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  • Andrea Lucisano e La Volpe Sophia: il potere trasformativo di un semplice gesto in “L’Abbraccio”

    In occasione della 39ª Giornata Internazionale dell’Abbraccio, fondata nel 1989 e celebrata ogni 21 gennaio, La volpe Sophia, l’iconico personaggio educativo ideato dal filosofo, artista, musicista e regista Andrea Lucisano, presenta il suo nuovo singolo, “L’Abbraccio“. In un’epoca di distanze e divisioni, questo brano invita a riscoprire il valore di un gesto che abbatte barriere, riscalda l’anima, distende le tensioni e rafforza i legami.

    “L’Abbraccio”, come ogni progetto de La volpe Sophia, si caratterizza per un testo immediato e accessibile, che parla simultaneamente a tutte le generazioni. La canzone sottolinea l’importanza di un atto tanto semplice quanto rivoluzionario, «un bene che si dà e che ti ritornerà»: abbracciarsi per creare connessioni rigeneranti.

    Pensato per bambini e famiglie come momento di incontro e compartecipazione, restituendo rilevanza a una manifestazione d’affetto e accettazione che spesso viene dimenticata, questo singolo si inserisce in un percorso educativo che coinvolge le scuole e va oltre i confini nazionali. Attraverso flash mob e attività speciali, il 21 gennaio 2025 migliaia di alunni, insegnanti e genitori si uniranno simbolicamente sulle note del brano, estendendo il messaggio anche in paesi come Grecia e Tanzania. Un progetto formativo di portata globale che intreccia culture ed etnie, volto a connettere realtà diverse nel linguaggio universale della musica.

    Andrea Lucisano, che è anche presidente dell’associazione La Danza delle Farfalle, arricchisce questa proposta con l’impegno costante verso la creazione di materiali didattici e artistici. L’associazione, tramite iniziative come “L’Abbraccio”, mira a promuovere valori di bellezza, amore e condivisione, offrendo strumenti concreti per un’istruzione emotiva e culturale.

    «Un abbraccio è una casa portatile: un rifugio che possiamo costruire attorno a noi in ogni momento – afferma Lucisano -. L’arte e la formazione devono camminare insieme per creare un mondo migliore e con “L’Abbraccio”, io e volpe Sophia vogliamo ricordare a grandi e piccini che l’azione di stringersi può essere un dono prezioso, capace di trasformare relazioni e portare armonia.»

    Un’educazione alla bellezza potenziata dall’uscita di tre libri dedicati alla volpe Sophia, alleati preziosi per bambini e famiglie atti a riscoprire i princìpi della meraviglia, della gioia e della semplicità. Disponibili a breve sul sito www.ladanzadellefarfalle.com, i volumi rappresentano un ulteriore tassello nella missione ispiratrice ed edificante del progetto.

    Dal suo debutto, il personaggio della volpe Sophia ha conquistato il cuore di migliaia di persone. Protagonista di una serie televisiva educativa, la piccola volpe si è affermata come messaggera di valori senza tempo. Ogni iniziativa, come “L’Abbraccio”, incarna un impegno verso un futuro più solidale e sereno.

    La Giornata Mondiale dell’Abbraccio è anche un’opportunità per le scuole di partecipare attivamente. Gli insegnanti possono organizzare momenti collettivi in classe e inviare i video delle esibizioni all’indirizzo ladanzadellefarfalle@gmail.com. Il video più creativo riceverà in premio uno dei nuovi libri della volpe Sophia. Un concorso che non solo premia l’inventiva e la fantasia, ma diffonde un messaggio di empatia e collaborazione.

    Andrea Lucisano sottolinea la virtù della semplicità come antidoto alla complessità del mondo moderno:

    «Credo fermamente che diffondere messaggi di affetto e fiducia possa rendere il mondo un posto migliore. “L’Abbraccio” è il mio modo di contribuire a questa visione, con un gesto che tutti possono fare, ogni giorno. Viviamo in un tempo dove spesso dimentichiamo l’essenza delle cose. Riscoprire la forza immediata di un abbraccio è rivoluzionario, perché ci riconnette con ciò che conta davvero.»

    In un tempo dove tutto appare sempre più frammentato, riscoprire la forza istantanea di un abbraccio è davvero un atto rivoluzionario. È nella sua immediatezza che risiede il potere di trasformare la quotidianità, rendendo ogni giorno un momento speciale e ispirando fiducia nel futuro.

    “L’Abbraccio” è disponibile su tutte le piattaforme digitali e accompagnato dal videoclip ufficiale, visibile su YouTube.


  • “Love in Time” dei Nexus: quando ogni secondo conta

    Iniziare l’anno con un messaggio di connessione e armonia: è questo l’obiettivo di “Love in Time”, il nuovo singolo dei Nexus sull’importanza di vivere pienamente gli istanti che dedichiamo alle persone che amiamo. Il duo, formato da Tommaso e Michele, ci invita a fermarci e a considerare il valore delle connessioni, riscoprendo il tempo come un dono che trascende il suo semplice scorrere.

    “Love in Time” è un pop-dance dalle linee melodiche calde e dalle bassline marcate, in grado di combinare strofe dinamiche, hook emozionali e drop che catturano l’attenzione. L’obiettivo è trasformare ogni ascolto in un’opportunità, un’occasione per pensare ai momenti che condividiamo con coloro che ci circondano.

