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L’omaggio della Monday Orchestra e di Simona Severini al genio di Nina Simone giovedì 11 gennaio al Blue Note di Milano
MILANO – Si intitola “Feelin’ Good, omaggio a Nina Simone” il concerto che vedrà protagoniste la Monday Orchestra diretta da Luca Missiti e la cantante Simona Severini il prossimo giovedì 11 gennaio al Blue Note di Milano (inizio live ore 20.30; biglietti 25-30 euro; 18 euro per gli allievi delle scuole di musica convenzionate; prevendita on line su www.bluenotemilano.com/evento/concerto-monday-orchestra- ).simona-severini-11-gennaio- 2024-milano La formazione milanese, tra le più importanti big band della scena jazzistica nazionale, e Simona Severini, cantante dalla formazione poliedrica (spazia con disinvoltura dal jazz alla musica rinascimentale), presenteranno un repertorio di brani famosissimi della grande artista americana, tra cui “Feeling Good”, “Love Me or Leave Me” e “My Baby Just Cares For Me”, oltre ad alcune rivisitazioni di standard come “I Loves You Porgy” e “My Man’s Gone Now” di George Gershwin e a una manciata di gemme tratte dal repertorio pop (in cui spicca “Here Comes The Sun” dei Beatles).Sul palco del Blue Note, insieme al direttore Luca Missiti (che ha curato anche gli arrangiamenti) e a Simona Severini si esibiranno Daniele Moretto, Alessandro Bottacchiari e Giancarlo Mariani (trombe), Andrea Andreoli e Carlo Napolitano (tromboni), Giulio Visibelli, Tullio Ricci, Rudi Manzoli e Ubaldo Busco (sassofoni), Antonio Vivenzio (pianoforte), Marco Vaggi (contrabbasso) e Francesco Meles (batteria).Afferma Luca Missiti: «Nina Simone è stata indubbiamente una delle artiste più influenti del Novecento sotto tanti punti di vista. Oltre ad essere stata un’eccellente pianista, un’interprete e una cantautrice straordinaria, ha saputo unire il jazz, il blues e il soul, fondendoli con una sensibilità rara. La sua voce era unica, così come le sue interpretazioni piene di forza espressiva. Inoltre, ha affrontato numerosi temi sociali e politici ancora attuali, come la discriminazione razziale, la povertà e l’oppressione, facendo della sua arte un potente strumento di protesta».Anche Simona Severini pone l’accento sulla personalità e sul carisma di Nina Simone: «Lei è stata tante cose in una. Non solo una strepitosa musicista, una cantante e una pianista di enorme talento, ma anche una paladina dei diritti civili. Questo concerto vuole renderle omaggio, ricordando il grande esempio – artistico e umano – che ci ha fornito nel corso della sua non facile esistenza».Fondata da Luca Missiti nel 2006, la Monday Orchestra si è affermata come una delle realtà più interessanti del panorama jazz italiano. In quasi 18 anni di attività ha collaborato con musicisti del calibro di Randy Brecker, Bob Mintzer, Mike Mainieri, Sarah McKenzie, Fabrizio Bosso, Emanuele Cisi, Gianluigi Trovesi, Pietro Tonolo, Maurizio Giammarco e Rosario Giuliani e ha pubblicato quattro album. Il nuovo disco, dedicato al pianista e compositore Bud Powell nel centenario della nascita, uscirà la prossima primavera con due solisti ospiti d’eccezione: Fabrizio Bosso alla tromba e Rosario Giuliani al sax. Bosso e Giuliani saranno gli special guest della presentazione del nuovo album, in programma nel mese di maggio sempre al Blue Note di Milano. -
Jazz: a lezione di musica con Jeff Ballard e tanti big italiani dal 4 al 6 gennaio 2024 al CEMM di Bussero (Mi)
MILANO – Non capita tutti i giorni di andare a lezione di batteria jazz da Jeff Ballard, musicista di fama internazionale. La possibilità di studiare con uno dei migliori interpreti dello strumento (Ballard, statunitense di Santa Cruz, ha suonato tra gli altri con artisti del calibro di Ray Charles, Danilo Perez, Chick Corea e Brad Meldhau) e con alcuni nomi di primo piano della scena italiana (il sassofonista Pietro Tonolo, il bassista e contrabbassista Dario Deidda, il chitarrista Walter Donatiello, il pianista Umberto Petrin e la cantante Carola Caruso) è offerta dal CEMM, scuola di musica tra le più note e prestigiose in Italia: a Bussero, alle porte di Milano, dal 4 al 6 gennaio prossimo il CEMM organizza, infatti, il Camp Winter Jazz, tre giorni di lezioni e di studio aperti a tutti i musicisti, professionisti e amatori, e agli studenti iscritti a scuole di musica, istituti musicali di alta formazione e Conservatori.Le lezioni si svolgeranno giovedì 4 e venerdì 5 gennaio dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17 e sabato 6 gennaio dalle 9.30 alle 12.30. Quelle del mattino saranno rivolte allo studio dello strumento e al canto e comprenderanno alcuni laboratori. Ogni insegnante si focalizzerà sullo sviluppo di argomenti e aspetti del proprio strumento che generalmente non vengono affrontati durante le lezioni curriculari. Le sessioni pomeridiane saranno dedicate ai gruppi di musica d’insieme (gli studenti verranno suddivisi in gruppi omogenei in base al loro livello di preparazione). Inoltre, nelle ore libere sarà possibile usufruire degli spazi della scuola per lo studio personale o, semplicemente, per suonare insieme agli altri studenti al di fuori delle lezioni. Iscrivendosi al camp, i partecipanti riceveranno un attestato e i crediti formativi.Afferma Walter Donatiello, direttore didattico e fondatore del CEMM, realtà attiva da oltre vent’anni e in continua evoluzione: «Con il Camp Winter Jazz proponiamo un’interessante offerta formativa, coniugando lezioni di tecnica strumentale e di musica d’insieme. Offriamo agli studenti la possibilità di trascorrere intere giornate accanto a grandi professionisti del settore, con lo scopo di favorire la didattica di specializzazione e l’approfondimento di argomenti quali la composizione, l’improvvisazione e l’interplay. Lo studio intensivo consente di approfondire argomenti a cui, durante le tradizionali ore di lezione, non viene dedicata la giusta attenzione. Inoltre, gli studenti potranno suonare e confrontarsi con gli insegnanti, che sono stati selezionati tra i più preparati musicisti del panorama jazzistico nazionale e internazionale e che collaborano da diversi anni con la nostra scuola».Il costo d’iscrizione al Camp Winter Jazz è pari a 320 euro. Maggiori informazioni: www.cemmusica.com; segreteria@cemmusica.com; tel. 0295039675; 3471759854 -
Improvvisazioni jazz, musica barocca e antica con il Trio Sonata sabato 14 ottobre alla Camera del Lavoro di Milano
MILANO – È all’insegna della trasversalità il terzo appuntamento dell’Atelier Musicale, la rassegna in equilibrio tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio alla Camera del Lavoro di Milano: sabato 14 ottobre (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro) si esibirà, infatti, il Trio Sonata, formazione composta da tre musicisti – il flautista Carlo Nicita, la violinista Eloisa Manera e il contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer – che si muovono nell’ambito dell’improvvisazione principalmente di origine jazzistica, utilizzando però materiali provenienti dalla musica barocca e antica, già incisi nel cd “Blue Baroque” (etichetta Deep Voice Records), uscito nel 2022.Si tratta di uno sguardo al mondo musicale antico che diventa il punto di partenza per improvvisazioni legate alle prassi jazzistiche. Anche se l’operazione non è nuova, è interessante il modo in cui viene affrontata, superando cioè la logica della melodia del passato da armonizzare come un song americano ed entrando nelle pieghe della musica scelta per trovarvi gli spunti che possono ispirare l’improvvisazione, anche collettiva, dei tre musicisti. Il repertorio spazia dalla musica trecentesca di Guillaume de Machaut a brani tradizionali del Cinquecento, tra cui il celeberrimo “Greensleeves”.Improvvisazione jazzistica e musica europea antica: un incontro che fa sempre levare qualche sopracciglio, spesso a ragion veduta. Molte volte, nel corso della storia del jazz, anche esecutori di rilievo si sono accostati con leggerezza alla grande tradizione accademica, nella convinzione che un’aria celebre potesse essere trattata secondo le stesse logiche che valgono per una canzone di Broadway o nella facile presunzione che l’impulso ritmico di certi autori rispondesse alle stesse logiche dello swing afroamericano.Ci sono, naturalmente, alcune luminose eccezioni: per esempio, il Bach di John Lewis, quello di Uri Caine (ma anche il magico Concerto per due violini ricreato da Stéphane Grappelli ed Eddie South, auspice il basso continuo di Django Reinhardt) e lo Scarlatti di Enrico Pieranunzi. Ma di eccezioni si tratta, fra le le quali bisogna aggiungere l’avventura sonora del Trio Sonata, che attraversa cinque secoli di invenzioni musicali europee con l’atteggiamento dei jazzisti autentici. Ciò significa che non viene necessariamente rispettata la struttura tema/improvvisazioni sulle armonie/ritorno al tema, una formula che soltanto i distratti possono ritenere «il» modo di