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  • La generazione che non sa più flirtare: Luca Fiocca e la riscoperta dell’arte della conquista

    Un architetto innamorato dell’arte e della cultura, uno scrittore che racconta con ironia e intelligenza il mondo delle relazioni interpersonali: Luca Fiocca è tutto questo e molto di più. Il 2 aprile 2025, in occasione del trecentesimo anniversario della nascita di Giacomo Casanova, verrà presentato ufficialmente il suo saggio “Se è tortora all’acqua torna”, un compendio semiserio che affronta con acume e leggerezza il tema della seduzione contemporanea. La data coincide con il lancio internazionale dell’edizione in lingua inglese, “If It Is Turtledove To Water Back”, segnando un nuovo traguardo per un progetto che sta già catalizzando l’attenzione del pubblico e dei media.

    Quella di Fiocca è un’idea che lo stesso definisce essere “nata dal disagio del maschio contemporaneo”. Il saggio prende spunto da una realtà che in pochi osano raccontare: il maschio latino, un tempo emblema di sicurezza e fascino, oggi sembra attraversare una crisi. I dati di un recente studio condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (2020) ha rivelato che il 40% degli adolescenti italiani ritiene ancora che debba essere l’uomo a mantenere la famiglia, e un maschio su quattro pensa che l’uomo debba comandare in casa.

    Questi dati allarmanti dimostrano come stereotipi di genere persistano tra i giovani, evidenziando non solo il riflesso di una mentalità anacronistica, ma anche un ritardo culturale preoccupante, che ostacola una visione più equilibrata e paritaria delle relazioni tra uomini e donne.

    La situazione si presenta anche nelle dinamiche relazionali degli adulti. Un’indagine condotta da Ipsos per Save The Children nello stesso anno, ha evidenziato come questa realtà stereotipata influenzi le opinioni e i comportamenti degli adolescenti italiani, con una significativa porzione che associa determinati comportamenti e capacità emotive al genere femminile, mentre le competenze logiche e assertive vengono percepite come più equamente distribuite tra i generi. Questa rigidità nei ruoli può portare a difficoltà nelle relazioni interpersonali, rendendo la seduzione un’arte da riscoprire con nuove regole e una sensibilità aggiornata ai tempi moderni.

    Una visione che contribuisce a una crescente timidezza e mancanza di iniziativa nelle dinamiche sentimentali e sociali.

    Anche la star internazionale Charlize Theron ha recentemente evidenziato questa problematica con una dichiarazione che ha fatto discutere: “Sono single da dieci anni. Qualcuno dovrebbe farsi avanti! Sono scandalosamente disponibile”. Un’affermazione che, più che un caso personale, sembra un sintomo di un cambiamento epocale nelle dinamiche di coppia: se anche un personaggio iconico e di spicco come lei, riconosciuta a livello globale come una delle donne più belle, eleganti e sensuali fatica a trovare uomini disposti a prendere l’iniziativa, è evidente che qualcosa nel modello maschile tradizionale si sia incrinato.

    È proprio in questo contesto che “Se è tortora all’acqua torna” si inserisce con lucidità e ironia: non un manuale di seduzione nel senso classico, ma un invito a riscoprire l’incontro nella sua accezione più autentica e pura, oltre gli stereotipi, con sensibilità, consapevolezza ed una prospettiva fortemente inclusiva.

    Luca Fiocca non è solo un teorico della seduzione, ma un vero interprete del suo tempo. Durante la recente Milano Fashion Week, ha collaborato con la stilista Carmela Luciani e il sarto Geza Berez di Dress Meand You nell’iniziativa benefica collegata all’evento “Fashion for Good” – diretto da Alex Belli e condotto da Marianna Miceli di Mad Mood Milano -, presentando uno show e contribuendo alla donazione di 20 parrucche all’ospedale Humanitas. Un gesto che unisce il mondo dell’apparenza a quello dell’essenza, sottolineando il valore della bellezza, nel suo significato più intimo e nobile, anche in contesti di difficoltà e sofferenza.

    La riflessione di Fiocca ha già conquistato i media italiani. Per sei mesi, Novella 2000 ha dedicato una rubrica settimanale al suo saggio, con articoli che spaziano dai consigli pratici alle analisi psicologiche dell’arte della conquista. Gianni Ippoliti ha dedicato un siparietto su Rai 1 nella sua rassegna stampa di Uno Mattina in Famiglia, consacrando il manuale come un caso editoriale capace di unire cultura pop e ricerca sociologica.

    L’idea alla base del titolo del saggio è profondamente radicata nella cultura salentina: la tortora che torna all’acqua simboleggia il ritorno di un amore autentico, un legame che supera le difficoltà e ritrova la sua strada. L’antico detto della Terra d’Otranto, “Ci è tòrtura all’acqua li tocca”, descrive proprio questo: una tortora che, per istinto, torna sempre alla sua fonte, così un sentimento sincero valica ostacoli e distanze. Questo concetto si trasforma ora in un vero e proprio brand, con il lancio di una linea di t-shirt che riportano la frase sia in italiano che in inglese, “If It Is Turtledove To Water Back”. Un gioco dal significato importante, tra passato e modernità, che conferma il desiderio di Fiocca di rendere il suo messaggio qualcosa di tangibile e quotidiano.

