Un brano rap che racconta storie di vita quotidiana
in radio dal 13 maggio 2022
No cash no Perignon unisce la scrittura di tre artisti differenti in un singolo dal sound unico. Stamani insieme a Wenfri e Roman Price racconta esperienze di vita quotidiana su un flow e metriche uniche nel suo genere.
Maicol D’Arpa in Arte stamani, è un rapper che scrive prendendo ispirazione dalle emozioni che lo circondano e dagli avvenimenti della vita di tutti i giorni.
Ogni traccia è come una tessera del puzzle che va a completare il percorso “selfmade” dell’artista.
Release album 6 maggio
Per scrivere l’intero progetto ci è voluto un anno. Il disco si può dividere in due parti: la prima è stata scritta quasi un anno fa, mentre la seconda è la più recente, scritta tutta negli ultimi 6 mesi.
«SELFMADE è il mio primo album inedito da solista, mi sono occupato di ogni singolo dettaglio da solo e sono molto fiero del risultato, questo progetto va ad incoronare i miei 10 anni di carriera nel mondo del rap, da artista indipendente, e penso che sia un prodotto valido.»Brando
Il titolo vuole sottolineare il fatto che Brando ha fatto tutto da solo, senza una major, senza un produttore al suo fianco, senza sponsor, ma solamente con il proprio lavoro, talento e investimenti.
La tracklist è un vero e proprio viaggio che segue uno schema ben preciso: ogni titolo e ogni traccia è legata a quella successiva.
TRACK BY TRACK
Così – Pezzo nato “così” appunto, improvviso e spontaneo, dove Brando si descrive e si autocelebra.
Primi – Qui Brando parla di sé e Moris, il suo socio, amico fraterno con cui ha iniziato a fare rime e rap, prima della moda odierna. Il flow e lo stile di questo brano è molto americano.
Ad ogni costo – Questa canzone è stata scritta quasi a metà dell’album ed ha incentivato l’artista a portare a termine il progetto intero.. Ad ogni costo bisogna farcela, contro le avversità o i nemici.
Maria – Maria è amore, è passione che arde , è l’arte. È l’amata di Brando, rappresenta la musica e la sua musa, la sua medicina e la sua droga.
Callejon – Questa canzone è stata scritta insieme al suo amico Baby Demon, fortissimo rapper domenicano, dove si parla di esperienze di vita vera, due realtà che si incontrano, attraverso il rap italiano e quello spagnolo.
Guai – È uno dei primi testi che ha scritto tra tutte le canzoni dell’album. Durante gli ultimi due anni sono cambiate tante cose, situazioni, relazioni, è per questo che Brando ha deciso di fare un brano malinconico per descrivere quei momenti bui in cui tutto sembra crollare intorno a te e cerchi solo di salvarti.
Ruota libera – Una delle canzoni preferite dell’artista perché contiene la vera scintilla del rap,
rime serrate e punchline, con una base ipnotica.
Bang – Questo è il classico Banger, suono rimbalzante e piacevole, ritornello semplice e orecchiabile, le strofe sono cattive e fitte.
Selfmade – Il brano cuore dell’album. L’ultima canzone che ha scritto, ma anche quella ad aiutarlo a dare il titolo al progetto.
Qui Brando racconta le difficoltà che bisogna affrontare quando non si ha nessuno dalla propria parte, quando parti svantaggiato, quando lo sforzo non viene riconosciuto e il talento non conta. È la realtà italiana musicale in cui ritiene di trovarsi: selfmade é chi si realizza da solo contro tutti e tutto.
Freestyle – Questa traccia è un freestyle scritto in pochissimi minuti.
Sincero – La base ha qualcosa di molto particolare. La prima strofa è fitta e lunga perché Brando aveva davvero tanto da dire.
Deja vu – Quella sensazione che capita a tutti, di essere già stati in quel determinato posto o situazioni, disorientato ma sempre sul giusto cammino.
Mille Problemi – Traccia molto cupa e grezza. Racconta delle tante difficoltà da affrontare ogni giorno.
Hennessy – La canzone da club per eccellenza, per fare saltare la gente.
