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  • Mare, sole, reggae e Rototom Sunsplash 2023: il festival che vibra giorno e notte e si vive in famiglia

    Mare, sole, reggae e Rototom Sunsplash 2023: il festival che vibra giorno e notte e si vive in famiglia

    L’iconico leone, segno di identità del Festival Reggae Internazionale Rototom Sunsplash, emette il suo inconfondibile ruggito per dare ritmo a una nuova esperienza di vacanza, culturale e sostenibile a 360°, della durata di sette giorni nella ‘città del reggae’, che rinasce ogni estate a Benicàssim, 6 chilometri di spiaggie, percorsi verdi ciclabili, panorami e trekking mozzafiato dalle montagne circostanti. Una città nella quale il sole non tramonta e che offre al pubblico – più di 200.000 persone dai cinque continenti unite dalla musica giamaicana come filosofia di vita – fino a 18 ore di attività quotidiane per tutte le età e nella quale spicca una line up di alto livello che propone artisti internazionali come la band britannica UB40, il premio Grammy Kabaka Pyramid e Protoje, artista di punta in Giamaica.

    La 28ª edizione dell’esperienza Rototom Sunsplash si prepara ad atterrare di nuovo, dal 16 al 22 agosto 2023, a Benicàssim e a tessere ancora una volta quel mosaico di sensazioni che la trasforma in un appuntamento atteso e unico. Mattine in spiaggia con Solé Rototom Beach protagonista e pomeriggi di danza africana e laboratori artistici, sessioni di yoga e proiezioni di film, tramonti al ritmo di batucada davanti al Main Stage, arte, convivenza, impegno, attivismo sociale e ambientale, gastronomia planetaria, notti di concerti e luna piena e albe di dancehall e dub delineano i confini di questo progetto inclusivo e indipendente con la vocazione a cambiare il mondo. Un incontro multiculturale, famigliare e impegnato, come mettono in evidenza il suo motto di quest’anno, ‘United for peace’, e la sua politica ambientale plastic free rivolta a neutralizzare l’impronta di carbonio scommettendo sulle energie rinnovabili, il riciclo e l’uso efficiente dell’acqua.

    Questo doppio impegno sociale e ambientale sarà presente in tutte le aree extra musicali del Rototom. Sono tutti questi spazi, ricchissimi di attività e offerte culturali, che costituiscono il segno distintivo che fa del festival, nato nel nord Italia e con base in Spagna dal 2010, un raduno che va oltre la musica. Diverso. Unico. Aperto.

    Un’esperienza accessibile sotto tanti punti di vista – con entrata gratuita per i minori di 13 anni e i maggiori di 65 – da trascorrere in famiglia grazie ad aree per i più piccoli come Magicomundo, dedicata al gioco, al circo e all’apprendimento, o la popolare Teen Yard, rivolta a un pubblico adolescente, con zona skate, parkour e laboratori dedicati. Grazie anche alla peculiarità dell’area concerti nella quale si erige la città del reggae lo spazio è agibile, sicuro, senza affollamento, pensato per tutti i tipi di pubblico, e dispone di una vasta zona camping verde e con piazzole riservate alle famiglie e ai gruppi di amici.

    Rototom Sunsplash è anche un festival per riflettere e cambiare il mondo nello spazio di dibatti del Social Forum o del Jamkunda, che ha come fulcro la danza e la cultura africana. Senza dimenticare la gastronomia offerta dai tantissimi ristoranti i cui diversi sapori stimolano il palato prima e dopo i concerti.

    E il tutto con la musica giamaicana epicentro di altri luoghi irrinunciabili come la House of Rastafari o la Reggae University, pilastri della cultura reggae e rastafariana, a dare il ritmo a un’edizione che già delinea, a quattro mesi dal decollo definitivo, un progetto artistica di alto livello con più di 60 nomi in line up.

    Main Stage

    Le prime conferme portano sul Main Stage la mitica reggae band di Birmingham UB40, che irromperà al festival guidata da Ali Campbell per condividere con il pubblico oltre 45 anni di carriera; e dalla Giamaica arriveranno Kabaka Pyramid, recentemente premiato con un Grammy, e Protoje & The Indignation.

    Dall’isola caraibica arrivano anche Barrington Levy, Capleton, Junior Marvin, chitarrista dei Wailers di Bob Marley, Don Carlos, Anthony B., Lila Ike, Mutabaruka, Johnny Osbourne e il collettivo Inna de Yard. Il viaggio continua attraverso la scena musicale africana (Yemi Alade dalla Nigeria e l’ivoriano Tiken Jah Fakoly) ed europea, con Steel Pulse (UK) L’Entourloop e Biga Ranx (Francia); Gentleman dalla Germania e il fenomeno spagnolo Zoo.

