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  • Dal 9 aprile è disponibile in rotazione radiofonica “LIBERTAD” (Isola degli Artisti), brano di debutto di IBLA già presente su tutte le piattaforme di streaming

    Dal 9 aprile è disponibile in rotazione radiofonica “LIBERTAD” (Isola degli Artisti), brano di debutto di IBLA già presente su tutte le piattaforme di streaming

    LIBERTAD” è il pezzo con cui IBLA canta e racconta la storia di un amore malato, di un sentimento simile ad una tempesta da cui è necessario uscire per sentirsi nuovamente liberi e consapevoli di se stessi e di ciò che si desidera realmente.

    Spiega l’musicista a proposito del pezzo«L’amore per me è un sentimento meraviglioso che dovrebbe sempre aggiungere, mai togliere. Il segreto più grande di un amore sano, secondo me, è davvero amare prima se stessi, senza andare alla ricerca dell’altra metà della mela: siate voi stessi la mela più bella e lucente dell’albero».

    Ascolta “Libertad” su Spotify

    IBLA BIOGRAFIA
    Testo della track Testo di LIBERTAD di IBLA

  • Festa 420, “Cannabis for Future”: scendiamo in piazza per legalizzare la cannabis e favorire l’economia

    Festa 420, “Cannabis for Future”: scendiamo in piazza per legalizzare la cannabis e favorire l’economia

    Oggi, in Italia, la cannabis è un business da oltre 10 Miliardi di Euro all’anno (studio condotto dal Prof. Pietro David ricercatore ISPC CNR, anno 2020) ed il settore che potrebbe creare 345.000 nuovi posti di lavoro (prof. Marco Rossi, “Una valutazione economica: legalizzare conviene (con qualche accorgimento)”, anno 2018). Sono queste le motivazioni che spingeranno gli attivisti del movimento Cannabis for Future a scendere nelle piazze italiane per le Festa del 420, ricorrenza che ogni anno si celebra in tutto il mondo il 20 Aprile. 

    Gli attivisti di Cannabis for Future, che conta oltre 5mila sostenitori in tutta Italia, manifesteranno martedì 20 aprile in numero limitato e rispettando le norme anti-Covid, distribuendo simbolicamente banconote fac-simile che rappresentano il volume d’affari perso a causa della mancata legalizzazione della cannabis.

    Nei punti di ritrovo nelle città di Bari, Milano, Genova, Reggio Emilia, Bologna, CagliariTorino, Padova, Udine, Rimini, Vicenza e Palermo, i rappresentati locali saranno a disposizione dei cittadini per spiegare le loro posizioni e distribuire materiale informativo, inoltre -sempre simbolicamente- avranno con loro alcune piante di cannabis industriale.

    Quello della cannabis -spiegano- è un mercato che vale 1/3 della manovra finanziaria e che potrebbe contribuire a sanare la grave crisi occupazionale della penisola. L’effetto positivo derivante dalla legalizzazione della cannabis sarebbe oltretutto immediato, perché il mercato già c’è, già esiste la domanda e l’offerta che oggi, però, è totalmente nelle mani delle organizzazioni criminali. Legalizzare significherebbe pertanto, portare alla luce un mercato che oggi si muove in maniera decisamente proficua nell’ombra. Quindi, perché non legalizzare la cannabis, una pianta che ha sempre accompagnato l’uomo nella sua evoluzione (pensiamo alla carta, alle funi, vele, reti da pesca…) senza mai causare un solo morto? 

    Pregiudizi e retaggi storici devono ancora prevalere oppure possiamo aiutarci in maniera concreta ed immediata ad uscire da questa brutta crisi post-pandemica così come stanno facendo molti stati negli USA (e non solo) che dalla legalizzazione della cannabis ne stanno traendo solo che benefici?

