Tag: singolo

  • Romanderground, arriva il nuovo video con Danno “La forma dell’acqua” e parte il tour

    Romanderground, arriva il nuovo video con Danno “La forma dell’acqua” e parte il tour

    A poco più di un mese dalla pubblicazione del loro ultimo album “Palingenesi”, i Romanderground pubblicano il video ufficiale di “La forma dell’acqua” featuring Danno (Colle der Fomento). La regia, come per i precedenti, è affidata a Thomas T. Fasciana per The Studio Agency. Tra le mura storiche del TeatroBasilica di Roma, Prisma e Mister T alternano le loro strofe con le rime di Danno che arricchisce il brano con le sue barre. Nel ritornello i tre MC si muovono insieme e le loro voci suonano all’unisono, rimarcando un concetto chiaro e definito: “I migliori sulla traccia. Best ever”.

    Un tripudio di luci, colori e una scenografia industriale, fanno da sfondo ai tre rapper che nel video sono accompagnati dalla crew di street dancer H2O Femily, guidata dall’insegnante Salimè. Nelle scene presente anche DJ Snifta al giradischi, che apre e chiude il video con una routine di scratch costruita intorno alla celebre frase di Mike Tyson: “I’m the best ever”. Nel video compare anche il batterista Michael Masci, già dietro alle pelli per Noyz Narcos e Rancore tra gli altri, che accompagnerà la band in tour per la presentazione dell’ultimo album “Palingenesi”. Una scelta artistica per arricchire il tipico sound del live rap, con questa imponente sezione ritmica per conferire allo show un approccio dal vivo più serrato e impattante.

    Le prime date del tour in continuo aggiornamento:

    sabato 10 giugno Sottoscala9 Latina

    sabato 17 giugno Next Emerson Firenze

    venerdì 30 giugno A Skeggia Bologna

    sabato 9 settembre Circolo Canottieri Solvay Rosignano (LI)

    sabato 7 ottobre Ex Caserma Occupata Livorno

    sabato 11 novembre Roma TBA

  • Pierpaolo Capovilla e The Old Skull nel limbo della malattia mentale

    Pierpaolo Capovilla e The Old Skull nel limbo della malattia mentale

    Limbo”” è il titolo del nuovo singolo e videoclip della formazione The Old Skull realizzato assieme a Pierpaolo Capovilla, disponibile da martedì 11 marzo in tutte le piattaforme digitali pubblicato da TAK Production.

    La band metal rapcore romana che coinvolge abitualmente musicisti soprattutto dal mondo rap, questa volta ha collaborato con uno dei nomi storici dell’indie rock italiano. Il cantautore Pierpaolo Capovilla, già fondatore degli One Dimensional Man e de Il Teatro degli Orrori. Figura di riferimento per tutta la scena alternative nel nostro Paese, Capovilla è attivo dalla metà degli Anni ’90 tra musica, teatro e letteratura.

    La band composta da Luca Martino (batteria), Francesco Persia (chitarra), Emanuele Calvelli (basso), Alex Merola (chitarra) e Snifta (DJ), concede alle liriche cavernose di Capovilla un tappeto di chitarre distorte e ritmiche scarne. Lo scambio tra i cantanti sfocia nel ritornello che evoca la tematica del brano: la malattia mentale. Questa, troppo spesso si manifesta senza nessun preavviso, creando un prima e dopo tra il te che conoscevi e quello che stai diventando, una forma alterata, che hai difficoltà a riconoscere. A complicare la situazione c’è un fortissimo stigma sociale rispetto a problematiche del genere, che non aiuta minimamente chi ne è colpito. Il brano, così come il video, cercano quindi di descrivere il limbo di chi cerca di sopravvivere quotidianamente alla malattia mentale. Il progetto è il naturale sfogo artistico di riflessioni ed esperienze personali legate a questi temi, particolarmente sentiti dalla band.

    Obiettivo del progetto è quello di sostenere l’Onlus Solaris ODV (organizzazione romana di volontariato costituita da familiari e persone con sofferenza mentale) al fine di spronare chi necessita di un supporto a chiedere aiuto.

