Blog
-
In uscita, venerdì 17 gennaio 2025 sui più importanti store digitali, A new start, il primo album a firma della musicista e cantante Michela Musco
Il progetto dell’artista italo/francese è costituito da otto tracce alla cui registrazione hanno contribuito alcune autorevoli firme, tra le quali quella del fisarmonicista londinese Romano Viazzani, del polistrumentista argentino Roman Gomez, del quintetto d’archi Collegium Tiberinum e del contrabbassista Marco Marino.Michela Musco si affaccia sulla vetrina internazionale con un progetto musicale che fonde le sue radici classiche con le influenze del jazz, del pop e della world music. Un viaggio sonoro unico, un intreccio di stili, un dialogo armonioso tra generi apparentemente distanti il cui comune denominatore è la voce che si distingue per la sua indiscussa versatilità.Registrato presso lo Strumenti&Musica Studio e edito dall’etichetta discografica Ars Spoletium, il progetto A new start non è solo un disco, ma un’esperienza musicale che celebra l’arte della contaminazione e il potere universale della musica.Otto brani, cinque dei quali scritti e sapientemente arrangiati da Romano Viazzani e tre brani inediti scritti negli anni 50 a firma della cantautrice statunitense Connie Rogers, questi ultimi recuperati direttamente nel “cassetto dei ricordi” dal figlio dell’autrice, Peter Rogers, ed incisi in esclusiva da Michela Musco.Una proposta musicale differente dalle attuali produzioni discografiche, ricca di spunti artistici e valorizzata dalla bravura di tutti gli interpreti.Disponibile dal 17 gennaio 2025 sulle principali piattaforme digitali.1. Separation (Romano Viazzani / Mark Bird)2. A Somebody (Connie Rogers)3. A New start (Romano Viazzani)4. Living in a dreamworld (Romano Viazzani / Giovanni Proto / Mark Bird)5. Big Daddy (Connie Rogers)6. A tree that gets no smile (Connie Rogers)7. What You Do to Me (Romano Viazzani / Giovanni Proto / Mark Bird)8. Paris Opera Tango (Romano Viazzani)ASCOLTA I BRANI https://lnk.to/mmrvanewstart -
“Stare nel mezzo è una scusa”: NEIDIA trasforma il simbolo della resistenza palestinese in un grido contro l’omertà globale in “Ana Dammi Falastini”
Cosa significa appartenere a una causa che supera i confini dell’individualismo, del nazionalismo e dell’identità culturale? Con il coraggio di una voce che si assume la responsabilità di essere un ponte tra mondi, la cantautrice italo-egiziana NEIDIA porta avanti un messaggio di inclusione, resistenza e consapevolezza. Il suo nuovo singolo, “Ana Dammi Falastini”, ispirato alla frase araba resa celebre dal brano palestinese di Mohammed Assaf del 2015, censurato dai digital store nel maggio del 2023 e simbolo di resilienza, è una dichiarazione forte e inequivocabile: un’esortazione a prendere posizione, a non voltarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie.
Con questa traccia, NEIDIA lancia un appello a chiunque sia disposto a guardare oltre le barriere, fisiche e ideologiche, e a farsi promotore di un cambiamento concreto in una società assuefatta all’indifferenza, con l’obiettivo di risvegliare il senso di responsabilità collettiva.
Nata da madre italiana e padre originario del Cairo, NEIDIA, nome d’arte di Nadia Gomma, classe 1994, fonde nella sua musica sonorità mediorientali e atmosfere occidentali, dando vita ad un linguaggio artistico capace di superare confini geografici e culturali.
«Con questa canzone ho voluto fare mia l’ideologia racchiusa nel titolo – sostiene -, superando i confini geografici e religiosi. Non è necessario provenire dallo stesso paese o pregare lo stesso Dio per sentirsi vicini a una causa che tocca tutti.»
Scritto a quattro mani con Elya Zambolin, “Ana Dammi Falastini” di NEIDIA è un atto di denuncia contro l’omertà e l’indifferenza, una luce sul buio dell’imperturbabilità e del distacco dei più che mette in discussione le comode zone grigie in cui molti si rifugiano. «Le mani già sporche da tempo, gli occhi bruciati dal fumo di lacrime perse nel vento»: in versi come questo, la cantautrice lancia una critica aperta al sistema che alimenta, prospera ed incoraggia l’omertà e l’indifferenza, come lei stessa spiega:
«Stare nel mezzo è una scusa: un comodo scudo per chi non ha il coraggio di schierarsi. Ogni volta che scegliamo di non agire, di non schierarci, stiamo inconsapevolmente dando forza a ciò che vogliamo ignorare. Con questa canzone, ho deciso di denunciare l’apatia e la manipolazione che permeano la nostra società: siamo modellabili come creta, vittime di un sistema che ci propone bugie confezionate come verità assolute. Ho voluto rompere questo meccanismo e invitare chi ascolta a fare lo stesso.»
Un’affermazione che sottolinea l’urgenza di abbandonare l’immobilismo e riconoscere la responsabilità di ogni scelta, anche quella di non scegliere.
Gli arrangiamenti, curati da Fabrizio Chiapello, bilanciano l’essenza del brano con un sound contemporaneo, capace di catturare l’attenzione di un pubblico trasversale. La produzione mira a mantenere l’intensità emotiva del pezzo, arricchendola di un’estetica sonora che dialoga con le nuove generazioni. Distribuita da Believe Digital per Moovon/Digital Noise, questa reinterpretazione si inserisce in un dialogo più ampio tra arte e impegno sociale, dimostrando come la musica possa ancora essere uno strumento importante per ispirare e mobilitare.