    Le città coinvolte nell’iniziativa:

    Bari, ore 10, presso sede RAI, via Dalmazia 104

    Milano, ore 13.30, piazza Donegani

    Genova, ore 11.30, presso sede Il Secolo XIX, piazza Piccapietra 21

    Reggio Emilia, ore 16.20, parco Renato Fucini 

    Torino, ore 10.00, piazza Castello 

    Bologna, ore 18, piazza Maggiore 

    Padova, ore 14.30, piazza delle Erbe 

    Palermo, ore 16.00, presso TiroVino, via Dante 132 

    Cagliari, ore 16.20, Bastione Saint Remy 

    Partinico (PA), ore 16.20, Spiazzale Mercato Ortofrutticolo

    Sassari, ore 12.00, palazzo della provincia, Piazza d’Italia

    Bassano del Grappa (VI), ore 10.00, Viale delle fosse 35/37

    Udine, ore 15.30, Piazza san Giacomo

    Rimini, ore 16.20, Piazza Tre Martiri

    https://www.instagram.com/cannabisforfuture/
    https://www.facebook.com/cforfuture
    https://www.cannabisforfuture.it/
  • Ale Anguissola, il nuovo singolo “In punta di piedi” tra blues, world music e l’amore per Napoli

    Ale Anguissola, il nuovo singolo “In punta di piedi” tra blues, world music e l’amore per Napoli

    In Punta di Piedi” è il titolo del nuovo singolo e corto del musicista cremonese Ale Anguissola, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 16 aprile pubblicato da Italydigitalmusic.

    Può sembrare stonata una dedica intitolata “In Punta di Piedi” se il soggetto è Napoli. Città eclatante dai toni forti, senza mezze misure, il cui vociare dei vicoli e la tempra sanguigna degli abitanti fa pensare tutto meno che a un andamento in punta di piedi. Eppure la scelta del titolo del nuovo singolo di Ale Anguissola – cremonese D.O.C. dall’animo partenopeo – tradisce un rispetto ossequioso e quasi devozionale per questa città. Un omaggio con riverenza sin dal titolo, laddove vivere in punta di piedi è anche una filosofia di vita sinonimo di libertà, leggerezza. 

    L’omaggio alla città della musica per eccellenza, frutto anche della collaborazione con lo storico bassista/produttore Gigi De Rienzo – che qui gioca in casa – estende il suo abbraccio ad altri punti di riferimento imprescindibili per Ale Anguissola.

    Non solo, oltre a De Rienzo, molti dei musicisti coinvolti nel pezzo hanno collaborato con Pino Daniele e le eccellenze della scena musicale partenopea. Parliamo di Agostino Marangolo (batteria); Piero De Asmundis (piano); Franco Giacoia (chitarra elettrica); Jerry Popolo (sax tenore); Gianfranco Campagnoli (flicorno) e Alessandro Tedesco (trombone).

    I due Lucio (Battisti e Dalla), lo stesso Pino Daniele, ma anche Earth Wind & Fire, Stevie Wonder, Jobim, Caetano Veloso e tutto il tropicalismo sono tra i riferimenti fondamentali dell’performer. Del resto se è vero che Napoli è sinonimo di world music, la sensibilità musicale di Anguissola va nella stessa direzione. 

    L’atmosfera blues, il sound jazzato che guarda alla fusion Steely Dan, quel mondo affine a Pino Daniele, ma senza lo slang napoletano: ecco i sapori di “In Punta di Piedi”. Una composizione omaggio alla world music e alla buona musica, oltre che una dedica alla magica città partenopea

    Le parole di Ale Anguissola, versi di riflessione sulla vita sottesa tra ambizioni e sopravvivenza quotidiana, viaggiano in equilibrio su arrangiamenti di fiati d’alta scuola, e sulla sezione ritmica che fu tra l’altro colonna portante di un CDstorico come “Nero a Metà” di Pino Daniele (il vero convitato di pietra del pezzo) grazie alla presenza di Gigi De Rienzo al basso e Agostino Marangolo alla batteria.

    La moderna scuola napoletana che si evolve dall’incontro con il blues di Gigi De Rienzo (Napoli Centrale, Pino Daniele, i fratelli Bennato, Enzo Avitabile, Teresa De Sio), e la naturale vocazione musicale di un cremonese come Ale Anguissola: l’effetto calamita ha fatto il resto.   

    Il singolo è accompagnato dal corto in animazione grafica per la regia di Alessandro Freschi

    Il nostro protagonista guida un taxi, e questa è l’immagine di sé stesso che vede riflessa nello specchietto retrovisore da dove guarda anche i tantissimi clienti che si susseguono, diversi ma simili nell’assenza di contatto umano che incarnano. Il nostro è un uomo assonnato che rammenta un personaggio tratto dai fumetti di Andrea Pazienza per il disegno, e il Robert De Niro di Taxi Driver per l’anima persa. Il mezzo di trasporto si muove con il suo color giallo vivo tra le vie grigie della città, come a cercar la rotta in una vita senza più destinazione. E solo nei momenti più lirici del pezzo il nostro protagonista si stacca dalla realtà fluttuando in un vortice alla Vertigo di Alfred Hitchcock. E poi, sono linee del fumo di sigaretta che si stagliano nel cielo notturno, come le occasioni perse della vita, che aleggiano sulle nostre teste, fatte della ‘stessa sostanza di cui sono fatti i sogni’… mai realizzati. 

