“Look Away’ took shape in a very open and spontaneous style, born out of a real-time jam with Lindsey, jennylee, and me. The lyrics began as improvised syllables, slowly taking shape into words. The song is more of a feeling of a moment, a hazy memory” – Deap Vally
“I’ve known these girls for years… And it was only a matter of time before we would embark on a musical adventure together! It’s not always easy to share space, especially a vulnerable creative one, and it was pleasantly surprising how comfortable and at home I felt in the studio with them.” – jennylee(Warpaint)
Deap Vally annunciano ‘Digital Dream’, il nuovo ep digitale in arrivo il 26 febbraio (Cooking Vinyl/The Orchard). Anticipato dal singolo ‘Look Away’, l’ep contiene una serie di collaborazioni del duo californiano, espressione di una nuova forma di scrittura e di registrazione. Tra gli artisti che hanno preso parte a ‘Digital Dream’, Jenny Lee (Warpaint), Peaches, Zach Dawes (Last Shadow Puppets) e Jamie Hince (The Kills). L’ep è auto prodotto da Deap Vally, che hanno collaborato con l’amico di lunga data e sound engineer Josiah Mazzaschi (Jesun and Mary Chain, Idles), a differenza dei precedenti album che hanno visto Nick Zammer (Yeah Yeah Yeahs) al mixer.
Dibattute da anni sul continuare ad essere un duo, Deap Vally, invece di diventare un trio, hanno intrapreso una nuova strada creativa e collaborativa, incrociando le proprie esperienze musicali con gli artisti presenti in ‘Digital Dream’, cooperando anzichè commissionando. Il risultato è una rinascita per Deap Vally, molto più di quanto loro stesse si aspettassero, rompendo le precedenti abitudini e lasciandosi trasportare dal flusso creativo, aggiungendo suoni seguendo il ritmo dei brani, senza limitare alcun strumento.
“The Digital Dream EP was an amazing opportunity for us to remove all style barriers from our music and collaborate with some of our favorite people and artists. The songs on this EP were composed in a purely democratic way, allowing all artists in the room to contribute, shape, and participate in their creation. Writing these songs was about process over result, encouraging everyone to enter into potentially uncomfortable places (ie. jamming and letting go of preconceived notions of approach and genre) while feeling safe and unjudged. True musical alchemy” – Deap Vally
‘Digital Dream’ segue la collaborazione con Flaming Lips nel lavoro Deap Lips, il cui omonimo album è stato pubblicato nel 2020. L’ep è il primo di una serie di lavori di Deap Vally che vedranno la luce entro l’anno.
Da martedì 19 gennaio uscirà su tutte le piattaforme digitali ”LA CANZONE DELLA TERRA” (Irma Records), il nuovo singolo degli APOLLO BEAT. “La song della Terra” è un omaggio ad uno dei brani più oscuri e affascinanti del grande Lucio Battisti. Autore a cui la band è fortemente legata e singolo che è stato spesso eseguito dal vivo negli spettacoli della formazione sarda. Un singolo potente e ancestrale che durante i concerti ha sempre rappresentato un momento unico e dato che i concerti si sono bruscamente interrotti, gli Apollo Beat hanno deciso di inciderlo come umile omaggio a una delle pietre miliari della loro ispirazione musicale. La magia di questa song viene soprattutto dal suo titolo: non è solo una storia contadina, ma un racconto viscerale del rapporto di profonda passione fra l’uomo, la donna e la Terra. Nella loro versione gli Apollo Beat hanno voluto mantenere un suono fortemente tribale, aggiungendo ulteriori connotati di World Music, ad esempio attraverso l’utilizzo del charango, uno strumento a corde delle Ande o del pandeiro brasiliano. La componente psichedelica, poi, è stata fortemente accentuata sia a livello sonoro che estetico, grazie all’illustrazione realizzata dall’esecutore cagliaritano Francesco FR3NK Liori, già illustratore per Salmo e Doomsday Society. Ne viene fuori un “viaggio psichedelico in campagna” lungo ben 6 minuti, tutto da gustare.
Spiegano a proposito del nuovo singolo: «Abbiamo cercato di mantenere un approccio rispettoso e il più possibile fedele al singolo originale, perché siamo fortemente legati al contesto raccontato da questa song e non volevamo correre il rischio di snaturarlo. Uno spaccato di quotidianità intriso di fatica e amore, che rimanda immediatamente alla vita dei nostri nonni, ma che è possibile ritrovare anche oggi in tutte le latitudini del globo, in contesti familiari che vivono ogni giorno come se fosse l’ultimo»
Biografia Apollo Beat è una band / collettivo artistico sardo (Sassari). Il lavoro musicale nasce nel 2012 ed è caratterizzato da una spiccata componente funk anni ’70. La band si dedica inizialmente alla reinterpretazione e composizione di colonne sonore tipiche della “golden age” del cinema di serie, epoca in cui il fermento musicale e l’attività compositiva legati al settore cinematografico e radiotelevisivo raggiunsero, in Italia, il loro apice. Nel 2015 producono il primo album”Stereofonie Moderne” al quale segue la realizzazione di spettacoli musicali e audiovisivi originali che li portano a maturare una crescente propensione cinematica. Nello stesso anno vincono il prestigioso concorso Time Out del Festival Time in Jazz, ideato e diretto dal trombettista Paolo Fresu. La spinta cinefila raggiunge il suo apice con la progettazione di una mini serie web dal titolo “Apollo Beat” la serie, la cui puntata pilota vince il premio World-wide Web-Serie al Festival Internazionale del Cinema di Taormina. Gli Apollo vengono premiati alla kermesse mondana nella splendida cornice del teatro greco di Taormina.