    Perché la seduzione non è solo un’arte del linguaggio, ma anche un modo di porsi nel mondo, di esprimere un’identità. Ed è qui che entra in gioco Palascia, il marchio di occhiali interamente made in Salento, nato per raccontare tradizione, artigianalità e carattere. Disegnato da Margherita Plenilunio, che con il marito Valerio Furone guida F & P OcchialiPalascia rappresenta un’idea di eleganza che affonda le sue radici nella cultura salentina, esattamente come il libro di Fiocca.

    L’evento di presentazione del 2 aprile sarà solo il primo passo di un percorso di approfondimento su un tema che continua a evolversi con la società. Luca Fiocca non si limita a scrivere: con la sua capacità di osservare e reinterpretare la realtà con eleganza e ironia, sta costruendo un nuovo modo di parlare d’amore e di relazioni, adattandosi perfettamente ai cambiamenti sociali e alla sensibilità del pubblico contemporaneo. La sua figura si delinea come un vero e proprio punto di riferimento per chiunque voglia comprendere e vivere con stile l’arte dell’incontro.

    «In un mondo in cui l’amore sembra aver perso la leggerezza del gioco e la profondità del sentimento, ritrovare il coraggio di guardarsi negli occhi è il primo passo per riscoprirsi.» Luca Fiocca.

  • La nostalgia anni ’90 non si ferma: Adrian e DJ Ramezz firmano una nuova hit dance

    Il fascino intramontabile della dance anni ’90 incontra le tendenze sonore di oggi. Adrian e DJ Ramezz, dopo aver conquistato le radio europee con il remix di “Because the Night” – reinterpretato in tre versioni distinte, Radio Edit in stile Eurodance, Extended e una speciale Italo Disco pensata esclusivamente per i club italiani – firmano “High in the Sky” (Milleville Music), riportando al centro della scena il cult di Carl del 1999. Un brano che torna con una linfa rinnovata, ancora più energica e carica di magnetismo. Una traccia che, proprio come promette il titolo, porta in alto, alzando il volume dei ricordi e intrecciandoli a vibes contemporanee.

    Perché “High in the Sky” e perché proprio ora? Il brano arriva in un momento in cui la nostalgia degli anni ’90 domina le classifiche e le tendenze, come vero e proprio fenomeno globale. Secondo un recente report di IFPI – International Federation of the Phonographic Industry (Marzo 2024) -, la riscoperta delle hit dance di quell’epoca è in forte crescita, con un +35% di streaming rispetto all’anno precedente, segno di un’ondata nostalgica che domina classifiche e playlist. Un revival che non si limita alla musica: dalla moda alle serie TV, gli anni ’90 stanno vivendo una seconda giovinezza. Adrian e DJ Ramezz si inseriscono in questo trend globale, offrendo però una proposta unica e contemporanea: la loro versione di “High in the Sky” non si accontenta di omaggiare il passato, ma lo reinventa, attraverso arrangiamenti sofisticati e un sound attuale, pensato per conquistare sia i nostalgici che le nuove generazioni.

    A confermare la forza del progetto, i numeri delle loro recenti produzioni parlano chiaro: oltre 25.000 passaggi radiofonici in 90 paesi e migliaia di visualizzazioni per il remix di “Because the Night”, che è diventato rapidamente uno dei brani più trasmessi nel circuito dance europeo. Con “High in the Sky”, i due DJ producer puntano a superare questi traguardi, proponendo un immaginario, una dimensione ritmica, che non si limita a seguire le tendenze, ma punta a ridefinirle, fondendo memoria e modernità in un’unica esperienza sonora destinata a trasformare ogni ascolto in movimento.

    “High in the Sky” parla il linguaggio del presente e il suo ritorno racconta una storia, quella di una generazione che non smette di ballare. Adrian e DJ Ramezz hanno scelto questo brano per la sua capacità di evocare e trasmettere spensieratezza e libertà, valori che, oggi più che mai, tornano ad essere essenziali in un mondo che ha bisogno di leggerezza e positività.

    «Abbiamo voluto dare nuova vita a un brano iconico, senza stravolgerne l’essenza, ma aggiungendo il nostro tocco per renderlo attuale e connesso al presente – racconta Adrian -. La musica dance ha il potere di unire e far sognare. Con questa versione vogliamo regalare un momento di leggerezza e libertà.»

    DJ Ramezz aggiunge:

    «La sfida era quella di creare qualcosa che parlasse a chi ha vissuto gli anni ’90 e a chi li sta scoprendo ora. Crediamo che questa nuova versione abbia la forza per farlo.»

    Il valore del progetto “High in the Sky” va ben al di là della cover, diventando un ponte tra generazioni: porta con sé un messaggio di libertà, di evasione e leggerezza, temi che oggi trovano nuova espressione attraverso la musica. Adrian e DJ Ramezz dimostrano come il passato possa dialogare con il presente, generando qualcosa di nuovo, attuale e in grado di catturare l’attenzione del panorama dance internazionale.

    Con “High in the Sky”, Adrian e DJ Ramezz firmano un ritorno che profuma di passato ma segue il ritmo del presente. Un progetto che conferma come la musica dance possa essere senza tempo, capace di parlare a generazioni diverse con la stessa, inarrestabile, voglia di ballare.

  • K’in 232 presentano il video “Un nuovo buio”..

    K’in 232 presentano il video “Un nuovo buio”..

    A nostro avviso esiste “un nuovo buio” che avanza e si può parlare di un futuro ritorno verso l’oscurantismo: l’organizzazione sociale del mondo in larghissima parte esprime il suo carattere “neo-evale”.