  • “Animal desire” è il primo singolo della punk rock band Magic Jukebox

    “Animal desire” è il primo singolo della punk rock band Magic Jukebox

    ….siamo abbastanza grandi per poter fare bene il Punk in stile 77 ,siamo cresciuti con quelle sonorità

    Magic Jukebox sono la nuova punk rock band di Pietro M rock Zanetti, ex membro della storica punk band italiana datata 1979-1982 Alternative Religion.

    Nel 2019 M rock con Steve al basso e Miss V V alla voce danno vita al lavoro Magic Jukebox, un mix di esperienze e di suoni che partono da metà anni 70 fino ad arrivare ai primissimi anni 80 (The Damned , The Cramps , Siouxsie and The Banshees , The Sonic… ecc, sono le band a cui si ispirano i tre “vecchi PUNK”).

    “Animal desire” è il primo singolo della punk rock band Magic Jukebox.

    Link al video: https://www.youtube.com/watch?v=fi4AJyFMjik

    Credits:

    Regia e montaggio di Tobia Berti: http://www.tobiaberti.com/

    Prodotto d: StudioFlux: https://vimeo.com/studioflux

    Line up:

    M rock: chitarra
    Miss V V: lead Vocalist
    Steve: basso

    genere:

    Old Punk Rock

    Contatti:

    https://www.facebook.com/MagicJukebox

    https://www.instagram.com/magicjukebox/

  • Il nuovo singolo dei SoulBahia, É Parole Ca nun dice è disponibile su tutte le piattaforme digitali

    Il nuovo singolo dei SoulBahia, É Parole Ca nun dice è disponibile su tutte le piattaforme digitali

    Il singolo, finalista al Festival di Napoli 2020, nasce dalla continua ricerca dell’autore, Genny Esposito, di testi in lingua napoletana e sonorità moderne senza mai distaccarsi dalle origini e senza mai piegarsi ai cliché di autori che senza innovazione, propongono i soliti testi che parlano d’amore.

    Il dialetto napoletano è la lingua importante e musicale, scelta per dare voce a delle emozioni profonde che nascono quando un animo sensibile non riesce ad esprimersi, a trovare le parole adatte per creare un contatto con gli altri. Le parole che creano vuoti e le parole che colmano dei vuoti. La musica pensa a tutto il resto.

    https://youtu.be/vezIP4QhQMk

    Un arrangiamento curato ed evocativo, accompagnato da una chitarra melodica e da una ritmica che si arricchisce con la voce di Emanuele, una voce carica di emozione che con dolcezza e vigore, ti trasporta nell’atmosfera di un singolo che affronta la tematica sempre attuale della difficoltà di comunicazione, in un gioco di armoniosi falsetti.

    Il singolo interamente autoprodotto, nasce dall’incontro di Emanuele Matrullo e Genny Esposito che si interseca bene con la loro passione consolidata nel

    gruppo Soulbahia, lavoro musicale nato dieci anni fa da un’idea di Genny Esposito. Un lavoro che propone un repertorio con un sound dai ritmi latini con radici partenopee che fonde l’anima del soul /pop con un mix di sonorità brasiliane, reggae, salsa, r&b ,etc … , arricchito da mash-up tra i classici della track autorale italiana/napoletana e internazionale dagli anni ‘40 ad oggi.

  • Lessness, interessantissimo progetto solistico raccontato dal suo creatore

    Lessness, interessantissimo progetto solistico raccontato dal suo creatore

    Accogliamo calorosamente a Luigi Segnana, aka Lessness, talento artistico poliedrico che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro V. [to the hearts that ache], pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a Lessness, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Lessness si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con ConzaPress, le esperienze, come Mashhh! Records,Death by Pleasure, Dance for Burgess, Cristalli Liquidi e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Lessness!

    Com’è nata la passione per la musica? 