    L’internazionalità della line up è caratterizata anche dall’ingresso del rapper argentino Trueno e da Queen Omega & The Royals Souls di Trinidad e Tobago; oltre che dai giamaicani Willi Williams e Linval Thompson insieme a Lone Ark.

    Lion Stage

    La line up cresce con un altro cardine del festival, il Lion Stage, nel quale debutterà l’australiano Dub FX e dove sfileranno la reggae band tunisina Gultrah Sound System, il britannico Vandal e Geo & The Upright Ones, dalla Giamaica.

    A rappresentare il resto del mondo gli italiani Train to Roots, la cantautrice Pongo dall’Angola, la band argentina Nonpalidece, Som Rompe Pera dal Messico, il trio residente a Londra Gaudí + Don Letts ft Earl16. E poi Katchafire dalla Nueva Zelanda, la giamaicana Jaz Elise, gli statunitensi Indubious. Fra gli spagnoli suoneranno sul Lion Stage Lia Kali, Boom Boom Fighters & Cookah P e Juantxo Skalary & La Rude Band.

    Dancehall e Dub Academy

    L’area Dancehall presenta i giamaicani Chi Ching Ching, Code Red Sound e Freddie Krueger; la britannica Lady Lykez; il sud sudanese Dynamq; Tasha Rozez (Gunz’n Rozez) dal Canada; il gruppo femminile Pretty Gang Collective e Phonatics dalla Germania; gli italiani Heavy Hammer e Huntin Sound e infine lo spagnolo Dj Lion.

    Per la Dub Academy quest’estate passeranno Scientist Sound & Friends ft Joseph Lalibela, Reuben Gondar, Messenger Douglas, Prince Jamo, Ras Nicholas; Channel One; Classic Wonder Veterans ft Solo Banton; Jah Version e Raggattack che celebra i suoi 20 anni di carriera con Supah Bassie e molti altri ancora che saranno annunciate nelle prossime settimane.

  • Studio Illegale, per gli amori e i sogni dei vent’anni non è mai “Troppo Tardi”

    Studio Illegale, per gli amori e i sogni dei vent’anni non è mai “Troppo Tardi”

    Troppo Tardi” è il titolo del nuovo album della formazione viterbese Studio Illegale, disponibile da venerdì 14 aprile in tutte le piattaforme digitali pubblicato da La Grande Onda e Redgoldgreen

    Gli amori dei vent’anni, sogni e speranze generazionali. Questo e molto altro nel disco della band composta da Matteo Piermartini (voce), Giuseppe Maria Ceccarini (batteria), Andrea Romoli (basso), Daniele Gregori (chitarra), Saverio Beccaccioli (trombone e chitarra) e Niccolò Testa (tromba e tastiere).

    “Troppo Tardi” è un debut album di svolta, quando la band ha dimesso sonorità frenetiche e chitarre graffianti tra ska e reggae-punk, per abbracciare un indie pop melodico e coinvolgente.

    Cantautorato profondo ma con una vibrazione pop che si riflette nei testi, come negli arrangiamenti presenti nelle nove tracce. Un quadro dipinto con l’aiuto del produttore Emiliano Rubbi al Sonus Factory, perfezionato con Andrea Leuzzi nello studio della storica band italiana Otto Ohm e completato poi con la produzione di Filippo Moreschini.

    Conosciuti dai più come “quelli che fanno indie, ma con le trombe”, la band sceglie proprio questa cifra stilistica come marchio della sua produzione musicale. Nella loro visione artistica ci sono persone che sono di passaggio, proprio come la luna e il sole nell’arco della giornata. Ci sono amori che se ne vanno per sempre, con cui hanno condiviso tutto e che ora sono estranei, ma vicini. L’amore dei vent’anni che sfuma in un sogno onirico e che lascia spazio alla malinconia dei ricordi e alla sofferenza della mente. Ma la luna rimarrà sempre luna, come pure il sole rimarrà sempre tale.

    L’album è accompagnato dal videoclip della traccia “Maledetta canzone” firmato dal regista Gabriele Rosciglione. Le scene del ritornello sono costruite in maniera che i loro corpi siano lasciati riposare immobili, mentre le strofe vedono la band rianimata tra palloncini e una citazione dei celebri cartelli di “Subterranean Homesick Blues” di Bob Dylan.

  • It’s The Joint! chiude la stagione con Nitro

    It’s The Joint! chiude la stagione con Nitro

    Al via giovedì 11 maggio a Largo Venue il nuovo appuntamento con le serate Hip-Hop firmate It’s The Joint!, dove questa volta l’ospite della serata sarà il rapper vicentino Nicola Albera, meglio conosciuto come Nitro.

