Al via venerdì 10 e sabato 11 maggio a Roma, la quarta edizione di Hip Hop Cinefest. L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali. La forte vocazione internazionale dell’Hip Hop Cine Fest conferma l’evento come punto di incontro di culture e idee che arrivano da tutto il mondo. Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale. L’Hip Hop Cine Fest esplora le intersezioni tra cinema, musica e le sfide culturali del nostro tempo, celebrando la ricchezza della cultura Hip-Hop e il suo impatto trasformativo nella società. Durante la due giorni, si terranno dibattiti e workshop, con una particolare attenzione ai processi educativi non formali dell’Hip-Hop come strumento pedagogico innovativo. Le categorie in gara includono documentari, fiction, video musicali, e opere sperimentali, sia lunghe che corte. Per l’edizione 2024 sono stati selezionati 112 progetti provenienti da 26 paesi: 22 documentari lunghi, 19 documentari corti, 6 cortometraggi di finzione, 20 progetti sperimentali, 6 progetti web/seriali e 39 videoclip musicali. Tra le opere in concorso i documentari: “Street Heroines” di Alexandra Henry dagli Stati Uniti, la celebrazione del lavoro di tre artiste latine attive nella scena dei graffiti tra NY, Città del Messico e San Paolo, e “Olossa” diretto da F.Randrianambinana, J.O.Tsibeny E M.A.Ramangason, un viaggio nella drill del Madagascar. Tra i progetti di finzione “The last Carreo” dal Perù di P.Malek, 24 ore nella vita di Lucho freestyler di Lima, un action tra contraddizioni e dura realtà. Tra i progetti sperimentali “The graffiti mistery” dalla Francia di C.Diaz, un progetto che esplora il lettering attraverso la settima arte; per i best of the web “Fazilona” di Z.Bandido, M.A.Verdiell, E.d.G.Koperuna, web serie dedicata alla scena delle fanzine di Barcellona. Tra i videoclip musicali “Survaival” del regista cubano A.V.D’Mente. Per tutta la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra d’arte curata dalla galleria Croma e una selezione espositiva dell’Italian Hip Hop Museum. Tutti progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com dal 29 aprile al 19 maggio.
Venerdì 10 maggio Dalle 13 alle 21:30 sabato 11 maggio Dalle 10 alle 22:00 Casa della Cultura di Torpignattara Via Casilina, 665 – Roma Ingresso Libero Infoline 3494588172
East Market, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare, si unisce alle celebrazioni internazionali del Record Store Day.
Assieme alle centinaia di migliaia di negozi musicali indipendenti in tutto il mondo, East Market in occasione del Record Store Day ha allestito una speciale area con oltre 20 espositori musicali specializzati. L’appuntamento è per domenica 21 aprile assieme ai consueti 300 selezionati venditori da tutta Italia con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Tanta musica dal passato in linea con la filosofia del vintage di East Market, ma anche novità contemporanee per gli amanti della musica di tutti i generi. Rock, pop, jazz, elettronica senza dimenticare l’Hip-Hop e i grandi classiciitaliani. Tra i più ricercati capi d’abbigliamento vintage, artigianato, complementi d’arredo e tutte le particolarità di East Market, avranno uno spazio dedicato migliaia di dischi tra CD, musicassette, vinili tra LP, 45’’, picture, flexi, rarità e edizionispeciali per i semplici amanti della musica come per i più esigenti collezionisti.
Tra questi i collezionisti GiovanniMisuraca e AndreaBertolucci, che propongono una vasta gamma di generi dal jazz al funk, dalla new wave al cantautorato italiano. Per l’occasione porteranno all’evento una copia autografata de “L’Albero” di Jovanotti del 1997, una versione ancora sigillata con sovracopertina nera di “Wish You Were Here” dei Pink Floyd e la prima stampa di “Requiem” dei Verdena. Tra gli altri pezzi anche un cofanetto in edizione limitata e numerata del 2016, composto da 15 LP in formato mono con tutta la discografia dei Rolling Stones.
