di “Vero x Vero”, il progetto ideato da Santo e Stone che nasce durante il primo lockdown, dall’idea di Santo di creare un team con cui intraprendere un percorso artistico ed imprenditoriale, includendo i suoi amici più fidati.

    Stone, in origine produttore e musicista, proprio grazie a questo progetto ha dato inizio alla sua carriera da cantautore.

    TRACK BY TRACK 

    OUTRO Santo e Stone avevano bisogno di descrivere la sofferenza dell’uomo per avvenimenti che egli stesso ha causato. Un grido di sofferenza e di pentimento, come se volessero rappresentare con i suoni stessi del brano un’autopunizione.

    Una ricerca del proprio “io” continuamente interrotta da ostacoli lungo il percorso, senza sapere e capire chi sia precisamente l’antagonista della loro storia.

    Un brano che unisce sonorità epiche con la trap aggressiva e vuole essere il sipario di apertura/chiusura del disco.

    FARFALLE Una ballata romantica dal sound pop caratterizzato da elementi trap, chitarre elettriche e riverberi profondi che ne enfatizzano l’aura sognante. Un brano “intimo”, un vero e proprio sfogo da ascoltare nei momenti bui, quando il mondo sembra girare al contrario e i pensieri nella testa non si arrestano. 

    CANTICO DELLE CREATURE Un brano profondo caratterizzato da un pianoforte acustico morbido che si lega alle chitarre pop e ai classici elementi della trap. Viene descritto il rapporto dell’uomo con la natura e nel ritornello, caratterizzato da una forte apertura sonora, si vuole dare un’impronta di vero e proprio inno alla vita, marcando l’importanza dei legami.

    VITA Una baciata dal sapore latino e tropicale che si lega alle sonorità urban e trap. La melodia invece è un canto aperto e accogliente il cui tema è l’amore visto come qualcosa di “immortale”, un viaggio introspettivo, una dedica all’amata come musa ispiratrice.

    VOCE DELL’ESSERE Gli artisti delineano per tutta la durata del brano l’importanza della loro memoria sui ricordi, che reputano fondamentali per il loro percorso artistico e di vita. Fulcro del brano è quindi il tempo, visto come punto cardine della vita, che ha una durata relativa, rendendoci quello che siamo e lasciando ricordi lungo il percorso.

    Un sound più anni ’90 unito alla trap moderna: le chitarre acustiche, la batteria acustica, le chitarre elettriche riverberate alla Coldplay si uniscono a 808, batteria elettronica e synth.

    CARAMELLE GOMMOSE secondo singolo estratto – Un sound vicino alle sonorità punk: le chitarre distorte e la batteria rock dialogano con la struttura e i suoni trap. Ci sono dettagli più pop che mitigano l’unione dei due generi: pianoforti, mellotron, suoni più morbidi. La caramella gommosa come metafora dell’amore, ma anche del suo contrario. Una caramella può essere data in regalo per dimostrare il proprio amore verso un’altra persona, ma può essere anche un sinonimo di mancanza se la si assume come una pastiglia contro la solitudine. “Caramelle Gommose” ha l’intento di creare in chi l’ascolta una sorta di ritorno all’amore, quello autentico, giovane e incontaminato.

    CIRICADO – primo singolo estratto – Pezzo prettamente dance, ma con melodie più pop e radiofoniche. Qui regna l’elettronica pura, alleggerita dal fischio che diventa il tema portante del pezzo. Un brano nato pensando al  mancato controllo sul destino, visto come una pallina, e la nostra vita in sé, raffigurata in una roulette, sulla quale le persone stanno puntando; la verità è che nessuno di noi  è a conoscenza del proprio futuro, e questa condizione porta le persone a rischiare il tutto per tutto, provando a vincere sfide quotidiane nel lavoro e nella vita di tutti i giorni.