    It’s The Joint! è un evento Hip-Hop con musica suonata dal vivo, una piattaforma dove si incontrano musicisti, cantanti, rapper, DJ e beatboxer per superare confini e generi musicali. Questo è It’s The Joint! dove una volta al mese la resident band Dumbo Station insieme a Danno dei Colle Der Fomento e alla crew Do Your Thang, condurranno la serata coinvolgendo numerosi ospiti a esibirsi con loro sul palco.

    La special guest di questo mese è Nitro, artista che si è avvicinato all’Hip-Hop grazie al freestyle nel 2007. MC di punta dell’etichetta Machete ha all’attivo cinque album. “Outsider” è il titolo dell’ultimo lavoro pubblicato lo scorso aprile che l’artista ha commentato: “Outsider è chi opera in campo letterario e artistico ed è al di fuori di ogni scuola o movimento. Chi sente di non appartenere a niente. Outsider sono io”. Sul palco di Largo Venue, Nitro si esibirà assieme alla Dumbo Station proponendo una selezione dei suoi successi riarrangiati per l’occasione.
    La seconda parte della serata vedrà l’esibizione del rapper e produttore romano Suarez, già membro delle crew Nacapito e Gente de Borgata. Ma anche live set di Pacman XII e della crew Do Your Thang, in consolle DJ Gengis. I Dumbo Station sono Benjamin Ventura (tastiere), Paolo Zou (chitarra), Stefano Rossi (basso) e Davide Savarese (batteria).

    Questo è l’ultimo appuntamento del ciclo It’s The Joint!, che si ferma per riprendere in autunno, ma gli organizzatori non escludono una serie di speciali date estive.

    Giovedì 11 maggio   

    Ore 20
    Largo Venue
    Via Biordo Michelotti, 2 – Roma
    Ingresso Euro 15
    Infoline 0659875966

  • Neffa, arriva la ristampa di “Chicopisco” in vinile

    Neffa, arriva la ristampa di “Chicopisco” in vinile

    Pubblicato per la prima volta in CD nel 1999, “Chicopisco” è l’unico EP mai realizzato dal cantante Giovanni Pellino meglio conosciuto come Neffa. “Chicopisco” che di fatto è il suo ultimo lavoro Hip-Hop, torna oggi in vinile pubblicato da Aldebaran Records in collaborazione con Pick Up Records e Universal.

    Per chi ama i suoni del funk Anni ’70 ed ha seguito il protagonista dell’album sin dai suoi esordi rap, questo lavoro rappresenta un titolo imperdibile. Il disco è composto da cinque brani prodotti dallo stesso Neffa (eccetto “L’incognita”, prodotta da Fritz da Cat), traccia che è un remix di “XYZ” che compare anche nel disco di Fritz da Cat “Novecinquanta”. Una forte presenza di liriche cantate, dimostra come questo lavoro sia un primo passo verso l’imminente svolta soul, dove questa scelta rende l’EP estremamente orecchiabile e molto improntato sui ritornelli. In particolare quelli di “Stare al mondo” e “L’incognita”, ma anche “Gran Finesse” che spicca per un’importante presenza dell’effetto vocoder. Per il remix di “XYZ” Neffa non segue l’abituale procedura che si segue in questi casi. Sceglie -infatti- di ri-cantare lo stesso brano sulla rivisitazione di Fritz da Cat, modificando però l’interpretazione e il testo. Con questo lavoro, Neffa decide estremizzare la ritmicità e la musicalità delle sillabe, sino a portarle ad un livello in cui è difficile distinguere il confine tra il senso compiuto delle parole e l’esercizio di stile. Flow e rime serrate, rendono queste tracce un caleidoscopio di musicalità e tecnica.

    Per questa nuova edizione, Aldebaran Records ha previsto 500 copie in edizione limitata numerate a mano, vinile nero 180 gr. 45 RPM per garantire una maggiore dinamica dell’ascolto.

  • Akes dal vivo al Traffic Club, quando la “vendetta” è nu metal

    Akes dal vivo al Traffic Club, quando la “vendetta” è nu metal

    “Revenge” è il titolo dell’ultimo album dell’artista romano Akes, che presenterà dal vivo in concerto giovedì 27 aprile sul palco del Traffic Club.

