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  • Dal 28 al 30 giugno torna La Casa del Jazz Italiano con i Mud Pie,  il sestetto di Marco Mariani e la cantautrice Simona Severini  a Palazzolo sull’Oglio e Sale Marasino

    Dal 28 al 30 giugno torna La Casa del Jazz Italiano con i Mud Pie,  il sestetto di Marco Mariani e la cantautrice Simona Severini  a Palazzolo sull’Oglio e Sale Marasino



    Tra la Franciacorta e il lago d’Iseo in programma tre appuntamenti, tutti a ingresso libero, per la XXXII edizione della rassegna organizzata dall’associazione culturale Musica Oggi

    MILANO – I tre appuntamenti della nuova edizione de La Casa del Jazz Italiano, in programma dal 28 al 30 giugno a Palazzolo sull’Oglio Sale Marasino (BS), tra la Franciacorta e il lago d’Iseo, sono l’estrema sintesi di un progetto culturale che valorizza i musicisti italiani, offre spazio ai giovani talenti e ai nuovi gruppi, commissiona concerti a tema e presenta il tutto in un format culturale che dà spazio anche alla formazione del pubblico. Per questi motivi la rassegna è diversa da molte altre programmazioni estive basate solo sull’attrazione turistica legata alla proposta concertistica e, grazie a questa impostazione, è stata premiata all’Aquila nel 2022, durante la manifestazione Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma, come festival italiano meritevole di riconoscimento. Un premio giunto alla fine della trentesima edizione del festival “Iseo Jazz”, che di questa casa è stato il fulcro sino a due anni fa.
    Ripensata come percorso più ampio, da sviluppare su scala nazionale, la rassegna, che gode del patrocinio di MIDI, l’associazione che raggruppa i musicisti italiani di jazz, e della media partnership di Rai Radio 3, sta vivendo un momento di ristrutturazione che non le impedisce, però, di continuare a seguire la sua filosofia progettuale. La presenza di un gruppo come i Mud Pie, che propone un intreccio tra le modalità espressive del jazz e le sue radici culturali afro (soprattutto quella del Blues), l’omaggio davvero unico a Wynton Marsalis, di cui per la prima volta viene riletta la musica da parte del sestetto di Marco Mariani, e, infine, la visione assolutamente contemporanea del canto di derivazione jazzistica di Simona Severini, capace di inglobare materiali assai diversi tra loro, formano nel loro insieme un programma estremamente originale. La Casa del Jazz Italiano prosegue, quindi, con fiducia il suo percorso culturale.
    Il primo appuntamento della XXXII edizione – tutti i concerti sono a ingresso libero – è in programma venerdì 28 giugno alla Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio con il live dei Mud Pie (ore 21): la proposta di questa formazione, dall’organico chiaramente legato all’universo afroamericano e all’area del Delta del Mississippi, si ispira al Blues delle origini, inteso nel senso di folclore immaginario e non di recupero filologico, costruendo intorno a questa base una serie di quadretti musicali nei quali l’elettronica, il rock progressivo e la memoria dei ritmi africani definiscono un variegato mondo sonoro, decisamente contemporaneo per la molteplicità dei materiali utilizzati. Del resto Mud significa fango, miscela, fusione e il Mud Pie è una torta al cioccolato originaria del Mississippi, un luogo dove l’unione di culture differenti è stata la chiave della sua scena  musicale per buona parte dell’Ottocento. Lo stesso strumentario evidenzia i legami e le trasformazioni operate dal gruppo: la cigarbox guitar è l’erede elettronica ed elettrica della vecchia chitarra realizzata con le scatole di sigari, la dobro è la chitarra resofonica diventata famosa negli anni Venti e le percussioni (a cui però si aggiunge la moderna batteria) rappresentano l’estrinsecazione arcaica e moderna del ritmo. Infine, la voce è ovviamente l’elemento centrale del racconto sonoro.  Una voce ricca di sfumature, intrisa di blues e gospel, legata al rapporto canto-parlato come all’improvvisazione jazzistica, con protagonista Marta Colombo, che tra le sue maestre ha avuto due icone del canto jazz italiano quali Tiziana Ghiglioni e Maria Pia De Vito. La batteria è nelle mani di Sebastiano Ruggeri, formatosi sotto la guida di Tony Arco ai Civici Corsi di Jazz di Milano e oggi valente didatta che ha compreso l’importanza di usare materiali provenienti dai più diversi ambiti musicali. Infine, Alex Stangoni, il più conosciuto tra i musicisti del gruppo, è chitarrista, tecnico del suono e maestro del live electronics, da lui realizzato innumerevoli volte e da oltre un ventennio al fianco di Enrico Intra nel progetto Sound Movie. Un concerto di grande appeal, dal fascino antico, ma dai suoni moderni.