    E’ nata la prima volta che ho visto il movie “Wicked Game” di Chris Isaak. Ho pensato: se è questo quello che succede scrivendo canzoni, beh è proprio quello che fa per me. E con la rapidità di riflessi che mi contraddistingue, 5 anni dopo, ho comprato una chitarra e così ho imparato a suonare il basso.

    Successivamente sono entrato in contatto con un CDdei The Cure e quella è stata l’illuminazione definitiva sul tipo di musica che avrei voluto fare.

    Com’è nato Lessness e il suo personaggio, il suo sound? 

    [lessness] nasce nel 2017 in concomitanza con la pubblicazione dell’Ep “The Night Has Gone To War”. Il nome è tratto da un racconto di Samuel Beckett dal titolo “Sans” tradotto in inglese come lessness.

    Il racconto narra di un essere ridotto ad uno stato comatoso, riverso tra le rovine, bloccato in un loop di ricordi del proprio passato.

    Era particolarmente adatto a quanto volevo comunicare con le canzoni dell’Ep in uscita.

    Come è stato concepito il lavoro V. [to the hearts that ache]? 

    V. [to the hearts that ache] nasce per la voglia di reinterpretare alcune canzoni del CDprecedente “Never Was But Grey” in modalità acustica e più intima, ridando loro la veste originale con cui sono state composte, liberandole dagli orpelli e da tutto il superfluo.

    Questo Ep è stata l’occasione per avvicinarsi alla strumentazione acustica e per sperimentare sonorità nuove che sarebbero sfociate poi nella produzione di un full-lenght acustico. L’Ep, alla fine, è questo un trait d’union tra la produzione precedente e la produzione in divenire.

    E gli EP precedenti? 

    I lavori precedenti a questo Ep, e anche questo Ep a dir il vero, nascono sempre da un forte carica emotiva. Vogliono essere delle fedeli riproduzioni di emozioni, ricordi, sogni e quant’altro renda l’essere umano unico e volubile.

    Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi? 

    L’esordio dal solista è stato nel 2017 e sono passato attraverso parecchie fasi di cambiamento personali ed emotive. Il tutto è ripercorso dai dischi usciti: “The Night Has Gone To War”, “Never Was But Grey” e “V. [to the hearts that ache]. E’ stato un percorso ricco di soddisfazioni e buoni incontri.

    Quali sono le influenze artistiche? 

    Ho sempre amato spaziare su molti fronti e mi piace ascoltare un po’ di tutto, anche se poi le cose che mi piacciono davvero sono poche. L’importante è che la musica mi trasmetta una forte carica emotiva. Detto questo la musica a cui ritorno sempre e sempre e ancora sempre, è la new wave, che sia l’originale e tradizionale anni ’80 o una delle sue variazioni sul tema uscite in anni più recenti. Artisti di riferimento: The Cure, Siouxie And The Banshees, The Church, Joy Division, Interpol, Editors, Depeche  Mode, Echo and the Bunnymen, And Also The Trees e via dicendo, questi sono anche i gruppi che più influenzano la mia musica.

    Quali sono le collaborazioni musicali? 

    [lessness] come vuole il nome stesso e come principio base richiede estrema solitudine nel processo compositivo. Pertanto le collaborazioni sono assenti. Ho collaborato con Austin Leeds per il remix del secondo singolo “Where The Night Will Heal Our Pain” tratto dall’Ep “The Night Has Gone To War”. Ne è uscito un buon lavoro, ma mi ha fatto comprendere che la musica che faccio è troppo personale ed introspettiva e faccio fatica a condividerne gli aspetti, soprattutto durante la registrazione e la fase compositiva.

    E la collaborazione/i con ConzaPress nel lavoro in promozione? 

    La collaborazione nasce già dal primo Ep. Il fatto che tenga botta ancora oggi è significativo di per sé

    Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica? 

    Come dicevo poco fa, la mia musica vive di furore emotivo ed è esattamente quello che voglio trasmettere. Emotività, introspezione, notti insonni e sogni lucidi.

    Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi come Mashhh! Records,Death by Pleasure, Dance for Burgess, Cristalli Liquidi? 