    Il singolo è accompagnato dal videoclip realizzato da Valerio Persia. Una sequenza di immagini in esterna tra giorno e notte, raffigurano un gruppo di ragazzi che percorrono spazi urbani. Tra primi piani e suggestivi scorci la narrazione scenica vuole rappresentare proprio il concetto del brano.

  • Puritano e Brusco ripartono dal “Rock ‘n roll”

    Puritano e Brusco ripartono dal “Rock ‘n roll”

    Con il nuovo singolo “ROCK ‘N ROLL” Puritano continua il suo percorso di avvicinamento all’imminente album, e come sempre lo fa sopra le righe. Questa volta sale a bordo il noto cantante romano Brusco, che con Puritano non solo condivide la label Mitraglia Rec., ma anche una sana e prolifica voglia di ribaltare
    sonorità e generi consolidati. Una comunione d’intenti per offrire sempre una proposta artistica originale.
    Se “STRADAMA’” ha lasciato un segno tra chitarre distorte e ritmiche serrate, “NETFLIX” ci ha conquistato con le sue sonorità reggae dub, per “ROCK ‘N ROLL” The Eve ha confezionato un tappeto pop punk in stile Blink 182. Melodici power chord e arpeggi string skipping, fanno da cornice a un duetto, dove Brusco si presenta in un’insolita versione. Ne esce una combinazione folle e un ritmo coinvolgente, in cui si racconta un viaggio ribelle in macchina, dove con la compagnia del proprio amore si possono compiere follie. La batteria di questo brano è stata suonata da Milo Silvestro, da poco divenuto il nuovo cantante della band metal statunitense Fear Factory.
    Il singolo, disponibile da martedì 4 aprile in tutte le piattaforme digitali, è pubblicato da Aldebaran e Mitraglia Rec. con distribuzione ADA Music Italy, e anticipa l’album di debutto dal titolo “CHI DIAVOLO È PURITANO?!” in uscita venerdì 21 aprile.

  • Arpanet, il singolo dei Romanderground anticipa il nuovo album

    Arpanet, il singolo dei Romanderground anticipa il nuovo album

    Arpanet” è il titolo del nuovo singolo del trio rap Romanderground, disponibile da venerdì 17 febbraio in tutte le piattaforme digitali pubblicato da Music Against The Walls.

    A cinque anni dal loro ultimo album “Amor&Odio”, la formazione composta da Prisma, Mister T e DJ Snifta riparte con una produzione firmata da Squarta e Gabbo (Cor Veleno). Beat futuristici e tecnologici, mischiati a suoni tribali e animaleschi, dove il risultato è un caleidoscopio di rap, misto a Trip-Hop, jungle e anche drum’n’bass.

    Le barre dei due MC raccontano uno scenario distopico, in cui la crescente digitalizzazione della società prende il controllo sulla vita delle persone. Il titolo, “Arpanet”, si riferisce ai primissimi computer collegati in rete fra loro negli Anni ’60: l’inizio di internet e della progressiva tecnologizzazione dell’uomo. Le metriche sempre incalzanti del brano accentuano il racconto, trasmettendo il senso di freneticità e angoscia a cui il mondo è ormai assuefatto. In questo scenario la comunicazione sparisce, creando un senso di vuoto ben evidenziato dal ritornello interpretato dalla cantante Beatrice Gatto: “I don’t know why nobody is listening, something is missing“.

    “Arpanet” è il primo estratto dell’imminente nuovo album dei Romanderground in uscita il prossimo aprile.

  • San Valentino, Bobby Solo pubblica il remake di “Cha Cha Cha D’Amour” con l’argentino Maxi Trusso

    San Valentino, Bobby Solo pubblica il remake di “Cha Cha Cha D’Amour” con l’argentino Maxi Trusso

    Il remake di “Cha Cha Cha D’Amour (Melodie D’Amour)”, brano interpretato dal leggendario Dean Martin nel 1962, è stato pubblicato nel giorno di San Valentino da Bobby Solo in collaborazione con il cantautore argentino Maxi Trusso.

