Se ti va è una song che è stata scritta per una persona che non c’è più. Ha come obiettivo di trasmettere le emozioni a seguito della perdita o allontanamento di qualcuno nella propria vita. Anche se il componimento è dedicato ad una persona scomparsa, tutti devono rivedersi in queste parole e avere la possibilità di adattarle al proprio vissuto.
Spiega l’esecutore a proposito del suo nuovo inedito: «Ho scritto questa song in seguito alla morte di mia nonna a marzo del 2020. La dedico a lei e a tutte le persone che hanno perso una persona caro o semplicemente non è più nella loro vita». Il media ufficiale del componimento è stato girato da Phantom Studio a Pontagna, Ponte di legno e al Tonale. Rappresenta i ricordi tra una madre ed una figlia. Le attrici sono “Matilde Pellegri” e “Katiuscia Spinelli”.
È disponibile su tutte le piattaforme di digitali musicali “VIVI IN PACE ADESSO?”, nuovo elaborato musicale di Francesco Truncellito, in arte TRUNCHELL, ETC.
Dopo la pubblicazione di “Gennaio” e “Il Veneficio del dubbio”, “VIVI IN PACE ADESSO?” è il terzo elaborato musicale che anticipa l’uscita del primo album di TRUNCHELL, ETC. Un pezzo molto chill e sentimentale, che poggia su note blues. Il testo è colmo del più variato citazionismo (artistico, letterario, esoterico), presenta inoltre numerosi giochi di parole proprio per far arrivare al pubblico in maniera indiretta la voglia di esprimere amore, in maniera mai banale.
Spiega l’artiere a proposito dell’ultimo singolo: «È uno storytelling che crea un parallelismo tra bene e male, inferno e paradiso, amore e odio. E’ la presentazione della mia filosofia di vita, per cui non esiste l’estrema purezza o l’estrema malvagità. Tutto è contaminato».
Dopo la vittoria di Artemica 2018 e la pubblicazione dell’EP d’esordio “Migliorare in Peggio”, i B.K, rockband lucchese, tornano sulle scene con “Freddo”, un pezzo dal forte impatto emotivo che fonde sonorità cupe ad un testo riflessivo, denso di significato.
Il pezzo analizza in musica la solitudine, in particolare, quella che ci può sorprendere pur essendo circondati dal caos quotidiano: un isolamento a cui si attinge quando, il contatto umano, invece di infondere calore e sicurezza, si trasforma in oppressione ed angustia, portandoci a percepire stati d’ansia, panico e smarrimento – «Muri di persone che stringono sopra di me» -. La reazione a questa condizione soffocante, viene poi espressa nel ritornello, attraverso un distacco emotivo e fisico da chi ci circonda, un distacco che però, in fin dei conti, ha come conseguenza ultima l’allontanamento dalla concezione di vita stessa – «Non senti più la vita che ti scorre intorno», guidando l’individuo, animale sociale per natura e per definizione aristotelica, a rifugiarsi in una pace fittizia, individuata nell’insensibilità in cui si rinchiude. Insensibilità che ci discosta dall’imprescindibile rapporto con chi ci sta attorno, trasformandoci in corpi amorfi, espropriati di anima e cuore e derubati nel profondo di tutti quei valori e quelle attitudini che ci rendono umani – «rimane un guscio vuoto e freddo» -, facendoci dimenticare la meraviglia della vita, insita, soprattutto, nei rapporti interpersonali.
Sonorità puramente rock, intrecciate al punk rock ed al grunge anni ‘80/’90, sono il contesto perfetto in cui si inserisce un testo dall’inestimabile valore emozionale, che porta l’ascoltatore ad immergersi completamente in una dimensione riflessiva, che lo conduce a chiedersi quanto, la società contemporanea, induca ciascuno di noi ad essere anestetizzato, non facendoci sentire «i pugni, ma neanche le carezze».
Luglio è una song che fotografa un momento: ha i colori e le sensazioni dell’estate ma potrebbe accadere in qualsiasi mese dell’anno. È il tempo sospeso del viaggio, in cui si possono rimandare gli impegni e in cui le cose accadono prima di averle davvero pensate. È il bisogno di rallentare, di respirare a fondo e di ascoltarsi “evolvere poi sciogliere poi scegliere e poi”, soprattutto, “restituire tutto”.
