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  • “Gravenia” è l’omonimo disco d’esordio della band

    “Gravenia” è l’omonimo disco d’esordio della band

    Da venerdì 20 dicembre 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico “GRAVENIA” (Overdub Recordings), l’omonimo disco d’esordio della band.

    “Gravenia” è il primo album del gruppo, composto da 10 tracce, tra cui una strumentale. Il progetto si caratterizza per un sound essenziale, costruito su sonorità definite e ricercate, evitando orpelli e virtuosismi, con una struttura che segue un filo logico coerente in ogni sua parte. L’ambiente sonoro si sviluppa attorno a un’accordatura abbassata (Drop C), all’uso di pedali Fuzz e Overdrive per basso e chitarre, all’alternanza di grancasse da 26” e 28” per la batteria, e all’impiego di sovraincisioni realizzate in studio, che includono percussioni, chitarre, cori e suoni di contorno. La voce emerge con forza al centro del mix, secondo un approccio diretto e “all’americana”, intrecciandosi con la sezione strumentale energica per creare il cuore pulsante del lavoro.

    Il risultato è un disco crudo e d’impatto, progettato per stimolare un risveglio di coscienza nell’ascoltatore, aprendo la strada ad un viaggio personale.

    Spiega il gruppo a proposito dell’album: “E’ un album spontaneo, senza troppe pretese, che rispecchia quello che abbiamo percepito tirando fuori i pezzi in saletta: una forte intensità emotiva e sonora, che ci ha reso partecipi in una nuova dimensione. Volevamo dare identità alle vibrazioni che producevamo e abbiamo fotografato il momento con questo disco. Gravenia è una valvola di sfogo essenziale per preservare il più possibile la nostra attitudine alla musica e alla scrittura, in una forma ruvida e istintiva.”

    “GRAVENIA” TRACKLIST:

    1. COSMO
    2. BELVE
    3. INFINITÀ
    4. MAREMOTI
    5. RUGGINE
    6. VETRO (strumentale)
    7. SERPENTI
    8. SCIAME
    9. ORBITA
    10. OSSIGENO

    Biografia

    Gravenia è un progetto stoner rock che nasce a Palestrina (RM) da un’idea di Simone Costantini (voce e chitarra) resa concreta dopo l’incontro con Gian Lorenzo Bruno (basso) e Gianmarco Botteri (batteria) nell’ottobre 2022.

    La forte affinità mostrata fin dall’inizio li ha portati in poco tempo ad esibirsi in alcuni live club della zona e a registrare il loro primo album nel Rock & Bones Studio di Marco Schietroma a Fiuggi (FR).

    Il progetto rappresenta uno stato d’animo immaginario di forte alienazione da una società contemporanea basata su tendenze e materialismo. Gravenia è una valvola di sfogo essenziale per preservare il più possibile la loro attitudine alla musica e alla scrittura, in una forma ruvida e istintiva.

    Il loro messaggio è un invito ad abbandonarsi ad un viaggio introspettivo sulla condizione umana, qualsiasi essa sia, disturbata da un rumore di sottofondo ossessivo che arriva a saturazione. Echi e delay si intrecciano, creando disordine, nelle trame dirette della voce e del solido tappeto sonoro. Le distorsioni si aprono in maniera fluida creando un forte ronzio elettrico che conferma la scelta di un modus operandi analogico. Le liriche sono sintetiche, molto più vicine alla poesia che alla prosa, e fanno riferimento ad immagini suscitate da sensazioni perlopiù surreali, piuttosto che a descrizioni dettagliate di storie o di eventi, lasciando libertà di campo all’interpretazione personale dell’ascoltatore.

    Dopo i singoli “Cosmo” e “Belve”, “Gravenia” è l’omonimo debut album della band, pubblicato da Overdub Recordings e distribuito via Ingrooves (Virgin Music) / Universal, disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico da venerdì 20 dicembre 2024.

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  • La voce del SERVO, concept album sulla condizione umana e urlo di ribellione contro la distribuzione digitale della music

    La voce del SERVO, concept album sulla condizione umana e urlo di ribellione contro la distribuzione digitale della music

    Igor Nogarotto… nuovo disco tributo a Battiato…e un atto di ribellione contro lo strapotere dei digital stores

    La voce del SERVO, concept album sulla condizione umana e urlo di ribellione contro la distribuzione digitale della music

    IGOR NOGAROTTO non ci sta al gioco perverso degli stream e delle piattaforme digitali.

    Zero profitti per gli artisti… Tutto alle case discografiche e ai digital stores.. Igor Nogarotto non ci sta e vende il suo disco direttamente ai sui ascoltatori

    IGOR NOGAROTTO non ci sta al gioco perverso degli stream e delle piattaforme digitali.

    Il suo nuovo disco, La voce del servo, un omaggio al Maestro FRANCO BATTIATO, lo puoi avere soltanto con il contatto diretto dell’artista.

