Category: Comunicati stampa

  • “Transustanzione”: quando il rock si fa riflessione su alienazione e libertà

    «Dio è morto, Nietzsche pure, ed io non è che stia così bene»: questa frase, che ribalta il celebre aforisma nietzschiano, trasforma la riflessione esistenziale in una constatazione pungente. In un mondo in cui i pilastri culturali sembrano crollati, il Rock’n’Roll diventa una possibile via di fuga, un simbolo di ribellione e vitalità. Ed è da questo presupposto, in un intreccio articolato di critica sociale, filosofia e ironia tagliente, che i Sümelga, in collaborazione con Al Vox, pubblicano il singolo “Transustanzione” (PaKo Music Records/Believe Digital), un brano che promette di stimolare il pensiero e suscitare nuove prospettive. La traccia indaga, con un linguaggio intellettuale e provocatorio, temi che spaziano dall’alienazione sociale alla ricerca di nuovi punti di riferimento culturali e spirituali.

    La canzone si apre riprendendo uno dei pezzi più iconici e nazional-popolari di Mina, “Zum zum zum”, qui utilizzato per richiamare il tormento di pensieri insistenti e inarrestabili, che introducono il tema centrale del brano. Le citazioni si estendono con il breve campionamento dell’inno nazionale, “Il Canto degli Italiani”, rafforzando il significato di un’Italia «che non s’è desta» e suggerendo una stagnazione ideologica che fa da sfondo alla narrazione.

    Nel testo, la frase «Cannibalismo domenicale niente di male» si staglia come una delle immagini più distintive, una metafora che racconta una società imprigionata in abitudini, per loro natura monotone e ripetitive. Questo concetto rimanda ad una routine automatica, quasi meccanica che, come un consumo simbolico, riduce il significato delle esperienze a gesti privi di profondità. L’allusione è a un comportamento iterativo che, pur avendo una funzione concreta, rappresenta un vero e proprio utilizzo vano delle emozioni, riducendole a vacui atteggiamenti e svuotandole della loro essenza.

    “Transustanzione” è una rappresentazione emblematica di un conformismo dilagante, lontano dalla ricerca di qualcosa di più “trascendentale”. Il tutto viene raccontato con una penna ironica e penetrante, che non risparmia colpi.

    Con un omaggio al teatro dell’assurdo di Ionesco e un’immersione nell’iconografia dantesca, i Sümelga ci conducono in un «girone a senso unico per peccatori precari», un inferno moderno in cui anche le trasgressioni si sono fatte veniali. Un ritratto che si discosta dall’ordine e dalla giustizia divina tradizionali di Dante, per raffigurare invece un caos contemporaneo che ci spinge a riflettere sulla società attuale.

    Tra alienazione e ironia, “Transustanzione” propone il Rock’n’Roll come antidoto al vuoto esistenziale e alla superficialità dilagante. È un’ode alla ribellione culturale e alla ricerca di significati più rilevanti, sia a livello individuale che collettivo.

    «Questo brano è nato dalla sensazione di smarrimento che molti di noi provano in una società sempre più frenetica e conformista – dichiarano i Sümelga -. Insieme ad Al Vox, abbiamo voluto usare l’ironia e la provocazione per portare in musica questi temi, unendo riferimenti filosofici e culturali al potere liberatorio del Rock’n’Roll. Speriamo di poter dare spunti di riflessione, ma anche un po’ di leggerezza».

    In un mondo che corre senza sosta, i Sümelga, insieme ad Al Vox, ci invitano a fermarci e guardare oltre, per scoprire nuove prospettive e ritrovare il potere liberatorio del rock. Questo singolo è una sfida a pensare, a cambiare, a vivere senza compromessi; un invito ad interrogarci sulla nostra realtà, lasciando spazio a una visione lucida e consapevole del presente.

  • “Come la cerva anela ai corsi d’acqua”, il nuovo libro di Valerio Vecchi

    Valerio Vecchi, autore e conduttore tv, torna sul panorama editoriale dal 20 dicembre con il suo terzo libro dal titolo “Come la cerva anela ai corsi d’acqua” per Amazon Indipendent Publishing, disponibile anche in versione kindle.

    Dopo le opere letterarie “La spettacolare storia di Ebenizer” (2018) e “Il sorriso degli elefanti (2021), Vecchi si propone ora con un libro incentrato sulle relazioni e la Chiesa, affidando la prefazione a don Cesare Silva, parroco del Duomo di Vigevano, e il contributo finale a chiusura del volume alla scrittrice e giornalista Isa Grassano, che collabora con diverse testate nazionali.

    Pietro Torre è un bibliotecario prossimo alla pensione. Abitudinario, semplice e rispettoso, svolge la sua mansione con amore e dedizione, pensando come cambierà la sua vita quando non lavorerà più con i suoi libri. Durante un temporale estivo, entra una donna con abiti che la rendono irriconoscibile in volto e lascia un volume in dono per la biblioteca, in realtà un’opera inedita. Pietro, leggendolo, si accorgerà che la sua vita è legata inspiegabilmente a quello scritto, più di quanto lui stesso possa credere. Inizia così un viaggio introspettivo, fatto di riflessioni sull’esistenza e soprattutto sulla fede, ripercorrendo anche i momenti della sua vocazione e rispolverando i dialoghi – attraverso i ricordi – con il suo amico sacerdote. Quella donna è anche una dolce scoperta che riaffiora dal suo passato e tutto ciò che circonda il bibliotecario diventa, così, un meraviglioso tessuto relazionale, che sviscera in profondità un ventaglio di sensazioni ed emozioni desiderose di essere come una “cerva che anela ai corsi d’acqua”.

    Questo libro vuole essere strumento di riflessione su due principali tematiche: la diffusione della cultura e le vocazioni – ha spiegato lo scrittore trentenne lomellino.

    Unire questi due temi non è stato facile. Il primo è stato spiegato per mezzo della metafora del protagonista che, prossimo al pensionamento, si dice preoccupato del futuro delle biblioteche. Ambientato tra vent’anni, considerando il calo di utenza e attrattività, nutro delle perplessità sul fatto che le biblioteche potranno avere ancora personale, a causa anche dei processi automatizzati e delle nuove diffusioni digitali.