    Dieci brani tra rock, elettronica e nu metal seguono il filo conduttore del titolo: la vendetta. Rivalsa verso sé stesso, come spiega nelle tracce “Backdoor”, “30” e “Angelo caduto”, ma anche un attacco contro quelli che reputava essere veri amici come in “Amico mio”. E poi si scaglia contro ex colleghi in “Revenge” ed ex ragazze nel brano “80%”. Non mancano però episodi motivazionali, in particolare nella traccia “Corri”, dove Akes racconta la storia di un adolescente lasciando intendere in qualche modo un contenuto autobiografico. In “Revenge” però c’è spazio anche per la speranza come in “Per sempre”, momento dedicato ad un futuro amore che per lui sarà proprio quello decisivo. Significativo l’episodio crossover “Furia rossa” con Gel (Truceboys), dove Akes sfoggia forse per l’ultima volta le sue barre da ex rapper, celebrando definitivamente la transizione da urban a nu metal in compagnia di uno dei pionieri di questo genere in Italia. Chiude il disco “Croce sopra” con il feat. della cantante Cristina Lizzul, brano che rappresenta il suo modo di dare un taglio definitivo con i demoni del passato. Il piano sonoro dell’album è una completa cristallizzazione degli ascolti dell’artista: dal rock di Sum 41 e Skillet, all’alternative di Bring me the Horizon passando per i capiscuola del crossover Linkin Park. Il risultato è un sound sperimentale, ruvido ma melodico, ricco di contenuti e permeato di un immaginario sociale e culturale che si riflette nei suoi testi. Distorsioni sature, ritmiche serrate e insert electro, uniscono i fili di strofe e ritornelli carichi di vitale energia.

    In scaletta oltre a tutti i brani di “Revenge” anche alcuni estratti dai precedenti album “Amore 2.0”, “Me”, “Revolution” e “Anima digitale”. Sul palco Akes (voce), Dr. Wesh (sequencer), Bass Bunny (chitarra), Faith Innocence (basso, cori) e Gianluca Sassaroli (batteria). Special guest Gel dei Truceboys e Keshaz che presenterà la serata e canterà alcuni brani con la band, in apertura Alessio Torri e OX (Osmel Fabre), rock da Roma.

    Giovedì 27 aprile

    Ore 21.30

    Traffic Club

    Via Prenestina, 738 – Roma

    Ingresso Euro 10

    Infoline 3280547412

  • Il ritorno dei Romandergound è “Palingenesi”, il nuovo album negli store

    Il ritorno dei Romandergound è “Palingenesi”, il nuovo album negli store

    Palingenesi” è il titolo del nuovo album della formazione rap capitolina Romanderground, disponibile da venerdì 14 aprile in tutte le piattaforme digitali, pubblicato da Music Against the Walls. A distanza di cinque anni dal loro ultimo album, i Romanderground pubblicano un disco lavorato a dieci mani, se oltre a quelle dei membri del trio, si sommano quelle di Squarta e Gabbo (Cor Veleno) che hanno curato tutte le produzioni musicali.

    Senza troppi giri di parole, “Palingenesi” è a tutti gli effetti un disco motivazionale. 11 tracce che nell’ insieme raccontano di come bisogna lottare per guadagnarsi davvero la propria serenità. “Palingenesi” significa appunto “rinascita“: un percorso esistenziale – e a tratti spirituale – che i Romanderground raccontano con un’importante ricerca di contenuti e citazioni anche attraverso liriche e suoni sempre più potenti e moderni. L’evoluzione rispetto al percorso di questo gruppo è nella scelta delle metriche e nelle produzioni estremamente melodiche di Squarta e Gabbo, ma anche nel modo attraverso il quale vengono esplicitati i contenuti dell’album. Rispetto al precedente “Amor&Odio”, il linguaggio è decisamente più diretto ed indirizzato all’ascoltatore, affinché possa cogliere a pieno la profondità del messaggio. Anche Lo scenario “desolato” da accettare o combattere, realistico e a tratti pessimista del vecchio album, in “Palingenesi” lascia spazio ad un vero e proprio inno alla vita e alla sua bellezza (“La cosa più bella del Mondo”), all’essere umano e alle illimitate potenzialità di quest’ultimo in grado di cambiare volontariamente in meglio la propria condizione. Questo attraverso una profonda ricerca e rivoluzione interiore (“Palingenesi”, “Numeri 1”).

    “Palingenesi” è a tutti gli effetti un disco rap, ma questa volta Prisma e Mister T si misurano con produzioni musicali create in studio da zero; sono solo due infatti i campioni utilizzati per la produzione dei tappeti musicali.

    Il sound risulta fresco e moderno, le basi spaziano da ritmi aggressivi ed incalzanti (“Last Crew Standing”, “La forma dell’Acqua”, “Haka”, “I sentieri del CAI”) ad atmosfere dolci e melodiche (“Palingenesi”, “Grazie”, “La Cosa più bella del Mondo”).

    Ogni suono lascia spazio alle liriche innovative dei due MC, caratterizzate da metriche serrate e flussi decisamente freschi e originali, testi potenti, rime fortemente incisive ed incastri completi e sempre presenti. Sono proprio queste le scelte che rappresentano appunto la rinascita dei Romanderground come gruppo. La voglia di tornare sulla scena con qualcosa di nuovo, una mentalità diversa, più matura e soprattutto con un messaggio potente da dare: l’augurio e l’incitazione alla rinascita per chiunque ascolterà questo disco.

