Al via dal 13 al 14 maggio a Roma la terza edizione Hip Hop Cinefest. L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i genericinematografici compresi quelli sperimentali.
Nell’anno in cui si festeggia il cinquantennale della nascita della cultura Hip Hop, l’evento vuole contribuire alla conservazione di questo patrimonio anche attraverso la prospettiva cinematografica.
Il contest coinvolge 102 progetti selezionati da 32 paesi, 31 documentari, 4 lungometraggi di finzione, 2 cortometraggi di finzione, 16 progetti sperimentali, 4 progetti web e 43 videoclip musicali. Tra le opere in concorso i documentari: “Top Nine. A Story of the B-boy Crew” di Manas Sirakanyan dalla Russia, dai primi passi alle vittorie mondiali di una delle crew di break dance che ha fatto la storia negli ultimi 20 anni, “Ghettomoto” ambientato in Kenya diretto dalla regista australiana Isabella Brown, un viaggio di riscoperta di radici cultura e politica attraverso gli occhi del rapper Tim Mwaura. Tra i lungometraggi “I don’t wanna dance” dell’olandese Flynn von Kleist, la storia di un teenager aspirante ballerino alla ricerca della felicità. Tra i progettisperimentali “Creatura” dal Canada dei registi Ford Mckeown Larose e Phethsari Pathammavong, un progetto che esplora il concetto di genesi ed evoluzione in un universo post apocalittico; per i best of the web “Barreaperte” del rapper italiano Francesco Kento Carlo, una web series girata negli istituti penali per minorenni di Milano e Airola; tra i corti “El Golpe – The Hit” di Marc Ginale dal Venezuela, che tratta il tema della corruzione di un paese in crisi. Tra i videoclip musicali “Day night” del regista tunisino Yungraven per i Dable De. I progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com nelle due settimane precedenti al festival (1-14 maggio).
PROGRAMMA
Il programma dell’evento prevede per il sabato mattina una mostra d’arte curata dal designer e street artist KimColace in arte Shine. Nel foyer del cinema saranno esposte tra -le altre- opere dello stesso Shine, il rapper Esa, Orgh e molti altri. Un workshop dedicato ai bambini sul writing su carta tenuto dall’educatrice MichelaPezzarossa. Nella sala 1 in contemporanea, la proiezione della prima parte delle opere finaliste, nel pomeriggio invece è in programma la seconda parte. Sempre la mattina nella sala 2 la conferenza “Hip Hopportunity: arteducazione hip hop” con l’artista Saiko, e la Prof. Assunta Viteritti. Nel pomeriggio invece “Hip Hop e Street Fashion” condotta dalla docente Estelle Ebenga Hénot, dal marketing manager Renzo Cognine e dall’imprenditrice Luara Séraphine Lakam. A seguire “Experimental: visioni e visionari hip hop” con la presenza dell’artista Drosha, il ballerino Giallo e la ballerina Daniela Cono.
La domenica mattina è sempre aperta al pubblico la mostra d’arte e il workshop di breakdance tenuto dall’educatore Wilson Almeida Duarte dedicato ai più piccoli. Nella sala 1 in contemporanea, la proiezione della restante parte delle opere finaliste, nel pomeriggio invece è in programma la seconda parte. Sempre la mattina nella sala 2 la conferenza “Hip Hop Protection: candidatura dell’hip hop per i patrimoni immateriali all’UNESCO” con la docente Veronica Benanti e il Prof. Maurizio Quagliolo. Nel pomeriggio “Il Ruolo dell’Hip Hop nella lotta politica: Focus Australia” con l’attivista Grant Saunders e a seguire “Storia del Cinema Hip Hop vol.3: i film implicitamente hip hop” con la direttrice del Festival Giulia Giorgi, il ballerino Giuseppe Gatti, i registi Philip Jamal Rashid e Pietro Tamaro, e il Prof. Leonardo de Franceschi.