    Il secondo tema, quello delle vocazioni, vede sempre più seminari svuotarsi e la Chiesa fatica ad avviare nuove generazioni al volontariato in Parrocchia. Questi due aspetti li ho voluti fondere in un viaggio introspettivo del protagonista, Pietro Torre.

    Inevitabile interpretare tra le righe il profondo attaccamento con un sacerdote, don Stefano Cerri, che è stato per me maestro di vita e con il quale questo libro è stato inizialmente condiviso, specie nelle parti in cui venivano sviscerate problematiche legate al tempo presente della Chiesa.

    Grazie all’esperienza in parrocchia, nella quale sono volontario, ho imparato tante cose indirettamente, osservando i tempi e le dinamiche che i tempi liturgici impongono. Credo sia una vera e propria scuola di vita. Non a caso, il titolo del libro si trova in un Salmo. L’idea è pensare che nuove generazioni possano riscoprire quei valori che si sono assopiti con il tempo, primo fra tutti il rispetto e sapere far parte di un gruppo: sono questi i due insegnamenti fondamentali che la Chiesa mi ha trasmesso”.

    “Valerio ha consegnato a queste carte un vissuto che si fa invenzione – si legge nella prefazione di Don Cesare Silva. Vi prego di leggerle a sorsi, come si gusta un vino pregiato e poi chiudere gli occhi e pensare, ripensare, immaginare, sognare, immedesimarsi. Ciascuno di noi potrà così trovarsi in un viaggio interiore”.

    “Queste pagine – scrive nella postfazione Isa Grassano – diventano dono, perché parola dopo parola ci si ritrova in un gioco di rimandi tra le nostre vite e quella dei protagonisti (e ovviamente dell’autore). Un volume che racchiude il senso dell’amore, degli incontri che ci segnano, ci danno energia e ci proteggono. E poi il cielo a cui guardare con animo speranzoso e continuare a credere. Dell’autore si apprezza anche la sua voglia di aprirsi e raccontarsi, senza vergogna. E il passaggio all’agorafobia di cui ha sofferto, a quella paura che scattava forte sui palchi e negli studi televisivi, in qualche modo lancia un messaggio di forza per chi, come lui, teme il contatto con gli altri”.

    Quest’opera è un invito a riflettere, magari per migliorare la società, scritta senza ridondanze e sbavature per allontanarsi dal “mercato convenzionale” e “sicuro”. È un libro che si capisce o non si capisce, non c’è mezza misura, a sé stante rispetto ai primi due volumi e che segna un nuovo inizio sia personale per l’autore, sia nella sua composizione stilistica, definita da alcuni addetti ai lavori più matura.

    SCHEDA TECNICA

    AUTORE: VALERIO VECCHI

    PREFAZIONE: DON CESARE SILVA

    POSTFAZIONE: ISA GRASSANO

    PAGINE: 117

    EDITORE: AIP (Amazon Indipendent Publishing)

    VERSIONE: Cartacea con copertina rigida e Kindle

    DATA DI RILASCIO SUL MERCATO 20 DICEMBRE

    VALERIO VECCHI

    Valerio Vecchi, 30enne lomellino, ha una carriera ricca e variegata nel teatro, televisione, scrittura e volontariato. Debutta nel 2011 con una compagnia teatrale dialettale e scrive numerosi spettacoli originali che riscuotono successo nella provincia di Pavia fino al 2016. Nel 2017 si classifica quinto all’Ariston Comic Selfie e sviluppa format musicali come Lomellina in…Canta.

    In televisione esordisce nel 2016 con L’Almanacco su TelePavia e prosegue con programmi come La Radio a Colori, fino a raggiungere un pubblico nazionale prima con Voci da raccontare e dal 2024 con Voci d’Italia su Canale Europa TV. Pubblica tre libri, La spettacolare storia di Ebenizer (2018) e Il sorriso degli elefanti (2021), Come la cerva anela ai corsi d’acqua (2024). Attualmente collabora anche con il settimanale La Lomellina.

    Nel volontariato, presiede commissioni culturali e promuove iniziative benefiche, quali il progetto “Un libro x amico” per sostenere centri diurni per disabili.

    Valerio unisce arte, cultura e impegno sociale, ottenendo consensi a livello locale e nazionale, ed è proprio dalla “gavetta” della parrocchia che nascono ben più ambiziosi progetti, la voglia di vivere ogni giorno il mondo dello spettacolo, di esserne parte integrante. www.valeriovecchi.it

  • NIMBY presentano A TERRA, brano che annuncia l’uscita imminente dell’album BARBARIE.. Da oggi 17 gennaio puoi ascoltare il singolo su tutte le piattaforme digitali

    NIMBY presentano A TERRA, brano che annuncia l’uscita imminente dell’album BARBARIE.. Da oggi 17 gennaio puoi ascoltare il singolo su tutte le piattaforme digitali

    “A terra”, che annuncia l’uscita del terzo LP dei Nimby, “Barbarie”, è un brano che parla della libertà come attributo dell’anima, una tensione della persona umana che può anche collidere con una costrizione materiale come, ad esempio, quella della detenzione carceraria.

    Dedicata in particolare alla vicenda di Julian Assange, può estendersi a tutte le persone e ai popoli che aspirano ad una reale autodeterminazione prefiggendosi di sottolineare, con una lirica dal tono beffardo e coinvolgente, un contrasto sotteso ad ogni pensiero rivoluzionario.

    Il singolo si inserisce nella scena rock italiana attraverso suoni indie-alternative, influenze folk mediterranee e atmosfere post punk.

    ASCOLTA QUI IL SINGOLO

    https://bfan.link/a-terra

     

    BIOGRAFIA

    Nati da un’idea del frontman Tommaso La Vecchia e del chitarrista Aldo Ferrara, i Nimby esordiscono dal vivo nel 2009 nel centro della Calabria, il punto più stretto d’Italia, plasmando liberamente psichedelia, post-punk e garage rock. I

    l primo lavoro è l’Ep del 2010 “A glimpse of world seen thru the eyes of an old tree” forte della presenza musicisti della scena locale come Arco Parentela (4Gradi Brix, Gioman) al basso e Antonio Guzzomì (Meat For Dogs, Bretus) alla batteria. 