Stefano e CristinaCostanza propongono uno stand con una selezione di grandi classici del rock anni ’60/’70/’80/’90 e dell’Hip-Hop classico, oltre a colonne sonore di film cult come “Beetlejuice” di Tim Burton. Molte edizioni d’epoca tra cui una prima stampa brasiliana di “Nevermind” dei Nirvana e la prima edizione americana di “Depression Cherry” dei Beach House pubblicato da Sub Pop.
LorenzoPittan di AmarcordRecords, con esperienza trentennale nel mondo del vinile, è specializzato nel jazz e nel rock degli anni ‘60/’70/’80, si distingue per la qualità dei dischi vintage proposti, sempre in perfette condizioni. Tra le sue proposte due album iconici del 1965: “A love supreme” di John Coltrane e “Studio Uno” di Mina.
FrancescoGalli titolare del negozio NewSanFrancisco di Milano porterà oltre mille vinili tra cui una prima stampa in vinile bianco del 1968 del “White Album” dei Beatles e la prima stampa originale UK di “Their Satanic Majesties Request” dei Rolling Stones del 1967 completa del celebre ologramma tridimensionale.
Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest’ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un’offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili.
Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.
domenica 21 aprile dalle 10 alle 21 Via Mecenate, 88/A – Milano Ingresso Euro 5 Infoline +393516559781
“El Barrio te mata” è il titolo del nuovosingolo dell’MC romano Strikkiboy, disponibile da venerdì 29 marzo in tutte le piattaforme digitali pubblicato da Time 2 Rap.
Con la produzione di Dr. Testo, “El Barrio te mata” è uno spaccato della vita nelle periferie. Luoghi senza spazio e senza tempo, dove l’artista senza elogi e senza prese di posizione dipinge con le sue rime la realtà che lo circonda. Una quotidianità della strada cruda e reale. Un senso di abbandono che dimostra come in certi contesti abbandonati cambino le prospettive e i valori.
Se il quartiere da un lato ti insegna, ti fa crescere e ti forma, dall’altro ti uccide. Proprio in questi contesti abbandonati la rabbia e la voglia di riscatto ti forgiano il corpo e lo spirito, ma al contempo rischiano di metterti con le spalle al muro e imprigionarti nel quartiere stesso. Nelle barre del rap Strikkiboy trova la sua arma, con cui aspira ad una crescita personale attraverso una continua voglia di riscatto.
Il singolo è accompagnato dall’omonimo videoclip realizzato da Fralma. Suggestive immagini di contesto urban, realizzate anche con l’ausilio di un drone per le riprese aeree, fanno da sfondo al playback di Strikkiboy. Persone comuni, scorci del quartiere e auto di grossa cilindrata sono gli elementi scenici che accompagnano strofe e ritornelli.
Bodhisattva è il titolo del nuovosingolo della formazione romana Romanderground, disponibile in tutte le piattaforme digitali da venerdì 22 marzo pubblicato da Music Against the Walls. Il brano, primo singolo della band dopo la pubblicazione dell’album Palingenesi del 2023, si presenta in qualche modo come lo spin off del disco.
Il titolo richiama una particolare figura legata alla religione buddhista. Il Bodhisattva è una persona che ha raggiunto l’Illuminazione e nonostante abbia esaurito il ciclo delle sue vite terrene, sceglie di rinunciare al nirvana e di reincarnarsi nuovamente, per tornare sulla terra con lo scopo di aiutare altri esseri umani a raggiungerlo. Una visione quella buddista e più in generale delle filosofie orientali, a cui gli MC Prisma e Mister T si sentono molto vicini, anche per le loro radici indiane. Un approccio che richiama la loro ricerca spirituale ed esoterica, volta alla formazione dello spirito.