    Il brano trova la sua piena espressione nell’emotività del suo suono e nella riflessione che ci invita a fare: nato da due sessioni in studio, racconta, attraverso la sua architettura musicale, l’evoluzione di un rapporto che, costruito su piccoli attimi condivisi, si trasforma in qualcosa di unico, grazie alla volontà reciproca di essere presenti, non solo per l’altro, ma anche per se stessi.

    «Abbiamo dato vita a questa traccia riflettendo su come le relazioni evolvono nel tempo, crescendo attraverso i momenti trascorsi insieme – raccontano i Nexus -. Il nostro desiderio è che la musica diventi un catalizzatore di pensieri positivi e connessioni vere.»

    La genesi di “Love in Time” è il risultato di un processo creativo in studio tra sessioni solitarie e collaborazioni internazionali, con un cantante d’oltreoceano scoperto su Fiverr. Il titolo del pezzo riflette la sua chiave di lettura: il tempo come dono prezioso da offrire a chi amiamo, attraverso gesti semplici, capaci di rendere la quotidianità un’esperienza straordinaria.

    Nel testo, alcuni passaggi si rivelano particolarmente rilevanti: «I’mma give you all my time» («Ti darò tutto il mio tempo»), descrive il desiderio di dedicarsi completamente all’altro, mentre l’espressione «Wish I could press rewind, so I could give you all my time» («Vorrei poter premere il tasto rewind, per poterti dare tutto il mio tempo») racchiude il rimpianto di non poter tornare indietro per valorizzare meglio le relazioni. Infine, «Every second, every minute, every hour» («Ogni secondo, ogni minuto, ogni ora»), ripetuto più volte, sottolinea l’importanza di vivere appieno, puntando il focus sull’importanza del presente, che non deve mai essere dato per scontato. Questa ripetizione crea un senso di urgenza e di rinnovata percezione, spingendo l’ascoltatore a riconsiderare il proprio rapporto con il tempo.

    «Questo singolo rappresenta la nostra visione di armonia e benessere – prosegue il duo -, un mondo visto non solo per quello che è, ma per quello che vorremmo che fosse.»

    Dal loro debutto ufficiale nel 2022, i Nexus hanno ridefinito il panorama EDM italiano, fondendo influenze pop-dance con un approccio narrativo che li caratterizza. Dopo l’album d’esordio “S(he) Be(lie)ve(s)” e i singoli “Feel Without You” e “Honey (Shake It Up)”, “Love in Time” segna la tappa successiva del loro percorso, in cui ogni traccia è un invito a riflettere e connettersi, non solo con la musica, ma con il mondo che ci circonda.

    I Nexus non definiscono la loro musica né mainstream né underground, ma come un filo conduttore che unisce persone, emozioni e idee. Con “Love in Time”, Tommaso e Michele mettono in luce ancora una volta la capacità delle canzoni di migliorare la vita di chi le ascolta.

    Nel contesto di un’era in cui il tempo è spesso percepito come un bene fugace, “Love in Time” ci incoraggia a dedicare spazio e attenzione alle persone a noi care, a vivere il presente, a dedicare il nostro bene più prezioso a ciò che veramente conta. È un invito a non rifugiarsi nel passato, ma a vivere ora, con consapevolezza.

  • “Transustanzione”: quando il rock si fa riflessione su alienazione e libertà

    «Dio è morto, Nietzsche pure, ed io non è che stia così bene»: questa frase, che ribalta il celebre aforisma nietzschiano, trasforma la riflessione esistenziale in una constatazione pungente. In un mondo in cui i pilastri culturali sembrano crollati, il Rock’n’Roll diventa una possibile via di fuga, un simbolo di ribellione e vitalità. Ed è da questo presupposto, in un intreccio articolato di critica sociale, filosofia e ironia tagliente, che i Sümelga, in collaborazione con Al Vox, pubblicano il singolo “Transustanzione” (PaKo Music Records/Believe Digital), un brano che promette di stimolare il pensiero e suscitare nuove prospettive. La traccia indaga, con un linguaggio intellettuale e provocatorio, temi che spaziano dall’alienazione sociale alla ricerca di nuovi punti di riferimento culturali e spirituali.

    La canzone si apre riprendendo uno dei pezzi più iconici e nazional-popolari di Mina, “Zum zum zum”, qui utilizzato per richiamare il tormento di pensieri insistenti e inarrestabili, che introducono il tema centrale del brano. Le citazioni si estendono con il breve campionamento dell’inno nazionale, “Il Canto degli Italiani”, rafforzando il significato di un’Italia «che non s’è desta» e suggerendo una stagnazione ideologica che fa da sfondo alla narrazione.

    Nel testo, la frase «Cannibalismo domenicale niente di male» si staglia come una delle immagini più distintive, una metafora che racconta una società imprigionata in abitudini, per loro natura monotone e ripetitive. Questo concetto rimanda ad una routine automatica, quasi meccanica che, come un consumo simbolico, riduce il significato delle esperienze a gesti privi di profondità. L’allusione è a un comportamento iterativo che, pur avendo una funzione concreta, rappresenta un vero e proprio utilizzo vano delle emozioni, riducendole a vacui atteggiamenti e svuotandole della loro essenza.

