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Dall’8 al 10 novembre, a Milano, il talento vocale di Elisabetta Guido su tre palcoscenici del festival JAZZMI
La cantante e autrice salentina si esibirà tre volte, con tre formazioni diverse, nel capoluogo lombardo in occasione della nona edizione del festivalMILANO – È un autunno denso di impegni e novità quello che sta vivendo Elisabetta Guido, cantante, pianista, autrice ed arrangiatrice jazz, considerata dalla critica una delle voci più originali e interessanti della scena italiana: l’artista salentina è reduce dal live alla Casa del Jazz di Roma come ospite speciale del Premio “Tonino Di Pasquale”, intitolato al compianto batterista (scomparso nel 2020) e organizzato dalla moglie Mariella Bonfiglio e dal Saint Louis College of Music di Roma, e sarà in scena per tre giorni consecutivi a Milano nell’ambito della nona edizione del festival internazionale JAZZMI.Nel capoluogo lombardo, la musicista leccese si esibirà venerdì 8 novembre allo Spank Milano di viale Bodio 33 (ore 21; ingresso libero con consumazione obbligatoria) alla guida del suo quartetto, completato da Mirko Fait (sax), Davide Parisi (chitarra) e Marco Lori (batteria) con il contrabbassista Luca Garlaschelli special guest. In scaletta i grandi classici dello swing e qualche brano inedito della leader, affiancata per l’occasione da Garlaschelli nella veste – per lui insolita – di cantante. Sabato 9 novembre Elisabetta Guido, insieme ad Andrea Giussani (pianoforte), Giorgio Vogli (batteria) e Mirko Fait (sax) sarà protagonista al NIK’S&CO di via Schiapparelli 14 (ore 21, ingresso libero con consumazione obbligatoria) con una manciata di standard brillanti, incursioni nel repertorio di Duke Ellington, brani moderni e composizioni inedite (sue e del sassofonista Mirko Fait).Domenica 10 novembre, il terzo e ultimo concerto di Elisabetta Guido per JAZZMI è in programma all’Alibi Music & Spirits di via Aristotele 14 (ore 21, ingresso libero con consumazione obbligatoria, prenotazione consigliata allo 0222175272). Insieme alla leader ci saranno Davide Parisi alla chitarra, Filo Quarta alla batteria, Mirko Fait al sax e il contrabbassista Attilio Zanchi come ospite speciale. I cinque musicisti proporranno una selezione dei brani più celebri di Thelonious Monk, Miles Davis, Charles Mingus e Chick Corea, oltre ad alcuni inediti.Nel mese di dicembre, infine, uscirà “I sing Nicola!”, il nuovo album di Elisabetta Guido, pubblicato dall’etichetta romana AlfaMusic e dedicato a Nicola Arigliano, cantante swing tra i più apprezzati in Italia: Elisabetta ha ripreso i brani del grande crooner pugliese, riarrangiandoli in chiave jazzistica e registrandoli con i musicisti (i fratelli Giampaolo e Michele Ascolese ed Elio Tatti) che lo hanno accompagnato nel corso della sua brillante carriera. Dal disco, che vedrà la luce in occasione del centenario della nascita di Arigliano (6 dicembre) e alla cui realizzazione ha contribuito anche Mirko Fait, sono stati già tratti i singoli “Buonasera signorina” e “Amorevole”, accolti positivamente dagli addetti ai lavori.Laureata in canto, pianoforte e giurisprudenza, Elisabetta Guido è una vocalist e un’autrice poliedrica, che spazia dal jazz al soul, dal gospel alla lirica. Inserita nel dizionario delle jazziste europee “Donne in Musica” (editore Colombo), è didatta (è direttrice artistica della Community e Virtual Academy Instagram @art_of_singing_ita) ed è appassionata di tecnica vocale (sta per completare il Master in Vocologia Artistica e Clinica a cura del foniatra Franco Fussi). Ha calcato i palchi di buona parte d’Europa, partecipando a numerosi festival e ha collaborato con grandi nomi della musica come Cheryl Porter, Arthur Miles, Javier Girotto, Flavio Boltro, Tullio De Piscopo, Fabrizio Bosso, Roberto Ottaviano, Paolo Di Sabatino, Ares Tavolazzi, Renzo Arbore, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Antonella Ruggiero e tanti altri. -
