Tag: singolo

  • Ale Anguissola, il nuovo singolo “In punta di piedi” tra blues, world music e l’amore per Napoli

    Ale Anguissola, il nuovo singolo “In punta di piedi” tra blues, world music e l’amore per Napoli

    In Punta di Piedi” è il titolo del nuovo singolo e corto del musicista cremonese Ale Anguissola, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 16 aprile pubblicato da Italydigitalmusic.

    Può sembrare stonata una dedica intitolata “In Punta di Piedi” se il soggetto è Napoli. Città eclatante dai toni forti, senza mezze misure, il cui vociare dei vicoli e la tempra sanguigna degli abitanti fa pensare tutto meno che a un andamento in punta di piedi. Eppure la scelta del titolo del nuovo singolo di Ale Anguissola – cremonese D.O.C. dall’animo partenopeo – tradisce un rispetto ossequioso e quasi devozionale per questa città. Un omaggio con riverenza sin dal titolo, laddove vivere in punta di piedi è anche una filosofia di vita sinonimo di libertà, leggerezza. 

    L’omaggio alla città della musica per eccellenza, frutto anche della collaborazione con lo storico bassista/produttore Gigi De Rienzo – che qui gioca in casa – estende il suo abbraccio ad altri punti di riferimento imprescindibili per Ale Anguissola.

    Non solo, oltre a De Rienzo, molti dei musicisti coinvolti nel pezzo hanno collaborato con Pino Daniele e le eccellenze della scena musicale partenopea. Parliamo di Agostino Marangolo (batteria); Piero De Asmundis (piano); Franco Giacoia (chitarra elettrica); Jerry Popolo (sax tenore); Gianfranco Campagnoli (flicorno) e Alessandro Tedesco (trombone).

    I due Lucio (Battisti e Dalla), lo stesso Pino Daniele, ma anche Earth Wind & Fire, Stevie Wonder, Jobim, Caetano Veloso e tutto il tropicalismo sono tra i riferimenti fondamentali dell’performer. Del resto se è vero che Napoli è sinonimo di world music, la sensibilità musicale di Anguissola va nella stessa direzione. 

    L’atmosfera blues, il sound jazzato che guarda alla fusion Steely Dan, quel mondo affine a Pino Daniele, ma senza lo slang napoletano: ecco i sapori di “In Punta di Piedi”. Una composizione omaggio alla world music e alla buona musica, oltre che una dedica alla magica città partenopea

    Le parole di Ale Anguissola, versi di riflessione sulla vita sottesa tra ambizioni e sopravvivenza quotidiana, viaggiano in equilibrio su arrangiamenti di fiati d’alta scuola, e sulla sezione ritmica che fu tra l’altro colonna portante di un CDstorico come “Nero a Metà” di Pino Daniele (il vero convitato di pietra del pezzo) grazie alla presenza di Gigi De Rienzo al basso e Agostino Marangolo alla batteria.

    La moderna scuola napoletana che si evolve dall’incontro con il blues di Gigi De Rienzo (Napoli Centrale, Pino Daniele, i fratelli Bennato, Enzo Avitabile, Teresa De Sio), e la naturale vocazione musicale di un cremonese come Ale Anguissola: l’effetto calamita ha fatto il resto.   

    Il singolo è accompagnato dal corto in animazione grafica per la regia di Alessandro Freschi

    Il nostro protagonista guida un taxi, e questa è l’immagine di sé stesso che vede riflessa nello specchietto retrovisore da dove guarda anche i tantissimi clienti che si susseguono, diversi ma simili nell’assenza di contatto umano che incarnano. Il nostro è un uomo assonnato che rammenta un personaggio tratto dai fumetti di Andrea Pazienza per il disegno, e il Robert De Niro di Taxi Driver per l’anima persa. Il mezzo di trasporto si muove con il suo color giallo vivo tra le vie grigie della città, come a cercar la rotta in una vita senza più destinazione. E solo nei momenti più lirici del pezzo il nostro protagonista si stacca dalla realtà fluttuando in un vortice alla Vertigo di Alfred Hitchcock. E poi, sono linee del fumo di sigaretta che si stagliano nel cielo notturno, come le occasioni perse della vita, che aleggiano sulle nostre teste, fatte della ‘stessa sostanza di cui sono fatti i sogni’… mai realizzati. 