Dopo il successo dei singoli “Cosplay” e “Medioriente”, NEIDIA, già nota per il suo ruolo di corista nei jingle di RDS e Discoradio dal 2022, amplia il suo repertorio, dimostrando una maturità e una sensibilità che affondano le radici in un equilibrio perfetto tra tradizione e attualità.
“Ana Dammi Falastini” rappresenta per NEIDIA l’urlo di chi non ha più voce, «l’invito a non accettare passivamente le narrazioni che ci vengono imposte, a combattere contro l’apatia che ci rende complici di ingiustizie lontane e vicine».
In una contemporaneità segnata dall’egocentrismo e dalla sovrapposizione di narrative preconfezionate, “Ana Dammi Falastini” di NEIDIA non è un semplice omaggio a un brano del passato, ma una chiave di lettura per il presente, un monito agli ascoltatori per interrogarsi sul proprio ruolo nel mondo.
-
EASY & HARD TO GET: PRIMO EP DELL’OMONIMA ROCK BAND LUCANA
Una delle caratteristiche per le quali il rock non morirà mai è la sua capacità di rappresentare tutte le sfumature dell’amore, dalle più goliardiche e provocatorie alle più intime e impegnate. Nel loro primo EP, gli Easy & Hard To Get, rock band lucana nata nel 2024 e composta da Armando Formato (cantante e chitarrista), Ray Riso (bassista) e Vincenzo Dammiano (batterista), sposano in pieno questa concezione. Il disco, infatti, che si compone di cinque pezzi, si apre con “Indelebilmente”, un brano di ispirazione Hendrixiana che, schitarrando su un groove cadenzato e avvolgente, racconta la leggerezza e la magia dell’innamoramento. A seguire “Miele”, il pezzo di rottura, che con sonorità sporche ispirate agli anni ’90 porta chi ascolta nel mondo della disillusione e della confusione emotiva. Un vero e proprio ossimoro, nel quale il miele è metafora per rappresentare attenzioni emotive e sessuali che il protagonista del brano non riesce a percepire. Il terzo pezzo, “Jenny”, è invece una vera e propria provocazione. In maniera goliardica e con sonorità glam, il brano parla di un particolare triangolo amoroso tra un ragazzo, protagonista del testo, una ragazza di nome Jenny appunto, ed un militare di nome Gianni. Il brano si pone come un provocatorio inno all’amore libero. Prima della ballad conclusiva, intitolata “Se dovessi morire”, nella quale viene omaggiato con il trasporto emotivo tipico delle ballad rock, l’amore verso la proprio madre, gli Easy & Hard To Get propongono una coraggiosa cover, di stampo glam-rock, di “Fiori Rosa, Fiori di Pesco” di Lucio Battisti. Insomma, il rock non è morto e con questo EP gli Easy & Hard To Get vogliono ricordarlo a tutti coloro i quali lo ascolteranno!
-
Dall’amato Eduard di “Maggie & Bianca” a una ballad intensa: Sergio Melone e “The Reason Why I’m Broken”
Sergio Melone, già noto al pubblico per il ruolo di Eduard Zonte nella celebre serie live action “Maggie & Bianca Fashion Friends”, compie un ulteriore passo avanti nella sua carriera musicale con il nuovo singolo “The Reason Why I’m Broken”. Dopo l’ottimo riscontro del debutto come cantautore con “With Me”, il poliedrico artista barese d’adozione romana torna con un brano che non lascia spazio a compromessi, una ballata cruda e senza filtri sul potere distruttivo delle parole. Ispirata a un episodio personale doloroso, la traccia invita a riflettere sulla responsabilità di ciò che diciamo e sulle conseguenze che le nostre affermazioni possono avere sugli altri, aprendo una riflessione necessaria sul nostro modo di relazionarci.
Le parole, quelle lame sottili capaci di incidere l’anima e dividerla a metà, quei coltelli invisibili che affondano silenziosamente nella parte più vulnerabile di noi per lasciare cicatrici che non si rimarginano, ma continuano a pulsare, ricordandoci ogni giorno il loro peso. E da queste ferite prende vita “The Reason Why I’m Broken”, un brano che dà voce al dolore delle frasi pronunciate senza pensare e alle loro conseguenze sulla psiche di chi le subisce. Sergio ha scelto di trasformare la sofferenza vissuta in prima persona in un messaggio da condividere: una chiamata all’accortezza, un monito sul potere del linguaggio, che non si limita alla denuncia, ma apre alla consapevolezza e alla possibilità di rinascere attraverso esso.
«Le parole hanno un peso enorme—spiega l’artista—possono costruire ponti o demolire mondi. Con questo pezzo volevo raccontare il dolore che ho vissuto, ma anche dare a chi ascolta la speranza di ritrovare se stesso e andare avanti.»
Il testo diretto, privo di artifici, esprime lucidamente il dolore cieco e accecante causato da sentenze scagliate con leggerezza, come sassi che si trasformano in macigni, gravando su una fiducia tradita e su un sentimento infranto: «Wish I had stayed home that night of July, ‘cause now I’m struggling with all the pieces of mine. And maybe you don’t care, you didn’t even notice that the words you said are the reason why I’m broken» («Vorrei essere rimasto a casa quella notte di luglio, perché ora sto lottando con tutti i miei pezzi. E forse non ti importa, non hai nemmeno notato che le parole che hai detto sono la ragione per cui sono distrutto»).
Con sonorità che oscillano tra malinconia e introspezione, la canzone racconta le conseguenze del nostro dire, ma apre anche a un messaggio di rinascita: c’è sempre una via per ricostruire ciò che è stato spezzato.
