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  • Cocktail & live set, gli aperitivi in jazz  del Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione:  guida agli appuntamenti di aprile

    Cocktail & live set, gli aperitivi in jazz  del Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione:  guida agli appuntamenti di aprile


     Nel cuore della città, l’hotel di lusso del gruppo Starhotels organizza ogni settimana imperdibili aperitivi in musica 

     MILANO – Il lusso e la classe di un hotel raffinato,  un ambiente tranquillo, la posizione che più centrale e comoda non potrebbe essere, le creazioni gourmet, i cocktail preparati con cura e, come ingrediente speciale, musica di qualità dal vivo: si chiama The Golden Hour Aperitif il rito che si consuma ogni settimana al Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione, in piazza Fontana 3, a Milano, a due passi dal Duomo, dalla Galleria e da corso Vittorio Emanuele. Di norma, i live set sono in programma tutti i mercoledì alle ore 18.30 al costo di  22 euro, ma in occasione della Milano Design Week si potrà ascoltare jazz sorseggiando un drink e gustando un ricco buffet per sei sere consecutive, da martedì 16 a domenica 21 aprile (a partire dalle ore 19.30). E chi intende fermarsi per la cena potrà deliziarsi con i piatti dello chef Paolo Scaccabarozzi. 

    La rassegna, curata dai direttori artistici Alessandro Ghassemi e Mirko Fait, privilegia i gruppi di piccole dimensioni (quasi sempre si tratta di un duo), che propongono, per lo più, swing, bossanova, sonorità gipsy-jazz e manouche e standard, ma anche composizioni originali e rivisitazioni di brani celebri.

    Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione, piazza Fontana 3, Milano
     “The Golden Hour Aperitif-Jazz Edition”: gli appuntamenti di aprile
     Info e prenotazioni: 327 3190623

    Mercoledì 3 aprile 18:30-21:00
     Clara Luna Santos, voce
     Federico Bertolasi, chitarra
     Di origini brasiliane, Clara Luna propone un repertorio di standard jazz e bossanova con la classe e la delicatezza che la contraddistinguono.

     

    Mercoledì 10 aprile 18:30-21:00
    Chiara Bianchi, contrabbasso
    Mirko Fait, sax
    È un duo insolito quello formato da sax e contrabbasso, che “costringe” i musicisti a un interplay serrato e incalzante.

    Martedì 16 aprile 19:30-22:00
    Alessandro Castelli, trombone
    Gabriele Orsi, chitarra
    I due musicisti, con una lunga esperienza alle spalle, propongono un vasto repertorio scelto dal songbook americano.

    Mercoledì 17 aprile 19:30-22:00
    Elena Andreoli, voce
    Davide Parisi, chitarra
    I brani più ricercati del repertorio Swing anni ’30 e ’40: la voce calda e accattivante di Elena Andreoli si sposa perfettamente al sound di David Parisi, giovane e promettente chitarrista.

    Giovedì 18 aprile 19:30-22:00
    Fabio Soncini, chitarra
    Mirko Fait, sax
    In scaletta un repertorio jazz che si rifà ai suoni e alle interpretazioni del Cool Jazz degli anni ’50 e ’60 reso famoso da nomi come Chet Baker e Art Pepper.

    Venerdì 19 aprile 19:30-22:00
    Joe Zangaro, pianoforte
    Mirko Fait, sax
    Il duo, formato da un giovane pianista di talento e da un sassofonista esperto e versatile, eseguirà per lo più brani originali oltre a una manciata di standard.

    Sabato 20 aprile 19:30-22:00
    Carmelo Tartamella, chitarra
    Roberto Antona, chitarra ritmica
    Le sonorità gipsy-jazz e manouche saranno il leitmotiv della serata, a cura di due talentuosi chitarristi che reinterpreteranno molti brani di Django Reinhardt.

    Domenica 21 aprile 19:30-22:00
    Irina Panfilova, pianoforte
    Lena Panfilova, basso
    Le sorelle Panfilova, eccellenti polistrumentiste, scalderanno anche i cuori più freddi con il loro hot jazz e lo swing più travolgente.

    Martedì 24 aprile 18:30-21:00
    Gabriele Orsi, chitarra
    Pierpaolo Salvagio, contrabbasso
    Standard jazz, blues, brani latin ma non solo a cura di due musicisti super affiatati, sulla scena ormai da molti anni.

  • “Around Pergolesi”: il trombettista Giovanni Falzone reinventa in chiave contemporanea  lo Stabat Mater sabato 13 aprile a Villasanta (Mb)

    “Around Pergolesi”: il trombettista Giovanni Falzone reinventa in chiave contemporanea  lo Stabat Mater sabato 13 aprile a Villasanta (Mb)


    Il trombettista e compositore siciliano, nome di punta della scena non solo italiana, rilegge alla sua maniera, intrecciando costantemente antico e moderno, jazz e musica contemporanea, il capolavoro vocale sacro 

    scritto nel 1736 da Pergolesi. Con lui si esibiranno il trombonista Andrea Andreoli e il fisarmonicista Nadio Marenco
    MILANO – Serata di grande musica sabato 13 aprile a Villasanta (Mb): il trombettista e compositore Giovanni Falzone, nome di primo piano della scena jazz nazionale e internazionale, presenterà alla guida del suo Chamber Group “Around Pergolesi”, personale rilettura dello Stabat Mater, il capolavoro vocale sacro scritto nel 1736 da Giovanni Battista Pergolesi. Con lui si esibiranno due musicisti di vaglia: il trombonista Andrea Andreoli e il fisarmonicista Nadio Marenco. Il concerto, organizzato da Musicamorfosi in collaborazione con il Comune di Villasanta, avrà luogo nella Chiesa di Sant’Anastasia, in via Padre Reginaldo Giuliani 8, e inizierà alle ore 21 (ingresso libero).
    Concepito in dieci piccoli quadri, il rifacimento ruota intorno all’intreccio costante tra antico e moderno, jazz e musica contemporanea. Nel rielaborare il materiale, Falzone alterna continuamente blocchi inerenti alla partitura originale di Pergolesi a nuove composizioni ricavate da cellule tematiche da lui elaborate. L’organico, formato da tromba, trombone e fisarmonica, utilizzati sia in forma canonica sia in modo creativo e non convenzionale, genera già di per sé un impasto sonoro molto interessante, ma ai tre strumenti si aggiunge, come spiega il trombettista e compositore siciliano, l’imprevedibile colore dell’elettronica: «Una scelta che amplifica le possibilità espressive, rendendo l’intero quadro sonoro sempre variabile e in continuo movimento. Questo progetto rientra tra i lavori di reinvenzione denominati “Around” che, nel corso degli anni, ho dedicato ad alcuni grandi maestri, da J. S. Bach a Giuseppe Verdi, da Gioacchino Rossini a Georges Bizet, da Charlie Parker a Jimi Hendrix, da Ornette Coleman ai Led Zeppelin. Alla base di queste operazioni pulsa il desiderio di far incontrare e dialogare alcune tra le musiche che ho incontrato, suonato e amato nel mio percorso da musicista». Aggiunge Adele Fagnani, assessore alla Cultura del Comune di Villasanta: «Siamo molto soddisfatti di poter ospitare a Villasanta un concerto così prestigioso con una straordinaria rielaborazione dello Stabat Mater ad opera di Giovanni Falzone, grande musicista che abbiamo avuto modo di apprezzare in diverse occasioni anche sul nostro territorio. Ringraziamo il parroco di Villasanta, don Massimo Zappa, che ha accolto con entusiasmo questa proposta musicale, consentendo di contestualizzarla nella chiesa parrocchiale di Sant’Anastasia, un luogo che si presta perfettamente al tipo di spettacolo in programma».
  • Dal 3 al 12 maggio riecco Monza Visionaria: già aperte le prevendite per il concerto-evento di giovedì 9 maggio con Rava, Falzone e Petrecca