    Attraverso il crowdfunding

    https://www.gofundme.com/f/la-voce-del-servo-nuovo-album-di-igor-nogarotto

    I digital store sono un tritacarne da cui ho salvato le mie nuove canzoni” ci spiega il cantautore Igor Nogarotto che, in controtendenza, non ha voluto caricare il suo album La voce del Servo sui distributori digitali: “I musicisti si sentono costretti a fare numeri con visualizzazioni, streaming, download, perché ci fanno credere che quello sia l’unico modo per arrivare al successo, ma di fatto loro stessi diventano numeri introvabili tra milioni di profili. Non sono un complottista, è un dato di fatto che i digital store sono un sistema controllato dalle Major. Si pagano cifre alte per ottenere più streaming dei brani, ma oltre a essere ingiusto e non meritocratico dover spendere soldi per la visibilità, è tutto inutile perché le playlist che fanno davvero numeri sono blindate e a uso esclusivo dei soliti nomi delle lobby discografiche”.

    In aggiunta, conclude Igor Nogarotto: “Lo denunciò Battiato il 21 settembre 1981 in Bandiera bianca ‘E sommersi soprattutto da immondizie musicali’: sono trascorsi 43 anni e la situazione non è migliorata, anzi. La voce del Servo è il mio modo per ringraziare il Maestro per avere ispirato il mio percorso sonoro motivazionale e rappresenta anche il mio voler ribadire il concetto: siamo saturi di spazzatura sonora venduta per musica”.

    IL PRIMO VIDEO E SINGOLO

    Il primo singolo e video tratto dal nuovo album, “Nel limite dell’impossibile”, ha raggiunto più di 100mila visualizzazioni in poche settimane

    https://youtu.be/_SrQtK_hDzA

     

    IL DISCO

    Igor Nogarotto, che si definisce Aratore di emozioni, nel suo concept album La voce del Servo abbina a ogni brano una parola chiave che costituisce lo step di crescita del Servo (metaforicamente le persone comuni): canzone dopo canzone, nonostante si parta da una situazione svantaggiosa, il Servo viene motivato ad acquisire consapevolezza di sé e dei suoi obiettivi e attraversando “depressione, utopia, rivoluzione, estasi, ipocondria, frustrazione, preghiera, speranza…” trova il suo riscatto sociale.

    “La voce del SERVO” è il 6° album di Igor Nogarotto dopo Babele, Pensieri nevrotici, Ho bisogno di Superman, Alter Igor, D Di Donne; 4 i libri pubblicati: Volevo uccidere Gianni Morandi, Rosa stacca la spina, Manuale per cuori spezzati e Bloccare o non bloccare? Questo è il problema (in uscita a ottobre).

    IGOR NOGAROTTO – ALCUNE INFO

    Il suo blog su TikTok @manualexcuorispezzati genera milioni di visualizzazioni.

     

    Creativo a 360 gradi (lui afferma “a 720 perchè essendo maniacalmente scrupoloso ho fatto 2 volte il giro”): cantautore, scrittore, autore di testi per comici di Zelig, autore di format tv e radio, Vocal Coach; nonché produttore discografico ed organizzatore di eventi con la sua agenzia di spettacolo SAMIGO che fonda nel 1995.

    Nel 2013 pubblica con Eclissi Editrice il libro “Volevo uccidere Gianni Morandi”, romanzo di formazione dedicato all’icona storica della Musica Italiana. Iter pressoché utopistico che deve percorrere un Artista emergente per emergere. Vende in breve 5.000 copie e viene premiato al Festival di Sanremo come “Miglior esordio letterario”, libro per cui riceve minacce di morte per circa 1 anno da parte di un fan fanatico del fans club di Morandi, Morandimania.

    Ha dato vita al progetto “POPE IS POP”, canzone-flashmob dedicate a Papa Francesco per l’anno del Giubileo.“Non sono credente, ma credo in Papa Francesco”.

    Sono già più di 400 i Poppers,  che partecipano attivamente ai flashmob.

    Flashmob definito “Il Movimento che rappresenta la voce del Papa tra i giovani”.

    Il primo importante evento (cui seguiranno molti altri per tutta la durata del Giubileo) si è svolto al Carcere di Rebibbia, dove detenute di diversa estrazione geografica e di diverso credo religioso hanno danzato insieme, unite per Francesco: è stato il primo flash mob della storia in un carcere italiano. Ne parlano più di 50 Stati nel mondo.

  • TIBERIO FERRACANE “Magaria” è il nuovo progetto discografico dell’artista torinese dalle radici tunisine e siciliane

    Il cantautore e interprete folk pop torna con un disco di 16 tracce dove si incontrano diverse culture del Mediterraneo con le relative lingue: l’italiano, il francese e il siciliano. Dedicato al musicista marsigliese Philippe Troisi che ha collaborato all’album, venuto poi a mancare durante la produzione dello stesso.

    Release 11 marzo 2022 

    Magaria, il nuovo album di Tiberio Ferracane, il cui sottotitolo recita “Un viaggio nel Mediterraneo. Ogni porto è casa mia”,  vuole essere la sintesi di questi ultimi 10 anni della vita artistica del cantautore o della sua  vita stessa.