    Di questo mondo “moderno” si è raccontato in passato nel contesto dei “cyberpunk” ma non solo. Si immaginava allora un’ambientazione futuristica distopica, un mondo che sarebbe stato contraddistinto da una forte disuguaglianza sociale, dalla corruzione e dal controllo spasmodico da parte delle grandi aziende e dei governi sugli individui: si immaginava il grande fratelloe l’avvento di sistemi tecnologici capaci di “spiare “la libera esistenza degli individui, ritenuta pericolosa.

    E che dire dell’oggi: “tra sorrisi e cordialità, decidete voi, tanto qui nessuno vi vedrà”!  Perché oggi la realtà ha superato quanto immaginato: oggi siamo in questo “nuovo buio” : sono troppo pochi coloro che riescono a vedere lo stato delle cose.

    Il testo del brano è ermetico ma dice ciò che si deve dire.

    Ascolta il brano e guarda il videoclip:

    https://youtu.be/QyGbDNQSedQ?si=BwLKN0D9ODBDy6oK

    Bio

    Band K’in 232

    Siamo una Band di La Spezia nata nel luglio 2018. Componiamo brani Rock e Pop Rock alternativo / indipendente.

    Il simbolo della band è il Quetzal, uccello simbolo della libertà nella cultura di molte popolazioni del Centro America che ci hanno da sempre. Grazie al volo libero di questo uccello osserviamo da una posizione alta e neutrale come si è organizzata la struttura sociale in cui viviamo: vogliamo comprendere quanto e come il suo modello impatti nella vita delle persone e dell’ambiente. Nascono così le nostre ispirazioni e quelle emozioni che poi si trasformano nella nostra musica. Siamo orientati a trasmettere dei messaggi che possano essere al passo con i tempi.

    Sono 22 i brani che attualmente suoniamo dal vivo, ma non sono ancora tutti pubblicati

    La formazione: Massimo Parducci – Autore – compositore – arrangiatore – Voce e Chitarrista ; Luca Bresciani – Batterista – Esperto suoni e arrangiamenti; Moreno Antognetti Bassista; Marco Del Sarto – Chitarrista.

    Per maggiori info consultate il nostro sito: www.kin232.it

  • NIMBY presentano la versione in vinile di BARBARIE, il loro nuovo disco Dal 14 marzo invece il disco sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali

    NIMBY presentano la versione in vinile di BARBARIE, il loro nuovo disco

    Dal 14 marzo invece il disco sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali

    La stampa del vinile realizzata con l’etichetta catanzarese Semplicemente Dischi è stata affidata alla giovane fabbrica calabrese di Vinili Southbound Press, una delle pochissime fabbriche in Italia capace di offrire la stampa di vinili colorati splatter e marble.

    https://www.semplicementedischi.com/it/nimby—barbarie—multisplatter-ed./

    https://www.semplicementedischi.com/it/nimby—barbarie—vinile-nero/

    BARBARIE –   VINILE

    Tra le onde agitate della nostra umanità decadente, la band vuole offrire un nuovo equilibrio attraverso il linguaggio del rock alternativo, ricco di intenzioni cantautorali e libero dagli schemi dell’industria musicale nostrana. In un periodo storico in cui l’esistenza dell’umanità è messa alla prova e in discussione, in questo album i Nimby provano a raccontare, attraverso determinati personaggi e fenomeni sociali, le contraddizioni della nostra epoca. Se nei brani i testi di Tommaso fanno volgere lo sguardo verso gli ultimi della società, la copertina offre invece una prospettiva verso chi ha intenzione di manipolare le nostre menti e ci fa sprofondare nella Barbarie.

    Attraverso un gioco di assonanze il barbiere della copertina, realizzata su tela dall’artista Matteo Marcucci alias Mista Mark, è il medium a cui affidiamo ciò che antropologicamente di più vicino è alla mente dell’uomo: i capelli che, nella Storia del rock, sono un simbolo del vigore con cui viene trasmesso, attraverso linguaggi differenti, l’istinto controculturale del musicista. Il volto mostruoso nel quarto riquadro rappresenta il “taglio” finale realizzato dal Barbiere per sottomettere le nostre menti al Potere.

    Oltre che al formato digitale è prevista anche l’uscita di un formato fisico molto speciale: saranno stampate 200 copie a 33 giri numerate, di cui le prime 100 saranno su vinile colorato naturale con un multi splatter richiamante i colori della copertina. Inoltre, l’inserto interno coi testi da un lato e la copertina dall’altro darà la possibilità di approfondire il contenuto delle liriche ed eventualmente utilizzare l’opera dell’artista Mista Mark presente come poster da incorniciare.

    Il disco, è stato autoprodotto dalla band in totale modalità DIY; le registrazioni il missaggio e il mastering sono state affidate a due studi di registrazione, il NunuLab (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro).

    BIOGRAFIA

    Nati da un’idea del frontman Tommaso La Vecchia e del chitarrista Aldo Ferrara, i Nimby esordiscono dal vivo nel 2009 nel centro della Calabria, il punto più stretto d’Italia, plasmando liberamente psichedelia, post-punk e garage rock. I

    l primo lavoro è l’Ep del 2010 “A glimpse of world seen thru the eyes of an old tree” forte della presenza musicisti della scena locale come Arco Parentela (4Gradi Brix, Gioman) al basso e Antonio Guzzomì (Meat For Dogs, Bretus) alla batteria. 

