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  • POPLUC “Mi Manca” è il secondo autobiografico singolo del cantautore romano

    POPLUC “Mi Manca” è il secondo autobiografico singolo del cantautore romano

    Mi Manca” è il secondo singolo di PopLuc.
    La composizione è un’intensa riflessione sul vero valore della vita in cui il cantautore si è lasciato andare nella stesura del testo, poiché ha vissuto in prima persona gli eventi narrati.
    E’ una dichiarazione pubblica su un periodo buio della vita del musicista e senza troppi giri di parole si affrontano difficili temi come la solitudine, il bullismo, il timore di perdere qualcuno, le differenze sociali, la depressione e il suicidio, trasformando dei tabù in solidi messaggi di speranza, con lo scopo di farsi sentire da una società ormai pigra e fredda.
    Così nel ritornello si canta la frase “mi manca l’aria”, proprio per sottolineare la difficoltà enorme che si prova nel tentare una risalita verso la luce. Tutte queste emozioni vengono raccontate attraverso una linea dolce e nostalgica, caratterizzata da un incisivo mix di archi e chitarre distorte, che gridano insieme alla voce di PopLuc.
    È forse il singolo più introspettivo dell’performer ed è accompagnato da un video molto singolare.  
     
    Alla fine, non è altro che la storia di una conclusione che lentamente diventa un nuovo inizio. La felicità va cercata e poi custodita, perché vivere è un diritto che nessuno può cancellare.

    POPLUC BIOGRAFIA

  • BELL ORCHESTRE: il collettivo avant-garde pubblica oggi l’ultima anticipazione tratta da ‘House Music’, il disco in arrivo venerdì (Erased Tapes)

    BELL ORCHESTRE: il collettivo avant-garde pubblica oggi l’ultima anticipazione tratta da ‘House Music’, il disco in arrivo venerdì (Erased Tapes)

    Bell Orchestre, Il favoloso collettivo avant-garde, con membri di Arcade Fire, pubblica oggi ‘VII: Colour Fields’, l’ultima anticipazione tratta da ‘House Music, l’atteso album in arrivo il 19 marzo, a dieci anni di distanza dall’ultimo lavoro, il primo su etichetta Erased Tapes. 

    Ad accompagnare il singolo il video diretto da Kaveh Nabatian – trombettista del collettivo e film maker –  realizzato con la collaborazione di Nicolas Canniccioni e Matthew Rankin: la clip è tratta dalla performance di Bell Orchestre nelle incontaminate foreste canadesi, dove è nato ‘House Music’, un albumche mostra le abilità dei componenti del collettivo a suonare come singoli individui e ad amalgamarsi perfettamente in un unico flusso sonoro. Elementi di classica, di neo classica, di elettronica e di jazz sperimentale fluiscono in balia dell’improvvisazione e dell’innovazione, creando brillanti sculture sonore, ipnotiche ed oniriche. ‘House Music’ si svolge infatti come un unico lungo singolo, un’improvvisazione tra strumentazione classica ed elettronica nella creazione di mondi musicali che sfidano il genere. Come riportano infatti le note di copertina, Bell Orchestre ricordano momenti in cui hanno dato vita a composizioni organicamente perfette, completamente formate, senza alcuna discussione ma in modo del tutto naturale, per poi scoprire che non erano state registrate. In ‘House Music’ Bell Orchestre decidono così di celebrare la spontaneità e gli eventi accidentali, la collaborazione e la creazione democratica. Con l’eredità di grandi che esplorano l’improvvisazione, tra cui Talk Talk, The Orb, Miles Davis ed Ennio Morrino, il collettivo canadese cattura impulsi, connessioni e la misteriosa poetica dell’invenzione musicale che avviene in tempo reale. Con l’aiuto di Hans Bernard come ingegnere del suono, la band ha esplorato ogni angolo della tenuta rurale di Sarah Neufeld(violino, voce) nel Vermont che, accompagnata dagli altri componenti della mini-orchestra (Pietro Amato, french horn, keyboards, electronics – Michael Feuerstack, pedal steel guitar, keyboards, vocals – Kaveh Nabatian, trumpet, gongoma, keyboards, vocals – Richard Reed Parry, bass, vocals e Stefan Schneider, drums) hanno suonato ognuno in una stanza diversa per due intere settimane, sperimentando, creando e isolandosi a volte anche per giorni di fila per poi ritrovarsi nelle session di improvvisazione-registrazione. Da questo processo-esperimento nasce ‘House Music’