    «Sono figlio d’Africa, da genitori  Siciliani nati a Tunisi e io nato a Torino. La mia cultura si divide equamente fra una mamma che mi parlava in francese, un padre che rispondeva in siciliano e una lingua parlata in casa, mix di francese, italiano e siciliano.  Il piatto della domenica era il Cous Cous e per l’aperitivo (rigorosamente in piedi) non poteva mancare Il Pastis e il polpo bollito con l’Harissa. 

    Ed è per questo che nelle mie canzoni mi è venuto naturale inserire frasi in francese e siciliano oltre che che in italiano. La mia casa è il Mediterraneo e poco importa se sono a Palermo, Genova o Marsiglia!» Tiberio Ferracane

    Si tratta di un “doppio” disco: metà di canzoni inedite e metà di brani di autori conosciuti, di autori che hanno accompagnato la vita di Tiberio, iniziando da bambino quando ascoltava le canzoni dal giradischi dei suoi genitori o dei loro amici di Tunisi. Ecco perché Magaria, che vuol dire fra le molte cose “incanto”, in siciliano, lo sente come l’album della vita. 

    Il disco è dedicato a Philippe Troisi, musicista francese, legato al nostro che lo ricorda così:

    «Philippe Troisi è stato il motore di questo progetto, avrebbe dovuto farmi le chitarre e curare gli arrangiamenti. Io e Philippe ci siamo conosciuti durante la pandemia grazie ad un mio cugino, Lorenzo Ferrigno, di origini siciliane, ma nato e vissuto a Marsiglia.

    Philippe nasce a Marsiglia appunto, è un musicista di valore, con una storia importante alle spalle sia artistica (ha accompagnato Pavarotti, per dirne una) che di vita: madre di Barletta e papà di origine napoletana, viene però cresciuto dal secondo marito della mamma che è un gitano. Da qui il suo amore per la chitarra gitana, per il flamenco, senza però dimenticare le sue origini e quindi l’amore per le canzoni napoletane e il blues.

    Avevamo un progetto insieme. Era quello di raccontare la storia della folta comunità italiana a Marsiglia attraverso le canzoni, gli artisti e la cultura che si era venuta a sviluppare in Francia. D’altronde lui era figlio di immigrati e io di profughi italiani, un connubio perfetto.

    In più mi aveva spinto a ricominciare a scrivere e aveva dichiarato di voler contribuire al mio disco. Purtroppo però, a pochi giorni dall’inizio delle riprese in studio, Philippe è mancato.

    Ma non ho avuto dubbi, con la tristezza nel cuore ho deciso di andare avanti. 

    A novembre sono stato invitato a Marsiglia ad una serata dedicata alla sua memoria e ho cantato sulla base e le immagini della ripresa audio che facemmo a suo tempo.

    C’era tanto amore quella sera ed io ho solo un tarlo, di non aver conosciuto di persona questo grande artista, ma comunque sono onorato di aver cantato sopra le sue note, sopra la sua amata chitarra.»

    TRACK BY TRACK spiegate da Tiberio Ferracane

    1. Valse à Rocco (intro) Questo brano l’ho trovato in una sottocartella che mi aveva inviato Philippe, casualmente. È un brano semplice: due chitarre ed una melodia che si ripete. Mi è sembrato un dono postumo di Philippe. Nessuno sapeva l’esistenza di questo brano. Ho chiesto autorizzazione alla figlia Cecile ed eccolo qua, apre e chiude questo disco a lui dedicato. 

    2. La casa sognataLa casa, qualunque essa sia, è l’obiettivo ultimo di una vita; che tu sia stanziale o viaggiatore di terra o di mare, che tu sia in compagnia o da solo. 

    Il luogo ove la memoria rimane attaccata alle pareti e alle cose, insomma, “La casa sognata”.

    3. Il mio amore di rosso vestitaL’amore è un sentimento che non riconosce le differenze etniche, culturali, religiose…o professionali che siano. Caso mai le arricchisce di nuovi colori, sapori e odori … 

    4. MagariaÈ il singolo che dà anche il nome all’intero album e non poteva essere diversamente. Era molto tempo che questa parola siciliana camminava nella mia mente, ma proprio per il suo stesso suono e significato: incanto, incantesimo, ma anche magia, fattura.

    5. Vento di sciroccoChi non vorrebbe essere un Capitano di fregata  e veleggiare in mari lontani, in attesa di gridare Terra Terra anche solo nella propria mente. A me basterebbe essere Capitano della mia vita e veleggiare tra le mie emozioni, i miei amori, paure ed incertezze e magari farne canzoni. 

    6. Dall’altra parte della notteQuesta è la storia di mia mamma e mio papà nati a Tunisi da genitori siciliani che partono per l’Africa come immigrati e ritornano in patria come profughi, abbandonando quella che ritenevano la loro terra, con usi e costumi, culinari e linguistici così radicati da diventare un modo di parlare, di vivere.  La loro storia d’Amore che sa di Africa. 

    7. Sciavuru di mari Se è vero che gli odori portano alla mente antichi ricordi, io grazie ad una spiaggia con la brezza forte della mia terra sul viso, posso lasciare andare la mente fino a non sapere se quello che ho pensato sia vero o immaginario. Ma poi è così importante sapere se la mia storia sia vera o pura fantasia?