    Come per il precedente “Amor&Odio” i featuring sono pochi ma accurati, scelti con logica e criterio per rafforzare il valore artistico di alcune tracce. Ecco quindi che appaiono le strofe e i ritornelli di maestri veri e propri come Danno dei Colle Der Fomento, il veterano Hyst, ma anche quelli di artisti più giovani e promettenti come William Pascal (Do Your Thang) e Beatrice Gatto. Ogni collaborazione rende magicamente perfetto il brano in cui è presente e, inevitabilmente, va ad arricchire il valore artistico dell’album nel suo complesso. La “Palingenesi” dei Romanderground è iniziata.

  • Partirò per Bologna, all’Estragon la quinta edizione del festival punk ska

    Partirò per Bologna, all’Estragon la quinta edizione del festival punk ska

    Dopo il successo delle precedenti edizioni dove hanno partecipato decine di artisti da tutta Europa, migliaia di persone da tutta Italia, Francia e Germania torna il festival Partirò per Bologna, che deve il suo nome alla celebre canzone della Banda Bassotti. L’appuntamento è per sabato 29 aprile all’Estragon di via Stalingrado con dieci dei migliori artisti ska, punk, reggae e folk. L’apertura della serata è affidata alla band romana Pulkra. Power trio al femminile composto dalla cantante Francesca Legge, dalla percussionista Elisa Dori e dalla chitarrista Vanessa Simei. Il set prevede una selezione del loro repertorio che spazia dal folk alla musica popolare, dal blues al reggae. Segue il punk Oi! dei Lumpen, formazione cosentina composta da Silverio Tucci (voce/chitarra), Mattia Tucci (basso) e Mario Lo Polito (batteria) è attivo dal 1999 con all’attivo numerosi live in tutta Europa. Sul palco una selezione della loro discografia e il recente singolo “We Will Stand Together”. Ancora Gli Arpioni, collettivo ska composto di più di dieci elementi e nato nel 1990 a Bergamo. Nel corso della loro carriera hanno reinterpretato alcuni classici italiani degli Anni ’60 tra cui spicca “Operazione Sole”, il primo brano ska italiano lanciato nel 1966 da Peppino di Capri. Il programma prosegue con Shots in the Dark, ensemble ska romana composto da nove elementi. Dal 1999 propongono una miscela di foundation ska e rocksteady, rivisti anche in chiave moderna. Per l’occasione presenteranno il loro ultimo album “Chicken Blues” pubblicato lo scorso anno. L’unico ospite straniero di questa edizione è il Dr. Ring Ding. Nome d’arte del tedesco Richard Alexander Jung, è un veterano della scena reggae, 2 tone, dancehall e ska europea. Attivo dal 1987, il cantante vanta una discografica comprendente 8 album e quasi 40 tra singoli ed EP. Sarà poi la volta dei romani Klaxon. Pietre miliari dello street punk Made in Ita, attivi dal 1979, i quattro musicisti sono considerati una delle realtà più espressive e di maggior risalto del settore. Il loro ultimo album intitolato “Tutti contro tutti” pubblicato lo scorso anno. Tornano anche gli Atarassia Gröp di Filippo Andreani. Band combat rock punk folk da Como, attiva dal 1993. Testi impegnati e sonorità crude, non disdegnano il mondo ultras. Proprio quest’anno festeggiano trent’anni di attività, e presenteranno dal vivo il loro nuovo EP dal titolo “Brace sotto cenere”. Giancane, pseudonimo di Giancarlo Barbati, è un cantautore e chitarrista ex membro del Il Muro del Canto. Si esibirà in un set acustico tra folk e punk rock, proponendo estratti dai suoi ultimi lavori tra cui la colonna sonora della serie “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare. La scaletta avrà poi in programma il set de Gli Ultimi, quartetto punk romano attivo dal 2008. Il loro ultimo album “Sine metu” è stato pubblicato nel 2021 con influenze di band internazionali come Rancid, Dropkick Murphy’s, Social Distortion e Street Dogs. In chiusura poi i paladini del combat ska punk Oi!, ovvero la storica Banda Bassotti. Dal 1987 marchio di fabbrica per le loro canzoni generalmente antifasciste e politicamente impegnate. Nove elementi con fiati, sezione ritmica e chitarre porteranno sul palco dell’Estragon il meglio della loro produzione musicale.

    Sabato 29 aprile  
    Dalle 16.30 fino all’01.00
    Estragon Club

    Via Stalingrado, 83 – Bologna
    Ingresso Euro 20
    Infoline 051323490

  • Pierpaolo Capovilla e The Old Skull nel limbo della malattia mentale

    Pierpaolo Capovilla e The Old Skull nel limbo della malattia mentale

    Limbo”” è il titolo del nuovo singolo e videoclip della formazione The Old Skull realizzato assieme a Pierpaolo Capovilla, disponibile da martedì 11 marzo in tutte le piattaforme digitali pubblicato da TAK Production.

