Category: Comunicati stampa

  • “Running Out” è il nuovo singolo dei Moonshine Booze

    “Running Out” è il nuovo singolo dei Moonshine Booze

    Dal 18 giugno 2024 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “RUNNING OUT” (Overdub Recordings), il nuovo singolo dei MOONSHINE BOOZE. 

    “Running Out”, primo singolo che anticipa l’uscita dell’album strumentale “Entropy”, è un brano caratterizzato da una miscellanea postmoderna di art-pop sghembo, che flirta al Funky-Swing ma con una costruzione melodica Dark stringata, correlata ad una frizzante ritmica walkin’, replicando tra un incalzante ticchettio di un vecchio orologio a cucù e un frenetico cronometro che segnala il tempo che si dilegua.

    Spiega la band a proposito del brano: «Il primo singolo accende la miccia ad una progressione di brani tratti dal nuovo e stravagante album strumentale: “Entropy”, creato dalla line-up rinnovata dei Moonshine Booze (Chitarra & Batteria) in uscita il prossimo 20 settembre».

    Il videoclip di “Running Out” è un collage sequenziale di vecchie immagini, che descrivono l’avanzare incessante del tempo, cercando di dare l’idea della convulsa vita quotidiana e tutte le pressioni che ogni giorno ci costringono ad attendere e correre eludendo il ticchettio dell’orologio.

     

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=h1pTL5wNy-w

     

    Biografia

    I Moonshine Booze nascono in Abruzzo nell’estate 2013, da un progetto di Emiliano D’Ignazio (chitarra) e Fabio Mancini (batteria).

    Dopo aver militato per più di trent’anni in varie bands in Italia e negli States raccogliendo e rielaborando esperienze diverse in svariati generi musicali.  Nel 2017 incidono il primo album di debutto (auto prodotto); “Desert Road” e nell’ estate del 2019, tornano in studio per registrare 15 tracce: “Pandemonio”, per l’etichetta “Overdub Recordings”.

    All’inizio del 2024 entrano in studio con materiale inedito per un nuovo progetto strumentale, “Entropy”. In quest’ultimo lavoro, i Moonshine si lasciano trascinare dalle loro emozioni e ispirazioni, senza vincoli, dando così libero spazio alle loro suggestioni, senza mai preoccuparsi di soddisfare le aspettative del momento e dedicandosi alla pura creazione musicale. Questo power duo accosta il sound di “Entropy” ad una colonna sonora di una vecchia pellicola e ad esperienze vissute senza tempo, nella sua natura più pura e schietta rigorosamente guidata dalla curiosità. Anche la sequenza dei 12 brani tra di loro, segue un filo attinente ai momenti vissuti.

    “Running Out” è il nuovo singolo dei Moonshine Booze disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 18 giugno 2024.

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  • Simone Alessandrini Storytellers  il nuovo album Circe  Parco della Musica Records/giugno 2024

    Simone Alessandrini Storytellers il nuovo album Circe Parco della Musica Records/giugno 2024

    Circe è il nuovo album del sassofonista Simone Alessandrini, terzo e ultimo capitolo della trilogia Storytellers. Alla guida di un ensemble di dodici elementi, Alessandrini continua a utilizzare la musica come veicolo narrativo, per raccontare conflitti, brame e sublimazioni del genere umano.

     

    Dopo l’omonimo Storytellers (2017), dove tra mito e storia, aveva rievocato alcuni personaggi comuni, ma allo stesso tempo leggendari, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, e Mania Hotel (2021) dedicato al tema della follia, in questo nuovo album, in uscita su cd e digitale venerdì 14 giugno per la Parco della Music Records, Alessandrini rappresenta in musica tematiche quanto mai attuali dello stato di natura dell’uomo, rispetto allo stato di cultura.

     

    Qui nel ruolo di Ulisse, al sax alto e flauti, Alessandrini ha riunito attorno a sé una formazione eterogena, composta da dodici musicisti, con Laura Giavon alla voce nel ruolo di Circe, Federico Pascucci, sax tenore, clarinetto turco e caval, nel ruolo del vitello; Antonello Sorrentino, tromba e flicorno, nel ruolo del cavallo; Mariasole de Pascali, flauto traverso, ottavino, nel ruolo della serpe; Federico D’Angelo, sax baritono, clarinetto basso, tuba, nel ruolo del leone; Giacomo Ancillotto, chitarre, nel ruolo della cerva; Marcella Carboni, arpa, nel ruolo della lepre; Nazareno Caputo, vibrafono, marimba, nel ruolo dell’ostrica; Simone Pappalardo, elettronica e strumenti autocostruiti, nel ruolo del cane; Riccardo Gola, contrabbasso, basso elettrico, nel ruolo della talpa; Riccardo Gambatesa, batteria, percussioni, nel ruolo del capro.

     

    L’ispirazione per il terzo capitolo di Storytellers gli viene dalla “Circe” di Giovan Battista Gelli, un libro poco noto, composto da dieci dialoghi di contenuto morale, pubblicato per la prima volta nel 1549 a Firenze. Nel testo, l’autore riprende il celebre episodio dell’Odissea e immagina che Ulisse ottenga da Circe la facoltà̀ di conversare con i suoi greci trasformati in animali, i quali inaspettatamente si pronunciano a favore della propria condizione ferina e oppongono un netto rifiuto all’offerta di recuperare le fattezze umane, sostenendo la superiorità̀ etica degli animali rispetto alle debolezze, ai vizi e alle miserie che caratterizzano l’esistenza degli uomini.

     

    Nasce, quindi, l’idea di un’operetta nella sua forma, ma con il suono del jazz contemporaneo e allo stesso tempo un andamento ciclico e tribale, che veste e denuda l’approccio colto occidentale.

    Nell’opera, ogni musicista rappresenta un animale che si racconta in maniera astratta, con le incursioni di Circe, il cui ruolo è assunto dal canto, come unico veicolo narrativo. L’ensemble muta di brano in brano, passando da momenti densi come l’overture, a sezioni minimali, parti di improvvisazione radicale contrapposte a sezioni di scrittura verticale fitta e rigorosa. L’intento è di dare più dimensioni alla sceneggiatura musicale, rappresentando gli stati d’animo dei vari animali, mentre raccontano i vari malesseri del genere umano.