“Don’t worry, be jazz” con Elena Andreoli e Paolo Tomelleri domenica 10 novembre agli Arcimboldi di Milano per JAZZMI
Il quintetto della vocalist milanese e il grande clarinettista protagonisti di un imperdibile concerto-spettacolo nel foyer del TAMMILANO – Musica da ascoltare, musica da ballare e tanto divertimento all’insegna dello swing: è quanto promette “Don’t worry, be jazz”, il concerto-spettacolo della vocalist Elena Andreoli, alla guida del suo quintetto, e di Paolo Tomelleri, il clarinettista jazz più famoso d’Italia, in scena domenica 10 novembre nel foyer del Teatro degli Arcimboldi di Milano, nell’ambito della nona edizione del festival JAZZMI.La leader del gruppo, voce da contralto, sofisticata e senza fronzoli, i suoi musicisti e Paolo Tomelleri, decano del jazz tricolore, interpreteranno brani swing noti e meno noti accanto ad evergreen come “On The Sunny Side Of the Street” e “I’ll See You In My Dreams”, ma non solo. Il tutto con vitalità, ironia e classe, intrattenendo il pubblico in modo coinvolgente e giocoso. A condividere il palco con Elena Andreoli e Paolo Tomelleri ci saranno Stefano Pennini (pianoforte), Davide Galileo Parisi (chitarra), Raffaele Romano (contrabbasso) e Alberto Traverso (batteria).Il concerto inizierà alle ore 11.30 (ingresso 20 euro; prevendita su https://www.teatroarcimboldi.it/fat-event/dont-worry-be- e https:/jazz-paolotomelleri/ /www.ticketone.it/event/paolo- ).tomelleri-con-elena-andreoli- quintet-in-dont-worry-be-jazz- tam-teatro-arcimboldi-milano- 18848646/ Abituata fin da giovane a calcare i palcoscenici (ha lavorato accanto a due mostri sacri come Dario Fo e Franca Rame), intrattenere e cantare, Elena Andreoli è un’artista versatile ed eclettica, in grado di interpretare, anche in senso teatrale, i brani che sceglie e di trasmettere al pubblico tutta l’energia e la gioia di vivere del “suo” jazz.Paolo Tomelleri non ha bisogno di presentazioni: solista e direttore d’orchestra di successo, nel corso della sua brillante carriera ha guardato soprattutto al Bebop e allo Swing e ha collaborato con un gran numero di artisti italiani e stranieri, tra cui Bruno De Filippi, Lino Patruno, Tony Scott, Joe Venuti, Jimmy McPartland, Rulph Sutton, Clark Terry, Bill Coleman, Phil Woods, Red Mitchell e Bud Freeman. Ma è stato anche, per circa trent’anni, il sassofonista di Enzo Jannacci e ha suonato a lungo con Ornella Vanoni, Giorgio Gaber, Adriano Celentano e Luigi Tenco.«Mi fa molto piacere tornare agli Arcimboldi – afferma Elena Andreoli – dopo il pienone del 20 ottobre scorso, proponendo con i miei musicisti una carrellata di brani swing non solo da ascoltare, ma soprattutto da ballare negli ampi spazi del foyer del teatro. Del resto, a Milano il numero di appassionati di Lindy Hop, Boogie Woogie, Charleston, Jive e così via è in continua crescita, come testimoniano le tante iniziative e le tante manifestazioni che vengono organizzate nella nostra città in favore di chi ama ballare. Il ballo, come diceva Picasso, è vita, amore, liberazione. Venite a ballare con noi e ricordate: don’t worry, be jazz». -
Dall’8 al 10 novembre, a Milano, il talento vocale di Elisabetta Guido su tre palcoscenici del festival JAZZMI
La cantante e autrice salentina si esibirà tre volte, con tre formazioni diverse, nel capoluogo lombardo in occasione della nona edizione del festivalMILANO – È un autunno denso di impegni e novità quello che sta vivendo Elisabetta Guido, cantante, pianista, autrice ed arrangiatrice jazz, considerata dalla critica una delle voci più originali e interessanti della scena italiana: l’artista salentina è reduce dal live alla Casa del Jazz di Roma come ospite speciale del Premio “Tonino Di Pasquale”, intitolato al compianto batterista (scomparso nel 2020) e organizzato dalla moglie Mariella Bonfiglio e dal Saint Louis College of Music di Roma, e sarà in scena