    Sabato 29 giugno, sempre alla Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio (alle ore 18), sarà di scena il sestetto di Marco Mariani. Il grande trombettista afroamericano Wynton Marsalis, figura di assoluto rilievo nella storia jazzistica degli ultimi decenni, riceve per la prima volta un autentico tributo da parte di uno dei musicisti italiani più progettuali quale Marco Mariani. Strumentista e arrangiatore legato alla linea più moderna della storia del jazz, ma anche interessato alla musica di film e telefilm ispirata dal jazz oltre che improvvisatore radicale in progetti multimediali e attivo persino nei territori della noise music (ed erede di Enrico Intra alla presidenza dell’associazione Musica Oggi), Mariani affronta con il suo collaudato sestetto una parte del ricco songbook di Marsalis. Non solo, ma aggiunge due brani di Thelonious Monk presenti nel disco che il trombettista americano dedicò al geniale pianista, uno dei non numerosi esempi di lettura esteticamente corretta dell’arte monkiana. Del repertorio di Marsalis, molto vasto sul piano delle opere, che spaziano da una lettura integrale della storia del jazz (con riferimenti ad Armstrong, Mingus, Ellington e Morton) a balletti, oratori e pagine orchestrali, Mariani ha scelto i pezzi del disco “Black Codes”, inciso nel 1985 e ancora oggi pietra miliare dell’ultimo periodo di storia jazzistica (tra l’altro premiato con un Grammy Awards). Sono brani che più di altri evidenziano il legame con il linguaggio e il modus operandi del secondo quintetto di Miles Davis (quello degli anni Sessanta), a cui Marsalis ha guardato per svilupparlo ampiamente e in maniera definitiva, portandolo nell’attualità del jazz. Si tratta di un omaggio che non è certo un remake, bensì un consapevole sguardo a un artista che non è ancora stato studiato a fondo e spesso viene considerato con superficialità, senza cogliere il valore e la complessità della sua musica. La Casa del Jazz Italiano ospita quindi una produzione che si configura come un fatto nuovo e originale nella scena jazzistica, con protagonista un trombettista dalla tecnica eccellente e dalla vasta cultura musicale.
    Infine, domenica 30 giugno, nella splendida cornice della cinquecentesca chiesa di San Pietro dei Disciplini di Sale Marasino, è in programma il recital di Simona Severini, una delle voci più originali e interessanti della scena italiana legata al jazz. La sua scelta artistica fa parte di una delle linee espressive in cui si muove il canto jazz italiano, quella dell’interesse per l’uso di molteplici materiali sonori, che nel suo caso guardano al jazz come alla musica antica e alla chanson colta francese di fine Ottocento, senza dimenticare  la scrittura di composizioni originali che riassumono questa varietà di interessi. Chitarrista di formazione classica, Simona presenterà, oltre a brani originali, anche song di Duke Ellington, pezzi di Carla Bley, arie di Monteverdi e di Purcell e brani pop di Joni Mitchell, affrontati con la libertà espressiva tipica dei jazzisti, ma anche con il rigore che deriva dalla consapevolezza della loro storia e della loro concezione musicale. Diplomata in canto presso i Civici Corsi di Jazz, di cui è ora docente,  Simona Severini ha collaborato con noti musicisti e compositori italiani nell’ambito del jazz e del cantautorato, tra cui Pacifico, Enrico Pieranunzi, Giorgio Gaslini, Gabriele Mirabassi e altri. Ha cantato in prestigiosi festival, tra i quali Umbria Jazz, Paris Jazz Vocal, Festival dei due Mondi di Spoleto, London Jazz Festival, XJazz! di Berlino, Cagliari Jazz EXPO, Bologna Jazz Festival, Festival Jazz St. Moritz,  JazzMI e Atelier Musicale di Milano. Con il trio Fedra si è esibita alla Cappella Paolina del Quirinale in diretta su Rai Radio Tre e in festival di musica classica. Ha inoltre avuto esperienze nel teatro come cantante-performer, debuttando al Piccolo Teatro di Milano nei panni di Miranda in un concerto-performance dedicato a La tempesta di Shakespeare. Nel 2019, in occasione della Festa della Donna, ha cantato al Quirinale davanti al Presidente Mattarella, che nell’occasione l’ha nominata Cavaliere della Repubblica Italiana. Il recital di Sale Marasino è, quindi, l’occasione per ascoltare una voce versatile e diversa, capace di creare peculiari suggestioni sonore.