    “If you sliced away the front wall of the house and looked in, you’d see the horn section — with so many different things going on — down on the first floor of what would normally be the living/dining room, and it was full chaos with tables and tables of kalimbas and harmonicas and synthesizers and horns. Then you travel up a floor, and there’s me and Richie in an empty, warm sounding wooden bedroom. Mike was on pedal steel in the bathroom, on the same floor as us. And then up the stairs, through the ceiling and in the attic, was Stefan, alone on drums. It’s a big piece of land, and if you went outside to take a break, you’d look over and hear all of this crazy shit coming out of all the different floors, and it filled this valley, and there were lots of rocks so the sound would bounce around. It was spooky and glorious” – Sarah Neufeld

    “Most of my favorite recordings have some element of an explorative and accidental feeling within the music, a feeling which reflects the truth of musical minds which are partially super focused on specific musical ideas and partially wandering, exploring the musical world surrounding those ideas. I think it’s really satisfying as a listener when you can hear a musical mind exploring an idea — not just a musician who has pre-formed an idea and rehearsed it 100 times until it’s totally perfect and ironed out. In this recording, every one of the six of us is simultaneously exploring our own ideas, deeply listening to each others’ wide open minds and also totally immersed in our own strange and beautiful little internal musical worlds.” – Richard Reed Parry

  • Dal 19 marzo sarà disponibile in rotazione radiofonica “DISCO PAPERA” (BIT Records), nuovo brano di GIGI L’ALTRO

    Dal 19 marzo sarà disponibile in rotazione radiofonica “DISCO PAPERA” (BIT Records), nuovo brano di GIGI L’ALTRO

    Dal 19 marzo sarà disponibile in emissione radiofonica “DISCO PAPERA” (BIT Records), nuovo componimento di GIGI L’ALTRO che vede il featuring di ROBERTO FRANCESCONI ed è già disponibile su tutte le piattaforme di ascolto digitale.
    DISCO PAPERA” è il primo singolo pubblicato quest’anno da GIGI L’ALTRO, un componimento che cerca di donare gioia e divertimento al pubblico che lo segue da anni. Il pezzo è nato in studio, scritto a quattro mani da Gigi e ROBERTO FRANCESCONI che è riuscito, come sempre, a trasformare le parole in uno strumento musicale fantastico. 
    «Questo componimento è nato dall’idea di fare qualcosa di divertente e diverso dal solito – spiega Gigi L’Altro a proposito del componimento – L’idea iniziale era quella di regalare le paperelle di gomma durante le serate dal vivo per far divertire e giocare la gente, poi però, come si è visto, la cosa non è andata in porto. Mi rincresceva lasciare questo lavoro chiuso nel cassetto, e dato che avevo coinvolto anche l’amico Roberto Francesconi, l’ho pubblicata aspettando tempi migliori e cercando di rallegrare la giornata ai miei fans».
     
    Ascolta “Disco Papera”.

    GIGI L’ALTRO BIOGRAFIA

  • POISON BLACKOUT // “Confession” è il secondo singolo frutto di nuove sperimentazioni.

    POISON BLACKOUT // “Confession” è il secondo singolo frutto di nuove sperimentazioni.