    Una dedica a tutti gli innamorati da parte del Re del rock italiano, che per l’occasione ha scelto di reinterpretare un classico della canzone pop d’amore. Accompagnato dalle caratteristiche liriche da tenore di Maxi Trusso, uno degli artisti argentini di maggior successo dell’ultimo decennio, Bobby Solo conferisce un nuovo respiro a questa serenata d’amore.

    Maxi, nonostante la differenza di età di 25 anni, si è sempre dichiarato un fan di Bobby Solo, considerandolo un’icona e un modello di riferimento artistico. Così dopo una fitta corrispondenza e telefonate intercontinentali, i due hanno potuto incrociare i microfoni grazie ad un comune amico.

    Il duetto si sviluppa su sonorità pop rock melodiche con retrogusto latin, dove chitarre, fiati e tastiere fanno da cornice a un testo gioioso e allegro, che richiama la più classica simbologia ricordata in tutto il mondo per la festa degli innamorati.

    Bobby Solo, che proprio quest’anno festeggerà i 60 anni di carriera, così commenta: “Quale migliore occasione di San Valentino, per pubblicare un singolo che tratta proprio questo tema universale. La collaborazione con Maxi poi è il compimento di un desiderio che entrambi inseguivamo da tempo. Il comune amore per il rock e per questo classico di Dean Martin ha chiuso un cerchio, anzi un cuore”.

  • “Jolly Roger”, il nuovo singolo dei Mots

    “Jolly Roger”, il nuovo singolo dei Mots

    Disponibile dal 1 febbraio su tutte le piattaforme digitali “Jolly Roger”, il nuovo singolo dei Mots.

    “Jolly Roger” è la bandiera pirata che nel nuovo singolo dei Mots rappresenta ribellione e libertà. Rappresenta il pirata criticato per le sue scelte controcorrenti e la consapevolezza che non c’è un giusto e sbagliato. “Jolly Roger” è seguire il proprio ideale ed essere fedeli a se stessi.

    “Jolly Roger è il seme da cui ha preso forma uno degli aspetti più identificativi del progetto MoTs. È stato il primo brano ad avere un testo di protesta e attraverso di esso abbiamo capito che è proprio questo tipo di argomenti a smuoverci maggiormente.

    Il pirata che dà voce a questa canzone rappresenta il protagonista di molte delle nostre canzoni. E’ l’individuo che subisce ingiustizie quotidiane, che non ha la possibilità di farsi ascoltare e che cerca di scuotersi faticosamente di dosso il torpore indotto dall’ambiente in cui vive”, così i Mots descrivono il proprio brano.

    Biografia

    I Mots sono un duo nato nella primavera del 2019. Nicholas Bellini e Andrea Quadrelli si sono incontrati al festival per autori di Rimini.

    Attratti dalle rispettive differenze sonore hanno deciso di approfondire la propria conoscenza e infine unirsi per creare qualcosa di nuovo.

    Pur vivendo in città diverse (infatti il nome Mots nasce dall’unione delle sigle delle loro città di residenza Modena e Trieste), grazie anche alla tecnologia i due riescono a collaborare a distanza ed a comporre i primi brani.

    I Mots pubblicano il loro primo singolo “A casa tutto ok” durante il primo lockdown. Il brano è stato seguito da altri due pezzi “Paradise” e “Se non avessi te”. Nel 2022 il duo pubblica “7084” il loro primo EP contenente tutti i brani usciti più diversi inediti.

    I Mots hanno trovato il loro punto d’incontro nel genere electro pop che permette al duo di esprimersi sia musicalmente che a livello di testo nel modo più completo. I testi sono attuali e cercano di dare una visione della realtà in cui viviamo senza dimenticare di dare uno sguardo all’animo umano.

    Attualmente sono in studio di registrazione con il loro produttore Cristiano Norbedo (il terzo Mots) per la realizzazione del loro secondo album che si prevede esca tra la primavera e l’estate del 2023. Nel frattempo il duo rilancia la propria musica presentando “Jolly Roger” in uscita il 1 febbraio.