    Dal 3 al 12 maggio riecco Monza Visionaria: già aperte le prevendite per il concerto-evento di giovedì 9 maggio con Rava, Falzone e Petrecca

    Dal 3 al 12 maggio riecco Monza Visionariagià aperte le prevendite per il concerto-evento

    di giovedì 9 maggio al Teatro Manzoni con Rava, Falzone e Petrecca

    MONZA – Manca poco più di un mese alla XII edizione di Monza Visionaria, l’attesissimo festival, organizzato da Musicamorfosi, che si svolgerà da venerdì 3 domenica 12 maggio nei luoghi più suggestivi e negli angoli meno conosciuti del capoluogo della Brianza: dieci giorni di musica, danze, laboratori, visite visionarie e moltissimo altro.

    In attesa che il programma venga svelato, ecco la prima, ghiotta anticipazione: giovedì 9 maggio il Teatro Manzoni di Monza ospiterà il concerto-evento della nuova edizione, intitolato “Giovanni Falzone Three Generations featuring Enrico Rava”. A condividere il palco, tre generazioni di trombettisti – il promettente Paolo Petrecca, il maestro Giovanni Falzone ed Enrico Rava, il più famoso e stimato jazzista italiano nel mondo – e il trio composto dagli emergenti prodjgi del jazz italiano Diego Albini (pianoforte), Enrico Palmieri (contrabbasso) e Antonio Marmora (batteria), che daranno vita a un avvincente dialogo sonoro in un suggestivo e metaforico passaggio di consegne. Per questo imperdibile appuntamento – si tratta di una produzione esclusiva del festival – la prevendita on line è già aperta (https://www.mailticket.it/manifestazione/PZ38) e il prezzo del biglietto è calmierato (10 euro), in modo che tutti possano assistere all’evento. Meglio affrettarsi però: per chi si attarda, alla cassa del teatro il biglietto costerà 18 euro.

    Come da tradizione, il gran finale di Monza Visionaria sarà affidato ai Notturni, due giorni di suoni, colori, profumi e performance immersive in programma sabato 11 domenica 12 maggio tra le meraviglie floreali del Roseto “Niso” Fumagalli della Reggia di Monza.

  • A scuola di musica con il Jazz Mood Day: dal 3 al 30 aprile un mese di eventi in Italia con 5.000 studenti e 150 insegnanti tra lezioni, concerti, mostre, proiezioni e jam session

    A scuola di musica con il Jazz Mood Day: dal 3 al 30 aprile un mese di eventi in Italia con 5.000 studenti e 150 insegnanti tra lezioni, concerti, mostre, proiezioni e jam session

    MILANO – A un anno esatto dalla sua costituzione, l’ANSJ, l’Associazione nazionale scuole jazz e musiche audiotattili, organizza il Jazz Mood Day, un mese di iniziative dal 3 al 30 aprile, per celebrare l’International Jazz Day, la giornata mondiale dedicata al jazz promossa dall’Unesco in programma martedì 30. Il Jazz Mood Day si configura come un vero e proprio festival nazionale, con una vocazione prevalentemente didattica con l’obiettivo di diffondere il jazz e le sue pratiche nel mondo della scuola, coinvolgendo gli studenti, dalle primarie fino ai licei, in diverse regioni italiane, dal Piemonte al Veneto, dalla Lombardia alle Marche.
    Gli incontri sono strutturati in forma di laboratori d’insieme per sperimentare, in prima persona, l’improvvisazione, l’interplay e la pulsazione continua quale elemento attivatore dello swing e del groove. Le iniziative in agenda nelle prossime settimane, tutte a ingresso libero, prevedono anche concerti pubblici, jam session, mostre di pitturaproiezioni ma non solo.
    Con questa iniziativa l’ANSJ punta a realizzare un sistema di formazione jazzistica che ha la sua ragione d’essere nel confronto e nella collaborazione tra scuole di musica del terzo settore, istituti pubblici, università e conservatori, festival e jazz club. Lo scopo dell’associazione presieduta da Claudio Angeleri è quello di promuovere la ricerca pedagogica e didattica, formare i docenti e diffondere la pratica dell’improvvisazione (soprattutto tra le nuove generazion)i, incentivando reti di collaborazione e dialogo. Per l’edizione di quest’anno è attesa la partecipazione di 5.000 studenti e circa 150 tra musicisti e insegnanti specializzati nella didattica del jazz e delle musiche audiotattili, a testimonianza della penetrazione dell’associazionismo nel tessuto culturale e formativo del Paese. Oltre agli obiettivi pedagogici sono molteplici gli effetti virtuosi indotti dalle attività in agenda (per esempio, la formazione e il rinnovamento del pubblico dei concerti e dei festival, la creazione di opportunità occupazionali per i musicisti italiani di jazz e l’inserimento di eventi performativi e concertistici in un processo culturale, educativo e sociale più ampio), attività che, in molti casi, proseguiranno fino a fine anno.
    Al Jazz Mood Day partecipano musicisti di rilievo a livello nazionale e internazionale: tra tutti spicca la figura del clarinettista, sassofonista e compositore Gianluigi Trovesi, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo compleanno. Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 3 aprile: il pianista Claudio Angeleri e il sassofonista Nicholas Lecchi inaugureranno all’Istituto superiore San Pellegrino di San Pellegrino Terme (Bg) la lunga serie di lezioni-concerto nelle scuole previste per tutto il mese. Di rilievo il jazz meeting promosso dalla Jazz School di Torino il 27 e 28 aprile, dedicato alla memoria del compianto Franco Caroni, inventore di Siena Jazz, durante il quale si svolgerà l’assemblea nazionale delle scuole jazz e la nomina a soci onorari di Enrico Intra, Vincenzo Caporaletti, Gianluigi Trovesi, Gianni Negro e Ignazio Garsia per la loro lunga attività concertistica e didattica. Seguirà una corposa jam session con la presenza di diversi jazzisti, tra cui Diego Borotti, Giampaolo e Francesco Petrini, Claudio Angeleri, Walter Donatiello, Matteo Bonti, Andrea Rubini e Giulio Visibelli.
    Domenica 14 aprile, Nembro (Bg), dove è nato, Gianluigi Trovesi introdurrà con un concerto la proiezione del docufilm “Berg Heim: una piccola montagna magica” del regista Paolo Bonfadini, liberamente ispirato al capolavoro di Thomas Mann. Oltre a Trovesi parteciperanno, come solista, il trombettista Giovanni Falzone e l’orchestra del Conservatorio di Brescia. Non solo: la scuola di musica Thelonious Vicenza organizzerà la rassegna Jazzin’Sandrigo a Sandrigo (Vicenza), il cui programma prevede le esibizioni della Thelorchestra, del quintetto di Alex Sipiagin, del quintetto di Michele Calgaro e Robert Bonisolo, dell’Ettore Martin Organ Trio e della Melissa Tham Band, una lezione-concerto, alcuni momenti musicali all’ora dell’aperitivo e una mostra di pittura. Inoltre, fino al 30 aprile, si svolgeranno numerosi eventi nelle città di Parma, Mantova, Piacenza, Bussero (Mi), Collegno (To), Pianengo (Cr), Senigallia (An) e ancora Nembro: nella località della Val Seriana, in occasione dell’International Jazz Day, martedì 30 si terrà l’appuntamento conclusivo del Jazz Mood Day, ovvero un concerto all’Auditorium Modernissimo (ore 20) con la partecipazione di oltre cento musicisti lombardi.
    Per saperne di più: info@ansj.it
  • “Concerto d’amore in versi”: musiche e poesie del Novecento con Testi, Candeli e Maffizzoni sabato 23 marzo all’Accademia Tadini di Lovere (Bg)