     

    Simone Alessandrini rilegge un’opera concepita come un oracolo, che spiega in maniera surreale quello che può accadere agli uomini se dimenticano di alimentare la fiamma accesa dell’anima. Una metamorfosi che può essere vista sia come punizione, che come dono. Un dialogo in musica per comprendere il rapporto dell’uomo con la propria natura bestiale, e tramutare il conflitto in sublima unione ultraterrena.

     

    TRACKLIST

    1 Preludio1’57’’

    2 Circe 3’44’’

    3 Interludio I. Ostrica 2’50’’

    4 Xopeìa. Leone 6’06’’

    5 La Lepre E Lo Specchio 2’40’’

    6 Canto Della Cerva 4’57’’

    7 Interludio II. Cane 1’57’’

    8 La Frusta Del Timore. Capro 4’15’’

    9 Il Passaggio. Serpe 3’32’’

    10 Interludio III. Talpa 1’15’’

    11 Cavallo E Mal D’amore 5’46’’

    12 Marcia Del Sopruso. Vitello 2’59’’

    13 Epilogo. Ulisse 7’38’’

     

    FORMAZIONE

    Simone Alessandrini, sax alto, flauti (nel ruolo di Ulisse)

    Laura Giavon, voce (nel ruolo di Circe)

    Federico Pascucci, sax tenore, clarinetto turco, caval (nel ruolo del vitello)

    Antonello Sorrentino, tromba e flicorno (nel ruolo del cavallo)

    Mariasole de Pascali, flauto traverso, ottavino (nel ruolo della serpe)

    Federico D’Angelo, sax baritono, clarinetto basso, tuba (nel ruolo del leone)

    Giacomo Ancillotto, chitarre (nel ruolo della cerva)

    Marcella Carboni, arpa (nel ruolo della lepre)

    Nazareno Caputo, vibrafono, marimba (nel ruolo dell’ostrica)

    Simone Pappalardo, elettronica e strumenti autocostruiti (nel ruolo del cane)

    Riccardo Gola, contrabbasso, basso elettrico (nel ruolo della talpa)

    Riccardo Gambatesa, batteria, percussioni (nel ruolo del capro)

  • “Ghiaccio sulla pelle” il nuovo singolo dei Flusso93

    “Ghiaccio sulla pelle” il nuovo singolo dei Flusso93

    Dal 21 giugno 2024 sarà in rotazione radiofonica “Ghiaccio sulla pelle”, il nuovo singolo dei Flusso93 per Qanto Records disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 14 giugno.

    “Ghiaccio sulla pelle” è l’impeto della passione, il puro desiderio, un “peccato composto” che incanta chiunque lo ascolti attraverso lo stile unico dei Flusso93.

    Il sound scava profondamente nella memoria, evocando sonorità nostalgiche che ci riportano agli anni ’80 e ’90 tra pop, dance e synthwave. La loro è una combinazione che punta ad unire il rap e i ritmi frenetici dei BPM attraverso sintetizzatori potenti e magnetici. Con “Ghiaccio sulla pelle” il gruppo ci trasporta in una dimensione musicale innovativa attraverso melodie e ritornelli che rimangono impresse nella mente di chi ascolta.

    Questa capacità di creare suoni che si imprimono nella memoria, combinata con il richiamo nostalgico agli anni d’oro della dance, conferisce al loro stile una qualità unica e distintiva. La loro musica non è solo un ascolto, ma un viaggio emotivo che attraversa decenni, fondendo passato e presente in un’esperienza sonora coinvolgente.

    Commentano gli artisti a proposito della canzone: “Questo brano è nato da un momento di pura ispirazione, che abbiamo voluto catturare e condividere con il nostro pubblico. Durante la fase di produzione e le registrazioni, ci siamo immersi nei suoni nostalgici degli anni ’80 e ’90, cercando di unire quel mood con la nostra energia contemporanea. Per noi, questo brano è un viaggio emozionale, una fusione di desiderio e memoria. Con questo pezzo, vogliamo che chi ascolta senta la stessa intensità di emozioni che abbiamo provato noi in studio. Insieme ad Adriano Giotti abbiamo lavorato in maniera approfondita sul clapperboard del videoclip, che crediamo amplifichi realmente le nostre sensazioni, l’idea generale era quella di trasformare il nostro sound in un’esperienza visiva potente e coinvolgente, cercando di rubare qualche sprazzo della nostra bella Bologna, che senza dubbio è la nostra prima musa”.

    Il brano è accompagnato dal videoclip del registra Adriano Giotti che ha saputo raccontare visivamente il viaggio musicale dei Flusso93. Quella proposta è una “aggressione visiva” che si combina perfettamente a quella musicale proposta dal duo bolognese. L’immagine si presenta ruvida, quasi a voler distruggere in mille parti il pixel. Il videoclip punta a rappresentare l’essenza artistica del duo creando un continuum tra passato e presente, tra desiderio sfrenato e il trascorrere inesorabile del tempo.

    Guarda ora il videoclip: https://youtu.be/SubReF51s9U

    Biografia

    I “Flusso93” sono un duo rap bolognese composto da Francesco Pio D’Apollo (in arte Frenz Paniko) e Francesco Maria De Vincenti (in arte De Vincenti).

    Il duo nasce fra i banchi di scuola dell’ITCS Rosa Luxemburg di Bologna, al quale dedicano il loro primo brano “Diciotto”. La canzone è seguita da un videoclip ufficiale realizzato all’interno dell’istituto che li ha uniti negli anni della formazione. Proprio con questo brano parteciperanno anche alla quarta edizione del talent-show televisivo “The Coach”, arrivando fino alle semifinali del programma. Le coincidenze erano  troppe per evitare che la vita li unisse in qualcosa di più grande. Frenz era sempre con la testa fra le nuvole travolto dalla sua passione per la musica e dagli studi in conservatorio; De Vincenti invece uno scrittore solitario. Un duo esplosivo che faceva delle singole differenze il vero punto di forza del gruppo. È proprio così che terminata l’adolescenza i due hanno deciso di rivivere insieme quegli anni indimenticabili attraverso la musica: il loro anno di nascita avrebbe dovuto rappresentare una parte fondamentale della loro essenza artustica. Da questo nasce il nome “Flusso93”. Ogni verso delle loro canzoni è un catapultarsi in un’era fatta di passioni e semplicità, di sogni e musica dance. Ogni nota è l’essenza dei loro ricordi, delle prime serate passate insieme alla scoperta del mondo e di sé stessi.