    Il primo LP della band è “Not In My Back Yard” del 2013, con la coproduzione di Fabio Magistrali (Afterhours, Marta Sui Tubi, Rosolina Mar, etc.). Nella formazione ci sono Gianluca Fulciniti (batteria), Stefano Lo Iacono (basso), Francesco La Vecchia (chitarra), Raffaele De Carlo (cori e flauto traverso); Le registrazioni, in presa diretta, vengono eseguite al MuSaBa. di Mammola (RC) parco-museo dell’artista internazionale Nik Spatari che ospita tutta la band nella sua splendida foresteria e concede l’utilizzo di ben tre opere pittoriche per l’artwork del cd. 

    Dopo la realizzazione del primo videoclip “Summer” nasce un’intesa col regista Matteo Scarfò che, oltre a realizzare il video di “Cinema” sceglie alcuni brani di “Not In My Back Yard” tra le musiche del docu-film “BOMB! Fantasia In Fiamme”, dedicato alla vita e alla poesia “Beat” di Gregory Corso. 

    Il secondo album, “NIMBY II” del 2018, è realizzato in coproduzione artistica con Manuele Fusaroli (Nada, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Karate), registrato e mixato al Natural Headquarter Studio di Corlo (FE) con l’assistenza al banco di Federico Viola.  A sostiuire Gianluca Fulciniti c’è Simone Matarese (Meat For Dogs, Bretus, Bruno & The Souldiers). Illustrazioni e grafiche dell’LP sono stati realizzati dall’artista Andrea Grosso Ciponte, professore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Il formato fisico in vinile è stato stampato dalla PPM. La copertina ha vinto il Best “Art Vinyl Choice” nel concorso BEST ART VINYL 2018 che premia i più bei vinili del panorama italiano.

    Nel 2020 Vins Perri (Sharada) – batteria e voci – e Giuseppe Quaresima – basso – subentrano rispettivamente al posto di Simone Matarese e Stefano Lo Iacono per produrre nuovi brani presso il NUNULAB Studio (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro). Inizia, dunque, una nuova stagione compositiva dove la poetica di Tommaso cambia prospettiva: dalle tematiche contemplative o introspettive dei primi due album, nel nuovo lavoro il cantante volge lo sguardo verso particolari fenomeni sociali, senza perdere l’opportunità di raccontarli attraverso giochi surreali e lenti caleidoscopiche. Nel 2023 il bassista Manuel Grandinetti entra nella formazione in sostituzione di Giuseppe.

    Nel dicembre del 2023 esce in digitale con l’etichetta “Semplicemente Dischi” il primo singolo del terzo disco “Barbarie”, “Avatar”, insieme al videoclip realizzato in frame by frame da Raffaele Rotundo dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro.

    Nel settembre 2024 esce in digitale sempre con la stessa etichetta il secondo singolo “Montevideo” insieme al videoclip realizzato dal regista Giuseppe Curti (aiuto regia in Freaks Out, Lo Chiamavano Jeeg Robot). Il 5 ottobre 2024 suonano a Faenza sul “Palco Crescendo” del Festival MEI mentre qualche settimana dopo il videoclip di Montevideo riceve il premio “Onda Rock Music Video Contest”

    Negli anni la band condivide il palco con gruppi come Jeniferever, Octopuss, Saint Just, Sick Tamburo, Bud Spencer Blues Explosion, Andy Timmons, Rezophonic, Omar Pedrini, etc; preziosa la collaborazione con Franco Dionesalvi per alcuni spettacoli di musica e poesia, presentati in rassegne come il “Festival delle Serre” di Cerisano, “Primavera dei Teatri” di Castrovillari e il “Festival Internazionale della Poesia” al MUDEC di Milano. Infine, si segnalano partecipazioni ai migliori festival musicali calabresi come Invasioni, Restart Cosenza Vecchia, Color Fest, Trame, Rock On Martirano Lombardo, Tradizionandu etc.


  • “Alla Stazione” è il nuovo singolo dei Romano Bros

    Da venerdì 17 gennaio 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “ALLA STAZIONE” (Carpe Diem Music), il nuovo singolo dei ROMANO BROS.

    “Alla stazione”, brano che anticipa l’uscita del loro secondo album intitolato “Viaggiatori Musicanti”, si distingue per il suo sound pop-rock italiano, curato dal loro storico produttore Enrico Solazzo.

    La canzone utilizza la stazione come metafora della vita, evocando viaggi, attese, addii e ricongiungimenti.

    Spiegano gli artisti armerini a proposito del brano: «“Il brano “Alla stazione” è la prima traccia del nostro nuovo progetto musicale intitolato “Viaggiatori Musicanti”, un album di prossima uscita che raccoglie 13 brani + un reprise, dove fil rouge è proprio il viaggio musicale sia fisico che interiore. Per la maggior parte dell’anno noi siamo sempre in viaggio a portare la nostra musica in giro e la stazione rappresenta metaforicamente la nostra di vita, fatta di viaggi, di attese, di addìi e ricongiungimenti. La nostra musica è influenzata e contaminata dalle sonorità e dalle ritmiche popolari mediterranee e di conseguenza i nostri testi sono prevalentemente autobiografici e traggono spunto da storie e da nostre esperienze personali».

    Il videoclip di “Alla stazione”, diretto dal regista siciliano Dante Di Pasquale per la “Umberto Production” con la sceneggiatura e la fotografia di Davide Di Pasquale, vede come protagonisti i due giovani attori siciliani Federica Amore e Raffaele Costanzo. Il video è stato girato nelle stazioni ferroviarie siciliane di Dittaino, Villarosa, Acireale e Catania, luoghi ideali per rappresentare la metafora del viaggio. Le atmosfere suggestive e il fascino senza tempo di queste stazioni amplificano il tema centrale del brano, evocando emozioni legate a partenze, incontri e ricordi.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=0lP4x_uOGzI

    Biografia

    I ROMANO BROS nascono artisticamente a Piazza Armerina, cittadina turistica dell’entroterra siciliano. Il duo è composto dai fratelli Angelo e Marco Romano, figli d’arte, del chitarrista e compositore Pippo Romano. Angelo è il pianista, il chitarrista e la voce. Marco è il percussionista e la seconda voce.

