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  • DAVIDE SAMMARCHI pubblica oggi il primo singolo e title-track del disco in arrivo il 5 novembre (Memory Rec/Believe)

    DAVIDE SAMMARCHI pubblica oggi il primo singolo e title-track del disco in arrivo il 5 novembre (Memory Rec/Believe)

    TRA NEO CLASSICA DI MATRICE NORD EUROPEA

    E SCONFINATI PAESAGGI SONORI

    DAVIDE SAMMARCHI 

    pubblica oggi

    ‘And In Silence I Found My Voice’

    primo singolo e title-track del disco di debutto in arrivo il 5 novembre 

    (Memory Recordings – Believe Digital Distribution)

    ascolta ‘And In Silence I Found My Voice’

    https://bfan.link/and-in-silence-i-found-my-voice

    “Questo brano rappresenta per me la ricerca del silenzio.Come forma di guarigione, in quei luoghi lontani dal rumore incessante della città e dal costante eccesso di stimoli e informazioni a cui siamo sottoposti. Ma rappresenta anche la ricerca del silenzio nei rapporti umani, come forma di comprensione, perchè imparare ad ascoltare l’altro, a stare accanto a chi ha bisogno anche senza dire niente è un grandissimo atto di umanità.”

    La sua musica diffonde un senso di calma e di tranquillità, paesaggi sonori che spaziano dalle influenze classiche a quelle più contemporanee. 

    Con una passione per il Nord Europa, sia a livello naturale che musicale, Davide Sammarchi è pronto a pubblicare ‘And In Silence I Found My Voice’, il disco di debutto in arrivo il 5 novembre per Memory Recordings, l’etichetta di Fabrizio Paterlini. Anticipato dalla title-track pubblicata oggi, l’album traduce in musica la passione di Davide Sammarchi per la natura ed i viaggi, fonte d’ispirazione per le sue composizioni, che comunicano infatti un senso di pace e gratitudine per le piccole cose della vita, un momento per rallentare in un mondo che a volte và troppo veloce. 

    Con riferimenti che spaziano dagli artisti più classici – Ludovico Einaudi, Yann Tiersen, Ryuichi Sakamoto – fino alle più moderne contaminazioni della neoclassica – Olafur Arnalds, Nils Frahm – ‘And In Silence I Found My Voice‘ rappresenta per Davide Sammarchi un percorso di crescita musicale ma anche umana. Il disco è stato registrato dall’artista e masterizzato presso il Digitube Studio di Carlo Cantini. 

  • MATTIA CUPELLI presenta ‘MONOLITH’, il primo singolo tratto da ‘RUINS’, il disco in arrivo il 9 luglio, tra neo classica ed elettronica (Believe)

    MATTIA CUPELLI presenta ‘MONOLITH’, il primo singolo tratto da ‘RUINS’, il disco in arrivo il 9 luglio, tra neo classica ed elettronica (Believe)

    Compositore e produttore con base a Roma, Mattia Cupelli emerge nella scena neo classica per i suoi brani carichi di pathos ed emotività. In grado di combinare suoni più classici con la più moderna musica elettronica e minimale, i suoi primi lavori si basano principalmente su colonne sonore, musica orchestrale e musica per pianoforte moderno, riscuotendo sin da subito un discreto successo su YouTube, dove colleziona in poco tempo oltre 80 milioni di ascolto digitale.

    Fortemente influenzato da artisti di fama mondiale come Nils Frahm, Nicolas Jaar e David August, Mattia Cupelli impara l’arte di far coesistere strumenti acustici ed elettronici. Dopo vari ep pubblicati in digitale, nel 2018 arriva il suo primo album,  ‘After The Rain’, un omaggio al pianoforte, seguito lo stesso anno da ‘Affected’, dal suono più ambient. Nel 2019 pubblica ‘Underneath’, contenente i singoli ‘Lost’ e ‘Crown Shyness’, dal suono neo classico ma influenzato dalla musica sperimentale elettronica moderna. L’anno appena trascorso ha visto Mattia Cupelli dedicarsi principalmente ad ep secondari, come i vari rework di suoi vecchi brani e qualche nuova composizione più strumentale. Nel mentre, ha composto ‘Ruins’, il nuovo album in arrivo il 9 luglio (distribuzione Believe Digital). Interamente scritto, suonato e prodotto da Mattia Cupelli, ‘Ruins’ è stato successivamente masterizzato ad Amburgo da Hans-Philipp Graf (HP Mastering). 

    Il nuovo album rappresenta una rinnovata direzione artistica per Mattia Cupelli, dove strumenti tradizionali si fondono con synth dilatati, tra attimi più riflessivi (come in ‘Eurydice-Chant’) che si alternano ad altri rarefatti e momenti euforici (‘Egeria’) che scandiscono il ritmo del disco, legato da un unico filo conduttore: il Tempo, e di come l’essere umano si interfaccia con esso attraverso l’Arte.

    Ad anticipare ‘Ruins’ il componimento ‘Monolith’ in arrivo il 30 aprile: prima traccia con cui si apre il disco, ‘Monolith’ rappresenta il cambiamento, dove culture diverse possono comunque coesistere ed andare di pari passo, tra cori,  flauti giapponesi e sonorità moderne.