  • “Island Of My Own”, il nuovo singolo dei The Lovepools punta dritto al pop Anni ‘80

    “Island Of My Own”, il nuovo singolo dei The Lovepools punta dritto al pop Anni ‘80

    Island Of My Own” è il titolo del nuovo singolo della band californiana The Lovepools pubblicato da SwordMusic con distribuzione Sony Music Italia.

    Il duo di Los Angeles composto da Anthony Shea e Aria Cruz torna a quattro anni dal loro EP “See You In The Funny Papers”, il cui omonimo singolo è stato inserito nella colonna sonora della nona stagione della celebre Serie TV Shameless. Dopo l’ottima accoglienza ricevuta per il singolo “White Lies & Palm Trees” pubblicato lo scorso anno in Italia, “Island Of My Own” conferma ancora una volta il debole dei The Lovepools per la cultura di quattro decenni or sono. L’effetto capsula del tempo è spesso presente nei loro video, in cui gli omaggi alle VHS, i videogiochi a 8 bit sono la regola. 

    La mano del producer la conosciamo bene dalle nostre parti. Menzioniamo subito la fattura sonora Made in Italy di Roofio (J-Ax, Fabri Fibra, Dargen D’Amico, Vacca, One Mic, Mondo Marcio e molti altri) che contraddistingue “Island Of My Own”.

    Ritmo dance è la parola d’ordine. Una scelta stilistica definita per il duo rock losangelino dei The Lovepools. BPM calzante, sintetizzatori come colonne portanti, ma chitarre basso e batteria non sono stati riposti in una polverosa cantina californiana. Si sono adeguati al bagno stilistico nel 1980 di “Island Of My Own”: funk pop, dance e una vaga essenza di blue-eyed soul i punti di riferimento. 

    I clap che risuonano dall’inizio alla fine semcomponimento prenderci per mano coinvolgendosi al medesimo gesto: la felicità della musica. Ci sono raggi di sole, sorrisi e spensieratezza in ogni verso della nuova composizione dei The Lovepools, ovvero tutti quegli ingredienti che noi tutti ad ogni latitudine speriamo di riprovare al più presto nella nostra quotidianità. Il viaggio nel tempo negli anni ’80, con tutto il gusto della citazione compiaciuta, è il rebus che si nasconde nei puntini numerati da unire col tratto di penna, la cui immagine finale è il segno di speranza rinchiuso in “Island Of My Own”.

  • Torna il rapper poliziotto Revman, il singolo “Il Gelo” ispirato alle vittime della pandemia

    Torna il rapper poliziotto Revman, il singolo “Il Gelo” ispirato alle vittime della pandemia

    Il Gelo” è il titolo del nuovo singolo e video del rapper e agente di polizia Sebastiano Vitale, meglio conosciuto come Revman, da martedì 2 febbraio in tutte le piattaforme digitali.

    A pochi mesi dall’ultimo album “Attraverso Me”, Revman torna con un rap ballad dove esprime la sua esigenza interiore di trasformare in musica le sensazioni provate in questo periodo di pandemia globale. Il gelo è un simbolo, la metafora del freddo emozionale che ha coinvolto un po’ tutti in questo periodo pieno di tristezza, disperazione e gravi sofferenze.

    È stato come vivere in una zona fredda e gelata, -commenta l’esecutore- con temperature climatiche ed emozionali scese sotto il punto di congelamento; un freddo vissuto nel corpo e nell’anima che ha lasciato un vuoto dentro, che ha disperso il calore umano generato dalla vicinanza e dalla condivisione fisica degli affetti”.