    Il loro genere musicale è stato definito un pop-rock cantautorale influenzato e contaminato da tanti generi musicali ma soprattutto dalle sonorità e dalle ritmiche popolari mediterranee. I testi delle loro canzoni sono prevalentemente autobiografici e traggono spunto da storie e da esperienze personali di vita vissuta.

    Nei loro live i brani sono eseguiti rigorosamente dal vivo e arrangiati in maniera originale e particolare, una peculiarità che mostra fortemente il loro carattere. Hanno prodotto un album intitolato “Figli degli anni ’70” e molti singoli accompagnati dai rispettivi videoclip. Hanno avuto l’onore di aprire i concerti di tanti big della canzone italiana ma su tutti spicca il nome di uno dei più grandi, LUCIO DALLA. Nel 2014 parte la prima tappa di un lunghissimo tour ribattezzato “Dalla Sicilia col furgone”, percorrendo nei primi 5 anni più di 300mila km con la loro BrosMobile e superando i mille live tra Sicilia, Italia ed estero. Nel 2018 si esibiscono, assieme ad altri artisti siciliani, alla visita del Pontefice in Sicilia e, come il Papa, ricevono il Gogol, diventando “Ambasciatori del Sorriso” nel mondo. Durante la loro carriera hanno partecipato a numerosi festival e contest musicali nazionali, ottenendo sempre ottimi risultati. Per citare i più importanti: Accademia di Sanremo (semifinalisti), Musicultura Festival (semifinalisti), Festival di Castrocaro (semifinalisti), Biella Festival (finalisti), Festival di Ghedi (co-vincitori). Jubilmusic (co-vincitori), X Festival della Nuova Canzone Siciliana (vincitori del “Premio Speciale Web” indetto dal giornale LA SICILIA), Sicily Music Awards (vincitori). Nel Settembre del 2023 pubblicano il nuovo brano intitolato “Il Ragno”, omaggio al loro mentore Lucio Dalla.

    “Alla Stazione” è il nuovo singolo dei Romano Bros disponibile sulle piattaforme digitali di streaming da venerdì 17 gennaio 2025.

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  • Dario Galimberti torna con “Una lezione di rivalsa”: un atroce delitto porterà il delegato Beretta nel cuore delle tenebre, dove la verità è più oscura delle montagne che la circondano

    “Una lezione di rivalsa”, in uscita il 9 gennaio per Indomitus Publishing, segna il ritorno di Dario Galimberti con il quinto, attesissimo capitolo della serie gialla noir dedicata al delegato di polizia Ezechiele Beretta. Un successo consolidato che, con ogni nuova uscita, conquista il cuore degli appassionati di gialli storici e noir, confermandosi come una delle serie più amate del panorama letterario italiano.

    Sembra essere una giornata tranquilla a Lugano quando, in una lussuosa residenza di via Bossi, viene scoperto un cadavere quasi decapitato con una scure a fianco, una scena che sembra uscita direttamente dalle pagine tormentate di Dostoevskij. Il delegato Ezechiele Beretta, poliziotto che ben conosce Delitto e castigo, si trova di fronte a un caso che rispecchia il dramma di Raskol’nikov, ma questa volta il movente potrebbe essere una distorta giustizia personale.

    La vittima è un uomo avvolto nel mistero, arrivato da poco nello stabile, tant’è che l’interrogatorio degli inquilini offre poche informazioni e lascia il Beretta e il suo fedele appuntato Tranquillo Bernasconi con una manciata di indizi criptici. Le loro indagini li portano a percorrere la storica e pericolosa strada della Tremola, dove un incidente stradale forse nasconde più di quanto non sembri. Qui, tra le montagne del San Gottardo e il vicino Canton Nidvaldo, scoprono che la vittima aveva un ambizioso progetto da realizzare sul lungolago di Lugano e che potrebbe avergli procurato nemici letali.

    Ma quando il Beretta e il Bernasconi tentano di scavare nel passato della vittima, si scontrano contro un muro: l’uomo sembra non essere mai esistito. Con un intreccio che si infittisce come la nebbia sopra il lago e che sembra volerli bloccare in un vicolo cieco dopo l’altro, i due poliziotti si troveranno a dover dipanare una matassa di inganni, ambizioni e vendette inaspettati. E ogni passo verso la verità li immergerà sempre più in un passato mai davvero morto, dove la giustizia ha il sapore amaro della rivalsa.

    “Quando lessi Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij rimasi intrigato da alcuni aspetti del romanzo tanto da farmelo ritenere – oltre a tutto quello che era già stato detto sul capolavoro russo – anche un grande giallo – ha dichiarato Galimberti.

    Nel romanzo, rispetto al poliziesco classico, sappiamo subito chi è l’assassino e siamo interessati a come verrà scoperto. Inoltre, l’assassino ha ucciso perché riteneva fosse giusto farlo, non per vendetta ma per una sorta di dovere verso l’umanità. I temi del capolavoro di Dostoevskij si prestano a innumerevoli varianti e trovano il suo apice nella nostra contemporaneità con il famosissimo tenente Colombo.

    L’idea che qualcuno uccida qualcun altro per una sorta di bene superiore è il tema di Una lezione di rivalsa, la vicenda si sviluppa di vita propria tra le antiche vie di Lugano e i meandri della Tremola, la vecchia strada del san Gottardo. Anche la scena del crimine di Delitto e Castigo è una referenza, che coinvolge da subito il Beretta e che l’allaccerà a un fatto realmente accaduto dalle nostre parti, ma questo è tutto da scoprire”.

    “In questa nuova avventura, Galimberti dimostra ancora una volta la sua maestria: uno stile di scrittura elegante e riconoscibile, un intreccio avvincente e una tensione narrativa che avvolge il lettore fin dalle prime pagine – ha spiegato l’editore Davide Radice. Ambientato tra le atmosfere suggestive e inquietanti del Canton Ticino, Una lezione di rivalsa trascina in un’indagine che si snoda tra misteri del passato, giustizia personale e paesaggi montani intrisi di oscurità.