    LA CASA DEL JAZZ ITALIANO – XXXII edizione
    Venerdì 28 giugno
    Palazzolo sull’Oglio (Bs)
    Casa della Musica, piazzale Dante Alighieri 2, ore 21.
    Mud Pie
    Dall’Africa al Delta – Suoni, canti, ritmi di un’etnia immaginaria
    Marta Colombo (voce, percussioni), Alex Stangoni (cigarbox guitar, dobro, elettronica), Sebastiano Ruggeri (batteria).

    Sabato 29 giugno
    Palazzolo sull’Oglio (Bs)
    Casa della Musica, piazzale Dante Alighieri 2, ore 18.
    Marco Mariani Sextet
    Plays Wynton Marsalis
    Marco Mariani (tromba), Franco Bagnoli (sax soprano e contralto), Nicola Pecchiari  (sax tenore), Michelangelo Decorato (pianoforte), Luca Zollo (contrabbasso), Nicola Stranieri (batteria).

    Domenica 30 giugno
    Sale Marasino (Bs)
    Chiesa di San Pietro dei Disciplini, ore 18.
    Simona Severini – Recital
    Da Monteverdi a Ellington
    Simona Severini (voce e chitarra).

    Tutti i concerti sono a ingresso libero.
    Direzione artistica: Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Musica Oggi.
    Info: Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio, tel. 030/7301287; Comune di Sale Marasino, tel. 030/9820921.
    Media partner: Rai Radio 3.
  • L’omaggio della Monday Orchestra e di Simona Severini  al genio di Nina Simone giovedì 11 gennaio al Blue Note di Milano

    L’omaggio della Monday Orchestra e di Simona Severini al genio di Nina Simone giovedì 11 gennaio al Blue Note di Milano

    MILANO – Si intitola “Feelin’ Good, omaggio a Nina Simone” il concerto che vedrà protagoniste la Monday Orchestra diretta da Luca Missiti e la cantante Simona Severini il prossimo giovedì 11 gennaio al Blue Note di Milano (inizio live ore 20.30; biglietti 25-30 euro; 18 euro per gli allievi delle scuole di musica convenzionate; prevendita on line su www.bluenotemilano.com/evento/concerto-monday-orchestra-simona-severini-11-gennaio-2024-milano).
    La formazione milanese, tra le più importanti big band della scena jazzistica nazionale, e Simona Severini, cantante dalla formazione poliedrica (spazia con disinvoltura dal jazz alla musica rinascimentale), presenteranno un repertorio di brani famosissimi della grande artista americana, tra cui “Feeling Good”, “Love Me or Leave Me” e “My Baby Just Cares For Me”, oltre ad alcune rivisitazioni di standard come “I Loves You Porgy” e “My Man’s Gone Now” di George Gershwin e a una manciata di gemme tratte dal repertorio pop (in cui spicca “Here Comes The Sun” dei Beatles).
    Sul palco del Blue Note, insieme al direttore Luca Missiti (che ha curato anche gli arrangiamenti) e a Simona Severini si esibiranno Daniele Moretto, Alessandro Bottacchiari e Giancarlo Mariani (trombe), Andrea Andreoli e Carlo Napolitano (tromboni), Giulio Visibelli, Tullio Ricci, Rudi Manzoli e Ubaldo Busco (sassofoni), Antonio Vivenzio (pianoforte), Marco Vaggi (contrabbasso) e Francesco Meles (batteria).
    Afferma Luca Missiti: «Nina Simone è stata indubbiamente una delle artiste più influenti del Novecento sotto tanti punti di vista. Oltre ad essere stata un’eccellente pianista, un’interprete e una cantautrice straordinaria, ha saputo unire il jazz, il blues e il soul, fondendoli con una sensibilità rara. La sua voce era unica, così come le sue interpretazioni piene di forza espressiva. Inoltre, ha affrontato numerosi temi sociali e politici ancora attuali, come la discriminazione razziale, la povertà e l’oppressione, facendo della sua arte un potente strumento di protesta».
    Anche Simona Severini pone l’accento sulla personalità e sul carisma di Nina Simone: «Lei è stata tante cose in una. Non solo una strepitosa musicista, una cantante e una pianista di enorme talento, ma anche una paladina dei diritti civili. Questo concerto vuole renderle omaggio, ricordando il grande esempio – artistico e umano – che ci ha fornito nel corso della sua non facile esistenza».
    Fondata da Luca Missiti nel 2006, la Monday Orchestra si è affermata come una delle realtà più interessanti del panorama jazz italiano. In quasi 18 anni di attività ha collaborato con musicisti del calibro di Randy Brecker, Bob Mintzer, Mike Mainieri, Sarah McKenzie, Fabrizio Bosso, Emanuele Cisi, Gianluigi Trovesi, Pietro Tonolo, Maurizio Giammarco e Rosario Giuliani e ha pubblicato quattro album. Il nuovo disco, dedicato al pianista e compositore Bud Powell nel centenario della nascita, uscirà la prossima primavera con due solisti ospiti d’eccezioneFabrizio Bosso alla tromba e Rosario Giuliani al sax. Bosso e Giuliani saranno gli special guest della presentazione del nuovo album, in programma nel mese di maggio sempre al Blue Note di Milano.