fare jazz. Nicita, Manera e Mangialajo Rantzer si ispirano alle melodie e ai territori armonici dei brani da cui prendono il via, ma anche alla loro organizzazione formale profonda, per smontarne e ricostruirne lo spirito, evocando così, con l’inventiva dei timbri strumentali, il tessuto connettivo fra Europa e Nordamerica. I tre jazzisti sanno farlo senza trascurare la ricchezza culturale di partenza, ma aggiungendovi nuovi significati espressivi. Nelle loro articolate esecuzioni ci permettono, cioè, di percepire in filigrana quanto la musica ha esplorato nel frattempo, dimostrando che l’uso della storia è sempre una riflessione sul presente.ATELIER MUSICALE – XXIX stagioneSabato 14 ottobre 2023, ore 17.30Trio Sonata – Blue BaroqueCarlo Nicita (flauto), Eloisa Manera (violino), Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso).Programma:Anonimo: Ciaccona del paradiso e dell’inferno da Canzonette spirituali e morali;Greensleeves;J. S. Bach: Bourre, Rondeau, Badinerie dalla Suite per Orchestra n. 2, BWV 1067;G. De Machaut: Chanson Balladée;C. Nicita: Canone Stanco;A. Vivaldi: Inverno da Le quattro stagioni;C. Ph. E. Bach: Adagio da Trio sonata in La bemolle WQ 148;J. S. Bach: Corale dalla Cantata BWV 147;C. Nicita: Giga Tarantolanticchia.Introduce Maurizio Franco.Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.Ingresso: 10 euro con tessera associativa (5/10 euro).Abbonamento stagionale: 80 euro.Per informazioni: 348-3591215.Email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.itOn line: www.secondomaggio.orgDirezione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra). -
Cuccagna Jazz Club di Milano: dal 3 al 31 ottobre con Rusty Brass, Dudù Kouate, Massimiliano Milesi e i nuovi talenti della scena italiana
MILANO – Continua, settimana dopo settimana, la rassegna “Il rito del jazz”, organizzata da Musicamorfosi nell’ambito del palinsesto di Milano è viva presso il ristorante Un posto a Milano, in Cascina Cuccagna. Nel mese di ottobre sono in programma cinque appuntamenti, sempre con la formula del doppio set (ore 19.30 e 21.30) e sempre a ingresso libero: tra i protagonisti musicisti di fama internazionale, graditi ritorni e giovani talenti del Conservatorio G. Verdi di Milano.
Si parte martedì 3 ottobre con la Rusty Brass, contagiosa ed esuberante street band bresciana di ottoni “arrugginiti”, ormai di casa in Cascina Cuccagna. Questa formazione dall’assetto mutevole propone ritmi funk e rock, pur non disdegnando le sonorità balcaniche ed esotiche e i tormentoni estivi, senza dimenticare alcune spericolate incursioni nella tradizione classica, con l’ardito obiettivo di fondere tra loro le più disparate culture brassbandistiche del mondo, dalla New Orleans di Louis Armstrong alla Guca di Boban Markovic, dalla Baviera dell’Oktoberfest alla Città del Messico dei Mariachi.
Martedì 10 ottobre riflettori puntati sul duo Myrmecoleon, composto da Massimiliano Milesi (sax) e Dudù Kouate (percussioni, xalam e voce). Milesi, sassofonista tra i più interessanti della scena italiana, e Dudù Kouate, polistrumentista senegalese dalle doti eccezionali, divulgatore, insegnante di percussioni e strumenti tradizionali africani, nonché membro stabile dal 2017 dello storico Art Ensemble of Chicago, danno vita a un duo in cui le forme ancestrali della musica africana si incontrano con la moderna improvvisazione senza l’uso di gerarchie, in un dialogo incessante tra i due musicisti.
Martedì 17 e martedì 24 sarà di scena il Nomad Silence Project, formato da Claudio Niniano (chitarra e voce), Jonathan Norani (sassofono tenore), Luca Caiazza (basso) e Marco Zacco (batteria). Il gruppo, che è nato nelle aule dei Civici Corsi Jazz di Milano e che si è già esibito su palcoscenici prestigiosi come quello di JAZZMI e del festival City of Guitars di Locarno, presenterà brani originali composti da Claudio Niniano e poi arrangiati dalla band al completo, in un dialogo continuo tra pagina scritta e improvvisazione.
Infine, per l’ultimo appuntamento del mese, martedì 31 ottobre spazio ad alcuni dei più brillanti studenti di jazz del Conservatorio G. Verdi di Milano e, in particolare, all’Escape Trio: Giacomo Cazzaro (sax), Enrico Palmieri (contrabbasso) e Antonio Marmora (batteria) sono tre giovani musicisti che condividono la passione per le varie sfaccettature del linguaggio jazzistico contemporaneo e tradizionale. Concluderà la serata, come di consueto nell’ultimo martedì del mese, una jam session.