    La serie di Ezechiele Beretta ha sempre ottenuto recensioni altissime grazie alla sua capacità di unire il fascino dei gialli classici a tematiche moderne calate in un mondo inquieto all’alba della Seconda Guerra Mondiale, con personaggi complessi e indagini ricche di colpi di scena. Non sorprende, quindi, che i libri di Galimberti si posizionino costantemente ai vertici delle classifiche di genere”.

    Dopo il successo, sempre per Indomitus Publishing, di “L’angelo del lago”, “Un’ombra sul lago”, “La ruggine del tempo” e “Il dubbio del delegato”, con “Una lezione di rivalsa” Dario Galimberti ribadisce il suo posto tra gli autori di riferimento per i lettori di gialli e noir, regalando una nuova avvincente pagina alla saga del delegato Beretta, che si conferma un eroe intramontabile della narrativa contemporanea. Un libro imperdibile per chi cerca intrighi appassionanti, atmosfere cariche di tensione e una scrittura di altissima qualità.

    DATI TECNICI

    Titolo: Una lezione di rivalsa

    Autore: Dario Galimberti

    Casa editrice: Indomitus Publishing

    Pagine: 280

    Data di pubblicazione: 9 gennaio 2025

    Costo: ebook € 4,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 15,99 su tutti gli store online e in libreria

    Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/una-lezione-di-rivalsa-dario-galimberti/ e https://www.amazon.it/dp/B0DKFX8HXL

    BIOGRAFIA AUTORE

    Dario Galimberti è architetto e vive a Lugano in Svizzera. Già responsabile del corso di laurea in Architettura della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana e professore in progettazione architettonica.

    Ha vinto nel 2019 il Premio letterario “Fai viaggiare la tua storia” e nel 2020 il “Premio laghi”. Il suo sito web è https://galimberti.vitruvio.ch

    CASA EDITRICE

    Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie ad un’attenta pianificazione delle tirature per evitare sprechi.


  • In uscita, venerdì 17 gennaio 2025 sui più importanti store digitali, A new start, il primo album a firma della musicista e cantante Michela Musco

    Il progetto dell’artista italo/francese è costituito da otto tracce alla cui registrazione hanno contribuito alcune autorevoli firme, tra le quali quella del fisarmonicista londinese Romano Viazzani, del polistrumentista argentino Roman Gomez, del quintetto d’archi Collegium Tiberinum e del contrabbassista Marco Marino.

    Michela Musco si affaccia sulla vetrina internazionale con un progetto musicale che fonde le sue radici classiche con le influenze del jazz, del pop e della world music. Un viaggio sonoro unico, un intreccio di stili, un dialogo armonioso tra generi apparentemente distanti il cui comune denominatore è la voce che si distingue per la sua indiscussa versatilità.

    Registrato presso lo Strumenti&Musica Studio e edito dall’etichetta discografica Ars Spoletium, il progetto A new start non è solo un disco, ma un’esperienza musicale che celebra l’arte della contaminazione e il potere universale della musica. 
    Otto brani, cinque dei quali scritti e sapientemente arrangiati da Romano Viazzani e tre brani inediti scritti negli anni 50 a firma della cantautrice statunitense Connie Rogers, questi ultimi recuperati direttamente nel “cassetto dei ricordi” dal figlio dell’autrice, Peter Rogers, ed incisi in esclusiva da Michela Musco. 
    Una proposta musicale differente dalle attuali produzioni discografiche, ricca di spunti artistici e valorizzata dalla bravura di tutti gli interpreti.

    Disponibile dal 17 gennaio 2025 sulle principali piattaforme digitali.

     
    1. Separation (Romano Viazzani / Mark Bird)
    2. A Somebody (Connie Rogers)
    3. A New start (Romano Viazzani)
    4. Living in a dreamworld (Romano Viazzani / Giovanni Proto / Mark Bird)
    5. Big Daddy (Connie Rogers)
    6. A tree that gets no smile (Connie Rogers)
    7. What You Do to Me (Romano Viazzani / Giovanni Proto / Mark Bird)
    8. Paris Opera Tango (Romano Viazzani)


    Michela Musco BIOGRAFIA

  • “Stare nel mezzo è una scusa”: NEIDIA trasforma il simbolo della resistenza palestinese in un grido contro l’omertà globale in “Ana Dammi Falastini”

    Cosa significa appartenere a una causa che supera i confini dell’individualismo, del nazionalismo e dell’identità culturale? Con il coraggio di una voce che si assume la responsabilità di essere un ponte tra mondi, la cantautrice italo-egiziana NEIDIA porta avanti un messaggio di inclusione, resistenza e consapevolezza. Il suo nuovo singolo, “Ana Dammi Falastini”, ispirato alla frase araba resa celebre dal brano palestinese di Mohammed Assaf del 2015, censurato dai digital store nel maggio del 2023 e simbolo di resilienza, è una dichiarazione forte e inequivocabile: un’esortazione a prendere posizione, a non voltarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie.

    Con questa traccia, NEIDIA lancia un appello a chiunque sia disposto a guardare oltre le barriere, fisiche e ideologiche, e a farsi promotore di un cambiamento concreto in una società assuefatta all’indifferenza, con l’obiettivo di risvegliare il senso di responsabilità collettiva.

    Nata da madre italiana e padre originario del Cairo, NEIDIA, nome d’arte di Nadia Gomma, classe 1994, fonde nella sua musica sonorità mediorientali e atmosfere occidentali, dando vita ad un linguaggio artistico capace di superare confini geografici e culturali.

    «Con questa canzone ho voluto fare mia l’ideologia racchiusa nel titolo – sostiene -, superando i confini geografici e religiosi. Non è necessario provenire dallo stesso paese o pregare lo stesso Dio per sentirsi vicini a una causa che tocca tutti.»