Bodhisattva è quindi il “ritorno” dei Romanderground che dopo aver raggiunto la loro rinascita con “Palingenesi”, scelgono di tornare nel 2024 con nuova musica e nuovi contenuti. Accanto ai Romanderground tornano anche Squarta e Gabbo, produttori della traccia che consacra la collaborazione tra il gruppo e lo storico duo dei Cor Veleno. La produzione è un vero e proprio melting-pot di suoni, dove una batteria che tende a sonorità pop si contrappone ai bassi e alle trombe dal sound orientaleggiante. Ma il vero protagonista è il suono campionato del “throat singing”, tecnica di canto e meditazione eseguita dai monaci tibetani, attorno al quale è costruita tutta la produzione musicale. In questa esplosione di suoni, allo stesso tempo mistici e contemporanei, Prisma e Mister T si muovono con leggerezza e incisività alternando diverse metriche e flussi, tra momenti rappati e melodie cantate e sottolineando ancora una volta il significato profondo e l’importanza della musica nelle loro vite. A completare l’opera, non mancano gli scratch di DJ Snifta, tra una strofa e l’altra dei due MC, come una presa di coscienza, prima di intraprendere una nuova azione.
Heath Ledger è il titolo del nuovo album dell’MC romano Lord Madness, disponibile in tutte le piattaforme da venerdì 15 marzo per Music Against the Walls.
A più di due anni dall’ultimo lavoro Delorean, uno dei più rappresentativi artisti della scena rap della Capitale torna con un disco che raffigura tutte le sue sfumature artistiche e personali. Heath Ledger si presenta quasi come un concpet album, ma non lo è del tutto.
Nella prima metà si trovano tutte le componenti legate al suo approccio black humor, con tinte che passano dalla street attitude a dei live-banger a volte più club altre volte più party. Una sorta di joker delle rime, con una visione sarcastica e grottesca tra il serio e il faceto. Da un lato cattivo e provocatorio, dall’altro divertente allo stesso tempo.
Nella seconda parte Lord Madness si toglie la maschera e si mette a nudo. Joker lascia spazio alla sua coscienza che emerge tra i beat e le barre. Ogni singola traccia è totalmente autobiografica. C’è Michele, la persona, il suo vissuto e le crepe che ha nel cuore ma con voglia di rivalsa anche grazie alla musica e al background che lo ha reso “guerriero”. Il sound spazia in un’ampia gamma di sonorità, anche grazie alla varietà di producer come Promo L’inverso (che ha curato anche tutta la direzione artistica dell’album), Stoma, BellaEspo, GianFlores, Libberà, DrTesto e DanieleEsperanza.
Nelle barre dell’MC romano emergono il dolore e la sofferenza di una vita, seppur affrontati con ironia e disillusione. Uno spaccato del suo vissuto dove il suo approccio disincantato diventa lo scudo per affrontare la quotidianità.
Il lirismo è messo in primo piano sia su beat dal sapore classico con sonorità jazz, soul, 90s, sia in scenari sonori più ballabili che strizzano l’occhio alla dance come alla trap. Il tutto impreziosito dagli scratch di DJ Snifta e DJ Kamo.
Non mancano numerosi ospiti sia dal mondo del rap, sia da quello del pop. Le rime di Sensei, Gast, Brain e Kiave, si mescolano con le liriche di Kiquè, ShakManaly, Vaniss, Suni e NicolettaScarpinella.
Heath Ledger si completa con due bonus track che ribadiscono le qualità tecniche dell’artista. Metriche, flow, punchline, metafore e arguti giochi di parole, sono tutte abilità che hanno caratterizzato la produzione di Madness fin dagli esordi.
“Anche se bipolare e controverso -commenta l’artista- Heath Ledger nella sua varietà rimane un disco omogeneo e coerente dove la comfort zone è proprio non averne una”.
Dopo il successo delle precedenti edizioni dove hanno partecipato decine di artisti da tutta Europa, migliaia di persone da tutta Italia, Francia e Germania torna la sesta edizione festival Partirò per Bologna, che deve il suo nome alla celebre canzone della Banda Bassotti. L’appuntamento è per sabato 20 aprile all’Estragon di via Stalingrado con i migliori artisti italiani e internazionali tra punk, ska e reggae.