    Il primo LP della band è “Not In My Back Yard” del 2013, con la coproduzione di Fabio Magistrali (Afterhours, Marta Sui Tubi, Rosolina Mar, etc.). Nella formazione ci sono Gianluca Fulciniti (batteria), Stefano Lo Iacono (basso), Francesco La Vecchia (chitarra), Raffaele De Carlo (cori e flauto traverso); Le registrazioni, in presa diretta, vengono eseguite al MuSaBa. di Mammola (RC) parco-museo dell’artista internazionale Nik Spatari che ospita tutta la band nella sua splendida foresteria e concede l’utilizzo di ben tre opere pittoriche per l’artwork del cd. 

    Dopo la realizzazione del primo videoclip “Summer” nasce un’intesa col regista Matteo Scarfò che, oltre a realizzare il video di “Cinema” sceglie alcuni brani di “Not In My Back Yard” tra le musiche del docu-film “BOMB! Fantasia In Fiamme”, dedicato alla vita e alla poesia “Beat” di Gregory Corso. 

    Il secondo album, “NIMBY II” del 2018, è realizzato in coproduzione artistica con Manuele Fusaroli (Nada, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Karate), registrato e mixato al Natural Headquarter Studio di Corlo (FE) con l’assistenza al banco di Federico Viola.  A sostiuire Gianluca Fulciniti c’è Simone Matarese (Meat For Dogs, Bretus, Bruno & The Souldiers). Illustrazioni e grafiche dell’LP sono stati realizzati dall’artista Andrea Grosso Ciponte, professore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Il formato fisico in vinile è stato stampato dalla PPM. La copertina ha vinto il Best “Art Vinyl Choice” nel concorso BEST ART VINYL 2018 che premia i più bei vinili del panorama italiano.

    Nel 2020 Vins Perri (Sharada) – batteria e voci – e Giuseppe Quaresima – basso – subentrano rispettivamente al posto di Simone Matarese e Stefano Lo Iacono per produrre nuovi brani presso il NUNULAB Studio (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro). Inizia, dunque, una nuova stagione compositiva dove la poetica di Tommaso cambia prospettiva: dalle tematiche contemplative o introspettive dei primi due album, nel nuovo lavoro il cantante volge lo sguardo verso particolari fenomeni sociali, senza perdere l’opportunità di raccontarli attraverso giochi surreali e lenti caleidoscopiche. Nel 2023 il bassista Manuel Grandinetti entra nella formazione in sostituzione di Giuseppe.

    Nel dicembre del 2023 esce in digitale con l’etichetta “Semplicemente Dischi” il primo singolo del terzo disco “Barbarie”, “Avatar”, insieme al videoclip realizzato in frame by frame da Raffaele Rotundo dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro.

    Nel settembre 2024 esce in digitale sempre con la stessa etichetta il secondo singolo “Montevideo” insieme al videoclip realizzato dal regista Giuseppe Curti (aiuto regia in Freaks Out, Lo Chiamavano Jeeg Robot). Il 5 ottobre 2024 suonano a Faenza sul “Palco Crescendo” del Festival MEI mentre qualche settimana dopo il videoclip di Montevideo riceve il premio “Onda Rock Music Video Contest”

    Negli anni la band condivide il palco con gruppi come Jeniferever, Octopuss, Saint Just, Sick Tamburo, Bud Spencer Blues Explosion, Andy Timmons, Rezophonic, Omar Pedrini, etc; preziosa la collaborazione con Franco Dionesalvi per alcuni spettacoli di musica e poesia, presentati in rassegne come il “Festival delle Serre” di Cerisano, “Primavera dei Teatri” di Castrovillari e il “Festival Internazionale della Poesia” al MUDEC di Milano. Infine, si segnalano partecipazioni ai migliori festival musicali calabresi come Invasioni, Restart Cosenza Vecchia, Color Fest, Trame, Rock On Martirano Lombardo, Tradizionandu etc.


  • ESSEFORTE  Crepa Nel Buco… GUARDA IL VIDEO

    ESSEFORTE

     Crepa Nel Buco

    IL VIDEO

    link https://www.youtube.com/watch?v=RzYzI2VsNik

    Realizzato da Saturare Studio

    Regia di Riccardo Saraceni

    Scenografie di Ginevra Scipioni

    Coreografie di Alice Zucconi

    Interpretato da Alice Zucconi e Esseforte

    Una valigetta in mezzo alla strada attira l’attenzione della protagonista; a distanza, quattro misteriosi personaggi, camicia e badge ben in vista (burocrati o killer spietati?), seguono le sue mosse. Lei non resiste, si avvicina alla valigetta, la apre, è piena di soldi, la afferra e scappa: da questo momento inizia il suo calvario. Si sente inseguita, cerca di nascondersi, ma viene braccata da uno dei quattro loschi figuri. Riesce a sfuggirgli, cerca riparo, spaventata, ma al tempo stesso sempre più ossessionata dalla valigetta. La apre di nuovo, ora però al suo interno i soldi hanno lasciato il posto a coriandoli. Era tutto un piano ordito dai quattro per prendersi gioco di lei o solo uno scherzo dell’immaginazione?