    La band metal rapcore romana che coinvolge abitualmente musicisti soprattutto dal mondo rap, questa volta ha collaborato con uno dei nomi storici dell’indie rock italiano. Il cantautore Pierpaolo Capovilla, già fondatore degli One Dimensional Man e de Il Teatro degli Orrori. Figura di riferimento per tutta la scena alternative nel nostro Paese, Capovilla è attivo dalla metà degli Anni ’90 tra musica, teatro e letteratura.

    La band composta da Luca Martino (batteria), Francesco Persia (chitarra), Emanuele Calvelli (basso), Alex Merola (chitarra) e Snifta (DJ), concede alle liriche cavernose di Capovilla un tappeto di chitarre distorte e ritmiche scarne. Lo scambio tra i cantanti sfocia nel ritornello che evoca la tematica del brano: la malattia mentale. Questa, troppo spesso si manifesta senza nessun preavviso, creando un prima e dopo tra il te che conoscevi e quello che stai diventando, una forma alterata, che hai difficoltà a riconoscere. A complicare la situazione c’è un fortissimo stigma sociale rispetto a problematiche del genere, che non aiuta minimamente chi ne è colpito. Il brano, così come il video, cercano quindi di descrivere il limbo di chi cerca di sopravvivere quotidianamente alla malattia mentale. Il progetto è il naturale sfogo artistico di riflessioni ed esperienze personali legate a questi temi, particolarmente sentiti dalla band.

    Obiettivo del progetto è quello di sostenere l’Onlus Solaris ODV (organizzazione romana di volontariato costituita da familiari e persone con sofferenza mentale) al fine di spronare chi necessita di un supporto a chiedere aiuto.

    Il singolo è accompagnato dal videoclip realizzato da Valerio Persia. Una sequenza di immagini in esterna tra giorno e notte, raffigurano un gruppo di ragazzi che percorrono spazi urbani. Tra primi piani e suggestivi scorci la narrazione scenica vuole rappresentare proprio il concetto del brano.

  • “Music paranoia”, un libro racconta misteri e leggende metropolitane della musica

    “Music paranoia”, un libro racconta misteri e leggende metropolitane della musica

    Segreti, leggende e cospirazioni. Dal misterioso incidente in moto di Bob Dylan alla celebre teoria per cui Paul McCartney sarebbe morto e poi sostituito da un sosia. Dal presunto omicidio di Kurt Cobain all’affiliazione di Britney Spears con la CIA, passando per riti satanici, massonerie e la società segreta degli Illuminati. Questo e molto altro nel libro “Music paranoia” di Epìsch Porzioni, da mercoledì 5 aprile in libreria e negli store digitali pubblicato da Il Castello marchio Chinaski Edizioni.

    L’autore ha analizzato oltre 50 casi di musicisti dagli Anni ’60 ai giorni nostri, evidenziando un filo conduttore che lega teorie cospirazioniste, leggende metropolitane, politica, società e internet.

    Se la cantante dei Blondie Debbie Harry pare sfuggita a un noto serial killer, Jimi Hendrix sarebbe in realtà il celebre attore Morgan Freeman. Tra il serio e il grottesco, Porzioni oltre a riassumere i cenni biografici più importanti degli artisti menzionati, propone uno studio sugli scenari dove fioriscono e si diffondono queste teorie. Se molti pensano che Avicii, Chester Bennington e Chris Cornell siano stati uccisi da una setta di pedofili, nondimeno Jay–Z avrebbe a che fare con la società segreta Gli Illuminati. Racconti inframezzati da uno spaccato storico, politico e sociologico che diventa indispensabile per capire e contestualizzare questi fenomeni. Un’antologia che divide in tre parti. Dagli Anni ’60 ai primi ’90, l’avvento di internet e infine la diffusione dei social network e il ruolo determinatamente del board 4chan o del movimento Anonymous. Uno schema che si ripropone e si aggiorna negli anni, rimodulando però la stessa ricetta fatta di suggestioni di massa, fake news e disinformazione. Se si pensa che Taylor Swift sia un clone o Justin Bieber parli con gli alieni, non stupirà che Stevie Wonder ci vede benissimo. I Kiss sono in realtà dei nazisti e Morrisey aveva previsto la morte di Lady Diana. Dall’antica Roma a QAnon, “Music paranoia” cristallizza i momenti più significativi nella storia delle paranoie e dei complotti, misurando con un approccio saggistico tutti gli elementi veri o presunti, che intervengono in questi fenomeni pisco-sociali. Dallo scontro tra civiltà all’ingerenza dei social network nella politica e nella società, dalle guerre mondiali alla recente pandemia fino all’analisi psicologica del “diverso”.