Sergio Melone è il classico ragazzo della porta accanto, capace di raccontare con ironia e sincerità le esperienze e le difficoltà del quotidiano. Laureato in Lingue e Letterature Straniere all’Università La Sapienza di Roma e con un Master in Marketing, Sergio è noto anche per il suo impegno accademico e la versatilità artistica. La sua musica è lo specchio di una ricerca costante di equilibrio tra il desiderio di accettazione e la lotta interiore contro le insicurezze. “The Reason Why I’m Broken” rappresenta un tassello importante di questa narrazione, unendo le “scene tagliate” della sua vita, quelle emozioni nascoste che ci portiamo dentro ma non riusciamo mai a condividere, al riconoscimento del valore delle proprie ferite, che mediante l’accettazione e la consapevolezza possono diventare una grande fonte di resilienza.
«Voglio che chiunque ascolti “The Reason Why I’m Broken” sappia che non è solo – conclude Sergio -. Le mie canzoni sono come i momenti mancati di un film. Attimi che avrei voluto vivere, conversazioni che ripercorriamo all’infinito nella mente, alla ricerca di un perché. È lì che nasce la mia musica: nella speranza di chiudere un capitolo e ricominciare con una nuova energia. Spero che il testo di questo pezzo riesca a riconnettere le persone con se stesse e le aiuti a ritrovare la forza di andare avanti.»
Con questo nuovo singolo, Sergio Melone non offre soluzioni, ma apre spazi di ascolto. “The Reason Why I’m Broken” non si propone di dare risposte, ma di porre una domanda cruciale: cosa lasciamo negli altri con le nostre parole? Sergio non pretende di insegnare o consolare: ci invita a sentire, a fermarci, a riflettere. Il brano diventa un filo invisibile che intreccia il suo vissuto con quello di coloro che stanno affrontando il difficile compito di ricomporre i propri pezzi, ricordandoci che nella fragilità può germogliare e fiorire una forza inattesa.
-
“Discipline of Freedom” di Davide Perico e Mellow Dive
I musicisti Davide Perico e Mellow Dive annunciano l’uscita del loro nuovo progetto musicale, Discipline of Freedom, prevista per il 31 gennaio 2025 su tutte le principali piattaforme digitali.
L’album, concettuale, è ispirato al capolavoro filosofico di Friedrich Nietzsche Così parlò Zarathustra, e si compone di otto tracce che esplorano temi fondamentali quali la trasformazione, il superamento di sé e la crescita esistenziale. Attraverso una combinazione unica di jazz fusion e lofi beats, l’album si propone di trasportare l’ascoltatore in un viaggio sonoro e filosofico, alla scoperta di nuove possibilità di evoluzione personale.
Ogni brano di questo lavoro approfondisce un aspetto specifico della filosofia nietzschiana, utilizzando il linguaggio universale della musica per tradurre idee complesse in emozioni tangibili. Discipline of Freedom vede anche la partecipazione di artisti di spicco come Yotsugi e Francesco James Dini (FJD), offrendo un’esperienza musicale ricca di contaminazioni, sperimentazione e intensità.
Nella circostanza, Davide Perico e Mellow Dive si sono spinti oltre i limiti della loro consueta produzione strumentale, includendo quattro brani cantati. L’intento è quello di amplificare la forza del messaggio artistico e filosofico, rispondendo con eleganza e profondità al caos dei tempi moderni. La loro musica, pur rimanendo sempre delicata e poetica, alza simbolicamente il volume per veicolare con decisione un messaggio di rinnovamento e trasformazione.
Un vinile esclusivo per celebrare l’arte
Per gli appassionati di musica e arte, è stata realizzata una speciale edizione in vinile di Discipline of Freedom.
Questa versione, con l’artwork stampato direttamente sul disco, non sarà disponibile in commercio, ma potrà essere vinta partecipando a un’estrazione esclusiva.
💾 Presalva l’album qui per partecipare: https://push.fm/comp/disciplineoffreedom
Davide Perico
Davide Perico vive attualmente in provincia di Milano. Professionista versatile e competente, molto apprezzato nel panorama musicale e audio, si è diplomato in studi classici e successivamente in ingegneria del suono. Esperto musicista, suona pianoforte, tastiere, basso elettrico, chitarra, ed ha oltre trent’anni di esperienza come produttore, tecnico del suono e compositore di musica per film e videogiochi. Specializzato nella creazione di composizioni elettroniche e orchestrali, Davide Perico nutre una profonda passione per la realizzazione di colonne sonore per film, videogiochi e progetti multimediali. È inoltre ampiamente riconosciuto per il suo lavoro come produttore nel genere lofi e beats, con brani inclusi in importanti playlist editoriali su piattaforme come Spotify, Apple Music e Amazon Music. La sua carriera lo ha visto lavorare come FOH Engineer con artisti internazionali di fama, tra cui Yellow Jackets, Scott Henderson, Gary Willis e molti altri. Tra il 1997 e il 2002 è stato Resident FOH Engineer presso il Live Club, uno dei principali locali di musica live in Italia. E’ noto anche per il suo contributo a colonne sonore di videogiochi come Zerospace, Darkrise e The Repair House, oltre a film come Darkness Within e The Cobbler’s Wife. Ha inoltre realizzato sound design per videogiochi, con progetti degni di nota come Tennis Esports per Oculus Quest 2 e Destructure – Among Debris. È altamente qualificato nell’utilizzo di software audio professionali come Pro Tools, Nuendo, Wwise e FMOD, oltre a software visivi come Maxon Cinema 4D e la suite Adobe. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Uno dei più recenti è “Fair Play for Life” del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, Associazione benemerita del CONI, per aver creato l’inno dell’ evento omonimo, che nel 2025 festeggerà la quarta edizione. Alcuni video musicali da lui creati in computer grafica hanno raccolto consensi e premi all’interno di importanti festival cinematografici internazionali (Vesuvius International Film Fest, Black Swan International Film Festival, Best Music Video Award, Buzz Vicious Underground Film Festival, London International Film Festival, Andromeda Film Festival, Paris Film Festival, Berlin Shorts Award, International Music Video Awards…). Davide Perico ha consolidato talento nel fondere generi diversi, e questo lo ha reso una figura unica nel mondo della musica per film, con una particolare predilezione per le atmosfere immersive e sperimentali.