    IL BRANO

    link https://open.spotify.com/intl-it/track/5axF49blo305z1NEoqvBB9?si=78757750a49e437d

    Title track del disco autoprodotto pubblicato dalla band lo scorso 17 gennaio, Crepa Nel buco è il primo singolo tratto dall’album e ne rappresenta una sorta di summa estetica: rap alternato ad altri registri vocali e immerso in una soluzione oscura e minacciosa di elettronica sinistra e chitarre acide che duettano tra post-punk e psichedelia.

    Il protagonista del brano è impegnato a scavare un buco, sospinto da un impulso alla ricerca di qualcosa di indefinito che promette di svelare un fantomatico mistero e lo induce a continuare a scavare. La ricerca non conduce a nulla: il buco è sempre più profondo, il buio sempre più fitto, ma il protagonista, perso ormai nel cunicolo che egli stesso ha creato, dimenticato ogni scopo o motivazione, imperterrito scava ancora. Quella che era iniziata come una ricerca ha assunto ormai i tratti di un’ossessione e quel buco finirà per essere la sua fossa.

    Da qui il titolo, Crepa Nel Buco, dove il termine “crepa” può essere inteso sia come verbo (muori nel buco!), che come sostantivo, una sorta di “buco nel buco”, a simboleggiare il circolo vizioso e autodistruttivo in cui il protagonista viene risucchiato, in una generale metafora psicologica dell’irrequietezza dell’animo umano e dei suoi aspetti più reconditi.

    LA BAND

    Accomunati da un’attitudine autenticamente indipendente e dalla voglia di sperimentare mischiando generi e influenze, gli Esseforte nascono nel 2022 a Jesi, nelle Marche, dall’incontro tra il rapper Matteo “boso” Bosi e tre musicisti provenienti dal mondo del rock ultra underground: Riccardo Franconi, Jonathan Iencinella e Tommaso Sampaolesi, coinvolti in passato in progetti noise/post-punk come Guinea Pig, Butcher Mind Collapse, Lebowski, Cora, o cantautorali, come Il Tipo Di Jesi, e più recentemente avvicinatisi a sonorità elettroniche e all’universo urban/rap con produzioni a firma Barabba e ITDJ.

    Amanti del lato oscuro della musica e interessati all’elaborazione di un linguaggio personale, più che all’appartenenza a scene o filoni, mescolano elettronica dal mood sinistro, chitarre, rap e altri registri vocali, facendo dialogare e interagire i background dei singoli e lasciando filtrare una varietà di suggestioni che va dalle derive rock più border line alla black music fuori dagli schemi di gente come Tyler The Creator, Danny Brown, Clipping, Shabazz Palaces, Kill The Vultures, fino all’old school del rap italiano, passando per il cantautorato indie più sghembo.

    Dopo una serie di singoli “di riscaldamento” pubblicati tra il 2023 e il 2024, il 17 gennaio 2025 esce Crepa nel Buco, primo full lenght della band.

    link https://open.spotify.com/intl-it/album/6M9fznibJ6ClvJWOQgN2rx?si=XFySbhp6QhaD0aabJQ0LvQ

  • Elsa Martin e Stefano Battaglia Il nuovo album “Lyra” dedicato alla figura di Pier Paolo Pasolini

    Giovedì 6 marzo 2025 esce Lyra, il nuovo album della cantante Elsa Martin e del pianista Stefano Battaglia, dedicato alla figura di Pier Paolo Pasolini e pubblicato dall’etichetta Artesuono.

    Un dialogo tra musica e poesia, voce e pianoforte, che prende forma in 12 brani originali con liriche tratte dalle poesie in friulano di Pasolini. Un lavoro meticoloso, dove ogni parola è cucita su ogni nota tessendo una trama sonora divenuta negli anni cifra distintiva di questo duo. L’album verrà presentato in concerto domenica 9 marzo al Teatro Immersivo P. Maurensig di Tavagnacco.

     

    I brani di Lyra danno vita a nuove forme musicali frutto dell’incontro tra tradizione liederistica, musica popolare e contemporaneità. L’improvvisazione e la creazione estemporanea si intrecciano ai significati profondi dei testi poetici, mettendo in luce tanto la sensibilità interpretativa quanto la vocazione sperimentale e performativa dei due artisti, in sintonia con le nuove musiche.

     

    In questo album, soprattutto nel lavoro sui testi, si respira un senso di scoperta continua, uno stupore che rende ogni parola nuova, rivelatrice. La poesia friulana di Pasolini è già di per sé una reinvenzione, il frutto di una lingua che gli appartiene, ma non del tutto: il friulano è la sua lingua materna ma non la sua lingua madre. Eppure, proprio attraverso di essa, Pasolini reinventa e arricchisce il linguaggio, esprimendo un senso di mistero e profondità quasi sacra.

     

    Quella di Lyra è una musica che nasce e torna nel silenzio, in una dimensione poetica e contemplativa del verbo. In questo nuovo album, Elsa Martin e Stefano Battaglia sublimano in un certo senso il Pasolini uomo e l’icona contemporanea, celebrando il suo pensiero e il suo lascito, sempre più urgente e necessario, elevandolo a suono e intelletto.

     

    Lyra testimonia un sodalizio artistico che dura da dieci anni, quello tra Elsa Martin e Stefano Battaglia, nato dall’amore condiviso per la poesia e per la valorizzazione delle lingue “minori”, espressioni autentiche di una cultura custode di identità profonde. Un cammino in cui la figura di Pasolini, complice anche il legame di Martin con la terra friulana, è stata sin dall’inizio una presenza centrale, ispirando ricerca e suono.