    Instagram: https://www.instagram.com/mots_modenatrieste/

    Facebook: https://www.facebook.com/NICHELHOSEA

    YouTube: https://www.youtube.com/@motsnichelhosea2852

  • era505, il nuovo singolo è “Barre”

    era505, il nuovo singolo è “Barre”

    Barre” è il titolo del nuovo singolo del duo romano era505, da venerdì 27 gennaio in tutte le piattaforme digitali. Il brano con la produzione di Francesco Pierguidi nasce ispirandosi inizialmente alla celebre “Thousand Miles” di The Kid Laroi, per poi orientarsi verso sonorità più rap.  

    La canzone racconta di un senso di inadeguatezza e di paura verso il futuro, che il duo prova ad affrontare tramite la musica. Per i loro precedenti brani, si erano affidati ad un altro tipo di scrittura. Un approccio che non li coinvolgeva del tutto nello storytelling, limitandoli ad essere spettatori di una storia che non gli apparteneva fino in fondo. In questo senso il brano segna una svolta nella loro modalità di scrittura, non più improntata sull’ascoltatore, ma su di loro e sui loro dubbi e pensieri. Le note del pianoforte che aprono la traccia preludono all’atmosfera malinconica della traccia, che poi tra beat ed effetti vocali si evolve in un crescendo di rime. Le barre, che sono l’unità di misura utilizzata per definire la durata di una strofa rap, diventano per loro quindi un simbolo di cambiamento verso il loro approccio alla musica. Barre che esprimono tutta la sofferenza emotiva, il desiderio di cambiamento e di rivalsa cercando la forza di liberarsi dalla propria infelicità.

    L’omonimo videoclip è stato girato da Ferdinando Montone per Himalaya Studio nella zona ciclabile del Lungotevere a Roma. Questa location nei pressi dell’Isola Tiberina, vuole accentuare proprio questo senso di inadeguatezza. Il fiume Tevere che scorre al di sotto del livello stradale della città, rappresenta quindi un simbolo di collegamento tra la loro condizione e il resto del mondo fuori. Il playback sulle sponde bagnate del fiume, una giornata piovosa e le acque torbide fanno da cornice e conferiscono espressività al mood della canzone. Le scene girate con il corpo nella terra, sono poi una metafora dell’incapacità di cambiare questa condizione e prendere in mano la propria vita. Primi piani e dettagli velocissimi, come piccole nature morte urbane, frammenti di vita che ci passano accanto senza fare troppo rumore.

  • Ganoona, il nuovo singolo “Mariachi” è un viaggio nelle sonorità latin urban messicane

    Ganoona, il nuovo singolo “Mariachi” è un viaggio nelle sonorità latin urban messicane

    Mariachi” è il nuovo singolo dell’artista italo messicano Ganoona, disponibile da martedì 10 gennaio e pubblicato da Color Sound Indie / Ingrooves.

    È il suono della tromba che dà inizio al pezzo, dichiarando fin da subito le intenzioni dell’artista: accompagnare l’ascoltatore in un viaggio attraverso le classiche sonorità latine, ma con una visione urban contemporanea. Se i mariachi sono le tradizionali formazioni strumentali folcloristiche del Messico, Ganoona sceglie di accostare alla sua voce profonda e sensuale un sound semplice eppure moderno, anche grazie alla collaborazione con il misterioso producer ilromantico, già al lavoro con artisti come boyrebecca o Vergo. Campionamenti di canti tradizionali degli indigeni centro-americani, trombe e la tipica ritmica in levare latina, arricchita da una sfumatura di cumbia, trascinano immediatamente nel bel mezzo di una festa messicana.  

    Il significato di questo anthem latin urban italiano può essere interpretato con due chiavi di lettura. Una leggera e festosa, e un’altra più profonda di rivendicazione identitaria. Una pretesa di autodeterminazione. Per i figli di coppie miste, per le seconde e terze generazioni e per chiunque voglia liberarsi da stereotipi e cliché più o meno facili.

