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  • Jazz e botanica al Bosco delle Querce di Seveso e Meda (MB) domenica 30 aprile con il quartetto della sassofonista Sophia Tomelleri

    Jazz e botanica al Bosco delle Querce di Seveso e Meda (MB) domenica 30 aprile con il quartetto della sassofonista Sophia Tomelleri

    MILANO – In tutto il mondo il 30 aprile si festeggia, dal 2011, l’International Jazz Day, la Giornata internazionale del jazz, promossa dall’Unesco per celebrare una delle maggiori (e più universali) forme di espressione artistica del Novecento.
    Non fanno eccezione i Comuni di Seveso e Meda (MB) che, domenica 30 aprile, hanno organizzato al Bosco delle Querce l’evento a ingresso libero “Jazz e botanica” con due appuntamenti da non perdere nei pressi del Centro Visite di via Ada Negri, a Seveso (dalle ore 11): un momento dedicato alla biodiversità del Bosco, con l’intervento dell’agronomo (e scrittore) Giorgio Buizza, esperto del mondo vegetale, che racconterà che cosa si può e si deve fare per custodire e valorizzare un’area verde come questa; a seguire, il concerto del quartetto della giovane sassofonista Sophia Tomelleri. In effetti, nulla più del jazz, nato da incroci e sperimentazioni di linguaggi, può abbinarsi all’imprevedibilità botanica e naturalistica del Bosco delle Querce, un’area naturale protetta e preziosa per il territorio, nata come progetto di riforestazione dopo il disastro ambientale del 1976.
    Con Sophia Tomelleri, talento in grande ascesa del jazz italiano, si esibiranno Simone Daclon (pianoforte), Alex Orciari (contrabbasso), Pasquale Fiore (batteria) e lo special guest Michele Tino (sax contralto). Vincitrice del prestigioso Premio Massimo Urbani nel 2020, Sophia Tomelleri è coinvolta da alcuni anni in diversi progetti musicali che le hanno permesso di svolgere un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Il suo quartetto concilia con grande gusto le tradizionali sonorità della musica afroamericana con composizioni originali ispirate al jazz moderno e contemporaneo. Nel 2021 è uscito “These Things You Left Me”, il primo disco della sua formazione, che include composizioni originali scritte dalla leader, fatta eccezione per il brano che dà il titolo al disco (un vecchio standard composto da Sydney Lippmann, qui riarrangiato) e un altro pezzo (“Fuori da Novara”) firmato dal pianista Simone Daclon. 
    Sophia ha collaborato e inciso con jazzisti del calibro di Enrico Rava, Scott Hamilton, Fabrizio Bosso, Stjepko Gut, Giovanni Amato e Dario Deidda, solo per citarne alcuni.
    L’evento “Jazz e botanica”, ideato da FARE e Circolo Legambiente “Laura Conti” di Seveso nell’ambito del progetto INSIEME PER IL BOSCO, è organizzato in collaborazione con Musicamorfosi e l’associazione i-Jazz e con il contributo di Regione Lombardia, dei Comuni di Meda e Seveso, della Fondazione della Comunità Monza e Brianza e di Nuovo Imaie. 
  • Nasce l’ANSJ, l’Associazione nazionale scuole jazz e musiche audiotattili: «Realtà del terzo settore e istituzioni pubbliche in dialogo per un nuovo modo di fare didattica»

    Nasce l’ANSJ, l’Associazione nazionale scuole jazz e musiche audiotattili: «Realtà del terzo settore e istituzioni pubbliche in dialogo per un nuovo modo di fare didattica»