    “Transustanzione” è una rappresentazione emblematica di un conformismo dilagante, lontano dalla ricerca di qualcosa di più “trascendentale”. Il tutto viene raccontato con una penna ironica e penetrante, che non risparmia colpi.

    Con un omaggio al teatro dell’assurdo di Ionesco e un’immersione nell’iconografia dantesca, i Sümelga ci conducono in un «girone a senso unico per peccatori precari», un inferno moderno in cui anche le trasgressioni si sono fatte veniali. Un ritratto che si discosta dall’ordine e dalla giustizia divina tradizionali di Dante, per raffigurare invece un caos contemporaneo che ci spinge a riflettere sulla società attuale.

    Tra alienazione e ironia, “Transustanzione” propone il Rock’n’Roll come antidoto al vuoto esistenziale e alla superficialità dilagante. È un’ode alla ribellione culturale e alla ricerca di significati più rilevanti, sia a livello individuale che collettivo.

    «Questo brano è nato dalla sensazione di smarrimento che molti di noi provano in una società sempre più frenetica e conformista – dichiarano i Sümelga -. Insieme ad Al Vox, abbiamo voluto usare l’ironia e la provocazione per portare in musica questi temi, unendo riferimenti filosofici e culturali al potere liberatorio del Rock’n’Roll. Speriamo di poter dare spunti di riflessione, ma anche un po’ di leggerezza».

    In un mondo che corre senza sosta, i Sümelga, insieme ad Al Vox, ci invitano a fermarci e guardare oltre, per scoprire nuove prospettive e ritrovare il potere liberatorio del rock. Questo singolo è una sfida a pensare, a cambiare, a vivere senza compromessi; un invito ad interrogarci sulla nostra realtà, lasciando spazio a una visione lucida e consapevole del presente.

  • “Stare nel mezzo è una scusa”: NEIDIA trasforma il simbolo della resistenza palestinese in un grido contro l’omertà globale in “Ana Dammi Falastini”

    Cosa significa appartenere a una causa che supera i confini dell’individualismo, del nazionalismo e dell’identità culturale? Con il coraggio di una voce che si assume la responsabilità di essere un ponte tra mondi, la cantautrice italo-egiziana NEIDIA porta avanti un messaggio di inclusione, resistenza e consapevolezza. Il suo nuovo singolo, “Ana Dammi Falastini”, ispirato alla frase araba resa celebre dal brano palestinese di Mohammed Assaf del 2015, censurato dai digital store nel maggio del 2023 e simbolo di resilienza, è una dichiarazione forte e inequivocabile: un’esortazione a prendere posizione, a non voltarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie.

    Con questa traccia, NEIDIA lancia un appello a chiunque sia disposto a guardare oltre le barriere, fisiche e ideologiche, e a farsi promotore di un cambiamento concreto in una società assuefatta all’indifferenza, con l’obiettivo di risvegliare il senso di responsabilità collettiva.

    Nata da madre italiana e padre originario del Cairo, NEIDIA, nome d’arte di Nadia Gomma, classe 1994, fonde nella sua musica sonorità mediorientali e atmosfere occidentali, dando vita ad un linguaggio artistico capace di superare confini geografici e culturali.

    «Con questa canzone ho voluto fare mia l’ideologia racchiusa nel titolo – sostiene -, superando i confini geografici e religiosi. Non è necessario provenire dallo stesso paese o pregare lo stesso Dio per sentirsi vicini a una causa che tocca tutti.»

    Scritto a quattro mani con Elya Zambolin, “Ana Dammi Falastini” di NEIDIA è un atto di denuncia contro l’omertà e l’indifferenza, una luce sul buio dell’imperturbabilità e del distacco dei più che mette in discussione le comode zone grigie in cui molti si rifugiano. «Le mani già sporche da tempo, gli occhi bruciati dal fumo di lacrime perse nel vento»: in versi come questo, la cantautrice lancia una critica aperta al sistema che alimenta, prospera ed incoraggia l’omertà e l’indifferenza, come lei stessa spiega:

    «Stare nel mezzo è una scusa: un comodo scudo per chi non ha il coraggio di schierarsi. Ogni volta che scegliamo di non agire, di non schierarci, stiamo inconsapevolmente dando forza a ciò che vogliamo ignorare. Con questa canzone, ho deciso di denunciare l’apatia e la manipolazione che permeano la nostra società: siamo modellabili come creta, vittime di un sistema che ci propone bugie confezionate come verità assolute. Ho voluto rompere questo meccanismo e invitare chi ascolta a fare lo stesso.»

    Un’affermazione che sottolinea l’urgenza di abbandonare l’immobilismo e riconoscere la responsabilità di ogni scelta, anche quella di non scegliere.

    Gli arrangiamenti, curati da Fabrizio Chiapello, bilanciano l’essenza del brano con un sound contemporaneo, capace di catturare l’attenzione di un pubblico trasversale. La produzione mira a mantenere l’intensità emotiva del pezzo, arricchendola di un’estetica sonora che dialoga con le nuove generazioni. Distribuita da Believe Digital per Moovon/Digital Noise, questa reinterpretazione si inserisce in un dialogo più ampio tra arte e impegno sociale, dimostrando come la musica possa ancora essere uno strumento importante per ispirare e mobilitare.