Seguono una serie di tour musicali nazionali e un primo tour europeo. Suonano per importanti festival locali assieme ad artisti del calibro di Baba Sissoko (Mali), Cave (USA), Tiromancino (ITA).
A partire dal 2018 il lavoro Apollo Beat si riporta sulla musica, attraverso l’ideazione e la realizzazione di un nuovo lavoro discografico. Le sonorità funk lasciano spazio ad una maggiore maturità musicale per un caleidoscopio sonoro e visuale che prenderà il nome di “SFERA”, in uscita nel 2019 per IRMA Records. Il 2019 segna il ritorno degli Apollo Beat con un nuovo album: un albumvero, in vinile, dal titolo Sfera. In un’epoca in cui il albumsembra aver perso qualsiasi significato, Sfera si rivela un “album” alla vecchia maniera: per ascoltarlo bisogna seguirlo; per seguirlo bisogna riascoltarlo.
Sfera è un viaggio sonoro, visuale e metafisico, che attraversa una terra di confine, come la Sardegna, declinato attraverso i linguaggi e i suoni dei popoli che vi hanno soggiornato e di quelli che l’hanno potuta solo immaginare. Luce e oscurità, origini e limiti della conoscenza si inseguono nei due lati del vinile: dallo spazio alla terra e viceversa, sfera vuole accompagnare l’ascoltatore in un viaggio circolare, in cui ogni fermata è un nuovo punto di partenza.
Le parole scorrono fluide in questo singolo che è insieme una cura per il dolore e un omaggio a chi ha arricchito la nostra vita
In radio dal 19 gennaio
Una fotografia di tutte le sensazioni immediatamente successive ad un lutto, impresse in una linea e in alcune parole. Tutto questo è “Ti prometto” il nuovo singolo di Astro, interamente dedicato al nonno, anche se il destinatario della lettera è chiunque ascolti. Questo pezzo è fatto soprattutto per aiutare, con empatia e solidarietà, chiunque si possa trovare in una situazione simile ed esprime tutta la necessità di rendersi vulnerabili, farsi investire talvolta da emozioni strazianti, per metabolizzare il trauma e in qualche modo far rivivere il lato migliore di chi ci ha lasciato.
«Questa composizione è una lettera che parla di mio nonno, riflettendo su quello che veramente lui rappresentava per me. Ho scritto il testo della composizione il giorno dopo la sua morte. Qualcosa è scattato nel mio profondo, dovevo scrivere, scrivere di lui. Dopo un blocco iniziale la penna ha fatto il resto, scorreva da sola, non ci pensavo» Astro.
Etichetta: Undas
Radio date: 19 gennaio 2021
BIO
Salvatore Angelo Canneddu, in arte Astro è un rapper e cantautore di Sassari. Inizia a interessarsi all’hip hop a 15 anni, e scrive i suoi primi testi assieme ai suoi migliori amici, con cui fonderà il gruppo della “Fastroupe”.
Inizia così ad affacciarsi sulla scena sassarese, prima con “Plug Walk RMX”, poi con “Serpi”, il suo primo singolo autoprodotto, che col video su YouTube, girato da Roberto Valca, riceve un ottimo riscontro col pubblico. Più avanti nel 2019 fa uscire su tutte le piattaforme digitali la composizione “Feeling Good” e “La ballata delle stelle” con cui riconferma la sua idea di musica.
Il 2020 si apre invece col suo primo EP, “PIANETA ALPHA”, con 4 brani inediti, tra cui “Ti Avevo Detto”, la più apprezzata dal pubblico. Ad agosto dello stesso anno pubblica il singolo “Maestrale” collaborando per la prima volta con Riccardo Macciocu, in arte Machoq, beatmaker nato anche lui a Sassari. I due lavorano insieme anche per l’arrangiamento di “Ti Prometto”.
“sai, per stasera ho messo il cuore in caldo, le birre in frigo, la testa a posto”
Febbre è il nuovo singolo di CORTESE, dal 15 gennaio su tutte le piattaforme digitali.
