Finisce l’epopea dei Gospel Book Revisited.
Giovedì 2 dicembre alle 21:00 al Mad Dog Social Club, in via Maria Vittoria 35/A, è previsto il concerto d’addio e il saluto ufficiale di Torino della formazione nata nel 2014 proprio all’ombra della Mole e fondata da Umberto Poli, che è anche l’anima autorale del progetto. Insieme a lui, Camilla Maina (voce, viola), Gianfranco Nasso (basso), Maurizio Spandre (piano, Hammond) e Stefano Prezzi (batteria).
La jamband ha suonato blues declinato in varie gradazioni di rock al seguito di una voce soul. Già nel nome del gruppo, si riscontrano le sue principali coordinate e, in particolare, la passione per la musica nera e le sue radici che è infatti il collante fondamentale di musicisti con percorsi anche distanti, ma legati alla tradizione. La rivisitazione è sempre stata assunta a metodo, punto d’equilibrio tra filologia e creatività. L’idea iniziale di celebrare le grandi interpreti femminili della tradizione afroamericana rileggendone i classici è virata, negli anni, in un più ampio omaggio al blues. Un mix di sacro e profano, affidato ad una cantante femminile, perfettamente integrata in un quintetto che ha saputo differenziarsi di volta in volta, proponendo – a seconda dell’esigenza del momento – varianti con set elettrici e acustici.
«Il gruppo si scioglie per prendere strade musicali nuove, inedite. Questo non significa disperdere quanto di buono è stato accumulato in un arco di tempo lungo sette anni. La bellezza rimane, così come quel che si è seminato e raccolto insieme. Si tratta soltanto di mettere il punto, per il momento, a una storia bellissima. Nulla vieta che, in futuro, la scintilla dei Gospel Book Revisited possa tornare a vibrare, magari cambiando forma o – chissà – voltando del tutto pagina» dice Umberto Poli.
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Gospel Book Revisited: un addio o solo un arrivederci? Ce lo spiega Umberto Poli
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Nel mondo di Umberto Poli tra musica, spettacolo e didattica
Chitarrista, compositore, docente e giornalista, questo recita UP, il nuovissimo sito di Umberto Poli, appena inaugurato e che ci mostra la reale figura di un artista italiano tra i più apprezzati del panorama musicale indipendente.
Non solo leader e mente dei Gospel Book Revisited, formazione con la quale ha saputo far emergere tutta la sua vena artistica e la passione per sonorità angloamericane, ma anche tra i fondatori de Lastanzadigreta, quintetto torinese che – con la sua opera prima – ha saputo aggiudicarsi la prestigiosa Targa Tenco.
C’è poi il trio Giancursi, Poli, Manfredi dove UP, assieme a Gigi Giancursi e Orlando Manfredi, ripercorre il Sogno Americano tra ballads e folk songs che scaturiscono nei progetti “C’era una volta a Hollywood” e “I Had A Dream”, ideali sia a teatro sia nel circuito di club e festivalNon ultimi i progetti “Lou – il lato selvaggio del Rock” dove viene ripercorsa in musica e racconti la carriera del grande Lou Reed, oppure “Bestiacce”, uno spettacolo letterario-musicale ricco di improvvisazione.
Polistrumentista e compositore, Umberto Poli è anche un docente capace di coinvolgere allievi di ogni sorta, dall’infanzia all’età adulta, portandoli all’interno del suo mondo fatto di note, groove e passione. Il suo progetto didattico lo vede quest’anno partire “On The Road” attraverso un percorso (in presenza e online) alla scoperta della musica a 360 gradi: dal blues al soul al grande rock di Grateful Dead e Bruce Springsteen.
Ma Umberto Poli è noto anche nella sua veste di giornalista, grazie alla lunga militanza tra le pagine della storica rivista Guitar Club, oltre che nuova penna per Il Blues e Mescalina.
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