    “Concerto d’amore in versi”: musiche e poesie del Novecento con Testi, Candeli e Maffizzoni sabato 23 marzo all’Accademia Tadini di Lovere (Bg)

    LOVERE (BG) – Il penultimo appuntamento della 97a Stagione dei Concerti dell’Accademia Tadini di Lovere è uno degli eventi più attesi della nuova edizione: sabato 23 marzo (ore 21; ingresso 15-20 euro; entrata libera fino a 18 anni previa prenotazione e disponibilità di posti) è, infatti, in programma lo spettacolo “Concerto d’amore in versi” a cura dell’attore Fabio Testi (voce recitante) e dei musicisti Stefano Maffizzoni (flauto) e Andrea Candeli (chitarra). I tre artisti si cimenteranno in un suggestivo itinerario poetico-musicale, un viaggio sentimentale e coinvolgente sull’amore, proponendo alcune delle più belle poesie del Novecento, composte da Federico Garcia Lorca, Alda Merini, Pablo Neruda, Jacques Prévert, ma non solo. La voce calda e suadente di Fabio Testi sarà intervallata da intensi brani musicali di Astor Piazzolla, Ennio Morricone, Jacques Ibert e Nicola Piovani.

    Volto celebre del cinema, del teatro e della televisione, Fabio Testi ha recitato in pellicole entrate nella storia, tra cui “Il Giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica (premio Oscar come miglior film straniero). Apprezzato in film quali “Addio fratello crudele”, “I Guappi”, “L’importante è amare”, “L’eredità Ferramonti”, “Letters to Juliet” “Road to Nowhere”, è stato diretto da importanti registi (come Giuseppe Patroni Griffi, Pasquale Squitieri e Mauro Bolognini), ha recitato accanto a grandissimi attori, tra cui Anthony Quinn, Vanessa Redgrave e Franco Nero, e ha lavorato spesso in produzioni straniere, recitando in lingua francese, spagnola e inglese. Moltissime sono state anche le sue interpretazioni in tv e in teatro, da “Dovevi essere tu”, al fianco di Paola Quattrini, a “Se devi dire una bugia dilla grossa”, per la regia di Pietro Garinei.
    Il flautista Stefano Maffizzoni è considerato uno dei migliori talenti nel panorama internazionale. Si è diplomato con il massimo dei voti a soli 16 anni, perfezionandosi con eccellenti maestri (Severino Gazzelloni, Aurele Nicolet, Wolfgang Schultz) in prestigiose Accademie (Accademia Chigiana di Siena, International Sommerakademie Mozarteum Salzburg, Hochschule di Vienna). In veste di solista ha suonato con numerose orchestre, tra cui la State of México Symphony Orchestra, Albuquerque Symphony Orchestra, Hong Kong Sinfonietta, I Solisti Veneti, Symphony Orchestra of Bulgaria National Radio, Orchestra Ferruccio Busoni, Accademia i Filarmonici, Sofia Chamber Orchestra, Vivaldi Concert, Macedonian Symphony Orchestra, Vidim Symphony Orchestra e Washington State Symphony Orchestra. Ha tenuto concerti in tutta Europa, ma anche in Messico, Russia, Cina, Canada e Stati Uniti, esibendosi in prestigiose sedi come la Royal Albert Hall (London International Spring Festival), Guangdong Xinghai Symphony Hall (Cina), Pantheon di Roma, Royal Durst Theatre (Washington), Teatro San Benito Abad (Città del Messico), Sala Verdi di Milano (Società dei Concerti), Joaquìn Rodrigo Concert Hall (Madrid), Concert Hall Bulgaria (Sofia), Auditorium della Radiotelevisione Macedone, Teatro Grande di Brescia, Sala Mozart (Accademia Filarmonica), Auditorium Gasteig (Monaco di Baviera).
    Andrea Candeli è considerato un chitarrista eclettico e virtuoso, di rara plasticità e dalla generosa musicalità. Si è diplomato presso l’Istituto Musicale Pareggiato di Modena, perfezionandosi con Alberto Ponce. È stato premiato in numerosi concorsi nazionali e internazionali ed è presente in tutti i festival più importanti e nelle rassegne più prestigiose. Svolge un’intensa attività concertistica, in Italia e all’estero, non solo come solista e in diverse formazioni cameristiche, ma anche con il Duo Sconcerto (insieme al flautista Matteo Ferrari) e con cantanti, attori e ballerini. Ha collaborato, tra gli altri, con Ugo Pagliai, David Riondino, Alessio Menconi, Vanessa Gravina, Vito e Ivano Marescotti.
    Dopo il “Concerto d’amore in versi”, la 97.a Stagione dei Concerti si concluderà sabato 6 aprile, a Lovere, con un altro evento imperdibile: “Picnic Suite”, omaggio al compositore francese Claude Bolling. Il tributo, che vuole celebrare idealmente il connubio fra la musica classica e il jazz, è proposto da due solisti di fama internazionale, vale a dire il flautista Giuseppe Nova e il chitarrista Claudio Piastra, accompagnati da tre jazzisti di vaglia quali il pianista Simone Pagani, il contrabbassista Luca Garlaschelli e il batterista Massimo Melillo.