Battisti e Mogol raccontavano d’amore e non amore,Febbre racconta quella situazione d’amore e forse amore in cui a volte ci si ritrova, l’amore nel dubbio, l’amore non corrisposto ugualmente.
Febbre è una dichiarazione d’amore sincera e romantica rivolta ad una persona sempre sfuggente, e chi lo sa perché? Racconta il momento esatto in cui prendi coscienza di essere inevitabilmente innamorato e, nell’imbarazzo, che poi fugga oppure resti, ti rendi conto di volerla al tuo fianco, di volerla sempre, anche con la febbre.
Un componimento asciutto, un canto conciso e minimale come le sonorità sospese tra pad synth-pop, batteria elettronica, chitarre e piano.
Nel clip del precedente singolo Street food c’erano Marco e Daniela che discutevano animatamente e si lasciavano in una Renault 4. Il video di Febbre, diretto sempre da Francesco Luperto, è un sequel di quella vicenda: Marco è solo in una lavanderia a gettoni, apre l’oblò della lavatrice, fa per tirar fuori alcuni capi e da uno di essi cade per terra una polaroid che lo ritrae felice insieme a Daniela.
Questo gli riporta alla mente tanti ricordi di bei momenti con lei, momenti di una storia felice finché è durata. Ed è qui che Marco apre Instagram sul proprio smartphone e, ironia della sorte, Daniela ha appena pubblicato una storia con quello che dev’essere il suo nuovo compagno.
Marco non ce la fa a reggere il colpo del distacco, figuriamoci la botta della presa di coscienza che lei ha già un altro e non ha intenzione di farne un segreto. Sale nella mitica Renault 4, significativa anch’essa perché racconta tanto della storia con Daniela (dalla prima volta che hanno fatto l’amore alla fine della loro relazione davanti a un paninaro), corre a casa e affoga il dolore nell’alcol tra un flashback e un altro senza tregua. Sfatto sul divano si addormenta per poi svegliarsi in piena notte, prendere con sé un po’ di roba e rimettersi in macchina con l’intenzione di lasciarsi alle spalle quei posti, quella storia, quei ricordi per una nuova vita.
Bio
Michele Cortese è un cantautore salentino e il suo non è un nome sconosciuto al grande pubblico, infatti nel 2008 ha vinto la prima edizione italiana di X-Factor con la vocal band Aram Quartet. Nel 2015 ha vinto il “Festival internazionale della track di Viña del Mar” in Cile, è stato co-coach della prima edizione cilena del talent-show televisivo The Voice, ha all’attivo significative esperienze artistiche all’estero in giro per i più importanti palcoscenici d’America Latina da Buenos Aires a Santiago del Cile fino al magico e prestigioso Teatro del Lago di Frutillar. Sempre in Sudamerica dal 2017 ad oggi è stato protagonista di noti musical di Broadway prodotti e portati in scena nei maggiori teatri d’oltreoceano.
Da qualche mese è anche voce protagonista dello spettacolo “Mogol racconta Mogol” in cui interpreta i più grandi successi del paroliere introdotti e raccontati da Giulio Rapetti in persona
Il 2020 per lui è l’anno dei cambiamenti, si mette in gioco nuovamente, decide di usare solo il suo cognome come nome distintivo del asset e prende così vita la sua versione 2.0.
Cortese con le sue canzoni racconta la quotidianità tra amore, inquietudini, passioni e irriducibili sogni dalla prospettiva di un’anima in subbuglio.
BRUSCO DA OGGI IN RADIO E IN DIGITALE IL NUOVO SINGOLO “ISOLA DI PLASTICA”
(distribuito Sony Music)
“Isola Di Plastica” (Mitraglia Rec./Sony Music) è il nuovo singolo diBRUSCOda oggi, venerdì 15 gennaio,in tutti gli store digitali e in trasmissione radiofonica.
“Solo in due sono sopravvissuti allo scioglimento dei ghiacci e alle catastrofi dovute all’inquinamento– dichiara Brusco –Lui e Lei, alla deriva su una zattera fatta di rifiuti, un’isola di plastica».
Brusco canta un inno alla natura, una poesia che gonfia il cuore e ti fa innamorare ancora una volta della sua voce. Distribuito da Sony Music e prodotto da Mitraglia Rec., “Isola Di Plastica” è il primo estratto dal nuovo album che ospiterà diversi Big Italiani e la cui uscita è prevista per la primavera 2021.
Giovanni Miraldi, in arte Brusco, muove i primi passi nella musica negli anni novanta esibendosi nelle dancehall organizzate da Sound System romani ed italiani. Successivamente si aggrega alla Villa Ada Posse, gruppo iconico del reggae italiano, con il quale pubblica due album e si esibisce in tour per tutta la Penisola. Dal 2000 Brusco avvia la sua carriera solista prima con alcuni singoli e nell’anno seguente l’omonimo EP “Brusco” contenente cinque tracce, tra cui la fortunata “Ancora e Ancora” dedicata alla Roma campione d’Italia.