    Il Geloracconta in maniera sentita e rispettosa di chi non c’è più, ma, anche di chi è rimasto con delle ferite emotive, di chi intende condividere questi sentimenti e, partendo da essi, aiutare a sentirsi meno soli e dare un messaggio di speranza e rinascita.

    Il clip del pezzo racconta con le immagini il mood della song. Colori freddi, nebbia e ampi spazi vuoti in esterna rimarcano questo freddo vissuto nel corpo e nell’anima che ha lasciato un vuoto dentro, che ha disperso il calore umano generato dalla vicinanza e dalla condivisione fisica degli affetti.

    Le rime che attraversano strofe e ritornelli vogliono tuttavia comunicare anche un messaggio di fiducia. Vedere la luce in fondo al tunnel è possibile: la solidarietà, la ricerca scientifica e un sentimento di responsabilità tra le persone sono tutti elementi indicati dall’autore come chiave indispensabile per superare questo difficile momento. Il testo esprime vicinanza e comprensione verso chi, in tutto il mondo, patisce gli effetti della pandemia.

  • LA NOTTE È UN FILM FRANCESE di CILIARI fuori il 5 febbraio

    LA NOTTE È UN FILM FRANCESE di CILIARI fuori il 5 febbraio

    A distanza di pochi mesi dall’uscita del singolo d’esordio da solista, esce il 5 febbraio La Notte è Un Film Francese, il secondo singolo di CILIARI, un singolo indie pop cantautorale maturo e scanzonato. Il ricordo di una storia passata, tormentata ma felice, di una generazione spesso disillusa dall’amore, decadente e abbattuta, che preferisce vivere in un film piuttosto che nella vita vera, perché la vita a volte fa paura e non resta che perdersi, consumarsi e lasciarsi trasportare nella notte con tutto l’amore che c’è, come in uno di quei vecchi film francesi, finché non arrivano i titoli di coda e tutto diventa un ricordo lontano.

    “La notte in un film francese è decadente, malinconica, nuda e sincera, romantica e frizzante, in bianco e nero, che sa di un tempo lontano, luce soffusa sul comodino di fianco al letto di un monolocale, libri, sigarette, vino rosso e sottotitoli.”



    BIOGRAFIA

    CILIARI, al secolo Domenico “Domi” Tinelli, di origini pugliesi e di casa a Milano, nel 2012 fonda la band Gli Amanti, con cui riceve una candidatura alle Targhe Tenco nella sezione “Miglior Opera Prima”, viene selezionato fra le 60 nuove proposte per il festival di Sanremo del 2014 e nello stesso anno firma per Universal Music Italia.
    L’ingresso nella prestigiosa scuderia Godzillamarket lo porterà in tour al fianco di artisti come Selton, Levante, i Ministri, Le Luci Della Centrale Elettrica, Criminal Jokers, Canova, Edipo, Plastic Made Sofa e molti altri. Nel frattempo, collabora anche come tecnico e backliner in un importante studio di registrazione e sala prove di Milano, lavorando per artisti nazionali ed internazionali come Stewart Copeland, The National, Gizmodrome, Loredana Bertè, Ghali, Baustelle, Afterhours e tanti altri.
    Nel 2016 diventa testimonial e performer per la Good Company by Trussardi, un asset ideato da Gaia Trussardi per la nota casa di moda italiana.
    Dopo un periodo lontano dai palchi e dopo l’esperienza con Gli Amanti con più di 150mila ascolti su Spotify, nasce CILIARI, un asset maturo e sincero, con un sound fresco e un animo bohémien, prodotto da Riccardo Scirè con Roberto Pace, Adel Al Kassem, Marco Rossi, Luca Mezzadra ed Emanuele Alosi, che porta con sé l’esperienza degli anni, dei luoghi vissuti e della gente che ha incontrato.
    A dicembre 2020 esce il singolo d’esordio Nebbia, distribuito da Believe Music Italia.