Fuego – Si tratta di una Bonus Track poiché è una versione aggiornata di un vecchio singolo.
Riarrangiata in chiave “estiva”, da qui il ritmo Sud Americano.
Brando, pseudonimo di Francesco Borghi è un cantante e rapper classe 1995 cresciuto nella provincia di Modena.
La sua passione per la musica nasce in giovane età grazie all’influenza del padre, pianista per passione, da cui impara ad ascoltare un po ‘ tutti i generi musicali, capendo presto che la sua passione è per l’Hip Hop/Rap.
Inizia a scrivere i primi testi intorno ai 16 anni quando insieme a due amici (Moris & Shadiky) forma il gruppo “Trois Brothers” col quale incide il disco interamente autoprodotto “Mo-Town” con riferimento in particolare alla città di Modena e ai campionamenti di vecchi brani della celebre etichetta Motown.
Nel 2012 partecipa al brano e video “Dare di Più”, insieme ai Giovani Artisti Per L’Emilia il cui intero ricavato viene devoluto ai terremotati.
Continua la sua carriera da solista e nel 2015 incide il suo primo Mixtape “Graduazione”.
Nel 2017 produce il secondo mixtape da solista “B4” in cui racconta tutta la sua infanzia e adolescenza. Il suo approccio al rap è molto crudo e diretto, con strofe fitte e ritornelli melodici e orecchiabili.
I suoi idoli e le sue ispirazioni sono leggende Americane come: Tupac, Biggie, Kanye West, Lil Wayne, The Game e 50 Cent di cui rappava a memoria i brani.
Nel 2021 pubblica i brani con video di “Mai” e “Bmw Nero”.
Nel maggio 2022 esce il suo primo album di inediti “Selfmade”, anticipato dal singolo “Maria”.
Un testo intriso di autoanalisi avvolto da un sound battente
In radio dal 25 marzo
Domande esistenziali. È questo il filo conduttore di “Morto”, un brano denso di significati e di autoanalisi e critica sociale verso stereotipi che riguardano in particolare i giovani.
Il testo ha avuto una genesi travagliata, cercando di dare il giusto peso alle tematiche trattate e costruendo un equilibrio con un sound accattivante, da memorizzare al primo ascolto
«”Morto” è una pagina di un fantomatico diario di un qualsiasi uomo che ha bisogno di sfogarsi. Spero che questo brano possa arrivare a più persone possibili e che soprattutto, queste stesse persone, possano ritrovarsi a modo loro, in ciò che è stato detto»Croma.
Marco Mannarini in arte “Croma” nasce a Brindisi nel febbraio 2002.
L’incontro con la musica avviene fin da subito con l’avvicinamento a varie culture musicali grazie ad insegnanti di storia della musica e compagnie ludiche in cui venivano mossi i primi passi sia come chitarrista che come autore e compositore.
I primi brani pubblicati nel 2021 sono usciti sotto l’etichetta indipendente “Wow Records” con cui Croma incide “Fuoco”, “Dicono”, “Va così” e “Priorità”.
Successivamente tramite il format “Insert Coin” ottiene la possibilità di essere New Challenger per “Aar music”, ottenendo quindi la possibilità di confrontarsi con una nuova realtà. Ne scaturiscono un brano ed il relativo videoclip intitolato “La mia ora”, singolo dalla scia drill “sporcata” con una tendenza pop/melodica tanto da guadagnarsi il nome di “Melodrill”.
La vittoria è di chi riesce a divertirsi nonostante abbia il cuore pieno di tristezza. Nonostante un sorriso vero nasconda sofferenza quanto un sorriso finto, il primo trasmette forza, il secondo debolezza.
Si tratta solo di maschere e convenzioni di cui ci vestiamo nelle varie situazioni per poter affrontare più facilmente le situazioni della vita.
Giosuè Zecchini in arte Giosuè è un giovane rapper veronese classe 2002.
Pubblica il suo primo brano “Giosuè” nel giugno 2020 quando inizia la collaborazione col producer Leonardo Gaburro, in arte Swan, dando vita ad altri brani tra cui “Freestyle 1” che attira l’attenzione di Real Talk, importante realtà musicale Italiana che lo nota per la sua penna e il suo approccio alla scrittura, decidendo così di ripostare il brano sui propri canali.
