Tag: indie

  • “Stupido telefono, mollami!” – DISCO PUNK degli AMBER fuori il 15 gennaio

    “Stupido telefono, mollami!” – DISCO PUNK degli AMBER fuori il 15 gennaio

    Tornano il 15 gennaio gli Amber con un nuovo singolo, intitolato Disco Punk.
    Brano dalle sonorità fresche e catchyDisco Punk è un inno alla libertà di essere sempre se stessi, senza via di mezzo.

    Disco Punk cerca di raccontare l’urgenza e l’importanza di ciò che ci tiene svegli la notte – commenta la band – La voglia di fare ciò in cui si crede ed essere quello che si è, senza l’ansia di risultare fuori contesto, senza ascoltare le banalità che ci raccontiamo ogni giorno e cercando di evitare le distrazioni inutili, pietre angolari della nostra società. “Spegniti come le mie tensioni verso ciò che non è questo Disco Punk”, dedicato a tutto quello che ci ha fatto perdere tempo in questi anni.

    Gli Amber sono una band di Vigevano composta da 4 elementi (tra i 23 e i 24 anni) nata nel 2010 dall’idea di Riccardo Bruggi e Federico Mazzucco, tra i banchi della scuola media. Sin dai primi incontri il gruppo si concentra sulla scrittura e l’esecuzione di brani originali, ottenendo negli anni un sound caratteristico tra influenze rock, pop e alternative. Nel 2013 la band pubblica su YouTube il primo EP Just Listen, seguito da Murder In Light Blue nel 2015. Il 2016 è l’anno dei primi testi in italiano, vengono pubblicati i singoli Mai Più e Per Resistere, sempre su YouTube.
    Dopo aver pubblicato indipendentemente Supreme nel 2018 sulle piattaforme digitali, la band ha iniziato le registrazioni del disco.
    Porta Genova è il primo tassello che compone Hobby, l’album d’esordio degli Amber. È un album che racconta della nostalgia e dell’urgenza che si provano quando ci si riscopre adulti, degli appigli necessari per non cadere nel vuoto e delle contraddizioni che ognuno deve affrontare, con se stessi e con il mondo fuori.

  • Il 12 gennaio scoppia la revolución con CIAO MANU e il suo CHE GUEVARA

    Il 12 gennaio scoppia la revolución con CIAO MANU e il suo CHE GUEVARA

    Esce martedì 12 gennaio Che Guevara, il nuovo singolo di Ciao Manu.
    Brano semplice e diretto, Che Guevara è una ballad d’amore, che riflette anche sulla condizione dei giovani e le loro difficoltà nel XXI secolo.

    Rinchiuso come i rivoluzionari tra le celle, ma quelle di Excel per calcolare quotidianamente la produttività. Anche io canto la rivoluzione – racconta lo stesso Ciao Manu – ma non la faccio, d’altronde “non sono mica Che Guevara”!E così l’esecutore si pone a metà tra un eroe moderno, che prova a vivere la normalità nell’era degli stage e del rimborso spese, e un sognatore, che non fa nulla per cambiare la condizione della propria generazione, se non cantare canzoni d’amore alla propria donna. 

    Ciao Manu – al secolo Emmanuel Falato (Benevento, 6 marzo 1988) – è un cantautore e compositore italiano.Nel 1996 (a soli 8 anni), incontra la musica con un pezzo di Lucio Dalla ed uno degli Articolo 31: due generi diversi ma che si fondono perfettamente nel suo attuale stile.Dal 2002 al 2019 ne succedono tante: i primi brani, la prima band, i primi live:
    dai centri sociali ai palazzetti, aprendo concerti ad artisti importanti come: 99 Posse, Brusco, Colle Der Fomento, Kaos, Jack the Smoker (Machete), Jesto, Vacca, Two Fingerz, Turi, Villa Ada Posse, Assalti Frontali, Babaman, Kiave (Macro Beats), Ensi e Raige (One Mic).Nel 2020 Manu è al suo primo lavoro solista di cui cura testi e musiche. Viene subito notato ed inserito – per due volte consecutive – nella playlist editoriale di Spotify “Scuola Indie” con i suoi primi inediti. 