    Anche l’Italia fa la sua parte. Classici intramontabili come la coprofagia di Gianni Morandi o la sessualità di Amanda Lear, ma anche chicche riguardanti Pippo Franco che sarebbe stato ucciso e sostituito dal contrabbandiere Salatino Fulvio Franco. Non solo: Jovanotti farebbe parte della massoneria e Romina Power è una fervente sostenitrice della teoria delle scie chimiche.

    Ma almeno una cosa viene chiarita senza ombra di dubbio: Billy Corgan degli Smashing Pumpkins non è il bambino protagonista della serie TV Super Vicki.
    L’autore. Epìsch Porzioni mangia pane e musica. Insieme a Federico Traversa conduce sulle frequenze di Radio Popolare Network, il fortunato programma Rock Is Dead, dedicato alle morti misteriose dei volti noti e meno noti della musica, da cui è tratto l’omonimo libro. Al mondo chiede di essere amato ma da
    distante.

  • Sicily Fest 2023, i sapori della Sicilia diventano British e fanno impazzire Londra

    Sicily Fest 2023, i sapori della Sicilia diventano British e fanno impazzire Londra

    Dal 20 al 23 aprile torna a Londra l’ottava edizione di Sicily Fest, l’unica fiera enogastronomica londinese interamente dedicata alla Sicilia. Quattro giorni ricchi di contenuti e appuntamenti dedicati alle eccellenze enogastronomiche e culturali che rendono la regione famosa in tutto il mondo. L’appuntamento sempre al Business Design Centre, cuore pulsante del caratteristico quartiere Islington, prevede decine di stand esclusivamente dedicati al food, 5 cantine, 1 birrificio, 2 bar, 6 chef e sommelier, 16 masterclass comprensive di wine experience, 5 concerti di musica dal vivo e 6 DJ set.

    L’evento
    Nei 2mila MQ che occupano la parte centrale della venue, centinaia di prodotti caratteristici siciliani come capperi, mandorle, arance, pistacchi, sale, verdure e molto altro ancora, saranno presentati al pubblico nelle varie aree in cui è suddivisa la fiera. Decine di stand enogastronomici offriranno i tipici piatti dell’isola come gli gnocchi al pesto trapanese, pane e panelle, arancini, pane cunzato, panino con milza, pasta al nero di seppia e pasta pesce spada e melenzane. Spazio anche ai grandi classici della pasticceria dell’isola come cannoli, cassate, granite, crema di caffè, tiramisù al pistacchio e paste di mandorle. L’intera offerta prevede sempre prodotti per vegani, vegetariani, celiaci e kids.

    La mission
    Promuovere le eccellenze siciliane a Londra è una vera e propria mission, rivelatasi, edizione dopo edizione, una scelta apprezzata dal pubblico e non solo. Sicily Fest è diventata negli anni una piattaforma strategia tra B2B e B2C rivolta da un lato ai numerosi expat italiani e siciliani, ma anche a inglesi ed europei. Il “sicilian food” diventa al contempo un’attrattiva culturale e turistica per il pubblico, ma anche un’occasione di business per gli addetti ai lavori del settore ristorazione.
    Se lo scorso anno abbiamo rialzato la testa dopo l’emergenza pandemica, -dichiara Sarah Spampinato, fondatrice e project manager dell’evento- quest’anno sarà l’edizione del consolidamento: puntiamo alle 50mila presenze. E non ci fermiamo qui, siamo al lavoro per portare il format in tutta Europa”.
    Si rinnova anche quest’anno la partecipazione ufficiale della Regione Sicilia. Sarà presente infatti lo stand istituzionale dell’Assessorato al Turismo, una partecipazione che rientra nel progetto See Sicily e ritenuta strategica dall’assessore Elvira Amata, che dichiara: “La Sicilia a Londra, protagonista di uno dei più importanti street food europei. Un plauso agli organizzatori del Sicily Fest. Sono orgogliosa di appoggiare questo tipo di iniziative che riescono a condividere con il mondo tutti i prodotti tipici di questa nostra straordinaria isola: vino, pasta, frutta secca, cous cous, liquori, cannoli, arancini, sfince, pizza fritta, cassate saranno protagonisti per un intero week end nella metropoli più cool d’Europa. Turismo è anche lasciare tracce delle nostre tradizioni fino a diventare, conoscenza e identità anche negli altri paesi”. Nello stand della Regione, oltre all’assessore, sarà presente l’Associazione Florio per la valorizzazione del territorio attraverso, l’arte, la musica, la gastronomia, la cultura e il turismo come il Taormina Film Fest o il Sicilia Jazz Festival.
    In un momento storico, dove la cucina italiana è stata candidata come patrimonio immateriale dell’UNESCO, e dove, nei prossimi due anni si dovrà promuovere il nostro cibo in Italia e nel mondo, eventi come il Sicily Fest diventano veicoli fondamentali e di grandissima importanza -commenta Francesca Dassori (Direttrice APCI-UK)-. Come associazione professionale di categoria siamo orgogliosi di essere parte integrante di questo evento e di poter collaborare con i nostri chef, per portare avanti cultura e tradizioni culinarie all’estero”.
    Non è scontato. In Sicilia si mangia benissimo. Il “sicilian food” è un must per chiunque voglia avere a che fare con questo territorio ricco di tradizione e cultura millenarie. Street food autentico, non è solo buon cibo, è un pezzo di Sicilia, della sua tradizione, delle tante culture che l’hanno attraversata lasciando una traccia che si è stratificata fino a diventare reperto, conoscenza e identità. Una qualità che si estende dalle fertili pendici dell’Etna fino alla punta occidentale dell’isola in un viaggio del gusto, attraverso le eccellenze artigianali che preservano negli anni la qualità delle materie prime e dei prodotti. Tra le più significative rappresentanze L’Antica Dolceria Bonajuto, che da sei generazioni e da più di 150 anni produce artigianalmente cioccolato, dolci e torroni della tradizione modicana e siciliana, per lo più d’origine araba o spagnola, inserita anche dall’Eurispes tra le 100 eccellenze d’Italia.

