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  • Giuseppe D’Alonzo e Manuela Limina presentano “L’ora più dolce”

    Giuseppe D’Alonzo apre il nuovo anno con un emozionante singolo “L’ora più dolce”. IL brano disponibile dal 10 gennaio vede la collaborazione della cantante Manuela Limina.

    Chitarre e voce si abbracciano e si intrecciano in questa canzone che sa di tenerezza e amore. Ad accompagnare questa dolce e delicata melodia un videoclip girato da Alfredo Tarantini e Jacopo Canali all’interno del Parco Romano di Villa Sciarra, nei dintorni del Gianicolo e nell’osservatorio di Monte Mario.

    Il brano approccia il tema del divario generazionale utilizzando l’amore come strumento rappresentativo. Alla fine dell’ascolto e della visione del video si percepisce il parallelismo tra un amore maturo ed un amore saffico adolescenziale, egregiamente rappresentato dalle coreografie delle ballerine (Giorgia Leo e Martina Coderoni).

    Il testo utilizza due tipi di linguaggio.

    Le strofe in prima persona esprimono un linguaggio maturo, e trattano temi profondi quali la consapevolezza del tempo passato, la fugacità della felicità e della vita stessa di coppia, il bisogno di rallentare non sentendosi più al passo con i tempi, traendo persino giovamento da una inaspettata vita più “slow”.

    In perfetta contrapposizione, le strofe in terza persona usano un linguaggio volutamente semplice, quasi infantile, tipico dei primi amori adolescenziali. In realtà, come già anticipato, non si tratta di un semplice parallelismo tra le diverse età dell’innamoramento. I due blocchi generazionali, messi a confronto, portano a galla le diversità di interpretazione della vita in base all’orizzonte temporale che hanno davanti e ad uno scorrere del tempo percepito in modo differente. Così lento per i giovani e così rapido e fugace per la generazione matura.

    “È un tema certamente presente in tutti i confronti generazionali. Oggi però c’è qualcosa di assolutamente inedito, la velocità a cui viaggia la società contemporanea, complice la tecnologia, supera la velocità sostenibile dall’essere umano, maturo o giovane che esso sia. Da qui l’esigenza di ricorrere alle macchine e ad una intelligenza ausiliaria, artificiale. questa è una novità assoluta con cui le due generazioni, e quelle a venire, dovranno fare i conti loro malgrado”, così Giuseppe D’Alonzo descrive il proprio brano.

    Giuseppe D’Alonzo BIOGRAFIA

  • Andrea Lucisano e La Volpe Sophia: il potere trasformativo di un semplice gesto in “L’Abbraccio”

    In occasione della 39ª Giornata Internazionale dell’Abbraccio, fondata nel 1989 e celebrata ogni 21 gennaio, La volpe Sophia, l’iconico personaggio educativo ideato dal filosofo, artista, musicista e regista Andrea Lucisano, presenta il suo nuovo singolo, “L’Abbraccio“. In un’epoca di distanze e divisioni, questo brano invita a riscoprire il valore di un gesto che abbatte barriere, riscalda l’anima, distende le tensioni e rafforza i legami.

    “L’Abbraccio”, come ogni progetto de La volpe Sophia, si caratterizza per un testo immediato e accessibile, che parla simultaneamente a tutte le generazioni. La canzone sottolinea l’importanza di un atto tanto semplice quanto rivoluzionario, «un bene che si dà e che ti ritornerà»: abbracciarsi per creare connessioni rigeneranti.

    Pensato per bambini e famiglie come momento di incontro e compartecipazione, restituendo rilevanza a una manifestazione d’affetto e accettazione che spesso viene dimenticata, questo singolo si inserisce in un percorso educativo che coinvolge le scuole e va oltre i confini nazionali. Attraverso flash mob e attività speciali, il 21 gennaio 2025 migliaia di alunni, insegnanti e genitori si uniranno simbolicamente sulle note del brano, estendendo il messaggio anche in paesi come Grecia e Tanzania. Un progetto formativo di portata globale che intreccia culture ed etnie, volto a connettere realtà diverse nel linguaggio universale della musica.

    Andrea Lucisano, che è anche presidente dell’associazione La Danza delle Farfalle, arricchisce questa proposta con l’impegno costante verso la creazione di materiali didattici e artistici. L’associazione, tramite iniziative come “L’Abbraccio”, mira a promuovere valori di bellezza, amore e condivisione, offrendo strumenti concreti per un’istruzione emotiva e culturale.

    «Un abbraccio è una casa portatile: un rifugio che possiamo costruire attorno a noi in ogni momento – afferma Lucisano -. L’arte e la formazione devono camminare insieme per creare un mondo migliore e con “L’Abbraccio”, io e volpe Sophia vogliamo ricordare a grandi e piccini che l’azione di stringersi può essere un dono prezioso, capace di trasformare relazioni e portare armonia.»

    Un’educazione alla bellezza potenziata dall’uscita di tre libri dedicati alla volpe Sophia, alleati preziosi per bambini e famiglie atti a riscoprire i princìpi della meraviglia, della gioia e della semplicità. Disponibili a breve sul sito www.ladanzadellefarfalle.com, i volumi rappresentano un ulteriore tassello nella missione ispiratrice ed edificante del progetto.

    Dal suo debutto, il personaggio della volpe Sophia ha conquistato il cuore di migliaia di persone. Protagonista di una serie televisiva educativa, la piccola volpe si è affermata come messaggera di valori senza tempo. Ogni iniziativa, come “L’Abbraccio”, incarna un impegno verso un futuro più solidale e sereno.