Nel 2002 esce il tormentone estivo “Sotto i Raggi del Sole”, rifacimento della celebre “Abbronzatissima” di Edoardo Vianello, che precede di un anno la pubblicazione del album“Si Fa Presto a Dire…Brusco” (2003) nel quale sono presenti diverse canzoni di successo come “Ti Penso Sempre”, “I Sogni e le Idee”, “Buongiorno” e “Come l’aria”. La ribalta di “Si fa presto a dire…Brusco” portò il cantautore romano ad esibirsi in contesti nuovi per lui e per il reggae italiano che non aveva mai conosciuto in precedenza una simile esposizione mediatica. (Festivalbar, Top of the pop, Tim Tour etc.).
Sono infatti gli anni in cui il performer romano consolida la propria popolarità con numerose apparizioni televisive, centinaia di concerti e diverse collaborazioni con artisti di ogni genere italiani e non. Nel 2006 Brusco pubblica “Amore Vero”, una pietra miliare della musica reggae/dancehall italiana. Il cd contiene diverse canzoni di successo come “Sangue”, la title track “Amore Vero” , “Rap condicio” (utilizzata come sigla per diversi mesi dal programma televisivo Blob) e “L’erba della giovinezza”. Nel frattempo insieme al produttore Macro Marco dà vita al sound system Gramigna con il quale si esibisce in mezzo mondo, ottenendo diversi premi e riconoscimenti. Nel 2009 esce “Quattro e Mezzo” un album di 21 tracce, tra cui diverse preziose collaborazioni (Boom Da Bash, Ketra e Roy Paci, Sud Sound System). “Il Mondo Non Finisce Mai”, “Il Vigile”, “Tanti Anni Fa” e “Superstar” sono solo alcune delle canzoni più apprezzate dai fan e dai dj che hanno realizzato decine di remix. Nel 2010 Brusco guarda fuori dai confini nazionali realizzando due EP in Patois, lo slang Giamaicano, (“Take of” vol 1 e 2) che gli consentono di esibirsi proprio in Giamaica, la patria del Reggae, e di diffondere anche li la propria musica attraverso le principali emittenti radiofoniche locali, anche grazie alla collaborazione con artisti e produttori giamaicani.
A seguire, nel 2011, esce “Fino all’Alba”, del quale spiccano la title track, “Amore Non So” e “Il meglio di Me”. Grazie a questo CD Brusco si avvicina al mondo della musica Afro che grazie ai remix di Fabrizio Fattori e altri dj fa del performer romano uno dei suoi beniamini. Due anni dopo è la volta di “Tutto Apposto”, un album interamente realizzato con i “Roots in the Sky”, la band che accompagna Brusco nei suoi concerti ormai dal 2004. Un asset che , in controtendenza con quanto accade nel panorama discografico, punta sugli strumenti musicali e sulle atmosfere che solo questi sono in grado di evocare. Il albumè tra i più amati dai fan e dalla critica grazie a brani pieni di sentimento come “Andrà Meglio di Così” e “Abbi cura di te”. Proprio con i Roots in the Sky ogni anno il performer romano si dedica ad estenuanti tournée fatte in media di 70 date , con concerti di oltre due ore. È infatti dal vivo che si possono apprezzare al meglio le qualità artistiche di Brusco, capace di cantare, raccontare storie, far sorridere il pubblico da oltre 25 anni.
Nel 2017 Brusco pubblica l’album “Guacamole” preceduto dal singolo “Una bella giornata come oggi”, e molto amato soprattutto grazie alla “storia musicata” di 16 minuti in dialetto romano dal titolo “Al primo piano, scala B, interno 3”. Un pezzo divenuto “cult” per gli amanti del genere. Con questa composizione Brusco infatti si è esibito nei teatri e nei circoli letterari, riscuotendo l’apprezzamento della critica. Negli ultimi due anni infine, in attesa di pubblicare il suo nuovo disco, Brusco ha pubblicato una serie di singoli, tra i quali “Grazie Daniè”, dedica a Daniele De Rossi in occasione del suo addio al calcio giocato, “No Charme” con Puritano, alcune tracce più riflessive come “Volevo un Ponte” e le collaborazioni con Entics (Rub-a-trap) e Sud sound system (Dancehall saga). Nel prossimo album, previsto per la primavera 2021, saranno presenti numerosi collaborazioni con alcuni degli artisti più popolari della musica italiana contemporanea. Il primo singolo del nuovo asset si chiama “Isola di plastica”, distribuito da Sony Music, in uscita venerdì 15 gennaio 2021.