Da questo momento nasce una collaborazione tra Giosuè, Swan e Real Talk che porta alla pubblicazione del suo ultimo singolo “Offline” uscito nel gennaio 2022.
Storie di ordinaria frustrazione che trovano conforto nel destino comune, nel riconoscersi nella sconfitta, dove anche nel disagio si scopre la poesia.
in radio dall’11 marzo
L’attesa di un riscatto in questa o in un’altra vita che ci costringe tutti alla disillusione, questo accomuna le diverse realtà descritte nel nuovo brano “Pray for me” di Vincenzo Kira.
Vincenzo Kira, mc/beatmaker salentino, si avvicina all’hip hop in adolescenza militando in due crew locali, gli “Headzout” e i “Black Lights”, facendosi conoscere nel territorio tramite jam, contest e open act di artisti del calibro di Fabri Fibra, Salmo, Noyz Narcos e Dope D.O.D. Debutta nel 2015 col suo primo EP solista “Shinigami EP”, nel 2017 pubblica “Stomako” accompagnato dall’originale e spudorato video del singolo “Brazzers”. Nello stesso anno entra a far parte del movimento underground nazionale fondato da Inoki Ness “Rap Pirata”. A cavallo tra il 2017 e il 2018 Vincenzo Kira è più produttivo che mai sfornando una serie di videoclip e singoli che lo lanciano musicalmente nel panorama nazionale come “La scimmia”, “Gucci Gang Bang”, “Kurt Cobain” ed “Hellsong”, confermando l’originalità e l’irriverenza che lo contraddistinguono come uno degli mc più imprevedibili della scena. I singoli sopracitati, accompagnati da tracce altrettanto colorite, vengono raccolti tutti all’interno del mixtape “Cattive compagnie”. Svariate sono le collaborazioni con artisti eterogenei tra le più consolidate la rapper Sutta Subbra, Luis Resa e i Da Killers. Recentemente si dedica totalmente alla produzione solista, tra gli ultimi lavori di maggior rilievo i singoli “Compagno di merende” e “DPCM”.
Un momento difficile, una relazione che finisce e una dipendenza emotiva che può risolversi solo grazie alla musica
In radio dal 21 gennaio
«Era un sabato notte e, in macchina, l’amico e produttore French Dinero mi fa ascoltare la versione più basilare della base di Maria, senza il sax iniziale e il pianoforte in sottofondo. Appena l’ho sentita mi ha preso e ho capito subito che quella base faceva per me». Brando
In piena quarantena da Covid, con la febbre a 38, a casa da solo e nel bel mezzo della separazione con l’ex fidanzata, Maria appunto, Brando scrive il testo. Quel periodo così buio e triste aiuta l’artista a scavare dentro di sé, trasformando Maria nell’ipotetica fidanzata che ognuno può aver avuto. Al centro del brano il momento in cui la relazione finisce, ma i due ex amanti continuano a cercarsi, alimentando un’abitudine che è dipendenza.
Brando, pseudonimo di Francesco Borghi è un cantante e rapper classe 1995 cresciuto nella provincia di Modena.
La sua passione per la musica nasce in giovane età grazie all’influenza del padre, pianista per passione, da cui impara ad ascoltare un po ‘ tutti i generi musicali, capendo presto che la sua passione è per l’Hip Hop/Rap.
Inizia a scrivere i primi testi intorno ai 16 anni quando insieme a due amici (Moris & Shadiky) forma il gruppo “Trois Brothers” col quale incide il disco interamente autoprodotto “Mo-Town” con riferimento in particolare alla città di Modena e ai campionamenti di vecchi brani della celebre etichetta Motown.
Nel 2012 partecipa al brano e video “Dare di Più”, insieme ai Giovani Artisti Per L’Emilia il cui intero ricavato viene devoluto ai terremotati.
Continua la sua carriera da solista e nel 2015 incide il suo primo Mixtape “Graduazione”.
