Il pezzo consiste in un featuring del cantautore Marco Conte e del rapper Davide Dame, due artisti della scena milanese: il primo un cantautore indie-rap, il secondo un rapper/trapper di influenze urban. La song, dal sound acustico happy e uptempo, è stata prodotta da Nati (al secolo Andrea Cattaldo) presso i Phaser Studios di Seveso (MB). Mixing e mastering sono stati curati da Daniele Fasoli, presso gli stessi studi. Il lyric video del pezzo, invece, è stato curato da Fra Fazz, e vede la collaborazione di Margherita Fois come modella: in queste immagini e animazioni si ripercorre lo storytelling della song, tra chat di whatsapp e storie instagram, nel dipanarsi moderno di una relazione in gran parte digitale (anche in connessione con il frangente storico del lockdown, dalla cui tematica il pezzo prende spunto).
Lo Sticker infatti rappresenta la forma più rapida e primitiva del comunicare… e di cose da dire i due artisti ne avevano decisamente tante, quando si sono messi a scrivere. Nonostante il mood ballabile e leggero del pezzo, prodotto in un’ottica molto teen ed estiva, ci sono spunti di riflessione delicati sottesi alla song: la quarantena ha modificato radicalmente il modo di interagire e comunicare, spostando i rapporti verso una frontiera sempre più digitale, veloce e social, dove il messaggio è diventato l’unico modo per esserci, e lo sticker, proprio come la nostra song, descrive in modo velocissimo e metaforico questo concetto. Per senza un testo pesante o una strumentale strappalacrime: sticker è soprattutto una riflessione ad alta voce sui rapporti e su “ciò che poteva essere” in modo, come si diceva, leggero ed auto ironico.