Contatti
IG: @davide.perico – twitter: @perico_davide
Official web site: davideperico.com
Mellow Dive
Mellow Dive (al secolo Daniele Mellani) è un artista romano con una lunga esperienza musicale. Ha iniziato a pubblicare musica con lo pseudonimo Mellow Dive all’inizio del 2020. Con una carriera caratterizzata da anni di attività come chitarrista, bassista e autore di canzoni, Mellani ha anche sperimentato l’elettronica, concentrandosi nel tempo su brani strumentali guidati dalla chitarra. Ha trovato la sua dimensione nel genere lofi, che gli ha permesso di esprimere pienamente la sua passione per la musica. Pur essendo ancora alla ricerca di un suono distintivo, lo stile di Mellani è facilmente riconoscibile. La sua musica ruota attorno alla chitarra, incorporando influenze jazz o avvicinandosi a un’atmosfera indie slowcore. Tra le sue tecniche caratteristiche troviamo armonizzazioni, slide guitar, thumb strumming e voicings di accordi jazz, spesso eseguiti su una chitarra hollow-body elettrica impostata sul pickup al manico. Negli ultimi quattro anni, ha collaborato con vari artisti ed etichette, raggiungendo traguardi significativi e continuando a perfezionare il proprio stile. Dal 2023, la sua collaborazione a distanza con Davide Perico si è trasformata in una partnership creativa stabile, consentendo a entrambi di esplorare e superare i confini del loro individuale percorso musicale.
Contatti
IG: @mellowdive
-
“Senza ritorno” dei Frenk & the Ferguson Fog: quando il rock diventa terapia
Con “Senza Ritorno“, i Frenk & the Ferguson Fog aprono il sipario su un nuovo capitolo della loro carriera, inaugurando l’EP “Fuori Asse per Sfiorarti”. Il singolo, pubblicato per l’etichetta Poison Flag, si fa notare per il suo equilibrio tra il rock italiano di matrice classica e una freschezza espressiva capace di parlare al presente, tratteggiando una storia di rottura e riscatto che trova eco in ogni tempo per abbracciare una nuova consapevolezza.
Il brano si immerge nei meandri di una relazione tossica, mettendo in luce il coraggio di spezzare le catene e riprendersi la propria libertà. «Ho camminato dentro a un deserto solo, senza un’altra identità», canta Frenk, frontman del gruppo, evidenziando un processo di cambiamento e maturazione che culmina in una scelta definitiva: «E così senza ritorno, e così vado via e non tornerò da te». Un testo diretto, appassionato e penetrante che trasmette il desiderio e la necessità di ricostruire se stessi nonostante il peso della solitudine e dell’odio lasciati alle spalle.
“Senza Ritorno” si addentra nel difficile percorso di lasciare andare ciò che ci trattiene, scavando dentro le emozioni più dolorose per dissipare la nebbia e ricominciare a respirare, sciogliendo quei legami che imprigionano e traducendo delusione e sconforto in un percorso di rinnovamento personale.
«Scrivere questo brano è stato un atto di liberazione – racconta Frenk -. Volevo trasmettere che non bisogna temere di lasciarsi alle spalle un amore che ci soffoca. Anche quando sembra di camminare nel deserto, c’è sempre una strada per ritrovarsi.»
“Senza Ritorno” è la prima traccia di un EP che comprende sei brani inediti, tra cui “Non sono Superman” e “By the River”, unico pezzo in lingua inglese. Il progetto, prodotto da Frenk, all’anagrafe Gianfranco Bosio, e arrangiato dagli stessi Ferguson Fog, rappresenta una perfetta fusione tra la tradizione del rock italiano e un sound contemporaneo, delineando paesaggi sonori che combinano dinamismo e sfumature emozionali. Registrato presso il Maika Sound Studio e mixato da Marco Negro, “Fuori Asse per Sfiorarti” presenta una cura dei dettagli che valorizza appieno la sua identità musicale.
Quella dei Frenk & the Ferguson Fog è un’eredità che guarda al futuro. Con una carriera che affonda le radici negli anni ’90 e un approccio intimo e ricercato, Frenk ha trovato nei Ferguson Fog il complemento ideale per dare nuova vita alle sue canzoni. La band, composta da Pier Andrea Resconi (synth) e Nicholas Balteo (basso e programmazioni elettroniche), è il risultato di una sinergia che combina background consolidati e una visione moderna, aperta alla sperimentazione sonora.
“Senza Ritorno” arriva in un momento in cui molte persone, dopo anni di incertezze e cambiamenti globali, stanno rivalutando le proprie priorità e relazioni. Il brano diventa così una metafora per chi decide di lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare, canalizzando le difficoltà in una spinta verso un nuovo equilibrio.