per tre giorni consecutivi a Milano nell’ambito della nona edizione del festival internazionale JAZZMI.Nel capoluogo lombardo, la musicista leccese si esibirà venerdì 8 novembre allo Spank Milano di viale Bodio 33 (ore 21; ingresso libero con consumazione obbligatoria) alla guida del suo quartetto, completato da Mirko Fait (sax), Davide Parisi (chitarra) e Marco Lori (batteria) con il contrabbassista Luca Garlaschelli special guest. In scaletta i grandi classici dello swing e qualche brano inedito della leader, affiancata per l’occasione da Garlaschelli nella veste – per lui insolita – di cantante. Sabato 9 novembre Elisabetta Guido, insieme ad Andrea Giussani (pianoforte), Giorgio Vogli (batteria) e Mirko Fait (sax) sarà protagonista al NIK’S&CO di via Schiapparelli 14 (ore 21, ingresso libero con consumazione obbligatoria) con una manciata di standard brillanti, incursioni nel repertorio di Duke Ellington, brani moderni e composizioni inedite (sue e del sassofonista Mirko Fait).Domenica 10 novembre, il terzo e ultimo concerto di Elisabetta Guido per JAZZMI è in programma all’Alibi Music & Spirits di via Aristotele 14 (ore 21, ingresso libero con consumazione obbligatoria, prenotazione consigliata allo 0222175272). Insieme alla leader ci saranno Davide Parisi alla chitarra, Filo Quarta alla batteria, Mirko Fait al sax e il contrabbassista Attilio Zanchi come ospite speciale. I cinque musicisti proporranno una selezione dei brani più celebri di Thelonious Monk, Miles Davis, Charles Mingus e Chick Corea, oltre ad alcuni inediti.Nel mese di dicembre, infine, uscirà “I sing Nicola!”, il nuovo album di Elisabetta Guido, pubblicato dall’etichetta romana AlfaMusic e dedicato a Nicola Arigliano, cantante swing tra i più apprezzati in Italia: Elisabetta ha ripreso i brani del grande crooner pugliese, riarrangiandoli in chiave jazzistica e registrandoli con i musicisti (i fratelli Giampaolo e Michele Ascolese ed Elio Tatti) che lo hanno accompagnato nel corso della sua brillante carriera. Dal disco, che vedrà la luce in occasione del centenario della nascita di Arigliano (6 dicembre) e alla cui realizzazione ha contribuito anche Mirko Fait, sono stati già tratti i singoli “Buonasera signorina” e “Amorevole”, accolti positivamente dagli addetti ai lavori.Laureata in canto, pianoforte e giurisprudenza, Elisabetta Guido è una vocalist e un’autrice poliedrica, che spazia dal jazz al soul, dal gospel alla lirica. Inserita nel dizionario delle jazziste europee “Donne in Musica” (editore Colombo), è didatta (è direttrice artistica della Community e Virtual Academy Instagram @art_of_singing_ita) ed è appassionata di tecnica vocale (sta per completare il Master in Vocologia Artistica e Clinica a cura del foniatra Franco Fussi). Ha calcato i palchi di buona parte d’Europa, partecipando a numerosi festival e ha collaborato con grandi nomi della musica come Cheryl Porter, Arthur Miles, Javier Girotto, Flavio Boltro, Tullio De Piscopo, Fabrizio Bosso, Roberto Ottaviano, Paolo Di Sabatino, Ares Tavolazzi, Renzo Arbore, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Antonella Ruggiero e tanti altri. -
Francesco Cavestri torna live a Milano al Teatro Triennale per JazzMi
Dopo il tour “IKI – BELLEZZA ISPIRATRICE”, partito da Milano al Blue Note e che ha toccato diverse città italiane da nord a sud presentando i suoi album con diversi concerti sold-out, Francesco Cavestri ritorna anche quest’anno ad animare la notte di Halloween esibendosi a Milano nel prestigioso Teatro della Triennale per JAZZMI 2024, rassegna che trasforma Milano nella capitale del Jazz contemporaneo abbracciando tradizione e sperimentazione. La IX edizione dell’evento vedrà infatti Cavestri esibirsi, tra i giganti e gli artisti più avanguardisti del panorama del jazz mondiale, con il suo progetto di contaminazione tra jazz e hip hop, con cui ha ricevuto diversi riconoscimenti anche come divulgatore.
