“Icaro” è il titolo del nuovo singolo e video del musicista triestino classe ’87 Riccardo Civita alias Yane, da venerdì 8 ottobre in tutte le piattaforme digitali pubblicato da Antieroi Dischi.
“Icaro” nasce dalla collaborazione con il beatmaker Markus, già fondatore del collettivo triestino Katana Music e per questo nuovo lavoro, l’obiettivo dell’artista è stato quello di trovare una soluzione diversa dalle precedenti pubblicazioni, che ruotavano principalmente attorno al mondo Hip-Hop classico. Se linee vocali rappate con tematiche e metriche vicine all’hardcore hanno caratterizzato le sue passate release, per “Icaro” ha scelto un approccio più melodico, sperimentando una nuova dimensione con un flow che potesse abbracciare un beat più moderno e vicino alle sonorità trap e indie pop. Nel testo mette in mostra un suo stato emozionale, dove sente di avere tutto ma allo stesso tempo vuole avere sempre di più, rimanendo alla fine con una sensazione di vuoto assoluto. Nel ritornello canta: “Se volo in alto mi brucio di più, cado nel vuoto e divento fumo”, e qui è spiegato il paragone con il mito greco, che come lui, accetta il rischio di cadere nel cercare di andare sempre più in alto.
Yane ha voluto raccontare pezzi sparsi di ciò che prova quotidianamente, cercando di spiegare un sentimento alle persone che gli sono vicine, ma, anche mettere a fuoco tutto quello che gli manca. Amicizie, amori e passioni non corrisposte che sembrano sempre mancare, alla fine sono tutte al loro posto dove dovrebbero essere.
Icaro poi è anche il risultato di un attento lavoro di squadra, dove oltre al producer Markus hanno dato il loro fondamentale apporto anche le tastiere di Christian “Noochie” Rigano, il master di Andrea Suriani, e per Antieroi Dischi la supervisione artistica e produzione aggiuntiva di Ricky “LoZio” Carioti e la produzione esecutiva di IgorAmbrosino.
Il videoclip realizzato da Erik Pasini & Arti Merdov, alterna due scene principali. La prima in interna dove una coppia di fidanzati è avvolta da un sentimento contrastante: stare assieme ed amarsi, ma, nello stesso tempo a voler stare divisi. In questa sequenza uno dei playback è stato girato al doppio della velocità, così da poter dare più fluidità in slow motion una volta riportato in synch. La seconda in esterna, vede i due all’interno dell’abitacolo di un’auto in movimento, dove però i soggetti non sono mai inquadrati assieme, questo per valorizzare il senso di separazione tra i protagonisti.
L’amore per una donna e per Roma si intrecciano entrambi così perfettamente “incasinati” di giorno e stupendi la sera
In radio dal 10 settembre
Un sound indie rap e pop, solare e ritmato, caratterizza questo nuovo singolo di Lasersight, prodotto dalla band romana dei Malpensa che partecipa anche come featured artist del pezzo. La track ha in sé sia l’amore per una persona sia l’amore per Roma, città natale dell’esecutore e della band. Nel testo un gioco di rimandi fra i luoghi più significativi della Città eterna e tutto ciò che di attraente c’è in un amore appena iniziato.
Il Colosseo, i Fori e “L’estasi di Santa Teresa” con la visione dell’amata paragonata alla statua del Bernini. Un ricordo di una scena intramontabile della “Dolce Vita” di Fellini che i due protagonisti stanno per reinterpretare e poi ancora, Amore e Psiche, i sette colli, Apollo e Dafne ed il detto “tutte le strade portano a te” con l’invito conclusivo al “Carpediem”: non pensare e goditi il momento.
Il ritornello rispecchia in pieno Roma che è incasinata di giorno ma stupenda di sera come un Oscar da vincere (riferimento a “La Grande Bellezza” di Sorrentino), ambivalenza che si rispecchia nel carattere della ragazza appena conosciuta.
«Volevo fare una track che facesse capire tutto l’amore che ho per la mia città, ma volevo anche dare quel qualcosa in più al singolo ed ecco l’idea, nata con i Malpensa, di far vedere Roma attraverso gli occhi di due innamorati che passeggiano per la città» Lasersight
LaserSight è un rapper romano classe ’90, influenzato dalle sonorità rap originali dagli Articolo 31 fino ai Club Dogo ed in quelle pop degli 883. Inizia ad affacciarsi nel mondo musicale già dall’età di diciotto anni dove inizia per passione i primi lavori autoprodotti con vari esponenti delle scena romana fino al 2012. Dopo un periodo di inattività nel 2015 torna in studio dove incide il suo primo mixtape dal titolo “Cambiamenti”. Le copie fisiche del mixtape vanno sold out nel giro di pochi giorni.