    Accademia Tadini di Lovere – 97a Stagione dei Concerti
    Dal 10 febbraio al 6 aprile 2024

    Sabato 10 febbraio
    “88 tasti: tra bianco e nero” 
    Andreas Frölich (pianoforte)
    Musiche di Mozart, Chopin, Bach e Piazzolla.
    Sabato 24 febbraio 
    “Jazz, Poetry and So”
    Giovanni Fontana (poesie), Umberto Petrin (pianoforte)
    In collaborazione con “Le 2 Rive del Jazz”.
    Venerdì 1 marzo 
    “Il canto magico del violino”
    Davide Alogna (violino), Giuseppe Gullotta  (pianoforte)
    Musiche di Mozart, Rossini, Paganini, Brahms, Saint-Saëns.
    Venerdì 8 marzo
    “Le grandi voci”
    Alessandro Corbelli (baritono), Elisabetta Sepe (pianoforte)
    Musiche di Schubert, Schumann, Musorgskij, Fauré, Ravel, Liszt, Pizzetti, Tosti.
    Sabato 23 marzo
    “Concerto d’amore in versi”
    Fabio Testi (voce recitante), Stefano Maffizzoni (flauto), Andrea Candeli (chitarra)
    Musiche e testi di Piovani, Machado, Garcia Lorca, Piazzolla, Ibert, Morricone, Neruda, Merini, Prévert, Vicente.
    Sabato 6 aprile 
    “Picnic Suite”
    I classici incontrano il Jazz
    Giuseppe Nova (flauto), Claudio Piastra (chitarra), Simone Pagani (pianoforte), Luca Garlaschelli (contrabbasso), Massimo Melillo (batteria)
    Musiche di Claude Bolling.
    Tutti i concerti inizieranno alle ore 21 nel Salone dei Concerti di Palazzo Tadini, in via Tadini 40, Lovere (Bg).
    Ingressi singoli: 20 euro (suggerita prenotazione in segreteria o all’ingresso del museo).
    Ingressi singoli ridotti: 15 euro per i giovani fino 27 anni e per gli over 65.
    Ingresso gratuito fino a 18 anni previa prenotazione e disponibilità di posti.
    I biglietti per i singoli concerti saranno in vendita secondo disponibilità anche la sera del concerto.
    Info: www.accademiatadini.it; email: associazione@accademiatadini.it – Tel: +39 340 2503902.
  • “Camilo Torres”, opera inedita di Giorgio Gaslini,  chiude la XXIX stagione dell’Atelier Musicale  sabato 16 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    “Camilo Torres”, opera inedita di Giorgio Gaslini, chiude la XXIX stagione dell’Atelier Musicale sabato 16 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    MILANO – Per chiudere la sua XXIX edizione, l’Atelier Musicale, la rassegna di jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, presenta un evento di notevole rilevanza culturale, in programma sabato 16 marzo alla Camera del Lavoro di Milano (inizio ore 17.30; ingresso 10 euro): la prima assoluta, nel decennale della scomparsa, di “Camilo Torres”, opera inedita e incompiuta di Giorgio Gaslini, grande figura di musicista che ha unito il jazz al mondo eurocolto, seguendo una concezione compositiva e performativa da lui stesso definita “Musica Totale”.
    Questa produzione di teatro musicale, rimasta non finita per quanto il manoscritto termini in maniera musicalmente precisa, appartiene alle sue composizioni di stampo europeo, non jazzistico, e presumibilmente fu composta tra il 1972 e il 1973, anni in cui la musica di Gaslini era legata all’impegno politico e sociale. Frutto probabilmente di una commissione che non andò a buon fine, la partitura prevede cantanti, voci recitanti, piccolo coro, piccola orchestra e registrazioni su nastro, ma qui viene presentata in un adattamento musicale del pianista Alfonso Alberti e teatrale della regista Lisa Nava, che riduce le parti al minimo essenziale senza far perdere il carattere della composizione, proposta in forma di reading. I circa 50/60 minuti di musica sono ispirati dalla figura di Camilo Torres Restrepo, sacerdote e guerrigliero rivoluzionario colombiano, nato a Bogotà nel 1929 e scomparso nel 1966 durante un’azione di guerriglia. Ordinato sacerdote nel 1952, Camilo Torres fondò la facoltà di sociologia dell’Università di Bogotà e studiò la situazione sociale del suo Paese, giungendo alla conclusione che solo la guerra armata poteva risolverne i problemi, vista anche la feroce repressione governativa. Unendo cristianesimo e marxismo, si unì all’esercito di liberazione nazionale di impronta castrista e chiese la riduzione allo stato laicale. È, quindi, una personalità  profondamente legata al periodo storico in cui fu composta la  partitura, che per Gaslini seguiva quella del suo oratorio jazzistico intitolato “Colloquio con Malcolm X”, un altro lavoro che risente chiaramente del clima politico dell’epoca della sua realizzazione.
    Lisa Nava e Alfonso Alberti hanno compiuto un’operazione di grandissimo impegno, coinvolgendo un gruppo di eccellenti cantanti, attori e strumentisti, che riassumono i diversi organici della partitura originale: Corrado Accordino (voce recitante), Maria Eleonora Caminada (soprano), Davide Lando (tenore), Paolo Leonardi (baritono), Selene Framarin (clarinetti), Elio Marchesini (percussioni) e lo stesso Alberti (pianoforte e adattamento musicale dell’opera).  
    Nava, cofondatrice e membro del comitato direttivo ed esecutivo del Directors Lab Mediterranean, svolge un’intensa attività di regista e aiuto-regista in produzioni teatrali, filmiche e musicali, collaborando con teatri e istituzioni nazionali e internazionali. Alberti è uno dei massimi interpreti italiani della letteratura pianistica del Novecento, in particolare quella della seconda parte del secolo, e della produzione contemporanea. Inoltre affianca all’attività di musicista quello di musicologo, ambito nel quale ha pubblicato importanti monografie. Questa  produzione è un momento di rilievo nella programmazione milanese del 2024 e un giusto omaggio alla figura di Giorgio Gaslini, maestro della musica italiana, artista, intellettuale e uomo di grande sensibilità sociale.
    ATELIER MUSICALE – XXIX stagione 
    Sabato 16 marzo 2024, ore 17.30
    Giorgio Gaslini: “Camilo Torres”
    Opera di teatro musicale incompiuta e rielaborata in forma di reading per voci cantanti e recitanti, pianoforte, clarinetto e percussioni.
    Corrado Accordino (voce recitante), Maria Eleonora Caminada (soprano), Davide Lando (tenore), Paolo Leonardi (baritono), Selene Framarin (clarinetti), Elio Marchesini (percussioni), Alfonso Alberti (pianoforte e adattamento musicale dell’opera).  
    Regia: Lisa Nava.
    Progetto e adattamento teatrale e musicale di Lisa Nava e Alfonso Alberti.
    Programma.
    Giorgio Gaslini (1929-2014):
    Camilo Torres, opera incompiuta, 1973.
    Prima esecuzione assoluta. Introduce Maurizio Franco.
    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: 10 euro. 
    Per informazioni: 348-3591215.
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).
  • Ecco “JAZZaltro Giovani” e “New Generation”: dal 20 marzo al via nel Varesotto  due rassegne riservate ai nuovi talenti del jazz italiano