Il concerto, già quasi sold-out, segnalato come uno degli eventi più interessanti di JazzMi 2024, vedrà come ospite speciale della serata il rapper e cantautore Willie Peyote, una delle figure più autorevoli e originali del panorama indie italiano, noto per il suo mix di rap, rock e denuncia sociale.
Show-reel di presentazione del concerto realizzato da JAZZMI
https://www.instagram.com/reel/DAau1ehMYye/?igsh=MWRnMzR6NmNpaGN3bw==
Giovedì 31 ottobre alle ore 21,00 Francesco Cavestri, giovane pianista e compositore bolognese (classe 2003) ritorna in Triennale Milano per JazzMi 2024 con il progetto “Il Jazz Incontra l’hip hop” un viaggio attraverso le sue composizioni musicali che uniscono il jazz, l’hip hop e la musica elettronica, in cui Cavestri unisce ai suoni anche immagini dando vita ad un’atmosfera coinvolgente e interattiva.
Cavestri, al fianco del rapper e cantautore Willie Peyote, instaurerà sul palco un dialogo tra i propri virtuosismi pianistici e le rime ironiche e graffianti del rapper torinese. Questo progetto costituisce una continuazione di quel percorso di viaggio tra il mondo del jazz e quello dell’hip hop che Cavestri aveva avviato fin dal suo primo album, “Early 17”. Questi due emisferi musicali in apparenza potrebbero sembrare distanti e quasi inconciliabili, in realtà condividono tantissimi punti di contatto, sia dal puntο di vista storico-sociale che musicale. Non a caso, è lo stesso Snoop Dogg (una delle figure più autorevoli dell’hip hop a livello mondiale) ad attribuire l’invenzione dell’hip hop a Herbie Hancock, uno dei pianisti più influenti della storia del jazz.
Il repertorio della serata spazierà dalla presentazione di brani originali di Cavestri, contenuti nei suoi album “Early 17” e “IKI – Bellezza Ispiratrice”, passando per alcuni dei successi più noti di Willie Peyote e arrivando alla presentazione di un brano inedito che il pianista bolognese e il rapper torinese hanno realizzato insieme.
La band che affiancherà Francesco per la serata sarà formata da Riccardo Oliva al basso e Gianluca Pellerito alla batteria, ovvero due tra i migliori strumentisti della nuova generazione italiana anche a livello internazionale.
“Il jazz è di per sé un genere che va oltre i generi” dice Cavestri “la naturalezza tipica del jazz segue a uno studio attento, un approfondimento, una consapevolezza…che permette di spingersi fuori dai confini, esplorare” dice Francesco in un’intervista per Rai Radio 1.
Info biglietti
https://tickets.triennale.org/acquisto/evento.aspx?ID=5181
Biografia
Francesco Cavestri (classe 2003) ha iniziato a studiare pianoforte a soli 4 anni e a 20 anni si è laureato al Conservatorio di Bologna, dopo una esperienza di studio al Berklee College of Music di Boston ed una borsa di studio alla New School di New York dove ha frequentato la scena musicale newyorkese. Dopo il debutto con l’album Early17 con Fabrizio Bosso, la sua discografia comprende l’album IKI – Bellezza Ispiratrice con Paolo Fresu e la recente colonna sonora Una morte da mediano per un progetto Rai Play sound. Riceve nel 2024 il premio come il più giovane tra i nuovi talenti jazz dalla prestigiosa rivista Musica Jazz e il premio IJVAS come giovane divulgatore e compositore a fianco di grandi nomi del Jazz italiano.
Willie Peyote, artista tra i più noti e apprezzati della scena indie italiana, è noto per il suo mix di rap, rock e denuncia sociale. Con album pluripremiati come Educazione Sabauda, Iodegradabile, e collaborazioni con artisti come Subsonica e Shaggy, conquista il pubblico con testi ironici e impegnati.