    Scritto a quattro mani con Elya Zambolin, “Ana Dammi Falastini” di NEIDIA è un atto di denuncia contro l’omertà e l’indifferenza, una luce sul buio dell’imperturbabilità e del distacco dei più che mette in discussione le comode zone grigie in cui molti si rifugiano. «Le mani già sporche da tempo, gli occhi bruciati dal fumo di lacrime perse nel vento»: in versi come questo, la cantautrice lancia una critica aperta al sistema che alimenta, prospera ed incoraggia l’omertà e l’indifferenza, come lei stessa spiega:

    «Stare nel mezzo è una scusa: un comodo scudo per chi non ha il coraggio di schierarsi. Ogni volta che scegliamo di non agire, di non schierarci, stiamo inconsapevolmente dando forza a ciò che vogliamo ignorare. Con questa canzone, ho deciso di denunciare l’apatia e la manipolazione che permeano la nostra società: siamo modellabili come creta, vittime di un sistema che ci propone bugie confezionate come verità assolute. Ho voluto rompere questo meccanismo e invitare chi ascolta a fare lo stesso.»

    Un’affermazione che sottolinea l’urgenza di abbandonare l’immobilismo e riconoscere la responsabilità di ogni scelta, anche quella di non scegliere.

    Gli arrangiamenti, curati da Fabrizio Chiapello, bilanciano l’essenza del brano con un sound contemporaneo, capace di catturare l’attenzione di un pubblico trasversale. La produzione mira a mantenere l’intensità emotiva del pezzo, arricchendola di un’estetica sonora che dialoga con le nuove generazioni. Distribuita da Believe Digital per Moovon/Digital Noise, questa reinterpretazione si inserisce in un dialogo più ampio tra arte e impegno sociale, dimostrando come la musica possa ancora essere uno strumento importante per ispirare e mobilitare.

    Dopo il successo dei singoli “Cosplay” e “Medioriente”, NEIDIA, già nota per il suo ruolo di corista nei jingle di RDS e Discoradio dal 2022, amplia il suo repertorio, dimostrando una maturità e una sensibilità che affondano le radici in un equilibrio perfetto tra tradizione e attualità.

    “Ana Dammi Falastini” rappresenta per NEIDIA l’urlo di chi non ha più voce, «l’invito a non accettare passivamente le narrazioni che ci vengono imposte, a combattere contro l’apatia che ci rende complici di ingiustizie lontane e vicine».

    In una contemporaneità segnata dall’egocentrismo e dalla sovrapposizione di narrative preconfezionate, “Ana Dammi Falastini” di NEIDIA non è un semplice omaggio a un brano del passato, ma una chiave di lettura per il presente, un monito agli ascoltatori per interrogarsi sul proprio ruolo nel mondo.

  • Dall’amato Eduard di “Maggie & Bianca” a una ballad intensa: Sergio Melone e “The Reason Why I’m Broken”

    Sergio Melone, già noto al pubblico per il ruolo di Eduard Zonte nella celebre serie live action “Maggie & Bianca Fashion Friends”, compie un ulteriore passo avanti nella sua carriera musicale con il nuovo singolo “The Reason Why I’m Broken”. Dopo l’ottimo riscontro del debutto come cantautore con “With Me”, il poliedrico artista barese d’adozione romana torna con un brano che non lascia spazio a compromessi, una ballata cruda e senza filtri sul potere distruttivo delle parole. Ispirata a un episodio personale doloroso, la traccia invita a riflettere sulla responsabilità di ciò che diciamo e sulle conseguenze che le nostre affermazioni possono avere sugli altri, aprendo una riflessione necessaria sul nostro modo di relazionarci.

    Le parole, quelle lame sottili capaci di incidere l’anima e dividerla a metà, quei coltelli invisibili che affondano silenziosamente nella parte più vulnerabile di noi per lasciare cicatrici che non si rimarginano, ma continuano a pulsare, ricordandoci ogni giorno il loro peso. E da queste ferite prende vita “The Reason Why I’m Broken”, un brano che dà voce al dolore delle frasi pronunciate senza pensare e alle loro conseguenze sulla psiche di chi le subisce. Sergio ha scelto di trasformare la sofferenza vissuta in prima persona in un messaggio da condividere: una chiamata all’accortezza, un monito sul potere del linguaggio, che non si limita alla denuncia, ma apre alla consapevolezza e alla possibilità di rinascere attraverso esso.

    «Le parole hanno un peso enorme—spiega l’artista—possono costruire ponti o demolire mondi. Con questo pezzo volevo raccontare il dolore che ho vissuto, ma anche dare a chi ascolta la speranza di ritrovare se stesso e andare avanti.»

    Il testo diretto, privo di artifici, esprime lucidamente il dolore cieco e accecante causato da sentenze scagliate con leggerezza, come sassi che si trasformano in macigni, gravando su una fiducia tradita e su un sentimento infranto: «Wish I had stayed home that night of July, ‘cause now I’m struggling with all the pieces of mine. And maybe you don’t care, you didn’t even notice that the words you said are the reason why I’m broken» («Vorrei essere rimasto a casa quella notte di luglio, perché ora sto lottando con tutti i miei pezzi. E forse non ti importa, non hai nemmeno notato che le parole che hai detto sono la ragione per cui sono distrutto»).

    Con sonorità che oscillano tra malinconia e introspezione, la canzone racconta le conseguenze del nostro dire, ma apre anche a un messaggio di rinascita: c’è sempre una via per ricostruire ciò che è stato spezzato.

    Sergio Melone è il classico ragazzo della porta accanto, capace di raccontare con ironia e sincerità le esperienze e le difficoltà del quotidiano. Laureato in Lingue e Letterature Straniere all’Università La Sapienza di Roma e con un Master in Marketing, Sergio è noto anche per il suo impegno accademico e la versatilità artistica. La sua musica è lo specchio di una ricerca costante di equilibrio tra il desiderio di accettazione e la lotta interiore contro le insicurezze. “The Reason Why I’m Broken” rappresenta un tassello importante di questa narrazione, unendo le “scene tagliate” della sua vita, quelle emozioni nascoste che ci portiamo dentro ma non riusciamo mai a condividere, al riconoscimento del valore delle proprie ferite, che mediante l’accettazione e la consapevolezza possono diventare una grande fonte di resilienza.

    «Voglio che chiunque ascolti “The Reason Why I’m Broken” sappia che non è solo – conclude Sergio -. Le mie canzoni sono come i momenti mancati di un film. Attimi che avrei voluto vivere, conversazioni che ripercorriamo all’infinito nella mente, alla ricerca di un perché. È lì che nasce la mia musica: nella speranza di chiudere un capitolo e ricominciare con una nuova energia. Spero che il testo di questo pezzo riesca a riconnettere le persone con se stesse e le aiuti a ritrovare la forza di andare avanti.»