    8. CarloCarlo è reale, Carlo è un amico d’infanzia. Questa è una storia vera. Carlo è scomparso qualche anno fa. Carlo avrei voluto portarlo al mare ancora una volta. 

    9. Ci Vorrebbe ancora un po’ di neveIn una notte furiosa mi trovai a camminare per ore in una Torino imbiancata fino al mio studio di allora, mi misi al pianoforte e nacque questa canzone. Una canzone di Padre, una canzone che ha aperto un varco temporale, ora mio figlio vive all’estero per studiare danza in un conservatorio tedesco. Il potere della musica. 

    10. U’ pisci spadaL’antico amore di mio padre per Domenico Modugno, la forza senza tempo di questa storia d’Amore, il mio omaggio a, forse, il primo cantautore italiano.

    11. Era de MaggioPhilippe Troisi era innamorato come me delle canzoni napoletane e con la sua magistrale chitarra, è stato un onore cantare questa canzone. 

    12. L’italienAnche questa canzone, accompagnata dalle chitarre di Philippe Troisi e presentata a Marsiglia in una sera a lui dedicata, è una canzone che in Francia è un vero e proprio inno per tutti gli immigrati e non solo per gli italiani. Portata al successo da Serge Reggiani, nato in Italia e naturalizzato francese e molto amato dai francesi (anche per il suo accento che manteneva ancora il profumo della terra d’origine), non poteva mancare in un disco dove l’immigrazione rimane argomento fondamentale.

    13. CapodannoNella mia formazione artistica Franco Califano è stato sempre presente, anche quando preso dalla musica Punk e poi new Wave la canzone italiana mi stava stretta. In particolare, questo brano è un potente omaggio doveroso.

    14. Un’ora sola ti vorreiQuesta canzone è datata 1938, ed è incredibilmente giovane anche oggi, mi ricorda le nonne che la cantavano e tutte le epoche che ha attraversato. Una canzone della memoria che attraversa i decenni e di cui si arricchisce di volta in volta.

    15. Storia d’AmoreAdriano Celentano è molto amato in Francia e neanche a dirlo soprattutto dagli italiani immigrati. Questa canzone l’ho sentita innumerevoli volte nel mangiadischi dei miei parenti in Francia con mia nonna Germain che appoggiava la testa alla mano e si lasciava andare a chissà quale ricordo. Io l’adoro da sempre. 

    16. Valse à Rocco – Torna la prima traccia, a chiudere il disco.

    Etichetta MoovOn

    Release album: 11 marzo 2022

    Contatti social

    Faebook: https://www.facebook.com/Tiberio-Ferracane-146415408805544

    Instagram: https://www.instagram.com/tiberioferracane

    Youtube: https://www.youtube.com/user/MrTiberioferracane  

    Spotify: https://spoti.fi/33pOQyY 

    BIO

    Nasce a Torino nel gennaio del 1964, vive la giovinezza a Collegno (TO).

    Figlio di profughi dalla Tunisia, siciliani che, agli inizi del ‘900, erano emigrati dividendosi tra agricoltori e operai per costruire la ferrovia. Cresciuto tra le letture di Baudelaire e le poesie siciliane di Buttitta, tra le canzoni di Aznavour e Rosa Balestrieri, e la musica araba, ha sviluppato una vera e propria passione per le contaminazioni tra le arti.

    Innata passione per la musica, a soli 9 anni prende forma il suo percorso artistico presso l’Accademia Lanaro di Torino, quando inizia a studiare e poi si diploma in organo elettronico. Di lì a poco i primi corsi di perfezionamento e specializzazione in organo liturgico sotto la sapiente guida del maestro Berto Fornasero.

    Perfezionatosi alla scuola di Mogol (C.E.T.) si diploma come autore di testi.

    Nella seconda metà degli anni ’90, si fa conoscere anche dal grande pubblico e dalla critica partecipando, e arrivando finalista alle più importanti rassegne musicali nazionali per giovani talenti tra le quali Sanremo Famosi e Voci Nuove per Castrocaro.

    Una sperimentazione continua: recital, concerti, commedie vaudeville e cabaret.

    L’abilità nel saper fondere la canzone con l’arte teatrale dell’interpretazione, gli è valso il premio Mia Martini come migliore interprete nel 1997 nella sezione nuove proposte, e lo stesso premio della critica da parte del Fan Club “Chez Mimì” l’anno seguente nella sezione vetrina giovani.

    Sempre nel 1997 Vittorio Sgarbi lo proclama vincitore del “Festival degli sconosciuti” a San Severino Marche.

    Coautore e regista insieme a Guido Ruffa mette in scena la “Commedia Musicale d’Amore, Sogno e Trasformismo: “Marisa tra le nuvole”.

    Coltiva la sua passione per la canzone d’autore e per il teatro partecipando nel 1999, in qualità di cantautore alla Manifestazione “Euridice”, al Sistina di Roma, e in qualità di Performer & Narratore al Musical “Orkestra” di Robi Bonardi e Andrea Salvini al Teatro Regio di Parma.

    Lo stesso anno è presente al SIB di Rimini coinvolto in un importante progetto sociale promosso dall’associazione Coram presieduta dal Dott. Mario Minasi.