Spiega Giulia Pratelli a proposito del singolo: «Ho scritto Lugliomentre provavo il giro di accordi di un altro singolo. Avevo scritto da tempo alcune frasi a cui non riuscivo a dare una forma definita ma, improvvisamente (come tutte le cose che si mettono a posto da sole) hanno trovato una casa in questa song che parla di inciampi, respiri, sorprese, fiducia e amore». Credits: Testo e musica: G. Pratelli Produzione artistica e mix: Zibba Registrato da Lorenzo Buzzigoli al GRS Studio, Firenze Masterizzato da Tommy Bianchi al White Sound Mastering Studio Giulia Pratelli: voce, chitarra acustica, cori Edoardo Petretti: tastiere Toto Giornelli: basso Luca Guidi: chitarra elettrica Filippo Schininà: batteria
Da 16 aprile sarà disponibile in playing radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Sto correndo”, il nuovo singolo di Extraz & Mike Ross.
Sto correndo è un viaggio introspettivo che racconta il doversi ritrovare a fuggire dal passato. Le sonorità scelte da Mike Ross riconducono all’alternative rock con una selezione di suoni digitali. Questo singolo è il frutto della nostra catarsi.
Spiega l’performer a proposito del suo nuovo inedito: «Sto correndo è il passo successivo a Da zero, è il continuo del viaggio».Andrea
Paranoie parla di due persone e di un amore non corrisposto che porta diverso dolore ad entrambi i protagonisti del singolo, infatti nessuno dei due riesce ad esprimersi propriamente e di conseguenza si crea un muro di silenzio e paranoie che li logora piano piano.
Spiega l’musicista a proposito del suo nuovo inedito: «Si tratta di un singolo rivolto in particolare ad una persona che fatica a esprime i propri sentimenti e che per evitare di ammetterli, o per paura di dire la verità, resta in silenzio ed ignora i miei messaggi; dall’altra parte ci sono io che, presa dalle mie paranoie e dal mio pessimismo, mi immagino quindi già il peggio».
Il clip ufficiale del singolo è diretto da Erik Edinof e vede l’musicista all’interno di un ascensore, in alcune scene da sola, mentre in altre è accompagnata da persone che festeggiano, lei invece appare infastidita e resta ferma al centro senza ballare.
Il titolo del singolo fa riferimento all’arte giapponese che consiste nel riparare con l’oro gli oggetti rotti, in questo modo essi acquistano nuova vita invece che perdere di valore, fa nascere bellezza dalle ferite.
Il Grido la raccontano così ‘Kintsugi’: ”Il singolo rappresenta per noi un passo avanti per diversi aspetti. Della storia d’amore abbiamo approfondito l’idea di fiducia reciproca, del riconoscimento dei propri difetti e di come affidarli consapevolmente all’altra persona affinché se ne possa prendere cura.”
Un singolo ricco di cambiamenti che rispecchia a pieno la nuova identità della band, dove sia la scrittura che il mood sonoro cambia forma, i synth rendono i suoni più rotondi dando, così, più spazio alla voce e alla linea musicale.
Il lavoro è stato realizzato dalla stessa band, composta da Giuseppe Di Bianca (voce), Andrea Jannicola (chitarra), Davide Costantini (basso) e Lorenzo Spurio Pompili (batteria), con la produzione affidata a Walter Babbini presso il Purple Mix Studio di Guidonia.
Una visione di speranza e bellezza con i contributi di FantaFolk, Paolo Fresu, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Max Brigante e tanti altri
artwork: Andrea Puxeddu
In radio dal 13 aprile
“Sardus pater” è il primo singolo dell’album “Animas”, quasi tutto in limba, la lingua sarda. Sardus Pater è un’antica divinità Shardana, protettore dei mari e dei naviganti che in questo elaborato musicale prende le vesti del padre della tradizione sarda. In questa sorta di invocazione cantata si parla di vita e perdono, di amicizia e amore, necessarie per l’avvio di una nuova condizione umana che parte con una “dansa noa”, una nuova danza.