    MILANO – Si è costituita il 18 marzo scorso, con sede a Bergamo, l’Associazione nazionale scuole jazz e musiche audiotattili: l’ANSJ è un consorzio nazionale che, sulla spinta di numerose organizzazioni no profit, scuole di musica, reti pubbliche e realtà del terzo settore, rappresenta più di 6.000 associati tra studenti, docenti, dirigenti scolastici e operatori della didattica musicale no profit del nostro Paese.
    Il direttivo, eletto unanimemente dall’assemblea, è composto dal presidente Claudio Angeleri (rappresentante del CDpM Europe di Bergamo), dal vicepresidente Diego Borotti (direttore didattico della Jazz School Torino), dal segretario Roberto Cuccia (Fondazione Orchestra Jazz Siciliana The Brass Group), Walter Donatiello (CEMM di Bussero, in provincia di Milano), Franco Caroni (Associazione Jazzistica Senese), Beppe Di Benedetto (Jazz’On Parma Orchestra), Matteo Bonti (Scuola Bonamici di Pisa), Andrea Rubini (Ama, Associazione Musica Artistica Pianengo, in provincia di Cremona) e Franca Lensi (associazione culturale Professional Drum di Collegno, nel Torinese). 
    Afferma Claudio Angeleripresidente della neonata associazione e del CDpM, il Centro Didattico Produzione Musica di Bergamo: «L’ANSJ nasce per dare il via a un nuovo percorso culturale, basato sul dialogo per il “sistema” della didattica musicale in Italia con il concorso delle realtà del terzo settore e di quello pubblico, superando contrapposizioni e subalternità». Un percorso nato dal basso, che chiede attenzione e riconoscimenti per le attività e i servizi svolti da parte della politica, degli organi ministeriali preposti e del legislatore. Il tutto in base agli orientamenti comunitari incentrati sulla didattica per competenze e sulla loro certificazione secondo il quadro europeo delle qualificazioni e il sistema di accumulazione e trasferimento dei crediti (EQF ed ECTS).
    Al centro dell’azione educativa – secondo i promotori della neonata associazione – c’è la persona, con i suoi bisogni e le sue diversità,  che variano da individuo a individuo, ma c’è anche la complessità dei processi di apprendimento con finalità educative, professionalizzanti, terapeutiche e di inclusione. Diverse esperienze innovative provengono proprio dalla didattica jazz e delle musiche audiotattili: lo studio dell’improvvisazione e del rapporto dialettico con il tempo interiore, la ricerca timbrica e del suono finalizzata alla costruzione di una propria identità sonora e il dialogo tra i musicisti sono processi che permettono all’esecutore non solo di eseguire la musica di altri, ma di autografare con originalità ogni tipo di materiale musicale. 
    Uno studio condotto lo scorso novembre dall’Università di Bologna per conto dell’Associazione italiana delle Scuole di Musica, a cui l’ANSJ intende aderire da subito, ha fotografato i contorni dell’offerta formativa musicale nel nostro Paese, che conta 100.000 insegnanti e un milione di studenti, di cui 25.000 con disabilità e 50.000 di origine straniera. Si tratta di un bacino di rilievo assoluto, a cui attinge e fa riferimento anche il sistema educativo pubblico per dare un titolo di studio a un percorso avviato (e spesso concluso) già nelle scuole di musica. 
    La stessa filiera dello spettacolo, dei festival, dei concerti e dei lavoratori del settore musicale è debitrice all’associazionismo per l’importante funzione culturale e sociale svolta nella creazione e nel rinnovamento del pubblico. Sotto il profilo occupazionale, il terzo settore rappresenta un importante ambito lavorativo per i musicisti e i neodiplomati. Infine, anche il mondo della scuola si affida, in virtù del decreto sull’autonomia scolastica del 1999, alla consulenza e alla collaborazione degli esperti delle associazioni per creare, ampliare e qualificare l’offerta formativa in musica per tutti gli studenti. 
    L’Associazione nazionale scuole jazz e musiche audiotattili intende essere immediatamente operativa, promuovendo nel mese di aprile gli eventi della rete scolastica nazionale Jazz Mood Schools (socio fondatore di ANSJ) e altri appuntamenti legati all’International Jazz Day, la giornata internazionale del jazz istituita dall’Unesco nel 2011, ma anche momenti formativi, seminari e occasioni di confronto con il concorso di amministrazioni locali e regionali. Inoltre, in collaborazione con le Università di Scienze della Formazione di Roma Tre  (a partire dal mese di aprile), Macerata e Palermo (dal prossimo autunno) sono in programma alcuni master e convegni di formazione riservati ai formatori.
    L’ANSJ, infine, intende aderire alle principali associazioni di rappresentanza degli operatori della didattica e dei lavoratori dello spettacolo e a tutte quelle realtà che saranno disponibili nell’immediato al dialogo, al confronto e a una fattiva collaborazione. 
    Per informazioni e adesioni: info@ansj.it
  • Il quartetto della sassofonista Sophia Tomelleri al Cuccagna Jazz Club di Milano dal 4 al 25 aprile

    Il quartetto della sassofonista Sophia Tomelleri al Cuccagna Jazz Club di Milano dal 4 al 25 aprile

    MILANO – È il quartetto della sassofonista e compositrice Sophia Tomelleri la formazione residente per tutto il mese di aprile del Cuccagna Jazz Club di Milano nell’ambito della rassegna “Il rito del jazz”, organizzata da Musicamorfosi con la collaborazione di I-Jazz e Nuovo Imaie presso il ristorante Un posto a Milano, in Cascina Cuccagna (via Cuccagna 2/4).