    Continua a presentare, nei tre anni successivi, le sue performance in teatro: all’Auditorium Toscanini di Parma, al Cafè Procope di Torino, Teatro Cardinal Massaia di Torino, al Teatro Dalmazio di Torino e al Teatro Zeta Uno di Roma.

    Omaggia in una serie di “Concerti a Tema” proposti sul panorama radiofonico grandi autori ed interpreti della musica italiana come: Fred Buscaglione, Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Paolo Conte, Rino Gaetano, Renato Zero, Francesco De Gregori e Lucio Dalla.

    Continua a lavorare senza sosta portando nei locali di tutta Italia uno spettacolo che ha come titolo: “Le scarpe, il cappello, e la regina” da cui nasce l’omonima produzione di un cd di brani inediti di cui è autore ed interprete.

    Nell’ottobre 2005 è stato applaudito ospite della rassegna “Tributo a Mia Martini” presso la Maison Musique di Torino che ha visto interventi del calibro di Mariella Nava e Enzo Gragnaniello.

    È ideatore, fondatore e amministratore del sito BED&SHOW nel 2011 (www.bedandshow.it/). “Il primo portale per gli artisti creato dagli artisti”, ideato al fine di cercare di istituire una rete di collegamento fra gli artisti interessati ad esibirsi anche in altre città, oltre quella di residenza: mettendo a disposizione un posto letto per poter ospitare i propri colleghi.

    Dal 2013 a oggi è presidente, socio fondatore oltre che responsabile ed insegnante, nei laboratori musica e canto dell’Associazione Un Mondo in 3D, che ha per scopo di informare, divulgare, e fare formazione per le problematiche inerenti ai disturbi specifici di apprendimento (DSA); inoltre, tra l’altro, fornire supporto alle persone coinvolte in dette problematiche. È inoltre ideatore del Convegno “Una giornata in 3D”.

    Da ottobre 2017 a giugno 2019 è stato Direttore artistico della scuola di musica e canto “Violeta Parra” (Beinasco-TO) e referente DSA/BES.

    Da ottobre 2019 a oggi è referente DSA/BES ed insegnante di canto presso l’Associazione Culturale e Musicale di Beinasco.

    Autore e interprete di spettacoli di “teatro-canzone” quali: “Quanto mi dai per Endrigo”, “Mister Volare”, “Che bello cafè”, “Il sale sulle note”, “Censurati”, “Metti una sera al cinema”, il “Prévert di Trastevere”, “Ho rubato Luigi Tenco”, ecc.

    E di CONTEST quali: “Duel, Cantautori a confronto”: http://www.duelcantautori.it/

    Partecipazione alla Narrazione scenica: “Ti racconto un libro” dello storico Giorgio Olmoti, di cui Tiberio Ferracane cura la parte musicale. Da diversi anni Olmoti & Ferracane portano in scena canzoni e racconti proponendo la rilettura di pagine importanti della letteratura e della storia della canzone.

    Attore coprotagonista nel film indipendente di Pupi Oggiano del 2020 : “Ancora pochi passi”.

    Partecipazione alla serata omaggio a Philippe Troisi il 9 novembre 2021 presso Espace Culturel Jean Ferrat – Septèmes-les-Vallons – Marsiglia – Francia

    Dal marzo 2021, collaborazione con la rivista Revriters Magazine di Eugenia Romanelli con il vlog “Ritratti d’autore dal vivo”.

    Discografia

    Album, “Tiberio Ferracane” (2006) – Cantautore

    Singolo, “L’uomo senza memoria” (2007) – Cantautore

    Album, “Tiberio Ferracane” (2008) Edizioni Notebook – Cantautore Singolo, Cosa Rimarrà Di Me (2008) Edizioni Notebook – Cantautore Album, “Che cosa rimarrà di noi” (2009) Edizioni Notebook – Cantautore Album, “Metti una sera al cinema” (2016) – Interprete

    Album, “Magaria” (2022) anticipato dai singoli “Magaria” e “La casa sognata”.

    fonte: www.laltoparlante.it

  • MARCO AUGUSTO: “Per amore alla vita” è il nuovo toccante album del cantautore italo-tedesco nella Settimana Europea dello Sviluppo Sostenibile

    Musica piena di vita e di profondità. Un disco fatto di storie ed emozioni che partono dalla vita dell’artista per arrivare a tutti. 

    Già dal titolo si intuisce che queste dodici tracce fanno parte di un album che vuol essere un inno alla vita: dodici brani che portano un messaggio di speranza per tutti, che trasmettono voglia di vivere e gioire.

    «Se dovessi ricominciare, farei tutto quello, che ho fatto. Se la mia vita dovesse riprendere da zero, niente cambierei. Ogni passo e dolore, ogni avventura, sorriso e gioia fa parte della nostra grande strada da fare.

    Per amore alla vita sono nate queste mie canzoni, tutte quante dicono SÌ alla vita, ed è questo, che vorrei dividere con voi: Il grande piacere di esistere, il profondo amore per tutto, la forte speranza e fiducia ed il senso per la bellezza ed il buono, che notte e giorno ci circonda.