    Ecco “JAZZaltro Giovani” e “New Generation”: dal 20 marzo al via nel Varesotto due rassegne riservate ai nuovi talenti del jazz italiano

    MILANO – Due nuove manifestazioni, riservate ai talenti emergenti del jazz italiano, arricchiranno l’offerta culturale del Varesotto (ma non solo) a partire dalla primavera: si tratta di “JAZZaltro Giovani”, realizzata da Abeat Records, e di “New Generation”, organizzata da Area 101. La direzione artistica dei due cartelloni è a cura di Mario Caccia, noto imprenditore discografico (è sua l’etichetta Abeat) e infaticabile curatore di apprezzate rassegne che si svolgono sempre in provincia di Varese, da “JAZZaltro” a “Eventi in Jazz”
    Il tutto è stato reso possibile con il sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, ideato per lanciare e valorizzare gli artisti under 35. E, per fortuna, in Italia i giovani musicisti di talento, che per l’occasione saranno affiancati da nomi di primo piano della scena jazz nazionale, non mancano. È il caso, per esempio, del trombettista e compositore Giovanni Falzone, che alla guida della sua Freak Machine inaugurerà mercoledì 20 marzo la rassegna “New Generation” al Cinema Teatro Nuovo-Area 101 di Olgiate Olona (Va) insieme al chitarrista Alessandro Lunedì, al bassista Giuseppe La Grutta e al batterista Andrea Bruzzone (inizio live ore 21, ingresso con libera donazione). Il quartetto eseguirà una serie di brani composti dal leader in forma non convenzionale e caratterizzati da forti componenti ritmiche e melodiche, che fanno parte del recente album “Canto terrestre”. L’obiettivo principale della band è quello di alternare momenti esecutivi con strutture ben definite per tutti gli strumenti e altri di puro interplay. Spiega Falzone: «Si tratta di un progetto che parte dal desiderio di omaggiare le mille sfaccettature della mia adorata terra di Sicilia. Le composizioni sono quasi tutte ispirate, prevalentemente, alle sonorità folk dell’area del Mediterraneo. Una sorta di retrospettiva, dove radici, passato e presente si fondono continuamente con tutte le esperienze, tra jazz, rock e musica classico-contemporanea, che ho maturato negli ultimi venticinque anni di carriera».
    Oltre a Giovanni Falzone, tra i big che affiancheranno i giovani musicisti sui palchi delle due rassegne figurano il pianista e compositore Enrico Pieranunzi, jazzista di fama internazionale, il contrabbassista Massimo Moriconi, per oltre trent’anni accanto a Mina, il batterista Stefano Bagnoli, formidabile scopritore di talenti, e Max Trabucco, anch’egli batterista e molto attivo in ambito didattico.
    Tra le tante promesse chiamate a esibirsi per “JAZZaltro Giovani” e “New Generation” spiccano la cantante Emilia Zamuner, che vanta già collaborazioni prestigiose con musicisti del calibro dello stesso Moriconi, Flavio Boltro, Daniele Di Bonavenutra e Daniele Sepe; il chitarrista Christian Mascetta, dotato di una creatività e di una tecnica fuori dal comune; il flautista Aldo Di Caterino, che ha all’attivo registrazioni ed esibizioni con musicisti quali John Surman, Gabriele Mirabassi, Vince Abbracciante, Nando Di Modugno e Guido di Leone; il contrabbassista Carlo Bavetta, tra i più versatili della sua generazione; i gemelli Cutello, cioè Giovanni (sassofono) e Matteo (tromba), membri insieme al pianista Giuseppe Vitale e al contrabbassista Stefano Zambon del We Kids quintet guidato dal batterista Stefano Bagnoli; infine, il batterista Cesare Mangiocavallo, già accanto a Enrico Pieranunzi, Roberto Tarenzi, George Garzone e Ameen Saleem. 
    Rassegna New Generation
    Mercoledì 20 marzo, Olgiate Olona (Va)
    Cinema Teatro Nuovo-Area 101, via Bellotti 22 
    Giovanni Falzone Freak Machine
    Giovanni Falcone (tromba, elettronica), Alessandro Lunedì (chitarra), Giuseppe La Grutta (basso elettrico), Andrea Bruzzone batteria.
    Ore 21.
    Ingresso con libera donazione.
    Giovedì 2 maggio, Biella
    Biella Jazz Club, corso del Piazzo 29
    Moriconi-Zamuner e SEA quartet 
    Massimo Moriconi (contrabbasso), Emilia Zamuner (voce), Riccardo Zamuner (violino), Alberto Marano (violino), Andrea De Martino (viola), Raffaele Rigliari (violoncello).
    Ore 21.30.
    Ingresso: 10 euro.
    Sabato 18 maggio, Varese
    VareseVive, via S. Francesco d’Assisi 26
    Christian Mascetta trio – Out of Space
    Christian Mascetta (chitarre), Pietro Pancella (basso elettrico), Michele Santoleri (batteria).
    Ore 21.
    Ingresso con libera donazione.
    Giovedì 30 maggio, Biella
    Biella Jazz Club, corso del Piazzo 29
    Enrico Pieranunzi-Aldo Di Caterino ensemble
    Enrico Pieranunzi (pianoforte), Aldo Di Caterino (flauto traverso), Carlo Bavetta (contrabbasso), Cesare Mangiocavallo (batteria).
    Ore 21.30.
    Ingresso: 10 euro.
    Il calendario della rassegna è in costante aggiornamento.
    Maggiori info: www.area101.it
    Rassegna JAZZaltro Giovani
    Venerdì 3 maggio, Olgiate Olona (Va)
    Cinema Teatro Nuovo-Area 101, via Bellotti 22 
    Moriconi-Zamuner e SEA quartet 
    Massimo Moriconi (contrabbasso), Emilia Zamuner (voce), Riccardo Zamuner (violino), Alberto Marano (violino), Andrea De Martino (viola), Raffaele Rigliari (violoncello). 
    Ore 21.
    Ingresso con libera donazione.
    Venerdì 17 maggio, Olgiate Olona (Va)
    Cinema Teatro Nuovo-Area 101, via Bellotti 22 
    Christian Mascetta trio –  Out of Space
    Christian Mascetta (chitarre), Pietro Pancella (basso elettrico), Michele Santoleri (batteria).
    Ore 21.
    Ingresso con libera donazione.
    Venerdì 31 maggio, Castellanza (Va)
    CineTeatro Dante, via Dante Alighieri 5
    Enrico Pieranunzi-Aldo Di Caterino ensemble
    Enrico Pieranunzi (pianoforte), Aldo Di Caterino (flauto traverso), Carlo Bavetta (contrabbasso), Cesare Mangiocavallo (batteria).
    Ore 21.
    Ingresso con libera donazione.
    Il calendario della rassegna è in costante aggiornamento.
    Maggiori info: www.jazzaltro.it
  • Presentazione del volume “La necropoli di età romana di Lovere – Una comunità  sulle sponde del Sebino” sabato 16 marzo all’Accademia Tadini di Lovere (Bg)

    Presentazione del volume “La necropoli di età romana di Lovere – Una comunità sulle sponde del Sebino” sabato 16 marzo all’Accademia Tadini di Lovere (Bg)

    LOVERE (BG) – Verrà presentato sabato 16 marzo (ore 15, ingresso libero), presso la Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini di Lovere (BG), il volume “La necropoli di età romana di Lovere (BG) – Una comunità sulle sponde del Sebino”, a cura di Maria Fortunati, già funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia. La pubblicazione, edita da SAP Società Archeologica, nasce dalla collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e del Comune di Lovere ed è stata realizzata grazie al patrocinio e al contributo del Consiglio regionale della Lombardia e al contributo del Comune di Lovere. 