CUCCAGNA JAZZ CLUB – IL RITO DEL JAZZ
Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.
Ingresso libero.
Informazioni e prenotazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.it
I CONCERTI DI OTTOBRE 2023
Martedì 3 ottobre, ore 19.30 e 21.30
Rusty Brass
Martedì 10 ottobre, ore 19.30 e 21.30
Myrmecoleon
Dudù Kouate (percussioni, xalam e voce), Massimiliano Milesi (sax).
Martedì 17 e martedì 24 ottobre, ore 19.30 e 21.30
Nomad Silence Project
Claudio Niniano (chitarra e voce), Jonathan Norani (sassofono tenore), Luca Caiazza (basso), Marco Zacco (batteria).
Martedì 31 ottobre, ore 19.30 e 21.30
Escape Trio + jam session
Giacomo Cazzaro (sax), Enrico Palmieri (contrabbasso), Antonio Marmora (batteria).
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“Tubular Bells Variations”: l’Artchipel Orchestra omaggia il genio creativo di Mike Oldfield sabato 28 ottobre a Rho
MILANO – Mezzo secolo fa, nel maggio del 1973, il musicista inglese Mike Oldfield pubblicava “Tubular Bells”, il suo disco d’esordio, considerato dalla critica un capolavoro. Album strumentale in cui folk, classica, rock, minimalismo ed echi new age si fondono perfettamente, “Tubular Bells” fu il primo titolo della neonata etichetta Virgin Records di Richard Branson ed ebbe un enorme successo, grazie anche a un tema inserito nella colonna sonora del film “L’esorcista”, che lo portò a restare nelle classifiche britanniche per 279 settimane, vendendo nel solo Regno Unito 2.630.000 copie e circa 15 milioni in tutto il mondo. Una curiosità: il disco fu realizzato esclusivamente da Oldfield, che suonò da solo tutti gli strumenti.A distanza di cinquant’anni dall’uscita dell’album, l’Artchipel Orchestra, formazione milanese tra le più importanti nel panorama jazzistico italiano, presenterà sabato 28 ottobre al Teatro Civico Roberto De Silva di Rho (Mi), in prima assoluta, “Tubular Bells Variations”, originale rilettura del lavoro di Oldfield in cui i temi più significativi vengono esposti e sviluppati attraverso una partitura in bilico tra scrittura e improvvisazione. Il concerto inizierà alle 21 e il prezzo dei biglietti varia da 10 a 33 euro (on line: www.vivaticket.com/it/ticket/tubular-bells-variations- ).artchipel-orchestra/214850 Spiega Ferdinando Faraò, fondatore e direttore dell’Artchipel Orchestra: «L’idea di avvicinarmi e confrontarmi con la musica di Mike Oldfield risale ad alcuni anni fa. Considero “Tubular Bells” un’opera iconica, che mi colpì moltissimo fin da ragazzo. Nel 2017 ho arrangiato per orchestra la prima parte del disco, riferendomi ai temi principali e alternandoli a momenti di improvvisazione sulle strutture tematiche, ma anche su strutture libere. I “ferimenti” tematici e strutturali hanno un ruolo fondamentale in questa mia personale visione dell’opera che, a distanza di alcuni anni, ho voluto ridefinire e contestualizzare in un’ottica di libera rilettura, caratterizzata da continue variazioni. Non per nulla abbiamo intitolato il concerto di Rho “Tubular Bells Variations”. Inoltre, nella seconda parte della nostra esibizione ci sarà spazio per la prima esecuzione della suite “Tube”, che ho scritto per l’occasione, ispirata al capolavoro di Oldfield».Insieme a Ferdinando Faraò, sul palco del Teatro Civico Roberto De Silva si esibiranno Marco Fior, Marco Mariani e Matteo Vertua (trombe), Alberto Bolettieri (trombone), Fiorenzo Gualandris (tuba), Rudi Manzoli (sax soprano), Paolo Lopolito (sax alto), Germano Zenga (sax tenore), Rosarita Crisafi (sax baritono), Alberto Zappalà (clarinetto basso), Carlo Nicita (flauto), Naima Faraò e Francesca Sabatino (voci), Giuseppe Gallucci (chitarra elettrica), Luca Gusella (vibrafono), Paola Tezzon e Giulia Larghi (violini), Luca Pedeferri (pianoforte, fisarmonica), Andrea Serino (tastiere), Gianluca Alberti (basso elettrico), Stefano Lecchi (batteria) e Lorenzo Gasperoni (percussioni).Nata nel 2010, l’Artchipel si è aggiudicata tre volte (nel 2012, nel 2017 e nel 2022) il “Top Jazz”, il referendum indetto dalla