    La Giornata Mondiale dell’Abbraccio è anche un’opportunità per le scuole di partecipare attivamente. Gli insegnanti possono organizzare momenti collettivi in classe e inviare i video delle esibizioni all’indirizzo ladanzadellefarfalle@gmail.com. Il video più creativo riceverà in premio uno dei nuovi libri della volpe Sophia. Un concorso che non solo premia l’inventiva e la fantasia, ma diffonde un messaggio di empatia e collaborazione.

    Andrea Lucisano sottolinea la virtù della semplicità come antidoto alla complessità del mondo moderno:

    «Credo fermamente che diffondere messaggi di affetto e fiducia possa rendere il mondo un posto migliore. “L’Abbraccio” è il mio modo di contribuire a questa visione, con un gesto che tutti possono fare, ogni giorno. Viviamo in un tempo dove spesso dimentichiamo l’essenza delle cose. Riscoprire la forza immediata di un abbraccio è rivoluzionario, perché ci riconnette con ciò che conta davvero.»

    In un tempo dove tutto appare sempre più frammentato, riscoprire la forza istantanea di un abbraccio è davvero un atto rivoluzionario. È nella sua immediatezza che risiede il potere di trasformare la quotidianità, rendendo ogni giorno un momento speciale e ispirando fiducia nel futuro.

    “L’Abbraccio” è disponibile su tutte le piattaforme digitali e accompagnato dal videoclip ufficiale, visibile su YouTube.


  • Camilla Bianchini: esce il podcast “Call Back”, online il primo episodio “Il lavoro dell’attore consiste nel cercarlo”

    Dal 20 gennaio 2025 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale la prima puntata di “CALL BACK”, il podcast fictional italiano prodotto da Blackcandy Produzioni e tratto dall’omonimo romanzo di CAMILLA BIANCHINI, edito da Bertoni Editore.

    Nel primo episodio, intitolato “Il lavoro dell’attore consiste nel cercarlo”, conosciamo Nina, protagonista e voce narrante del podcast. Ha trentadue anni e ama dire che si chiama così per la protagonista de “Il Gabbiano” di Čechov, ma in realtà era il nome della nonna che aveva una merceria e non sapeva nemmeno chi fosse Čechov. Nina è un’attrice, ma fatica a definirsi tale, specialmente sulla carta d’identità. Forse perché ancora si barcamena tra lavoretti part-time malpagati, o forse perché è in cerca di un ruolo, nella vita e nella fiction Gente di Mare 50, per cui ha appena fatto un provino. Nell’attesa, divide un miniappartamento a Balduina, quartiere di Roma Nord, con la sua migliore amica Angi, una Social Media Manager. A complicare le cose ci sono i giudizi di sua madre, Maria Vittoria, membra onoraria del Circolo Maiincanottiera, che continua a ripeterle che sarebbe stato meglio iscriversi a Giurisprudenza. Arriverà o no il tanto atteso Call Back?

    Attrice, scrittrice e voce narrante del podcast, Camilla Bianchini attraverso questa storia, dà voce ad una generazione, quella dei Millennial, che, nonostante le incertezze, non smette mai di sognare. Diviso in sette episodi, “Call Back” racconta in una sorta di rocambolesco flusso di coscienza la storia di Nina, attrice trentaduenne che, in attesa di un call back per un ruolo nella serie Gente di Mare 50, spera di dare una svolta decisiva alla sua carriera. Nel frattempo, Nina si destreggia tra provini improbabili – come quelli per una pubblicità di dentifrici – lavoretti part-time mal pagati e l’instabilità del mondo dello spettacolo, lontano dai riflettori e dai red carpet. La svolta arriva con una proposta di lavoro da una celebre casting director, Soldonipertuttitrannecheperte, che trascina Nina in una serie di peripezie, costringendola a fare i conti con il proprio passato e il proprio presente. L’ironia è il tratto distintivo di questo podcast, che si rivolge ai Millennial e a tutti coloro – attori, attrici e non – che si trovano ancora in cerca del loro posto nel mondo.

    A proposito del podcast, Camilla Bianchini spiega: “Quando Call Back era solo nella mia mente avrebbe dovuto essere un monologo teatrale tragicomico che raccontava le avventure quotidiane di un’attrice trentenne precaria poi però mi è presa la mano ed è nato un romanzo edito da Bertoni Editore, durante le presentazioni mi divertivo così tanto a leggerlo e interpretarlo che ho pensato: si potrebbe fare un fictional podcast”.

     

    Ascolta “CALL BACK” su Spotify https://open.spotify.com/show/7t6IvW9YSp3FC9tER7GeYW