In questo primo capitolo della storia di “Animas” Beppe Dettori e Raoul Moretti sono accompagnati da due talenti della world music isolana, i FantaFolk ovvero Vanni Masala e Andrea Pisu, con organetto diatonico e tin-whistle.
Tra gli altri ospiti Massimo Canu al basso fretless e Federico Canu alle percussioni.
L’album “Animas” è il naturale punto di arrivo della collaborazione sempre più intensa fra Beppe Dettori, storica voce dei Tazenda e Raoul Moretti, arpista italo elvetico recente vincitore de “L’musicista che non c’era”. I due artisti suonano insieme dal 2012 condividendo un percorso di evoluzione artistica e cambiamento personale che li ha uniti in una forte amicizia ed una crescente sintonia musicale. Da questa sinergia è nato, nel 2019, il albumlive “S’incantu e sas cordas” (Miglior album sardo dell’anno vincitore del Premio Archivio Mario Cervo) e nel 2020 “Incanto Rituale, omaggio a Maria Carta” (finalista alle Targhe Tenco, come migliori interpreti).
«È stato naturale per noi convogliare la nostra urgenza creativa, acuita da questi mesi infiniti di blocco dell’attività dal vivo, nell’album di inediti “Animas”. È un albumscritto a quattro mani che nasce da un continuo dialogo e stimolo sui temi musicali, gli arrangiamenti, le tematiche dei testi, la loro forma, rappresenta quello che noi siamo, risultando eterogeneo e non confinabile in catalogazioni». Dettori e Moretti
“Animas”, la cui uscita è prevista nelle prossime settimane, raccoglie 11 brani in italiano, sardo con variazioni territoriali, inserti in inglese, latino e dialetto lagheee, oltre a numerosi ospiti: Paolo Fresu, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Gavino Murgia, Cordas e Cannas, Max Brigante, FantaFolk, Lorenzo Pierobon, Stefano Agostinelli, Daniela Pes, Concordu de Orosei, Massimo Cossu, Massimino Canu, Andrea Pinna, Giovannino Porcheddu, Federico Canu, Flavio Ibba e Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu.
Ognuno di loro ha portato in questo asset, oltre alla voce e al suono del proprio strumento, anche un’interconnesione fra generi, tra folk, etno-rock, song d’autore, progressive, sperimentazione ed elettronica.
Beppe Dettori si trasferisce dalla Sardegna a Milano all’età di 22 anni. Dopo le prime difficoltà, molto utili sono i consigli ricevuti da Fabio Concato, che lo aiuta a muoversi nell’intricata industria discografica. Dal 1994 al 1996, lavora in studio per Ron, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri e va in tour con Gatto Panceri. Nel 1997, scrive per i Ragazzi Italiani, che partecipano a Un albumper l’estate con la song Non finire mai.
Nel 2000, scrive Il mio amore per te per Eros Ramazzotti, inserito nell’album Stile libero. Inoltre nel 2004 scrive il elaborato musicale Canto alla vita per Josh Groban, prodotto da David Foster, che vende in tutto il mondo oltre 6 milioni di copie. Altre collaborazioni importanti negli anni a seguire sono quelle con Paolo Meneguzzi e Gianluca Grignani. Nel 2006, ha pubblicato l’album “Kapajanka Project 01″. Nel novembre dello stesso anno, diventa la nuova voce del gruppo dei Tazenda, a poco più di un mese dalla morte del leader storico Andrea Parodi. Con i Tazenda, duetta con Eros Ramazzotti, (Domo Mia),Francesco Renga (Madre Terra), Gianluca Grignani (Piove Luce), e ospiti di Marco Carta a Sanremo. Beppe è anche vocalist di numerosi spot pubblicitari e collabora con Mediaset sia per show televisivi (La sai l’ultima?, Meteore e Matricole e Viva Napoli), sia per sigle di cartoni animati (ha cantato “Beyblade VForce” con Giorgio Vanni, “Sherlock Holmes indagini dal futuro”, “Belfagor”, “Gladiator’s Academy”, “Quella strana fattoria” con Cristina D’Avena, e infine “Pokémon: the master quest” con Giorgio Vanni e Cristina D’Avena).