rivista Musica Jazz come miglior formazione italiana, e si è esibita nei principali festival italiani. Nel corso degli anni questo collettivo “ad assetto variabile” è passato da un repertorio di brani originali ad arrangiamenti propri di composizioni scritte negli anni Settanta, Ottanta e Novanta da Mike Westbrook, Alan Gowen, Fred Frith, Dave Stewart e, più di recente, da Jonathan Coe, celebre romanziere britannico. Da sempre, infatti, il gruppo milanese ha nel suo Dna una spiccata vocazione internazionale e può vantare prestigiose collaborazioni con musicisti del calibro di Keith Tippett, Julie Tippetts, Mike e Kate Westbrook, Karl Berger, Ingrid Sertso, Adam Rudolph, Cyro Baptista, ma non solo.Sabato 28 ottobre 2023Teatro Civico Roberto De Silva, piazza Enzo Jannacci 1, Rho (Mi).Artchipel Orchestra – Tubular Bells VariationsInizio concerto: ore 21.Biglietti: da 10 a 33 euro. -
Riecco “Eventi in Jazz” nel Varesotto: a Busto Arsizio e Castellanza cinque concerti, dall’1 ottobre al 17 novembre, con Cazzola, Pieranunzi, Fasoli, il Banco del Mutuo Soccorso, i Manomanouche e i Sugarpie and The Candymen
MILANO – Quattro appuntamenti con alcuni dei protagonisti e dei gruppi più noti della scena jazz nazionale e un live imperdibile con il Banco del Mutuo Soccorso, band di culto nella storia della musica italiana: torna a Busto Arsizio e Castellanza, in provincia di Varese, la collaudata rassegna “Eventi in Jazz”, organizzata come di consueto dall’imprenditore discografico Mario Caccia, titolare dell’etichetta Abeat Records, e realizzata con il sostegno dei due Comuni coinvolti.
La nuova edizione si svolgerà da domenica 1 ottobre a venerdì 17 novembre e vedrà la partecipazione di artisti del calibro di Gianni Cazzola, Enrico Pieranunzi e Claudio Fasoli, che si esibiranno insieme a tantissimi musicisti, oltre a due formazioni in grande ascesa: i Manomanouche e i Sugarpie and The Candymen.
La prima data di “Eventi in Jazz” sarà un concerto-tributo al grande batterista Gianni Cazzola, emiliano di nascita ma da molti anni residente a Busto Arsizio. E proprio il Teatro Sociale della città bustocca lo festeggerà domenica 1 ottobre con un evento unico e con Tullio De Piscopo, “collega” di strumento, nelle vesti inconsuete del padrone di casa, anzi del padrino della serata, intitolata “The Great Gianni Cazzola & New Jazz Generation”.
Classe 1938, 65 anni di carriera alle spalle, un’energia contagiosa e un senso dello swing innato, Cazzola ha collaborato con un’infinità di mostri sacri, tra cui Billie Holiday, Chet Baker, Lee Konitz, Gerry Mulligan, Dexter Gordon, Sarah Vaughan, Dizzy Gillespie, Phil Woods, Ray Brown e Tom Harrel, suonando in tutto il mondo. Il debutto nel lontano 1957, a 19 anni, con il gruppo del chitarrista Franco Cerri. Poi una lunga e fortunata carriera con tanti big al suo fianco: da Gianni Basso a Oscar Valdambrini, da Giorgio Gaslini a Franco D’Andrea, solo per citarne alcuni. Negli ultimi vent’anni Cazzola si è dedicato, soprattutto, alla scoperta e alla valorizzazione di nuovi talenti come il pianista Simone Daclon e la sassofonista Sophia Tomelleri, coinvolgendoli in progetti originali di matrice hard-bop. Non a caso, alcune giovani promesse del jazz italiano saranno al suo fianco al Teatro Sociale: il pianista Andrea Candeloro, il chitarrista Attilio Costantino, il contrabbassista Carlo Bavetta, il trombettista Cesare Mecca, il trombonista Didier Yon e il sassofonista Tommaso Profeta.
Sabato 7 ottobre riflettori puntati sul mondo musicale di Enrico Pieranunzi, pianista e compositore romano stimato ovunque, che si esibirà in piano solo, in duo con il sassofonista Rosario Giuliani, in trio con Luca Bulgarelli (contrabbasso) e Mauro Beggio (batteria) e in quintetto (con la cantante Simona Severini e il vibrafonista Andrea Dulbecco). Per il gran finale spazio anche al quartetto d’archi Jazz Acoustic Strings, a testimonianza di come, nel suo percorso, il jazz e la tradizione classica convivano fin dall’inizio l’uno accanto all’altra.