    Dopo il successo dei singoli “Cosplay” e “Medioriente”, NEIDIA, già nota per il suo ruolo di corista nei jingle di RDS e Discoradio dal 2022, amplia il suo repertorio, dimostrando una maturità e una sensibilità che affondano le radici in un equilibrio perfetto tra tradizione e attualità.

    “Ana Dammi Falastini” rappresenta per NEIDIA l’urlo di chi non ha più voce, «l’invito a non accettare passivamente le narrazioni che ci vengono imposte, a combattere contro l’apatia che ci rende complici di ingiustizie lontane e vicine».

    In una contemporaneità segnata dall’egocentrismo e dalla sovrapposizione di narrative preconfezionate, “Ana Dammi Falastini” di NEIDIA non è un semplice omaggio a un brano del passato, ma una chiave di lettura per il presente, un monito agli ascoltatori per interrogarsi sul proprio ruolo nel mondo.

  • Dall’amato Eduard di “Maggie & Bianca” a una ballad intensa: Sergio Melone e “The Reason Why I’m Broken”

    Sergio Melone, già noto al pubblico per il ruolo di Eduard Zonte nella celebre serie live action “Maggie & Bianca Fashion Friends”, compie un ulteriore passo avanti nella sua carriera musicale con il nuovo singolo “The Reason Why I’m Broken”. Dopo l’ottimo riscontro del debutto come cantautore con “With Me”, il poliedrico artista barese d’adozione romana torna con un brano che non lascia spazio a compromessi, una ballata cruda e senza filtri sul potere distruttivo delle parole. Ispirata a un episodio personale doloroso, la traccia invita a riflettere sulla responsabilità di ciò che diciamo e sulle conseguenze che le nostre affermazioni possono avere sugli altri, aprendo una riflessione necessaria sul nostro modo di relazionarci.

    Le parole, quelle lame sottili capaci di incidere l’anima e dividerla a metà, quei coltelli invisibili che affondano silenziosamente nella parte più vulnerabile di noi per lasciare cicatrici che non si rimarginano, ma continuano a pulsare, ricordandoci ogni giorno il loro peso. E da queste ferite prende vita “The Reason Why I’m Broken”, un brano che dà voce al dolore delle frasi pronunciate senza pensare e alle loro conseguenze sulla psiche di chi le subisce. Sergio ha scelto di trasformare la sofferenza vissuta in prima persona in un messaggio da condividere: una chiamata all’accortezza, un monito sul potere del linguaggio, che non si limita alla denuncia, ma apre alla consapevolezza e alla possibilità di rinascere attraverso esso.

    «Le parole hanno un peso enorme—spiega l’artista—possono costruire ponti o demolire mondi. Con questo pezzo volevo raccontare il dolore che ho vissuto, ma anche dare a chi ascolta la speranza di ritrovare se stesso e andare avanti.»

    Il testo diretto, privo di artifici, esprime lucidamente il dolore cieco e accecante causato da sentenze scagliate con leggerezza, come sassi che si trasformano in macigni, gravando su una fiducia tradita e su un sentimento infranto: «Wish I had stayed home that night of July, ‘cause now I’m struggling with all the pieces of mine. And maybe you don’t care, you didn’t even notice that the words you said are the reason why I’m broken» («Vorrei essere rimasto a casa quella notte di luglio, perché ora sto lottando con tutti i miei pezzi. E forse non ti importa, non hai nemmeno notato che le parole che hai detto sono la ragione per cui sono distrutto»).

    Con sonorità che oscillano tra malinconia e introspezione, la canzone racconta le conseguenze del nostro dire, ma apre anche a un messaggio di rinascita: c’è sempre una via per ricostruire ciò che è stato spezzato.

    Sergio Melone è il classico ragazzo della porta accanto, capace di raccontare con ironia e sincerità le esperienze e le difficoltà del quotidiano. Laureato in Lingue e Letterature Straniere all’Università La Sapienza di Roma e con un Master in Marketing, Sergio è noto anche per il suo impegno accademico e la versatilità artistica. La sua musica è lo specchio di una ricerca costante di equilibrio tra il desiderio di accettazione e la lotta interiore contro le insicurezze. “The Reason Why I’m Broken” rappresenta un tassello importante di questa narrazione, unendo le “scene tagliate” della sua vita, quelle emozioni nascoste che ci portiamo dentro ma non riusciamo mai a condividere, al riconoscimento del valore delle proprie ferite, che mediante l’accettazione e la consapevolezza possono diventare una grande fonte di resilienza.

    «Voglio che chiunque ascolti “The Reason Why I’m Broken” sappia che non è solo – conclude Sergio -. Le mie canzoni sono come i momenti mancati di un film. Attimi che avrei voluto vivere, conversazioni che ripercorriamo all’infinito nella mente, alla ricerca di un perché. È lì che nasce la mia musica: nella speranza di chiudere un capitolo e ricominciare con una nuova energia. Spero che il testo di questo pezzo riesca a riconnettere le persone con se stesse e le aiuti a ritrovare la forza di andare avanti.»