  • Ysè “Re e Regine (des erreurs)” è il nuovo singolo dell’artista emiliana che anticipa il suo Ep di prossima uscita “Pieces”

    Un pezzo rappresentativo del groove contaminato dell’esecutore che usa tre lingue, inglese, francese ed italiano, fondendole in un linguaggio unico.

    In radio dall’8 gennaio

     “Re e Regine (des erreurs)”, ovvero “Re e Regine degli errori” attraverso l’uso di tre lingue diverse, parla di una battaglia che oggi accomuna e unisce tutti noi, Re e Regine degli errori, ossia quella contro il virus e la pandemia che tanto ci sta provando.

    La stesura trasporta sin dalle prime note in un’atmosfera cupa, dove l’unica fonte di luce è “la lumière dans la rue” che illumina gli orrori causati dalla guerra, definita nel testo come invisibile, “invisible third war”, nonché lo stato di emergenza in cui il mondo sta vivendo da ormai molti mesi. I Re e le Regine sono vittime e ugualmente carnefici, stanchi e circondati da una polvere che faticano a spazzare via, e che loro stessi potrebbero aver creato. Tuttavia, consapevoli non solo degli errori, ma anche della loro forza, avanzano e lottano per mano, uniti, “pour une autre chance”. 

    Ysé lancia nel pezzo un messaggio ben preciso a chi ascolta: “Every cloud has a silver lining”, non tutto il male viene per nuocere.   

    Etichetta: San Luca Sound

    Radio date: 8 gennaio 2021

    BIO

    Francesca Madeo, in arte Ysé, nasce il 20 settembre 1997 a Sassuolo. La musica è da sempre una passione di famiglia: il padre, di origini calabresi, ha lavorato da giovanissimo come radiofonico nel territorio ionico e modenese, ed il fratello maggiore è un dj molto conosciuto nei locali della zona. Fino all’età di 14 anni Francesca ha studiato danza classica e moderna, lasciando sempre uno spazio di piacere per il canto. Lasciata la danza, ha preso lezioni di chitarra e canto, coltivando insieme alla passione per la musica il suo grande amore per le lingue e i viaggi. Infatti, seppur giovanissima, lo studio e il lavoro nel mondo delle lingue straniere l’hanno portata a intraprendere diversi soggiorni in Francia e Regno Unito. Da queste esperienze deriva il groove estremamente contaminato e internazionale che contraddistingue la musica e l’anima dell’esecutore, e proprio da esso trova radici anche il nome Ysé, dal francese, lingua particolarmente amata dalla cantautrice e che ritroviamo ricorrente nei suoi brani, insieme all’inglese. 

    Francesca si è laureata in lingue e letterature straniere nell’estate 2019 all’università di Parma, e prosegue attualmente il suo ultimo anno di studi per il conseguimento della laurea magistrale in Language Society and Communication presso l’università di Bologna. 

    Inizia a scrivere e registrare musica in veste ufficiale nel 2019, immersa nell’atmosfera intima e poetica dei colli bolognesi di San Luca, affiancando così al percorso di Francesca, il percorso di Ysé. “Re e Regine (des erreurs)” è il suo terzo singolo estratto dall’ep di prossima uscita, “Pieces”.

    Contatti e social

    Sito web: https://ysemusic.com 

    Instagram: yse_frencimadeo

    https://www.instagram.com/yse_frencimadeo/

    Facebook: Ysé music

    https://www.facebook.com/Ysemusicofficial

    YouTube: Ysé music 

    https://www.youtube.com/channel/UCrE6BH3OlpfHr_mfd9Y4u6w
  • Fabe “Guerra d’orgoglio” un brano autobiografico che definisce il carattere deciso dell’omonimo Ep del cantautore torinese

    Influenze indie/rock con uno special rappato che batte sul quarto tutta la rabbia, il rammarico e la disperazione, caratterizza la richiesta d’amore di un figlio

    In radio dall’8 gennaio

    Guerra d’orgoglio” è la richiesta di ascolto di un figlio che cerca un rapporto non conflittuale con i propri genitori. Il componimento, il primo estratto dall’Ep di prossima uscita dell’performer torinese, descrive quelle situazioni in cui l’orgoglio prende il sopravvento ed edifica muri invisibili, apparentemente invalicabili, formati dal logorio e dal deterioramento dei rapporti affettivi. 