    Biografia

    Camilla Bianchini nasce a Roma nel 1987, nipote d’arte, il nonno infatti era la voce italiana di James Bond ( ma anche, ci tiene molto Camilla a ricordarlo, di Baloo de Il Libro della Giungla), si forma alla Scuola di recitazione Teatro Azione diretta da Cristiano Censi e Isabella Del Bianco e contemporaneamente si laurea in Letteratura Musica e Spettacolo con una tesi su Gli Indifferenti di Alberto Moravia a confronto con il celebre film di Citto Maselli ed effettivamente Letteratura e Cinema continuano ad avere una grande importanza nel suo percorso artistico. Camilla negli anni si muove tra teatro, quello off, grande palestra per chiunque decida di fare il mestiere dell’attore ma anche palchi più grandi, come quello di Segesta e di Ostia Antica. Ha ideato lo spettacolo “Ricomincio da G.”, omaggio a Giorgio Gaber in cui l’attrice insieme all’attore Pietro De Silva e a sei musicisti ripercorre il percorso artistico e umano di Giorgio Gaber, ha scritto monologhi per il teatro e un romanzo CALL BACK edito da Bertoni Editore da cui è tratto il podcast. Per quanto riguarda il cinema la prima esperienza importante è con un corto, L’Appuntamento, vincitore del Globo d’Oro nel 2013, tra i film a cui Camilla ha partecipato ricordiamo l’opera prima di Milena Cocozza “Letto n 6”, una ghost story prodotta dai Manetti Bros, in televisione ha l’occasione di interpretare la celebre scrittrice Emily Bronte in una versione de Le Interviste Impossibili per Rai5, ha partecipato recentemente anche alle serie Le indagini di Lolita Lobosco  per Rai1 regia di Renato de Maria e Vita da Carlo 3 regia di Carlo Verdone e Valerio Vestoso. Attualmente è in tournee con lo spettacolo Signorine nel tempo, l’epopea delle Signorine Buonasera, regia di Pietro De Silva.

    Il primo episodio di “Call Back” il podcast di Camilla Bianchini prodotto da Blackcandy Produzioni è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 20 gennaio 2025. Le nuove puntate usciranno con cadenza settimanale.

     

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  • “Love in Time” dei Nexus: quando ogni secondo conta

    Iniziare l’anno con un messaggio di connessione e armonia: è questo l’obiettivo di “Love in Time”, il nuovo singolo dei Nexus sull’importanza di vivere pienamente gli istanti che dedichiamo alle persone che amiamo. Il duo, formato da Tommaso e Michele, ci invita a fermarci e a considerare il valore delle connessioni, riscoprendo il tempo come un dono che trascende il suo semplice scorrere.

    “Love in Time” è un pop-dance dalle linee melodiche calde e dalle bassline marcate, in grado di combinare strofe dinamiche, hook emozionali e drop che catturano l’attenzione. L’obiettivo è trasformare ogni ascolto in un’opportunità, un’occasione per pensare ai momenti che condividiamo con coloro che ci circondano.

    Il brano trova la sua piena espressione nell’emotività del suo suono e nella riflessione che ci invita a fare: nato da due sessioni in studio, racconta, attraverso la sua architettura musicale, l’evoluzione di un rapporto che, costruito su piccoli attimi condivisi, si trasforma in qualcosa di unico, grazie alla volontà reciproca di essere presenti, non solo per l’altro, ma anche per se stessi.

    «Abbiamo dato vita a questa traccia riflettendo su come le relazioni evolvono nel tempo, crescendo attraverso i momenti trascorsi insieme – raccontano i Nexus -. Il nostro desiderio è che la musica diventi un catalizzatore di pensieri positivi e connessioni vere.»

    La genesi di “Love in Time” è il risultato di un processo creativo in studio tra sessioni solitarie e collaborazioni internazionali, con un cantante d’oltreoceano scoperto su Fiverr. Il titolo del pezzo riflette la sua chiave di lettura: il tempo come dono prezioso da offrire a chi amiamo, attraverso gesti semplici, capaci di rendere la quotidianità un’esperienza straordinaria.

    Nel testo, alcuni passaggi si rivelano particolarmente rilevanti: «I’mma give you all my time» («Ti darò tutto il mio tempo»), descrive il desiderio di dedicarsi completamente all’altro, mentre l’espressione «Wish I could press rewind, so I could give you all my time» («Vorrei poter premere il tasto rewind, per poterti dare tutto il mio tempo») racchiude il rimpianto di non poter tornare indietro per valorizzare meglio le relazioni. Infine, «Every second, every minute, every hour» («Ogni secondo, ogni minuto, ogni ora»), ripetuto più volte, sottolinea l’importanza di vivere appieno, puntando il focus sull’importanza del presente, che non deve mai essere dato per scontato. Questa ripetizione crea un senso di urgenza e di rinnovata percezione, spingendo l’ascoltatore a riconsiderare il proprio rapporto con il tempo.

    «Questo singolo rappresenta la nostra visione di armonia e benessere – prosegue il duo -, un mondo visto non solo per quello che è, ma per quello che vorremmo che fosse.»

    Dal loro debutto ufficiale nel 2022, i Nexus hanno ridefinito il panorama EDM italiano, fondendo influenze pop-dance con un approccio narrativo che li caratterizza. Dopo l’album d’esordio “S(he) Be(lie)ve(s)” e i singoli “Feel Without You” e “Honey (Shake It Up)”, “Love in Time” segna la tappa successiva del loro percorso, in cui ogni traccia è un invito a riflettere e connettersi, non solo con la musica, ma con il mondo che ci circonda.

    I Nexus non definiscono la loro musica né mainstream né underground, ma come un filo conduttore che unisce persone, emozioni e idee. Con “Love in Time”, Tommaso e Michele mettono in luce ancora una volta la capacità delle canzoni di migliorare la vita di chi le ascolta.

    Nel contesto di un’era in cui il tempo è spesso percepito come un bene fugace, “Love in Time” ci incoraggia a dedicare spazio e attenzione alle persone a noi care, a vivere il presente, a dedicare il nostro bene più prezioso a ciò che veramente conta. È un invito a non rifugiarsi nel passato, ma a vivere ora, con consapevolezza.