     

    Già nel 2005 Battaglia aveva dedicato a Pasolini il doppio album Re: Pasolini per ECM, e oggi alcune di quelle composizioni rivivono in Lyra, arricchite dalle liriche del poeta. Anche Martin ha attraversato l’universo pasoliniano con l’album Linguamadre: Il Canzoniere di Pasolini, del 2020, e successivamente con lo spettacolo teatrale Rosada!. Il loro percorso condiviso affonda le radici in Sfueai (2019), una antologia che raccoglie le voci più poetiche del Friuli, tra cui, inevitabilmente, quella di Pasolini.

     

    Poeta, sceneggiatore, regista, scrittore, drammaturgo, attore, saggista e pedagogo che destina verità attualissime sull’omologazione e la rivoluzione antropologica, ricordare Pier Paolo Pasolini (quest’anno si celebrano i 50 anni dalla morte) significa celebrare la memoria di un paese intero, l’Italia, il cui dibattito socio-politico del dopoguerra è stato attraversato furiosamente dalla sua etica umanistica: il suo impatto di artista intellettuale sui mutevoli tessuti sociali dell’epoca fu durissimo e ancora oggi inestimabile.

     

    Formazione

    Elsa Martin, voce

    Stefano Battaglia, pianoforte

     

    Tracklist

    1         Lyra (p. p. p.) poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    2         Donzel poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    3         Casarsa poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    4         Lyra (p. p. p.) II music by Stefano Battaglia

    5         Canzone di Laura Betti music by Stefano Battaglia

    6         Soreli poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    7         Pari Nustri poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    8         A na fruta poem by Pier Paolo Pasolini – music by Elsa Martin

    9         Lyra (p. p. p.) III poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    10     In forma di rosa poem by Pier Paolo Pasolini – music by Elsa Martin / Stefano Battaglia

    11     Ciampanis poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    12     Lyra (p. p. p.) IV poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

     

    Artesuono

    ART241 c&p 2025

    Amerio Stefano Edizioni Musicali

    Data di registrazione: Marzo 2024

    Data di missaggio: Ottobre 2024

    Registrato, missato e masterizzato da Stefano Amerio Artesuono Recording Studios – Cavalicco (UD) Italy

    Foto di copertina: Ulderica Da Pozzo

    Grafica di Elisa Caldana

     

    LYRA (nelle diverse versioni eccetto quella al piano) contiene la poesia PRUFÙN DI SERA (da Poesie dimenticate)

    DONZEL contiene la poesia O ME DONZEL (da Poesie a Casarsa) 

    CASARSA contiene la poesia DEDICA (da Poesie a Casarsa)

    SORELI contiene la poesia SORELI (da Poesie dimenticate)

    PARI NUSTRI contiene 3 strofe di LA DOMÈNIA ULIVA (da Poesie a Casarsa)

    A NA FRUTA contiene la poesia A NA FRUTA (da Poesie a Casarsa)

    IN FORMA DI ROSA contiene un estratto del componimento POESIA IN FORMA DI ROSA (da Poesia in forma di rosa)

    CIAMPANIS contiene la poesia CIANT DA LI CIAMPANIS (da Poesie a Casarsa)

  • Francesca Cipriani e Alessandro Rossi: in arrivo un duetto dopo “Rica Morena”

    Alessandro Rossi, imprenditore edile, DJ e marito della showgirl Francesca Cipriani, torna sotto i riflettori con “Rica Morena”, un singolo rivoluzionario che combina sonorità internazionali e tradizione italiana in un remix unico nel suo genere. Il pezzo, rivisitazione del celebre brano afro del 2007 di DJ Stefan Egger, contenuto nell’album “Cosmic Evolution”, porta con sé la volontà di far sorridere e alleggerire il cuore di chi lo ascolta, parlando con semplicità e immediatezza a tutte le generazioni.

    “Rica Morena” cattura l’attenzione per l’uso inedito della fisarmonica, strumento simbolo della Romagna, terra che ha plasmato Alessandro con la sua ricca cultura musicale e folcloristica, sposandosi perfettamente con le sonorità house commerciali e il testo in lingua spagnola, interpretato da un talentuoso cantante madrelingua. Questo mix straordinario dà vita a un intreccio sonoro che trascina grandi e piccini in un’esperienza di festa e condivisione.

    Alessandro Rossi spiega:

    «Ho voluto creare qualcosa che portasse gioia e leggerezza, soprattutto ai giovani, che dopo la pandemia sembrano aver perso l’entusiasmo per le piccole cose. La musica è ancora una scintilla che accende emozioni, e con “Rica Morena” spero di regalare sorrisi e momenti di spensieratezza.»

    Alessandro, che ha ripreso in mano la sua carriera musicale dopo anni di pausa dedicati alla sua attività imprenditoriale, racconta come questo progetto sia stato il frutto di un lungo percorso di crescita personale e artistica:

    «È un brano che avevo nel cassetto da oltre dieci anni. L’esperienza maturata mi ha permesso di dargli la forma che sognavo: melodie ballabili, strumenti che parlano all’anima e una produzione curata nei minimi dettagli.»