    Con questo nuovo singolo, Sergio Melone non offre soluzioni, ma apre spazi di ascolto. “The Reason Why I’m Broken” non si propone di dare risposte, ma di porre una domanda cruciale: cosa lasciamo negli altri con le nostre parole? Sergio non pretende di insegnare o consolare: ci invita a sentire, a fermarci, a riflettere. Il brano diventa un filo invisibile che intreccia il suo vissuto con quello di coloro che stanno affrontando il difficile compito di ricomporre i propri pezzi, ricordandoci che nella fragilità può germogliare e fiorire una forza inattesa.

  • “Discipline of Freedom” di Davide Perico e Mellow Dive

    I musicisti Davide Perico e Mellow Dive  annunciano l’uscita del loro nuovo progetto musicale, Discipline of Freedom, prevista per il 31 gennaio 2025 su tutte le principali piattaforme digitali.

    L’album,  concettuale,  è ispirato al capolavoro filosofico di Friedrich Nietzsche Così parlò Zarathustra, e si compone di otto tracce che esplorano temi fondamentali quali la trasformazione, il superamento di sé e la crescita esistenziale. Attraverso una combinazione unica di jazz fusion e lofi beats, l’album si propone di trasportare l’ascoltatore in un viaggio sonoro e filosofico, alla scoperta di nuove possibilità di evoluzione personale.

    Ogni brano di questo lavoro approfondisce un aspetto specifico della filosofia nietzschiana, utilizzando il linguaggio universale della musica per tradurre idee complesse in emozioni tangibili. Discipline of Freedom vede anche la partecipazione di artisti di spicco come Yotsugi e Francesco James Dini (FJD), offrendo un’esperienza musicale ricca di contaminazioni, sperimentazione e intensità.

    Nella circostanza, Davide Perico e Mellow Dive si sono spinti oltre i limiti della loro consueta produzione strumentale, includendo quattro brani cantati. L’intento è quello di amplificare la forza del messaggio artistico e filosofico, rispondendo con eleganza e profondità al caos dei tempi moderni. La loro musica, pur rimanendo sempre delicata e poetica, alza simbolicamente il volume per veicolare con decisione un messaggio di rinnovamento e trasformazione.

    Un vinile esclusivo per celebrare l’arte

    Per gli appassionati di musica e arte, è stata realizzata una speciale edizione in vinile di Discipline of Freedom. 

    Questa versione, con l’artwork stampato direttamente sul disco, non sarà disponibile in commercio, ma potrà essere vinta partecipando a un’estrazione esclusiva.

    💾 Presalva l’album qui per partecipare: https://push.fm/comp/disciplineoffreedom


    Davide Perico

    Davide Perico vive attualmente in provincia di Milano. Professionista versatile e competente,  molto apprezzato nel panorama musicale e audio, si è diplomato in studi classici e successivamente in ingegneria del suono. Esperto musicista, suona pianoforte, tastiere, basso elettrico, chitarra, ed ha oltre trent’anni di esperienza come produttore, tecnico del suono e compositore di musica per film e videogiochi. Specializzato nella creazione di composizioni elettroniche e orchestrali, Davide Perico nutre una profonda passione per la realizzazione di colonne sonore per film, videogiochi e progetti multimediali. È inoltre ampiamente riconosciuto per il suo lavoro come produttore nel genere lofi e beats, con brani inclusi in importanti playlist editoriali su piattaforme come Spotify, Apple Music e Amazon Music. La sua carriera lo ha visto lavorare come FOH Engineer con artisti internazionali di fama, tra cui Yellow Jackets, Scott Henderson, Gary Willis e molti altri. Tra il 1997 e il 2002 è stato Resident FOH Engineer presso il Live Club, uno dei principali locali di musica live in Italia. E’  noto anche per il suo contributo a colonne sonore di videogiochi come Zerospace, Darkrise e The Repair House, oltre a film come Darkness Within e The Cobbler’s Wife. Ha inoltre realizzato sound design per videogiochi, con progetti degni di nota come Tennis Esports per Oculus Quest 2 e Destructure – Among Debris.  È altamente qualificato nell’utilizzo di software audio professionali come Pro Tools, Nuendo, Wwise e FMOD, oltre a software visivi come Maxon Cinema 4D e la suite Adobe. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Uno dei più recenti è “Fair Play for Life”  del  Comitato Nazionale Italiano Fair Play, Associazione benemerita del CONI, per aver creato l’inno dell’ evento omonimo, che nel 2025 festeggerà la quarta edizione. Alcuni video musicali da lui creati in computer grafica hanno raccolto consensi e premi all’interno di importanti festival cinematografici internazionali (Vesuvius International Film Fest, Black Swan International Film Festival, Best Music Video Award, Buzz Vicious Underground Film Festival, London International Film Festival, Andromeda Film Festival, Paris Film Festival, Berlin Shorts Award, International Music Video Awards…). Davide Perico ha  consolidato talento nel fondere generi diversi, e questo lo ha reso una figura unica nel mondo della musica per film, con una particolare predilezione per le atmosfere immersive e sperimentali.

    Contatti

    IG: @davide.perico – twitter: @perico_davide 

    Official web site: davideperico.com
    

    Mellow Dive

    Mellow Dive (al secolo Daniele Mellani) è un artista romano con una lunga esperienza musicale. Ha iniziato a pubblicare musica con lo pseudonimo Mellow Dive all’inizio del 2020. Con una carriera caratterizzata da anni di attività come chitarrista, bassista e autore di canzoni, Mellani ha anche sperimentato l’elettronica, concentrandosi nel tempo su brani strumentali guidati dalla chitarra. Ha trovato la sua dimensione nel genere lofi, che gli ha permesso di esprimere pienamente la sua passione per la musica. Pur essendo ancora alla ricerca di un suono distintivo, lo stile di Mellani è facilmente riconoscibile. La sua musica ruota attorno alla chitarra, incorporando influenze jazz o avvicinandosi a un’atmosfera indie slowcore. Tra le sue tecniche caratteristiche troviamo armonizzazioni, slide guitar, thumb strumming e voicings di accordi jazz, spesso eseguiti su una chitarra hollow-body elettrica impostata sul pickup al manico. Negli ultimi quattro anni, ha collaborato con vari artisti ed etichette, raggiungendo traguardi significativi e continuando a perfezionare il proprio stile. Dal 2023, la sua collaborazione a distanza con Davide Perico si è trasformata in una partnership creativa stabile, consentendo a entrambi di esplorare e superare i confini del loro individuale percorso musicale.