    LA FAMIGLIA Pezzo tipicamente trap, giocato sui contrasti: bassi-alti, 808 profondi e ritmica pungente, agire dei sample distorti, suoni leggeri e morbidi della celesta. In questo brano Stone ha voluto omaggiare il coraggio e la fedeltà dei componenti del suo team Vero x Vero, i quali hanno sempre spinto, incoraggiato e sostenuto dal primo giorno, il percorso musicale dei due cantanti sia emotivamente che economicamente. Santo nella sua parte, mette in rima significati importanti che l’hanno da sempre caratterizzato e segnato, come l’insegnamento dell’educazione da parte della sua famiglia. Nel ritornello, invece,  viene affrontato il presente che stanno vivendo i due artisti nel  percorso musicale, i misteri che li accompagnano (futuro) e la perseveranza  nel seguire nonostante tutto i propri obiettivi.

    INTRO Sonorità epiche per il brano di chiusura dell’album, un po’ come per la prima traccia Outro.

    Etichetta: Vero x Vero

    Release album: 21 gennaio 2022

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    BIO SANTO

    Davide Sanfratello, in arte Santo, classe ’98 di Torino. Fin dalle scuole superiori inizia a scrivere e registrare brani influenzato dalle correnti underground rap dell’epoca, tutto questo sotto il nome di Sanguefreddo. Comincia di conseguenza a frequentare il panorama musicale partecipando a contest torinesi insieme ad altri artisti emergenti sfidandosi in Battle Freestyle di svariati generi.

    È proprio nell’ambito musicale che conosce Blow, ai tempi era questo il nome d’arte di Federico Dipasquale, giovane produttore, con cui inizia a frequentarsi, inizialmente con un rapporto b2b strofa-strumentale.

    L’amicizia cresce sempre di più e Santo nota nel produrre una buona dote nella scrittura dei testi, da qui la proposta di un primo feat.

    Proprio all’inizio della pandemia di Covid, i due fanno uscire il primo singolo da indipendenti, intitolato “Eleganza Italiana”, sempre nello stesso anno seguiranno altre uscite come “Vivere al Limite”, “Tra le mani” e “Ti penso”.

    Già dai primi testi si nota il feeling tra i due, che passo dopo passo, prendono sempre più confidenza con penna e microfono, così finiscono per realizzare il loro primo joint album, intitolato “CRONICO”.

    BIO STONE

    Federico Dipasquale, questo è il nome d’arte di Stone, classe ‘97, grazie al padre impara a suonare la batteria fin da piccolo, per poi avvicinarsi alla musica elettronica. Da qui inizierà a suonare in alcuni locali torinesi e a frequentare l’AID (Accademia Italiana Dj’s) dove otterrà un attestato nella sottocategoria di Mix & Mastering.

    Comincia così la sua carriera da produttore, che varia dalla Tech-House, all’Hip Hop.

    È proprio grazie a quest’ultimo genere che l’artista conosce Sanguefreddo (attualmente Santo). I due da subito si trovano in perfetta sincronia, sia personale che artistica, iniziando a collaborare. Vedendo Santo al microfono, Stone prova a dilettarsi nella scrittura dei testi, ed è proprio il primo a fargli notare di avere una buona capacità nella metrica.

    Così, dalle loro prime collaborazioni, arrivano a registrare negli studi di Massive Arts Studio di Milano, frequentati da molteplici artisti affermati nella scena musicale italiana, per collaborare al loro primissimo joint album, “CRONICO”.

    Fonte: www.laltoparlante.it

  • ALCUNELACUNE: “COOLAGE N.1” è il disco con cui l’artista milanese torna sulle scene musicali

    Navigando sulle “alcune lacune” della vita quei vuoti che sembravano incolmabili ora prendono forma, volume, peso, voce.

    Release album 14 gennaio

    «A chi mi chiede che genere faccio rispondo “coolage”». 

    alcunelacune sceglie di intitolare proprio con questo neologismo il disco con cui si presenta, tornando sulla scena musicale dopo una ricca avventura, con questo progetto totalmente nuovo, che del passato conserva l’esperienza e un gruppo di musicisti eccellenti, capaci di arricchire ogni brano in arrangiamento e colore. 