Al termine della giornata la cerimonia di premiazione, dove gli host Elisa Ciprianetti e Kwanza Musi Dos Santos annunceranno al pubblico il vincitore per ogni categoria. La cerimonia di premiazione e tutte le conferenze saranno trasmesse in streaming gratuito sul canale YouTube dell’evento. A chiusura della manifestazione di DJ set a cura di Gafeto dalla Costa Rica con le migliori selezioni Hip-Hop del momento da ballare e da ascoltare. Hip Hop Cinefest è organizzato con il supporto dell’Ambasciata e Consolato Generale dei PaesiBassi all’interno del programmaFuturoPresente.
Al via giovedì 11 maggio a LargoVenue il nuovoappuntamento con le serateHip-Hop firmate It’s The Joint!, dove questa volta l’ospite della serata sarà il rapper vicentino Nicola Albera, meglio conosciuto come Nitro.
It’s The Joint! è un evento Hip-Hop con musica suonata dal vivo, una piattaforma dove si incontrano musicisti, cantanti, rapper, DJ e beatboxer per superare confini e generi musicali. Questo è It’s The Joint! dove una volta al mese la resident band Dumbo Station insieme a Danno dei ColleDerFomento e alla crewDo Your Thang, condurranno la serata coinvolgendo numerosi ospiti a esibirsi con loro sul palco.
La special guest di questo mese è Nitro, artista che si è avvicinato all’Hip-Hop grazie al freestyle nel 2007. MC di punta dell’etichetta Machete ha all’attivo cinque album. “Outsider” è il titolo dell’ultimo lavoro pubblicato lo scorso aprile che l’artista ha commentato: “Outsider è chi opera in campo letterario e artistico ed è al di fuori di ogni scuola o movimento. Chi sente di non appartenere a niente. Outsider sono io”. Sul palco di Largo Venue, Nitro si esibirà assieme alla Dumbo Station proponendo una selezione dei suoi successi riarrangiati per l’occasione. La seconda parte della serata vedrà l’esibizione del rapper e produttore romano Suarez, già membro delle crew Nacapito e Gente de Borgata. Ma anche live set di Pacman XII e della crew Do Your Thang, in consolle DJ Gengis. I Dumbo Station sono BenjaminVentura (tastiere), PaoloZou (chitarra), Stefano Rossi (basso) e DavideSavarese (batteria).
Questo è l’ultimo appuntamento del ciclo It’s The Joint!, che si ferma per riprendere in autunno, ma gli organizzatori non escludono una serie di speciali date estive.
Giovedì 11 maggio
Ore 20 Largo Venue Via Biordo Michelotti, 2 – Roma Ingresso Euro 15 Infoline 0659875966
Al via giovedì 2 febbraio a Largo Venue il nuovoappuntamento con le serate Hip-Hop firmate It’s The Joint!, dove questa volta l’ospita della serata sarà il rapper torinese Guglielmo Bruno, meglio conosciuto come WilliePeyote.
It’s The Joint! è un evento Hip-Hop con musica suonata dal vivo, una piattaforma dove si incontrano musicisti, cantanti, rapper, DJ e beatboxer per superare confini e generi musicali. Questo è It’s The Joint! dove una volta al mese la resident band Dumbo Station insieme a Danno dei ColleDerFomento e alla crewDo Your Thang, condurranno la serata coinvolgendo numerosi ospiti a esibirsi con loro sul palco.
La special guest del mese di febbraio è Willie Peyote, MC e cantautore tra i più apprezzati della scena contemporanea si esibirà dal vivo proponendo una selezione dei suoi successi riarrangiati dai musicisti della Dumbo Station. Con cinque album all’attivo, svariate collaborazioni anche al di fuori della scena Hip-Hop, nel 2021 partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Mai dire mai (la locura)” aggiudicandosi il Premio della Critica Mia Martini. La seconda parte della serata vedrà l’esibizione del cantante soul-R&BAinè e degli MC resident del Do Your Thang Penny e Jekesa, che assieme a Danno e alla resident band daranno vita a una vera e propria jam session tra rap e freesytle. I Dumbo Station sono BenjaminVentura (tastiere), PaoloZou (chitarra), Stefano Rossi (basso) e DavideSavarese (batteria).
