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  • “Sorrisi a denti stretti” l’EP di Virga su Spotify

    “Sorrisi a denti stretti” l’EP di Virga su Spotify

    L’ EP “Sorrisi a denti stretti” del cantautore Virgaè ora disponibile su Spotify. Ecco come l’autore stesso presenta il suo lavoro:

    “Sorrisi a denti stretti” è il mio primo EP da solista. Si tratta di una raccolta di quattro singoli pubblicati nell’arco di un anno e mezzo circa, ora disponibile su Spotify. Il titolo prende spunto dall’esperienza personale vissuta durante il lockdown ma anche durante il periodo successivo alla chiusura. Quella del sorriso a denti stretti è un’immagine che mi viene in mente nei momenti difficili. Un sorriso teso ma comunque presente. Proprio come, nel mio piccolo, è sempre presente la musica, una delle componenti della vita che, durante i momenti bui, è lì a regalarmi sempre un sorriso. Si tratta, in qualche modo, di uno stato di reazione alle difficoltà il quale mi permette di navigare con un sorriso tra le acque limacciose che spesso si incontrano durante il percorso di vita quotidianoLe quattro tracce si intitolano: 1) Il Lavoro, 2) Non Vorrei, 3) Walther PPK,  4) Gorgo & Tango.

    Giampaolo VIRGA BIOGRAFIA

  • DELLAI, DOPO L’ESIBIZIONE AL FESTIVAL DI SANREMO “IO SONO LUCA”  ENTRA NELLA VIRAL 50 ITALIA DI SPOTIFY AL 1° POSTO

    DELLAI, DOPO L’ESIBIZIONE AL FESTIVAL DI SANREMO “IO SONO LUCA” ENTRA NELLA VIRAL 50 ITALIA DI SPOTIFY AL 1° POSTO

    Io sono Luca” è un singolo che rispecchia tutti noi con le nostre paure e le sfide di tutti i giorni.

    Il video musicale del singolo è una storia originale diretta dal team di Creativite e ha per protagonisti i Dellai. Luca vive la sua vita da sempre all’interno di un carrello della spesa spinto dal fratello gemello Matteo. Luca dorme, mangia, si lava, suona la chitarra e cresce (in uno scenario ironico-surreale-buffo) all’interno di questo suo mondo/carrello spinto dal fratello Matteo e dai suoi amici, gli unici ad assecondarlo in questo suo vivere. Il suo unico sogno, nato da piccolo dopo aver visto una pubblicità, è quello di trasformare il carrello con l’aiuto del fratello in un aereo per poter volare e sentirsi finalmente libero.

    Gli Artisti, attraverso il carrello, hanno voluto raccontare la loro età e gli scudi e le protezioni che i giovani si creano quando nella vita arrivano i veri problemi, problemi che per ognuno di loro possono essere montagne difficilmente valicabili.

    «Ma se quel carrello viene spinto da qualcuno – spiega Matteo Dellai – in questo caso da un fratello, ecco che non si è più soli, non ci si sente più soli, c’è qualcuno con te che ti sostiene e sopporta le tue paure e ti aiuta a superare gli ostacoli che si vivono quotidianamente».

    E poi c’è il sogno che ogni giovane vuole realizzare e avere il supporto di qualcuno che ti aiuta a realizzarlo è qualcosa di straordinario un vero miracolo, come quello che accadrà nel video, quando Matteo costruisce un paio d’ali per suo fratello e le aggancia al carello, poi lo porta in un teatro e con una proiezione gli regalerà la sensazione che potrà finalmente volare ed essere libero. Questo singolo parla di amicizia e di fratellanza, i problemi ci sono sempre e ci saranno sempre, ma quello che più conta e trovare un posto e delle persone per superarli e andare avanti.

    Guarda qui il clip ufficiale

  • “La senti questa voce?” Ultrà il primo EP di Quanto fuori il 25 novembre

    “La senti questa voce?” Ultrà il primo EP di Quanto fuori il 25 novembre

    ULTRÀ è il singolo che dà il titolo all’EP di Quanto, la terza release in quattro mesi.

    La novità è che questo singolo non viaggia da solo. È accompagnato da altri due brani, TDK MEGA, due b-sides che completano una sorta di micro-concept sullo stadio.

    Cantautorato pop e indie-rock s’incontrano allo stadio: luogo di incontri, emozioni intense, grida liberatorie, gioie, dolori, amori iniziati e finiti, di partite e concerti, un luogo in cui la folla diventa un’unica grande voce.

    Quand’ero bambino ero costretto ad andare in chiesa. Durante la messa, i canti liturgici mi facevano provare un’emozione particolarmente intensa. I canti degli ultrà alla partita sortivano su di me lo stesso effetto, ma amplificato.

    Ecco, forse lo stadio per me è stato una seconda chiesa. Lo stadio è un brivido.

    Matteo, in arte Quanto

    QUANTO c’è di sé, da dire in una song. QUANTO parte da qui per capirsi meglio, e raccontarsi bene attraverso la sua musica e le sue parole.

    Non è mai facile descrivere i perché e le sensazioni che danno l’ascolto di brani che contengono le derive degli anni. Quelli passati a scrivere musica e canzoni, e a suonarle e cantarle in giro per quell’Italia sommersa di piccoli locali che ancora ci credono. Il lavoro di QUANTO è la somma di ciò che gli è passato dentro e addosso al tempo delle band che si è inventato strada facendo, fino all’urgenza di sentirsi solo e farsi sentire così.

    La vocazione autoriale ha sempre la meglio, pur inseguendo l’amore per l’indie-pop inglese e i suoi derivati. In QUANTO le chitarre sono sempre le prime a suonare, ma miscelano suoni e riff letterari che girano in testa volentieri. Perché QUANTO ha cose da dire e cose da suonare, per raccontare e raccontarsi. È “una voce fuori campo che rivela cosa pensa” proprio quando guardi la schiena della vita che se ne va e ti lascia indietro, e invece c’è solo da andare avanti. Questo è QUANTO.

    Lele Ghisio