    Il coolage è un’attitudine più che un genere musicale, una tensione più che una tendenza, un modo più che una moda.

    Il coolage tiene insieme immagini, suoni e parole che arrivano da luoghi, momenti e situazioni differenti. È un modo per mischiare, prendere in prestito, ispirarsi a musiche legate a territori e culture anche lontane. 

    Coolage è un’attrazione per la musica popolare, per una culla che accoglie, una casa che conservi, un linguaggio che permetta di essere compresi. Nasce dal desiderio di “appartenere” ed interpretare a modo proprio qualcosa di condiviso, senza perdersi alla ricerca di soluzioni a tutti i costi “innovative” con l’ausilio di strumenti ormai onnipotenti. E’ la ricerca di sé in altri luoghi, in altri tempi, nell’altrove e nell’altro.

    Coolage non può prescindere dai rapporti, sia di collaborazione che di amicizia, per rendere sempre attuali i “bei tempi” e non doverli archiviare tra le esperienze “del passato”.

    È la volontà di essere ovunque e in qualunque momento, per ritrovare il valore insito in ogni cosa e gustare a pieno il presente e non vivere come turisti che, al termine del viaggio, tornano alla quotidiana routine, guardando con nostalgia le foto delle vacanze destinate ad ingiallire nel tempo. 

    Coolage è un tentativo musivo fatto di mancanze, non di conoscenza. Di tensioni più che di elementi, di persone più che di stili. 

    Per questo COOLAGE N°1, che esce dopo anni di “silenzio” è un insieme non ordinato, non preciso, di elementi che vogliono colmare le lacune. Una tensione esigente, che avvicina le melodie napoletane con i ritmi caraibici, la musica popolare, il blues, la bossanova, nell’impossibile tentativo di colmare i vuoti con la curiosità, l’ascolto, la ricerca e il prezioso aiuto di musicisti e artisti in situazioni, luoghi e momenti diversi.

    TRACK by TRACK 

    Watch out (Andrea Ricci)

    Un brano che si è scritto da solo. Di notte. Mentre Morfeo sta già accogliendo gli assonnati fra le sue braccia i genitori si trasformano in mostri pieni di paure, carcerieri insicuri ed egoisti che costruiscono gabbie dorate per una figlia. Raccomandazioni e protezione, si trasformano in minacce che precludono la possibilità di vivere avventure, il romanticismo, emozioni e sentimenti. Una vera sciagura.

    Il suono che fa (Andrea Ricci – Manfredi Perrone)

    Spesso le idee fanno fatica a prendere forma e restano lì a infastidire da dentro.

    Per fortuna a volte capita che qualcuno faccia lo sforzo di venire a curiosare tra gli appunti e generosamente si appassiona a una melodia, a un giro armonico, un’atmosfera.

    Così nasce questo brano a quattro mani, una storia che parla della coppia stanca legata al passato, ai ricordi e a sensazioni provate “tempo fa”.

    Dimentica (Andrea Ricci – edizioni La Bionda Music srl)

    Una danza passionale che racconta di un tradimento, scritto vent’anni fa insieme ad altri brani per il disco di una ex, prodotto dai Fratelli La Bionda e colorato oggi di nuove sfumature. Una canzona “antica”, in tutti i sensi. Tra gli amici è una hit.

    Gioco di prestigio (Andrea Ricci)

    «L’amore non conviene». Non importa che la frase sia pronunciata da qualcuno o provenga da una voce interiore, una volta che il pensiero entra in testa alimenta la paura, cresce la diffidenza e l’incapacità di lasciarsi andare. Ma ci sono forze a cui non si può resistere e per quanto incerto, impreparato, pieno di dubbi, non resta che arrendersi a ciò che è più magico di qualunque trucco.