Il suo primo CDufficiale, dal titolo “Sedotto E Abbandonato” disponibile su Spotify e digital store, è uscito il 31 maggio 2018 in collaborazione con l’etichetta torinese RKH. Il CDè stato prodotto interamente da JO Diana e vanta la collaborazione di artisti emergenti romani e Blue Virus. L’album presenta sonorità rap unite ad un sound pop e dance generi in cui l’esecutore ci si rispecchia molto e che denota un’evoluzione artistica del rapper.
Il secondo concept discografico è stato strutturato con il lancio di diversi singoli tutti impreziositi dalla collaborazione con diversi artisti: “Un’estate da ricordare”, “Cadono le stelle” (feat. Rayden), “Voglio il mondo (feat. Yela Kiss)”, “Deluso” (feat. Yota Damore), “Unici” (feat. Calibro 40), “Ti Starò Vicino” (prod. Jack Sapienza) e “Call Back” (feat. Malpensa).
A dicembre 2020 il singolo Unici è stato inserito nella compilation “Top Emergenti 2020” realizzata e distribuita da “Music Universe”.
Il 13 maggio è uscito il nuovo Ep del rapper dal titolo “Notturno”che raccoglie 4 tracce corrispondenti ad altrettanti pensieri. A luglio pubblica “Limbo” prima traccia estratta dal nuovo concept discografico.
“Goldenhour” è il primo EP del cantautore Degà, da venerdì 15 giugno in tutte le piattaforme digitali. Un titolo che emerge in maniera naturale per i suoi molteplici risvolti di significato, dall’atmosfera mistica del valore del tramonto nello sviluppo della giornata, a quella che in fotografia chiamano “l’ora d’oro”, quando la macchina fotografica sembra, con i suoi scatti, inseguire il sole fino a lasciar spazio alla notte.
Il tramonto con la sua innata dote atmosferica di spingere a delle riflessioni è presente, senza costrutto, in ogni elaborato musicale dell’EP, dal più semplice riferimento di “Dove finisce il giorno” ad altre sfaccettature che invitano l’ascoltatore a sedersi su una spiaggia e godersi lo spettacolo.
Degà attraverso questo concept musicale ha voluto soprattutto restituire alla musica il valore che ha avuto nella sua vita, riferendosi a quella che In chirurgia d’urgenza chiamano la “golden hour”, il periodo di tempo che va da pochi minuti a diverse ore dopo una lesione traumatica causata da un incidente, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare la morte. La musica come terapia, per tornare ad emozionarsi davanti ad un semplice tramonto in spiaggia.
track by track
“Cola di Rienzo” – la track è una sorta di rivelazione per il protagonista del pezzo. Partendo da una citazione al contrario di Morgan, si sviluppa il viaggio mentale di un realizzato uomo d’affari che, strizzando l’occhio alla nostalgia del passato, rivive alcuni semplici momenti del suo percorso di vita romana prima di trasferirsi a Milano. Ricorda soprattutto la sua storia d’amore, sul principio sempre valido di “less is more”, perché i sentimenti non si quantificano o si alimentano con risultati professionali ed economici. Un castello senza amore può far rimpiangere un monolocale. Il elaborato musicale ha un’atmosfera pop-funk Anni ‘70.
“Dove finisce il giorno“- la track ha un ritmo funk con il quale Degà ha cercato di trasferire all’ascoltatore l’energia che pulsa nelle vene quando si cerca di uscire da una situazione difficile che ha condizionato inevitabilmente le nostre giornate. Questo pezzo è anche un viaggio, in cui il nostro protagonista immagina in pochi minuti, come in una sorta di trip-therapy, di girovagare tra presente e passato, perdendo i classici punti di riferimento che spesso diventano un limite. Dove finisce il giorno è una track di speranza, di rivalsa, per reagire ed uscire da un periodo buio e difficile che ognuno di noi prima o poi nella vita è costretto ad affrontare.
“Murakami” – è una indie ballad dal respiro internazionale. La traccia dell’EP che esprime al meglio una dichiarazione d’amore in stile Degà. Nella prima strofa il protagonista ci accompagna per mano attraverso la descrizione di immagini raffiguranti la rivelazione dell’amore in tutte le sue forme. L’arrivo del ritornello ci permette di immergerci nell’attualità, nelle difficoltà di una storia d’amore in tempo di pandemia, dove anche ballare vicini ad un matrimonio sembra una lontana chimera. Nella seconda strofa si abbandonano le figure retoriche per immagini reali di un post- pandemia dove, nella magia del tramonto in spiaggia tra la gente, durante la golden hour, il nostro protagonista ha il desiderio e la possibilità di avvertire il sole che colora di arancione la pelle della sua donna, come un’immagine forte che ci aiuta ad apprezzare i sacrifici fatti per un nuovo inizio.