L’apertura della serata è affidata alla band Montelupo. Un progetto volto al recupero del canto anarchico italiano che nasce nel 2012 da un’idea di Daniele Coccia (Il Muro del Canto), Eric Caldironi e Alessandro Marinelli. un repertorio anarchico con arrangiamenti moderni assieme a Nicoló Pagani e Lavinia Mancusi.
A seguire la formazione street punk bolognese Zona Popolare che si esibirà accompagnata da Rude. La band formata nel 2009 dopo vari cambi di formazione ha trovato il suo equilibrio con Rude, ex membro dei Ghetto 84 e figura di riferimento della scena italiana e internazionale.
Si prosegue con Bunna, componente della storica formazione reggae Africa Unite, che salirà sul palco accompagnato dalla band ska rocksteady soul The Magnetics. Insieme daranno vita a uno show speciale proponendo i grandi classici dal repertorio giamaicano a base di ritmi in levare.
Sarà poi la volta dei Gang, band storica del rock italiano nata all’inizio degli Anni ’80. Con decine di album all’attivo, eredi italiani delle sonorità del periodo punk londinese, sono nati dal progetto dei fratelli Severini, Marino e Sandro, nativi di Filottrano in provincia di Ancona.
Segue la formazione romana Dalton, attiva dal 2015 mescola punk, pub rock rock’n’roll, beat e cantautorato 70s, con richiami agli Sham 69, Slade, Battisti e Ivan Graziani. Nei loro testi esperienze personali e spaccati di vita.
In scaletta poi il power trio The Uppertones, band che grazie alla combo trombone, voce, piano e batteria, portano in scena il suono della Giamaica degli Anni ’50. Una ricerca dove il genere mento si fonde con lo swing, il boogie e il calypso creando un mix poi definito bluebeat o jamaican boogie.
Sul palco poi The Bluebeaters, storico collettivo ska composto di sette elementi. La loro musica si muove tra blue beat, ska, reggae e rock steady senza tralasciare aperture al pop. Tra vari cambi di formazione ha pubblicato anche numerose hit come “Wonderful Life”, “Che cosa c’è” con Gino Paoli o “Messico e nuvole”.
Ospiti internazionali dalla Francia la Brigada Flores Magon. Nati nel 1998 a seguito dell’incontro di differenti persone della scena alternativa degli anni ’80 e del movimento anarco-punk parigino degli anni ’90. Il quintetto Oi! street punk si dichiara fortemente antifascista e anticapitalista.
In chiusura poi i rappresentanti più longevi del combat ska punk Oi!, ovvero la storica Banda Bassotti. Dal 1987 marchio di fabbrica per le loro canzoni generalmente antifasciste e politicamente impegnate. Nove elementi con fiati, sezione ritmica e chitarre porteranno sul palco dell’Estragon il meglio della loro produzione musicale.
Sabato 20 aprile Dalle 16.15 fino all’01.00 Estragon Club Via Stalingrado, 83 – Bologna Ingresso Euro 23 Infoline 051323490
Nuovo appuntamento con EastMarket, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare. 300 selezionati espositori da tutta Italia tornano con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Dai più ricercati capi d’abbigliamento vintage all’artigianato più raffinato, dai più rari dischi in vinile ai colorati complementi d’arredo. Negli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate, si possono trovare anche articoli di collezionismo, accessori, mobili, modernariato, usato, pulci, design, scarpe e borse, libri, fumetti, poster, riviste e stampe, elettronica, militaria, giochi e videogiochi, riciclo e riuso, stranezze varie, piatti, porcellane, utensili e molto altro ancora. Shopping con un occhio all’ambiente. East Market da sempre valorizza la cultura e la consapevolezza del riciclo, coniugando la bellezza estetica dei prodotti e la loro duratura funzionalità, senza quindi contribuire alla sovrapproduzione industriale di massa che inevitabilmente genera spreco e inquinamento. Moda, fai da te, mercato del riciclo che strizzano l’occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica, informando e sensibilizzando il pubblico sugli aspetti ecologici del mondo vintage.