  • “Transustanzione”: quando il rock si fa riflessione su alienazione e libertà

    «Dio è morto, Nietzsche pure, ed io non è che stia così bene»: questa frase, che ribalta il celebre aforisma nietzschiano, trasforma la riflessione esistenziale in una constatazione pungente. In un mondo in cui i pilastri culturali sembrano crollati, il Rock’n’Roll diventa una possibile via di fuga, un simbolo di ribellione e vitalità. Ed è da questo presupposto, in un intreccio articolato di critica sociale, filosofia e ironia tagliente, che i Sümelga, in collaborazione con Al Vox, pubblicano il singolo “Transustanzione” (PaKo Music Records/Believe Digital), un brano che promette di stimolare il pensiero e suscitare nuove prospettive. La traccia indaga, con un linguaggio intellettuale e provocatorio, temi che spaziano dall’alienazione sociale alla ricerca di nuovi punti di riferimento culturali e spirituali.

    La canzone si apre riprendendo uno dei pezzi più iconici e nazional-popolari di Mina, “Zum zum zum”, qui utilizzato per richiamare il tormento di pensieri insistenti e inarrestabili, che introducono il tema centrale del brano. Le citazioni si estendono con il breve campionamento dell’inno nazionale, “Il Canto degli Italiani”, rafforzando il significato di un’Italia «che non s’è desta» e suggerendo una stagnazione ideologica che fa da sfondo alla narrazione.

    Nel testo, la frase «Cannibalismo domenicale niente di male» si staglia come una delle immagini più distintive, una metafora che racconta una società imprigionata in abitudini, per loro natura monotone e ripetitive. Questo concetto rimanda ad una routine automatica, quasi meccanica che, come un consumo simbolico, riduce il significato delle esperienze a gesti privi di profondità. L’allusione è a un comportamento iterativo che, pur avendo una funzione concreta, rappresenta un vero e proprio utilizzo vano delle emozioni, riducendole a vacui atteggiamenti e svuotandole della loro essenza.

    “Transustanzione” è una rappresentazione emblematica di un conformismo dilagante, lontano dalla ricerca di qualcosa di più “trascendentale”. Il tutto viene raccontato con una penna ironica e penetrante, che non risparmia colpi.

    Con un omaggio al teatro dell’assurdo di Ionesco e un’immersione nell’iconografia dantesca, i Sümelga ci conducono in un «girone a senso unico per peccatori precari», un inferno moderno in cui anche le trasgressioni si sono fatte veniali. Un ritratto che si discosta dall’ordine e dalla giustizia divina tradizionali di Dante, per raffigurare invece un caos contemporaneo che ci spinge a riflettere sulla società attuale.

    Tra alienazione e ironia, “Transustanzione” propone il Rock’n’Roll come antidoto al vuoto esistenziale e alla superficialità dilagante. È un’ode alla ribellione culturale e alla ricerca di significati più rilevanti, sia a livello individuale che collettivo.

    «Questo brano è nato dalla sensazione di smarrimento che molti di noi provano in una società sempre più frenetica e conformista – dichiarano i Sümelga -. Insieme ad Al Vox, abbiamo voluto usare l’ironia e la provocazione per portare in musica questi temi, unendo riferimenti filosofici e culturali al potere liberatorio del Rock’n’Roll. Speriamo di poter dare spunti di riflessione, ma anche un po’ di leggerezza».

    In un mondo che corre senza sosta, i Sümelga, insieme ad Al Vox, ci invitano a fermarci e guardare oltre, per scoprire nuove prospettive e ritrovare il potere liberatorio del rock. Questo singolo è una sfida a pensare, a cambiare, a vivere senza compromessi; un invito ad interrogarci sulla nostra realtà, lasciando spazio a una visione lucida e consapevole del presente.

  • “Come la cerva anela ai corsi d’acqua”, il nuovo libro di Valerio Vecchi

    Valerio Vecchi, autore e conduttore tv, torna sul panorama editoriale dal 20 dicembre con il suo terzo libro dal titolo “Come la cerva anela ai corsi d’acqua” per Amazon Indipendent Publishing, disponibile anche in versione kindle.

    Dopo le opere letterarie “La spettacolare storia di Ebenizer” (2018) e “Il sorriso degli elefanti (2021), Vecchi si propone ora con un libro incentrato sulle relazioni e la Chiesa, affidando la prefazione a don Cesare Silva, parroco del Duomo di Vigevano, e il contributo finale a chiusura del volume alla scrittrice e giornalista Isa Grassano, che collabora con diverse testate nazionali.

    Pietro Torre è un bibliotecario prossimo alla pensione. Abitudinario, semplice e rispettoso, svolge la sua mansione con amore e dedizione, pensando come cambierà la sua vita quando non lavorerà più con i suoi libri. Durante un temporale estivo, entra una donna con abiti che la rendono irriconoscibile in volto e lascia un volume in dono per la biblioteca, in realtà un’opera inedita. Pietro, leggendolo, si accorgerà che la sua vita è legata inspiegabilmente a quello scritto, più di quanto lui stesso possa credere. Inizia così un viaggio introspettivo, fatto di riflessioni sull’esistenza e soprattutto sulla fede, ripercorrendo anche i momenti della sua vocazione e rispolverando i dialoghi – attraverso i ricordi – con il suo amico sacerdote. Quella donna è anche una dolce scoperta che riaffiora dal suo passato e tutto ciò che circonda il bibliotecario diventa, così, un meraviglioso tessuto relazionale, che sviscera in profondità un ventaglio di sensazioni ed emozioni desiderose di essere come una “cerva che anela ai corsi d’acqua”.

    Questo libro vuole essere strumento di riflessione su due principali tematiche: la diffusione della cultura e le vocazioni – ha spiegato lo scrittore trentenne lomellino.