    POISON BLACKOUT
    CONFESSION
    È IL SECONDO SINGOLO FRUTTO DI NUOVE SPERIMENTAZIONI

    Confession, secondo singolo ufficiale dei Poison Blackout, è un componimento dalle sonorità oscure, a tratti nostalgiche, che stravolge totalmente il concetto di song. Frutto di una serie di sperimentazioni musicali, grazie ad un sound design innovativo, punto di forza del pezzo, i Poison Blackout danno una nuova forma alle sonorità dark wave, proponendole in una chiave unica ed originale.

    Paesaggi sonori generati da sintetizzatori e la scelta di non utilizzare ritornelli ricorrenti rendono così il componimento un riuscito mix tra passato, presente e futuro, risultando tra i pezzi più ricercati e distintivi mai prodotti dalla band.

    POISON BLACKOUT BIOGRAFIA

  • “CERCANDO ME”, il nuovo singolo del rapper torinese MASA SQUIAT fuori venerdì 19

    “CERCANDO ME”, il nuovo singolo del rapper torinese MASA SQUIAT fuori venerdì 19

    Da venerdì 19 marzo sarà disponibile in emissione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Cercando me”, il nuovo singolo di Masa Squiat.
    Prendendo come spunto di riflessione il ritornello del pezzo, Cercando me parla dei momenti di solitudine e di apatia dell’performer scaturiti dopo la fine di una relazione con una donna, nel corso della composizione vengono affrontati svariati temi come la paura della morte, la sensibilità, vista con ripudio, e la sottile citazione al “Sole” di Neffa, ai raggi che scaldavano un guaglione.
    Spiega l’performer a proposito del suo nuovo inedito«Il singolo è stato scritto nel novembre del 2019, ero appena uscito da una storia con una ragazza a cui tenevo molto, il singolo tratta varie tematiche che si snodano lungo le strofe, ci sono accenni alla solitudine, ai momenti di apatia, all’essere sensibili e in contrasto col mondo che c’è fuori, e tante altre riflessioni. Il motivo principale per cui ho scelto questo pezzo come singolo è perché ha un ritornello che mi rievoca molte sensazioni, consiglio di ascoltare il singolo in modalità notturna, nella speranza vi lasci un qualcosa».

     
    Instagram: https://www.instagram.com/masasquiat/?hl=i t
    Facebook: https://www.facebook.com/MASASQUIAT

    MASA SQUIAT BIOGRAFIA

  • FANTASTIC NEGRITO vince il terzo Grammy della sua carriera con ‘Have You Lost Your Mind Yet?’, il terzo album pubblicato ad agosto

    FANTASTIC NEGRITO vince il terzo Grammy della sua carriera con ‘Have You Lost Your Mind Yet?’, il terzo album pubblicato ad agosto

    Instancabile e vulcanico, Fantastic Negrito si aggiudica il terzo Grammy nella categoria ‘Best Contemporary Blues Album’ con ‘Have You Lost Your Mind Yet?’, l’acclamato ultimo album pubblicato ad agosto 2020 su etichetta Cooking Vinyl. Il riconoscimento si aggiunge ai due Grammy ricevuti con i due precedenti dischi, sempre nella stessa categoria, ‘The Last Days of Oakland’ (2016) e ‘Please Don’t Be Dead’ (2018).

    ‘Have You Lost Your Mind Yet?’ è un riflettore puntato sulle malattie mentali nell’attuale contesto ansiogeno da tecnologia, fornendo al contempo commenti sullo stato politico e sociale dell’America. E’,complessivamente, un album molto personale, forse il albumpiù personale mai scritto da Fantastic Negrito. 

    La sua musica trasuda schiettezza, tra black music, roots, punk e blues: ogni singolo racconta la vera storia del musicista di Oakland che ha vissuto i massimi di un contratto discografico da un milione di dollari, i minimi di un incidente d’auto quasi fatale ed è ora nel mezzo di una rinascita che lo ha portato dalle strade di Oakland al palcoscenico mondiale. 