    Ride on (Andrea Ricci – Manfredi Perrone)

    Ride on è la storia dell’uomo dei forse.

    Manfredi Perrone racconta la storia di un personaggio nato dalla penna di alcunelacune, Maybe Man, che vive una vita in potenza, esiste al condizionale.

    Rosso di sera (Andrea Ricci)

    Il primo pezzo scritto quando dopo aver lasciato i Vallanzaska per tuffarsi in una nuova e personale avventura. Con alle spalle gli ascolti degli album della Mano Negra e Manu Chao come idolo il sogno era di vivere un’esperienza totalizzante come la loro, invece di passare le notti a muovere i primi passi con la chitarra in camera, da solo.

    Lucky clover (Andrea Ricci – Manfredi Perrone)

    Basta paranoie! Viva il palco, la banda, la festa.

    Le parole sono di Manfredi Perrone che ha dato corpo ad un’idea embrionale di alcunelacune. Una rincorsa lunga una vita all’Amore che sempre nasce e svanisce, con i desideri e le promesse. Una febbre che sale, una pulsazione che accompagna per tutta la vita passata stringendo in mano un quadrifoglio in cui si ripone ogni speranza di afferrare ciò che continua a sfuggire.

    Coltivare (Andrea Ricci)

    Dubbi amletici di un piccolo borghese contemporaneo. Coltivare il proprio orto o andare incontro all’ignoto? Incontrare o fuggire? Gridare o tacere? Trovarsi nell’infinitamente grande o perdersi nell’infinitamente piccolo? Ma è proprio vero che oggi tutto ci è possibile? O invece la storia va avanti e decide per noi e a noi non resta che metterci comodi e goderci lo spettacolo?

    In questa traccia registrata al Mai Tai Studio con Gianluca Mancini si sente la volontà di lasciarsi trasportare per sentirsi liberi.

    Nel disco hanno suonato

    Valentina Colorni – cori

    Gianluca Mancini – tastiere

    Donato Brienza – chitarra

    Stefano Fascioli – basso e contrabbasso

    Lucio Sagone – batteria 

    Marco Bergamaschi – percussioni

    Registrato da Gianluca Mancini presso il Mai Tai studio di Milano

    Autoproduzione

    Release album: 14 gennaio 2021

    Contatti e social

    Instagram https://www.instagram.com/alcunelacune/

    Facebook https://www.facebook.com/alcunelacune

    Youtube https://www.youtube.com/channel/UCf3D4hbv0qAGBmnUZOEelrA 

    Bandcamp alcunelacune.bandcamp.com

    Soundcloud https://soundcloud.com/alcunelacune

    BIO 

    Napoletano di nascita, milanese di adozione, vive l’infanzia e la prima adolescenza sentendosi sempre straniero: “un terrone” a Milano e “il milanese” per la famiglia napoletana.

    Dal 1986 al 1998 suona da autodidatta prima la batteria e poi il sax tenore in varie formazioni riuscendo comunque a diplomarsi e a iscriversi alla Facoltà di Architettura al Politecnico di Milano. Nel 1994/95 è a Lisbona, dove suona il sax on the road,  comincia a mettere le mani sulla chitarra e a scrivere le prime canzoni. 

    Dal 1996 al 1999 milita nel gruppo ska milanese Vallanzaska collaborando alla scrittura musicale e dei testi nel disco “Cheope”.

    A cavallo tra il XX e il XXI secolo scrive i primi brani per Susanna Colorni, in arte Suso, della quale i fratelli Carmelo e Michelangelo La Bionda producono il primo disco presso il mitico studio Logic di Milano.

    Nel 2003 comincia a lavorare al suo progetto, i Solidamòr.

    Nel 2004 esce il primo disco “Solidamòr” (Akwaba Records – distribuzione Sony). Nel 2005 con gli amici della Saphary De Luxe (l’agenzia di booking della band) è tra i soci fondatori del Circolo Arci Magnolia.