    Il tutto nasce dal mio incontro con Marco Ricci, produttore di un certo rilievo nella ambito della nostra musica elettronica. Ci piaceva l’idea di produrre musica analogica, è fondammo in questo senso Mashhh! Records con il principio base di registrare i gruppi su nastro, grazie a vecchi registratori a bobina e pubblicare esclusivamente in vinile. Tramite Mashhh! Records abbiamo prodotto gruppi come Death by Pleasure, Dance for Burgess, Casa del Mirto, Cristalli liquidi e altri gruppi che ci hanno dato molte soddisfazioni. Sono stati 5 anni intensi e molto belli. I vinili sono andati a ruba. Letteralmente. Nel senso che nel corso di un festival non proprio astemio, ce li hanno in gran parte scippati. O li abbiamo scambiati per dei cocktail, non ricordo.

    Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti? 

    Vedo una scena musicale in forte movimento tanti artisti giovani che si stanno mettendo in mostra molto bene. E’ interessante. Mi piacerebbe ci fosse più spazio anche per offerte musicali differenti più indipendenti, per certi versi, un circuito che si discostasse dal mainstream. Ovvio che il periodo che stiamo vivendo non aiuta molto.

    Oltre al lavoro in promozione quale altro pezzo ci consigliate di ascoltare? 

    Consiglio di ascoltare tutti i brani di RIKI, gruppo di LA. Se invece intendevi un altro dei miei brani direi How Should We Love This Fever? che se lo merita.

    Come stai vivendo da talento artistico e persona questo periodo del covid-19? 

    E’ un periodo piuttosto difficile sia da musicista che da appassionato di musica. Per il momento mi dedico alla composizione e alla registrazione. E’ stato un periodo prolifico, da questo punto di vista.

    Quali sono i programmi futuri?

    A breve cominceranno ad uscire i primi singoli del nuovo full-lenght che uscirà presumibilmente in settembre. Spero, a breve, di poter fare qualche live.


  • MIK + AURORA RAYS DA OGGI IN RADIO E IN DIGITALE “EVEN WHEN” il nuovo singolo del cantautore friulano

    MIK + AURORA RAYS DA OGGI IN RADIO E IN DIGITALE “EVEN WHEN” il nuovo singolo del cantautore friulano

    “Even When” (iola music) è il titolo del nuovo singolo di MIK + AURORA RAYS in uscita oggi, venerdì 16 aprile.

    Una ballad malinconica pop/rock di stampo classico, cantata da un duo (due fratelli che cantano assieme da quasi 15 anni ma che mai, sino ad oggi, erano riusciti a mettere insieme le forze per un singolo inedito) che parla della forte e reale paura di perdere qualcuno che si ama più di noi stessi. 

    «Quando hai tutto, hai tutto da perdere – dichiara Mik – prima del virus, avevo già provato questa paura. Mio figlio era nato da 5 giorni e la mia compagna stava molto male. La febbre aveva superato i 40 e nemmeno i dottori sapevano spiegare l’infezione che la causava: ho creduto che ciò fosse dovuto a una complicazione legata al parto stesso. Così quella notte quando sono tornato a casa senza di lei e il mio piccolo ometto perchè li avevano tenuti in osservazione in ospedale, ho pianto. Ho pianto guardando la nostra camera, piena di belle cose, ma vuota. Ed ho esorcizzato la paura finendo il testo per questa song, come facevo quando ero un ragazzino e attutivo il mondo su fogli a righe».

    MIK BIOGRAFIA

  • Da oggi il nuovo capitolo musicale di Sergio Andrei “Genesi”

    Da oggi il nuovo capitolo musicale di Sergio Andrei “Genesi”

    Una composizione per piangere, una storia per ballare, da oggi su tutte le piattaforme digitali

     

    Da oggi è disponibile su tutte le piattaforme digitali “Genesi”, il primo tassello del nuovo percorso musicale del cantautore Sergio Andrei con l’etichetta Purple Mix per Believe Music.

     

    https://spoti.fi/2Q0s3Ug

    Genesi” è il primo capitolo di un viaggio alla ricerca dell’Eden e della propria felicità, composto d’alternanze di strofe e ritornelli, che tracceranno un percorso di  storie da raccontare che comporranno l’esclusivo concept album di Sergio Andrei “Pulp”, in uscita il prossimo autunno.

    Il primo singolo l’Artista decide di narrarlo così: ”Come suggerisce il nome, Genesi è un inizio. In questo caso è il primo componimento del primo disco, per cui segna qualcosa nella mia vita e nella mia storia artistica, riassumendo anche il ruolo che svolge la musica per me: esorcizzare la parte razionale e lasciarsi andare in una linea musicale, ballare e star male insieme. Urlare e sfogare concetti che hanno bisogno di volare.” – continua – “Come dicono due artiste contemporanee in una mostra fra Diluvio e Rinascita:’Ad ogni diluvio segue sempre una rinascita, ad ogni genesi segue sempre un’erosione: cambiano gli ordini gerarchici, ma ogni cosa porta avanti la propria esistenza secondo un ciclo preciso ’.