    Con questo nuovo singolo, Sergio Melone non offre soluzioni, ma apre spazi di ascolto. “The Reason Why I’m Broken” non si propone di dare risposte, ma di porre una domanda cruciale: cosa lasciamo negli altri con le nostre parole? Sergio non pretende di insegnare o consolare: ci invita a sentire, a fermarci, a riflettere. Il brano diventa un filo invisibile che intreccia il suo vissuto con quello di coloro che stanno affrontando il difficile compito di ricomporre i propri pezzi, ricordandoci che nella fragilità può germogliare e fiorire una forza inattesa.

  • “Senza ritorno” dei Frenk & the Ferguson Fog: quando il rock diventa terapia

    Con “Senza Ritorno“, i Frenk & the Ferguson Fog aprono il sipario su un nuovo capitolo della loro carriera, inaugurando l’EP “Fuori Asse per Sfiorarti”. Il singolo, pubblicato per l’etichetta Poison Flag, si fa notare per il suo equilibrio tra il rock italiano di matrice classica e una freschezza espressiva capace di parlare al presente, tratteggiando una storia di rottura e riscatto che trova eco in ogni tempo per abbracciare una nuova consapevolezza.

    Il brano si immerge nei meandri di una relazione tossica, mettendo in luce il coraggio di spezzare le catene e riprendersi la propria libertà. «Ho camminato dentro a un deserto solo, senza un’altra identità», canta Frenk, frontman del gruppo, evidenziando un processo di cambiamento e maturazione che culmina in una scelta definitiva: «E così senza ritorno, e così vado via e non tornerò da te». Un testo diretto, appassionato e penetrante che trasmette il desiderio e la necessità di ricostruire se stessi nonostante il peso della solitudine e dell’odio lasciati alle spalle.

    “Senza Ritorno” si addentra nel difficile percorso di lasciare andare ciò che ci trattiene, scavando dentro le emozioni più dolorose per dissipare la nebbia e ricominciare a respirare, sciogliendo quei legami che imprigionano e traducendo delusione e sconforto in un percorso di rinnovamento personale.

    «Scrivere questo brano è stato un atto di liberazione – racconta Frenk -. Volevo trasmettere che non bisogna temere di lasciarsi alle spalle un amore che ci soffoca. Anche quando sembra di camminare nel deserto, c’è sempre una strada per ritrovarsi.»

    “Senza Ritorno” è la prima traccia di un EP che comprende sei brani inediti, tra cui “Non sono Superman” e “By the River”, unico pezzo in lingua inglese. Il progetto, prodotto da Frenk, all’anagrafe Gianfranco Bosio, e arrangiato dagli stessi Ferguson Fog, rappresenta una perfetta fusione tra la tradizione del rock italiano e un sound contemporaneo, delineando paesaggi sonori che combinano dinamismo e sfumature emozionali. Registrato presso il Maika Sound Studio e mixato da Marco Negro, “Fuori Asse per Sfiorarti” presenta una cura dei dettagli che valorizza appieno la sua identità musicale.

    Quella dei Frenk & the Ferguson Fog è un’eredità che guarda al futuro. Con una carriera che affonda le radici negli anni ’90 e un approccio intimo e ricercato, Frenk ha trovato nei Ferguson Fog il complemento ideale per dare nuova vita alle sue canzoni. La band, composta da Pier Andrea Resconi (synth) e Nicholas Balteo (basso e programmazioni elettroniche), è il risultato di una sinergia che combina background consolidati e una visione moderna, aperta alla sperimentazione sonora.

    “Senza Ritorno” arriva in un momento in cui molte persone, dopo anni di incertezze e cambiamenti globali, stanno rivalutando le proprie priorità e relazioni. Il brano diventa così una metafora per chi decide di lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare, canalizzando le difficoltà in una spinta verso un nuovo equilibrio.

    Questa release, e l’intero progetto Frenk & the Ferguson Fog, confermano la band protagonista di una scena musicale capace di reinventarsi con audacia e originalità. Con “Senza Ritorno” e l’EP “Fuori Asse per Sfiorarti”, i Frenk & the Ferguson Fog dimostrano che il rock italiano può ancora sorprendere, emozionare e trovare spazio nel presente. La loro musica, fatta di radici, tradizioni, ma sempre aperta a dialogare con la contemporaneità, è un invito ad affrontare la vita con il coraggio di chi non teme il cambiamento, ma lo abbraccia e lo accoglie come un’opportunità per riscoprirsi e andare oltre i propri limiti.

  • Il messaggio di Revman per una generazione divisa nei suoi nuovi singoli e nel primo libro autobiografico

    Legalità e rap si incontrano ancora una volta grazie a Revman, il poliziotto rapper che ha fatto della musica uno strumento di dialogo e cambiamento, unendo l’impegno civico ad un genere spesso considerato controverso. Con due singoli inediti ed il suo primo libro autobiografico, l’artista-agente inaugura il 2025 raccontando la sua storia: quella di un uomo, di una persona che, come ciascuno di noi, coltiva sogni, ambizioni e passioni, intrecciandoli al suo percorso di vita come rappresentante delle Forze dell’Ordine e artista.