    L’opera è dedicata alla memoria di don Gino Angelico Scalzi, Soprintendente a vita dell’Accademia di Belle Arti Tadini e Ispettore Onorario della Soprintendenza e di Filippo Maria Gambari, Soprintendente archeologo della Lombardia. Nella pubblicazione, la curatrice Maria Fortunati ha raccolto il contributo e le preziose competenze scientifiche di circa cinquanta studiosi in una poderosa opera corale con un intento scientifico e divulgativo allo stesso tempo: «Il nostro obiettivo è stato quello di far conoscere, ricostruire e, in un certo senso, far rivivere la storia della comunità̀ loverese di duemila anni fa attraverso la grande necropoli», spiega la curatrice.

    L’opera è organizzata in sei sezioni principali. La prima delinea le figure storiche di due grandi loveresi, il già citato don Gino Angelico Scalzi e lo storico Giovanni Silini che, con la loro dedizione e il loro impegno, si sono adoperati nella salvaguardia e nella tutela della necropoli. Nella seconda sezione è descritto il territorio di Lovere, dall’età̀ preistorica e protostorica a quella romana, con particolare interesse ai culti religiosi e alla viabilità̀. La terza sezione delinea la necropoli, con un focus sui rinvenimenti tra il XVIII e il XXI secolo, come si evidenziano grazie alle fonti storico-archivistiche e alle ricerche archeologiche. La quarta sezione è riservata allo studio delle diverse classi di materiali, rinvenuti nelle campagne di scavo 1957, 1973, 1996 e 2015, nonché al restauro di alcuni reperti. Nella quinta si ripercorrono i risultati delle analisi archeo-biologiche, i cui risultati hanno un valore fondamentale per la conoscenza dei rituali funebri romani; è suggestiva la ricostruzione dei tratti fisionomici di un volto di un abitante loverese di età̀ romana. Infine, nell’ultima parte del volume si pone l’attenzione sulla topografia cristiana di Lovere.

    Grazie agli studi presentati in questo volume, si delinea un quadro particolarmente interessante di Lovere in età romana; connotata dal substrato camuno, più evidente soprattutto nelle prime fasi, si caratterizza per un’economia vivace, forse dotata di ateliers in situ dediti alla lavorazione dei metalli, in particolare di monili in argento, con incisori che svolgevano l’attività sul posto. Gli scambi commerciali spaziano dalla Valle Camonica, di cui Lovere rappresenta il naturale sbocco sul lago, al bergamasco ma anche all’area trento-atesina, veneta, padana e, oltralpe, in particolare alla Rezia, al Norico e alla Pannonia. La posizione chiave di Lovere, città lacustre sul Sebino, alla confluenza delle strade provenienti dalla Valle Camonica, dalle Valli Seriana e di Scalve e dalla Valle Cavallina, da Bergamo nonché dai siti della pianura bresciana, da qui i collegamenti con Brescia, Bergamo, Milano e Cremona, ha determinato la crescita di un polo culturale dotato di un’economia aperta e attiva nei primi secoli dell’età imperiale per poi assumere una potenziale connotazione di presidio militare, con probabilità in epoca tardo romana.

    Commenta Alex Pennacchio, sindaco di Lovere, che ha raccolto il progetto del volume dal suo predecessore Giovanni Guizzetti e si è attivato per portarlo a compimento: «È un piacere e un onore per me condividere con il pubblico questa nuova, autorevole pubblicazione che si inserisce nella prestigiosa collana Studi del Centro Civico Culturale di Lovere e che ci conduce in un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta della civiltà̀ romana che abitò il nostro territorio fra il I e il IV secolo d.C.».

    Aggiunge l’architetto Luca Rinaldi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia: «Il Ministero della Cultura, attraverso il lavoro capillare delle Soprintendenze, si dimostra ancora una volta attento alle realtà̀ locali, contribuendo con il coordinamento e la pubblicazione degli esiti di queste ricerche al costante sviluppo sociale delle comunità̀». 

    Il volume, che si compone di 644 pagine, sarà disponibile gratuitamente in versione digitale e sarà scaricabile presso i siti web del Comune di Lovere e dell’editore (www.saplibri.it, dal giorno della presentazione).  Nella versione digitale saranno pubblicati il catalogo completo dei reperti e delle strutture tombali rinvenute negli anni 1957, 1973, 1996 e 2015 nonché alcuni contributi quali il catalogo complessivo delle monete, il saggio integrale sulla topografia cristiana di Lovere, gli studi relativi agli ossi lavorati, agli apprestamenti tombali e alla ricostruzione dei rituali funebri di età romana che, per motivi di spazio, non sono stati inseriti nel volume.

    La presentazione del volume è uno degli eventi collaterali della mostra “Lovere romana. Dal tesoro alla necropoli”, visitabile gratuitamente fino al prossimo 2 giugno all’Atelier del Tadini di Lovere. Il secondo appuntamento è in programma sabato 6 aprile sempre nella Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini, che ospiterà la giornata di studi intitolata “E dell’oscura morte al passo andare”, organizzata dalla Rete PAD, la Rete dei Paesaggi Archeologici Diffusi, nel corso della quale i relatori si confronteranno sulla tematica della morte e sui rituali, sui simboli e sulle credenze che attraversano lo spazio e il tempo sotto l’aspetto archeologico, storico-artistico e sociale. Al termine dei lavori si terrà una tavola rotonda in cui gli argomenti dibattuti nel corso della giornata di studi saranno affrontati dal punto di vista antropologico.

    L’appuntamento successivo si terrà sabato 20 aprile, giorno in cui Poste Italiane parteciperà alla mostra con uno speciale annullo filatelico dedicato ai Borghi più Belli d’Italia. La postazione per richiedere l’annullo sarà attiva presso l’Infopoint Alto Lago d’Iseo con sede a Lovere in Piazza Tredici Martiri 37.

