Dopo lo straordinario successo ottenuto con le prime due release e con l’album d’esordio “Instabile” – che ha totalizzato oltre 1 milione di streams -, Relativo torna a far battere i cuori e le mani a tempo di musica con “Promessa”, il suo nuovo singolo.
Il componimento, che ha già superato i 200.000 streams a pochissimi giorni dall’uscita nei digital stores, riconferma il talento del rapper, poeta e scrittore campano, romano d’adozione, che continua a conquistare pubblico e critica grazie ad un’impronta stilistica unica, una scrittura incisiva e diretta e ad un flow travolgente che fa centro, coinvolgendo gli ascoltatori di tutte le età.
Su un beat attualissimo, curato da Kreed, che strizza l’occhio alle produzioni d’Oltreoceano, si posano gli incastri del talentuoso e brillante artiere, incastonati ad hoc su un testo ricco di astute e sagaci provocazioni, che mettono in evidenza un’incredibile maturità autorale nonostante la giovane età, caratteristica principale delle sue release, sin dagli esordi.
Con una metrica impeccabile, Relativo riesce a raccontare lo spettro di una generazione, la sua, spesso etichettata come superficiale e frivola, ma che si ritrova a lottare contro la solitudine e l’isolamento, moti d’animo che hanno come conseguenza ultima uno stato di smarrimento e depressione – «Ho i sogni chiusi nel cassetto, baby, non c’è più rispetto, io dico sempre cosa penso, ma per gli altri non c’ha senso»; «Vuoi sapere perché son caduto in depressione? Perché se ne sbattono di te le altre persone e rimani solo» -. Una condizione, frustrante e sconfortante, da cui, secondo l’artiere, si può uscire solo in un modo, impegnandosi in una “promessa”, quella di far leva soltanto su se stessi.
Sebbene il tema della salute mentale sia quanto mai attuale, specialmente nell’ultimo periodo di pandemia globale, la depressione è tutt’oggi una patologia gravissima ancora molto sottovalutata, in particolar modo nei bambini e negli adolescenti. Confusa spesso come naturale connotazione di un periodo di cambiamento e transizione, la depressione si insinua, come un demone nascosto e subdolo, all’interno della mente e dell’anima; un mostro silenzioso, ma al tempo stesso assordante, che può bussare alla porta di qualsiasi individuo, a qualsiasi età, ma che, tutt’ora, viene frequentemente equivocato come un momento passeggero e temporaneo, od, ancor peggio, etichettato come uno stigma sociale.
In questo componimento, il giovane cantautore dà libero sfogo alle proprie sensazioni, sensazioni che scorrono una dopo l’altra, in una lineare consequenzialità, come un fiume in piena che sfocia nel beat di Kreed, senza mai rompere gli argini dell’armonia sonora.
“Promessa” è un componimento che invita l’ascoltatore a raccogliere le proprie forze, a farsi coraggio, perché spesso, nella vita, possiamo contare soltanto su noi stessi. Relativo si medica le ferite e promette a se stesso di andare avanti, di proseguire il suo cammino, continuando a combattere contro un mondo che presenta a ciascuno di noi un conto composto da delusioni e difficoltà, ma da cui si può riuscire ad emergere, tornando sulla superficie della serenità, quello status emotivo di cui necessitiamo per vivere un’esistenza piena ed appagante, affine alle nostre passioni ed inclinazioni.
«Nonostante il tema della depressione abbia un ruolo centrale e dominante lungo l’intera durata del componimento – dichiara l’artiere –, penso a “Promessa” come ad a un vero e proprio inno alla speranza. Noi giovani ci troviamo spesso a fare i conti con un malessere ben più delicato e profondo rispetto a quanto si tenda comunemente a pensare. In questo pezzo ho voluto raccontare la dimensione oscura e disturbata della depressione, ma, al tempo stesso, fornire una chiave di volta a tutti quei giovani che, come me, l’hanno vissuta o la stanno vivendo. La soluzione per uscire da un problema è affrontarlo, con la consapevolezza che possiamo contare solo su noi stessi ed è proprio lì, dentro di noi, che dobbiamo ricercare la forza necessaria per far fronte ai problemi, sconfiggendoli e diventando più forti, maturi, consapevoli».