    Giù le armi, pace completa tra di noi, apriamo il nostro cuore per spargere l´amore – che la rosa in noi si apra e faccia fiorire tutto il mondo.» Marco Augusto

    TRACK BY TRACK

    1. La rosa si apre «La rosa in noi un giorno si aprirà, il nostro fiore interno, i talenti, lo splendore, che dal primo momento della nostra vita portiamo in noi, si farà spazio e sboccerà, quando il momento è giunto.» 

    2. Milano «La mia dichiarazione d’amore alla mia amata città di nascita, un viaggio nei ricordi, un ritrovo con le mie radici.»

    3. Tranne te «Tutto bene, sì, ho tutto quel che ho bisogno, non manca niente… tranne te. In verità darei tutto, per un momento qui in due con te.»

    4. Terra tremante «Un incontro con la Madre Terra, un dialogo toccante con lei, che ci fa aprire gli occhi, per la bellezza del nostro pianeta, per la necessità di cambiare.»

    5. Due cuori «Abbiamo più di un cuore da dare, l’amore è inesauribile… spargiamolo senza limitarci, in piena libertà.»

    6. Il nostro amore «Due, che si stanno lasciando nonostante il loro grande amore. Troppe le loro paure, la confusione ormai. Due, che si chiedono, se la loro relazione non si meritasse un po più di tempo.»

    7. Se tu ci sei «Una canzone piena d’affetto. Se tu ci sei non cambia mai la mia voglia di afferrare il sole insieme a te. Se tu ci sei, c´è sempre una ragione per dare il meglio al mondo, a te.»

    8. Senza te «Senza te, sai, non c´è questa completezza in me, e anche il sole e i gabbiani ridon meno senza te, forse è solamente più facile per me, star da sé, star così più al sicuro senza te.»

    9. Volta stellata «Il mio grande desiderio di un mondo più calmo, senza troppa fretta, senza troppo casino: Vorrei abbracciare l’intera terra e umanità, vorrei restare qui in pace, come una infinita estate, come due stelle così belle come te.»

    10. Vai «Il mio appello per fidarsi di se stesso: Sei solo tu quello che sa dove deve andare, in piena libertà, fai quello che fa bene a te, vai col tuo vento, lascia che il cuore guidi te!»

    11. Pace «Una canzone per la pace interna e in tutto il mondo: Prima troviamola in noi stessi, poi si spargerà ed il mondo si calmerà, si trasformerà – pace in noi, pace ovunque.»

    12. Se tu ci sei – dance version

    Il primo singolo estratto dall’album è “Terra tremante”, uscito durante la Settimana Europea dello Sviluppo Sostenibile il cui scopo è contribuire a porre l’attenzione a questa tematica tramite attività, progetti ed eventi. Il brano infatti parla in modo emozionante della crisi climatica in un dialogo immaginario tra un uomo e la madre terra. La produzione del clip ufficiale è stata sponsorizzata da Greenpeace tramite materiale video, pubblicato in tre lingue: tedesco, italiano e spagnolo.

    Etichetta: halligalli records, Malsch, Germania

    Release album: 29 settembre

    Contatti e social

    Sito web: www.marco-augusto.com 

    Facebook: www.facebook.com/marcoaugusto.official 

    Canale Youtube: www.youtube.com/MarcoKunz  

    Instagram: www.instagram.com/marcoaugusto.official 

    Spotify: https://open.spotify.com/artist/72a5ceOPIkgndAQmLU8lFe 

    BIO 

    Nato nel ‘69 a Milano, da madre milanese e padre tedesco, cresciuto a Karlsruhe/Germania, Marco Augusto, dopo lo studio classico di pianoforte è arrivato al canto e alla chitarra. Dagli anni ‘90 in poi scrive le sue canzoni in lingua tedesca e soprattutto in italiano, partecipando con successo a diversi concorsi (Finale Festival di Viareggio, Finale TV-Show “Big del domani” Castrocaro Terme – Firenze).

    Giunto alla meta dei 40 anni, ha deciso di lasciare il suo mestiere precedente e di dedicarsi completamente alla musica. Con il suo brano “Milano” dal video toccante   (https://www.youtube.com/watch?v=qa9k-6_Vtw4), nel 2019 è entrato nella classifica italiana indipendente “Indie Music Like” raggiungendo la posizione numero 53. Questo pezzo sarà presente in una nuova versione nel suo disco in uscita il 29 settembre 2021, dal titolo “Per amore alla vita.

  • ANDREA BARONE “Reborn” è il primo album solista del musicista e autore salernitano

    Un viaggio musicale verso la rinascita, artistica e spirituale

    Release 28 maggio

    “Reborn” è il viaggio musicale e di vita compiuto dal suo compositore, Andrea Barone. In 8 tracce l’autore raccoglie ed esprime ciò che è stato finora, come musicista e come persona. “Reborn” è anche un omaggio alla musica, come fonte ed espressione di rigenerazione e arricchimento di sé, e un primo passo verso nuovi capitoli musicali non più solo come strumentista ma anche come autore. 