Questa release, e l’intero progetto Frenk & the Ferguson Fog, confermano la band protagonista di una scena musicale capace di reinventarsi con audacia e originalità. Con “Senza Ritorno” e l’EP “Fuori Asse per Sfiorarti”, i Frenk & the Ferguson Fog dimostrano che il rock italiano può ancora sorprendere, emozionare e trovare spazio nel presente. La loro musica, fatta di radici, tradizioni, ma sempre aperta a dialogare con la contemporaneità, è un invito ad affrontare la vita con il coraggio di chi non teme il cambiamento, ma lo abbraccia e lo accoglie come un’opportunità per riscoprirsi e andare oltre i propri limiti.
-
Il messaggio di Revman per una generazione divisa nei suoi nuovi singoli e nel primo libro autobiografico
Legalità e rap si incontrano ancora una volta grazie a Revman, il poliziotto rapper che ha fatto della musica uno strumento di dialogo e cambiamento, unendo l’impegno civico ad un genere spesso considerato controverso. Con due singoli inediti ed il suo primo libro autobiografico, l’artista-agente inaugura il 2025 raccontando la sua storia: quella di un uomo, di una persona che, come ciascuno di noi, coltiva sogni, ambizioni e passioni, intrecciandoli al suo percorso di vita come rappresentante delle Forze dell’Ordine e artista.
I due brani, in uscita a distanza di 12 giorni l’uno dall’altro, affrontano due temi complementari: la celebrazione dell’amicizia e la forza di rispondere agli haters trasformando le critiche in occasioni di dialogo.
Il primo singolo, “L’amicizia è una cosa seria”, disponibile dal 13 gennaio in tutti i digital store e su YouTube con il videoclip ufficiale, mette al centro il valore delle relazioni sincere e il sostegno di chi ci accompagna lungo il nostro cammino. Revman descrive il brano come un gesto di gratitudine verso chi ha creduto in lui, ma anche come un invito a riscoprire il valore delle relazioni genuine. Perché, come ricorda il titolo, l’amicizia è davvero una cosa seria: un legame che ci rende liberi e che può fare la differenza nei momenti più difficili. Proposto come brano fuori gara a Sanremo 2025, con l’intento di portare un messaggio solidale alla kermesse, il testo si fonda sull’approccio educativo da sempre caro a Revman, lo stesso che anima i suoi laboratori rap per i giovani delle scuole primarie e secondarie nelle periferie milanesi.
«Ho scritto questa canzone pensando a quegli amici che mi hanno aiutato a superare gli ostacoli e a trovare la mia strada – racconta Revman -. L’amicizia è una forza che merita di essere celebrata, soprattutto oggi, in un mondo sempre più diviso e divisivo.»
Il 25 Gennaio sarà invece il turno di “Legittima Difesa”, un manifesto contro il cyberbullismo e una risposta agli haters. Con rime affilate e un flow distintivo, Revman invita a reagire all’odio online con intelligenza e rispetto delle regole. Il brano nasce dall’esperienza personale dell’artista e vuole essere una voce di sostegno per chi si sente vulnerabile di fronte agli attacchi digitali, dimostrando che è possibile fronteggiarli senza scendere a compromessi.
«Essere un poliziotto rapper significa vivere sotto una lente di ingrandimento, giudicato per l’uniforme prima ancora che per la persona – prosegue -. Ho affrontato critiche, attacchi personali e pregiudizi, ma anche le mie insicurezze. Questo brano non vuole essere un contrattacco, ma un invito a guardare oltre: dietro ogni divisa c’è un essere umano, con sogni e battaglie, così come dietro ogni profilo social.»
Non solo una risposta ai detrattori, quindi, ma anche un messaggio ispirazionale per chi subisce attacchi o critiche. Revman dimostra ancora una volta che si può reagire con stile, legalità e intelligenza, usando la musica come strumento di connessione, crescita reciproca e riscatto personale.
Ad arricchire questo inizio d’anno già denso di emozioni, il poliziotto-rapper palermitano d’adozione milanese annuncia anche l’uscita del suo primo libro, “Un Viaggio tra Legalità, Musica e Ispirazione”. Un’opera autobiografica che svela il percorso di un uomo capace di fondere il rigore della divisa con la passione per il rap, mostrando che è possibile conciliare mondi apparentemente distanti. Il libro svela le esperienze vissute da Revman, alternando momenti di introspezione a riflessioni sulle responsabilità e i sacrifici che il suo ruolo comporta. È un diario intimo che condivide le sue scelte, le difficoltà incontrate lungo il cammino e la forza di continuare a credere nei propri valori.
«Questo libro è un pezzo importante della mia vita – conclude Revman -. Credo sia fondamentale raccontare non solo le vittorie, ma anche i momenti di incertezza e crescita; la realtà con i suoi alti e bassi. Non è sempre facile trovare un equilibrio tra dovere e passioni, ma ogni passo compiuto, anche il più incerto, può farci scoprire nuove possibilità e portarci verso qualcosa di grande.»
“Un Viaggio tra Legalità, Musica e Ispirazione” è una finestra aperta sul microcosmo di chi ha scelto di abbattere barriere e stereotipi, una narrazione onesta e genuina che invita il lettore a guardare oltre i pregiudizi e a credere che il cambiamento sia possibile. Pagina dopo pagina, Revman si rivela in tutta la sua complessità: un uomo che non ha mai smesso di credere nei sogni, affrontando ogni capitolo della sua esistenza con coraggio e dedizione.
Il libro, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo marzo, sarà un’occasione per scoprire non solo il suo percorso, ma anche una parte di noi: possiamo tutti imparare a perseguire i nostri desideri, anche quando le circostanze sembrano avverse e complicate.