    Ma le sorprese non finiscono qui. Francesca Cipriani, in un’intervista rilasciata a Monica Setta nel programma di Rai 2 “Storie di donne al bivio”, ha annunciato che la coppia sta lavorando a un brano insieme, la cui uscita è prevista per la prossima estate. Questo esordio musicale promette di fondere la solarità di Francesca con l’energia creativa di Alessandro, dando vita ad un intreccio di complicità e passione, pronto a diventare il simbolo di una sintonia artistica e personale. Il brano segnerà una nuova tappa nel loro percorso, consolidando la loro presenza nello show-biz italiano e regalando al pubblico una collaborazione che saprà sorprendere e conquistare.

    Intanto, con “Rica Morena”, Rossi tesse un filo conduttore tra passato e presente unendo generazioni e culture, e ci esorta a riscoprire la bellezza dei piccoli momenti e a lasciarci trasportare dalla forza liberatoria della musica. Alessandro, che oltre ad essere un imprenditore è anche docente occasionale per i ragazzi delle scuole superiori, ha dichiarato di essere stato ispirato proprio dalle nuove generazioni:

    «Spesso vedo ragazzi tristi e demotivati, ma la musica è un linguaggio universale che può restituire loro la spensieratezza. Con questo brano ho voluto creare un momento di allegria e unione.»

    “Rica Morena”, oltre a segnare il ritorno di Alessandro Rossi sulla scena musicale, si diversifica dall’attuale produzione facendosi portavoce di una promessa. Una promessa di leggerezza in un mondo appesantito, un invito a ballare anche quando i passi sembrano pesanti, un’occasione per ricordare che tra le pieghe della quotidianità si nasconde ancora il ritmo della felicità. E se è vero che la musica ha il potere di trasformare un istante in un ricordo indimenticabile, allora Alessandro Rossi, con questo come back, ci ricorda che la vita non aspetta: va vissuta, cantata, ballata.

  • LADY-J Winter Edition fa ballare gli Après-ski… e cerca nuovi talenti al femminile

    LADY-J, il primo contest inclusivo e sostenibile che celebra il talento musicale al femminile, non si ferma. Dopo il successo dell’estate 2024, quando la manifestazione ha coinvolto oltre un milione di persone nei beach club più scatenati d’Italia (250.000 come audience live, oltre 750.000  tra impression social, copertura mediatica e votazioni su su Lady-j.it), invece di aspettare l’estate 2025, già a marzo fa ballare gli Après-ski più iconici delle località montane di riferimento. E non solo: lo scopo dei party invernali è infatti scovare nuovi talenti del mixer al femminile da lanciare durante la nuova edizione Summer 2025.

    E’ LADY-J Winter Edition, che scalda già i motori per 5 party da non perdere… E non per caso parte l’8 marzo, la Festa della Donna, celebrando il talento femminile in musica. In questa data il tour parte dallo Spinale di Madonna di Campiglio (TN). Il 15 marzo invece il party a Courmayeur è doppio, sia all’Outsider sia allo Shatush. Il 22 marzo LADY-J Winter Edition si sposta a Cervinia, al Rocce Nere. Il 19 ed il 20 aprile gran finale a Livigno, con due appuntamenti. Prima al Centrale, il 19 e poi il 20, al Bivio.

    In altre parole, LADY-J Winter Edition è un gran bel modo per aspettare la seconda edizione di LADY-J, prevista per l’estate 2025, quando la manifestazione tornerà a far muovere a tempo tutto il Bel Paese.  L’organizzazione di LADY-J Winter Edition è ancora a cura di Match Music, realtà che da decenni spazia tra musica, tv e organizzazione eventi curando ogni dettaglio con cura maniacale. 

    «Crediamo nella bellezza della musica e ci piace celebrarla coinvolgendo le persone in questo mondo», spiega lo staff di LADY-J, che anche nel nuovo tour invernale sarà di nuovo il palcoscenico perfetto per brand d’eccellenza come Shiseido ed Ergovis, che confermano la loro presenza. I due brand hanno valori comuni:  Shiseido crede nel potere della bellezza, per un mondo migliore e con i suoi solari protegge la pelle. Ergovis, invece integratore di vitamine a lento rilascio, potenzia le difese immunitarie e supporta la nostra salute.

    Riassumendo, si scrive LADY-J e si legge le DJ ed è il talent pensato per supportare le DJ del futuro, le protagoniste della scena della scena musicale di domani. Nel corso dell’estate 2024, LADY-J, con quattro scatenate tappe tra Napoli, Venezia, Massa, Genova, Riccione ha fatto ballare i beach club d’Italia. Aspettando l’estate 2025, LADY-J Winter Edition tiene alto il ritmo facendo muovere a tempo gli Après-ski di riferimento. 

  • “Semplicemente Frida” in tour dal 7 marzo il nuovo spettacolo di Frida

    Dopo il successo riscontrato nelle sue precedenti tournée, dove ha conquistato il pubblico italiano e straniero con il suo talento e la sua personalità, Frida riparte con un nuovo tour dal titolo “Semplicemente Frida”, che segna l’inizio di una nuova e vibrante fase della sua carriera musicale.

    Prima data il 7 marzo al Teatro Comunale di Cagli (PU), poi il 15 marzo al Teatro Carani di Sassuolo (MO), il 19 marzo al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo (FI), il 20 marzo al Teatro Del Parco di Mestre (VE), l’11 aprile al Teatro Garybaldi Suoneria di Settimo Torinese (TO), il 12 giugno all’Auditorium della Radio Nazionale di Bratislava (Slovacchia) e il 18 giugno al Teatro Olimpico di Vicenza. Prodotto da Bubba Music, le date di Semplicemente Frida sono in continuo aggiornamento.