Nel 2017 produce il secondo mixtape da solista “B4” in cui racconta tutta la sua infanzia e adolescenza. Il suo approccio al rap è molto crudo e diretto, con strofe fitte e ritornelli melodici e orecchiabili.
I suoi idoli e le sue ispirazioni sono leggende Americane come: Tupac, Biggie, Kanye West, Lil Wayne, The Game e 50 Cent di cui rappava a memoria i brani.
Nel 2021 pubblica i brani con video di “Mai” e “Bmw Nero”.
I due rapper e la loro crew Vero X Vero escono con un nuovo brano dal sound più morbido, con lo sguardo nostalgico e speranzoso rivolto all’amore autentico
In radio dal 7 gennaio
In questo pezzo è l’amore che prevale per tutta la durata della traccia, sembra quasi voler ammorbidire la parte strumentale più rock. Il ritornello si va ad insinuare nella testa dell’ascoltatore proprio secondo l’intento dei due rapper. Le chitarre distorte e la batteria rock dialogano con la struttura e i suoni trap. Ci sono dettagli più pop che mitigano l’unione dei due generi: pianoforti, mellotron, suoni più morbidi.
La caramella gommosa qui ha due lati della stessa medaglia: può essere data in regalo per dimostrare il proprio amore verso un’altra persona, ma può essere anche un sinonimo di mancanza se la si assume come una pastiglia contro la solitudine. “Caramelle Gommose” vuole creare in chi l’ascolta una sorta di ritorno all’amore, quello autentico, giovane e incontaminato.
Il brano è il secondo estratto dal disco d’esordio dei due rapper “Cronico”: nell’album rimarcano la cronicità, presente nell’uomo ed in loro stessi, nella ricerca disperata “dell’Essere”, del bisogno di contatto con l’infinito e di risposte che non si possono avere se non dall’Universo; come ad esempio il ruolo che abbiamo al suo interno, il legame che ci lega ad esso ed al tempo, chi siamo davvero, il controllo che abbiamo sul nostro destino e sulle nostre emozioni e ciò che invece è già stabilito ed incontestabile.
Il disco è frutto di “Vero x Vero”, il progetto ideato da Santo e Stone che nasce durante il primo lockdown, dall’idea di Santo di creare un team con cui intraprendere un percorso artistico ed imprenditoriale, includendo i suoi amici più fidati.
Stone, in origine produttore e musicista, proprio grazie a questo progetto ha dato inizio alla sua carriera da cantautore.
Davide Sanfratello, in arte Santo, classe ’98 di Torino. Fin dalle scuole superiori inizia a scrivere e registrare brani influenzato dalle correnti underground rap dell’epoca, tutto questo sotto il nome di Sanguefreddo. Comincia di conseguenza a frequentare il panorama musicale partecipando a contest torinesi insieme ad altri artisti emergenti sfidandosi in Battle Freestyle di svariati generi.
È proprio nell’ambito musicale che conosce Blow, ai tempi era questo il nome d’arte di Federico Dipasquale, giovane produttore, con cui inizia a frequentarsi, inizialmente con un rapporto b2b strofa-strumentale.
L’amicizia cresce sempre di più e Santo nota nel produrre una buona dote nella scrittura dei testi, da qui la proposta di un primo feat.
Proprio all’inizio della pandemia di Covid, i due fanno uscire il primo singolo da indipendenti, intitolato “Eleganza Italiana”, sempre nello stesso anno seguiranno altre uscite come “Vivere al Limite”, “Tra le mani” e “Ti penso”.
Già dai primi testi si nota il feeling tra i due, che passo dopo passo, prendono sempre più confidenza con penna e microfono, così finiscono per realizzare il loro primo joint album, intitolato “CRONICO”.
BIO STONE
Federico Dipasquale, questo è il nome d’arte di Stone, classe ‘97, grazie al padre impara a suonare la batteria fin da piccolo, per poi avvicinarsi alla musica elettronica. Da qui inizierà a suonare in alcuni locali torinesi e a frequentare l’AID (Accademia Italiana Dj’s) dove otterrà un attestato nella sottocategoria di Mix & Mastering.