    La giovane jazzista milanese, che nel 2020 si è aggiudicata il prestigioso Premio Internazionale Massimo Urbani, si esibirà per tre martedì consecutivi – il 4, l’11 e il 18 aprile – con i fedelissimi Simone Daclon (pianoforte), Alex Orciari (contrabbasso) e Pasquale Fiore (batteria), musicisti con i quali nel 2021 ha inciso l’album “These Things You Left Me”, lavoro in cui le composizioni originali della leader risultano in perfetto equilibrio tra le tradizionali sonorità della musica afroamericana e il jazz moderno e contemporaneo. Come di consueto, sono in programma due set (alle 19.30 e alle 21.30) e l’ingresso è libero (prenotazioni: info@unpostoamilano.it; tel. 025457785).

    Sophia Tomelleri si è avvicinata alla musica all’età di sei anni, iniziando a suonare il pianoforte, poi “abbandonato” per il sassofono. Ha intrapreso gli studi classici al Conservatorio G. Rossini di Pesaro e, nel 2013, si è diplomata al Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida del maestro Daniele Comoglio. Nello stesso anno ha deciso di dedicarsi al jazz, la sua vera passione, trasferendosi a Monaco di Baviera, dove nel  2018 ha conseguito la laurea in Jazz alla Hochschule für Musik und Theater München. Nel corso della sua ancora breve ma intensa carriera si esibita in molti contesti europei e ha collaborato, in Italia, con numerosi musicisti, tra cui il batterista Gianni Cazzola e il contrabbassista Marco Vaggi. Nel 2021 ha iniziato un tour teatrale con Elio.

    Da segnalare, infine, che martedì 25 aprile, in occasione dell’ultimo appuntamento del mese, il quartetto di Sophia Tomelleri condividerà il palco con Michele Tino, una delle voci più personali e richieste di sassofono contralto, che ha partecipato ai più importanti festival europei e internazionali e che ha all’attivo collaborazioni con musicisti del calibro di Ambrose Akinmusire, Benny Golson, Jesse Davis e Terell Stafford.

     

     

    CUCCAGNA JAZZ CLUB – IL RITO DEL JAZZ

    Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.

    Ingresso libero; prenotazioni: info@unpostoamilano.it; tel. 025457785.

    Martedì 4, 11 e 18 aprile, ore 19.30 e 21.30

    THESE THINGS YOU LEFT ME

    Sophia Tomelleri (sax tenore), Simone Daclon (pianoforte), Alex Orciari (contrabbasso), Pasquale Fiore (batteria).

    Martedì  25 aprile 2023, ore 19.30 e 21.30

    THESE THINGS YOU LEFT ME

    Sophia Tomelleri (sax tenore), Simone Daclon (pianoforte), Alex Orciari (contrabbasso), Pasquale Fiore (batteria), Michele Tino (sax contralto).

  • Dal 6 al 27 aprile la nuova edizione di “Garbagnate in Jazz” a Garbagnate Milanese con Scott Hamilton, Emilio Soana, Sergio Orlandi, Claudio Angeleri e molti altri

    Dal 6 al 27 aprile la nuova edizione di “Garbagnate in Jazz” a Garbagnate Milanese con Scott Hamilton, Emilio Soana, Sergio Orlandi, Claudio Angeleri e molti altri

    MILANO – Si svolgerà da giovedì 6 a giovedì 27 aprile la settima edizione di “Garbagnate in Jazz”, la rassegna organizzata dall’assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Garbagnate Milanese, dalla Garbagnate Music Academy e dall’associazione culturale Jazz Company. Come sempre, la direzione artistica è a cura del sassofonista Gabriele Comeglio, direttore della Big Band Jazz Company, che anche quest’anno ha invitato a esibirsi a Garbagnate Milanese nomi di spicco della scena italiana – da Emilio Soana a Claudio Angeleri fino a Sergio Orlandi – e un musicista di fama internazionale come Scott Hamilton, uno dei titani del jazz mainstream e del sax tenore “tradizionale”. I tre concerti della rassegna si svolgeranno presso la biblioteca civica Corte Valenti e saranno a ingresso libero fino a esaurimento posti.