Tra gli espositori presenti questo mese Susi Lee con le sue colorate illustrazioni, stampe e oggettistica customizzate. Le curiose t-shirt di Haze For Days, tra claim irriverenti e grafiche accattivanti. Spazio all’abbigliamento vintage Made in USA con Spaghettochild Research, che propone una vasta gamma di capi 80s e 90s con particolare attenzione al mondo skate.
Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest’ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un’offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.
domenica 10 marzo dalle 10 alle 21 Via Mecenate, 88/A – Milano Ingresso Euro 5 Infoline +393516559781
Disponibile in radio e nei digital store “Amati”, il nuovo singolo di AdriaCo, scritto dallo stesso artista, mixato da Marco Federico di Studio Miriam e masterizzato da Matteo Gabbianelli (kuTso Noise Home). Il videoclip – per la regia di Marco Aquilanti (Nuvole Rapide Produzioni) – è online su Youtube.
“Amati” è una ballad intima e vulnerabile, animata da una nervosa taranta e dal suono ostinato di una sveglia per scuotere dal torpore dell’apatia e della procrastinazione. Il brano risale agli anni universitari, precisamente al 2013.
“La quotidianità universitaria regala molta libertà dopo i ritmi alienanti del liceale, ma in questa libertà ci troviamo di fronte a noi stessi, così come siamo, nello specchio. Tanti interrogativi partono proprio da lì, dal momento in cui per la prima volta, senza più l’alibi di uno schema, cominciamo a capire che ciò che siamo dipende da noi e dal modo in cui noi stessi per primi ci percepiamo”, dichiara lo stesso cantautore.
Il tema dello specchio già presente nel primo singolo “Cicatrici” ritorna, ma questa volta a guardarsi negli occhi sono volti che parlano lingue diverse: “L’amore per me stesso è un sentimento che ho dovuto costruire quasi da zero e i lavori sono ancora in corso. In quegli anni portavo con me un bagaglio emotivo molto pesante che non mi permetteva di vivere serenamente e aprirmi alla possibilità di una relazione. Voci di incoraggiamento e di amore arrivano da lontano, ma è una lingua che l’Adriano di quel tempo non conosce e non può ancora fare sue quelle parole”.
Questo è il secondo singolo dell’album “Collezione di Arretrati” che uscirà nei prossimi mesi. Sarà un lavoro fortemente autobiografico, che racconta l’evoluzione e la crescita avvenuta negli ultimi 10 anni, affrontando il tema dell’ansia e delle sfide che un giovane adulto affronta nel trovare il proprio posto nel mondo, tra università e progetti di vita, fino ai recenti cambiamenti, l’uscita dal nucleo familiare, il trasferimento a Garbatella e le difficoltà del progetto ACo. I numerosi stop legati alla pandemia e al rinnovo totale della formazione, offrono l’occasione per un “restyling” del progetto, che cambia nome in AdriaCo.
Adriano Meliffi nasce a Roma nel 1990. Cresce al Quadraro, in una famiglia in cui la musica è sempre presente, così a 14 anni, con lo studio del pianoforte classico, inizia a scrivere quelle canzoni che tuttora suona e canta. La musica classica è stata una fonte di ispirazione, in particolare il periodo romantico e impressionista. Le sue canzoni infatti si allontanano spesso dalla forma convenzionale e dalle armonie più comuni nel pop. Nel corso degli anni ascolta artisti molto diversi tra loro, dal mondo alternative al mainstream e spaziando dal rock, al pop, al cantautorato italiano e internazionale, fino al progressive, al soul, all’elettronica e alla world music. Da questo background eterogeneo deriva uno stile eclettico e difficilmente classificabile.