Ad una settimana dalla pubblicazione di ‘Songs for the Drunk and Broken Hearted’,
il tredicesimo album di studio, Passenger pubblica il singolo aggiunto al albumdurante il lockdown
a cui ha collaborato, in questa versione, l’amico di lunga data Ed Sheeran
8 gennaio 2021: Passenger pubblica ‘Songs for the Drunk and Broken Hearted’, il nuovo album popolato da personaggi ubriachi con il cuore spezzato. Il disco, il tredicesimo di studio per Passenger, è stato scritto dall’esecutore alla fine della relazione con la sua compagna: “You’re incredibly vulnerable for a few months. You’re so used to the safety of being with somebody and suddenly you’re out in the world on your own. And you get pissed and probably make some bad decisions. It’s universal. Most everyone goes through it at some stage”. La pubblicazione, inizialmente prevista per maggio 2020, è stata posticipata a causa della pandemia mondiale, ma dopotutto, Rosenberg non era comunque convinto che il albumfosse finito. E così, nelle settimane successive, si sono aggiunti tre nuovi brani, tra cui l’inedito ‘Sword From The Stone’, che apre l’album, scritto durante il primo lockdown.“I’m so excited about this one. I wrote loads during lockdown, but I think this is the pick of the bunch. It’s that cliché that you make your most poignant work when you’re having a bit of a hard time. I have played it to friends and family, to people in the industry, to other musicians, and it seems to resonate across the board. I genuinely think it’s had the best reaction of any song I’ve ever written.” – Passenger
15 gennaio 2021: la versione ‘Gingerbread Mix’ di ‘Sword from the Stone’ pubblicata oggi, vede l’amico di lunga data Ed Sheeran alla produzione, insieme a Joe Rubel, e Spike Stent al mixer. Sulla collaborazione Passengerafferma: “Ed was really excited about the song when I played it to him and suggested that he produce a version that could potentially work as a radio single. It’s not every day you have that kind of offer from a pop genius, and I’m so delighted with what he and Joe have come up with. It’s been such a fun one to work on.”
Con la sua capacità di tenere il palco sia da solo che con band, Passenger si vede costretto a posticipare il lungo tour mondiale a supporto del nuovo disco. Nel frattempo, ha presentato il nuovo album in un concerto in diretta musica digitale, domenica 10 gennaio, dalla Royal Albert Hall di Londra.
È ora disponibile su tutte le piattaforme di musica digitale “POLKA (REMIX)”, singolo d’esordio di COJABOY. Il video ufficiale è ora online su YouTube. Un remix dalle sonorità esotiche e dal ritmo travolgente che trascina l’ascoltatore in un viaggio immaginario fatto di colori accesissimi, fumi densi e danze impossibili: il singolo di debutto di COJABOY si intitola “POLKA (REMIX)” ed è una vera e propria esperienza sonora. Spiega l’esecutore a proposito del nuovo singolo: «La musica per me è un mondo con mille sfaccettature. E’ come un viaggio e questo è un po’ il tema di questo video: ascolti la musica e il mondo si trasforma perché la musica ti fa volare in mondi differenti. Questa è la sua magia». Il video ufficiale di “Polka (Remix)”, diretto da Matteo Maraglino, ha come protagonista lo stesso esecutore immerso in un vero e proprio sogno ad occhi aperti tra narghilè profumati, danzatrici del ventre e una festa dalle atmosfere arabeggianti.
Biografia Cojaboy, al secolo Jacopo Menconi, è un estroso esecutore alla costante ricerca di originali e stimolanti forme espressive. È un giovane producer, musicista e esecutore che ha già alle spalle un ricco curriculum di esperienze musicali e televisive e che spazia dalla musica colta alla musica elettronica e dance. Con quest’ultima produzione dal titolo “Polka (Remix)” Cojaboy mostra una parte autorevole, graffiante e ritmica, sapientemente mixata ad una parte fantasiosa, raffinata e colta dove le differenti matrici musicali si fondono in un dialogo originale e ricco di temperamento. Il singolo è già disponibile su tutte le piattaforme di musica digitale e il video ufficiale è ora online su YouTube.
MAZZINI “ACCENDINO” Da oggi il nuovo singolo del cantautore
Da oggi, venerdì 15 gennaio, è disponibile in digital download, sulle piattaforme ascolto digitale e in emissione radiofonica “ACCENDINO” (Romolo Dischi / Pirames International), il nuovo singolo del cantautore MAZZINI. Il componimento è una ritmata traccia indie pop fondata su un “ipnotico” sottofondo di piano e synth, in cui si inserisce una batteria molto incisiva. La voce, “metallica” e “asciutta” sulle strofe, è arricchita dai cori sui ritornelli e sul bridge.
“Accendino” è la presa di coscienza di quanto alla fine tutto segua il suo percorso e spesso non si possa fare altro che accettarlo, anche se ciò ci fa sentire inadeguati.
«Ho scritto questo componimento il giorno in cui ho ritrovato nel cruscotto della mia auto un accendino dimenticato da una ragazza per cui ho provato dei sentimenti– racconta l’esecutore –ripensando alla storia mi è venuta voglia di parlare di quanto io mi sentissi fuori luogo e non perdessi occasione per tenere comportamenti che complicavano ancora di più il mio stato d’animo. Ma, come sempre, alla fine ogni cosa trova da sola la propria strada».