    «È una poesia, scritta alle 5 del mattino dopo l’ennesima incomprensione, dopo la solita notte brava, da un figlio disorientato che cerca una carezza, ma non sa come dirlo, che urla senza essere ascoltato nell’incapacità generale che qualcuno compia il primo passo ammettendo un “ti voglio bene!” o “scusa”» Fabe

    Guerra d’orgoglio” è anche una raccolta di cinque brani autobiografici. Il tema di fondo dell’ Ep, in uscita il 15 gennaio, è un richiamo al cantautorato moderno con influenze indie/rock e rap dal carattere poliedrico. 

    Etichetta: Autoproduzione

    Radio date: 8 gennaio 2021

    Release ep: 15 gennaio 2021 

    BIO

    Fabe” pseudonimo di Fabio Rapisarda è un cantautore e rapper torinese classe 1989. Nel 2014 fonda il duo acustico “FM” con il quale inizia a suonare nei club torinesi con più di cento serate all’attivo, presentando un repertorio di inediti scritti dallo stesso cantautore.

    Nel 2015 a fronte dello scioglimento del duo, partecipa ai casting di “Amici” ed è lì che nasce il suo nome d’arte Fabe, in onore a Faber (De Andrè) e Fab (Fabrizio Moro), i suoi brani sono autoprodotti, piacciono, ma non riesce ad entrare nel programma.

    Vincitore di “Musica è” 2016 con il componimento “Guerra d’orgoglio” con cui trionfa anche a “San jorio” premiato dalla critica composta da Bungaro e Massimo Cotto, come miglior testo e composizione in gara. Sempre nel 2016 partecipa ad Area Sanremo.

    Il 30 Giugno 2020 pubblica il suo primo singolo su Spotify “CDV” (Cuore di veleno) che fa da apripista al suo secondo singolo “Gabbiani”

    I suoi brani in rete vengono condivisi in maniera costante e crescente, il tutto fa hype al suo terzo singolo “Linea50” pubblicato il 12 Ottobre 2020 e a “Molesta” pubblicato il 7 Dicembre 2020.

    Contatti e social

    Spotify https://open.spotify.com/artist/6S5vEcDe9RCS55PlTy2NAK?si=LtljKua_TOuMjVCuCi77JQ 

    Instangram https://www.instagram.com/p/CIgbzxWDadL/?igshid=ywgaw5yk8i9r

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  • FRANK! butta BENZINA sul fuoco per bruciare i ponti con il 2020 – Fuori il 7 gennaio

    FRANK! butta BENZINA sul fuoco per bruciare i ponti con il 2020 – Fuori il 7 gennaio

    Esce il 7 gennaio Benzina (Piuma Dischi/Artist First), il singolo d’esordio di FRANK!, giovane cantautore padovano che sperimenta con l’elettronica e il pop, creando atmosfere suggestive che catturano immediatamente l’ascoltatore.

    “Hai presente l’odore di benzina?
     – spiega FRANK! – Tanto concreto nelle nostre idee quanto astratto nelle nostre parole. Benzina è un concentrato di tutte quelle sensazioni chiare nella nostra testa ma difficili da descrivere a parole. Sensazioni in cui se non ti trovi, ti senti. Ed è proprio quando ti senti che riesci a trovarti.”



    FRANK! è lo pseudonimo di Mattia Orlandini, musicista padovano, classe 1996. Le sonorità ibride della sua musica, a metà tra l’elettronica e le chitarre distorte, creano attorno all’ascoltatore una dimensione moderna, avvolgente, quasi onirica. Dimensione nuova ed insolita nel panorama musicale italiano. FRANK! comincia a scrivere brani intorno al 2014 presentandoli con la band in cui suonava come chitarrista. Nel 2017 intraprende un percorso solista dando libero sfogo alla sperimentazione e lavorando su sonorità più elettroniche. Si distacca definitivamente dalla scrittura in lingua inglese per approdare alla lingua madre, contaminando le sue influenze con il cantautorato italiano e l’itpop. Nell’estate del 2019 l’esecutore si chiude in studio per la produzione di nuovo materiale. Il primo estratto di questo lavoro è il singolo Benzina.