A 19 anni inizia a studiare canto moderno e fonda la band Chimestorm. A 24 anni, dopo una laurea in Scienze Naturali, intraprende il corso di diploma in canto al Saint Louis College of Music, approdando infine all’insegnamento in diverse scuole di musica romane. Negli anni di formazione, entra in diversi progetti tra cui i cori Le Mani Avanti e Flowing Chords e la rock band VEMM. Prende parte inoltre come corista a diverse produzioni, collaborando tra gli altri con Diodato, Roy Paci, Arisa, Beppe Vessicchio, Tullio De Piscopo, Shorty, Ainé, Serena Brancale e Achille Lauro.
Dopo essere stato selezionato due volte per aprire il raduno-concerto della cantante Elisa al Viper di Firenze (2012 e 2015), avvia il progetto solista, cominciando a pubblicare online alcune demo e sperimentazioni sotto lo pseudonimo ACo. Nel 2016 rilascia su YouTube la playlist ACo(ustic) e l’anno dopo esce il primo EP, chiamato (N), registrato al Village Recording Studio. Dal 2020, inizia a lavorare sul suo primo vero e proprio album, Collezione di Arretrati, un lavoro fortemente autobiografico, che racconta l’evoluzione e la crescita avvenuta negli ultimi 10 anni, affrontando il tema dell’ansia e delle sfide che un giovane adulto affronta nel trovare il proprio posto nel mondo, tra università e progetti di vita, fino ai recenti cambiamenti, l’uscita dal nucleo familiare, il trasferimento a Garbatella e le difficoltà del progetto ACo. I numerosi stop legati alla pandemia e al rinnovo totale della formazione, offrono l’occasione per un “restyling” del progetto, che cambia nome in AdriaCo.
Chi è AdriaCo? Racconta lo stesso artista: “AdriaCo è il mio alterego musicale, è un uomo adulto che fa pace col passato, conservando un rapporto con ciò che è stato, ma rinnovandosi per scoprire nuovi modi di esprimersi ed essere libero. AdriaCo è la naturale evoluzione di ACo e ne conserva l’idea di fondo, che non possa esistere Adriano senza il Co, fatto di persone che credono nel progetto e lo portano avanti insieme, ma parafrasando il vecchio motto: ACo non sono solo io, AdriaCo sono decisamente io, più di quanto lo sia stato mai. ACo continua ad essere l’abbraccio da cui nasce la mia musica, AdriaCo è il mio desiderio di essere e riconoscermi in quell’abbraccio”.
CREDITS AMATI
Testo: Adriano Meliffi
Musica: Adriano Meliffi con contributi di Jacopo Mariotti, Giuseppe Di Pasqua, Emanuele L. Andolfi
Due giorni dedicati all’abbigliamento vintage e second hand in tutte le sue forme, questo è Retrograde il garage sale più grande d’Europa firmato East Market che torna sabato 3 e domenica 4 febbraio nel cuore di Via Tortona. Sarà a disposizione del pubblico uno spazio interamente dedicato alla moda, con oltre 90mila capi selezionati per tutte le tasche con la più ampia varietà di stili, colori e forme dagli Anni ’60 agli Anni ’00. Grazie all’esperienza dello staff di East Market, che ha reso celebre sia l’evento domenicale come lo Shop e Lo Specchio di Alice, saranno disponibili migliaia di proposte per uomo e donna tra capi e accessori selezionati. I più trendy abiti di seconda mano tra pelle, t-shirt, blazer, loden, pellicce, gonne, bomber, workwear/militare, kilt originali e accessori. Vasta scelta di denim tra pantaloni, giacche e camicie in tutti i lavaggi e taglie e nelle colorazioni tie-dye. Calzature dai più classici Dr. Martens alle sneakers più colorate. E ancora iconici giacconi come Wrangler, Lee, Levi’s e Carhartt, montoni, felpe college customizzate e molto altro. Retrograde segue la mission generale di East Market, ovvero, valorizzare la cultura e la consapevolezza del riciclo anche attraverso la comune pratica dello shopping. Coniugare la bellezza estetica dei prodotti e la loro duratura funzionalità negli anni, senza però abusare della sovrapproduzione industriale di massa che inevitabilmente genera spreco e inquinamento. Sempre presenti all’evento le ceste delle occasioni. Diversi corner con una selezione di prodotti a prezzi ribassati. Borse e borsoni, merchandising delle band pop e rock, cravatte e papillon di seta, velluto, pelle e anche firmate. Non solo: zainetti, gilet e leggings per tutti i gusti e le taglie. Confermata per questa edizione la upcycle area. Uno spazio a cura del laboratorioserigraficoGuerrillab, dove il pubblico potrà customizzarei propri acquisti direttamente all’evento. Stampe, disegni e scritte personalizzate per tutti i gusti da applicare sui capi preferiti. Per coinvolgere il pubblico in un’esperienza a 360°, sarà a disposizione anche una game area gratuita dal gusto tutto retrò. Quattro veri cabinati Arcade originali Anni ’80 dove potersi cimentare con i giochi più iconici dell’epoca: da Tetris a Pac-Man, da Donkey Kong a Super Championship Sprint e molti altri ancora.