  • “Stupido telefono, mollami!” – DISCO PUNK degli AMBER fuori il 15 gennaio

    “Stupido telefono, mollami!” – DISCO PUNK degli AMBER fuori il 15 gennaio

    Tornano il 15 gennaio gli Amber con un nuovo singolo, intitolato Disco Punk.
    Brano dalle sonorità fresche e catchyDisco Punk è un inno alla libertà di essere sempre se stessi, senza via di mezzo.

    Disco Punk cerca di raccontare l’urgenza e l’importanza di ciò che ci tiene svegli la notte – commenta la band – La voglia di fare ciò in cui si crede ed essere quello che si è, senza l’ansia di risultare fuori contesto, senza ascoltare le banalità che ci raccontiamo ogni giorno e cercando di evitare le distrazioni inutili, pietre angolari della nostra società. “Spegniti come le mie tensioni verso ciò che non è questo Disco Punk”, dedicato a tutto quello che ci ha fatto perdere tempo in questi anni.

    Gli Amber sono una band di Vigevano composta da 4 elementi (tra i 23 e i 24 anni) nata nel 2010 dall’idea di Riccardo Bruggi e Federico Mazzucco, tra i banchi della scuola media. Sin dai primi incontri il gruppo si concentra sulla scrittura e l’esecuzione di brani originali, ottenendo negli anni un sound caratteristico tra influenze rock, pop e alternative. Nel 2013 la band pubblica su YouTube il primo EP Just Listen, seguito da Murder In Light Blue nel 2015. Il 2016 è l’anno dei primi testi in italiano, vengono pubblicati i singoli Mai Più e Per Resistere, sempre su YouTube.
    Dopo aver pubblicato indipendentemente Supreme nel 2018 sulle piattaforme digitali, la band ha iniziato le registrazioni del disco.
    Porta Genova è il primo tassello che compone Hobby, l’album d’esordio degli Amber. È un album che racconta della nostalgia e dell’urgenza che si provano quando ci si riscopre adulti, degli appigli necessari per non cadere nel vuoto e delle contraddizioni che ognuno deve affrontare, con se stessi e con il mondo fuori.

  • Il 12 gennaio scoppia la revolución con CIAO MANU e il suo CHE GUEVARA

    Il 12 gennaio scoppia la revolución con CIAO MANU e il suo CHE GUEVARA

    Esce martedì 12 gennaio Che Guevara, il nuovo singolo di Ciao Manu.
    Brano semplice e diretto, Che Guevara è una ballad d’amore, che riflette anche sulla condizione dei giovani e le loro difficoltà nel XXI secolo.

    Rinchiuso come i rivoluzionari tra le celle, ma quelle di Excel per calcolare quotidianamente la produttività. Anche io canto la rivoluzione – racconta lo stesso Ciao Manu – ma non la faccio, d’altronde “non sono mica Che Guevara”!E così l’esecutore si pone a metà tra un eroe moderno, che prova a vivere la normalità nell’era degli stage e del rimborso spese, e un sognatore, che non fa nulla per cambiare la condizione della propria generazione, se non cantare canzoni d’amore alla propria donna. 

    Ciao Manu – al secolo Emmanuel Falato (Benevento, 6 marzo 1988) – è un cantautore e compositore italiano.Nel 1996 (a soli 8 anni), incontra la musica con un pezzo di Lucio Dalla ed uno degli Articolo 31: due generi diversi ma che si fondono perfettamente nel suo attuale stile.Dal 2002 al 2019 ne succedono tante: i primi brani, la prima band, i primi live:
    dai centri sociali ai palazzetti, aprendo concerti ad artisti importanti come: 99 Posse, Brusco, Colle Der Fomento, Kaos, Jack the Smoker (Machete), Jesto, Vacca, Two Fingerz, Turi, Villa Ada Posse, Assalti Frontali, Babaman, Kiave (Macro Beats), Ensi e Raige (One Mic).Nel 2020 Manu è al suo primo lavoro solista di cui cura testi e musiche. Viene subito notato ed inserito – per due volte consecutive – nella playlist editoriale di Spotify “Scuola Indie” con i suoi primi inediti. 