    «Il mio intento principale, non essendo un esecutore, è infatti quello di farmi conoscere come autore e compositore. In questa modalità di concezione e di realizzazione dell’album ho risentito dell’influenza e dell’esempio di alcuni grandi musicisti e autori, in alcuni casi non-cantanti, come Mike Oldfield, Alan Parsons, Steven Wilson, Dardust, ecc., e, perché no, da amante delle colonne sonore, anche di grandi compositori, a volte autori anche di canzoni, come Ennio Morricone.» Andrea Barone

    Le tracce oscillano fra il pop e il rock melodico, sono cantate in lingua inglese e interpretate da diversi cantanti, con testi e musiche di Andrea Barone. Questo primo album solista del musicista salernitano è frutto delle esperienze accumulate come tastierista, compositore, arrangiatore, nel corso degli anni.

    Per le registrazioni del CDl’autore si è avvalso della collaborazione di circa 40 persone tra cantanti, musicisti e tecnici. Le influenze musicali dell’album sono da ritrovare nel rock angloamericano, ma sempre con importanza primaria riservata alla tema musicale, caratteristica assimilata dalla musica italiana, leggera e non. “Reborn”, traduzione di “Rinato”, vuole rappresentare una rinascita sia artistica che spirituale, attraverso la quale l’autore, dopo anni di attività musicale, ritrova sé stesso ed esprime pienamente per la prima volta la propria personalità e la sua visione della musica.

    L’album è stato registrato e mixato da Vincenzo Siani presso il Trees Music Studio di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno. Il CDè stato poi masterizzato da Davide Barbarulo presso il 20Hz-20kHz Mastering Lab di Napoli. Le copertine e la grafica del CD sono di Vittorio “Kufa” Citro. 

    Etichetta: Trees Music Studio

    Release album: 28 maggio 2021

    ASCOLTA “REBORN”

    https://music.apple.com/it/album/reborn/1567583469

    GUARDA IL VIDEO DI FEEL THE WIND 

    Track by track 

    THE COLOUR OF THE RAIN 

    Brano rock melodico cantato da Giuseppe Capaccio, con qualche richiamo al funky, opening track che conferisce all’album la giusta carica iniziale. Il testo racconta una sorta di metaforica lotta tra colori, in cui il colore della pioggia, e l’umore che da esso ne deriva, inizialmente predominanti, lasciano gradualmente il posto al colore, alle luci, all’arcobaleno, suggerendo anche l’identificazione (metaforica) di quest’ultimo con una persona reale. Il dissolversi dei colori cupi e il ritorno della luce e dei colori preannunciano una prima rinascita.

    REBORN

    Rinascita personale, interiore – La title track dell’album e uno dei brani a cui l’autore tiene di più. È cantato da Frank Ranieri e risente di influenze di band storiche del rock inglese, come Pink Floyd, Radiohead e Porcupine tree. Uno slow-rock melodico, a tratti ipnotico, di intensità e pathos crescenti, in cui si manifesta pienamente il bisogno di rinascita, come atto sempre necessario per reagire ai momenti dell’esistenza in cui qualcosa dentro sé stessi muore, o viene perduto, o viene lasciato indietro, e ha quindi bisogno di essere continuamente ritrovato, rinnovato, rigenerato. 

    MERCY

    Rinascita umana e globale – Il componimento dalle sonorità rock più spinte, tendenti a un certo heavy metal, ma anch’esso guidato da una forte impronta melodica e con armonie aperte. È interpretato da due cantanti, Jacopo Di Domenico e Fabio Manda, i quali dialogano tra loro, l’uno col ruolo dell’uomo, l’altro col ruolo del dio. Lo sfondo è la Terra, e l’ambiente che sta andando in rovina a causa dell’attività umana. L’uomo chiede pietà al suo dio, il dio gli risponde che deve essere l’umanità stessa la prima fonte di pietà e di rispetto verso quanto di bello è stato a lui donato dalla natura.

    WHAT WE GOT 

    Rinascita come crescita – Una soft ballad cantata da Carla Genovese, che si apre con un accompagnamento di pianoforte, per poi crescere gradualmente con le entrate di altri strumenti, come un quartetto d’archi e le chitarre. La tema musicale vocale è ancora protagonista, il componimento racconta di tipiche inquietudini giovanili, descrive le mancanze e le incertezze che vengono vissute durante la giovinezza, al quale fanno da contraltare certezze inamovibili, fatte di presenze semplici ma fondamentali, come gli amici, la musica, le sere d’estate, in un invito a godere di “quello che abbiamo”, guardando con fiducia e speranza a quello che verrà. 

    FOREVER FREE

    È un componimento pop corale che vede il coinvolgimento di una dozzina di cantanti, i quali si alternano, fino ad unirsi nei ritornelli finali in un coro pop/gospel, sull’esempio di “We are the world” del collettivo USA for Africa. Il testo parla di Angelina, una donna costretta ad abbandonare il suo paese e a separarsi dalla sua famiglia per scappare dalla follia della guerra. Angelina va in cerca della libertà e di un posto dove poter condurre una vita normale, e sogna un mondo giusto dove poter essere “per sempre libera”. Il componimento vuole essere un inno alla libertà delle persone, come individui e come comunità. In questo caso si canta una sorta di rinascita “sociale”.