Il 2025 di Revman prende il via con tre progetti e un’unica missione: usare la musica e la parola per abbattere i muri dell’odio e costruire ponti fatti di dialogo, educazione e riflessione. Con i singoli “L’amicizia è una cosa seria” e “Legittima Difesa”, e il libro “Un Viaggio tra Legalità, Musica e Ispirazione”, l’artista-agente ci ricorda che credere nella forza delle idee può davvero fare la differenza. Un messaggio che, tra note, rime e pagine, vuole ispirare azioni concrete e aspetta solo di essere ascoltato, accolto e condiviso.
-
Oceanine Chorus il nuovo singolo di Jacopo Ferrazza in uscita venerdì 10 gennaio
Si intitola Oceanine Chorus il nuovo singolo del contrabbassista Jacopo Ferrazza, in uscita il prossimo 10 gennaio per la Teal Drem Factory. Il brano è contenuto in “Prometheus”, il quinto album da leader di Ferraza, disponibile dal 24 gennaio 2025, il cui concerto di presentazione è previsto alla Casa del Jazz di Roma, venerdì 14 marzo.
Jacopo Ferrazza, che ha inciso sia le parti di synth che di contrabbasso, guida lo stesso quintetto che ha dato vita nel 2022 al precedente album “Fantàsia”, ovvero Alessandra Diodati alla voce, Enrico Zanisi al piano e ai synth, Livia De Romanis al violoncello e Valerio Vantaggio alla batteria.
Un’atmosfera eterea pervade il brano, in una commistione di jazz contemporaneo e sonorità acustiche e cameristiche. Dopo “Titan Rises”, Ferrazza rilegge il mito della rupe in una chiave intima, di autoanalisi e accettazione di sé stessi. Questo brano è un omaggio alla capacità dell’uomo di comprendere la propria natura, perdonarsi e rinascere.
Il coro delle Oceanine diventa, quindi, un canto che guida e consola, aiutando l’essere umano a trovare il coraggio per lasciarsi alle spalle i timori del passato.
Jacopo Ferrazza ha compiuto gli studi accademici presso il Conservatorio di Frosinone e vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui quello come miglior bassista del concorso “Jimmy Woode Award”. È stato inserito tra i tre migliori talenti italiani in occasione del Top Jazz 2017 e 2019 di Musica Jazz. Nel 2018 ha ricevuto il premio SIAE come uno dei migliori talenti del jazz italiano e nel 2022 ha vinto il Global Music Awards nella categoria jazz con il suo album Fantàsia.
È stato docente di contrabbasso jazz e musica d’insieme presso il Conservatorio “Braga” di Teramo per tre anni e dal 2022 è docente di ruolo presso il Conservatorio “Refice” di Frosinone, dove insegna composizione jazz e musica d’insieme jazz. Nel corso della sua carriera ha suonato con formidabili interpreti (Dave Liebman, Nicola Piovani, Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Paolo Fresu, Mario Biondi, Enrico Pieranunzi ecc.) e si è esibito in festival e jazz club in Europa, Stati Uniti, Asia e Africa. Ha pubblicato “Rebirth” (2017) e “Theater” (2019) per l’etichetta CAM Jazz e un album di contrabbasso solo intitolato “Wood Tales” (2021) per Teal Dreamers Factory.
FORMAZIONE
Jacopo Ferrazza, contrabbasso, synth, testi
Alessandra Diodati, voce
Enrico Zanisi, piano, synth
Livia De Romanis, violoncello
Valerio Vantaggio, batteria
-
OCTOPUSS “SHE’S SEVENTEEN” Da oggi venerdì 10 gennaio in radio e su tutti gli stores digitali
È disponibile da oggi venerdì 10 gennaio in radio e su tutti gli stores digitali “SHE’S SEVENTEEN” (Freecom/ZdB) l’ultimo singolo degli Octopuss, lanciato con l’uscita del rispettivo video in animazione, realizzato in collaborazione con IED – Istituto Europeo di DesignLink video: https://youtu.be/OBXl3J8gUkM “She’s Seventeen” è il singolo estratto dall’ultimo album degli Octopuss “A NUT FOR A JAR OF TUNA”, registrato ai leggendari SHANGRI-LA Studios di Malibu, in California, prodotto e mixato con il multiplatino producer Gary Miller. Il videoclip di “She’s Seventeen” che uscirà in contemporanea con il singolo in radio è stato realizzato in collaborazione con IED – Istituto Europeo di Design, una delle più prestigiose scuole di design e arti grafiche a livello mondiale.
Gli Octopuss, trio italiano, composto da Reepo (chitarra e voce), Marco “Garrincha” Castellani (basso, membro fondatore di “Le Vibrazioni”) e Nick Turri (batteria, subentrato al batterista originario Luca Capasso) dopo aver conquistato oltre un migliaio di palchi in 3 continenti, tra Europa, Nord America e Asia, alcuni condivisi con star internazionali come Deep Purple e Scorpions, dopo i tour negli USA e ben dieci tour di grande successo in Cina (invitati in tutte livehouse più prestigiose, nei più importanti festival locali davanti a centinaia di migliaia di persone e nei principali network televisivi superando i 70 milioni di telespettatori nella sola Cina) si confermano uno dei gruppi occidentali più importanti nel Paese del Dragone in assoluto.