  • Da La leva cantautorale degli Anni Zero alle piattaforme digitali, esce il 23 dicembre Sogno di Dente a dieci anni dalla prima pubblicazione

    Da La leva cantautorale degli Anni Zero alle piattaforme digitali, esce il 23 dicembre Sogno di Dente a dieci anni dalla prima pubblicazione

    Esce per la prima volta in formato digitale Sogno, pezzo scritto da Dente nel 2009.

    Pensato inizialmente per essere inserito all’interno dell’album L’amore non è bello (Ghost Records, 2009), viene pubblicato solo l’anno successivo ne La leva cantautorale dell’Anno Zero (Ala Bianca, 2010), grande raccolta in formato fisico che ben testimonia il panorama della track d’autore degli Anni Duemila. Curata da Enrico Deregibus con la collaborazione di Enrico De Angelis e Giordano Sangiorgi, la compilation vanta la presenza di ben trentasei artisti, tra i quali spiccano sicuramente, oltre a Dente, i nomi di Brunori Sas e Mannarino.

    Intimo e malinconico, Sogno è un pezzo che riflette sulla fine di un amore, nel momento in cui ci si rifugia nei ricordi e si ripensa ai momenti di dolcezza e complicità, con la consapevolezza che oramai appartengono al passato. L’arrangiamento all’insegna della semplicità mette in risalto il testo particolarmente diretto e si conferma essere la cifra stilistica di Dente anche nei lavori successivi.

    Sogno è una track semplice, d’amore e di mancanza, di speranza e desiderio”. 

    Giuseppe Peveri, in arte Dente, nasce a Fidenza nel febbraio del 1976. Inizia il proprio percorso nel mondo della musica come chitarrista per i Quic, prima, e per La Spina, poi.Nel 2006 esce Anice in bocca, suo primo album solista, registrato in casa e pubblicato con l’etichetta Jestrai Records. Già l’anno successivo viene pubblicato il secondo album del cantautore, Non c’è due senza te, e nel 2008 esce l’EP Le cose che contano, che vanta la collaborazione con Roberto Dell’Era, Enrico Gabrielli ed Enzo Cimino. Nello stesso anno partecipa con la cover di Verde a Il dono – Artisti vari interpretano i Diaframma, raccolta per celebrare i trent’anni di carriera del celebre gruppo. Collabora poi con Vasco Brondi e Le Luci della Centrale Elettrica per la cover di Siamo solo noi, inserita in Deviazioni (omaggio a Vasco Rossi).Nel 2009 esce L’amore non è bello, che sancisce l’inizio della collaborazione con Ghost Records, mentre nel 2010 partecipa a La leva cantautorale dell’Anno Zero (Ala Bianca, 2010) con il pezzo Sogno.Il 2011 rappresenta un anno molto intenso per il cantautore fidentino, che pubblica il suo quarto album Io tra di noi e collabora con Enrico Ruggeri e con gli Zen Circus.Dopo aver contribuito all’album Saudade (Ghost Records. 2013) dei Selton, Dente torna con un nuovo albumnel 2014: Almanacco del giorno prima (RCA), registrato in soli due mesi all’interno di una scuola abbandonata nella provincia di Parma, coadiuvato da Rodrigo D’Erasmo ed Enrico Gabrielli.Canzoni per metà, suo sesto lavoro discografico, esce nel 2016 sotto l’etichetta Pastiglie e distribuito da Sony Music, mentre nel 2020 viene pubblicato Dente, album omonimo sotto l’etichetta INRI e distribuito da Artist First. Il 10 dicembre è tornato con un nuovo singolo dal titolo Questa libertà.

  • Ræstavinvè “Samurai” il nuovo singolo del duo pugliese che unisce la voce e la scrittura di Stefano Resta e Vincenzo Vescera

    Una lotta che si trasforma in danza, elegante e potente a un tempo, interpreta con le immagini il singolo cantato dal duo artistico che si prepara all’uscita dell’album d’esordio “Biancalancia”, supportato da Puglia Sounds Record.

    In radio dal 18 dicembre

    Il rumore di un piano che riparte sul manto nevoso di una notte colorata dai suoni orientali. Con questa immagine RaestaVinvè pubblica una nuova track d’amore dal gusto agrodolce, attingendo ancora dai brani che faranno parte dell’album “Biancalancia”. Ancora una volta il duo pugliese prova a costruire un indie senza tempo: una batteria britannica, un riff di piano sognante e qualche nota di telecaster harristoniana accompagnano la voce dei due cantautori, che si alternano per delineare i contorni indistinguibili di un amore naufragante. 