Comincia così la sua carriera da produttore, che varia dalla Tech-House, all’Hip Hop.
È proprio grazie a quest’ultimo genere che l’artista conosce Sanguefreddo (attualmente Santo). I due da subito si trovano in perfetta sincronia, sia personale che artistica, iniziando a collaborare. Vedendo Santo al microfono, Stone prova a dilettarsi nella scrittura dei testi, ed è proprio il primo a fargli notare di avere una buona capacità nella metrica.
Così, dalle loro prime collaborazioni, arrivano a registrare negli studi di Massive Arts Studio di Milano, frequentati da molteplici artisti affermati nella scena musicale italiana, per collaborare al loro primissimo joint album, “CRONICO”.
Un viaggio fra i dualismi partendo dai conflitti per arrivare alla paralisi.
Release Ep 3 dicembre 2021
“Anormal” è la coesistenza tra i conflitti interiori e quelli esteriori. È la consapevolezza di essere insoddisfatti, costantemente alla ricerca di una verità.
«Siamo il risultato di tanti modelli che emuliamo, inconsciamente, ogni giorno, i difetti sono errori di sistema che ci rendono singolari. Questo disco è ogni mio errore, ogni mio difetto, ogni mio dettaglio, nudi agli occhi di tutti. Sono io, non quello che vorrei essere, non quello che gli altri vogliono che sia» racconta Gedem
“Anormal” è un percorso, un viaggio, in cui la rabbia viene assimilata e fatta arte.
L’intero disco e i suoi 14 brani sono basati sui rapporti dualistici di causa ed effetto che accoppiano i brani nei concetti di conflitto, speranza, tempo, verità, biografia , squilibrio e paralisi.
Proprio sul primo concetto – conflitto – si svela il dualismo fra la title track “Anormal” e il suo opposto “Non vi sopporto”.
CAUSA: ANORMAL
Hai passato gli ultimi 3 anni di vita in un contesto in cui ció che sei non è mai abbastanza per gli altri, di contro gli altri non sono mai abbastanza per te: insoddisfazione. Cominci a chiederti se sei la persona giusta nel posto sbagliato o la persona sbagliata nel posto giusto. Chi puoi biasimare a questo punto? È reale il problema o è tutto nella tua testa? La verità è nel mezzo. Vedono una tela, ma è bianca ed io non esisto.
CONSEGUENZA: NON VI SOPPORTO Il modo migliore di comprendere il problema è combatterlo. Quando l’arte nasce dal silenzio ha bisogno di far casino, cercando sempre una guerra dopo una pace.
Ogni brano è stato “tradotto” visivamente da artwork realizzati da artisti emergenti.
Gabriele Di Marzio, classe 2000, è un giovane artista foggiano che si è fatto strada nell’ambito della scena rap/hip hop foggiana e pugliese con la pubblicazione dell’album “Face 2 Face”, prodotto da Giorgio Di Dio, e di un singolo, “Mirror”, prodotto da Antonio Bosco e Feliciano Chiriaco. Ha aperto concerti di artisti come Claver Gold e Inoki ed è stato selezionato da Mezzosangue per la partecipazione all’Hurricane Tournament tenutosi a Bari l’8 dicembre 2019.
Amante dell’old school, le sonorità del progetto variano dal rap funky dei primi anni 2000 a quelle più dure e moderne dell’ultimo periodo, lasciando spazio a ritornelli R&B, come Poison, che gode della collaborazione con Francesca Sevi, in arte Missey.
La descrizione esatta di un labirinto di inutili discorsi, da cui cercare di fuggire, per non lasciare andare i propri sogni: è questo il nucleo del nuovo pezzo del cantante e trapper di origine nigeriana (madre italiana e padre nigeriano).
In radio dal 15 ottobre
Parlare, parlare, dire tante cose e non risolvere nulla. Non importa quale sia la vita che stai vivendo, se sei alla ribalta delle cronache o protagonista della più quieta tranquillità, ad un certo punto è quasi inevitabile scontrarsi con un muro di discorsi inconcludenti e come canta Fre: «Sentire solo Bla, Bla, Bla».