    Il primo appuntamento della nuova edizione è in programma giovedì 6 aprile con l’evento intitolato “West Coast Jazz”: si tratta di un tributo, da parte del trombettista Sergio Orlandi, del sassofonista Gabriele Comeglio e dell’ensemble della Garbagnate Music Academy, al celeberrimo quartetto di Gerry Mulligan e Chet Baker, che si sciolse nel gennaio del 1953, settant’anni fa. Mulligan e Baker avevano iniziato a collaborare due anni prima, su invito di Richard Bock, proprietario dell’Haig Club, un piccolo locale di di Los Angeles. Il successo fu istantaneo e il loro gruppo fece registrare il tutto esaurito per ben undici mesi. Bock, che era anche il proprietario dell’etichetta Pacific, specializzata in cool jazz, spinse la band in sala di registrazione nel luglio successivo: nacquero subito due capolavori come “Bernie’s Tune” e “Lullaby of the Leaves”. Il successo fu istantaneo e il gruppo si convinse a tornare in sala per incidere altri 15 brani. Gran parte di questo repertorio, con trascrizioni originali tratte dai dischi dell’epoca, verrà proposto da Sergio Orlandi (tromba), da Gabriele Comeglio (sax baritono) e da alcuni docenti della Garbagnate Music Academy per una serata all’insegna del West Coast Jazz degli anni Cinquanta.

    Sergio Orlandi è uno dei trombettisti italiani più apprezzati e richiesti: nel corso della sua brillante carriera ha suonato nell’Orchestra del Festival di Sanremo (con Ray Charles e Dee Dee Bridgewater), con la Jazz Class Orchestra, con l’Orchestra di musica leggera della Rai di Milano, con la JW Big Band di Marco Gotti e con la Nightfly Orchestra (la formazione residente del Blue Note di Milano). Vanta, inoltre, collaborazioni con musicisti del calibro di Patti Austin, Sarah Jane Morris, Yellowjackets, George Garzone, Bob Mintzer, Kenny Wheeler, Dewey Redman, Clark Terry (con il quale ha inciso un cd), Charlie Mariano, Martial Solal, Franco Ambrosetti, Enrico Rava, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Giorgio Gaslini, Gianluigi Trovesi, Stefano Di Battista, Enrico Intra e Roberto Gatto.

    Il secondo appuntamento di “Garbagnate in Jazz”, giovedì 20 aprile, sarà un’imperdibile “Standards Night”, protagonisti Scott Hamilton, Emilio Soana e la Garbagnate Music Academy Big Band. Il grande sassofonista americano, per la prima volta a Garbagnate, e la formazione diretta da Gabriele Comeglio proporranno un jazz classico ed elegante, pescando tra alcuni degli standards più famosi del Great American Songbook. Inoltre, la cantante Caterina Comeglio presenterà una manciata di pezzi tratti dai repertori di Etta James, Ella Fitzgerald e Lelio luttazzi, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.

    Musicista dal suono pieno e coinvolgente, Scott Hamilton ha tratto ispirazione dai più noti maestri dello strumento, riuscendo a creare uno stile personale e affascinante. Dotato di un impeccabile fraseggio e di un sound che lo ha imposto all’attenzione generale per la dolcezza del suo sassofono e per la sua creatività, Hamilton ha collaborato con alcuni mostri sacri del jazz (tra cui Benny Goodman, Gerry Mulligan, Charlie Byrd, Ray Brown e Woody Herman) e ha avuto due nomination per i Grammy Awards.

    Infine, giovedì 27 aprile, per l’evento conclusivo della rassegna, andrà in scena “Musiche dalle città invisibili”, un progetto del pianista e compositore Claudio Angeleri ispirato al capolavoro di Italo Calvino, scritto nel 1972. L’ensemble di Claudio Angeleri e la voce recitante dell’attore Oreste Castagna condurranno gli spettatori, attraverso un viaggio fantastico, in luoghi immaginari al di fuori del tempo, che ricordano antiche città o metropoli modernissime. Alcune di queste città sono sospese su lunghi trampoli, altre sono al confine tra due deserti, di sabbia e di mare, altre ancora sono perfettamente identiche tra loro, seppure a migliaia di chilometri di distanza. Per tradurre in spettacolo questo caleidoscopio di immagini e sensazioni si è lavorato sia sulle specificità dei diversi linguaggi (musica e parola) sia sulle nuove possibilità offerte dai rapporti interdisciplinari. È la musica a narrare il racconto, assumendo la funzione descrittiva specifica del testo, mentre la parola, recitata o cantata (e spesso anche filtrata elettronicamente), viene utilizzata più per la potenziale qualità musicale che per la coerenza lessicale.

    Lo spettacolo offre al pubblico una sequenza di quadri, diversi tra loro, ognuno con una propria storia e con i suoi protagonisti. I suoni tracciano una molteplicità di impronte uditive attraverso la parola letta e cantata e attraverso i diversi strumenti, come scie luminose che indicano percorsi individuali all’ascoltatore, il quale, a sua volta, le può vivere nella loro piena potenzialità, rendendole in ogni istante “individuali” nell’interpretazione, in quanto, come ha scritto lo stesso Calvino, “non sempre i segni, così come li cogliamo, ci dicono ciò che noi crediamo ci vogliano dire”.