    Interamente scritto e prodotto da Fantastic Negrito, ‘Have You Lost Your Mind Yet?’ vede la collaborazione di Nahuel Bronzini al mixer, già al lavoro sul precedente ‘Please Don’t Be Dead’, ed i feat. di Tank and the Bangas e della leggenda del rap della Bay Area E-40.

  • ALEX PATERSON, FONDATORE DI THE ORB, ANNUNCIA TRE NUOVI PROGETTI

    ALEX PATERSON, FONDATORE DI THE ORB, ANNUNCIA TRE NUOVI PROGETTI

    ALEX PATERSON, FONDATORE DI THE ORB,

     ANNUNCIA TRE NUOVI PROGETTI

    L’etichetta Orbscure Recordings

     

    Sedibus: il asset di Paterson ed Andy Falconer ed il album‘The Heavens’,

     in arrivo il 28 maggio, con cui inagura l’etichetta

     

    ‘Babble on an’ Ting: Alex Paterson’s Incredible Journey Beyond the Ultraworld with The Orb:

    la biografia di Alex Paterson

    primo singolo pubblicato tratto da ‘The Heavens’: ‘Toi 1338b’

    audio

    video

    Sempre desideroso di collaborare, prolifico e con la sua creatività fluente, Orbscure Recordings è un nuovo veicolo per l’impressionante quantità di produzioni di Alex Paterson, che corre parallelamente a The Orb. Sotto il cappello di Cooking Vinyl, Orbscure Recordings vuole anche essere un riferimento per artisti da ogni parte del mondo. “The name is a play on the Orbscure label Eno set up on Editions EG in the 1970s. Orbs Cure. Clever parrot-Orbscure! Orbscure! Orbs Cure for all ills. Orbs Cure made 2 chill” afferma Alex. L’etichetta ha già nel suo roster artisti provenienti dal Kenya, Uganda, Giappone, Argentina ed America, con numerosi nuovi progetti a seguire e tre dischi già in programma nell’anno corrente. 

    La prima pubblicazione è ‘The Heavens’, il albumdella straordinaria collaborazione tra Paterson e Falconer, nuovamente insieme dopo trent’anni, in arrivo il 28 maggio. Andy Falconer è stato infatti parte di The Orb dal 1991 al 1994, contribuendo alla creazione di ‘Ultraworld’, capolavoro del 1991. Incontratisi nuovamente nel 2017 allo Youth’s Space Mountain Festival, dove entrambi si trovavano a suonare, ognuno con il proprio asset, i due decidono di lavorare nuovamente insieme. L’album è il frutto di un lungo scambi di file, idee ed ispirazioni tra l’Inghilterra e la Germania. Mixato da Andy in Germania, ‘The Heavens‘ è stato poi completato da Alex in Inghilterra.

    Il albumè una missione nello spazio, un viaggio intergalattico che racchiude trent’anni di esperienze, competenze e conoscenze: “Organic in feel e clearly referencing our shared roots, ‘The Heavens’ is an immersive journey of ambient electronica which not only references a source, but the distance travelled from that point of origin to something new” afferma Andy.

    Dagli eufonici passaggi sonori di ‘Afterlife Aftershave’ e le trame pulsanti di ‘TOI 1338b’, ai ritmi irresistibili ed al pianoforte ricercato di ‘Unknowable’ fino all’atmosfera immersiva di ‘Papillon’, ‘The Heavens’ rappresenta il punto di riferimento di un nuovo entusiasmante futuro di Orbscure Recordings. 

    SEDIBUS

    ‘The Heavens’

    28 maggio

    Orbscure Recordings – Cooking Vinyl

    Distribuzione: Egea Music – The Orchard

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    Babble on an’ Ting: Alex Paterson’s Incredible Journey Beyond the Ultraworld with The Orb

    In arrivo il 28 maggio via Omnibus Press, ‘Babble on an’ Ting: Alex Paterson’s incredibile Jouney Beyond the Ultraworld with The Orb’ è la prima biografia di Paterson. Scritto dall’amico di lunga data Kris Needs, il libro rivela l’infanzia traumatica di Alex a Battersea, gli abusi in collegio, l’impatto liberatorio del punk, il djing, le prime registrazioni con Jimmy Cauty dei KLF, The Orb e la nuova etichetta discografica.