    “Samurai” affonda le sue radici in un componimento anglofono di Raesta, ma si smalta di note pungenti grazie alla voce di Vinvè. 

    «Il risultato che volevamo raggiungere e che è stato assicurato da Maurizio Loffredo degli Artigiani Studio, era quello di offrire una poetica battaglia in un anno dai sapori compressi» RaestaVinvè

    Il clip, ancora una volta, è affidato al regista francese Giovanni Di Legami (già all’opera con “Non sono nato ieri” e “Tequila”). Girato a Metz in Francia, è interpretato da Ania Kurek e Reda Brissel e si compone di frammenti che catturano le evoluzioni di un giovane e della sua compagna in una lotta senza esclusioni di colpi da cui i due usciranno arricchiti l’uno dall’altra.

    L’album “Biancalancia”, di prossima uscita, vede la co-produzione di Maurizio Loffredo ed evidenzia la forte ricerca di nuove sonorità dal sapore internazionale. Intense sezioni ritmiche, tocchi rapidi di pianoforte, suoni sintetizzati e campionati alternati a strati di chitarre ipnotiche, sono il marchio di fabbrica dell’intero lavoro. I RæstaVinvE non rinunciano alla poetica leggera ed autoironica della corrente indie italiana, senza però mai avvicinarsi al comune ed attuale mondo dell’home recording, volutamente low-fi.

    Il lavoro del duo è supportato e co-finanziato da Puglia Sounds Record 2020/2021, la nuova linea di intervento per sostenere e rilanciare il comparto musicale messa in campo da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato dal Teatro Pubblico Pugliese. Un risultato importante per un’azione, unica in Italia, pensata per accompagnare il rilancio dell’attività di artisti, operatori, etichette discografiche, produttori.

    Etichetta: VinveMultimedia

    Radio date: 18 dicembre 2020

    BIO

    RæstaVinvE è un duo di origini pugliesi composto da Vincenzo Vescera (Vinvè), produttore e cantautore, e Stefano Resta (Ræsta), medico e cantautore polistrumentista. I due debuttano come unica ma biunivoca entità artistica con il lavoro discografico di mutuo soccorso “Biancalancia”, che verrà pubblicato prossimamente. Il loro sound affonda le radici nell’alternative rock (è possibile riconoscere le influenze di alcuni artisti anglosassoni come Radiohead, Elliott Smith, Grizzly Bear), dando uno sguardo alle atmosfere indie più contemporanee e collegandosi anche ad un pop cantautorale italiano più tradizionale. Il 15 maggio 2020 esce il primo singolo estratto dall’album Biancalancia, “Non sono nato ieri”. Il 19 giugno arriva in radio il secondo singolo “Senza cuore”, il 9 ottobre è il turno di “Tequila”, per arrivare al singolo “Samurai” in uscita il 18 dicembre 2020.

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    Instagram: @vinvemusic www.instagram.com/vinvemusic/ @raesta www.instagram.com/raesta_/

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  • Ombrello Giallo di Brunacci fuori il 4 dicembre

    Ombrello Giallo di Brunacci fuori il 4 dicembre

    Esce venerdì 4 dicembre Ombrello Giallo, il nuovo singolo di Brunacci

    Ombrello Giallo non è altro che la coscienza di Brunacci che si consola. È stato cambiato, migliorato e perfezionato, pur sempre mantenendo il senso che, fin dal primo secondo, gli ha dato vita. Questa composizione racconta una visione personale dell’amore, anche se cerca indirettamente di essere di conforto a chi, in questo testo, potrebbe ritrovare se stesso e le sue paure. La linea accattivante viene utilizzata come mezzo per trasmettere un messaggio, che rimane disponibile all’interpretazione personale di chi ascolta.

    “Ombrello Giallo è il desiderio di esprimere un sentimento che mi ossessiona. 

    Rappresenta la paura di rimanere soli, di non trovare quell’anima gemella che finisce per condizionare ogni azione e scelta di vita quotidiana nonostante il suo ‘non esistere’”.