Prima e dopo i concerti DJ set a cura di RubberSoul con selezioni rap, hip-hop ed urban e per la prima volta sarà presente il corner con il merchandising ufficiale di It’s The Joint! e degli artisti.
Giovedì 2 febbraio
Ore 20 Largo Venue Via Biordo Michelotti, 2 – Roma Ingresso Euro 15 Infoline 0659875966
Al via giovedì 8 dicembre a LargoVenue il nuovo ciclo di serate Hip-Hop firmate It’s The Joint! Il format inaugurato nel 2019 torna oggi dopo lo stop pandemico con il liveTormento.
It’s The Joint! è un evento Hip-Hop con musicasuonata dal vivo, una piattaforma dove si incontrano musicisti, cantanti, rapper, DJ e beatboxer per superare confini e generi musicali. Questo è It’s The Joint! dove una volta al mese la residentbandDumboStation insieme a Danno dei ColleDerFomento e alla crewDoYourThang, condurranno la serata coinvolgendo numerosi ospiti a esibirsi con loro sul palco.
La special guest che inaugura la nuova stagione sarà Tormento, storico MC attivo dal 1991 come solista, ma anche con i Sottotono, oltre che in coppia con altri protagonisti della scena come Primo Brown, il fratello Esa e molti altri. Per l’occasione si esibirà proponendo dal vivo una selezione dei suoi successi riarrangiati dai musicisti della Dumbo Station. La seconda parte della serata vedrà l’esibizione del rapper romano Rak della crew Barracruda, di tutti gli MC resident del Do Your Thang (PacmanXII, Penny, Panz, WilliamPascal, WhiteBoy, Jekesa, il cantante SWED, i produttori AlanBeez e RubberSoul), che assieme a Danno e alla band daranno vita a una vera e propria jam session tra rap e freestyle. Sul palco è prevista anche l’esibizione dell’MC Biasso, vincitore del primo ITJ Contest. I Dumbo Station sono BenjaminVentura (tastiere), Paolo Zou (chitarra), StefanoRossi (basso) e DavideSavarese (batteria). Prima e dopo le esibizioni sono previsti i DJset di Welcome2theJungle e DJDibba.
La nuova stagione vede anche la collaborazione degli artisti grafici Masito e Marco Raparelli, che hanno realizzato il logo e tutte le illustrazioni che accompagneranno i prossimi eventi.
Giovedì 8 dicembre Ore 20 Largo Venue Via Biordo Michelotti, 2 – Roma Ingresso Euro 15 Infoline 0659875966
Atmosfere latine si mescolano a un sound elettronico e un ambiente hip hop per questo singolo che invoglia a ballare e cantare
in radio dal 11 giugno
Non il classico reggaeton estivo per questa track influenzata più da sonorità cubane e colombiane, espressione di un clima tropicale che chiama la voglia di cantare e ballare in spiaggia. C’è un mix di ambienti sonori in questo componimento, in cui la chitarra latina lascia spazio a un sound elettronico, mentre nelle strofe entra una variazione hip hop.
«Il componimento è stato totalmente autoprodotto, mixato e masterizzato nel mio home studio, ho impiegato tanto a trovare i suoni che mi soddisfacevano. Il tutto era partito con un semplicissimo arrangiamento reggaeton, ma non mi soddisfaceva, volevo qualcosa di diverso che avesse comunque una linea musicale latina e spagnoleggiante con suoni nuovi». Happy Wolf
Alessandro Lupo, alias Happy Wolf, si rivolge con la sua produzione ad appassionati e musicisti, come quando già da bambino, sotto l’influenza del padre, componeva la sua musica con grande entusiasmo e soddisfazione per condividerla con gli amici. Il nome d’arte nasce dal suo cognome e dal suo carattere solare, sempre sorridente. Ha studiato presso il conservatorio Vincenzo Bellini di Caltanissetta (CL) per quattro anni per poi iniziare gli studi in Musica Elettronica trasferendosi al conservatorio V. Bellini di Catania.