Nel 2009 e 2010 partecipa e collabora ai convegni internazionali de “La Voce Artistica” a cura del Dr FUSSI, luminare della foniatria internazionale, sul tema della voce diafonica e le applicazioni agli stili musicali. Pertanto intraprende la via della didattica con lezioni individuali e di gruppo (masterclass), in ogni parte di Italia.
Verso la fine del 2012 termina la collaborazione con la leggendaria band dei Tazenda che inizio già nel 2006, collezionando 5 album, 3 di inediti e 2 live, vendendo quasi 200.000 milka copie. Nel 2015 scrive un nuovo album in “Limba” (lingua sarda) dal titolo “ABBA”, dal quale viene estratto l’omonimo singolo. Collaborano al singolo Paolo Fresu e i Tenores di Bitti. Nello stesso periodo scrive per Valerio Scanu “COSI’ DISTANTE”, all’interno del asset discografico che lo vide vincitore a Sanremo.
Nel 2017 dallo stesso album estrae un ulteriore singolo in una veste completamente vocale, “BRINCARE”. Nell’album presente anche la versione integrale e strumentale. Verso la fine dello stesso anno pubblica l’intero album ABBA con 11 tracce tutte in lingua sarda. L’anno 2018 è un anno di progetti teatrali di alto spessore culturale. BIANCOENERO, in merito alla longevità dei centenari sardi, asset musico-fotografico che risalta la peculiarità culturale e tradizionale, oggetto di studio da tantissimi studiosi e scienziati di fama nazionale e internazionale. Ideata e prodotta da Kaos Lab. Nel 2019 è la volta invece di S’INCANTU ‘E SAS CORDAS (l’incanto delle corde) asset musicale con l’arpista comasco Raoul Moretti, dove si esalta il suono e la vibrazione delle corde (voce, chitarra acustica e arpa elettrica ed elettronica). Prodotta dal Teatro Alidos. E ancora, un “reading dinamico” dal titolo LA VERA STORIA DEGLI ELEMENTI di Leonardo Omar Onida. Beppe cura le musiche in gran parte tratte dall’album ABBA. Performance coreografiche di Bianca Maria Lay. Imminente uscita è il lavoro discografico @90 con il produttore Giorgio Secco. Nasce l’Etichetta editoriale sarda “UNDAS” (ONDE) www.edizioni.undas.it con lo scopo di divulgare e tutelare i prodotti musicali realizzati in Sardegna e fornire loro, così, una “finestra nel mondo”. Il 27 marzo 2020 viene pubblicato l’album (IN) CANTO RITUALE – Omaggio a Maria Carta, realizzato assieme a Raoul Moretti, anticipato dal singolo “Ballu”. Il 21 giugno 2020 il albumarriva nella cinquina finalista delle Targhe Tenco 2020, per la categoria “Interprete di canzoni”. Il 23 giugno 2020 arriva in radio il secondo singolo “In su monte gonare”.
BIO – RAOUL MORETTI
L’italo-svizzero Raoul Moretti è un arpista versatile e sperimentale con un approccio molto originale allo strumento.
Tale approccio, negli anni, lo ha condotto a sviluppare un percorso artistico alla ricerca di uno stile personale. Oggi è uno degli arpisti più innovatori con una traiettoria artistica internazionale, portando la sua arpa in differenti mondi musicali (avant-garde, pop-rock, world music, electronics, nu-dance, classic, free improvising) ed in altre forme di arte (danza, pittura, cinema, video-installazioni) e in molti diversi ambienti (teatri, clubs, discoteche, case, stazioni, strade, strutture ospedaliere e centri medici).