    I due brani, in uscita a distanza di 12 giorni l’uno dall’altro, affrontano due temi complementari: la celebrazione dell’amicizia e la forza di rispondere agli haters trasformando le critiche in occasioni di dialogo.

    Il primo singolo, “L’amicizia è una cosa seria”, disponibile dal 13 gennaio in tutti i digital store e su YouTube con il videoclip ufficiale, mette al centro il valore delle relazioni sincere e il sostegno di chi ci accompagna lungo il nostro cammino. Revman descrive il brano come un gesto di gratitudine verso chi ha creduto in lui, ma anche come un invito a riscoprire il valore delle relazioni genuine. Perché, come ricorda il titolo, l’amicizia è davvero una cosa seria: un legame che ci rende liberi e che può fare la differenza nei momenti più difficili. Proposto come brano fuori gara a Sanremo 2025, con l’intento di portare un messaggio solidale alla kermesse, il testo si fonda sull’approccio educativo da sempre caro a Revman, lo stesso che anima i suoi laboratori rap per i giovani delle scuole primarie e secondarie nelle periferie milanesi.

    «Ho scritto questa canzone pensando a quegli amici che mi hanno aiutato a superare gli ostacoli e a trovare la mia strada – racconta Revman -. L’amicizia è una forza che merita di essere celebrata, soprattutto oggi, in un mondo sempre più diviso e divisivo.»

    Il 25 Gennaio sarà invece il turno di “Legittima Difesa”, un manifesto contro il cyberbullismo e una risposta agli haters. Con rime affilate e un flow distintivo, Revman invita a reagire all’odio online con intelligenza e rispetto delle regole. Il brano nasce dall’esperienza personale dell’artista e vuole essere una voce di sostegno per chi si sente vulnerabile di fronte agli attacchi digitali, dimostrando che è possibile fronteggiarli senza scendere a compromessi.

    «Essere un poliziotto rapper significa vivere sotto una lente di ingrandimento, giudicato per l’uniforme prima ancora che per la persona – prosegue -. Ho affrontato critiche, attacchi personali e pregiudizi, ma anche le mie insicurezze. Questo brano non vuole essere un contrattacco, ma un invito a guardare oltre: dietro ogni divisa c’è un essere umano, con sogni e battaglie, così come dietro ogni profilo social.»

    Non solo una risposta ai detrattori, quindi, ma anche un messaggio ispirazionale per chi subisce attacchi o critiche. Revman dimostra ancora una volta che si può reagire con stile, legalità e intelligenza, usando la musica come strumento di connessione, crescita reciproca e riscatto personale.

    Ad arricchire questo inizio d’anno già denso di emozioni, il poliziotto-rapper palermitano d’adozione milanese annuncia anche l’uscita del suo primo libro, “Un Viaggio tra Legalità, Musica e Ispirazione”. Un’opera autobiografica che svela il percorso di un uomo capace di fondere il rigore della divisa con la passione per il rap, mostrando che è possibile conciliare mondi apparentemente distanti. Il libro svela le esperienze vissute da Revman, alternando momenti di introspezione a riflessioni sulle responsabilità e i sacrifici che il suo ruolo comporta. È un diario intimo che condivide le sue scelte, le difficoltà incontrate lungo il cammino e la forza di continuare a credere nei propri valori.

    «Questo libro è un pezzo importante della mia vita – conclude Revman -. Credo sia fondamentale raccontare non solo le vittorie, ma anche i momenti di incertezza e crescita; la realtà con i suoi alti e bassi. Non è sempre facile trovare un equilibrio tra dovere e passioni, ma ogni passo compiuto, anche il più incerto, può farci scoprire nuove possibilità e portarci verso qualcosa di grande.»

    “Un Viaggio tra Legalità, Musica e Ispirazione” è una finestra aperta sul microcosmo di chi ha scelto di abbattere barriere e stereotipi, una narrazione onesta e genuina che invita il lettore a guardare oltre i pregiudizi e a credere che il cambiamento sia possibile. Pagina dopo pagina, Revman si rivela in tutta la sua complessità: un uomo che non ha mai smesso di credere nei sogni, affrontando ogni capitolo della sua esistenza con coraggio e dedizione.

    Il libro, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo marzo, sarà un’occasione per scoprire non solo il suo percorso, ma anche una parte di noi: possiamo tutti imparare a perseguire i nostri desideri, anche quando le circostanze sembrano avverse e complicate.

    Il 2025 di Revman prende il via con tre progetti e un’unica missione: usare la musica e la parola per abbattere i muri dell’odio e costruire ponti fatti di dialogo, educazione e riflessione. Con i singoli “L’amicizia è una cosa seria” e “Legittima Difesa”, e il libro “Un Viaggio tra Legalità, Musica e Ispirazione”, l’artista-agente ci ricorda che credere nella forza delle idee può davvero fare la differenza. Un messaggio che, tra note, rime e pagine, vuole ispirare azioni concrete e aspetta solo di essere ascoltato, accolto e condiviso.