“Satellite vietnamita” – è il pezzo più sperimentale dell’EP. Il cantautore si è divertito a ricreare un’atmosfera dalle sonorità vintage Anni ‘80–‘90 con leggeri richiami alla musica folk americana, che ricordano un sogno. Il racconto onirico parte dall’immagine di un gabbiano sul mare fino ad arrivare a Bowie, Yoko e John, i Ramones. Anche qui il focus si sofferma su una storia d’amore attraverso un viaggio ultra planetario, che termina poi nella semplice immagine di una coppia che balla nuda in una camera vista mare dopo aver fatto l’amore. I costrutti lasciano lo spazio alla semplicità, all’amore puro che fa viaggiare, sulle ali di una cometa con un vestito di seta.
Un viaggio fisico e metaforico nella terra delle opportunità “sprecate” attraverso sonorità deep dark indie.
Serena ha deciso di intitolare questo Ep “Welcome to Wasteland” poiché sentiva che la parola “Wasteland” rappresentasse tutte le tracce che compongono la raccolta. È anche nella prima riga della track di apertura “Welcome to Wasteland”, che suona molto come un “benvenuto nel mio mondo personale”, un viaggio che l’ascoltatore sperimenterà ascoltando l’Ep.
«Per molto tempo sentivo di aver scritto questo gruppo di brani inevitabilmente legati tra loro, ma non sapevo come sintetizzare questo rapporto. Poi un giorno capii, quelle canzoni così diverse tra loro, avevano come filo conduttore la sperimentazione e la ricerca, di un suono ma anche di se stessi. Sono il dolore, la gioia, l’avventura, la paura di avere vent’anni e seguire i propri sogni mentre si cerca di diventare la persona che si è sempre voluto essere». Serena
“Waste-Land” è il pianeta inquinato in cui viviamo, con gli oceani coperti per metà dai nostri rifiuti, come l’artiere denuncia in Wild Lavender.
“Inutile” è come Serena si sente dentro, in uno dei suoi momenti più bui di depressione, quando l’unica cosa che poteva fare era sperare di essere portata via dalla tempesta di vento, volare alto nel cielo e non tornare mai più (Ophelia).
“Waste-land” è la terra delle “opportunità sprecate”, cose che sarebbero potute accadere ma non sono mai accadute, a parte negli scenari immaginari nella sua testa (Streetlights).
Wasteland è anche il viaggio metaforico e fisico che Serena ha fatto appena compiuti 20 anni, trasferendosi dall’Italia agli USA, per cambiare vita, e poi ancora dagli USA al Regno Unito per ricominciare tutto da zero pur di inseguire i suoi sogni.
Inoltre Wasteland rappresenta i 20 anni della cantautrice, con le difficoltà e i dolori, le battaglie, le vittorie e le sconfitte, un rito di passaggio a quel territorio sconosciuto chiamato “età adulta”.
TRACK BY TRACK
Wild Lavender «Era l’autunno del 2016 e ero rimasta sotto shock nel leggere le notizie riguardanti la “Standing Rock Protest”, una protesta molto lunga e sofferta dai Nativi Americani, poiché il governo degli Stati Uniti voleva costruire un oliodotto su uno dei loro siti sacri, in una delle Riserve Nazionali. La protesta è stata piuttosto brutale e non ha avuto molta copertura mediatica. Parallelamente a questo Trump era all’apice della sua campagna politica e stava spaventando il mondo con affermazioni senza senso come “il cambiamento climatico non esiste”.
Mi sentivo incredibilmente arrabbiata, sola e impotente. Così arrabbiata da non poter semplicemente “cantare una track”, così ho deciso di recitarla.
Con questo pezzo volevo destare nel pubblico un senso di disagio e perturbazione iniziale che si traducono in una realizzazione dello stato delle cose in cui viviamo, sperando in una chiamata all’azione dal parte del singolo individuo. Non importa quanto grande ti sembra l’apporto delle tue azioni rispetto alla scala del problema, a lungo andare l’ammontare di tutte le tue piccole azioni risulterà in una grande azione e conseguente parte del tanto desiderato cambiamento».