    Masterclass e Wine Experience
    Completano l’evento 16 masterclass abbinate a una wine experience. Il pubblico potrà partecipare a una serie di appuntamenti condotti da chef e sommelier, dove poter assistere alla preparazione di varie ricette e successivamente degustare i piatti in abbinamento a una selezione di vini. Tra i contenuti caponata e piatti vegetariani, antipasti, pasta fresca, macco di fave e uno speciale focus dedicato al pistacchio tra dolce e salato in collaborazione con Pistì.

    Gli chef e i sommelier
    Tra gli chef che prenderanno parte all’evento ci sarà Theo Randall, inglese specializzato in cucina italiana. È il proprietario di Theo Randall all’InterContinental Hotel London Park Lane, premiato con una stella Michelin al The River Café di Londra. Loredana Crisafi docente chef e Fondatrice presso Myda Scuola di Cucina, lo chef executive direttore di produzione presso Bracco gastronomia italiana Rosario Matina. Vittorio Meli Head Chef presso Hyatt Place London City East e Carmelo Carnevale Presidente delegato dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani nel Regno Unito. Saranno poi presenti i sommelier di AIS (Associazione Italiana Sommelier) coordinati da Marco Oliveri.

    Le cantine, la birra e gli spirits
    Quattro prestigiose cantine siciliane porteranno i loro vini in fiera, dai rossi Nerello Mascalese ai bianchi Carricante, ma anche rosè e spumanti. Tra queste Baglio Oro da Trapani, Pietradolce da Catania, Tenute Lombardo da Caltanissetta, Tenute Foti Randazzese da Catania e Principi di Butera da Caltanissetta. Anche la birra protagonista di questa edizione con il birrificio artigianale catanese Sikulí che proporrà una selezione di bionde, rosse, imperial e molto altro. Passando alle gradazioni più importanti non mancheranno il gin e la vodka di Aquamaris, gli amari di Paesano e Picciriddu, e i liquori di Battiato Wine & Spirits.

    La musica
    Il programma musicale poi completa la manifestazione con un tocco di note siciliane. Nei quattro giorni dell’evento si susseguiranno i concerti di Sud Sound System, Vincenzo Spampinato, Lello Analfino (Tinturia), Sarah Jane Morris con Daria Biancardi e Davide Shorty. Mentre per i DJ set sono previste le esibizioni di Licht e 180gr Xperience.

    Le partnership
    Per l’edizione 2023 oltre alla prestigiosa partnership con la Regione Sicilia, Sicily Fest ha ricevuto anche il patrocinio da parte del Consolato Italiano a Londra, la collaborazione con APCI UK – Associazione Professionale Cuochi Italiani delegazione Regno Unito e il ramo britannico di Confassociazioni UK Confederation.

    giovedì 20 aprile dalle 18:30 alle 23
    venerdì 21 aprile dalle 12:00 alle 23
    sabato 22 aprile dalle 12:00 alle 21
    domenica 23 aprile dalle 11:00 alle 18:30

    Business Design Centre
    52 Upper Street
    Islington
    London N1 0QH
    Ingresso 4,5 £ giornaliero / 12 £ abbonamento
    Infoline IT +393401588750
    Infoline UK +447803534077