‘Il Ritorno di Cristoforo Colombo’: in prima nazionale, sab 26 giugno a Carpi, Alessandro Vanoli, Antonietta Bello e Carmine Ioanna

UN’ATTESA PRIMA NAZIONALE ALL’INTERNO DE ‘ACCADE D’ESTATE A TEATRO’,

 LA STAGIONE TEATRALE ESTIVA DEL TEATRO COMUNALE DI CARPI

 

L’ALTRO TEATRO

 

ALESSANDRO VANOLI

ANTONIETTA BELLO e CARMINE IOANNA

Il ritorno di Cristoforo Colombo

prima nazionale

sabato 26 giugno 2021

CARPI – CORTILE D’ONORE DI PALAZZO DEI PIO

Piazza Martiri

apertura porte ore 20:00 – inizio spettacolo ore 21.30

ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

prenotazione attiva da martedì 8 giugno al link: www.comune.carpi.mo.it/prenota-eventi

infoline: 059.649255

 

www.internationalmusic.it

 

ALESSANDRO VANOLI SI IMMEDESIMA

NEL GRANDE NAVIGATORE ED ESPLORATORE GENOVESE,

AFFIANCATO SUL PALCO DA ANTONIETTA BELLO

NEI PANNI DI ISABELLA DI CASTIGLIA

EDA CARMINE IOANNA ALLA FISARMONICA

Che senso ha ancora per noi Colombo?

Davanti alle condanne letterarie, alle statue distrutte, cosa deve fare, cosa deve dire uno storico?

Il racconto comincia da qui. All’inizio sembrerebbe quasi una lezione, se non fosse che, rapidamente, il passato e presente cominciano a mescolarsi. Tra statue da abbattere e carte da leggere, lo storico si ritrova ad incarnare sempre più il suo oggetto di studio e Colombo torna così a raccontare la sua storia. E dal suo punto di vista è una vita di glorie e trionfi; se non fosse che Isabella, la sua regina, lo riporta continuamente alla realtà.

In questo dialogo onirico tra il vecchio marinaio e la sua sovrana, ricompaiono uno alla volta i nodi di una vita. Le attese, gli studi, i viaggi e le scoperte, poi i trionfi. E la sfida, in quel mondo così lontano ed incomprensibile. Alla fine Colombo confessa la sua storia, racconta le sue avventure. E mentre parla, si dispiega davanti ai suoi e ai nostri occhi, quel mondo vastissimo che lui non ha mai saputo riconoscere fino in fondo. Incapace sino alla fine di comprendere il senso di quella via che lui stesso aveva tracciato. Colombo e Isabella continuano a parlare. E la loro storia, ormai è chiaro, parla di noi. Della nostra eternità, del nostro futuro, delle nostre radici.