In un’epoca segnata indelebilmente da chiusure, Libero rappresenta la via di fuga più efficace ed originale. L’ultima release del classe ‘98 Sheng tratteggia uno scenario paradisiaco, ovattato, di nuvole come cuscini, a metà tra sognato e vissuto. Fortissima la componente onirica, l’ambientazione è un rimando efficace a “Jetski”, uscita precedente del rapper, e il mix tra la produzione eccentrica firmata da Brvss e le lyrics caricano il pezzo di un pathos fortissimo. In conclusione, il nuovo duo di Rapper e Producer è riuscito ad importare nel panorama Italiano un sound da oltreoceano, un potenziale punto di rottura per le nostrane tendenze di un mercato già saturo attraverso le novità sperimentate nel panorama statunitense.
Spiega l’esecutore a proposito del suo nuovo inedito: «Ho dedicato gran parte dell’ultimo anno ad un percorso di crescita personale, il che mi ha permesso di sviluppare il lato artistico di pari passo al mio assetto mentale; con il senno di poi si è rivelata una delle scelte migliori su cui abbia deciso di investire. Ho avuto tempo per lavorare a svariati progetti con il mio producer, Brvss, e sin dalle prime sessionI in studio abbiamo capito che “Libero” fosse il pezzo adatto a rompere questo periodo di silenzio. Sappiamo “masticare” l’attitudine che trasponiamo nel nostro sound spontaneamente, non c’è alcun tipo di forzatura, ed uno degli obiettivi a cui mira il mio percorso è proprio questo: Rappresentare me stesso come nessun altro possa fare».
Biografia
Brjan Di Biase, aka Sheng, classe ‘98, Ceccano (FR) Dai 14 anni approccia il mondo del Rap con il freestyle. Scrive testi e a partecipa ad eventi approcciando il mondo Hip Hop “in punta di piedi”. Il suo primo singolo “10/08” rilasciato su Youtube e Spotify, ha portato subito un’ottima risposta a livello locale che gli ha permesso di creare basi solide per ampliare la sua fanbase sempre di più. Sheng ha una visione a 360° del suo asset: cura l’aspetto estetico, promozionale e visivo (progetta la realizzazione dei suoi movie, seleziona location, abbigliamento, fotografia). Costante e determinato, il suo è un “obiettivo fisso alimentato da un bisogno espressivo e dalla ricerca di evolvere e personalizzare sempre di più la sua arte”. Si ispira al flow e alla realness americane, accompagnate dal suo stesso vissuto, “lavorando sempre per dare luce a progetti musicali che vengano ricordati, che abbiano un’essenza propria.
Scritte prima e durante la pandemia che ha colpito il mondo intero, molte tra le quattordici tracce si interrogano su un possibile “dopo” e sulle conseguenze di azioni di piccoli e grandi uomini
In uscita il 15 gennaio 2021
“Prima, durante e… Dopo?” è il titolo del primo album di Rejecto, esecutore che ha deciso di di rimanere in anonimato. Quattordici brani in quattro quarti con l’attitudine ad un hip hop, che gira alla ricerca dell’underground e del mainstream più pop.
Nato prima e durante la pandemia globale, i brani toccano ognuno uno specifico tema del cambiamento globale a cui tutti stiamo assistendo. Una trasformazione epocale e repentina e che genera naturalmente dubbi e frustrazioni oltre alla necessità di ritrovare risposte. Questo album nasce soprattutto dal bisogno imprescindibile di comunicare questo evento travolgente, che ha colpito direttamente lo stesso autore: il padre di Rejecto, infatti, è stata una delle prime vittime del Covid19, quando ancora l’OMS lo definiva un’epidemia (per quale motivo? È una delle domande). Rejecto non nasconde la sua profonda perplessità sui fatti accaduti e si chiede quale verità si nasconda dietro a tutto ciò.
Altri brani sono legati al mondo dell’hip hop e alla musica in generale, passando per lo show-biz e i curiosi personaggi che lo popolano.