    Unire questi due temi non è stato facile. Il primo è stato spiegato per mezzo della metafora del protagonista che, prossimo al pensionamento, si dice preoccupato del futuro delle biblioteche. Ambientato tra vent’anni, considerando il calo di utenza e attrattività, nutro delle perplessità sul fatto che le biblioteche potranno avere ancora personale, a causa anche dei processi automatizzati e delle nuove diffusioni digitali.

    Il secondo tema, quello delle vocazioni, vede sempre più seminari svuotarsi e la Chiesa fatica ad avviare nuove generazioni al volontariato in Parrocchia. Questi due aspetti li ho voluti fondere in un viaggio introspettivo del protagonista, Pietro Torre.

    Inevitabile interpretare tra le righe il profondo attaccamento con un sacerdote, don Stefano Cerri, che è stato per me maestro di vita e con il quale questo libro è stato inizialmente condiviso, specie nelle parti in cui venivano sviscerate problematiche legate al tempo presente della Chiesa.

    Grazie all’esperienza in parrocchia, nella quale sono volontario, ho imparato tante cose indirettamente, osservando i tempi e le dinamiche che i tempi liturgici impongono. Credo sia una vera e propria scuola di vita. Non a caso, il titolo del libro si trova in un Salmo. L’idea è pensare che nuove generazioni possano riscoprire quei valori che si sono assopiti con il tempo, primo fra tutti il rispetto e sapere far parte di un gruppo: sono questi i due insegnamenti fondamentali che la Chiesa mi ha trasmesso”.

    “Valerio ha consegnato a queste carte un vissuto che si fa invenzione – si legge nella prefazione di Don Cesare Silva. Vi prego di leggerle a sorsi, come si gusta un vino pregiato e poi chiudere gli occhi e pensare, ripensare, immaginare, sognare, immedesimarsi. Ciascuno di noi potrà così trovarsi in un viaggio interiore”.

    “Queste pagine – scrive nella postfazione Isa Grassano – diventano dono, perché parola dopo parola ci si ritrova in un gioco di rimandi tra le nostre vite e quella dei protagonisti (e ovviamente dell’autore). Un volume che racchiude il senso dell’amore, degli incontri che ci segnano, ci danno energia e ci proteggono. E poi il cielo a cui guardare con animo speranzoso e continuare a credere. Dell’autore si apprezza anche la sua voglia di aprirsi e raccontarsi, senza vergogna. E il passaggio all’agorafobia di cui ha sofferto, a quella paura che scattava forte sui palchi e negli studi televisivi, in qualche modo lancia un messaggio di forza per chi, come lui, teme il contatto con gli altri”.

    Quest’opera è un invito a riflettere, magari per migliorare la società, scritta senza ridondanze e sbavature per allontanarsi dal “mercato convenzionale” e “sicuro”. È un libro che si capisce o non si capisce, non c’è mezza misura, a sé stante rispetto ai primi due volumi e che segna un nuovo inizio sia personale per l’autore, sia nella sua composizione stilistica, definita da alcuni addetti ai lavori più matura.

    SCHEDA TECNICA

    AUTORE: VALERIO VECCHI

    PREFAZIONE: DON CESARE SILVA

    POSTFAZIONE: ISA GRASSANO

    PAGINE: 117

    EDITORE: AIP (Amazon Indipendent Publishing)

    VERSIONE: Cartacea con copertina rigida e Kindle

    DATA DI RILASCIO SUL MERCATO 20 DICEMBRE

    VALERIO VECCHI

    Valerio Vecchi, 30enne lomellino, ha una carriera ricca e variegata nel teatro, televisione, scrittura e volontariato. Debutta nel 2011 con una compagnia teatrale dialettale e scrive numerosi spettacoli originali che riscuotono successo nella provincia di Pavia fino al 2016. Nel 2017 si classifica quinto all’Ariston Comic Selfie e sviluppa format musicali come Lomellina in…Canta.

    In televisione esordisce nel 2016 con L’Almanacco su TelePavia e prosegue con programmi come La Radio a Colori, fino a raggiungere un pubblico nazionale prima con Voci da raccontare e dal 2024 con Voci d’Italia su Canale Europa TV. Pubblica tre libri, La spettacolare storia di Ebenizer (2018) e Il sorriso degli elefanti (2021), Come la cerva anela ai corsi d’acqua (2024). Attualmente collabora anche con il settimanale La Lomellina.

    Nel volontariato, presiede commissioni culturali e promuove iniziative benefiche, quali il progetto “Un libro x amico” per sostenere centri diurni per disabili.

    Valerio unisce arte, cultura e impegno sociale, ottenendo consensi a livello locale e nazionale, ed è proprio dalla “gavetta” della parrocchia che nascono ben più ambiziosi progetti, la voglia di vivere ogni giorno il mondo dello spettacolo, di esserne parte integrante. www.valeriovecchi.it

  • NIMBY presentano A TERRA, brano che annuncia l’uscita imminente dell’album BARBARIE.. Da oggi 17 gennaio puoi ascoltare il singolo su tutte le piattaforme digitali

    NIMBY presentano A TERRA, brano che annuncia l’uscita imminente dell’album BARBARIE.. Da oggi 17 gennaio puoi ascoltare il singolo su tutte le piattaforme digitali

    “A terra”, che annuncia l’uscita del terzo LP dei Nimby, “Barbarie”, è un brano che parla della libertà come attributo dell’anima, una tensione della persona umana che può anche collidere con una costrizione materiale come, ad esempio, quella della detenzione carceraria.