    Questa non sarà solo un’uscita discografica, ma un vero e proprio racconto che verrà illustrato immagine dopo immagine, composizione dopo composizione, sulle piattaforme social dell’Artista, realizzando così, come se fosse un “magazine”, la comunicazione visiva alle parole e la musica alle emozioni.  

    Il albumè stato arrangiato da Umberto Scaramozza e Jacopo Troiani, ex compagni di accademia dell’talento artistico e prodotto e mixato da Walter Babbini presso il Purple Mix Studio di Guidonia.

     

    Il lavoro visivo è stato realizzato dal cantautore assieme alla sua famiglia artistica, sotto la guida del direttore artistico Giovanni Lo Castro, con le fotografie di Ludovico Pascoli e Mattia Cursi e movie di Simone Mastronardi.

    Sergio Andrei BIOGRAFIA

  • “ORMONI” È IL NUOVO SINGOLO DI MERCVRIO

    “ORMONI” È IL NUOVO SINGOLO DI MERCVRIO

    É disponibile su tutte le piattaforme digitali “Ormoni” (The Bluestone Records/Belive Digital), il nuovo singolo di Mercvrio.

    Ascolta su Spotify.

    Progetto solista del cantautore romano Davide Attili, Mercvrio è per antonomasia un messaggero, in questo caso specifico, portavoce di emozioni, di vicissitudini personali che l’performer ha sperimentato in prima persona e nelle quali, ciascuno di noi, può ritrovarsi ed immedesimarsi.

    Su una produzione fortemente indie pop, curata da rebtheprod e minervæ ed influenzata da un rock attuale e fresco a cui l’performer attinge sin dagli esordi, la voce di Mercvrio dipinge un quadro di ricordi, i ricordi del primo amore, quel sentimento puro e cristallino che, ripensandolo in età adulta, fa sorgere un sorriso, a cui spesso si aggiunge un senso di rammarico per un’età che non tornerà più e per quella spensieratezza che caratterizza l’infanzia e la preadolescenza, che si converte poi in una sorta di incoscienza durante l’adolescenza e che, alla fine, sfocia nel mare delle responsabilità. Un mare alimentato dalle correnti dei nostri pensieri confusi, dalle domande che ci poniamo e per cui cerchiamo risposte e dai doveri che bussano alla nostra porta ed a cui siamo chiamati a rispondere, senza possibilità di sottrarci o di procrastinare, rimandando ad un domani che si è già trasformato in oggi.

    «Stavo meglio da bambino, alle scuole elementari, se adesso è tutto un po’ un casino, è solo colpa degli ormoni», canta Mercvrio, evidenziando quanto, da bambini, tutto appaia più chiaro, più semplice, privo di secondi fini e quanto il bene e l’amore scaturiscano in e da noi in maniera totalmente naturale, incontrollata, un controllo che invece, crescendo, tendiamo ad assumere sempre in maniera maggiore, su noi stessi, sulle nostre emozioni ed a volte, persino su chi ci circonda.

    Con il passare degli anni i sentimenti lasciano il passo all’indifferenza, un’indifferenza che edifichiamo come barriera, come scudo per ripararci dal dolore, ma che a lungo andare ci logora, impedendoci di tornare a quella meravigliosa leggerezza, spontaneità e semplicità tipica dei bambini e dei primi amori.

    “Ormoni” nasce da questo, dal desiderio dell’performer di raccontare la doppia faccia dei ricordi d’infanzia: da una parte, l’emozione che rievocano in noi, dall’altra, la malinconia mista all’amarezza, quell’amarezza di chi è cresciuto e, facendo i conti con se stesso, ha preso consapevolezza di quanto maturare significhi spesso – e sotto tanti punti di vista -, ergere dei muri che ci separano dalla nostra parte più autentica e primordiale, quella parte che non è mossa dall’ottenimento di qualcosa in cambio, ma dal puro e semplice bisogno di amare.