    “Ghiaccio sulla pelle” (Qanto Records) è il nuovo singolo dei Flusso93 disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 14 giugno 2024 e in rotazione radiofonica dal 21 giugno.

     

     

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  • JAZZaltro: l’Atelier Latin Jazz sabato 29 giugno  al Museo MA*GA di Gallarate (Va)

    JAZZaltro: l’Atelier Latin Jazz sabato 29 giugno al Museo MA*GA di Gallarate (Va)

    GALLARATE (VA) – È all’insegna delle sonorità latin jazz il concerto in programma sabato 29 giugno al Museo MA*GA di Gallarate (Va) nell’ambito della rassegna JAZZaltro, che da sempre mescola con successo le musiche del mondo (inizio live ore 21.30; arena esterna MA*GA, via Egidio De Magri 1, ingresso con libera donazione): il gruppo Atelier Latin Jazz, formato dal pianista Nelson Betancourt Duarte e dal percussionista Alfredo Muñoz, due musicisti di spicco della scena latina, in particolare di quella cubana, e completato da Francesco Manzoni (tromba), Tarcisio Olgiati (sax tenore), Paolo Favini (sax baritono), Mario Caccia (basso) e Marco Castiglioni (batteria), proporrà un caleidoscopio di stili e generi musicali che vanno dal jazz al blues, dal soul al funk, dal latin al rock. Ospiti speciali della serata saranno il percussionista cubano Gabriel (el Chino) Delgado, la cantante Patrizia Conte e Marco Simoncelli (armonica cromatica).
    L’Atelier Latin Jazz è una sorta di laboratorio dove si alternano musicisti di estrazione varia e provenienze diverse, che danno vita a incontri e progetti eterogenei. È una formazione ad assetto variabile, caratterizzata da un sound corposo (ma al tempo elegante e raffinato) e da una trascinante sezione ritmica. Il concerto rientra nel calendario di appuntamenti della manifestazione ARCHIVIFUTURI, terza edizione del Festival degli Archivi del Contemporaneo, ed è realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo nell’ambito degli Interventi Emblematici Provinciali, ovvero delle iniziative che sono in grado di produrre un impatto significativo sulla qualità della vita della comunità e sulla promozione dello sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio di riferimento. Lo spettacolo è inoltre parte della rassegna Estate all’HIC MA*GA MAJNO 2024, il programma di appuntamenti musicali che anima le serate estive dell’arena di via De Magri.

    ATELIER LATIN JAZZ
    Sabato 29 giugno, ore 21.30
    Arena esterna MA*GA, via E. De Magri 1, Gallarate (VA).
    In caso di maltempo, l’evento si svolgerà all’interno, presso la Sala Arazzi Ottavio Missoni.

  • “Swimmer” è il nuovo singolo degli You Beast You Act

    “Swimmer” è il nuovo singolo degli You Beast You Act

    Da venerdì 21 giugno 2024 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “SWIMMER” (Overdub Recordings), il nuovo singolo degli YOU BEAST YOU ACT. 

    “Swimmer”, primo singolo estratto dall’album “Gravitations” di prossima uscita, è un brano che esplora la natura fluida e in continua evoluzione dell’esistenza umana. La liquidità dell’acqua rappresenta il nostro flusso vitale, un simbolo di armonia che riflette l’infinito. Nella sua semplicità risiede la faticosa ricerca di una forma adatta alla nostra verità interiore. Le nostre attività umane non si perdono nell’inutilità. Dobbiamo guardare oltre le speranze e i sogni della nostra vita ordinaria. 

    Spiega la band a proposito del brano:Siamo greci. Fin da piccoli nella nostra terra d’origine impariamo ad avere un buon contatto con l’acqua con la quale viviamo in simbiosi soprattutto nei mesi estivi. Questo ci ha fatto render conto dei benefici maggiori di cui godiamo, una dimensione che dà luogo a pensieri correlati, che sembrano di un altro mondo… Forse c’è un sentimento preistorico a riguardo che ci rimanda al percorso verso i luoghi oscuri e verso i luoghi luminosi, il percorso dell’uomo”. 

    Biografia

    Dalle ceneri dei “fizz4” nasce un nuovo progetto musicale: gli You Beast You Act. Fondato da Alexios Othon Theodoridis, la band trae le sue radici nel panorama melodico elettronico degli anni 2000. Le prime esibizioni dal vivo riproponevano brani del precedente progetto, per poi evolversi verso un sound più sperimentale. Sintetizzatori rumorosi, influenze shoegaze e un saxofono bebop si intrecciano, creando un’atmosfera unica e coinvolgente.

    Il 2018 segna l’esordio discografico con “For A Dream Flow”, un album che racchiude l’essenza del sound degli You Beast You Act. Il primo singolo estratto, “Our Secret Note”, accompagnato da un video realizzato dal fotografo Alex Coitus (Mertzanis), conquista subito il pubblico.

    Nel 2020 la collaborazione con il regista Nikos Chantzis per il video “No” segna un ulteriore passo avanti. A seguire, “Sister/Hell”, un brano nato durante il periodo pandemico, esplora le tematiche della solitudine con atmosfere darkwave. I video “Eternal Love” e “Hell” del 2022 ne amplificano l’impatto emotivo.

    Dal 2022 la band si esibisce in duo con Faye Charalambidou alle tastiere. Alexios torna alla chitarra shoegaze, sua passione fin dagli anni ’90, mentre Faye si concentra sui sintetizzatori. Il risultato è un connubio di “dream pop” e sonorità più ampie, dai colori pastello.

    L’ultimo album, “Gravitations”, composto da 9 brani sarà pubblicato per Overdub Recordings, rappresenta l’apice della maturità artistica degli You Beast You Act. Un viaggio sonoro tra shoegaze, dream pop e atmosfere più cupe, che conferma la loro capacità di creare musica emozionante e coinvolgente.

    Gli You Beast You Act non sono solo una band, ma un’esperienza sensoriale che cattura e trasporta l’ascoltatore in un mondo di suoni e immagini. Un progetto in continua evoluzione, da non perdere di vista. 