Il nuovo singolo del rapper affronta proprio questo comportamento, l’abitudine a un dialogo senza scopo e direzione, sempre presente nelle giornate di ognuno di noi, dalle situazioni lavorative a quelle sociali, persino nella vita di coppia. A rafforzare il senso di inadeguatezza che provoca questo atteggiamento c’è un tappeto armonico che si muove su atmosfere malinconiche che invitano alla riflessione, contrastate da suoni più brillanti che tentano di inserire positività e un ritornello essenziale e incisivo, che arriva dritto al punto.
«C’è chi le chiama chiacchiere, io pensavo fosse più figo Bla Bla Bla» Fre.
Il brano è accompagnato da un videoclip realizzato da Bad Bros Productions, per la regia, montaggio e color correction di Gianluca della Monica.
Fre, all’anagrafe Francis Adesanya, è un rapper italiano di origine nigeriana da parte di padre. Nato a Chieti, in Abruzzo e cresciuto a Milano, tra la periferia e la città, coltiva fin da piccolo una sua grande passione per la musica, a cui inizia a dedicarsi producendo i primi mixtape ed esibendosi in piccoli locali e scantinati. Successivamente, entra a far parte di un gruppo che apre la strada a diverse collaborazioni con artisti come Tormento, Vacca, DJ Fede degli atipici di Torino, Enz Benz e Ronnie Jones crescendo, così artisticamente e tecnicamente. Dopo un periodo di stop, riprende la sua attività da solista, pubblicando nel 2017 il suo primo brano dal titolo “Solo” a cui seguono i singoli “Fatti Di Stelle”, “Il Cielo Con Un Dito” e “Joe Bastianich” che lo portano a firmare con la Thaurus Music/Believe alla prima pubblicazione del suo album “Gomorrista” con oltre un milione di stream su Spotify. “Pasta&Flow” e “Influencer”, con oltre un milione di visualizzazioni su Youtube, sono i due singoli estratti dall’album. L’ultimo singolo pubblicato è “Sott’acqua” con cui totalizza un milione di visualizzazioni su Youtube e un milione di stream su Spotify .
Una produzione che si discosta dalle precedenti per suoni e parole e, raccontando di sé, parla a tutte le donne sole e determinate
“Lei (SOLA)” è una rinascita, un nuovo capitolo nella produzione musicale di Lucky Luciana. La trasgressione e la follia fanno sempre parte di lei, ma in questa new version viene messo a fuoco l’animo profondo che si cela sotto al suo scudo. Differente rispetto ai singoli precedenti “Lei (SOLA)” è l’inedito che anticipa il primo Ep della rapper e ne racconta il lato più introspettivo con una metrica incessante. Al contempo è una dedica a tutte le donne che si sentono sole ma determinate.
«Ho trovato un modo per descrivermi veramente, per raccontare ciò che sono senza finzioni e mi sono ritrovata simile ad altre donne forti e sole che scelgono di lottare o sono costrette a farlo. Questo lavoro nasce dalla sofferenza e chiede di gridare, di graffiare le pareti con le unghie per rialzarsi e combattere, riprendendosi ciò che è stato tolto» Lucky Luciana.
Classe 1995, Lucky Luciana, pseudonimo di Luciana Campolongo, nasce a Castrovillari in provincia di Cosenza. Da sempre amante della scrittura, si sente finalmente libera di esprimersi solo quando incontra un linguaggio affine alla propria penna, il rap. Nei suoi testi ritroviamo infatti la sua vita, segnata da un’infanzia difficile a causa di un padre assente e di una condizione economica di costante precarietà. Dovendo rinunciare allo studio e alle proprie passioni per motivi economici, trascorre un’adolescenza trasgressiva e autodistruttiva. A 22 anni inizia a frequentare, a proprie spese, un’accademia di canto e recitazione dove ancora attualmente studia e si concentra sulla musica, che diventa un vero e proprio strumento di evasione. Ad oggi la rapper ha fatto della sua esuberanza e schiettezza i suoi punti di forza, rivendicando la sua libertà d’espressione e infrangendo i limiti dettati dalla società e dalle differenze di genere.