    SAY GOODBYE 

    Una rock ballad che risente di influenze di artisti che hanno fatto la storia di questo genere, come Bon Jovi, Aerosmith, Bryan Adams, ecc. Il componimento è cantato da Ario Avecone e parte con un’atmosfera soffusa, con pianoforte e tastiere, per poi crescere gradualmente nell’arrangiamento fino ad esplodere con le chitarre elettriche e con i ritornelli finali. Il testo racconta la fine di una storia d’amore. Il protagonista ricorda e rimpiange ciò che è stato, deve fare i conti con la difficoltà di affrontare la fine di un amore, e accettare quanto possa essere duro, ma necessario per andare avanti, dirsi definitivamente addio, e quindi giungere a una rinascita, in questo caso “sentimentale”.

    PROUD

    Un componimento pop dal sapore country/folk, cantato da Rossana Falzarano, e forse la composizione dalle sonorità più atipiche di tutto il disco. Compaiono in essa strumenti come armonica a bocca, chitarra slide e percussioni, e il suono delle chitarre acustiche stavolta predomina il sound generale. Il testo parla, anche con una certa ironia, di quanto l’orgoglio possa influenzare e in qualche caso compromettere un rapporto di coppia.

    FEEL THE WIND 

    Ultima traccia del CDReborn, di cui rappresenta l’atto di definitiva e completa rinascita, e media che lancia l’uscita dell’album. Il componimento è cantato da Emanuele Durante, e si presenta come un vero e proprio inno alla vita, in cui testo e musica crescono e si legano tra loro in un pop intenso ed emozionale, offrendo una serie di inviti alla leggerezza e di rimedi, semplici quanto profondi, su come andare avanti e affrontare piccole e grandi difficoltà quotidiane, su come apprezzare ogni singolo istante e godere di piccoli gesti e sensazioni, in una sorta di manuale musicale per la gioia di vivere che l’autore rivolge a sé stesso e all’ascoltatore

    Contatti e social

    Sito web: www.andreabarone.com

    Facebook: https://www.facebook.com/andreabaronemusic 

    Instagram: https://www.instagram.com/andreabarone983 

    Youtube: https://www.youtube.com/c/TREESMUSICSTUDIO

    BIO

    Andrea Barone è nato a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, nel 1983, e risiede a Nocera Superiore. Tastierista, pianista e compositore, è diplomato in pianoforte classico e in composizione multimediale al conservatorio di Salerno. È stato tastierista in molte formazioni, sia di cover che di brani originali. Con queste ultime (tra cui gli Stamina e i Rockammorra) ha inciso diversi dischi e suonato sia in Italia che in Europa. Oltre a suonare e a comporre, insegna musica nelle scuole e si occupa di colonne sonore: ha pubblicato il saggio “Soundtrax”, mentre con il suo asset “Lost Dimension” reinterpreta celebri colonne sonore del cinema. Dopo aver pubblicato il singolo “Forever free”, ha inciso Reborn, suo primo album solista.

  • “Stupido telefono, mollami!” – DISCO PUNK degli AMBER fuori il 15 gennaio

    “Stupido telefono, mollami!” – DISCO PUNK degli AMBER fuori il 15 gennaio

    Tornano il 15 gennaio gli Amber con un nuovo singolo, intitolato Disco Punk.
    Brano dalle sonorità fresche e catchyDisco Punk è un inno alla libertà di essere sempre se stessi, senza via di mezzo.

    Disco Punk cerca di raccontare l’urgenza e l’importanza di ciò che ci tiene svegli la notte – commenta la band – La voglia di fare ciò in cui si crede ed essere quello che si è, senza l’ansia di risultare fuori contesto, senza ascoltare le banalità che ci raccontiamo ogni giorno e cercando di evitare le distrazioni inutili, pietre angolari della nostra società. “Spegniti come le mie tensioni verso ciò che non è questo Disco Punk”, dedicato a tutto quello che ci ha fatto perdere tempo in questi anni.

    Gli Amber sono una band di Vigevano composta da 4 elementi (tra i 23 e i 24 anni) nata nel 2010 dall’idea di Riccardo Bruggi e Federico Mazzucco, tra i banchi della scuola media. Sin dai primi incontri il gruppo si concentra sulla scrittura e l’esecuzione di brani originali, ottenendo negli anni un sound caratteristico tra influenze rock, pop e alternative. Nel 2013 la band pubblica su YouTube il primo EP Just Listen, seguito da Murder In Light Blue nel 2015. Il 2016 è l’anno dei primi testi in italiano, vengono pubblicati i singoli Mai Più e Per Resistere, sempre su YouTube.
    Dopo aver pubblicato indipendentemente Supreme nel 2018 sulle piattaforme digitali, la band ha iniziato le registrazioni del disco.
    Porta Genova è il primo tassello che compone Hobby, l’album d’esordio degli Amber. È un album che racconta della nostalgia e dell’urgenza che si provano quando ci si riscopre adulti, degli appigli necessari per non cadere nel vuoto e delle contraddizioni che ognuno deve affrontare, con se stessi e con il mondo fuori.