Ad accompagnare il componimento un video realizzato con l’utilizzo della tecnica dello “stop-motion” che immortala Mazzini in una sequenza di scene in cui dà vita alle parole del testo della track. In primo piano e in bianco e nero, egli compie una serie di azioni a tempo di musica su sfondi colorati, fumettistici e fotografie con richiami a un’estetica hip hop anni ’90. Il tema che accompagna tutto il video è l’ironia, che tocca l’apice quando il cantautore “surfa” su un accendino. Regia di Claudio Chiavacci.
MAZZINI è un cantautore indie italiano che parla di tutte quelle cose che ci sono successe l’altro giorno. Ascoltarlo è come avere una conversazione con lui su ciò che fa parte della nostra quotidianità: amori andati bene e altri meno bene, gli amici, studiare, lavorare, la voglia di partire, la voglia di tornare. Nel 2020 Mazzini firma per Romolo Dischi, etichetta discografica romana, sotto la quale usciranno le sue prime canzoni registrate presso lo Studionero di Roma con la produttrice MartaVenturini (Calcutta, Paola Turci, Viito, Emma Marrone, Galeffi e tanti altri) e la collaborazione di Massimo Colagiovanni (chitarrista live di Marco Mengoni e produttore). “Coppia”, disponibile dal 9 ottobre 2020, è il componimento che segna il suo debutto, seguito dal nuovo singolo “Accendino”.
Un albumche nasce dalla maturazione del personale percorso musicale dell’performer, attraverso un’impronta indie-pop.
In uscita il 15 gennaio 2021
«Siamo tutti passeggeri, ciascuno del proprio viaggio, che guardano dal finestrino immagini che si susseguono veloci, così diverse, in continuo mutamento; ma a cambiare, in fondo, siamo noi. A volte cambiamo per esigenza, ci adattiamo, ma intimamente noi sappiamo chi siamo, il viaggio è sempre emozione, confronto e conforto.
Questo EP è per me un viaggio e spero vogliate essere, con me, passeggeri emozionati della mia musica!». Leotta
L’ep è stato prodotto, registrato e arrangiato presso il NuevArte Studio di Carlo Longo, arrangiatore e produttore che vanta collaborazioni con importanti artisti della scena pop e indie, tra i quali Sugarfree e Cassandra Raffaele.
I testi sono stati scritti insieme a Giuliano Fondacaro, autore e compositore di musiche per film (sua la colonna sonora del film “Malarazza”, candidato ai David di Donatello nel 2017).
TRACK BY TRACK
Londra
Le difficoltà del vivere a migliaia di chilometri da casa, le paranoie e le incomprensioni di una storia a distanza, un “non è niente” pronunciato in un messaggio vocale e la voglia di tornare a casa per rimettere a posto le cose: questo è “Londra”, il componimento dream pop di Leotta che mescola l’elettronica anni ’80 a sonorità più attuali e contemporanee. Primo singolo estratto dall’ep.
Sembrava facile
La quotidianità, la frenesia dei nostri tempi distrugge la “magia” e la libertà degli inizi di una storia. Il componimento è un invito a ritrovarla, cercando di mettere da parte gli individualismi e ragionando come “coppia”.
Ciao baby, goodbye
Una storia che vive il suo apice durante l’estate, in cui mi rendo conto che, al di là della mondanità e delle storie su Instagram che rappresentavano l’unico interesse della mia metà, c’era ben poco. Raggiunta la consapevolezza di questa condizione, tra tante incertezze, decido di farla finira (“ciao baby, goodbye”, appunto).
Tutto passerà
È una dedica rivolta a tutte quelle persone che vivono un momento di difficoltà, che si trovano ogni giorno a fare i conti con il passato, con un evento che ne ha segnato il cammino e che ancora logora. È questo il momento in cui basta “esserci”, anche in silenzio, ma pronti a tendere una mano.
Autoproduzione
Pubblicazione album: 15 gennaio 2021
BIO
Leotta è un performer e chitarrista catanese.
Inizia concretamente la sua esperienza musicale partecipando nel 2004 e nel 2005 all’accademia di Sanremo Lab e successivamente incontrando il suo attuale arrangiatore Carlo Longo. Da quel momento la vita artistica del musicista inizia a svilupparsi fra lezioni di canto, una partecipazione al Festival di Castrocaro, attività live, la realizzazione di vari musical, la pubblicazione dell’album d’esordio “E Noi”, la collaborazione con più cantanti siciliani. Successivamente fonda un trio acustico dove esprime se stesso con chitarra e voce, e collabora poi in duetto con l’amico autore Giuliano Fondacaro, chitarrista anche lui.