Un album questo di Rejecto che, oltre ad essere pop e easy, offre anche bassi a 20 hertz, snare in sedicesimi, rampe in stile drone music, registrazioni di noise come la drill inglese, rap sgangherati, messaggi taglienti, nomi e cognomi,“santi e padroni”. Lo stesso Rejecto lo definisce: «Un album autentico e spontaneo, senza featuring, né studi di registrazione… solo un homeboy e la sua creatività».
TRACK BY TRACK
Liberate Assange
Il componimento che fa da intro all’album è una piccola preghiera gospel ed è dedicato al giornalista Julian Assange, proposto per il premio Nobel per la pace e cofondatore di Wikileaks. Al momento è ancora in prigione a Londra dopo aver chiesto ed ottenuto asilo politico all’ambasciata dell’Ecuador.
Fastfood
Sonorità taglienti e ritmo incalzante in uno stile che prende in prestito sonorità della deep house. Il testo invece denuncia la mercificazione della musica e del mondo ad essa collegato che ha trovato, a detta di Rejecto, nel genere hip hop uno dei suoi massimi esponenti: «Neoliberisti, sessisti, omofobi ed edonisti sono facilmente rintracciabili e veicolati in modo magistrale dai social media». Ma naturalmente sono anche molti quelli che invece stima.
Vecchi amici nuovi nemici
Suoni Old school hip hop per questa terza traccia. Rejecto racconta con ironia il proprio conflitto con le persone che negli anni gli sono state vicine. Rapporti interpersonali ed eventi perversi, che hanno logorato il concetto stesso di amicizia.
Rejecto
Basse frequenze di un dope realizzato con una sola nota che si risolve in ritornello dove una voce femminile e un cambio armonico di una tastiera anni’80 realizzano una base ipnotica su cui Rejecto si racconta: la lotta di classe, il disprezzo per lo sfarzo e per l’uso della droga come biglietto da visita degli artisti hip hop. L’ostentare trascorsi in prigione e gli insopportabili cliché. L’odio per le lobby grandi e piccole.
Too skinny
Too Skinny, in italiano “troppo magro”. Ambienti scuri e profondi, bassi che ruggiscono a pochissimi hertz, overdubbing e poche note di un piano acustico sono l’impalcatura di questa track. Il testo racconta della diseguaglianza sociale ed economica che diviene sempre più profonda. Milioni di persone si muovono da un continente all’altro fuggendo da guerre e carestie. Esiste una cura per i milioni di bambini che muoiono di fame: si chiama cibo, ma non interessa a nessun capitalista.
Blow
Assieme a Too Skinny questa sesta traccia posta al centro dell’album è sicuramente la meno pop. Scritta prima della pandemia, presenta una base onirica, minimale e rarefatta. Blow racconta quanto il business della musica moderna può diventare alienante.
Pretty vacant
Pretty vacant è il titolo di una track dei Sex Pistols. La traduzione è “Belli e vuoti”. Questa di Rejecto, che è forse la song hip hop più convenzionale dell’album, vuole prendere in giro la modalità che hanno alcuni rapper di canzonarsi a vicenda, pratica che si chiama dissing e che talvolta in USA finisce con la morte di qualcuno, mentre in Italia è solo un inutile e imbarazzante parodia.
Mumbo jumbo
Il mumbo jumbo è una maniera di parlare per schernire alcuni modi di fare o vecchi credi religiosi. Questo componimento, con un basso in slide e il rullante che schiaffeggia ogni quattro movimenti sembra essere altrettanto irriverente. Anche Rejecto spara a salve a destra e a manca, colpendo dai personaggi televisivi onnipresenti e arroganti, alle nuove star prodotte in televisione.
Spy
Un hip hop scarno e sincopato, pieno di noises e effetti da commedia e da vecchie comiche sono l’ossatura di questa sgangherata e picaresca nona song. Scritta prima dell’inizio della pandemia, Spy, è ispirata al controllo: telecamere in strada, algoritmi del web, app di tracciamento.