“She’s Seventeen”, fiore all’occhiello delle registrazioni americane degli Octopuss, è stato prodotto e mixato con il produttore di fama mondiale Gary Miller (David Bowie, Slash & Fergie, Lionel Richie…), che ne ha seguito anche le registrazioni con la collaborazione di Beej Chaney (cantante e chitarrista dei Suburbs) e di Eric Lynn (già sound engineer per dischi di Ed Sheeran, Metallica, Eminen…) presso gli SHANGRI-LA Studios che rappresentano infatti una pietra miliare della storia del rock. Nati nel 1970, proprietà di Bob Dylan & “The Band”, e ora di Rick Rubin, già scelti da Martin Scorsese come ambientazione del suo famosissimo documentario sul rock “The Last Waltz”, sono i leggendari studi di registrazione in cui hanno inciso negli anni da Eric Clapton a Kanye West, da Santana ai Metallica, passando per Red Hot Chili Peppers, U2, Muse, Lady Gaga, e molti altri mostri sacri dal successo planetario.
“She’s Seventeen” si differenzia dalle sonorità più ruvide ed esplosive abituali del trio italiano delineando un unicum nel percorso artistico della band, creando un immaginario estetico incantato e molto evocativo. Il testo leggero e disimpegnato procede a metà tra metafora e realtà con il racconto di una ragazza che sembra vivere l’amore in modo molto leggero e inconsapevole, proprio come in un sogno tipico dell’adolescenza.
Il singolo è accompagnato da un videoclip in animazione realizzato coinvolgendo i giovani creativi di IED -Istituto Europeo di Design, Network di Alta Formazione in ambito creativo che dal 1966 forma professionisti nel Design, nelle Arti Visive, nella Moda e nella Comunicazione mantenendo uno sguardo globale e una matrice culturale profondamente italiana. La sede milanese dell’Istituto, cui la band ha presentato il concept primigenio relativo alla storia e ai personaggi, ha organizzato un progetto interdisciplinare che ha unito per svariati mesi studenti e studentesse di corsi diversi nell’ambito delle visual arts.
Il risultato è un video animato a tecnica mista, fatto di animazioni combinate in 2D e 3D, con uno studio del colore meticoloso, esaltato da un lavoro sorprendente sulla fotografia, sulla luce e l’illuminazione degli ambienti interni ed esterni dove gli autori, gli studenti di CG Animation e Illustrazione e Animazione IED Milano Claudia Fiorelli, Giulia Raselli, Maria Caterina Brucci, Elia Parodi e Pietro Viassolo, sono stati capaci di coniugare potenza nelle immagini, intensità e dolcezza visiva.La storia racconta la relazione che cresce tra due strani personaggi di un circo: l’uomo più alto del mondo, un gigante gentile, dai lineamenti asiatici, timido e fragile, e la solitaria “ragazza barbuta”. Emarginati tra gli emarginati, i due personaggi si avvicinano prendendosi cura di un fiore: nasce così una forte connessione e il fiore, metafora della bellezza della vita che i due riescono finalmente ad esperire insieme, fa loro vivere uno scampolo di felicità e speranza, da sempre inseguita.
Come racconta il gruppo: “Abbiamo avuto l’onore di collaborare con un colosso come IED per la realizzazione di questo complesso video di animazione, potendo seguire da vicino le varie fasi del lavoro e vedendo così all’opera – con una proficua possibilità di dialogo e confronto costante – gli studenti di corsi diversi, uniti in quello che è stato poi il proprio progetto di tesi di laurea triennale.
L’idea di un video d’animazione per questo singolo è nata sin da subito: volevamo avere un supporto visivo alla canzone molto forte, poetico e senza tempo, destinato ad una fruizione transgenerazionale di ampia portata: sarà un tramite per portare a più destinatari possibili un messaggio ulteriore, di grande impatto e intriso di grazia e poesia
-
“Ho pianto tanto a Tripoli – La quarta avventura di Picasso & Valeri – I delitti degli anni ruggenti”, il nuovo poliziesco di Mario Pieri – alias Tommaso Picasso
Lo scrittore fiorentino di nascita e romano d’adozione Mario Pieri, noto con il nome d’arte di Tommaso Picasso, torna dopo una serie di riconoscimenti letterari con Ho pianto tanto a Tripoli – La quarta avventura di Picasso & Valeri – I delitti degli anni ruggenti (Youcanprint).
Roma, 1932. Giovan Battista Picasso, redattore di spettacoli del Messaggero, incontra per caso una sua vecchia conoscenza di quando aveva vissuto a Tripoli, all’epoca fiorente colonia italiana. Ma il destino è bizzarro: un giorno in cui Picasso si reca di nuovo a visitarlo, l’uomo viene trovato morto nella sua biblioteca.
Il commissario Valeri, amico del giornalista, si trova ben presto a indagare, oltre che sul delitto, anche su uno strano furto subìto dalla vittima. Almeno tre sono i sospettati, tutti con solide motivazioni. Mentre viene vagliato ogni indizio, ci si interroga su come l’assassino abbia potuto agire. Il mistero arrovella Picasso non meno del suo sentimento per Giulia, un’attrice piacevole e intelligente, con la quale ha condiviso una recente e drammatica vicenda.
“In questa quarta avventura della serie Picasso & Valeri – I delitti degli Anni Ruggenti sono entrato più a fondo nei sentimenti dei protagonisti – ha dichiarato l’autore.
Il giornalista Giovan Battista Picasso deve affrontare il suo recente passato, ossia gli anni vissuti in Libia, fiorente colonia italiana. Ma anche il suo futuro, cioè la relazione con l’attrice Giulia, figura di ragazza moderna che non vuole rinunciare alla sua indipendenza, nonostante il regime imponga alla donna l’esatto contrario. In tutto questo, entrambi si trovano coinvolti in un doppio crimine, con il commissario Valeri impegnato in una sorta di partita a scacchi con vari personaggi sospetti e in cerca della soluzione di un classico ‘delitto della camera chiusa’.
Ho letto, del resto, più volte un’affermazione secondo cui ogni giallista, almeno una volta nella vita, si mette alla prova in tal senso. Ci ho voluto provare anch’io e i lettori diranno se il tentativo sia riuscito bene.