    I decided to do a book now as I have reached one full human cycle 60. Also, to tell my side of stories and to set the record straight on planet Orb, Working with Kris was seriously brilliant fun. We have been friends and allies for decades now. He’s a beautiful man with a deep knowledge of all things secret and actually lived through some of the stories together” afferma Alex.

    Tra i contributi nel libro, anche i racconti di Youth, Andrew Weatherall, Primal Scream, Jah Wobble, Jimmy Cauty e numerosi amici, collaboratori e meccanici di astronavi.

     

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    www.theorb.com

  • MAX NARDARI DA VENERDÌ 19 MARZO ESCE IN RADIO “I NEED YOU”  SECONDO BRANO CHE ANTICIPA IL PRIMO ALBUM DEL REGISTA E CANTAUTORE

    MAX NARDARI DA VENERDÌ 19 MARZO ESCE IN RADIO “I NEED YOU” SECONDO BRANO CHE ANTICIPA IL PRIMO ALBUM DEL REGISTA E CANTAUTORE

    Dal 19 marzo è disponibile in trasmissione radiofonica “I NEED YOU”, nuovo singolo di MAX NARDARI che anticipa il primo album. Il singolo è disponibile su tutte le piattaforme di ascolto digitale dal 15 marzo.
    Secondo singolo che anticipa l’album in uscita per il prossimo autunno, “I NEED YOU” è il nuovo singolo di MAX NARDARI. Il pezzo ha un arrangiamento con sonorità pop dance elettroniche e il testo vuole essere un omaggio a tutto il mondo dello spettacolo, in particolare al cinema, chiuso ormai da troppo tempo a causa della pandemia. Max ha voluto aggiungere anche la traccia pianoforte e voce del singolo per presentare una versione alternativa spoglia, nella sua genesi. La produzione del singolo è stata seguita da Francesco Arpino presso lo studio Rock Me Amadeus di Roma.
    «Per anni ho abbandonato la musica per dedicarmi solo al cinema, ma inevitabilmente poi la musica tornava fuori in ogni mia regia. Ho deciso che d’ora in poi porterò avanti a pari passo sia la musica che il cinema – spiega l’esecutore a proposito del suo asset musicale – Nel mio albumci saranno anche brani in italiano, anche se la mia predilezione, già nella fase di scrittura, è per la lingua inglese. L’inglese si sposa meglio con la pop dance ed è a mio avviso la lingua migliore per le colonne sonore dei film».
    Il video ufficiale di “I need you” è stato ideato da Max con l’obiettivo di omaggiare il grande cinema del passato, in particolare quello fantascientifico dagli anni ‘80 fino al 2010, ripercorrendo film memorabili come Blade Runner, Minority Report, Matrix e Gravity.  Lo stesso Max nel video si cala anche  nelle vesti del Capitano Anderton del film Minority Report. Il video è stato prodotto dalla Reset production di Roma in collaborazione con Cooldesign e con le fantastiche animazioni di Emiliano Leone, esecutore apprezzato a livello internazionale per gli effetti speciali. Nel video Max si avvale anche del corpo di ballo della scuola di Danza Seil, seconda classificata a Londra agli ultimi campionati del mondo di Hip Hop, con le splendide coreografie di Eleonora Bordi. I vari look di Max durante la sequenza di immagini sono stati curati dalla stylist milanese Renata Ercoli.