    BRUNACCI è il personaggio che racchiude in tutto e per tutto l’anima di Paolo Brunacci: ragazzo di 19 anni aretino, l’amico con cui fumare una sigaretta, con cui dividere una bottiglia di vino; Brunacci è semplicemente l’immagine di sé stesso raccontata tra le corde di una chitarra.

    L’anima cangiante di Paolo si riflette nel suo percorso di studi dove dapprima frequenta il liceo classico di Arezzo per poi proseguire gli studi con la facoltà di Economia Aziendale a Firenze.
    “Spesso mi chiedono come faccio a scrivere una composizione. La verità è che non ci vuole molto a tirar fuori qualcosa che ti ossessiona, è sufficiente scrivere quello che pensi senza pensare a cosa scrivere”. Brunacci, che fin da piccolo si poneva domande cui non riusciva darsi delle risposte, ha trovato nella musica l’opportunità di esprimersi in modo chiaro e diretto. Quella che prima era una valvola di sfogo è diventata, crescendo, una passione. Brunacci ha sempre cantato ciò che per lui era più importante: la Vita al di là delle apparenze.

  • “La senti questa voce?” Ultrà il primo EP di Quanto fuori il 25 novembre

    “La senti questa voce?” Ultrà il primo EP di Quanto fuori il 25 novembre

    ULTRÀ è il singolo che dà il titolo all’EP di Quanto, la terza release in quattro mesi.

    La novità è che questo singolo non viaggia da solo. È accompagnato da altri due brani, TDK MEGA, due b-sides che completano una sorta di micro-concept sullo stadio.

    Cantautorato pop e indie-rock s’incontrano allo stadio: luogo di incontri, emozioni intense, grida liberatorie, gioie, dolori, amori iniziati e finiti, di partite e concerti, un luogo in cui la folla diventa un’unica grande voce.

    Quand’ero bambino ero costretto ad andare in chiesa. Durante la messa, i canti liturgici mi facevano provare un’emozione particolarmente intensa. I canti degli ultrà alla partita sortivano su di me lo stesso effetto, ma amplificato.

    Ecco, forse lo stadio per me è stato una seconda chiesa. Lo stadio è un brivido.

    Matteo, in arte Quanto

    QUANTO c’è di sé, da dire in una song. QUANTO parte da qui per capirsi meglio, e raccontarsi bene attraverso la sua musica e le sue parole.

    Non è mai facile descrivere i perché e le sensazioni che danno l’ascolto di brani che contengono le derive degli anni. Quelli passati a scrivere musica e canzoni, e a suonarle e cantarle in giro per quell’Italia sommersa di piccoli locali che ancora ci credono. Il lavoro di QUANTO è la somma di ciò che gli è passato dentro e addosso al tempo delle band che si è inventato strada facendo, fino all’urgenza di sentirsi solo e farsi sentire così.

    La vocazione autoriale ha sempre la meglio, pur inseguendo l’amore per l’indie-pop inglese e i suoi derivati. In QUANTO le chitarre sono sempre le prime a suonare, ma miscelano suoni e riff letterari che girano in testa volentieri. Perché QUANTO ha cose da dire e cose da suonare, per raccontare e raccontarsi. È “una voce fuori campo che rivela cosa pensa” proprio quando guardi la schiena della vita che se ne va e ti lascia indietro, e invece c’è solo da andare avanti. Questo è QUANTO.

    Lele Ghisio

  • “Possiamo, io e te, sopravvivere?” MESSICO il nuovo estratto dall’ultimo album de Il Triangolo fuori il 20 novembre

    “Possiamo, io e te, sopravvivere?” MESSICO il nuovo estratto dall’ultimo album de Il Triangolo fuori il 20 novembre

    Possiamo, io e te, sopravvivere? Una domanda che suona più attuale che mai, quasi profetica, nell’anno più incerto del secolo.

    Ruota tutto intorno a questo dubbio la storia raccontata in Messico, il nuovo estratto da Faccio un cinema, terzo album de Il Triangolo uscito lo scorso 17 gennaio per Ghost Records.
    Voglia di libertà ed istinto di sopravvivenza si scontrano in questo breve racconto pulp, ambientato sulle coste del Messico. La sabbia, la terra, il mare ed un amore passionale che nasconde qualcosa di oscuro, con i protagonisti alla ricerca di una normalità, che forse non troveranno mai più.