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JAZZMI: Elena Andreoli Quintet feat. Paolo Tomelleri a tutto swing il 20 ottobre e il 10 novembre agli Arcimboldi di Milano
La vocalist milanese e il grande clarinettista protagonisti di due concerti nel foyer del TAMcon un obiettivo preciso: riportare il jazz alla sua dimensione più gioiosaMILANO – Due concerti, anzi due spettacoli, a tutto swing tra musica e parole, classe e divertimento: sono quelli in programma nel foyer del Teatro degli Arcimboldi domenica 20 ottobre e domenica 10 novembre nell’ambito della nona edizione di JAZZMI, il festival jazz di respiro internazionale di Milano. I protagonisti di questi due imperdibili appuntamenti, prodotti dal Teatro degli Arcimboldi e da Snatch, sono la vocalist Elena Andreoli, alla guida del suo quintetto, e Paolo Tomelleri, il clarinettista jazz più famoso d’Italia, che nel corso della sua brillante carriera ha collaborato con musicisti del calibro di Bruno De Filippi, Tony Scott, Joe Venuti, Clark Terry, Bill Coleman, Phil Woods, Red Mitchell e Bud Freeman ma anche con i grandi big della musica leggera italiana (da Enzo Jannacci a Ornella Vanoni, da Giorgio Gaber ad Adriano Celentano fino a Luigi Tenco).Domenica 20 ottobre (ore 11.30; ingresso 20 euro; prevendita su https://www.teatroarcimboldi.it/fat-event/atomic-swing- e su https://www.ticketone.it/paolotomelleri/ event/paolo-tomelleri-con- ),elena-andreoli-quintet-in- atomic-swing-tam-teatro- arcimboldi-milano-18848645/ Elena Andreoli , dotata di una voce calda e dalle sfumature black, Stefano Pennini (pianoforte), Davide Galileo Parisi (chitarra), Jimmy Straniero (contrabbasso), Alberto Traverso (batteria) e Paolo Tomelleri (clarinetto) porteranno in scena il progetto Atomic Swing: un’esplorazione del jazz delle origini, a partire da quello della Golden Age, in un’accurata ricerca di standard poco conosciuti, da far scoprire e apprezzare in tutta la loro bellezza, senza dimenticare il bebop, il ragtime, il charleston, il blues, l’early jazz e il jive. L’obiettivo di Elena e dei suoi musicisti è riportare il jazz alla sua dimensione più gioiosa: non a caso, i loro concerti sono un concentrato di energia e un inno alla leggerezza di chi – attraverso suoni, ritmi, arrangiamenti e parole – si diverte e vuole divertire.Domenica 10 novembre (ore 11.30; ingresso 20 euro; prevendita su https://www.teatroarcimboldi.it/fat-event/dont-worry-be- e https:/jazz-paolotomelleri/ /www.ticketone.it/event/paolo- ), Elena Andreoli e Paolo Tomelleri, affiancati da Stefano Pennini (pianoforte), Davide Galileo Parisi (chitarra), Raffaele Romano (contrabbasso) e Alberto Traverso (batteria), presenteranno Don’t worry, be jazz, proponendo all’attenzione degli spettatori pezzi swing e jazz poco sentiti, spesso dimenticati, in cui voce e clarinetto la fanno da padrone. Il tutto con vitalità, ironia, classe e coinvolgimento.tomelleri-con-elena-andreoli- quintet-in-dont-worry-be-jazz- tam-teatro-arcimboldi-milano- 18848646/ Abituata fin da giovane a calcare i palcoscenici (ha lavorato accanto a due mostri sacri come Dario Fo e Franca Rame), intrattenere e cantare, Elena Andreoli è un’artista versatile ed eclettica, in grado di interpretare, anche in senso teatrale, i brani che sceglie e di trasmettere al pubblico tutta l’energia e la gioia di vivere del “suo” jazz. Afferma la vocalist milanese, che in ambito jazzistico vanta collaborazioni con Giorgio Gaslini, Bruno Martino, Antonio Faraò, Sergio Fanni, Michele Bozza e Fabrizio Bernasconi: «Ho sempre apprezzato il talento di Paolo Tomelleri e la sua capacità di saper intrattenere il pubblico e ho sempre sognato di esibirmi insieme a lui, anche perché condividiamo l’amore e la passione per lo stesso tipo di musica e, per carattere, non ci prendiamo mai troppo sul serio. Passiamo anche dei momenti esilaranti insieme durante i quali lui litiga con Internet finché non riesce a trovare vecchi filmati e concerti che mi vuol far scoprire. Ho avuto la fortuna di incontrare diversi maestri importanti: Dario Fo in teatro, Mario Monicelli e Federico Fellini nel cinema (sono anche attrice e doppiatrice) e in televisione ho lavorato con Paolo Limiti, grande paroliere di Mina, il quale mi ha insegnato a scrivere lirycs per le canzoni, facendomi capire l’importanza delle parole, che hanno un’enorme potenza comunicativa, almeno quanto la musica. I veri maestri, come Paolo Tomelleri, li riconosci subito e ti cambiano la vita per sempre». -