    “Swimmer” è il nuovo singolo degli You Beast You Act, che anticipa l’uscita del disco “Gravitations” pubblicato da Overdub Recordings e distribuito da Ingrooves (Virgin Music) /Universal, disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 21 giugno 2024. 

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  • “Mosaici” è il nuovo singolo dei catullo 9

    “Mosaici” è il nuovo singolo dei catullo 9

    E’ disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 10 maggio “Mosaici” (Maionese Project), il nuovo singolo dei catullo 9.

    “Mosaici” è un brano racconta un gioco di corpi che si cercano e, trovandosi, si scambiano frammenti dei loro caratteri come fossero tessere di mosaici. Le tessere rappresentano così le molteplici sfumature dell’essenza dei due amanti. Un successivo allontanamento non pone fine al rapporto, ci si racconta all’altro anche quando questo non può più sentirci. Le scelte confuse di lei si pongono in dialogo con le crude verità di lui.”

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Mosaici è la prima canzone che ho scritto con Giacomo, essendo coinquilini ed entrambi musicisti, spesso ci si trovava a suonare insieme. Una sera stavo provando a comporre ma non riuscivo a dare una direzione a ciò che stavo scrivendo, ho fatto sentire la prima strofa di ‘Mosaici’ a Giacomo e lui in due secondi aveva già acceso il computer ed iniziato a lavorarci; in un giorno è nata la nostra prima canzone e da lì non ci siamo più fermati. “

    Il videoclip di “Mosaici” vede al suo interno in risalto le personalità differenti, non solo dei due ipotetici protagonisti della canzone, ma anche degli artisti che l’hanno creata. Lei si mostra intensa e tenebrosa, lui maggiormente distaccato; questo dualismo viene sottolineato anche tramite la scelta degli ambienti. Essendo l’intero progetto nato in un contesto casalingo, si è voluto evidenziare anche nel video l’intimità della canzone. La velocità nel cambio delle scene e l’utilizzo dei colori permettono di mantenere il ritmo narrativo e melodico della canzone.

    Biografia

    I catullo 9 nascono per caso: due ragazzi di provincia che, da studenti, si ritrovano a condividere un appartamento di Milano, scoprendo così di utilizzare entrambi la musica come mezzo di espressione. La collaborazione non arriva subito, durante i lunghi pomeriggi e le serate tra amici passate a suonare e a tirar fuori testi improbabili ed ironici, però, ci si accorge che qualcosa di più serio e strutturato si potrebbe creare. La bellezza nella maggior parte dei casi si ritrova nella semplicità e nella spontaneità, i Catullo 9 sono tutto questo.

    “Mosaici” (Maionese Project) è il nuovo singolo dei catullo 9 disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 10 maggio.

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  • Tango, blues, soul, classica, jazz, gospel e molto altro:  dal 29 giugno torna “Suoni Mobili”, il festival itinerante  che porta la musica del mondo tra Milano,  Monza, Lecco e Como (ma non solo)

    Tango, blues, soul, classica, jazz, gospel e molto altro:  dal 29 giugno torna “Suoni Mobili”, il festival itinerante  che porta la musica del mondo tra Milano,  Monza, Lecco e Como (ma non solo)

    COMUNICATO STAMPA

    Guida alla XV edizione della manifestazione organizzata da Musicamorfosi e promossa dal Consorzio Brianteo Villa Greppi, che animerà le sere d’estate di diversi angoli della Lombardia con un ricco cartellone in cui troveranno spazio, con pari dignità, generi musicali tra loro molto diversi. Tra i gruppi e gli artisti coinvolti spiccano i nomi di Karima, Jimetta Rose, Fabrizio Bosso, Simone Zanchini, l’Orchestra Canova, Giovanni Falzone e Sophia Tomelleri  