Dotato di grande sensibilità melodica, Pieranunzi è un musicista eclettico in cui pianismo, composizione e arrangiamento sono intrecciati in mondo inscindibile. Il suo mondo musicale ha confini labili, il che fa di lui un musicista tra i più versatili della scena europea. Nella sua ricchissima discografia spiccano le collaborazioni prestigiose con giganti del jazz come Chet Baker, Paul Motian, Charlie Haden, Marc Johnson e Lee Konitz, ma anche un album in duo con il pianista classico Bruno Canino (“Americas”) e alcuni lavori su Scarlatti, Bach, Handel, Martinu e Gershwin. Il pianista romano è l’unico italiano ad aver suonato e registrato più volte a suo nome nello storico Village Vanguard di New York e, tra i numerosi riconoscimenti ottenuti, vanno ricordati il Django d’Or francese (1997) come miglior musicista europeo, l’Echo Award 2014 in Germania come Best International Piano Player e il premio Una vita per il jazz assegnatogli nello stesso anno dalla rivista Musica Jazz. Parecchie sue composizioni sono diventate veri e propri standard suonati e registrati da musicisti di tutto il mondo.
Per il terzo appuntamento della manifestazione, gli organizzatori hanno pianificato un’affascinante incursione dal jazz al rock progressive invitando il Banco del Mutuo Soccorso, in scena venerdì 13 ottobre a Busto Arsizio: la celebre band fondata da Vittorio Nocenzi, che in mezzo secolo di attività ha firmato album leggendari come “Il Salvadanaio”, “Darwin!”, “Io sono nato libero” e “Come in un’ultima cena” e hit popolari quali “Moby Dick” e “Paolo Pa”, presenterà “Orlando: le forme dell’amore”, il suo lavoro più recente, uscito nel 2022 e ispirato all’Orlando Furioso, l’opera simbolo del Rinascimento italiano che Ariosto scrisse nel 1516.
Nel mese di novembre “Eventi in Jazz” si sposterà a Castellanza con altri due imperdibili appuntamenti: venerdì 10 novembre sul palco del Cinema Teatro Dante si alterneranno i Manomanouche, formazione di punta del panorama Gipsy Jazz, e gli irresistibili Sugarpie and The Candymen, quintetto che modella con virtuosismo e ironia i classici del rock e del pop in uno stile rétro che evoca il jazz manouche, l’era dello swing e il Rock’n’roll degli albori. Infine, per l’ultima data della nuova edizione, venerdì 17 novembre la ribalta sarà tutta per il sassofonista e compositore Claudio Fasoli, uno dei più importanti jazzisti della scena italiana (ma non solo). Dotato di uno stile personale e riconoscibile e di un’invidiabile vena prolifica, Fasoli (84 anni da compiere il 29 novembre) è ancora oggi uno dei musicisti più interessanti e apprezzati in circolazione (il suo “Next” si è aggiudicato il Top Jazz 2021 della rivista specializzata Musica Jazz come miglior disco dell’anno). A ripercorrere, insieme a lui, la sua lunghissima carriera interverranno i tanti colleghi che lo hanno accompagnato negli ultimi due decenni di attività, sottolineando i passaggi e le evoluzioni stilistiche che hanno contraddistinto la sua inesauribile ricerca musicale.
EVENTI IN JAZZ – Da domenica 1 ottobre a venerdì 17 novembre 2023
Domenica 1 ottobre 2023
Busto Arsizio (Va)
Teatro Sociale, via D. Alighieri 20.
Tullio De Piscopo presenta… The Great Gianni Cazzola & New Jazz Generation
Gianni Cazzola (batteria), Andrea Candeloro (pianoforte), Attilio Costantino (chitarra), Carlo Bavetta (contrabbasso), Cesare Mecca (tromba), Didier Yon (trombone), Tommaso Profeta (sax).
Sabato 7 ottobre 2023
Busto Arsizio (Va)
Teatro Sociale, via D. Alighieri 20.
Enrico Pieranunzi si racconta
Enrico Pieranunzi (pianoforte), Simona Severini (voce), Rosario Giuliani (sax), Andrea Dulbecco (vibrafono), Luca Bulgarelli (contrabbasso), Mauro Beggio (batteria) e il Jazz Acoustic Strings: Cesare Carretta (violino), Silvia Maffeis (violino), Matteo Del Soldà (viola), Yuriko Mikami (violoncello).
Venerdì 13 ottobre 2023
Busto Arsizio (Va)
Teatro Sociale, via D. Alighieri 20.
Banco del Mutuo Soccorso
Vittorio Nocenzi (organo, sintetizzatori, pianoforte, cori), Michelangelo Nocenzi (pianoforte, tastiere), Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica, cori), Nicola Di Già (chitarra ritmica e acustica), Marco Capozi (basso elettrico), Dario Esposito (batteria), Tony D’Alessio (voce solista).
Venerdì 10 novembre
Castellanza
Cinema Teatro Dante, via D. Alighieri 5.