    Dedicata in particolare alla vicenda di Julian Assange, può estendersi a tutte le persone e ai popoli che aspirano ad una reale autodeterminazione prefiggendosi di sottolineare, con una lirica dal tono beffardo e coinvolgente, un contrasto sotteso ad ogni pensiero rivoluzionario.

    Il singolo si inserisce nella scena rock italiana attraverso suoni indie-alternative, influenze folk mediterranee e atmosfere post punk.

    ASCOLTA QUI IL SINGOLO

    https://bfan.link/a-terra

     

    BIOGRAFIA

    Nati da un’idea del frontman Tommaso La Vecchia e del chitarrista Aldo Ferrara, i Nimby esordiscono dal vivo nel 2009 nel centro della Calabria, il punto più stretto d’Italia, plasmando liberamente psichedelia, post-punk e garage rock. I

    l primo lavoro è l’Ep del 2010 “A glimpse of world seen thru the eyes of an old tree” forte della presenza musicisti della scena locale come Arco Parentela (4Gradi Brix, Gioman) al basso e Antonio Guzzomì (Meat For Dogs, Bretus) alla batteria. 

    Il primo LP della band è “Not In My Back Yard” del 2013, con la coproduzione di Fabio Magistrali (Afterhours, Marta Sui Tubi, Rosolina Mar, etc.). Nella formazione ci sono Gianluca Fulciniti (batteria), Stefano Lo Iacono (basso), Francesco La Vecchia (chitarra), Raffaele De Carlo (cori e flauto traverso); Le registrazioni, in presa diretta, vengono eseguite al MuSaBa. di Mammola (RC) parco-museo dell’artista internazionale Nik Spatari che ospita tutta la band nella sua splendida foresteria e concede l’utilizzo di ben tre opere pittoriche per l’artwork del cd. 

    Dopo la realizzazione del primo videoclip “Summer” nasce un’intesa col regista Matteo Scarfò che, oltre a realizzare il video di “Cinema” sceglie alcuni brani di “Not In My Back Yard” tra le musiche del docu-film “BOMB! Fantasia In Fiamme”, dedicato alla vita e alla poesia “Beat” di Gregory Corso. 

    Il secondo album, “NIMBY II” del 2018, è realizzato in coproduzione artistica con Manuele Fusaroli (Nada, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Karate), registrato e mixato al Natural Headquarter Studio di Corlo (FE) con l’assistenza al banco di Federico Viola.  A sostiuire Gianluca Fulciniti c’è Simone Matarese (Meat For Dogs, Bretus, Bruno & The Souldiers). Illustrazioni e grafiche dell’LP sono stati realizzati dall’artista Andrea Grosso Ciponte, professore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Il formato fisico in vinile è stato stampato dalla PPM. La copertina ha vinto il Best “Art Vinyl Choice” nel concorso BEST ART VINYL 2018 che premia i più bei vinili del panorama italiano.

    Nel 2020 Vins Perri (Sharada) – batteria e voci – e Giuseppe Quaresima – basso – subentrano rispettivamente al posto di Simone Matarese e Stefano Lo Iacono per produrre nuovi brani presso il NUNULAB Studio (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro). Inizia, dunque, una nuova stagione compositiva dove la poetica di Tommaso cambia prospettiva: dalle tematiche contemplative o introspettive dei primi due album, nel nuovo lavoro il cantante volge lo sguardo verso particolari fenomeni sociali, senza perdere l’opportunità di raccontarli attraverso giochi surreali e lenti caleidoscopiche. Nel 2023 il bassista Manuel Grandinetti entra nella formazione in sostituzione di Giuseppe.

    Nel dicembre del 2023 esce in digitale con l’etichetta “Semplicemente Dischi” il primo singolo del terzo disco “Barbarie”, “Avatar”, insieme al videoclip realizzato in frame by frame da Raffaele Rotundo dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro.

    Nel settembre 2024 esce in digitale sempre con la stessa etichetta il secondo singolo “Montevideo” insieme al videoclip realizzato dal regista Giuseppe Curti (aiuto regia in Freaks Out, Lo Chiamavano Jeeg Robot). Il 5 ottobre 2024 suonano a Faenza sul “Palco Crescendo” del Festival MEI mentre qualche settimana dopo il videoclip di Montevideo riceve il premio “Onda Rock Music Video Contest”

    Negli anni la band condivide il palco con gruppi come Jeniferever, Octopuss, Saint Just, Sick Tamburo, Bud Spencer Blues Explosion, Andy Timmons, Rezophonic, Omar Pedrini, etc; preziosa la collaborazione con Franco Dionesalvi per alcuni spettacoli di musica e poesia, presentati in rassegne come il “Festival delle Serre” di Cerisano, “Primavera dei Teatri” di Castrovillari e il “Festival Internazionale della Poesia” al MUDEC di Milano. Infine, si segnalano partecipazioni ai migliori festival musicali calabresi come Invasioni, Restart Cosenza Vecchia, Color Fest, Trame, Rock On Martirano Lombardo, Tradizionandu etc.


  • “Alla Stazione” è il nuovo singolo dei Romano Bros

    Da venerdì 17 gennaio 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “ALLA STAZIONE” (Carpe Diem Music), il nuovo singolo dei ROMANO BROS.

    “Alla stazione”, brano che anticipa l’uscita del loro secondo album intitolato “Viaggiatori Musicanti”, si distingue per il suo sound pop-rock italiano, curato dal loro storico produttore Enrico Solazzo.

    La canzone utilizza la stazione come metafora della vita, evocando viaggi, attese, addii e ricongiungimenti.