  • ZEST TORNA CON “R&B ITALIANO”, UN NUOVO TRATTO NEL SUO DIPINTO DI RITMO, INNOVAZIONE E PASSIONE

    ZEST TORNA CON “R&B ITALIANO”, UN NUOVO TRATTO NEL SUO DIPINTO DI RITMO, INNOVAZIONE E PASSIONE

    Atmosfere armoniche e sensuali, testi iconografici e abiti sonori in grado di fondere ritmo, delicatezza, passione e sentimento, sono gli elementi che permeano l’identità artistica di Zest e caratterizzano “R&B Italiano” (Pako Music Records/Visory Records/Believe Digital), il suo nuovo singolo.

    Ascolta su Spotify.

    Dopo l’esordio con “Offline” e la netta svolta autorale e compositiva attuata con “R&B” (feat. Liner), con cui ha dimostrato autenticitàpersonalità e una notevole capacità di fondere sonorità del passato ad un’attitudine fortemente contemporanearivoluzionando e riportando così in auge il cuore pulsante del Rhythm and Blues, l’incisivo cantautore emiliano chiude il 2021 con un brano che lo consacra ufficialmente alla scena nazionale come il miglior rappresentante dell’innovazione di un genere; un genere senza tempo, reso attuale e accattivante per il mercato italiano grazie ad una penna sensibile, un’interpretazione icastica e una caratura vocale intensa e riconoscibile.

    Prodotto da Keynoise, “R&B Italiano” è il fotogramma vivido e brillante del logorio interiore causato da una relazione di coppia ossessiva e opprimente, una polaroid che immortala con lucida immediatezza le sensazioni negative derivanti da un rapporto corrosivo e dispotico – «muoio dentro»; «che ho da te?» -, in cui uno dei due partner, assorto completamente nei sentimenti e nella passione per l’altro, accantona i propri sogni e le proprie aspirazioni per volere della persona amata, ritrovandosi in un vortice di perenne frustrazione e procrastinazione di obiettivi e desideri personali, che porta, inevitabilmente, all’annullamento della propria individualità.

    Un annientamento dell’unicità e delle peculiarità che caratterizzano ciascuno di noi, a cui Zest pone fine riversando nero su bianco pensieri e sensazioni, come lui stesso spiega:

    «”R&B Italiano” non è altro che il risultato di un amore tossico, vissuto in un periodo in cui anteponevo l’altra persona a qualsiasi cosa: agli amici, ai miei pezzi, a me stesso. A volte non so dosare bene le molteplici sfaccettature che Dio continua a regalarmi; forse perché sono troppo destinato ad essere incentrato sul mio percorso artistico. Certo, questa decisione e questa sicurezza spesso mi spaventano, ma la musica è la mia valvola di sfogo, una compagna con cui condividere gioie e sofferenze. Ho capito che le persone che mi sono accanto devono accettarmi per quello che sono e, ad oggi, non rinuncerei alle mie passioni per qualcun altro».

    Passioni che lo hanno portato a riavvicinarsi alle sonorità e alle accezioni autorali con cui è cresciuto, traendo da pietre miliari dell’R&B italiano e d’Oltreoceano e rivoluzionandone mood ed atmosfere, con la creatività e l’estro interpretativo che lo contraddistinguono, dando vita ad un percorso artistico unico nel suo genere, in cui passato, presente e futuro coesistono e si corroborano nel nome della musica.

  • SARAI CHIUDE IL 2021 CON “T’HO SOGNATO”, IL SUO NUOVO SINGOLO CHE INTRECCIA LA DIMENSIONE ONIRICA A RICORDI E SENTIMENTI

    SARAI CHIUDE IL 2021 CON “T’HO SOGNATO”, IL SUO NUOVO SINGOLO CHE INTRECCIA LA DIMENSIONE ONIRICA A RICORDI E SENTIMENTI

    Prosegue inarrestabile il percorso artistico di Sarai, che dopo aver conquistato pubblico, giudici e critica alla quindicesima edizione di X Factor Italia e con il brano “Gif” – entrato a pieno titolo nelle playlist editoriali dei principali digital store -, torna con “T’ho sognato” (The Bluestone Records/Talentoliquido/Believe Digital), il suo nuovo singolo.

    Ascolta su Spotify.

    Con una vocalità unica e fortemente riconoscibile, intrisa di tinte soul dalle sfumature rockeggianti, la cantautrice capitolina racconta un nuovo lato di sé, romantico e malinconico, dopo aver sfoggiato carisma e grinta in “Ci hai perso tu”, ironia e leggerezza in “Laissez-faire” e maturità autorale e personale in “Gif”, evidenziando così una trasversalità comunicativa e una duttilità canora di raro riscontro, considerando anche la sua giovanissima età.

    Posato su un sound armonioso e delicato – curato dall’attento tocco di Reb the prod, con mix e master a cura del del Container Audio Room di Roberto Proietti Cignitti -, volutamente minimale per cedere ampio spazio all’icasticità interpretativa di Sarai, “T’ho sognato” rappresenta un viaggio onirico in più tappe, scandite dal contrasto tra passato e presente, un continuum temporale di ricordi e realtà in cui mente e cuore coincidono, nell’avvicendarsidolce e passionaledi immagini e sentimenti.