    Nel 2006 con Saphary De Luxe pubblica il secondo album dei  Solidamòr, “One Man Show” (distribuzione Venus).

    Nel 2008 diventa padre per la prima volta. Chiude l’esperienza Solidamòr e lascia il Circolo Magnolia per dedicarsi alla famiglia e riprendere in mano gli studi. 

    Nel 2011 diventa padre la seconda volta.

    Nel 2019 entra in studio (dietro il mixer il suo vecchio socio Vallanzaska Gianluca Mancini).

    Nel 2021 escono due nuovi singoli: “Gioco di prestigio” e “Dimentica”. 

    Fonte: www.laltoparlante.it

  • GEDEM “Anormal” è il nuovo disco del giovane rapper, un viaggio tra i dualismi.

    Un viaggio fra i dualismi partendo dai conflitti per arrivare alla paralisi.

    Release Ep 3 dicembre 2021

    “Anormal” è la coesistenza tra i conflitti interiori e quelli esteriori. È la consapevolezza di essere insoddisfatti, costantemente alla ricerca di una verità. 

    «Siamo il risultato di tanti modelli che emuliamo, inconsciamente, ogni giorno, i difetti sono errori di sistema che ci rendono singolari. Questo disco è ogni mio errore, ogni mio difetto, ogni mio dettaglio, nudi agli occhi di tutti. Sono io, non quello che vorrei essere, non quello che gli altri vogliono che sia» racconta Gedem 

    “Anormal” è un percorso, un viaggio, in cui la rabbia viene assimilata e fatta arte.

    L’intero disco e i suoi 14 brani sono basati sui rapporti dualistici di causa ed effetto che accoppiano i brani nei concetti di conflitto, speranza, tempo, verità, biografia , squilibrio e paralisi. 

    Proprio sul primo concetto – conflitto – si svela il dualismo fra la title track “Anormal” e il suo opposto “Non vi sopporto”.

    CAUSA: ANORMAL 

    Hai passato gli ultimi 3 anni di vita in un contesto in cui ció che sei non è mai abbastanza per gli  altri, di contro gli altri non sono mai abbastanza per te: insoddisfazione. Cominci a chiederti se sei la persona giusta nel posto sbagliato o la persona sbagliata nel posto giusto. Chi puoi biasimare a questo punto? È reale il problema o è tutto nella tua testa? La verità è nel mezzo. Vedono una tela, ma è bianca ed io non esisto. 

    CONSEGUENZA: NON VI SOPPORTO Il modo migliore di comprendere il problema è combatterlo. Quando l’arte nasce dal silenzio ha bisogno di far casino, cercando sempre una guerra dopo una pace. 

    Ogni brano è stato “tradotto” visivamente da artwork realizzati da artisti emergenti.

    Etichetta: Autoproduzione

    Release Ep 3 dicembre 2021

    Contatti e social 

    INSTAGRAM @gedem.it 

    OFFICIAL SITE www.gedem.it

    SPOTIFY urly.it/3gzhq

    BIO

    Gabriele Di Marzio, classe 2000, è un giovane artista foggiano che si è fatto strada nell’ambito della scena rap/hip hop foggiana e pugliese con la pubblicazione dell’album “Face 2 Face”, prodotto da Giorgio Di Dio, e di un singolo, “Mirror”, prodotto da Antonio Bosco e Feliciano Chiriaco. Ha aperto concerti di artisti come Claver Gold e Inoki ed è stato selezionato da Mezzosangue per la partecipazione all’Hurricane Tournament tenutosi a Bari l’8 dicembre 2019. 

    Amante dell’old school, le sonorità del progetto variano dal rap funky dei primi anni 2000 a quelle più dure e moderne dell’ultimo periodo, lasciando spazio a ritornelli R&B, come Poison, che gode della collaborazione con Francesca Sevi, in arte Missey.