In ultimo, realizza sempre con la collaborazione di Giuliano Fondacaro e Carlo Longo, un Ep di 4 brani in uscita il 15 gennaio 2021. Si tratta di un lavoro cantautorale, pieno di arrangiamenti moderni, ma con accorgimenti e risonanze anni ’80. Il 18 dicembre il lavoro viene anticipato dal singolo “Londra”.
Scritte prima e durante la pandemia che ha colpito il mondo intero, molte tra le quattordici tracce si interrogano su un possibile “dopo” e sulle conseguenze di azioni di piccoli e grandi uomini
In uscita il 15 gennaio 2021
“Prima, durante e… Dopo?” è il titolo del primo album di Rejecto, esecutore che ha deciso di di rimanere in anonimato. Quattordici brani in quattro quarti con l’attitudine ad un hip hop, che gira alla ricerca dell’underground e del mainstream più pop.
Nato prima e durante la pandemia globale, i brani toccano ognuno uno specifico tema del cambiamento globale a cui tutti stiamo assistendo. Una trasformazione epocale e repentina e che genera naturalmente dubbi e frustrazioni oltre alla necessità di ritrovare risposte. Questo album nasce soprattutto dal bisogno imprescindibile di comunicare questo evento travolgente, che ha colpito direttamente lo stesso autore: il padre di Rejecto, infatti, è stata una delle prime vittime del Covid19, quando ancora l’OMS lo definiva un’epidemia (per quale motivo? È una delle domande). Rejecto non nasconde la sua profonda perplessità sui fatti accaduti e si chiede quale verità si nasconda dietro a tutto ciò.
Altri brani sono legati al mondo dell’hip hop e alla musica in generale, passando per lo show-biz e i curiosi personaggi che lo popolano.
Un album questo di Rejecto che, oltre ad essere pop e easy, offre anche bassi a 20 hertz, snare in sedicesimi, rampe in stile drone music, registrazioni di noise come la drill inglese, rap sgangherati, messaggi taglienti, nomi e cognomi,“santi e padroni”. Lo stesso Rejecto lo definisce: «Un album autentico e spontaneo, senza featuring, né studi di registrazione… solo un homeboy e la sua creatività».
TRACK BY TRACK
Liberate Assange
Il componimento che fa da intro all’album è una piccola preghiera gospel ed è dedicato al giornalista Julian Assange, proposto per il premio Nobel per la pace e cofondatore di Wikileaks. Al momento è ancora in prigione a Londra dopo aver chiesto ed ottenuto asilo politico all’ambasciata dell’Ecuador.
Fastfood
Sonorità taglienti e ritmo incalzante in uno stile che prende in prestito sonorità della deep house. Il testo invece denuncia la mercificazione della musica e del mondo ad essa collegato che ha trovato, a detta di Rejecto, nel genere hip hop uno dei suoi massimi esponenti: «Neoliberisti, sessisti, omofobi ed edonisti sono facilmente rintracciabili e veicolati in modo magistrale dai social media». Ma naturalmente sono anche molti quelli che invece stima.
Vecchi amici nuovi nemici
Suoni Old school hip hop per questa terza traccia. Rejecto racconta con ironia il proprio conflitto con le persone che negli anni gli sono state vicine. Rapporti interpersonali ed eventi perversi, che hanno logorato il concetto stesso di amicizia.
Rejecto
Basse frequenze di un dope realizzato con una sola nota che si risolve in ritornello dove una voce femminile e un cambio armonico di una tastiera anni’80 realizzano una base ipnotica su cui Rejecto si racconta: la lotta di classe, il disprezzo per lo sfarzo e per l’uso della droga come biglietto da visita degli artisti hip hop. L’ostentare trascorsi in prigione e gli insopportabili cliché. L’odio per le lobby grandi e piccole.
Too skinny
Too Skinny, in italiano “troppo magro”. Ambienti scuri e profondi, bassi che ruggiscono a pochissimi hertz, overdubbing e poche note di un piano acustico sono l’impalcatura di questa track. Il testo racconta della diseguaglianza sociale ed economica che diviene sempre più profonda. Milioni di persone si muovono da un continente all’altro fuggendo da guerre e carestie. Esiste una cura per i milioni di bambini che muoiono di fame: si chiama cibo, ma non interessa a nessun capitalista.
Blow
Assieme a Too Skinny questa sesta traccia posta al centro dell’album è sicuramente la meno pop. Scritta prima della pandemia, presenta una base onirica, minimale e rarefatta. Blow racconta quanto il business della musica moderna può diventare alienante.
Pretty vacant
Pretty vacant è il titolo di una track dei Sex Pistols. La traduzione è “Belli e vuoti”. Questa di Rejecto, che è forse la song hip hop più convenzionale dell’album, vuole prendere in giro la modalità che hanno alcuni rapper di canzonarsi a vicenda, pratica che si chiama dissing e che talvolta in USA finisce con la morte di qualcuno, mentre in Italia è solo un inutile e imbarazzante parodia.