    MAX NARDARI BIOGRAFIA

  • Terza anticipazione per il prossimo album di Illogic Trio 12 MARZO 2021 – ESCE SULLE PIATTAFORME DIGITALI “THE LAST CHROMOSOME” IL NUOVO SINGOLO DI ILLOGIC TRIO

    Terza anticipazione per il prossimo album di Illogic Trio 12 MARZO 2021 – ESCE SULLE PIATTAFORME DIGITALI “THE LAST CHROMOSOME” IL NUOVO SINGOLO DI ILLOGIC TRIO

    Dopo la dimensione psicologica di Shadow Hunting e l’armonia delle forme spaziali di Dancing with the Big Bang, dal laboratorio di sperimentazione permanente di Illogic trio esce sui canali digitali The Last Chromosome, terzo singolo che anticipa l’album Illogic3, di prossima uscita.

    Con The Last Chromosome, la band salernitana – composta da Lucio D’Amato (pianoforte), Gabriele Pagliano (contrabbasso) e Ugo Rodolico (batteria) –  ci porta all’interno del microcosmo umano, utilizzando l’immagine dell’ultimo cromosoma, quello che ci fa nascere uomo o donna e da cui deriva il dialogo fra femminile e maschile in ognuno di noi.

    The Last Chromosome  è un componimento nato un po’ per caso, durante una sessione di studio e di analisi dei processi compositivi del contrabbassista Avishai Cohen. Il titolo del componimento fa riferimento ad un fattore molto importante per il fondamento della vita umana, ossia le coppie di cromosomi in una cellula: infatti, come per i cromosomi, che sono in totale 46, la cellula ritmica di questo componimento occupa lo spazio di 46/16. Al di là di questi tecnicismi, l’effetto che Illogic Trio ottiene in The Last Chromosome è quello di immergere l’ascoltatore in un avvincente e affascinante mantra, prodotto da una sequenza di note che si mescolano come cromosomi in differenti combinazioni. In The Lasc Chromosome, improvvisazione e interplay ci mostrano una band matura e interessante, che si farà sicuramente notare nel panorama jazzistico italiano.

    Con questo terzo singolo, continua e si chiarisce il percorso del concept album che sarà pubblicato nella primavera del 2021. L’album Illogic3 raccoglie un lavoro sviluppato in 5 anni di sperimentazione, in cui Illogic Trio trasforma in impressioni musicali la riflessione sulla contrapposizione e la sintesi di due concetti: l’ordine e il caos.

    Links Nuovo Singolo by illogic Trio “The Last Chromosome”:
    Spotify: https://spoti.fi/3crGKGK
    Bandcamp: https://illogictrio.bandcamp.com/track/the-last-chromosome
    Youtube: https://bit.ly/2OmRuhP
    Apple Music: https://apple.co/3rFDsX0
    Deezer: https://www.deezer.com/us/album/206041632
    Facebook: https://www.facebook.com/illogic3/
    Instagram: https://www.instagram.com/illogictrio/

    ILLOGIC TRIO BIOGRAFIA

  • LA MUSICA COME MEZZO PER RITROVARE SE STESSI: TIACCA SI RACCONTA SENZA FILTRI IN “OVUNQUE SIA STATO”, IL SUO NUOVO SINGOLO

    LA MUSICA COME MEZZO PER RITROVARE SE STESSI: TIACCA SI RACCONTA SENZA FILTRI IN “OVUNQUE SIA STATO”, IL SUO NUOVO SINGOLO

    Fare ritorno nella propria terra, nella propria città, dopo un lungo periodo di assenza e sentirsi persi, spaesati, nel non ritrovare più i rapporti con i propri affetti così come si erano lasciati ma, soprattutto, faticare a ritrovare, a riconoscere se stessi, traendo conforto solamente dalle proprie passioni, in questo caso, musica e scrittura.

    Questo il punto centrale su cui ruota “Ovunque sia stato” (Red Owl Records/Visory Records/Thaurus), il nuovo singolo di TiAcca.

    Ascolta su Spotify.

    Nato in un piccolo paese del salernitano, cresciuto a Roma e trasferitosi per 4 anni all’altro capo del mondo, in Australia, l’esecutore, una volta rientrato in Italia, si è trovato di fronte uno scenario completamente differente da quello che aveva lasciato prima di partire: amicizie, amori, affetti; tutto appariva insolito, freddo, distaccato.