Ophelia «La track parla dell’eccezionale tempesta di sabbia chiamata “Ophelia” che qualche anno fa trasformò il grigio cielo di Londra in un caldo tono arancione. Le due strofe nella track sono una sorta di flusso di coscienza dove descrivo i luoghi toccati dalla Tempesta, prima di incontrarmi. Ma non c’è tempo per fermarsi, il vento non si ferma mai, quindi i ritornelli sono il mio inaudito desiderio di essere portata via dalla Tempesta, lontano dai miei problemi, in cielo, sopra tutti e tutto. Ma è davvero lassù la soluzione? E se il cielo fosse proprio come qui, rumoroso e inquinato?
Scritta in un momento abbastanza critico per via della mia salute mentale, Ophelia è un grido d’aiuto per via della situazione che stavo vivendo, ma anche una riprova del fatto che ci saranno sempre “uragani inaspettati” nella nostra vita che non possiamo controllarli come ci pare e piace, ma sta a noi fare del nostro meglio ad imparare a proteggerci da essi prima che sia troppo tardi.
Vorrei trasmettere in chi ascolta il pezzo un senso di disorientamento, incapacità, disperazione, che sale in un crescendo quasi infinito. Ma quando meno te lo aspetti arriva la liberazione, il momento in cui capisci che l’uragano fuori di te e tale e quale a l’uragano dentro di te, non c’è motivo di scappare, ma di ballare nell occhio del ciclone».
Mind the Gap «Questo pezzo è in realtà l’introduzione di Streetlights. Nata durante le performance live come momento di gioco e sperimentazione con i suoni campionati della metro di Londra, ho deciso di lasciarla come traccia a parte nell’Ep, un sorta di intervallo strumentale prima del gran finale.
Non a caso il titolo è un gioco di parole tra l’omonimo annuncio dell’Underground londinese e lo “spazio vuoto” (=gap) tra una track l’altra».
Streetlights «Per un anno e mezzo sono stata follemente innamorata di qualcuno non disponibile (era in una relazione da più di 10 anni). Era nel mio gruppo di amici quindi era inevitabile vederlo ogni giorno o ogni volta che si usciva. Molte notti sono tornata a casa da una festa / serata fuori, da sola, piangendo per strada, sotto la luce dei lampioni, desiderando che fosse successo qualcosa tra di noi.
Avevo così poco amore per me stessa che pensavo di meritare l’amore di qualcuno così annoiato della sua stessa relazione che voleva solo attenzioni da parte mia.
Era arrivato il momento di dire basta a tutto ciò e affrontare la vera persona situazione da cui stavo scappando. E il primo passo verso quella direzione era prendere il cappotto ed andarsene da quella festa non poi così bella e tornare a casa, dove ci sarà sempre quella persona che sarà lì per te, a braccia aperte: te stessa».
Serena è un’artiere indipendente italiana che vive e lavora a Londra. Cantante, autrice e produttrice muove i primi passi nel mondo musicale prendendo lezioni di canto e chitarra, ma sin da bambina, la sua vera passione è scrivere canzoni, come il suo idolo Patti Smith.
Dopo le prime date in Italia si trasferisce a Londra per studiare canto e composizione creativa al British Institute of Modern Music. La vivace e cosmopolita scena londinese le rivela nuovi orizzonti musicali, spingendola a sperimentare nuove sonorità ed espressioni creative modellando quello che poi diventerà il suo caratteristico sound, Deep Dark Indie.
In questi anni Serena si avvicina al mondo della produzione musicale, scoprendo una vera e propria passione oscillando fra un’indole impetuosa e una natura sensibile.
Nelle perfomance dal vivo, invece, continua a fare sintesi fra cantautorato, energia rock e delicati synths elettronici.
Serena si è esibita su diversi palchi della capitale inglese, tra cui l’O2 Academy Islington, The Trobadour, il Notting Hill Arts Club, il London Coffee Festival.
Ha co-scritto il club anthem “Leave it” con l’artiere Andrea Di Giovanni, che si trova nell’album di debutto “Rebel”.
Il nuovo singolo della cantautrice è l’ultimo saluto a un amore non più ricambiato, galleggiando nei ricordi e nella nostalgia
Etereo, fatato, magico, doloroso, triste, sognante, sono alcune delle parole chiave che descrivono l’ambiente sonoro di questo nuovo singolo di Asia Ghergo.
Un galleggiare nei ricordi, tra leggerezza ed emotività, che sospende il cuore, trasportandolo in una dimensione quasi fatata. Un componimento semi acustico con un mood fatto di sensazioni che, a stento, distingue tra il sogno e la realtá.
Il testo è un ultimo saluto dedicato ad un amore non più ricambiato e ripercorre tutte le fasi dell’accettazione del dolore e del distacco. Guardando il tramonto i ricordi che tornano a galla sono dolorosi, ma il tempo curerá la tristezza, finché un giorno non rimarrá che una piccola e dolce nostalgia.