    Contatti 

    IG: @mellowdive


  • Il messaggio di Revman per una generazione divisa nei suoi nuovi singoli e nel primo libro autobiografico

    Legalità e rap si incontrano ancora una volta grazie a Revman, il poliziotto rapper che ha fatto della musica uno strumento di dialogo e cambiamento, unendo l’impegno civico ad un genere spesso considerato controverso. Con due singoli inediti ed il suo primo libro autobiografico, l’artista-agente inaugura il 2025 raccontando la sua storia: quella di un uomo, di una persona che, come ciascuno di noi, coltiva sogni, ambizioni e passioni, intrecciandoli al suo percorso di vita come rappresentante delle Forze dell’Ordine e artista.

    I due brani, in uscita a distanza di 12 giorni l’uno dall’altro, affrontano due temi complementari: la celebrazione dell’amicizia e la forza di rispondere agli haters trasformando le critiche in occasioni di dialogo.

    Il primo singolo, “L’amicizia è una cosa seria”, disponibile dal 13 gennaio in tutti i digital store e su YouTube con il videoclip ufficiale, mette al centro il valore delle relazioni sincere e il sostegno di chi ci accompagna lungo il nostro cammino. Revman descrive il brano come un gesto di gratitudine verso chi ha creduto in lui, ma anche come un invito a riscoprire il valore delle relazioni genuine. Perché, come ricorda il titolo, l’amicizia è davvero una cosa seria: un legame che ci rende liberi e che può fare la differenza nei momenti più difficili. Proposto come brano fuori gara a Sanremo 2025, con l’intento di portare un messaggio solidale alla kermesse, il testo si fonda sull’approccio educativo da sempre caro a Revman, lo stesso che anima i suoi laboratori rap per i giovani delle scuole primarie e secondarie nelle periferie milanesi.

    «Ho scritto questa canzone pensando a quegli amici che mi hanno aiutato a superare gli ostacoli e a trovare la mia strada – racconta Revman -. L’amicizia è una forza che merita di essere celebrata, soprattutto oggi, in un mondo sempre più diviso e divisivo.»

    Il 25 Gennaio sarà invece il turno di “Legittima Difesa”, un manifesto contro il cyberbullismo e una risposta agli haters. Con rime affilate e un flow distintivo, Revman invita a reagire all’odio online con intelligenza e rispetto delle regole. Il brano nasce dall’esperienza personale dell’artista e vuole essere una voce di sostegno per chi si sente vulnerabile di fronte agli attacchi digitali, dimostrando che è possibile fronteggiarli senza scendere a compromessi.

    «Essere un poliziotto rapper significa vivere sotto una lente di ingrandimento, giudicato per l’uniforme prima ancora che per la persona – prosegue -. Ho affrontato critiche, attacchi personali e pregiudizi, ma anche le mie insicurezze. Questo brano non vuole essere un contrattacco, ma un invito a guardare oltre: dietro ogni divisa c’è un essere umano, con sogni e battaglie, così come dietro ogni profilo social.»

    Non solo una risposta ai detrattori, quindi, ma anche un messaggio ispirazionale per chi subisce attacchi o critiche. Revman dimostra ancora una volta che si può reagire con stile, legalità e intelligenza, usando la musica come strumento di connessione, crescita reciproca e riscatto personale.

    Ad arricchire questo inizio d’anno già denso di emozioni, il poliziotto-rapper palermitano d’adozione milanese annuncia anche l’uscita del suo primo libro, “Un Viaggio tra Legalità, Musica e Ispirazione”. Un’opera autobiografica che svela il percorso di un uomo capace di fondere il rigore della divisa con la passione per il rap, mostrando che è possibile conciliare mondi apparentemente distanti. Il libro svela le esperienze vissute da Revman, alternando momenti di introspezione a riflessioni sulle responsabilità e i sacrifici che il suo ruolo comporta. È un diario intimo che condivide le sue scelte, le difficoltà incontrate lungo il cammino e la forza di continuare a credere nei propri valori.

    «Questo libro è un pezzo importante della mia vita – conclude Revman -. Credo sia fondamentale raccontare non solo le vittorie, ma anche i momenti di incertezza e crescita; la realtà con i suoi alti e bassi. Non è sempre facile trovare un equilibrio tra dovere e passioni, ma ogni passo compiuto, anche il più incerto, può farci scoprire nuove possibilità e portarci verso qualcosa di grande.»

    “Un Viaggio tra Legalità, Musica e Ispirazione” è una finestra aperta sul microcosmo di chi ha scelto di abbattere barriere e stereotipi, una narrazione onesta e genuina che invita il lettore a guardare oltre i pregiudizi e a credere che il cambiamento sia possibile. Pagina dopo pagina, Revman si rivela in tutta la sua complessità: un uomo che non ha mai smesso di credere nei sogni, affrontando ogni capitolo della sua esistenza con coraggio e dedizione.

    Il libro, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo marzo, sarà un’occasione per scoprire non solo il suo percorso, ma anche una parte di noi: possiamo tutti imparare a perseguire i nostri desideri, anche quando le circostanze sembrano avverse e complicate.

    Il 2025 di Revman prende il via con tre progetti e un’unica missione: usare la musica e la parola per abbattere i muri dell’odio e costruire ponti fatti di dialogo, educazione e riflessione. Con i singoli “L’amicizia è una cosa seria” e “Legittima Difesa”, e il libro “Un Viaggio tra Legalità, Musica e Ispirazione”, l’artista-agente ci ricorda che credere nella forza delle idee può davvero fare la differenza. Un messaggio che, tra note, rime e pagine, vuole ispirare azioni concrete e aspetta solo di essere ascoltato, accolto e condiviso.