    MILANO – Si alzerà sabato 29 giugno, a Milano, il sipario sulla nuova edizione di “Suoni Mobili”, il festival itinerante organizzato dall’associazione Musicamorfosi e promosso dal Consorzio Brianteo Villa Greppi che da sempre anima le estati della Brianza monzese e di quella lecchese e che, ormai da diversi anni, “sconfina” felicemente tra le province di Milano e Como, con ulteriori e sempre più numerose incursioni in nuovi territori. Anche la XV edizione sarà ricchissima e proporrà, come di consueto, un cartellone fitto di concerti in cui troveranno spazio, con pari dignità, generi musicali tra loro molto diversi: dalla classica al gospel, dal jazz al tango, dal blues al folk, dal flamenco all’afrobeat.
    L’evento di apertura della nuova stagione sarà il “Suoni Mobili Party”, in programma sabato 29 giugno nel Piazzale delle Armi del Castello Sforzesco di Milano con un doppio appuntamento intitolato “Dal Nuovo Mondo”, all’insegna della grande musica senza confini e dei giovani interpreti che la fanno vivere, per l’appunto, nel vecchio e nel nuovo mondo. Alle ore 21 andrà in scena la performance della Papayebrass, esplosiva formazione colombiana il cui suono nasce dall’incontro tra le brass band (papayeras) del Paese sudamericano e quelle nordamericane. Il repertorio, ampio e diversificato, comprende brani originali, cumbia, classici di Lucho Bermúdez (la più famosa big band colombiana degli anni Cinquanta e Sessanta) ma non solo. Prima del concerto serale, la Papayebrass sarà protagonista (alle ore 18.30) di una performance estemporanea nel cortile delle case MM di piazzale Dateo; poi i musicisti saliranno a bordo del Magic Bus che porterà gli abitanti degli alloggi popolari, gli ascoltatori di Radio Popolare e chi lo vorrà al Castello Sforzesco (prenotazioni on line: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-viaggia-verso-il-castello-con-noi-sul-magic-bus-927088866757?aff=oddtdtcreator).
    Alle 21.30 spazio alla classica con l’Orchestra sinfonica del Conservatorio della Svizzera italiana, composta dai migliori studenti del Conservatorio di Lugano e diretta dall’inglese Leo McFall, solista il clarinettista polacco Kamil Janas. In programma musiche di Beethoven, Weber e Dvořák. I biglietti (5 euro più diritti di prevendita; 8 euro alla porta) per il “Suoni Mobili Party” sono acquistabili on line (www.mailticket.it/manifestazione/6K39).
    La Papayebrass sarà protagonista di altri due live domenica 30 giugno, rispettivamente a Cinisello Balsamo (Mi) e a Seveso (Mb), nella sede di Musicamorfosi: saranno due concerti di ringraziamento in memoria di chi ha dedicato la sua esistenza al servizio delle comunità locali, nel segno dell’inclusione, della socialità e dell’associazionismo, con un’attenzione particolare alle persone più fragili.  
    Anche quest’anno sono tantissimi gli artisti e i gruppi, spesso in arrivo dall’estero (tra cui Jimetta Rose, Ginger Brew e Ajate), che prenderanno parte a “Suoni Mobili”: in molti casi si tratta di nomi famosi (Karima, Fabrizio Bosso, Simone Zanchini) e di graditi ritorni (Giovanni Falzone), ma anche di novità assolute e di progetti originali, selezionati dal direttore artistico Saul Beretta in base all’unico criterio che conta, quello della qualità. 
    Dopo l’inaugurazione milanese, la XV edizione del festival comincerà il suo viaggio regalando tanta musica ma anche interessanti momenti di approfondimento, guide all’ascolto, laboratori e appuntamenti culturali come, per esempio, la visita alla Chiesa di San Maurizio, a Monzadomenica 30 giugno (a cura della delegazione del Fai Monza), che precederà il concerto della sassofonista Sophia Tomelleri (con l’attrice Beatrice Marzorati voce recitante), e quella  al Seminario di Seveso, lunedì 1 luglio, sempre a cura del Fai Monza e in programma prima dell’esibizione di Roberto Olzer all’organo e di nuovo Sophia Tomelleri al sax.
    Anche il tango, «il pensiero triste che si balla» (e che si ascolta), caratterizzerà il cartellone della nuova edizione di “Suoni Mobili”: il bandoneon di Gino Zambelli risuonerà, infatti, martedì  9 luglio nella Chiesina di Santa Margherita a Casatenovo (Lc) e mercoledì 10 luglio a Monticello Brianza (Lc), quando Villa Greppi si trasformerà in una suggestiva e affascinante milonga dove si potrà ballare fino a mezzanotte. Quanto a Giovanni Falzone, il grande trombettista e compositore siciliano, nome di punta della scena jazz nazionale e presenza familiare del festival, sarà il leader due progetti distinti, in quartetto e in duo, la mattina di domenica 7 luglio a Cremella (Lc). I concerti di Zambelli e Falzone (e molti altri) fanno parte della sezione Spiritual Jazz del festival, allestita con il contributo del Ministero della Cultura (grazie al Fus, il Fondo unico per lo spettacolo): si tratta di concerti ospitati in luoghi di culto e in complessi monumentali altamente simbolici per le comunità locali. Non solo: la Siae, con il bando “Per Chi Crea” ideato con l’obiettivo di promuovere e valorizzare i musicisti emergenti di età non superiore ai 35 anni, e il Ministero della Cultura hanno contribuito alla realizzazione di altri appuntamenti del festival, come il concerto jazz dell’Østrik Quartet in programma il 30 luglio a Casatenovo (Lc).
    Prima, al Roseto della Villa Reale di Monza andrà in scena, venerdì 12 luglio, l’evento “Astral Astor” con musiche di Piazzolla, Di Marino e Morricone, a cura dell’Orchestra Canova diretta da Enrico Saverio Pagano con la partecipazione di Simone Zanchini, fuoriclasse della fisarmonica (che il giorno dopo, il 13 luglio, si esibirà in duo con Roberto Olzer alla Cappella Reale della Reggia di Monza). Sempre sabato 13 luglio, ma a Seregno (Mb), nella Chiesa di S. Ambrogio, Lorenzo Zandonella Callegher all’organo ricorderà la figura e l’eredità spirituale di Ettore Pozzoli (noto pianista, compositore e didatta, originario della cittadina brianzola) e, subito dopo, lo Spiritual Trio del trombettista Fabrizio Bosso, jazzista di fama internazionale, regalerà emozioni uniche con un omaggio alla musica nera, declinata nella sua variante Gospel e Spiritual. A Seregno, lunedì 15 luglio, un altro imperdibile doppio evento sarà quello che vedrà protagonisti prima Lorenzo Zandonella Callegher nelle vesti di musicista-divulgatore e, poi, “Two of Us”, ovvero la cantante Karima Alberto Marsico all’organo Hammond, che esploreranno molte delle sfaccettature e delle correnti musicali americane del ‘900: il gospel, gli spiritual, il jazz, il soul, ma anche brani tratti dal repertorio di Broadway e i grandi compositori statunitensi (Karima e Alberto Marsico, con il batterista Luca Guarino, saranno in scena anche a Lugano sabato 20 luglio).
    Nel cartellone della XV edizione sono presenti, inoltre, i Matojeni music-maniacs, gruppo blues “made in Zimbabwe”, in concerto giovedì 18 luglio al Lac di Lugano, e la formidabile cantante soul Jimetta Rose, in arrivo da Los Angeles, alla guida del suo coro The Voice of Creation il 19 luglio a Lugano, il 20 luglio a Lecco e il 21 luglio a Cesano Maderno (Mb). Da tenere d’occhio anche la formazione Ajate, che mescola in modo estremamente personale e convincente sonorità afrobeat e musica tradizionale giapponese (sabato 27 luglio a Milano e il giorno dopo Cesano Maderno).
    Nel mese di agosto, infine, la carovana di “Suoni Mobili” approderà su entrambe le sponde del lago di Como: da segnalare, in particolare, giovedì 1 agosto, nella chiesetta di Sant’Egidio, a Lecco, i set in solo di due eccezionali musicisti quali lo svizzero Jon Hansen (tuba) e la tedesca Nicole Johänntgen (sax) che poi, sul versante lariano, insieme al percussionista David Stauffacher formeranno una brass band tascabile e presenteranno a Tremezzina (Co) composizioni originali ispirate al jazz di New Orleans, “speziate” con sonorità dell’Europa orientale.
    Tutti gli appuntamenti del festival, tranne quello di apertura, sono a ingresso libero (in alcuni casi è necessaria la prenotazione) con donazione suggerita.