  • Gabriele Boggio Ferraris quartet, Simona Severini e Gaia Mattiuzzi sul palco del Cuccagna Jazz Club di Milano dal 7 al 28 febbraio

    Gabriele Boggio Ferraris quartet, Simona Severini e Gaia Mattiuzzi sul palco del Cuccagna Jazz Club di Milano dal 7 al 28 febbraio

    Il gruppo residente del mese è il quartetto del vibrafonista e compositore Gabriele Boggio Ferraris, con Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria) e Giacomo Papetti (basso). Si parte martedì 7 febbraio con due special guest d’eccezione quali le cantanti Simona Severini e Gaia Mattiuzzi. Il gruppo di Gabriele Boggio Ferraris presenterà il nuovo album “Change”, appena uscito, che racchiude sette brani originali, di cui cinque firmati dal leader. Il repertorio è vario e ricco di momenti dalla forte carica emotiva. Il sound di questo quartetto è fortemente influenzato dagli “eroi” musicali di Gabriele Boggio Ferraris: da Pat Metheny a Brad Mehldau, passando attraverso Thelonious Monk, Bill Evans, Michel Petrucciani fino ad arrivare a rock band come Nirvana e Radiohead.
 Il pubblico potrà apprezzare, inoltre, la bravura delle vocalist Gaia Mattiuzzi e Simona Severini. La prima, cantante di formazione classica e jazz attiva anche nell’ambito della musica contemporanea, è attratta dal mondo dell’improvvisazione e della sperimentazione ed è sempre alla ricerca di musica nuova da esplorare. Simona Severini è una cantautrice e chitarrista a suo agio tanto con la canzone d’autore quanto con il jazz. Tra le sue collaborazioni più importanti spiccano quelle con Enrico Pieranunzi, Giorgio Gaslini, Gabriele Mirabassi e Pacifico.

    Martedì 14 febbraio, per la serata di San Valentino, Simona Severini, chitarra e voce, aprirà entrambi i set: in scaletta canzoni d’amore e una manciata di brani della giovane cantautrice. Poi spazio alla musica del quartetto guidato dal vibrafonista Gabriele Boggio Ferraris, che presenterà di nuovo “Change”, ma non mancheranno alcuni brani tratti da “Penguin Village”, il disco precedente, che aveva ricevuto ottime critiche dalla stampa specializzata. Anche il concerto di martedì 21 febbraio sarà l’occasione per presentare l’album “Change”. Il suono del quartetto di Gabriele Boggio Ferraris è potente e dinamico e spazia da momenti in cui il lirismo del sax emerge in tutta la sua personalità ad altri in cui le reminiscenze rockettare del leader danno alla musica del gruppo un connotato moderno e spigoloso.

    Infine, martedì 28 febbraio, per l’ultimo appuntamento del mese, ad affiancare Boggio Ferraris, Milesi, Rossi e Papetti ci sarà il trombonista Andrea Baronchelli che, in apertura di entrambi i set, si cimenterà in un solo (con un pizzico di elettronica). Poi spazio al Gabriele Boggio Ferraris quartet, “impreziosito” dalla presenza di Gaia Mattiuzzi e dalla sua bellissima voce, utilizzata come uno strumento e valorizzata in tutto il suo potenziale espressivo e comunicativo.

     

    CUCCAGNA JAZZ CLUB – IL RITO DEL JAZZ – Un posto a Milano, Cascina Cuccagna

    Martedì 7 febbraio, ore 19.30 e 21.30

    CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET

    Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria),

    Giacomo Papetti (basso) feat. Simona Severini (voce e chitarra) e Gaia Mattiuzzi (voce).

    Martedì 14 febbraio 2023, ore 19.30 e 21.30

    CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET

    Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria),

    Giacomo Papetti (basso) feat. Simona Severini (voce e chitarra).

    Martedì 21 febbraio 2023, ore 19.30 e 21.30

    CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET

    Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria), Giacomo Papetti (basso).

    Maredì 28 febbraio 2023, ore 19.30 e 21.30

    CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET

    Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria), Giacomo Papetti (basso) feat. Gaia Mattiuzzi (voce) e Andrea Baronchelli (trombone, elettronica).