Mumbo jumbo
Il mumbo jumbo è una maniera di parlare per schernire alcuni modi di fare o vecchi credi religiosi. Questo componimento, con un basso in slide e il rullante che schiaffeggia ogni quattro movimenti sembra essere altrettanto irriverente. Anche Rejecto spara a salve a destra e a manca, colpendo dai personaggi televisivi onnipresenti e arroganti, alle nuove star prodotte in televisione.
Spy
Un hip hop scarno e sincopato, pieno di noises e effetti da commedia e da vecchie comiche sono l’ossatura di questa sgangherata e picaresca nona song. Scritta prima dell’inizio della pandemia, Spy, è ispirata al controllo: telecamere in strada, algoritmi del web, app di tracciamento.
Lezioni di economia
A pandemia appena esplosa, il padre di Rejecto muore di una strana polmonite. Nella ricerca spasmodica di dare un senso a tutto quello che repentinamente accadeva, Rejecto indaga come può, dove può, più che può: quindi libri, film, documentari, interviste, saggi di storia… teorie che circolano sul web e non solo, con tutti i loro collegamenti più o meno visibili ai più. Banche centrali, Big Pharma, bond e provocazioni esposte in questa traccia, con voce a tratti sbeffeggiante, su una base con cassa dritta e liuto orientale.
Lockdown, odio casa mia!
Definire questo componimento pop, sia per la forma track che per scelta di suoni e ritornello, non lo degrada o la allontana dal mondo hip hop. Il titolo è da leggersi come il rifiuto al modo con cui si è gestita la pandemia. Lo stato dei piccoli imprenditori, degli artisti e del turismo e degli altri mille mestieri è in ginocchio. Si arricchiscono solo i già ricchi. Mentre la coercizione, isola i bambini, distrugge le famiglie e il libero arbitrio.
I gotcha!
“…Ho capito”, “t’ho beccato”, più o meno queste le traduzioni del modo di dire. Hip Hop classic che nel ritornello con l’utilizzo della stesura realizzata da un synth monofonico richiama lo stile west coast. La track si riferisce chiaramente a ciò che ancora sta accadendo nel nostro Paese e nell’intero mondo. Rejecto si ripromette dopo la quarantena di darsi al sesso e ai party come un… bonobo.
I hate Bill Gates
Omen nomen. In questo componimento, Rejecto manifesta tutto il suo odio verso un personaggio a cui molti imputano dichiarazioni non del tutto etiche. La base sembra presa da Gary Numan con la ritmica di un B Boy.
Baby che ti bevi baby
Chiude il primo album di Rejecto. Su una base rocky il testo si chiede, con ironia, quante notizie false dobbiamo ancora buttar giù. Ammaestrati dalle televisioni e dai giornali, mentre imprenditori acquistano testate e social media contribuendo alla corsa al controllo della popolazione.
Autoproduzione
Pubblicazione album: 15 gennaio 2021
BIO
Rejecto è un esecutore italiano che realizza e produce la propria arte in completo anonimato. In uscita nel 2021 il suo primo album alternative hip hop dal nome “Prima, durante e… dopo?“. La composizione del lavoro discografico si è rivelata nel tempo molto travagliata. Il primo componimento realizzato nel 2019 era dedicato a Julian Assange, il giornalista australiano fondatore di Wikileaks, detenuto a Londra nel carcere di Belmarsh, per il quale l’America aveva chiesto l’estradizione per sacrificarne la vita. Ma poi il lavoro sull’album ha rallentato la corsa a causa degli eventi che sono letteralmente esplosi intorno all’esecutore: prima la morte del padre, poi l’esplosione della pandemia. Costretto in casa dal lockdown Rejecto divora di tutto: documentari, libri, interviste, ogni testimonianza che potesse placare il suo dolore e il suo stupore, la sua necessità di far luce e di comprensione, trasformandola in musica. La sua vita, dopo due mesi, viene ulteriormente colpita dalla separazione dalla moglie, che porta via anche il figlio. Rejecto non si ferma, anche se il peso da sopportare, con l’assottigliarsi dei suoi amori è diventato un macigno. Lo salva la sua ironia, la sua musica, la sua voglia di comunicare, la speranza di un mondo migliore, più equo, canalizzando il proprio dolore, metabolizzando la sua catarsi ancora di più. Vede le ingiustizie sociali, le multinazionali arricchirsi, i piccoli imprenditori fallire, gli artisti morire, la democrazia sparire. Chiede aiuto e solidarietà, facendolo con leggerezza e ironia, rap e stesura. L’esecutore realizza infine circa trenta brani ma decide di pubblicarne solo 14, rispettando la cronologia degli eventi: da quello che era il mondo a novembre del 2019, fino a quello che è diventato nell’estate del 2020. Si chiede allora… che cosa succederà dopo?
“Prima, durante e… dopo?” è un album di “hip hop alternativo” scritto in solitaria da un unico esecutore, durante questa pandemia, che ci ha segnato per sempre.