La stesura del romanzo è stata complessa, proprio per ideare un meccanismo credibile e misterioso, che solo la sagacia dell’ispettore Valeri, con l’aiuto del giornalista G.B. Picasso, poteva risolvere. Ma è stata anche divertente, perché mi ha permesso di approfondire gli aspetti umani dei protagonisti e dei comprimari, inseriti in un contesto del passato: gli anni Trenta a Roma.
Alla fine, la soluzione del crimine (anzi, di due crimini) rappresenta soprattutto un’opportunità per dare una vita propria ai personaggi coinvolti”.
Pieri, o potremmo dire Picasso, torna quindi a far parlare di sé dopo aver dato vita, nel 2020, al giornalista genovese Giovan Battista Picasso e al commissario romano Antonio Valeri nel suo primo romanzo mystery Un Natale sbagliato e averli poi fatti tornare in Omnia Romae cum pretio – A Roma tutto ha un prezzo (La seconda avventura di Picasso & Valeri, romanzo 3° classificato a Giallofestival 2022 e 1° nella categoria “migliore trama”) e in L’Occhio del Duce (La terza avventura).
Dati tecnici
Titolo: Ho pianto tanto a Tripoli
Sottotitolo: La quarta avventura di Picasso & Valeri – I delitti degli anni ruggenti.
Uscita: 20 novembre 2024
Costo: euro 12,00
Casa editrice: Youcanprint
Numero pagg: 240
ISBN: 979-1222774282
Formato: 15 x 21, brossura, copertina patinata plastificata
Editore: https://store.youcanprint.it/ho-pianto-tanto-a-tripoli/b/44776556-9566-5900-af4a-034a6d4154e0
Amazon: https://www.amazon.it/pianto-tanto-Tripoli-Tommaso-Picasso/dp/B0DNQWCH5R/
IBS: https://www.ibs.it/ho-pianto-tanto-a-tripoli-libro-tommaso-picasso/e/9791222774282
– – – –
Costo: euro 2,99
Casa editrice: Amazon
ASIN: B0DP5BCCZ8
Formato: kindle
https://www.amazon.it/dp/B0DP5BCCZ8
Mario Pieri
Nato a Firenze nel 1962, dopo gli studi classici si è laureato in ingegneria elettronica. Vive a Roma.
Nel 2020, con il nome d’arte di Tommaso Picasso, ha pubblicato il suo primo romanzo mystery, Un Natale sbagliato (ISBN 9791220303217). In esso hanno fatto la loro apparizione il giornalista genovese Giovan Battista Picasso e il commissario romano Antonio Valeri; entrambi sono protagonisti di una serie di polizieschi ambientati nella Roma fascista degli Anni Venti e Trenta: “I delitti degli Anni Ruggenti”. Il secondo libro della serie, Omnia Romae cum pretio – A Roma tutto ha un prezzo (Damster ISBN 9788868105150) nel giugno del 2022 si è classificato terzo tra i romanzi al concorso Giallofestival 2021/2022 (primo nella categoria “migliore trama”).
Nel settembre del 2023 e nel novembre 2024, rispettivamente, sono uscite nelle librerie e presso il sito dell’editore la terza e la quarta avventura di Picasso&Valeri: L’Occhio del Duce (ISBN 9791221496666) e Ho pianto tanto a Tripoli (ISBN 9791222774282).
INFO: https://paginestoriche.wixsite.com/picassovaleri
Nel 2022, Mario Pieri ha ricevuto (con il suo vero nome) la menzione d’onore nella sezione Storico/Giallo al concorso letterario C’era e c’è… una Regina rosa. Il relativo racconto Il trionfo del gusto è stato pubblicato in ebook all’interno dell’antologia C’era una volta e c’è… una regina rosa 2022 (Edizioni del Loggione, marzo 2023).
L’anno seguente, il racconto Il coltello d’oro è stato inserito nell’antologia Racconti a tavola 2023 – Vol. 3 (ISBN 9788833374574); quello dal titolo Trent’anni dopo nell’antologia Racconti storici 2023 – Vol. 2 (ISBN 9788833374628); infine, Hotel de Inmigrantes in Racconti liberi 2023 – Vol. 3 (ISBN 9788833375113). I tre titoli sono stati pubblicati da Historica Edizioni.
Il racconto Agguato a Testaccio è risultato uno dei vincitori del Concorso Letterario AG NOIR 2023 e, di conseguenza, pubblicato nell’antologia Onda Noir – Segreto edita da InSedicesimo (ISBN 9788899866747).
Il racconto CAPTCHA è stato scelto per la pubblicazione sulla rivista Offline n.21 “Umanità” del 27/9/2023: www.rivistaoffline.it/wp/2023/09/27/offline-n-21-umanita/
Inoltre, nell’ottobre 2024, è giunto sesto al Concorso Letterario Nazionale Aladei 2024 e pubblicato nell’antologia La mente artificiale. Narrazioni tra uomo e macchina (ISBN 9791255570684).
Nel novembre 2023 è stata edita da Atlas Books Italy l’antologia di racconti gialli Veleno (ISBN 9798866936786) con all’interno Supereroi di provincia, a firma ancora Mario Pieri.
Il racconto Il fabbro di Lipsia è stato inserito nella raccolta Pagine Gialle Vol. 1 pubblicata da di ChiPiùNeArt Edizioni (ISBN 9791280906502). Il romanzo Assassinio al comitato rionale è stato finalista al primo concorso letterario Amelia in giallo indetto da Note di carta e Golem edizioni (ottobre 2024).