«La mancanza di qualcuno ci lascia attoniti e con un vuoto da gestire, la mente è immersa nella nebbia, grigia come una nuvola. Il cielo ci pesa addosso, insieme alle nostre lacrime, inarrestabili, che cadono come pioggia. Con la speranza delle favole, si aspetta un lieto fine che forse vedremo solo nei nostri sogni». Asia Ghergo
Asia Ghergo è una giovane talento artistico marchigiana che nell’estate 2016 ha conquistato la scena indie italiana aprendo il suo canale Youtube, che ad oggi conta più di 80mila iscritti, proponendo cover in acustico delle più belle canzoni del panorama, spaziando da Calcutta e osando fino alla trap della DarkPoloGang. Molto seguita sul web, viene chiamata ad aprire concerti importanti tra cui quelli di Coez, Levante, Carl Brave, e quello de Lo Stato Sociale al Mediolanum Forum di Assago che ha sancito la sua entrée come Artista nell’ambiente musicale. Nel 2017 pubblica il suo primo singolo “2016” e un anno dopo con la track “Giovani Fluo” riesce a scalare la classifica Viral Italia 50 su Spotify. Nel 2019 arrivano invece i singoli “Una gonna” e “Guardami ballare”. Asia, capelli biondi e girasoli, influenzata da giovani artiste internazionali come Billie Eilish, Clairo, Angèle. L’album d’esordio “Bambini elettrici” è stato pubblicato il 16 novembre 2019.
“Crepe” è il nuovosingolo del musicista romano Riccardo Franco, in arte Veracrvz, disponibile da venerdì 23 aprile in tutte le piattaforme digitali.
Proveniente dall’esperienza più urban condivisa con il produttore 33Ars, Veracrvz volta pagina con la voglia di sperimentare nuovi suoni e la necessità di esprimersi in maniera più personale. “Crepe” nasce dal sodalizio umano e artistico con il produttore Marcello Maria Danza, che lo accompagna in questo nuovo percorso solista contraddistinto da un cantato più intimo e cantautorale. “Crepe” si presenta come una serie di acquerelli sonori che raccontano emozioni universali, immerse in una patina di naturale sincerità.
Non vi è l’intento di descrivere una storia, ma di introdurre l’ascoltatore in una sequenza di attimi vissuti in bilico tra una sognante malinconia indie e una ricercata leggerezza pop.
Le parole e la musica sono prive di artifizi manieristici senza intaccare il coinvolgimento dell’ascoltatore, la produzione si sviluppa tra un pianoforte essenziale e la ritmica delle chitarre di Daniele Belli. Il delicato tappeto armonico di “Crepe” dialoga con la stesura delle note e le parole quasi sussurrate di Veracrvz.
Quattro tracce per quattro storie che raccontano emozioni e sensazioni attraverso un sound indie pop con venature elettroniche.
“Accanto a te” è il titolo del primo Ep del cantautore Salinitro, disponibile in tutte le piattaforme musica digitale e negli store digitali dal 5 febbraio 2021.
Il asset discografico nasce nel marzo 2019 dall’incontro tra il cantautore e il produttore artistico Fabrizio Grenghi nei Massive Arts Studios di Milano, grazie al quale Salinitro riesce a realizzare quattro brani musicali a partire dai suoi testi. La scelta dei testi, e quindi dei brani da inserire nell’Ep, è stata oggetto di selezione condivisa con l’intero team di produzione (di cui Salinitro tiene a citare il compositore Francesco Coletti e il promoter Ivo Grasso) e anche le successive fasi di arrangiamento e mixaggio dei brani hanno visto la loro realizzazione in un clima di collaborazione e condivisione di idee di produzione ed editoriali.
Il nucleo dell’Ep, come si evince dal titolo, si fonda sul rapporto tra due persone: le quattro tracce sono tutte storie più o meno autobiografiche della vita dell’esecutore. Per Salinitro ciò che conta è quello che si prova, al di là del caso specifico, e sono proprio quelle sensazioni e quelle reazioni a renderci umani e in qualche misura simili. “Accanto a te” esprime dunque vicinanza, condivisione e comprensione.
TRACK BY TRACK
Pezzi dello stesso cuore – Pubblicato il 25 ottobre 2019 e co-scritto da Francesco Coletti, il primo singolo del cantautore trae ispirazione dal suo passato sentimentale. Salinitro non ha mai perso l’ostinazione nel tener fede ai propri sogni e alla propria emotività, malgrado non sia sempre facile avere tale determinazione. Allo stesso modo, l’amore è qualcosa che secondo lui va preservato e se certi eventi, quali i tradimenti, ne costituiscono un duro colpo, esso continua in qualche misura a legare due persone fra loro, persino controvoglia. Il componimento, quindi, è un invito a guardare il lato positivo della relazione e a “rischiare di precipitare”.