  • La lirica da camera tra l’Ottocento e il Novecento con il baritono Alessandro Corbelli  e la pianista Elisabetta Sepe venerdì 8 marzo all’Accademia Tadini di Lovere (Bg)

    La lirica da camera tra l’Ottocento e il Novecento con il baritono Alessandro Corbelli e la pianista Elisabetta Sepe venerdì 8 marzo all’Accademia Tadini di Lovere (Bg)

    LOVERE (BG) – I protagonisti del quarto appuntamento della 97a edizione della Stagione dei Concerti, organizzata dall’Accademia Tadini di Lovere, saranno il baritono Alessandro Corbelli e la pianista Elisabetta Sepe, che venerdì 8 marzo (ore 21; ingresso 15-20 euro) presenteranno un raffinato programma, tra Lied, Canzoni e Sonetti, dedicato alla lirica da camera composta tra l’Ottocento e il Novecento. Il programma di sala prevede l’esecuzione di opere di Schubert (An die Musik op. 88 n. 4, testo di Schober, Heidenröslein op. 3 n. 3 da Goethe, Die Forelle op. 32 da Schubart), Schumann (da Myrthen op. 25 e da Dichterliebe op. 48, versi di Heine), Fauré (Nell op. 18 n. 1 da De Lisle e Après un rêve op.7 n.1 da Bussine), Ravel (Trois Chansons de Don Quichotte à Dulcinée su testi di Paul Morand: Chanson romanesque; Chanson épique; Chanson à boire), Liszt (Tre Sonetti del Petrarca: Pace non trovo; Benedetto sia ‘l giorno; I’ vidi in terra angelici costumi), Pizzetti (La vita fugge da Petrarca e I pastori da D’Annunzio) e Tosti (Visione L’alba separa dalla luce l’ombra, due liriche di D’Annunzio).

    Torinese, classe 1952, Alessandro Corbelli ha studiato canto con Giuseppe Valdengo e Claude Thiolas e si è presto affermato come esponente di spicco nei ruoli di baritono lirico e nel repertorio comico-brillante di Mozart, Rossini e Donizetti. È molto apprezzato per la sua capacità di tenere la scena con grande personalità, divertendo il pubblico quando è impegnato nel repertorio comico-brillante e commuovendolo nei passaggi più toccanti. Conosciuto per le sue interpretazioni di Falstaff e di Gianni Schicchi, Corbelli ha trionfato nei ruoli di Sharpless nella Madama Butterfly, Michonnet nell’Adriana Lecouvreur e Marquis in Linda di Chamounix. Premiato con riconoscimenti prestigiosi come l’Abbiati (a Milano nel 1993), il Rossini d’Oro (a Pesaro nel 2003) e l’Oscar per la Lirica (nel 2017 a Verona), si è esibito nei più prestigiosi teatri e nelle più importanti istituzioni del mondo, dalla Scala di Milano al Metropolitan Opera di New York, dal Covent Garden di Londra all’Opéra di Parigi fino alla Staatsoper di Vienna, solo per citarne alcuni.
    A dividere con lui il palco sarà l’affermata pianista fiorentina Elisabetta Sepe. Dopo aver studiato con Lucia Passaglia e Riccardo Risaliti e, a Parigi, con Jacqueline Bourgès-Mounoury, la musicista toscana si è dedicata a un’intensa attività concertistica, in Italia e all’estero, come solista, con orchestra e in gruppi cameristici. Dal 1999 al 2015 è stata Maestro Collaboratore di Sala presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino-Opera di Firenze, dove ha lavorato con importanti direttori, fra i quali ricordiamo Zubin Mehta, Seji Ozawa, Daniel Oren e Roberto Abbado, celebri cantanti (Eva Mei, Mariella Devia, Elizabeth Norberg-Schulz, Barbara Frittoli, Anna Caterina Antonacci, Daniela Barcellona, Sonia Ganassi, Laura Polverelli, Raúl Giménez, Francesco Meli, Ambrogio Maestri, Alessandro Corbelli) e registi quali Luca Ronconi, Graham Vick, Federico Tiezzi, Fabio Sparvoli, Ferzan Özpetek e Daniele Abbado.

    Dopo l’esibizione di Alessandro Corbelli ed Elisabetta Sepe, la Stagione dei Concerti proseguirà con altri due imperdibili appuntamenti: sabato 23 marzo andrà in scena lo spettacolo “Concerto d’amore in versi”, protagonisti l’attore Fabio Testi, uno dei volti più noti del cinema italiano, il flautista Stefano Maffizzoni e il chitarrista Andrea Candeli. I tre artisti si cimenteranno in un suggestivo viaggio poetico-musicale sull’Amore, proponendo alcune delle più belle poesie del Novecento e celebri composizioni di Piazzolla, Morricone, Ibert e Piovani, ma non solo.


    Infine, per l’evento di chiusura della 97a edizione, sabato 6 aprile è in programma un concerto che vuole celebrare idealmente il connubio fra la musica classica e il jazz: “Picnic Suite” è il titolo dell’omaggio al compositore francese Claude Bolling proposto da due solisti di fama internazionale, il flautista Giuseppe Nova e il chitarrista Claudio Piastra, accompagnati da tre jazzisti di vaglia quali il pianista Simone Pagani, il contrabbassista Luca Garlaschelli e il batterista Massimo Melillo.

    Accademia Tadini di Lovere – 97a Stagione dei Concerti
    Dal 10 febbraio al 6 aprile 2024

    Sabato 10 febbraio
    “88 tasti: tra bianco e nero” 
    Andreas Frölich (pianoforte)
    Musiche di Mozart, Chopin, Bach e Piazzolla.
    Sabato 24 febbraio 
    “Jazz, Poetry and So”
    Giovanni Fontana (poesie), Umberto Petrin (pianoforte)
    In collaborazione con “Le 2 Rive del Jazz”.
    Venerdì 1 marzo 
    “Il canto magico del violino”
    Davide Alogna (violino), Giuseppe Gullotta  (pianoforte)
    Musiche di Mozart, Rossini, Paganini, Brahms, Saint-Saëns.
    Venerdì 8 marzo
    “Le grandi voci”
    Alessandro Corbelli (baritono), Elisabetta Sepe (pianoforte)
    Musiche di Schubert, Schumann, Musorgskij, Fauré, Ravel, Liszt, Pizzetti, Tosti.
    Sabato 23 marzo
    “Concerto d’amore in versi”
    Fabio Testi (voce recitante), Stefano Maffizzoni (flauto), Andrea Candeli (chitarra)
    Musiche e testi di Piovani, Machado, Garcia Lorca, Piazzolla, Ibert, Morricone, Neruda, Merini, Prévert, Vicente.
    Sabato 6 aprile 
    “Picnic Suite”
    I classici incontrano il Jazz
    Giuseppe Nova (flauto), Claudio Piastra (chitarra), Simone Pagani (pianoforte), Luca Garlaschelli (contrabbasso), Massimo Melillo (batteria)
    Musiche di Claude Bolling.
    Tutti i concerti inizieranno alle ore 21 nel Salone dei Concerti di Palazzo Tadini, in via Tadini 40, Lovere (Bg).
    Ingressi singoli: 20 euro (suggerita prenotazione in segreteria o all’ingresso del museo).
    Ingressi singoli ridotti: 15 euro per i giovani fino 27 anni e per gli over 65.
    Ingresso gratuito fino a 18 anni previa prenotazione e disponibilità di posti.
    I biglietti per i singoli concerti saranno in vendita secondo disponibilità anche la sera del concerto.
    Info: www.accademiatadini.it; email: associazione@accademiatadini.it – Tel: +39 340 2503902.
  • La storia e il fascino di “Lovere romana, dal tesoro alla necropoli”  in mostra dal 2 marzo al 2 giugno all’Atelier del Tadini di Lovere (Bg)