    “Ormoni” è una composizione che non ha di per sé un significato, perché come spiega lo stesso Mercvrio, «una composizione funziona come una conversazione: fondamentalmente, a prescindere dagli sforzi linguistici di chi cerca di comunicare un pensiero, il “senso” lo genera chi ascolta. Certo, le parole hanno un loro significato specifico, ma ognuno le interpreta in modo personale». Per questo, prosegue l’performer, «credo che “Ormoni, così come la musica e l’arte in generale, non abbia una vera e propria accezione».

    Una composizione nata da un “ciao” di due ragazzini che per anni si inseguono, si amano, si scontrano, soffrono l’uno per l’altra e si ritrovano. Poi, con il trascorrere del tempo e della vita, si rivedono: tra di loro rimane quel “ciao”, ma questa volta è un “ciao” differente, diverso, un “ciao” di due adulti che si salutano allo stesso modo con cui saluterebbero qualsiasi altro conoscente, senza provare più nulla.

    «Se oggi torno con la mente a quei ricordi – conclude Mercvrio – sicuramente sorrido, ma al tempo stesso c’è una parte di me che rimane abbastanza amareggiata. Questa indifferenza, per quanto fisiologica del tempo, un po’ mi spaventa.  La capacità insita in ognuno di noi di azzerare i sentimenti provati per un’altra persona, la capacità di dimenticare, è sicuramente un ottimo strumento per la sopravvivenza, così come lo è l’istinto di prosecuzione della specie, che ci spinge subdolamente a trovare qualcuno con cui procreare. Ma allora quanto di quello che facciamo è veramente espressione della nostra volontà? Ed in che misura, invece, siamo dominati da ormoni ed istinti primordiali? Se ripenso alla mia infanzia, a prima che la tempesta ormonale mi trascinasse nell’occhio del ciclone adolescenziale, io stavo bene, ero felice. E anche l’amore mi sembrava più semplice».

    Ad accompagnare la composizione, il media ufficiale, girato dallo stesso performer per Miniera Production e presentato in anteprima nazionale sul MEI, che racconta, attraverso una serie di immagini tratte dall’archivio personale di Mercvrio, la sua infanzia, la sua storia; quella stessa storia da cui il asset ha preso vita.


     “Ormoni” è un componimento da ascoltare e riascoltare, per ricordare, ricordare chi eravamo e chi siamo diventati; un componimento per sorridere e riflettere, perché la musica ci aiuta a guardarci dentro senza giudicare, perché la musica, anche in una società che corre, ci consente di fermare il tempo e ripercorrere la nostra storia in un viaggio introspettivo che ha come meta la nostra stessa essenza.

    Attraverso una vocalità calda ed armoniosa ed una capacità interpretativa degna dei più grandi artisti, Mercvrio racconta storie, storie di vita quotidiana, di una routine collettiva che si intreccia a quella personale di ogni individuo. Un cantastorie dell’indie pop italiano che scrive e canta per esigenza, l’esigenza di trasmettere a chi lo ascolta il messaggio che ogni esperienza porta con sé una serie di insegnamenti e che ogni storia, nel bene e nel male, può essere eccezionale nella sua normalità, condivisibile e distante da ogni forma di giudizio.

    MERCVRIO BIOGRAFIA

  • Oggi esce in radio e in digitale il nuovo singolo di Lakiki, “VALGO PER TRE”

    Oggi esce in radio e in digitale il nuovo singolo di Lakiki, “VALGO PER TRE”

    Da venerdì 16 aprile sarà disponibile in emissione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Valgo per tre”, il nuovo singolo di Lakiki.
    Valgo per tre è un singolo energico e ballabile, con un ritmo tropicale, caldo e avvolgente. Il pezzo racconta una storia semplice, una serata e un colpo di fulmine dettato dalla passione di una sera.
    Spiega l’artiere a proposito del suo nuovo inedito: «Ho scelto Valgo per Tre come primo singolo, forse perchè dopo questo anno di isolamento dovuto alla pandemia, penso che ci sia bisogno di un po’ più di leggerezza. Ho raccontato una cosa che in altri tempi poteva essere fin troppo scontata, ma che oggi per le ragazze e per i ragazzi della mia età, è forse diventato solo un sogno».
     
    Il filmato ufficiale del pezzo diretto da Amber Gomez si basa sulla simpatia e sulla sensualità dell’artiere, il filmato ha un taglio veloce e ritmico e sfrutta il bianco e nero come un omaggio al cinema anni 30.


    Lakiki BIOGRAFIA