    Qui il calendario completo: suonimobili.it 
  • L’Isidore String Quartet in concerto  martedì 2 luglio alla Reggia di Monza

    L’Isidore String Quartet in concerto  martedì 2 luglio alla Reggia di Monza

    La formazione statunitense, che nel 2022 ha vinto il primo premio nel prestigioso Concorso internazionale per quartetto d’archi di Banff, eseguirà musiche di Bach, Wijeratne e Mendelssohn

     

    MONZA – La vittoria nel prestigioso Concorso per quartetto d’archi di Banff nel 2022 ha rivelato l’Isidore String Quartet come una delle realtà giovani più interessanti del panorama quartettistico internazionale. Dopo Bologna, la formazione newyorkese farà tappa in Brianza: martedì 2 luglio la Sala degli Specchi della Villa Reale di Monza ospiterà, infatti, questo ensemble cameristico in rapida ascesa, nato nel 2019 con l’obiettivo di rivisitare, riscoprire e attualizzare il repertorio per quartetto d’archi. In programma musiche di Johann Sebastian Bach (L’arte della fuga), Felix Mendelssohn (Quartetto in mi bemolle maggiore op. 44 n. 3) e il contemporaneo Dinuk Wijeratne (The Disappearance of Lisa Gherardini, ispirato al furto della Gioconda e commissionato dal Banff Centre). Afferma Wijeratne: «La composizione di questo brano nasce dalla consapevolezza che sono stati proprio il furto e la successiva scomparsa del quadro a creare intorno alla Gioconda un’aura di leggenda». L’evento è organizzato dalla Fondazione Gioventù Musicale d’Italia e inizierà alle ore 18.30 (ingresso 12 euro; biglietteria in loco). Con il biglietto si potrà accedere solo alla Sala degli Specchi per assistere al concerto, dal primo piano nobile arrivando dall’Avancorte. È consigliata la prenotazione (tel: 3355492189).

    I musicisti dell’Isidore String Quartet, i violinisti Phoenix Avalon e Adrian Steele, il violista Devin Moore e il violoncellista Joshua McClendon, hanno iniziato a suonare insieme alla Juilliard School, studiando con tutti i componenti del Julliard Quartet e con altri importanti insegnanti statunitensi ed europei. In seguito al trionfo al Concorso di Banff si sono cimentati in un lungo tour nelle maggiori sale da concerto e per le più importanti Stagioni in Nordamerica ed Europa e hanno ottenuto una residenza al Banff Centre. L’ISQ collabora con numerosi importanti solisti e, oltre all’attività concertistica, lavora al progetto “Music Heals Us”, che supporta le persone emarginate, in particolare anziani, disabili, persone in comunità di recupero, carcerati e senzatetto. Con altri artisti ed esperti la formazione newyorkese utilizza la “Tecnica Alexander”, che permette di esplorare e sviluppare consapevolezza del corpo e preparazione mentale, applicandola alla performance dal vivo. Il nome Isidore vuole rendere omaggio al legame musicale dell’ensemble con il Juilliard Quartet: uno dei primi membri di quel gruppo era infatti il leggendario violinista Isidore Cohen.

  • Dal 28 al 30 giugno torna La Casa del Jazz Italiano con i Mud Pie,  il sestetto di Marco Mariani e la cantautrice Simona Severini  a Palazzolo sull’Oglio e Sale Marasino

    Dal 28 al 30 giugno torna La Casa del Jazz Italiano con i Mud Pie,  il sestetto di Marco Mariani e la cantautrice Simona Severini  a Palazzolo sull’Oglio e Sale Marasino



    Tra la Franciacorta e il lago d’Iseo in programma tre appuntamenti, tutti a ingresso libero, per la XXXII edizione della rassegna organizzata dall’associazione culturale Musica Oggi