    Come commenta lo stesso Ganoona: “Mariachi farebbe muovere i piedi anche a uno scheletro, come nella famosa celebrazione Dia de los Muertos!”.

  • “Underdogs”, il nuovo EP di STON e Seabass

    “Underdogs”, il nuovo EP di STON e Seabass

    Fuori dal 9 dicembre “Underdogs”, l’ep di STON e Seabass anticipato dal singolo “The Pac-man effect”. Sei brani con beat elettronici a cui si legano sound diversi. Abbiamo brani con un retrogusto rock e alcuni più vicini al pop, ma la base di tutti e un’accattivante elettronica anni ’80.

    “Underdogs” ha un sound che cattura l’ascoltatore fin dalla prima nota. Ci sono brani, come “The Pac-man effect” e “Just an underdog” che giocano con i beat tipici dei videogiochi anni ’80, questo rende il tutto familiare e nuovo allo stesso tempo. Il progetto ricorda un po’ i synth e la dance degli anni ’80, ma non c’è solo quello. “Hard to Please” ad esempio è molto più rock, più aggressiva. Abbiamo dei brani come “11 You and I” e “What if” che suonano come delle ballad pop con un pizzico di elettronica che le rende ballabili e irresistibili.

    Underdogs è un progetto nato un paio di anni fa, ma che per diverse ragioni ha visto la luce solo ora. Ho scelto Seabass come collaboratore per la sua impostazione che privilegia una componente più elettronica ed atmosferica. Riprendendo alcuni elementi delle mie bozze originali e combinandole ai suoi suoni, le canzoni sono state completamente rivisitate in chiave più moderna e il tutto è risultato più coinvolgente ed accattivante. Nonostante tutto non eravamo ancora convinti, abbiamo lasciato depositare i pezzi fino a dopo la pandemia.

    Ci siamo ritrovati e abbiamo preso la decisione di pubblicarlo nuovamente, sistemando l’equalizzazione dei brani e aggiungendo alcuni nuovi elementi e migliorie.

    Il risultato è stato un prodotto più maturo dal punto di vista di masterizzazione, ma che mantiene lo spirito di gioco, sperimentazione e ricerca del suono che caratterizzava il progetto originale.

    Questa è la storia di Underdogs e l’opinione di chi ha lavorato intensamente e con passione a questo EP, ma ovviamente entrambi siamo ansiosi di vedere come gli ascoltatori recepiranno i brani per cui abbiamo dato il meglio delle nostre attuali capacità”, così STON descrive il proprio lavoro.

    “Underdogs” è un EP che sa farmi amare e premendo play te ne accorgerai anche tu!

  • Il nuovo singolo di Ruggine “Non è tutto ok”

    Il nuovo singolo di Ruggine “Non è tutto ok”

    Non è tutto ok” è il titolo del secondo capitolo del progetto musicale dell’artista romano Riccardo Franco, in arte Ruggine, disponibile da venerdì 2 dicembre in tutte le piattaforme digitali.

    Partendo da un malessere generale che si ripercuote su una storia d’amore, ormai finita, l’artista vuole rappresentare, mettendo a nudo un’altra parte di sé, la difficoltà nel lasciarsi andare nei rapporti.

    Il brano, seppur meno nostalgico del precedente, si propone comunque di mantenere una malinconia di fondo che si può ritrovare come filo conduttore in tutte le canzoni dell’artista.

    Uno sconforto che però stride con le sonorità urban-pop che attraversano una produzione ritmata, con una forte tendenza elettronica. Un flusso dove i beat scandiscono parole serrate, restituendo una vena di tristezza in grado di trasportare l’ascoltatore all’interno della canzone.

    La melodia del ritornello, che si ripete tre volte, diventa il fulcro dell’intera canzone, permettendole di acquisire la capacità di coinvolgere l’ascoltatore; infatti, risulta il punto di massima esplosione sia della componente musicale sia delle liriche.

    La produzione del brano anche questa volta è firmata direttamente da Ruggine, in collaborazione con Matteo Gabbianelli (Kutso).