Non mi rispondi – Secondo singolo del cantautore, pubblicato il 28 febbraio 2020, esprime una reazione alla non volontà o all’impossibilità nel proseguire una relazione da parte di qualcuno a cui teniamo. Che si tratti di amore, di una semplice infatuazione o di un rapporto familiare, se dall’altra parte non c’è risposta a un certo punto è giusto lasciarsi tutto alle spalle.
Mi fido di te – Terzo singolo dell’Ep, ne è il componimento più autobiografico e si lega al titolo dell’opera nell’ultimo verso. In esso il cantautore si racconta cercando di delineare i tratti principali della sua personalità in relazione ai sentimenti e alle diverse circostanze della vita. Esattamente come negli altri brani dell’Ep, anche in Mi fido di te è presente un interlocutore, una persona con cui condividere parole, emozioni e momenti anche intensi. Credere alle parole può essere rischioso ma raccontarsi con sincerità, alla fine, getta basi più solide nella costruzione di un rapporto, il quale non necessariamente contempla l’amore. Le semplici parole raccontano chi siamo e ci legano a qualcuno.
Le solite apparenze – Quarto e ultimo componimento dell’Ep, il richiamo a un rapporto sentimentale apparentemente all’epilogo è più esplicito. Il cantautore qui pone l’accento sulle somiglianze a vari livelli tra i due partner e proprio queste somiglianze possono essere la chiave per una ripresa del rapporto. Le sonorità vivaci danno un tono quasi ironico all’intero componimento.
Emanuele Salinitro, in arte Salinitro, nasce a Gela, in Sicilia, il 2 ottobre 1990.
Grazie alla passione per la musica trasmessa dai genitori e all’ascolto della vasta collezione di dischi presenti in casa, Salinitro comprende fin dalla primissima adolescenza l’importanza della musica nella sua vita. Inizia a prendere lezioni private di pianoforte, per poi passare alle lezioni di canto quando capisce che è il canto ad attirarlo maggiormente. Cantare diventa il suo canale espressivo per eccellenza e così cominciano a susseguirsi tutte quelle esperienze che favoriscono la formazione di un performer: karaoke nei locali, concorsi canori locali e nazionali, seminari con professionisti del settore e serate dal vivo con musicisti. Durante questo percorso, la voglia di crescere artisticamente e di comunicare in musica si fa sempre più concreta e ciò spinge Salinitro alla scrittura di testi.
Nel marzo 2019 conosce il produttore artistico Fabrizio Grenghi nei Massive Arts Studios di Milano e ciò apre inaspettatamente un nuovo capitolo nel percorso musicale di Salinitro. Insieme a Grenghi e ad altri membri del team di produzione, tra cui il compositore Francesco Coletti il promoter Ivo Grasso, l’esecutore riesce a realizzare il suo primo prodotto discografico: un Ep contenente quattro brani dal titolo “Accanto a te”, di cui egli è sia interprete che autore, che vede dapprima la pubblicazione dei due singoli “Pezzi dello stesso cuore” (25 ottobre 2019) e “Non mi rispondi” (28 febbraio 2020). Il terzo singolo “Mi fido di te” viene pubblicato il 5 febbraio 2021 insieme all’intero Ep, che contiene anche il componimento “Le solite apparenze”.
A distanza di pochi mesi dall’uscita del singolo d’esordio da solista, esce il 5 febbraioLa Notte è Un Film Francese, il secondo singolo di CILIARI, un singolo indie pop cantautorale maturo e scanzonato. Il ricordo di una storia passata, tormentata ma felice, di una generazione spesso disillusa dall’amore, decadente e abbattuta, che preferisce vivere in un film piuttosto che nella vita vera, perché la vita a volte fa paura e non resta che perdersi, consumarsi e lasciarsi trasportare nella notte con tutto l’amore che c’è, come in uno di quei vecchi film francesi, finché non arrivano i titoli di coda e tutto diventa un ricordo lontano.
“La notte in un film francese è decadente, malinconica, nuda e sincera, romantica e frizzante, in bianco e nero, che sa di un tempo lontano, luce soffusa sul comodino di fianco al letto di un monolocale, libri, sigarette, vino rosso e sottotitoli.”