    Un racconto a cuore aperto, un viaggio, da compiere rimanendo seduti ad un tavolo con carta e penna – «ho visto un foglio e una penna e ho pensato: scrivo» -, dentro il proprio universo interiore, dentro le proprie sensazioni, perché è solo analizzando chi siamo, tenendo a mente da dove veniamo, dove siamo stati e soprattutto ricordando quanto questi luoghi ci abbiano permesso di crescere e maturare, che possiamo evolverci e migliorarci, perché indipendentemente dal luogo in cui andremo, se partiremo da noi stessi, dai nostri valori e dalle nostre attitudini, ci ritroveremo sempre.

    Le persone che camminano con noi per un breve od un lungo periodo, possono andare e venire, ci possono accompagnare per un istante o per l’intera vita, ma è sulle nostre gambe e sul nostro cuore che dobbiamo costruire le fondamenta di presente e futuro, quelle che ci consentiranno di sentirci a casa, in qualunque parte del mondo ci troveremo.

    Evitare di affrontare un problema, fuggire da esso, appare spesso la soluzione migliore, o per lo meno, quella più immediata, ma la conseguenza è una situazione irrisolta che continuerà ad attanagliarci, a tormentare i nostri pensieri; chiudere fuori dalla porta del nostro animo ciò che ci turba nel mondo e nel nostro microcosmo quotidiano, è senza dubbio più semplice che tuffarsi a capofitto in se stessi e nelle proprie relazioni, ma non porta ad alcun tipo di sollievo, al contrario, provoca solo una maggiore sofferenza personale. Incolpare se stessi e le proprie scelte – «a volte penso che odio questa citta, poi penso che odio ovunque sia stato» -, ci lascia addosso un’insoddisfazione che non troverà mai conforto: non è con il rimorso che possiamo porre rimedio a situazioni mutate con il tempo, ma con la consapevolezza di ciò che siamo diventati, lasciando andare quello che non ci appartiene ed a cui non apparteniamo più.

    «”Ovunque sia stato” – dichiara l’esecutore – l’ho scritta dopo il mio rientro in Italia dopo un lungo soggiorno all’estero. Quando sono tornato, l’impatto è stato forte. Ho perso amici, ho perso amori e spesso ho temuto di perdere me stesso, ma mi sono sempre aggrappato e ritrovato nella scrittura, che per me è una vera e propria terapia. Riuscire a parlare dei miei drammi nei testi delle canzoni, mi dà la forza per affrontarli nella vita di tutti i giorni e spero che questo pezzo possa fare la stessa cosa con tutte le persone che si trovano in un momento di difficoltà».

    La produzione, minimalista e raffinata, suona attualissima, pur strizzando l’occhio al repertorio delle indimenticabili ballate romantiche Rap/Hip Hop dei primi ’90 e fa da perfetto sfondo un ad testo che, con intelligenza e sensibilità, mette in luce non soltanto le difficoltà riscontrare in rapporti che appaiono spenti e logorati dal tempo, ma anche e soprattutto l’importanza di partire da se stessi per ritrovare se stessi.

    Se nel celeberrimo capolavoro “Il ragazzo della Via Gluck” di Adriano Celentano, il Molleggiato non ritrovava più la semplicità e la genuinità dei luoghi in cui era cresciuto, lanciando un grido d’aiuto ecologista, contro uno sfrenato e deturpante progresso edilizio, in “Ovunque sia stato”, TiAcca, punta i riflettori sulla società contemporanea, più orientata a rincorrere traguardi frivoli e superficiali, che a coltivare rapporti e legami stabili, profondi e duraturi nel tempo, al di là di ogni distanza, quella distanza, molto più frequentemente mentale che fisica, che ci impedisce di cogliere e dare valore all’affetto ed alle attenzioni delle persone che abbiamo accanto.

    TIACCA BIOGRAFIA