    Una storia d’amore ormai conclusa che si intreccia con l’amore per quella stessa storia, che lega ancora, indissolubilmente, le due protagoniste, al punto da irrompere nella sfera suggestiva del sogno di una di loro, portandola a fantasticare su ciò che è stato – «ti volevo, mi volevi e tutto sembrava così vero» -, in un conflitto emotivo tra desideri – «vorrei svanire in quel sogno» e constatazioni – «mi sveglio ed è tutto sbagliato» -.

    In una lettera sentita e sincera, scritta su un foglio di anima e note, l’artista dà voce alla dimensione incantata sospesa tra inconscio e volontà, con la consapevolezza che la musica, con le sue ali, riuscirà a recapitare il messaggio al suo destinatario e la speranza che quest’ultimo sarà in grado di recepirlo, leggendolo con gli occhi del cuore.

    Una dedica indirizzata alla protagonista di gioie e attenzioni – «amarci era come stare a casa nostra» -, ma al tempo stesso uno strumento, un mezzo per liberarsi da parole e pensieri che cingono il cuore, con l’intenzione di perdersi, di eclissarsi in quell’abbraccio immaginario che ci consente di ritrovare e di riappropriarci della parte più autentica e sincera di noi – «vorrei svanire in quel sogno, infondo ne avevo bisogno» -.

    «”T’ho sognato” – dichiara Sarai – è un sogno diventato canzone. Il testo, scritto tra le luci dell’alba del 01 Gennaio e del 30 Marzo di quest’anno, è ispirato a due sogni che ho fatto proprio in quelle notti. Per questo ho scelto un abito sonoro “onirico”, in modo che si mescolasse alla perfezione ad un sentimento nostalgico scaturito da una relazione divenuta ormai un lontano ricordo, rivissuto a distanza di tempo in due sogni che ho voluto ricordare in musica».

    Ad accompagnare il brano, il videoclip ufficiale, un susseguirsi di scatti essenziali che si snodano tra quiete e dinamismo, rappresentando egregiamente il mood e l’accezione del pezzo.

    Guarda il video.

    “T’ho sognato” segue la scia incisiva e personale delle precedenti pubblicazioni di Sarai, evidenziandone al contempo eclettismo e sensibilità, regalando così agli ascoltatori il perfetto mix tra determinazione, leggerezza, ironia ed introspezione, il tutto sorretto dalla personalità, dal carisma e dalla vocalità penetrante di una delle migliori promesse del nuovo cantautorato femminile italiano.

  • LA GIOVANE PROMESSA DELL’URBAN LATIN ESTOY POCHO, TORNA CON “DILE”, IL SUO NUOVO SINGOLO

    LA GIOVANE PROMESSA DELL’URBAN LATIN ESTOY POCHO, TORNA CON “DILE”, IL SUO NUOVO SINGOLO

    La giovane promessa dell’urban latin italiano Estoy Pocho, dopo il debutto nel 2019 con “Senza Te” ed il successo di “Otra Noche” (2021), torna nei digital store con “Dile” (No Limit Group), il suo nuovo singolo.

    Ascolta su Spotify.

    Il brano, prodotto dall’estro creativo del celebre ed ormai fidato producer Dany De Santis, segue la scia emozionale delle precedenti release, avvolgendo l’ascoltatore in un abbraccio musicale in grado di coniugare leggerezza, sensualità sentimento, riconfermando così la capacità del poliedrico artista capitolino di interpretare con classe e phatos testi intrisi di istinto e riflessione.

    Un’antitesi, quella tra cuore e ragione, che Estoy Pocho traduce in musica traendo da esperienze personali e da un’eccezionale abilità nel cogliere dinamiche e sfumature che caratterizzano e colorano il mondo intorno a lui, attraverso una scrittura minuziosa ed incisiva, capace di regalare una completa immersione in una dimensione sospesa tra ritmoincanto e passione.

    Ed è proprio nel firmamento di suoni ed emozioni, estatico e surreale, che si inserisce “Dile”, una carezza armonica sulle ferite dell’anima, un grido sentito, ma al tempo stesso soave e pregno di dolcezza; un impetuoso flusso di parole e pensieri, comunicato con intensa delicatezza alla protagonista femminile di una relazione ormai terminata, ma ancora in essere nei cuori di entrambi, a cui l’artista chiede un ripensamento, un passo indietro verso quella felicità, quella serenità a tuttotondo, che soltanto il vero Amore è in grado di donare.

    «Con questo nuovo pezzo – dichiara Estoy Pocho –, ho scelto di mostrare un nuovo lato di me, raccontando un rapporto di coppia tramontato nei fatti, ma ancora vivo nelle esistenze dei due innamorati. Ho deciso di coniugare romanticismo, nostalgia e passione, per mettere in luce la complessità dei sentimenti, ma anche la versatilità di un’emozione, che può essere percepita al contempo come dolore e sollievo e che attraverso la musica sa liberarsi, trovando una sua dimensione».

    Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, girato tra gli incantevoli scorci di Ostia (RM) e diretto dall’attento e competente sguardo di Federica Di Pasquale.

    Guarda il video.

    “Dile” aggiunge un nuovo importante e prezioso step nel cammino di Estoy Pocho, un percorso vissuto tra cuore e quotidianità, il cui traguardo è un pubblico alla ricerca del perfetto mix tra emozione, ritmo e sentimento.