BIOGRAFIA CILIARI, al secolo Domenico “Domi” Tinelli, di origini pugliesi e di casa a Milano, nel 2012 fonda la band Gli Amanti, con cui riceve una candidatura alle Targhe Tenco nella sezione “Miglior Opera Prima”, viene selezionato fra le 60 nuove proposte per il festival di Sanremo del 2014 e nello stesso anno firma per Universal Music Italia. L’ingresso nella prestigiosa scuderia Godzillamarket lo porterà in tour al fianco di artisti come Selton, Levante, i Ministri, Le Luci Della Centrale Elettrica, Criminal Jokers, Canova, Edipo, Plastic Made Sofa e molti altri. Nel frattempo, collabora anche come tecnico e backliner in un importante studio di registrazione e sala prove di Milano, lavorando per artisti nazionali ed internazionali come Stewart Copeland, The National, Gizmodrome, Loredana Bertè, Ghali, Baustelle, Afterhours e tanti altri. Nel 2016 diventa testimonial e performer per la Good Company by Trussardi, un asset ideato da Gaia Trussardi per la nota casa di moda italiana. Dopo un periodo lontano dai palchi e dopo l’esperienza con Gli Amanti con più di 150mila ascolti su Spotify, nasce CILIARI, un asset maturo e sincero, con un sound fresco e un animo bohémien, prodotto da Riccardo Scirè con Roberto Pace, Adel Al Kassem, Marco Rossi, Luca Mezzadra ed Emanuele Alosi, che porta con sé l’esperienza degli anni, dei luoghi vissuti e della gente che ha incontrato. A dicembre 2020 esce il singolo d’esordio Nebbia, distribuito da Believe Music Italia.
Un singolo rap con chiare influenze indie, un grido di speranza, un messaggio ad andare avanti sempre a testa alta, nonostante le avversità della vita.
In radio dal 15 gennaio
«”Non fermarti mai” è la composizione forse più vera e cruda che io abbia mai scritto, percorre tutta la mia storia, le mie sconfitte, le mie paure, la mia voglia di rivincita e di riscatto su una vita che non è stata sempre complice, ma che ha voluto e continua ogni giorno a mettermi alla prova! Nonostante le tante cadute sono sempre riuscito a rialzarmi perché la cosa più sbagliata è fermarsi e aspettare che le cose cambino, ma niente cambia se non siamo noi a farlo!». Freccia
Il singolo vuole essere un grido di speranza nel cercare di aggrapparsi a qualcosa per andare avanti, così come l’autore si è sempre aggrappato ai suoi sogni, alle sue canzoni e alla voglia di arrivare un giorno a dire “si,ce l’ho fatta”. Il giovane esecutore ritiene che ognuno di noi dovrebbe avere qualcosa in cui credere perché non c’è vita degna di essere chiamata così senza la speranza di essere migliori.
Freccia ha negli occhi la dolcezza di chi vive i sentimenti nella loro essenza più pura, accarezzandoli con il suono di una chitarra acustica.
Nelle mani e nella voce, tutta la grinta che serve per gridare al mondo la propria presenza, adesso, subito, senza indugi, perché il tempo scorre e la vita non aspetta: ogni giorno è da afferrare, consumare, esaurendolo in un giro di accordi che sappiano racchiuderne il significato più profondo.
Etichetta:Tyrus Records
Radio date: 15 gennaio 2021
BIO
Freccia, al secolo Nicola Bueti, classe 1988, è uno di quei cantautori che fin da piccoli hanno alternato le partite di pallone e i compiti di scuola agli incontri ravvicinati con la musica. Cresciuto a Mirafiori Sud, zona di Torino, ha fatto passi da gigante, al di fuori del contesto periferico, per portare il più lontano possibile l’urgenza di raccontare una storia: la sua. Per Nicola non c’è nulla di superficiale nello spronare se stessi e gli altri a cogliere quotidianamente ciò che la vita mette sul piatto, staccandosi dalle ossessioni della perdita di tempo che la società sconta costantemente su di sé.
La sua gavetta ha visto susseguirsi una serie di date in giro per tanti locali di Torino: più il tempo passava e il vissuto si accumulava, più le sue canzoni riuscivano ad arrivare concretamente alle persone, smuovendo gli animi e coinvolgendoli in un racconto fluido e senza filtri.
Nel 2013 incomincia una collaborazione con l’etichetta Melody Studio Recording e nel 2014 esce il suo primo singolo “Sono solo un uomo”. Da lì si susseguono per lui diverse soddisfazioni con l’uscita di una serie di altri singoli e un album “I sogni ce li andiamo a prendere”, pubblicato nel 2018 col suo nome anagrafico Nicola Bueti.