JAZZMI: Elisabetta Guido trio in concerto giovedì 28 ottobre al Moebius Milano e venerdì 29 allo Spank
MILANO – Apprezzata cantante e autrice jazz in arrivo dal Salento, Elisabetta Guido tornerà a calcare per due serate i palchi di JAZZMI, il festival internazionale di jazz in programma a Milano e dintorni dal 21 al 31 ottobre di cui ormai è ospite fissa: l’artista pugliese, che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Renzo Arbore, Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Ares Tavolazzi e Flavio Boltro, si esibirà con il suo trio, completato dal chitarrista Martino Vercesi e dal sassofonista Mirko Fait, giovedì 28 ottobre al Moebius Milano e il giorno successivo, venerdì 29 ottobre, allo Spank (con un paio di ospiti).Al Moebius Milano, lo scenografico spazio post-industriale di via Cappellini 25 (inizio live ore 20; ingresso con prenotazione, prima consumazione obbligatoria), Elisabetta e i suoi musicisti presenteranno il progetto “Hurry up!”: in scaletta composizioni originali e brani tratti dai repertori di alcuni mostri sacri del jazz (quali Duke Ellington, Miles Davis, Chick Corea, Charles Mingus e Thelonious Monk) caratterizzati da tempi fast e riarrangiati per l’occasione da Martino Vercesi: «Una scelta che nasce dal desiderio – spiega la cantante salentina – di misurarci come trio voce-chitarra-sax, pur in assenza di strumenti ritmici e percussivi come il basso e la batteria, con un repertorio musicalmente, ma anche fisicamente, faticoso, senza le pause che contraddistinguono le ballad».Venerdì 29 ottobre, allo Spank di viale Bodio 25 (inizio live ore 20.30, ingresso libero fino ad esaurimento posti, prima consumazione obbligatoria), è in programma il secondo appuntamento dell’Elisabetta Guido trio feat. Alea & Nebula. Con gli affiatatissimi Mirko Fait (sax) e Martino Vercesi (chitarra) e con le giovani cantautrici Alea e Nebula, la jazzista pugliese presenterà, in anteprima nazionale, “Arabesque”, il suo nuovo album, che uscirà all’inizio del prossimo anno e che vedrà la presenza come special guest del grande trombettista Fabrizio Bosso. Alla realizzazione del nuovo disco hanno partecipato anche il contrabbassista Simone Serafini, il batterista Jacopo Zanette e Alea & Nebula in qualità di ospiti.Registrato la scorsa primavera presso l’Artesuono Recording Studio di Stefano Amerio, a Cavalicco (Ud), “Arabesque” racchiude undici tracce in bilico tra swing e bossanova, tra samba e tango: tutti i brani sono stati scritti da Elisabetta, tranne una composizione firmata da Mirko Fait, un canto popolare salentino riarrangiato dalla leader in versione jazz e “La chitarra di fiammiferi”, brano composto da Angelo Inglese, noto direttore d’orchestra e autore di opere liriche contemporanee.Versatile e poliedrica, Elisabetta Guido è anche pianista, arrangiatrice, docente e direttrice di coro e, come cantante, si cimenta spesso con repertori gospel e soul, non disegnando neppure incursioni nell’ambito della lirica.Sassofonista tra i più attivi sulla scena milanese, Mirko Fait ha collaborato con musicisti quali Flavio Boltro, Antonio Zambrini, Tony Arco, Attilio Zanchi, Marco Panascia e Luca Garlaschelli.Diplomatosi con il massimo dei voti in chitarra classica al Conservatorio G. Verdi di Milano, Martino Vercesi ha completato la sua formazione studiando chitarra jazz con Gigi Cifarelli, Adam Rogers e Pasquale Grasso. Ha collaborato con alcuni dei più noti jazzisti italiani, tra cui Luigi Bonafede, Giovanni Falzone, Fabrizio Trullu, Ares Tavolazzi, Walter Calloni, Ferdinando Faraò e Danilo Gallo.