Lezioni di economia
A pandemia appena esplosa, il padre di Rejecto muore di una strana polmonite. Nella ricerca spasmodica di dare un senso a tutto quello che repentinamente accadeva, Rejecto indaga come può, dove può, più che può: quindi libri, film, documentari, interviste, saggi di storia… teorie che circolano sul web e non solo, con tutti i loro collegamenti più o meno visibili ai più. Banche centrali, Big Pharma, bond e provocazioni esposte in questa traccia, con voce a tratti sbeffeggiante, su una base con cassa dritta e liuto orientale.
Lockdown, odio casa mia!
Definire questo componimento pop, sia per la forma track che per scelta di suoni e ritornello, non lo degrada o la allontana dal mondo hip hop. Il titolo è da leggersi come il rifiuto al modo con cui si è gestita la pandemia. Lo stato dei piccoli imprenditori, degli artisti e del turismo e degli altri mille mestieri è in ginocchio. Si arricchiscono solo i già ricchi. Mentre la coercizione, isola i bambini, distrugge le famiglie e il libero arbitrio.
I gotcha!
“…Ho capito”, “t’ho beccato”, più o meno queste le traduzioni del modo di dire. Hip Hop classic che nel ritornello con l’utilizzo della stesura realizzata da un synth monofonico richiama lo stile west coast. La track si riferisce chiaramente a ciò che ancora sta accadendo nel nostro Paese e nell’intero mondo. Rejecto si ripromette dopo la quarantena di darsi al sesso e ai party come un… bonobo.
I hate Bill Gates
Omen nomen. In questo componimento, Rejecto manifesta tutto il suo odio verso un personaggio a cui molti imputano dichiarazioni non del tutto etiche. La base sembra presa da Gary Numan con la ritmica di un B Boy.
Baby che ti bevi baby
Chiude il primo album di Rejecto. Su una base rocky il testo si chiede, con ironia, quante notizie false dobbiamo ancora buttar giù. Ammaestrati dalle televisioni e dai giornali, mentre imprenditori acquistano testate e social media contribuendo alla corsa al controllo della popolazione.
Autoproduzione
Pubblicazione album: 15 gennaio 2021
BIO
Rejecto è un esecutore italiano che realizza e produce la propria arte in completo anonimato. In uscita nel 2021 il suo primo album alternative hip hop dal nome “Prima, durante e… dopo?“. La composizione del lavoro discografico si è rivelata nel tempo molto travagliata. Il primo componimento realizzato nel 2019 era dedicato a Julian Assange, il giornalista australiano fondatore di Wikileaks, detenuto a Londra nel carcere di Belmarsh, per il quale l’America aveva chiesto l’estradizione per sacrificarne la vita. Ma poi il lavoro sull’album ha rallentato la corsa a causa degli eventi che sono letteralmente esplosi intorno all’esecutore: prima la morte del padre, poi l’esplosione della pandemia. Costretto in casa dal lockdown Rejecto divora di tutto: documentari, libri, interviste, ogni testimonianza che potesse placare il suo dolore e il suo stupore, la sua necessità di far luce e di comprensione, trasformandola in musica. La sua vita, dopo due mesi, viene ulteriormente colpita dalla separazione dalla moglie, che porta via anche il figlio. Rejecto non si ferma, anche se il peso da sopportare, con l’assottigliarsi dei suoi amori è diventato un macigno. Lo salva la sua ironia, la sua musica, la sua voglia di comunicare, la speranza di un mondo migliore, più equo, canalizzando il proprio dolore, metabolizzando la sua catarsi ancora di più. Vede le ingiustizie sociali, le multinazionali arricchirsi, i piccoli imprenditori fallire, gli artisti morire, la democrazia sparire. Chiede aiuto e solidarietà, facendolo con leggerezza e ironia, rap e stesura. L’esecutore realizza infine circa trenta brani ma decide di pubblicarne solo 14, rispettando la cronologia degli eventi: da quello che era il mondo a novembre del 2019, fino a quello che è diventato nell’estate del 2020. Si chiede allora… che cosa succederà dopo?
“Prima, durante e… dopo?” è un album di “hip hop alternativo” scritto in solitaria da un unico esecutore, durante questa pandemia, che ci ha segnato per sempre.