Manomanouche
Nunzio Barbieri (chitarra manouche), Luca Enipeo (chitarra manouche), Francesco Django Barbieri (clarinetto), Pierre Steeve Jino Touche (contrabbasso)
Sugarpie and The Candymen
Lara Ferrari (voce), Jacopo Delfini (chitarra gipsy e armonie vocali), Renato Podestà (chitarra, banjo e armonie vocali), Roberto Lupo (batteria), Alessandro Cassani (contrabbasso).
Venerdì 17 novembre
Castellanza
Cinema Teatro Dante, via D. Alighieri 5.
Claudio Fasoli – Excursus
Claudio Fasoli (sax), Mario Zara, Michelangelo Decorato (pianoforte), Simone Massaron, Michele Calgaro (chitarra), Yuri Goloubev, Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso), Marco Zanoli, Stefano Grasso, Gianni Bertoncini (batteria).
Inizio concerti: ore 21.
Biglietti: ingresso 10 euro; gratuito per gli Under 26.
Abbonamento a cinque concerti: 37,50 euro .
Acquisti on line: www.biglietti.store
Informazioni: management@abeatrecords.com; cell: 3478906468.
On line: www.facebook.com/eventiinjazz
Instagram: Eventi in Jazz
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Il chitarrista Michele Bonifati martedì 23 maggio al Cuccagna Jazz Club di Milano
MILANO – Sono cinque gli appuntamenti nel mese di maggio al Cuccagna Jazz Club di Milano nell’ambito della rassegna “Il rito del jazz”, organizzata da Musicamorfosi con la collaborazione di I-Jazz/Nuova Generazione Jazz e il sostegno di Nuovo Imaie presso il ristorante Un posto a Milano, in Cascina Cuccagna (via Cuccagna 2/4). Come di consueto, sono in programma due set (alle 19.30 e alle 21.30) e l’ingresso è libero (prenotazioni: info@unpostoamilano.it; tel. 025457785).
Il principale protagonista del mese è il chitarrista Michele Bonifati, in scena tre volte con due progetti distinti: martedì 2 maggio Bonifati sarà alla guida di Mopoke, trio completato da Giacomo Papetti al basso elettrico e Filippo Sala alla batteria: dolcezza e potenza, roccia e velluto, poesia e cinismo convivono ma non si scontrano, separati nella sospensione tra i fusi orari del post-rock e quelli del jazz europeo. Mopoke (il nome della formazione è preso in prestito da un rapace notturno che vive in Oceania) è musica che viaggia e trasporta e “Trovare” è l’album di esordio del trio, interamente costituito da brani originali.
Martedì 9 maggio tornano due vecchie conoscenze del Cuccagna Jazz Club e cioè il vibrafonista Gabriele Boggio Ferraris e il sassofonista Massimiliano Milesi, nomi di punta della nuova scena italiana, che danno vita a Versus: si tratta di un duo inedito che con leggerezza, autoironia e disinvoltura spazia dal free jazz più radicale alle ballads della swing era, da composizioni originali che guardano alla new wave del jazz europeo a complesse esplorazioni metriche delle forme musicali più disparate. Versus è il frutto di un’intensa collaborazione tra i due musicisti lombardi che, dopo aver condiviso decine di palchi e militanze in gruppi ed ensemble, hanno deciso di unire le forze per un progetto calzato su misura sulle loro personalità.
Martedì 16 maggio riflettori puntati sui Satoyama, il quartetto composto da Luca Benedetto (tromba e tastiera), Christian Russano (chitarre ed elettronica), Marco Bellafiore (contrabbasso ed elettronica) e Gabriele Luttino (batteria, glockenspiel ed elettronica), che si è aggiudicato l’edizione 2022 di Nuova Generazione Jazz insieme ad un altro progetto di Michele Bonifati. Nati nel 2013, i Satoyama hanno dato vita fin da subito a una musica di confine, profondamente immaginifica ed onirica, con larghe influenze jazz e progressive rock, passando anche dalla world music e dall’elettronica, alla ricerca di un sound contemporaneo. Il quartetto si occupa di confini non solo in senso figurato: “Sinking Islands”, il suo ultimo album, accolto con entusiasmo dalla critica, tratta infatti delle isole minacciate dal cambiamento climatico e dei movimenti migratori che ne derivano.
Martedì 23 e 30 maggio, infine, Michele Bonifati presenterà il progetto Emong, con Manuel Caliumi (sax), Federico Pierantoni (trombone) ed Evita Polidoro (batteria e voce). Il quartetto (il 23 si aggiungerà lo special guest Massimiliano Milesi al sax) presenterà i brani dell’album “Three Knots”, che include musiche originali composte dal leader, ad accezione di due canzoni, una di John Lennon e una dei RATM, cantate da Evita Polidoro, a completare l’orizzonte narrativo e sonoro del gruppo. Il sound della band è unitario e coeso e, allo stesso tempo, fluido e sfuggente, spaziando tra le tante influenze (jazz, elettronica, rock, folk americano ma non solo) che hanno contribuito a formare la sua identità musicale.