In vent’anni di attività, dopo esperienze in ambito classico cameristico e lirico-sinfonico, ha avuto modo di collaborare tra gli altri con: Fiorelloe la sua orchestra per il suo show televisivo con artisti internazionali; in ambito teatrale con il comico Leonardo Manera, l’attrice Isabella Carloni, il Teatro Piccolo di Milano ed altre numerose compagnie per le quali ha realizzato musiche di scena; i videoartisti Olo Creative Farm, il asset Nichelodeon ed il gruppo cinese Wuji Ensemble; numerosi scrittori tra i quali Andrea Melis, Michela Murgia. Ha avuto occasione inoltre di suonare in produzioni, tra cui, con la violoncellista Julia Kent, il violinista e cantautore Michele Gazich, Paolo Fresu, Gavino Murgia, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, Vad Vuc, Max Brigante. Ha all’attivo una ventina di incisioni discografiche, tra i quali tre dischi da solista per arpa elettrica. Ha vinto il premio L’musicista che non c’era 2020, ed in duo con Beppe Dettori il premio Archivio Cervo 2020 e finalista alle Targhe Tenco 2020. Ha suonato nei più importanti festival internazionali di arpa in Italia, Svizzera, Francia, Belgio, Spagna, Croazia, Serbia, Bulgaria, Polonia, Grecia, Slovacchia, Cina, Hong Kong, Paraguay, Cile, Messico, Venezuela, Caraibi francesi, Dominica, Brasile, Argentina e Australia. È ideatore e direttore artistico del Festival Internazionale Arpe del Mondo, che riunisce in Sardegna i migliori arpisti di tutti i generi da ogni parte del mondo.
Dal 16 aprile è disponibile su tutte le piattaforme di musica online e in playing radiofonica “ASPETTERÒ DOMANI” (BIT Records), secondo elaborato musicale inedito di ROCCUZZO. Se con “La Cura” ha preso in prestito le parole di Battiato, adesso ROCCUZZO – come promesso ai suoi fan – pubblica il suo secondo inedito dal titolo “ASPETTERÒ DOMANI” per trattare a parole sue un delicato e quanto mai attuale argomento che riguarda tutti noi: la distanza. Quello cantato da Roccuzzo è un elaborato musicale sentimentale e discreto dove la lontananza diventa una lente di ingrandimento del desiderio e della nostalgia, per cui l’unica strada percorribile è l’attesa. Spiega l’musicista a proposito del significato del suo nuovo singolo: «Questa pandemia ci ha tolto tanto, da diversi punti di vista. Per molte persone la casa è diventata una gabbia, soprattutto per chi non ha potuto vedere i propri affetti. Questo elaborato musicale lo dedico a chi ha sofferto del distacco aspettando… domani». Numeri strabilianti per il giovane Roccuzzo che in questi mesi è riuscito a collezionare 3 singoli nella top 50 iTunes, #1 e #3 in contemporanea di due singoli della classifica Viral di Spotify, #1 dei brani Virali su Tik Tok e #1 Hot 50 Italia Tik Tok.
Dal 1° aprile ADRIANO FORMOSO ha inaugurato su RAI 2 una nuova serie televisiva dal titolo “PILLOLE DI CANZONETERAPIA E NEUROPSICOFONIA” all’interno della rubrica “Tutto il bello che c’è”, in onda tutti i giovedì dalle 13:30 per TG2. In occasione della prima puntata della serie, il dottor Formoso ha presentato il suo nuovo elaborato musicale dal titolo “NON M’HAI MAI”, disponibile sulle piattaforme di digitali di ascolto e su YouTube dal 1° aprile. Il elaborato musicale sarà in on-air radiofonica dal 16 aprile.
Spiega l’talento artistico a proposito del suo nuovo inedito: «Ho composto “Non m’hai mai” il giorno in cui mia sorellina cominciò la chemioterapia consapevole che la vera bellezza di una donna è percepita dai sentimenti che si provano e non dalla razionalità dei canoni estetici. Questa idea dell’amare in modo incondizionato mi ha portato a scrivere una parte del elaborato musicale parlando dell’amore passionale in cui chi ama continua a percepire la bellezza dell’amata inalterata dal passare del tempo. La parte musicale agisce a livello neuropsicofonico come miorilassante periferico naturale, aumentando la produzione di endorfine e regolando i livelli di cortisolo rilassandoci agevolando la risoluzione di stati di affaticamento fisico».