    Con questo nuovo spettacolo, Frida Bollani Magonida oggi semplicemente “Frida”, si presenta al pubblico con una proposta artistica più matura e autentica, pronta ad abbandonare le etichette per abbracciare una dimensione più personale e intima. Il tour è anche un’opportunità per scoprire il nuovo suono della sua musica. Con sonorità più moderne e contemporanee, grazie all’inserimento di strumenti elettronici, il nuovo repertorio include brani originali, che riflettono la sua evoluzione artistica, insieme a nuove interpretazioni di successi internazionali. Ad accompagnarla sul palco, il musicista britannico Mark Glentworth, che contribuisce a dare una nuova energia alla performance e un ulteriore arricchimento musicale.

    “Dopo questi cinque meravigliosi anni – commenta Frida – pieni di esperienze fantastiche, il 2025 rappresenta un cambiamento, e io non vedo l’ora di presentarvi la Frida che preferisco, la Frida più adulta, che però non smetterà mai di imparare, e che affronta la vita con un sorriso. In questo spettacolo porteremo più tecnologia sul palco e tanta, bella musica nuova, grazie anche al mio collaboratore musicale Mark Glentworth e a tutto il mio team che mi aiuta sempre tanto nel realizzare le mie idee. Non vedo l’ora di salire sul palco!”

    Un’altra novità che accompagna il tour è la scelta di Frida di suonare il pianoforte elettrico, un elemento che contribuirà a dare un carattere più moderno e dinamico alla sua performance. Inoltre, in un segno di intimità e di connessione diretta con il pubblico, Frida si esibirà rivolta verso gli spettatori, per rendere ogni concerto un momento di vicinanza e condivisione.

    Frida è, inoltre, già al lavoro sul suo nuovo album, che potrebbe vedere la luce nel corso del 2025, segnando un ulteriore passo nella sua crescita artistica. Il nuovo disco, in fase di produzione, promette di essere un nuovo capitolo musicale ricco di sorprese, in perfetta sintonia con il suo nuovo sound e il suo approccio più intimo e personale.

    Link prevendite https://linktr.ee/semplicementefrida.tour

    IG https://www.instagram.com/frida_musicworld/

    07/03 Cagli (Pu), Teatro Comunale 

    15/03 Sassuolo (Mo), Teatro Carani 

    19/03 Borgo San Lorenzo (Fi), Teatro Giotto 

    20/03 Mestre (Ve), Teatro Del Parco

    11/04 Settimo Torinese (To), Teatro Garybaldi – Suoneria 

    12/06 Bratislava (Slovacchia), Auditorium Della Radio Nazionale

    18/06 Vicenza, Teatro Olimpico  

  • FIDELIO DAL 7 MARZO 2025 IN RADIO “DAVID COSTA WALLACE”

    Dal 7 marzo 2025 sarà rotazione radiofonica “David Costa Wallace”, il nuovo singolo di Fidelio  disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 7 febbraio.

    “David Costa Wallace” è un brano che esplora in profondità l’influenza che Francesco Costa e il suo podcast Morning hanno avuto sul pensiero e sulla vita quotidiana dei suoi numerosi ascoltatori. Con una melodia dalle sonorità indie-pop, la canzone si concentra su quella che sembra essere una “dipendenza” crescente nei confronti di Morning, mettendo in evidenza la facilità con cui le opinioni di Costa, una volta espresse, diventano parte integrante delle convinzioni e delle discussioni quotidiane dei suoi ascoltatori. La traccia riflette su come il podcast sia riuscito a conquistare una posizione predominante nelle conversazioni quotidiane, che si tratti di bar, lavoro o altre situazioni sociali, diventando un punto di riferimento in quasi ogni contesto. Il titolo stesso della canzone richiama ironicamente lo status di Costa tra i suoi fan, ormai venerato al punto da essere considerato una sorta di “profeta” delle opinioni popolari, quasi al pari di un gigante della letteratura come David Foster Wallace. Il brano non solo analizza l’impatto culturale di Morning, ma invita anche a riflettere su come un podcast, oggi, possa avere un effetto così potente sul pensiero collettivo e sull’evoluzione delle conversazioni sociali.

    Commenta l’artista sul nuovo brano: “Con David Costa Wallace, e più in generale con il concept Solo i borghesi sopravvivono di cui il pezzo fa parte, vogliamo raccontare un lento ma progressivo percorso di adattamento alla vita borghese, partendo da un suo snobistico rifiuto per concludersi con una consapevole accettazione. Il podcast di Francesco Costa diventa per noi un simbolo in questo viaggio: ascoltare Morning trasmette infatti (a noi per primi) l’impressione di fruire di un prodotto alternativo, quasi radical chic, un po’ come, nel momento dell’esplosione della cultura hipster, leggere un romanzo di David Foster Wallace. Tuttavia, proprio perchè Costa è diventato un punto di riferimento unico e quasi obbligato per molti, in questa “dipendenza” da Morning intravediamo anche il rischio borghese di omologazione, di fruizione passiva e acritica e di una certa ristrettezza di orizzonti, visto che il dibattito tende ad appiattirsi sui soli spunti offerti da Costa nella mezz’ora giornaliera di podcast.”