    Il Triangolo ha scelto questa composizione, dal significato simbolico, come ultimo estratto del loro ultimo lavoro discografico, nato per essere suonato ad alto volume sul palco, ma che si è trovato a dover lottare per sopravvivere tra dirette Instagram e concerti annullati.
    Se riusciremo, io e te, a sopravvivere, non ci è ancora dato saperlo. Quello che è certo è che, tra vizi capitali e sostanze, ci rimarranno un riff di chitarra, un ritornello da cantare a squarciagola e la voglia di sentirsi per un istante con i piedi nella sabbia di quelle spiagge selvagge.


    IL TRIANGOLO

    “Giurami, che rimarremo sempre giovani” cantavano Il Triangolo, ovvero Marco Ulcigrai (chitarra, voce) e Thomas Paganini (basso, voce) nel loro esordio del 2012, Tutte Le Canzoni, album realizzato in seguito alla vittoria dell’edizione 2011 di “VA sul palco” – concorso musicale per artisti emergenti – che segnerà l’inizio della collaborazione con Ghost Records. 

    Erano davvero tutte le canzoni che avevano scritto sino ad allora: dieci piccoli inni a una giovinezza che si vuole liberare dalle costrizioni del proprio tempo e ritrova nel passato un luogo d’amore antico e ormai perso. E così, “tutti cantano Battisti”, comprano i dischi in vinile e sognano letti di rose in tempi di spine.

    Nel maggio del 2014 vede la luce il secondo album Un’America, arricchendo la linea cantautorale del lavoro precedente con suoni e arrangiamenti più sporchi e decisi, grazie a nuove influenze e nuove ricerche sonore. 

    l punti di partenza sono ancora il beat e il cantautorato, ma in una veste più rock, dove i fuzz delle chitarre, le batterie sature e il basso distorto si prendono la scena. 

    Non solo due album, ma anche un’attività live intensa, con quasi 200 concerti in tutta Italia, condividendo la scena con alcuni tra i migliori artisti italiani attuali e calcando palcoscenici importanti tra cui, due volte, quello Mi Ami Festival. 

    Sette anni dopo il loro debutto sulle scene, Marco e Thomas sono pronti a tornare con un nuovo album ed una voglia rinnovata di portare la propria musica in giro per l’Italia.
    Di esperienze, in mezzo, ce ne sono state tante: Marco è entrato in pianta stabile nella formazione live dei Ministri, con cui ha suonato negli ultimi due tour. Con la rock band milanese ha collezionato date in tutta Italia e in Europa, esibendosi su palcoscenici prestigiosi, come quello del Primo maggio a Roma, quello del Primo maggio di Taranto o quello dello Sziget a Budapest. 

    Dopo il successo con i Ministri, Marco è stato scelto da Vasco Brondi per seguirlo nelle date delle Luci della Centrale Elettrica per il tour di Terra, che lo ha portato nuovamente a Roma sul palco del Primo Maggio ed in tv, ospite di Quelli che il calcio. 

    Questo nuovo bagaglio è immediatamente percepibile in Faccio un cinema, il terzo LP de Il Triangolo, uscito il 17 gennaio 2020 per Ghost Records, in cui i due musicisti luinesi seguitano a vagare in uno spazio-tempo indefinito tra gli anni ’60 e i (quasi) ’20, ribadendo il loro amore per la musica e per le parole, e di avere un sacco di storie da raccontare.

    CONTATTI 

    Etichetta: Ghost Records | francesco@ghostrecords.it iltriangoloband@gmail.com 

    Instagram: @iltriangoloband Facebook: @iltriangolorock www.iltriangoloband.it 

    CREDITI DEL DISCO 

    Prodotto da Il Triangolo, Riccardo Montanari e Giacomo Carlone
    Registrato e missato da Giacomo Carlone presso il Supermoon Studio
    Masterizzato da Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering
    Suonato e cantato da Marco Ulcigrai e Thomas Paganini, con la collaborazione di Giacomo Fiocchi e Riccardo Montanari
    Edizioni musicali Ghost Records & Publishing S.n.C.
    Ghost Records & Publishing S.n.C su licenza esclusiva de Il Triangolo  Con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”