  • “La senti questa voce?” Ultrà il primo EP di Quanto fuori il 25 novembre

    “La senti questa voce?” Ultrà il primo EP di Quanto fuori il 25 novembre

    ULTRÀ è il singolo che dà il titolo all’EP di Quanto, la terza release in quattro mesi.

    La novità è che questo singolo non viaggia da solo. È accompagnato da altri due brani, TDK MEGA, due b-sides che completano una sorta di micro-concept sullo stadio.

    Cantautorato pop e indie-rock s’incontrano allo stadio: luogo di incontri, emozioni intense, grida liberatorie, gioie, dolori, amori iniziati e finiti, di partite e concerti, un luogo in cui la folla diventa un’unica grande voce.

    Quand’ero bambino ero costretto ad andare in chiesa. Durante la messa, i canti liturgici mi facevano provare un’emozione particolarmente intensa. I canti degli ultrà alla partita sortivano su di me lo stesso effetto, ma amplificato.

    Ecco, forse lo stadio per me è stato una seconda chiesa. Lo stadio è un brivido.

    Matteo, in arte Quanto

    QUANTO c’è di sé, da dire in una song. QUANTO parte da qui per capirsi meglio, e raccontarsi bene attraverso la sua musica e le sue parole.

    Non è mai facile descrivere i perché e le sensazioni che danno l’ascolto di brani che contengono le derive degli anni. Quelli passati a scrivere musica e canzoni, e a suonarle e cantarle in giro per quell’Italia sommersa di piccoli locali che ancora ci credono. Il lavoro di QUANTO è la somma di ciò che gli è passato dentro e addosso al tempo delle band che si è inventato strada facendo, fino all’urgenza di sentirsi solo e farsi sentire così.

    La vocazione autoriale ha sempre la meglio, pur inseguendo l’amore per l’indie-pop inglese e i suoi derivati. In QUANTO le chitarre sono sempre le prime a suonare, ma miscelano suoni e riff letterari che girano in testa volentieri. Perché QUANTO ha cose da dire e cose da suonare, per raccontare e raccontarsi. È “una voce fuori campo che rivela cosa pensa” proprio quando guardi la schiena della vita che se ne va e ti lascia indietro, e invece c’è solo da andare avanti. Questo è QUANTO.

    Lele Ghisio

  • “Possiamo, io e te, sopravvivere?” MESSICO il nuovo estratto dall’ultimo album de Il Triangolo fuori il 20 novembre

    “Possiamo, io e te, sopravvivere?” MESSICO il nuovo estratto dall’ultimo album de Il Triangolo fuori il 20 novembre

    Possiamo, io e te, sopravvivere? Una domanda che suona più attuale che mai, quasi profetica, nell’anno più incerto del secolo.

    Ruota tutto intorno a questo dubbio la storia raccontata in Messico, il nuovo estratto da Faccio un cinema, terzo album de Il Triangolo uscito lo scorso 17 gennaio per Ghost Records.
    Voglia di libertà ed istinto di sopravvivenza si scontrano in questo breve racconto pulp, ambientato sulle coste del Messico. La sabbia, la terra, il mare ed un amore passionale che nasconde qualcosa di oscuro, con i protagonisti alla ricerca di una normalità, che forse non troveranno mai più.