    La storia e il fascino di “Lovere romana, dal tesoro alla necropoli” in mostra dal 2 marzo al 2 giugno all’Atelier del Tadini di Lovere (Bg)

    LOVERE (BG) – Si inaugura sabato 2 marzo a Lovere, presso l’Atelier del Tadini, la mostra “Lovere romana. Dal tesoro alla necropoli”, che sarà visitabile gratuitamente fino a domenica 2 giugno. Nata da un’idea di Giovanni Guizzetti, è curata da Stefania De Francesco e Serena Solano, funzionarie archeologhe della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, ed è promossa e allestita dal Comune di Lovere in collaborazione con la Soprintendenza e la Fondazione Accademia di belle arti Tadini di Lovere ed il contributo del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano dell’Oglio. La mostra vuole raccontare l’importante ruolo di Lovere in età romana, attraverso l’esposizione di alcuni fra i più significativi reperti provenienti dalla necropoli rinvenuta in località Valvendra, lungo le attuali vie Martinoli e Gobetti. 

    In età romana, nel luogo oggi occupato dalla cittadina di Lovere, sorgeva un centro vivace e importante, certo favorito dalla felice posizione sul lago. Di questo centro, però, non è stata ancora rinvenuta alcuna traccia, ad eccezione di due iscrizioni trovate nei pressi del monastero di San Maurizio. È per questo che la vasta necropoli riveste un’eccezionale importanza per capire la ricchezza della Lovere romana e come vi vivessero i suoi abitanti: gli oggetti portati alla luce nel corso degli scavi ci raccontano di un emporium florido e importante, propaggine e avamposto meridionale della Civitas Camunnorum (l’odierna Cividate Camuno), alla confluenza di importanti vie di comunicazione tra il territorio bergamasco, il Sebino e la valle Camonica.

    Il percorso espositivo offre uno spaccato della Lovere romana attraverso i reperti archeologici venuti alla luce, dai primi ritrovamenti casuali all’inizio dell’Ottocento alla scoperta, nel 1907, del cosiddetto “tesoro”: preziosi oggetti in oro e argento, vasi e ornamenti vari conservati al Museo Archeologico di Milano e che tornano in riva al Sebino per questa speciale occasione, fino agli scavi archeologici più recenti. Lo scavo sistematico del 2015 è quello che ha riportato alla luce la maggior parte delle tombe, permettendo una comprensione completa della necropoli grazie anche alle analisi stratigrafiche, antropologiche e archeobotaniche svolte. Tra i reperti che si potranno ammirare spiccano collane, anelli in oro e argento con castone e altri ornamenti, vasi e oggetti della vita quotidiana, lucerne e dadi da gioco. A fare da quinta scenografica alla mostra ci sarà un disegno con ricostruzione della necropoli sullo sfondo del lago e dell’area circostante.

    Sottolineano Stefania De Francesco e Serena Solano, curatrici della mostra: «Una selezione dei preziosi reperti facenti parte del cosiddetto tesoro di Lovere dialoga in mostra con alcuni dei più significativi corredi delle tombe scavate presso il campo sportivo tra il 2013 e il 2015. I reperti conducono in un viaggio nel tempo alla scoperta di Lovere romana, un abitato di cui non rimane alcuna traccia ma che rivive grazie ai ritrovamenti della sua vastissima e ricca necropoli, utilizzata come luogo di sepoltura per oltre quattro secoli tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del V d.C. Il taglio della mostra è duplice: da un lato c’è stata la volontà di far comprendere quanto i materiali archeologici possano restituire e raccontare, se correttamente recuperati e contestualizzati. Dall’altro lato, è stata prestata particolare attenzione ai visitatori più giovani, con un’introduzione didattica sulle necropoli e sul rituale funerario e un invito a osservare e a giocare. Nelle vetrine, gli oggetti scelti per accompagnare i defunti nel viaggio nell’aldilà offrono l’occasione per conoscere alcuni aspetti della vita quotidiana e della vivacità culturale e commerciale dell’antica Lovere romana, grazie alla sua strategica posizione lungo importanti vie di comunicazione. La necropoli, lungo la strada, ci invita a percorrere un viaggio nel passato e a muoverci nel territorio, per scoprire i siti della Rete Pad, la Rete dei Paesaggi Archeologici Diffusi, e la vicina Valle Camonica romana su cui Lovere in antico gravitava».

    Afferma il sindaco di Lovere Alex Pennacchio: «La mostra è senza alcun dubbio uno degli eventi culturali più significativi degli ultimi decenni. Frutto di un lungo e appassionato lavoro di ricerca e di valorizzazione del nostro patrimonio archeologico, ci offre la possibilità di ammirare alcuni dei reperti più belli e significativi rinvenuti nella necropoli di via Martinoli, una delle testimonianze più importanti della presenza romana nel nostro territorio. Si tratta di oggetti che ci raccontano la vita, la cultura, la religione e l’arte di una civiltà che ha lasciato un segno indelebile nella nostra storia. Vi invito a visitare l’esposizione con curiosità e interesse, e a lasciarvi coinvolgere dal fascino della Lovere romana».

    Dopo l’inaugurazione della mostra, altri importanti appuntamenti sono in agenda nelle prossime settimane: sabato 16 marzo, nella Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini (alle ore 15), verrà presentato il volume “La necropoli di età romana di Lovere (BG): una comunità sulle sponde del Sebino”, a cura di Maria Fortunati, già funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia; infine, sabato 6 aprile, nella stessa sede, si svolgerà la giornata di studi intitolata “E dell’oscura morte al passo andare”, organizzata dalla Rete PAD, nel corso della quale i relatori si confronteranno sulla tematica della morte e sui rituali, sui simboli e sulle credenze che attraversano lo spazio e il tempo sotto l’aspetto archeologico, storico-artistico e sociale. Al termine dei lavori si terrà una tavola rotonda in cui gli argomenti dibattuti nel corso della giornata di studi saranno affrontati dal punto di vista antropologico.

    “Lovere romana. Dal tesoro alla necropoli”
    Atelier del Tadini, via Giorgio Oprandi, Lovere (Bg).
    Periodo: dal 2 marzo al 2 giugno 2024.
    Orari: venerdì e sabato dalle 15 alle 19; domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
    Per le scuole e per prenotare visite guidate: 349 4118779; mail: didattica@accademiatadini.it
    Ingresso libero.
    Per informazioni: www.accademiatadini.itwww.pad-bg.it