    Spiegano gli artisti armerini a proposito del brano: «“Il brano “Alla stazione” è la prima traccia del nostro nuovo progetto musicale intitolato “Viaggiatori Musicanti”, un album di prossima uscita che raccoglie 13 brani + un reprise, dove fil rouge è proprio il viaggio musicale sia fisico che interiore. Per la maggior parte dell’anno noi siamo sempre in viaggio a portare la nostra musica in giro e la stazione rappresenta metaforicamente la nostra di vita, fatta di viaggi, di attese, di addìi e ricongiungimenti. La nostra musica è influenzata e contaminata dalle sonorità e dalle ritmiche popolari mediterranee e di conseguenza i nostri testi sono prevalentemente autobiografici e traggono spunto da storie e da nostre esperienze personali».

    Il videoclip di “Alla stazione”, diretto dal regista siciliano Dante Di Pasquale per la “Umberto Production” con la sceneggiatura e la fotografia di Davide Di Pasquale, vede come protagonisti i due giovani attori siciliani Federica Amore e Raffaele Costanzo. Il video è stato girato nelle stazioni ferroviarie siciliane di Dittaino, Villarosa, Acireale e Catania, luoghi ideali per rappresentare la metafora del viaggio. Le atmosfere suggestive e il fascino senza tempo di queste stazioni amplificano il tema centrale del brano, evocando emozioni legate a partenze, incontri e ricordi.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=0lP4x_uOGzI

    Biografia

    I ROMANO BROS nascono artisticamente a Piazza Armerina, cittadina turistica dell’entroterra siciliano. Il duo è composto dai fratelli Angelo e Marco Romano, figli d’arte, del chitarrista e compositore Pippo Romano. Angelo è il pianista, il chitarrista e la voce. Marco è il percussionista e la seconda voce.

    Il loro genere musicale è stato definito un pop-rock cantautorale influenzato e contaminato da tanti generi musicali ma soprattutto dalle sonorità e dalle ritmiche popolari mediterranee. I testi delle loro canzoni sono prevalentemente autobiografici e traggono spunto da storie e da esperienze personali di vita vissuta.

    Nei loro live i brani sono eseguiti rigorosamente dal vivo e arrangiati in maniera originale e particolare, una peculiarità che mostra fortemente il loro carattere. Hanno prodotto un album intitolato “Figli degli anni ’70” e molti singoli accompagnati dai rispettivi videoclip. Hanno avuto l’onore di aprire i concerti di tanti big della canzone italiana ma su tutti spicca il nome di uno dei più grandi, LUCIO DALLA. Nel 2014 parte la prima tappa di un lunghissimo tour ribattezzato “Dalla Sicilia col furgone”, percorrendo nei primi 5 anni più di 300mila km con la loro BrosMobile e superando i mille live tra Sicilia, Italia ed estero. Nel 2018 si esibiscono, assieme ad altri artisti siciliani, alla visita del Pontefice in Sicilia e, come il Papa, ricevono il Gogol, diventando “Ambasciatori del Sorriso” nel mondo. Durante la loro carriera hanno partecipato a numerosi festival e contest musicali nazionali, ottenendo sempre ottimi risultati. Per citare i più importanti: Accademia di Sanremo (semifinalisti), Musicultura Festival (semifinalisti), Festival di Castrocaro (semifinalisti), Biella Festival (finalisti), Festival di Ghedi (co-vincitori). Jubilmusic (co-vincitori), X Festival della Nuova Canzone Siciliana (vincitori del “Premio Speciale Web” indetto dal giornale LA SICILIA), Sicily Music Awards (vincitori). Nel Settembre del 2023 pubblicano il nuovo brano intitolato “Il Ragno”, omaggio al loro mentore Lucio Dalla.

    “Alla Stazione” è il nuovo singolo dei Romano Bros disponibile sulle piattaforme digitali di streaming da venerdì 17 gennaio 2025.

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  • Dario Galimberti torna con “Una lezione di rivalsa”: un atroce delitto porterà il delegato Beretta nel cuore delle tenebre, dove la verità è più oscura delle montagne che la circondano

    “Una lezione di rivalsa”, in uscita il 9 gennaio per Indomitus Publishing, segna il ritorno di Dario Galimberti con il quinto, attesissimo capitolo della serie gialla noir dedicata al delegato di polizia Ezechiele Beretta. Un successo consolidato che, con ogni nuova uscita, conquista il cuore degli appassionati di gialli storici e noir, confermandosi come una delle serie più amate del panorama letterario italiano.

    Sembra essere una giornata tranquilla a Lugano quando, in una lussuosa residenza di via Bossi, viene scoperto un cadavere quasi decapitato con una scure a fianco, una scena che sembra uscita direttamente dalle pagine tormentate di Dostoevskij. Il delegato Ezechiele Beretta, poliziotto che ben conosce Delitto e castigo, si trova di fronte a un caso che rispecchia il dramma di Raskol’nikov, ma questa volta il movente potrebbe essere una distorta giustizia personale.

    La vittima è un uomo avvolto nel mistero, arrivato da poco nello stabile, tant’è che l’interrogatorio degli inquilini offre poche informazioni e lascia il Beretta e il suo fedele appuntato Tranquillo Bernasconi con una manciata di indizi criptici. Le loro indagini li portano a percorrere la storica e pericolosa strada della Tremola, dove un incidente stradale forse nasconde più di quanto non sembri. Qui, tra le montagne del San Gottardo e il vicino Canton Nidvaldo, scoprono che la vittima aveva un ambizioso progetto da realizzare sul lungolago di Lugano e che potrebbe avergli procurato nemici letali.