Sabato 3 e domenica 4 febbraio Via Tortona, 30 – Milano Dalle 10 alle 20 Ingresso Euro 4 Infoline +393516559781
Neon Rain è il titolo del nuovoalbum della formazione romana The Public Radar, disponibile da giovedì 25 gennaio in tutte le piattaforme digitali pubblicato da Pop Up Records.
La band nata nel 2012 composta da Max Alto (voce e chitarra) e FrancescoConte (chitarra e synth), torna oggi a quasi 10 anni dal precedente “A new sunrise” con un lavoro che conferma lo stile e la visione che ha sviluppato negli anni.
Per questo disco si sono avvalsi della collaborazione del produttore inglese Steve Lyon, già dietro al mixer per gruppi iconici come Depeche Mode e Cure. Il tocco di Lyon, che ha co-prodotto assieme alla band tutto il disco, è evidente proprio per le sonorità che attraversano le tracce. Un pop melodico a base electro, con influenze che si spostano tra retro wave e synth pop, un vero e proprio tributo all’immaginario sonoro degli Anni ’80. Ma la mission dei The Public Radar non è una mera operazione nostalgia. Gli arrangiamenti, la scelta dei suoni, il retrogusto malinconico delle linee vocali, mettono a fuoco un progetto ben preciso: sviscerare, interpretare e attualizzare ciò che quegli anni hanno rappresentato nell’essenza più profonda. Se per i testi si sono affidati ad Andrew Mecoli, la realizzazione del disco è stata completata tra il The Shelter Room studio di Roma e il Panic Button Studios di Londra, con il master finalizzato allo Studio Gröndahl a Stoccolma da Thomas “Plec” Johansson.
Così Neon Rain si presenta come un bouquet di vibrazioni scintillanti, caleidoscopiciloop di synth, beataccattivanti che omaggiano le band più significative di quell’epoca: dai Depeche Mode ai Duran Duran, dai Visage ai Soft Cell. Il tutto con un approccio moderno, ma anche fuori dal tempo. L’intento della band era di creare qualcosa di ballabile e melodico, ma al contempo permeato di quell’inquietudine tipica del filone dark wave. L’ideale colonna sonora di un film distopico o di un videogioco generazionale, tra suoni incisivi ma seppur non aggressivi.
Se questo disco è figlio degli ascolti e dell’apparenza generazionale della band, non vuole essere un mero esercizio di stile rivolto a quella fascia d’età. La fluidità delle canzoni, infatti, non solo soddisfa quelli che sono gli amanti del genere, ma respira perfettamente la contemporaneità dei nostri giorni.
La pubblicazione è accompagnata dal videoclip della traccia Endless firmato dai registi Giulio Dell’Aquila e Pierfrancesco Bigazzi. Un concpet visuale che rimanda all’impronta estetica e culturale della band.