    MILANO – I tre appuntamenti della nuova edizione de La Casa del Jazz Italiano, in programma dal 28 al 30 giugno a Palazzolo sull’Oglio Sale Marasino (BS), tra la Franciacorta e il lago d’Iseo, sono l’estrema sintesi di un progetto culturale che valorizza i musicisti italiani, offre spazio ai giovani talenti e ai nuovi gruppi, commissiona concerti a tema e presenta il tutto in un format culturale che dà spazio anche alla formazione del pubblico. Per questi motivi la rassegna è diversa da molte altre programmazioni estive basate solo sull’attrazione turistica legata alla proposta concertistica e, grazie a questa impostazione, è stata premiata all’Aquila nel 2022, durante la manifestazione Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma, come festival italiano meritevole di riconoscimento. Un premio giunto alla fine della trentesima edizione del festival “Iseo Jazz”, che di questa casa è stato il fulcro sino a due anni fa.
    Ripensata come percorso più ampio, da sviluppare su scala nazionale, la rassegna, che gode del patrocinio di MIDI, l’associazione che raggruppa i musicisti italiani di jazz, e della media partnership di Rai Radio 3, sta vivendo un momento di ristrutturazione che non le impedisce, però, di continuare a seguire la sua filosofia progettuale. La presenza di un gruppo come i Mud Pie, che propone un intreccio tra le modalità espressive del jazz e le sue radici culturali afro (soprattutto quella del Blues), l’omaggio davvero unico a Wynton Marsalis, di cui per la prima volta viene riletta la musica da parte del sestetto di Marco Mariani, e, infine, la visione assolutamente contemporanea del canto di derivazione jazzistica di Simona Severini, capace di inglobare materiali assai diversi tra loro, formano nel loro insieme un programma estremamente originale. La Casa del Jazz Italiano prosegue, quindi, con fiducia il suo percorso culturale.
    Il primo appuntamento della XXXII edizione – tutti i concerti sono a ingresso libero – è in programma venerdì 28 giugno alla Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio con il live dei Mud Pie (ore 21): la proposta di questa formazione, dall’organico chiaramente legato all’universo afroamericano e all’area del Delta del Mississippi, si ispira al Blues delle origini, inteso nel senso di folclore immaginario e non di recupero filologico, costruendo intorno a questa base una serie di quadretti musicali nei quali l’elettronica, il rock progressivo e la memoria dei ritmi africani definiscono un variegato mondo sonoro, decisamente contemporaneo per la molteplicità dei materiali utilizzati. Del resto Mud significa fango, miscela, fusione e il Mud Pie è una torta al cioccolato originaria del Mississippi, un luogo dove l’unione di culture differenti è stata la chiave della sua scena  musicale per buona parte dell’Ottocento. Lo stesso strumentario evidenzia i legami e le trasformazioni operate dal gruppo: la cigarbox guitar è l’erede elettronica ed elettrica della vecchia chitarra realizzata con le scatole di sigari, la dobro è la chitarra resofonica diventata famosa negli anni Venti e le percussioni (a cui però si aggiunge la moderna batteria) rappresentano l’estrinsecazione arcaica e moderna del ritmo. Infine, la voce è ovviamente l’elemento centrale del racconto sonoro.  Una voce ricca di sfumature, intrisa di blues e gospel, legata al rapporto canto-parlato come all’improvvisazione jazzistica, con protagonista Marta Colombo, che tra le sue maestre ha avuto due icone del canto jazz italiano quali Tiziana Ghiglioni e Maria Pia De Vito. La batteria è nelle mani di Sebastiano Ruggeri, formatosi sotto la guida di Tony Arco ai Civici Corsi di Jazz di Milano e oggi valente didatta che ha compreso l’importanza di usare materiali provenienti dai più diversi ambiti musicali. Infine, Alex Stangoni, il più conosciuto tra i musicisti del gruppo, è chitarrista, tecnico del suono e maestro del live electronics, da lui realizzato innumerevoli volte e da oltre un ventennio al fianco di Enrico Intra nel progetto Sound Movie. Un concerto di grande appeal, dal fascino antico, ma dai suoni moderni.
    Sabato 29 giugno, sempre alla Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio (alle ore 18), sarà di scena il sestetto di Marco Mariani. Il grande trombettista afroamericano Wynton Marsalis, figura di assoluto rilievo nella storia jazzistica degli ultimi decenni, riceve per la prima volta un autentico tributo da parte di uno dei musicisti italiani più progettuali quale Marco Mariani. Strumentista e arrangiatore legato alla linea più moderna della storia del jazz, ma anche interessato alla musica di film e telefilm ispirata dal jazz oltre che improvvisatore radicale in progetti multimediali e attivo persino nei territori della noise music (ed erede di Enrico Intra alla presidenza dell’associazione Musica Oggi), Mariani affronta con il suo collaudato sestetto una parte del ricco songbook di Marsalis. Non solo, ma aggiunge due brani di Thelonious Monk presenti nel disco che il trombettista americano dedicò al geniale pianista, uno dei non numerosi esempi di lettura esteticamente corretta dell’arte monkiana. Del repertorio di Marsalis, molto vasto sul piano delle opere, che spaziano da una lettura integrale della storia del jazz (con riferimenti ad Armstrong, Mingus, Ellington e Morton) a balletti, oratori e pagine orchestrali, Mariani ha scelto i pezzi del disco “Black Codes”, inciso nel 1985 e ancora oggi pietra miliare dell’ultimo periodo di storia jazzistica (tra l’altro premiato con un Grammy Awards). Sono brani che più di altri evidenziano il legame con il linguaggio e il modus operandi del secondo quintetto di Miles Davis (quello degli anni Sessanta), a cui Marsalis ha guardato per svilupparlo ampiamente e in maniera definitiva, portandolo nell’attualità del jazz. Si tratta di un omaggio che non è certo un remake, bensì un consapevole sguardo a un artista che non è ancora stato studiato a fondo e spesso viene considerato con superficialità, senza cogliere il valore e la complessità della sua musica. La Casa del Jazz Italiano ospita quindi una produzione che si configura come un fatto nuovo e originale nella scena jazzistica, con protagonista un trombettista dalla tecnica eccellente e dalla vasta cultura musicale.
    Infine, domenica 30 giugno, nella splendida cornice della cinquecentesca chiesa di San Pietro dei Disciplini di Sale Marasino, è in programma il recital di Simona Severini, una delle voci più originali e interessanti della scena italiana legata al jazz. La sua scelta artistica fa parte di una delle linee espressive in cui si muove il canto jazz italiano, quella dell’interesse per l’uso di molteplici materiali sonori, che nel suo caso guardano al jazz come alla musica antica e alla chanson colta francese di fine Ottocento, senza dimenticare  la scrittura di composizioni originali che riassumono questa varietà di interessi. Chitarrista di formazione classica, Simona presenterà, oltre a brani originali, anche song di Duke Ellington, pezzi di Carla Bley, arie di Monteverdi e di Purcell e brani pop di Joni Mitchell, affrontati con la libertà espressiva tipica dei jazzisti, ma anche con il rigore che deriva dalla consapevolezza della loro storia e della loro concezione musicale. Diplomata in canto presso i Civici Corsi di Jazz, di cui è ora docente,  Simona Severini ha collaborato con noti musicisti e compositori italiani nell’ambito del jazz e del cantautorato, tra cui Pacifico, Enrico Pieranunzi, Giorgio Gaslini, Gabriele Mirabassi e altri. Ha cantato in prestigiosi festival, tra i quali Umbria Jazz, Paris Jazz Vocal, Festival dei due Mondi di Spoleto, London Jazz Festival, XJazz! di Berlino, Cagliari Jazz EXPO, Bologna Jazz Festival, Festival Jazz St. Moritz,  JazzMI e Atelier Musicale di Milano. Con il trio Fedra si è esibita alla Cappella Paolina del Quirinale in diretta su Rai Radio Tre e in festival di musica classica. Ha inoltre avuto esperienze nel teatro come cantante-performer, debuttando al Piccolo Teatro di Milano nei panni di Miranda in un concerto-performance dedicato a La tempesta di Shakespeare. Nel 2019, in occasione della Festa della Donna, ha cantato al Quirinale davanti al Presidente Mattarella, che nell’occasione l’ha nominata Cavaliere della Repubblica Italiana. Il recital di Sale Marasino è, quindi, l’occasione per ascoltare una voce versatile e diversa, capace di creare peculiari suggestioni sonore.

    LA CASA DEL JAZZ ITALIANO – XXXII edizione
    Venerdì 28 giugno
    Palazzolo sull’Oglio (Bs)
    Casa della Musica, piazzale Dante Alighieri 2, ore 21.
    Mud Pie
    Dall’Africa al Delta – Suoni, canti, ritmi di un’etnia immaginaria
    Marta Colombo (voce, percussioni), Alex Stangoni (cigarbox guitar, dobro, elettronica), Sebastiano Ruggeri (batteria).