    Ma quando il Beretta e il Bernasconi tentano di scavare nel passato della vittima, si scontrano contro un muro: l’uomo sembra non essere mai esistito. Con un intreccio che si infittisce come la nebbia sopra il lago e che sembra volerli bloccare in un vicolo cieco dopo l’altro, i due poliziotti si troveranno a dover dipanare una matassa di inganni, ambizioni e vendette inaspettati. E ogni passo verso la verità li immergerà sempre più in un passato mai davvero morto, dove la giustizia ha il sapore amaro della rivalsa.

    “Quando lessi Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij rimasi intrigato da alcuni aspetti del romanzo tanto da farmelo ritenere – oltre a tutto quello che era già stato detto sul capolavoro russo – anche un grande giallo – ha dichiarato Galimberti.

    Nel romanzo, rispetto al poliziesco classico, sappiamo subito chi è l’assassino e siamo interessati a come verrà scoperto. Inoltre, l’assassino ha ucciso perché riteneva fosse giusto farlo, non per vendetta ma per una sorta di dovere verso l’umanità. I temi del capolavoro di Dostoevskij si prestano a innumerevoli varianti e trovano il suo apice nella nostra contemporaneità con il famosissimo tenente Colombo.

    L’idea che qualcuno uccida qualcun altro per una sorta di bene superiore è il tema di Una lezione di rivalsa, la vicenda si sviluppa di vita propria tra le antiche vie di Lugano e i meandri della Tremola, la vecchia strada del san Gottardo. Anche la scena del crimine di Delitto e Castigo è una referenza, che coinvolge da subito il Beretta e che l’allaccerà a un fatto realmente accaduto dalle nostre parti, ma questo è tutto da scoprire”.

    “In questa nuova avventura, Galimberti dimostra ancora una volta la sua maestria: uno stile di scrittura elegante e riconoscibile, un intreccio avvincente e una tensione narrativa che avvolge il lettore fin dalle prime pagine – ha spiegato l’editore Davide Radice. Ambientato tra le atmosfere suggestive e inquietanti del Canton Ticino, Una lezione di rivalsa trascina in un’indagine che si snoda tra misteri del passato, giustizia personale e paesaggi montani intrisi di oscurità.

    La serie di Ezechiele Beretta ha sempre ottenuto recensioni altissime grazie alla sua capacità di unire il fascino dei gialli classici a tematiche moderne calate in un mondo inquieto all’alba della Seconda Guerra Mondiale, con personaggi complessi e indagini ricche di colpi di scena. Non sorprende, quindi, che i libri di Galimberti si posizionino costantemente ai vertici delle classifiche di genere”.

    Dopo il successo, sempre per Indomitus Publishing, di “L’angelo del lago”, “Un’ombra sul lago”, “La ruggine del tempo” e “Il dubbio del delegato”, con “Una lezione di rivalsa” Dario Galimberti ribadisce il suo posto tra gli autori di riferimento per i lettori di gialli e noir, regalando una nuova avvincente pagina alla saga del delegato Beretta, che si conferma un eroe intramontabile della narrativa contemporanea. Un libro imperdibile per chi cerca intrighi appassionanti, atmosfere cariche di tensione e una scrittura di altissima qualità.

    DATI TECNICI

    Titolo: Una lezione di rivalsa

    Autore: Dario Galimberti

    Casa editrice: Indomitus Publishing

    Pagine: 280

    Data di pubblicazione: 9 gennaio 2025

    Costo: ebook € 4,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 15,99 su tutti gli store online e in libreria

    Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/una-lezione-di-rivalsa-dario-galimberti/ e https://www.amazon.it/dp/B0DKFX8HXL

    BIOGRAFIA AUTORE

    Dario Galimberti è architetto e vive a Lugano in Svizzera. Già responsabile del corso di laurea in Architettura della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana e professore in progettazione architettonica.

    Ha vinto nel 2019 il Premio letterario “Fai viaggiare la tua storia” e nel 2020 il “Premio laghi”. Il suo sito web è https://galimberti.vitruvio.ch

    CASA EDITRICE

    Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie ad un’attenta pianificazione delle tirature per evitare sprechi.


  • Gate66 tornano con “Quando Nevica (superdisco mix)”

    Fuori dal 9 gennaio “Quando Nevica (Superdisco Mix)”, il nuovo remix dei Gate66. Gennaio gattaio, si dice in quanto è il periodo in cui i gatti iniziano ad accoppiarsi e a fare casino la notte. Ed i Gate 66, prolifici come una gatta selvatica nel cuore dell’inverno, ci sfornano un nuovo SUPERDISCO MIX di Quando nevica, loro ultima uscita del novembre 2024.

    Il nuovo remix dona al testo uno stile completamente nuovo molto più elettronico, molto dance e ballabile ma non perde la sua verve romantica. Il brano è una dedica d’amore che vuole lasciar andare via i pensieri negativi, spazio solo alla leggerezza

    La nuova versione del 2025 è caratterizzata da un groove di reminescenze disco che lambivano i primi anni 80 quando la Disco stava lentamente evolvendo in Dance. I Gate 66 hanno rimaneggiato la struttura realizzando un mix ultra veloce con un arrangiamento totalmente diverso, caratterizzato da un robusto giro di basso e riff di effetti vocali, con un blend generale che riporta a un po’ alla french house fine ’90.

    La produzione è stata totalmente curata dai Gate 66, mentre il mix del brano è stato realizzato da Luca Cordero allo Studio Andromeda (TO)

    Segui le avventure dei nostri due produttori “diversamente probabili” e lasciati trasportare nel futuro dal suono del passato.

    Gate66 BIOGRAFIA