Tra le sue più grandi soddisfazioni, la selezione tra le 60 proposte a Sanremo Giovani con il singolo “Oggi” nel 2017 e sempre a dicembre dello stesso anno la settimana di maratona Telethon in Rai dove è stato ospite musicale.
Nel 2019 arriva la svolta artistica, nasce Freccia, un nome d’arte per dare un’impronta e una direzione precisa alla sua musica. Il singolo che apre questo lavoro è “Il sì più bello che avrò” e continua con “Perché sono scemo” feat Don’t Save e “Mondi dentro un mondo”. Nel 2020 incomincia a lavorare a nuovi progetti e a nuove collaborazioni fino ad arrivare a gennaio 2021 con la pubblicazione del suo nuovo singolo “Non fermarti mai” in uscita su tutti i digital store dall’8 gennaio grazie a Cristian Gallana e Maurizio Rugginenti e alla Tyrus Records, etichetta che ha voluto credere nel suo talento e nel suo lavoro.
Una raccolta di cinque brani autobiografici che si arricchiscono di sfumature indie/rock
“Guerra d’orgoglio” è una raccolta di cinque brani autobiografici, uno storytelling in cui testi e musica descrivono un malessere diffuso e una generale insoddisfazione. Cinque canzoni, ognuna con la sua storia, che insieme compongono un lavoro poliedrico, in cui ogni parola ha un peso e riprende un momento specifico della vita del suo autore.
Il legame fra i brani, oltre che nel modo di narrare, resta nel suono: un cantautorato moderno con influenze indie/rock e rap.
«Per me la musica è un confessionale dove posso sfogare liberamente le mie ansie, metterle nero su bianco aiuta ad alleviarle. Parte tutto da una chitarra e nonostante io non sia un musicista che sa leggere la musica riesco a comporre seguendo il mio istinto e una certa libertà che la musica sa dare». Fabe
Track by track
Guerra d’orgoglio
La richiesta di ascolto di un figlio che cerca un rapporto non conflittuale con i propri genitori. Il pezzo che dà il nome all’Ep, descrive quelle situazioni in cui l’orgoglio prende il sopravvento ed edifica muri invisibili, apparentemente invalicabili, formati dal logorio e dal deterioramento dei rapporti affettivi.
Molesta
Musicalmente un tributo agli anni Novanta, nelle parole l’incertezza di un nuovo amore che si scontra con la voglia di assaporare nuovamente l’emozione della prima volta e la paura di riprovare le brutte sensazioni raccontate in CDV. I due brani sono legati dallo stesso filo conduttore: la passione.
Linea50
La sonorità varia in questo caso verso il rock, raccontando un incidente stradale, il trauma e le sensazioni che si provano prima, durante e dopo. È il pezzo più intimo dell’Ep, quello che Fabe stesso considera più “vero”.
Gabbiani
Un pezzo tipicamente pop con l’attitudine consolidata della hit estiva e un testo impegnato, una riflessione sulle disuguaglianze sociali e il periodo della pandemia con un sound colorato e radiofonico.
CDV
La sigla abbrevia la frase “Cuore di veleno”, mentre la song racconta la storia di un’amore malato e possessivo, che sfocia nella follia. Musicalmente è il pezzo più indie dell’Ep.
Etichetta:Autoproduzione
Release ep: 15 gennaio 2021
BIO
“Fabe” pseudonimo di Fabio Rapisarda è un cantautore e rapper torinese classe 1989. Nel 2014 fonda il duo acustico “FM” con il quale inizia a suonare nei club torinesi con più di cento serate all’attivo, presentando un repertorio di inediti scritti dallo stesso cantautore.
Nel 2015 a fronte dello scioglimento del duo, partecipa ai casting di “Amici” ed è lì che nasce il suo nome d’arte Fabe, in onore a Faber (De Andrè) e Fab (Fabrizio Moro), i suoi brani sono autoprodotti, piacciono, ma non riesce ad entrare nel programma.
Vincitore di “Musica è” 2016 con il pezzo “Guerra d’orgoglio” con cui trionfa anche a “San jorio” premiato dalla critica composta da Bungaro e Massimo Cotto, come miglior testo e song in gara. Sempre nel 2016 partecipa ad Area Sanremo.
Il 30 Giugno 2020 pubblica il suo primo singolo su Spotify “CDV” (Cuore di veleno) che fa da apripista al suo secondo singolo “Gabbiani”.
I suoi brani in rete vengono condivisi in maniera costante e crescente, il tutto fa hype al suo terzo singolo “Linea50” pubblicato il 12 Ottobre 2020 e a “Molesta” pubblicato il 7 Dicembre 2020.