    Sabato 29 giugno
    Palazzolo sull’Oglio (Bs)
    Casa della Musica, piazzale Dante Alighieri 2, ore 18.
    Marco Mariani Sextet
    Plays Wynton Marsalis
    Marco Mariani (tromba), Franco Bagnoli (sax soprano e contralto), Nicola Pecchiari  (sax tenore), Michelangelo Decorato (pianoforte), Luca Zollo (contrabbasso), Nicola Stranieri (batteria).

    Domenica 30 giugno
    Sale Marasino (Bs)
    Chiesa di San Pietro dei Disciplini, ore 18.
    Simona Severini – Recital
    Da Monteverdi a Ellington
    Simona Severini (voce e chitarra).

    Tutti i concerti sono a ingresso libero.
    Direzione artistica: Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Musica Oggi.
    Info: Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio, tel. 030/7301287; Comune di Sale Marasino, tel. 030/9820921.
    Media partner: Rai Radio 3.
  • “Akusticose Elettriche Vol. 1” è il nuovo EP dei Radio Lausberg

    Dal 21 giugno 2024, giorno della Festa Europea della Musica, sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming “AKUSTICOSE ELETTRICHE VOL. 1” (Salty Music Records) produzione artistica di FINAZ, il nuovo EP dei RADIO LAUSBERG. Annunciati i prossimi appuntamenti live in Canada e in Italia.

     

    “Akusticose Elettriche Vol. 1” è prodotto artisticamente da Alessandro Finaz Finazzo, leader e co-fondatore della nota band fiorentina Bandabardò, che raccoglie l’eredità artistica di Enrico Erriquez Greppi. L’EP comprende quattro brani inediti, registrati al Wall Up Studio di Paolo Baglioni a Firenze, con mixaggio e mastering affidati a Giovanni Versari.

    “È viva l’Italia” è il brano apripista in radio dal 7 giugno 2024, seguito da “Alexa”, “Cuore di pietra” feat. Laura Mirò, pezzo creato insieme all’amica cantautrice romana e “Girotondo nucleare”. Quattro brani che anticipano e rappresentano la prima parte vol.1 dell’album prossimo all’uscita contenente ben 9 brani originali.

    Il titolo “Akusticose elettriche” è un gioco di parole che evidenzia da un lato la convivenza nel disco di sonorità acustiche e sonorità elettriche – sperimentali, dall’altro l’attenzione nel farlo accuratamente e moderatamente senza esagerare.

     

     

    Commenta la band a proposito dell’EP: “Canzoni sincere, dirette, che raccontano l’oggi, le paure, le speranze, una reale ma mai scontata riflessione su ciò che siamo. Un mix sonoro di suoni etnici e moderni, sonorità e ritmi che strizzano l’occhio al mondo folk acustico – popolare non disdegnando l’utilizzo di sonorità elettriche, folk rock”.

     

    TRACKLIST:

    1 – È VIVA L’ITALIA

    2- ALEXA

    3 – CUORE DI PIETRA feat. LAURA MIRÒ

    4 – GIROTONDO NUCLEARE

    La band tornerà in concerto in Canada per la quarta volta partendo il 27 giugno come ospiti d’eccezione per un’anteprima presso il Tournoi de Golf Annuel che annuncia l’attesa serata del 29/06 alla Casa d’Italia a Montréal dove è previsto un buffet dei prodotti tipici della tradizione calabro-lucana e un concerto con la partecipazione straordinaria delle musiciste canadesi Melissa Doucet e Christina Beaudry-Cardenas.

    CALENDARIO DEI CONCERTI:

    14.06 | Rende (CS) – Calabria in Fiore

    27.06 | Tournoi de Golf Annuel – Club de Golf Saint Raphael -Montréal (CA)
    28.06 | Waterloo (CA)

    29.06 | Casa d’Italia – Montréal (CA), con Melissa Doucet e Christina Beaudry-Cardenas

    30.06 | St. Clotilde De Horton Coop du Coeur (CA)

    02.07 |Warwick (CA), con Melissa Doucet e Christina Beaudry-Cardenas
    03.07 | Montréal, Ahuntsic Parc (CA)
    04.07 | L’Assomption (CA)
    05.07 |Saint Sauver (CA)
    06.07 |Montréal (CA) – Petite Italie con Melissa Doucet e Christina Beaudry-Cardenas
    07.07 | Saint Stanislas (CA), con Marco Calliari

    27.07 | Mola di Bari (BA), con Bandabardò

    02.08 | Buonalbergo (BN), con Eusebio Martinelli

    13.08 | S. Severino Lucano (PZ)

    17.08 | Santa Luce (PI)

     

     

     

     

    Biografia

    Radio Lausberg è un progetto musicale etnico-folk popolare che nasce nel 2015 dal recupero della tradizione musicale calabro-lucana dell’Area Lausberg (da qui il nome) e dalla volontà di esprimerla in chiave contemporanea, in una continua contaminazione stilistica e linguistica. Dal 2018 fino al 2021 sono stati sotto la guida attenta di Enrico “Erriquez” Greppi, voce leader della Bandabardò. Finaz (co-fondatore e chitarrista della Bandabardò) nel 2022 eredita il testimone che lo porta ad essere il loro nuovo produttore di quest’ultimo lavoro.

    Dall’imprinting di matrice etnica e popolare, la band ha saputo estrarre un cantautorato intimo, diretto e figlio di un mondo quasi perduto. Come dicono loro stessi “l’idea di rivalutare il patrimonio linguistico e musicale nell’atmosfera tipica della nostra area geografica, di quella che amiamo definire “terra di mezzo”, è lo scopo principale della nostra musica e dei nostri concerti dal vivo”.

    Questo è ciò che fonda i Radio Lausberg e che rende il loro suono unico ed originale.

    La band è composta da Giuseppe Oliveto (voce, organetto, fisarmonica, piano), Carmelo Ciminelli (fisarmonica, zampogna), Diego Soda (chitarra battente, chitarra elettrica e mandolino), Marco Ielpo, (chitarra classica) Pasquale Ferrara (basso e contrabbasso) e Corrado Aloise (batteria e percussioni).

    Anticipato dal singolo “É viva l’Italia”, “Akusticose Elettriche Vol. 1” produzione di Finaz è il nuovo EP dei Radio Lausberg disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 21 giugno 2024

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