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Cuccagna Jazz Club di Milano: dal 6 al 27 giugno con la Rusty Brass, il trio Sneer e il lato jazz del tango di Sarita
MILANO – Sono quattro gli appuntamenti nel mese di giugno al Cuccagna Jazz Club di Milano nell’ambito della rassegna “Il rito del jazz”, organizzata da Musicamorfosi presso il ristorante Un posto a Milano, in Cascina Cuccagna (via Cuccagna 2/4), con la collaborazione di I-Jazz/Nuova Generazione Jazz e il sostegno di Puglia Sounds e Suoni Mobili. Come di consueto, sono in programma due set (alle 19.30 e alle 21.30) e l’ingresso è libero (prenotazioni: info@unpostoamilano.it; tel. 025457785).
Martedì 6 giugno, per il primo appuntamento del mese, tornerà la Rusty Brass, esplosiva formazione bresciana di ottoni “arrugginiti”. La Rusty Brass è una band dall’assetto mutevole che propone ritmi funk e rock, pur non disdegnando le sonorità balcaniche ed esotiche e i tormentoni estivi, senza dimenticare neppure spericolate incursioni nella tradizione classica, con l’ardito obiettivo di fondere tra loro le più disparate culture brassbandistiche del mondo, dalla New Orleans di Louis Armstrong alla Guca di Boban Markovic, dalla Baviera dell’Oktoberfest alla Città del Messico dei Mariachi.
Per due martedì consecutivi, il 13 e il 20 giugno, sul palco del Cuccagna Jazz Club si esibirà il trio sperimentale Sneer, composto da Massimiliano Milesi (sax, elettronica), Francesco Baiguera (basso, elettronica) e Michele Zuccarelli Gennasi (batteria, elettronica). Nel sound di questa formazione l’energia e la libertà si fondono in un mix dolce e ruvido allo stesso tempo: atmosfere rock che guardano altrove, verso una poetica di tessiture timbriche che muovono un flusso lirico deciso, in cui la scrittura si miscela senza timore a momenti di lucida improvvisazione e pura psichedelia.
Infine, martedì 27 giugno, il Cuccagna Jazz Club ospiterà il “Suoni Mobili Party”, evento speciale dedicato all’omonimo festival musicale che ogni estate anima la Brianza monzese e quella lecchese e che quest’anno va in scena con un formato extralarge, coinvolgendo anche Cascina Cuccagna e il palco dell’Estate al Castello Sforzesco di Milano: sul palco di Cascina Cuccagna spazio a “The Jazz Side of the Tango”, protagonista assoluta la voce, venata di intensa malinconia, della cantante italoargentina Sarita Schena. In questo live, caratterizzato da suggestive contaminazioni culturali, il tango si mescolerà al jazz e alla world music e, per l’occasione, Sarita sarà affiancata da due eccellenti musicisti quali il chitarrista Giuseppe De Trizio (che nel corso della sua carriera ha dato vita a diversi progetti musicali tra cui Radicanto e Tabulè e che vanta collaborazioni, tra gli altri, con Teresa De Sio, Raiz, Giovanni Lindo Ferretti, Lucio Dalla, Mauro Pagani, Eugenio Bennato, Almamegretta e Roberto Ottaviano) e il sassofonista Claudio Carboni (già accanto a Riccardo Tesi, Gabriele Mirabassi, Mauro Grossi, Piero Leveratto, Nico Gori, Daniele Sepe e molti altri).
CUCCAGNA JAZZ CLUB – IL RITO DEL JAZZ
Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.
Ingresso libero; prenotazioni: info@unpostoamilano.it; tel. 025457785.
I CONCERTI DI GIUGNO 2023
Martedì 6 giugno, ore 19.30 e 21.30
Rusty Brass
Martedì 13 giugno, ore 19.30 e 21.30
Sneer
Massimiliano Milesi (sax, elettronica), Francesco Baiguera (basso, elettronica) e Michele Zuccarelli Gennasi (batteria, elettronica).
Martedì 20 giugno, ore 19.30 e 21.30
Sneer
Massimiliano Milesi (sax, elettronica), Francesco Baiguera (basso, elettronica) e Michele Zuccarelli Gennasi (batteria, elettronica).
Martedì 27 giugno, ore 19.30 e 21.30
The Jazz Side of Tango – Sarita
Sarita (voce), Giuseppe De Trizio (chitarra), Claudio Carboni (sax).