    Il Triangolo ha scelto questa composizione, dal significato simbolico, come ultimo estratto del loro ultimo lavoro discografico, nato per essere suonato ad alto volume sul palco, ma che si è trovato a dover lottare per sopravvivere tra dirette Instagram e concerti annullati.
    Se riusciremo, io e te, a sopravvivere, non ci è ancora dato saperlo. Quello che è certo è che, tra vizi capitali e sostanze, ci rimarranno un riff di chitarra, un ritornello da cantare a squarciagola e la voglia di sentirsi per un istante con i piedi nella sabbia di quelle spiagge selvagge.


    IL TRIANGOLO

    “Giurami, che rimarremo sempre giovani” cantavano Il Triangolo, ovvero Marco Ulcigrai (chitarra, voce) e Thomas Paganini (basso, voce) nel loro esordio del 2012, Tutte Le Canzoni, album realizzato in seguito alla vittoria dell’edizione 2011 di “VA sul palco” – concorso musicale per artisti emergenti – che segnerà l’inizio della collaborazione con Ghost Records. 

    Erano davvero tutte le canzoni che avevano scritto sino ad allora: dieci piccoli inni a una giovinezza che si vuole liberare dalle costrizioni del proprio tempo e ritrova nel passato un luogo d’amore antico e ormai perso. E così, “tutti cantano Battisti”, comprano i dischi in vinile e sognano letti di rose in tempi di spine.

    Nel maggio del 2014 vede la luce il secondo album Un’America, arricchendo la linea cantautorale del lavoro precedente con suoni e arrangiamenti più sporchi e decisi, grazie a nuove influenze e nuove ricerche sonore. 

    l punti di partenza sono ancora il beat e il cantautorato, ma in una veste più rock, dove i fuzz delle chitarre, le batterie sature e il basso distorto si prendono la scena. 

    Non solo due album, ma anche un’attività live intensa, con quasi 200 concerti in tutta Italia, condividendo la scena con alcuni tra i migliori artisti italiani attuali e calcando palcoscenici importanti tra cui, due volte, quello Mi Ami Festival. 

    Sette anni dopo il loro debutto sulle scene, Marco e Thomas sono pronti a tornare con un nuovo album ed una voglia rinnovata di portare la propria musica in giro per l’Italia.
    Di esperienze, in mezzo, ce ne sono state tante: Marco è entrato in pianta stabile nella formazione live dei Ministri, con cui ha suonato negli ultimi due tour. Con la rock band milanese ha collezionato date in tutta Italia e in Europa, esibendosi su palcoscenici prestigiosi, come quello del Primo maggio a Roma, quello del Primo maggio di Taranto o quello dello Sziget a Budapest. 

    Dopo il successo con i Ministri, Marco è stato scelto da Vasco Brondi per seguirlo nelle date delle Luci della Centrale Elettrica per il tour di Terra, che lo ha portato nuovamente a Roma sul palco del Primo Maggio ed in tv, ospite di Quelli che il calcio. 

    Questo nuovo bagaglio è immediatamente percepibile in Faccio un cinema, il terzo LP de Il Triangolo, uscito il 17 gennaio 2020 per Ghost Records, in cui i due musicisti luinesi seguitano a vagare in uno spazio-tempo indefinito tra gli anni ’60 e i (quasi) ’20, ribadendo il loro amore per la musica e per le parole, e di avere un sacco di storie da raccontare.

    CONTATTI 

    Etichetta: Ghost Records | francesco@ghostrecords.it iltriangoloband@gmail.com 

    Instagram: @iltriangoloband Facebook: @iltriangolorock www.iltriangoloband.it 

    CREDITI DEL DISCO 

    Prodotto da Il Triangolo, Riccardo Montanari e Giacomo Carlone
    Registrato e missato da Giacomo Carlone presso il Supermoon Studio
    Masterizzato da Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering
    Suonato e cantato da Marco Ulcigrai e Thomas Paganini, con la collaborazione di Giacomo Fiocchi e Riccardo Montanari
    Edizioni musicali Ghost Records & Publishing S.n.C.
    Ghost Records & Publishing S.n.C su licenza esclusiva de Il Triangolo  Con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”