    Pianista, compositore e didatta, Claudio Angeleri si è diplomato in pianoforte Jazz alla University of West London. Nome di primo piano della scena italiana, ha partecipato ai più importanti festival jazz nazionali e internazionali, ha inciso diversi album come leader, ha collaborato con musicisti del calibro di Charlie Mariano, Jerry Bergonzi, Bobby Watson, Franco Ambrosetti, Bob Mintzer, George Garzone, Tony Scott, Franco Cerri, Massimo Urbani e Gianni Basso e ha ideato spettacoli che incrociano il jazz e la letteratura, facendo dialogare il suo strumento con grandi musicisti quali Steve Lacy, Kenny Wheeler e Gianluigi Trovesi, solo per citarne alcuni. Dal 1987 dirige il CDpM, il Centro Didattico Produzione Musica di Bergamo, dove svolge un’intensa attività didattica.

    “GARBAGNATE IN JAZZ”, dal 6 aprile al 27 aprile 2023 – Settima edizione

    Biblioteca civica Corte Valenti, via Monza 12, Garbagnate Milanese (Mi).

    Inizio concerti ore 21; ingresso libero fino a esaurimento posti.

    On line: garbagnateinjazz.webs.com

    Giovedì 6 aprile 2023

    West Coast Jazz (settant’anni dopo)

    Tributo a Gerry Mulligan e Chet Baker

    Sergio Orlandi (tromba), Gabriele Comeglio (sax baritono), Roberto Gelli (basso), Andrea Centonze (batteria), Elia Grassi (pianoforte), Dario Spezia (chitarra), Federica Vanacore (voce).

     

    Giovedì 20 aprile 2023

    Standards Night

    Scott Hamilton, Emilio Soana, Caterina Comeglio e la GMA Big Band

    Scott Hamilton (sax tenore), Emilio Soana (tromba), Caterina Comeglio (voce), Alberto Bonacasa (pianoforte), Roberto Gelli (basso), Alessandro Casè (batteria), Sara Collodel (chitarra), Gabriele Comeglio (sax), Valerio Beffa (sax), Emanuele Dell’Osa (sax), Ubaldo Busco (sax), Alessandro Bottacchiari (tromba), Camilla Rolando (tromba), Angelo Rolando (trombone).

     

    Giovedì 27 aprile 2023

    Musiche dalle città invisibili

    Claudio Angeleri ensemble e Oreste Castagna (attore)

    Claudio Angeleri (pianoforte), Giulio Visibelli (sax), Gabriele Comeglio (sax), Paola Milzani (voce), Marco Esposito (basso), Matteo Milesi (batteria), Oreste Castagna (voce recitante).

  • Tre appuntamenti con la vocalist e autrice jazz Elisabetta Guido  a Milano: il primo live è giovedì 30 marzo al Moebius

    Tre appuntamenti con la vocalist e autrice jazz Elisabetta Guido a Milano: il primo live è giovedì 30 marzo al Moebius

    MILANO – Torna a esibirsi nel capoluogo lombardo, con tre concerti in programma nei music club cittadini, Elisabetta Guido, nome di punta della scena jazz nazionale. Il primo appuntamento della cantante e autrice salentina è fissato per giovedì 30 marzo al Moebius Milano, lo scenografico spazio post-industriale di via Cappellini 25 (inizio live ore 20.30; ingresso libero con prima consumazione obbligatoria): condivideranno il palco con la musicista pugliese il sassofonista Mirko Fait, il chitarrista Andrea Rotoli e il polistrumentista cubano Gendrickson Mena Diaz (che vanta collaborazioni con artisti del calibro di David Murray, Chaka Khan, Gonzalo Rubalcaba e Vinicio Capossela). Il concerto, intitolato “Da Duke a Charles, da Thelonious a Chick”, sarà un viaggio attraverso la storia del jazz, con un occhio di riguardo all’era del Bebop e del modern jazz, ma non solo. Non mancheranno neppure alcuni inediti della stessa Guido e del sassofonista Mirko Fait.
    Il mese successivo, sabato 29 aprile, alla vigilia dell’International Jazz Day, Elisabetta sarà di scena al Nik’s & Co, cocktail bar di via Schiaparelli 14 (inizio live ore 22; ingresso libero con prima consumazione obbligatoria) insieme al talentuoso pianista toscano Daniele Gorgone, che ha collaborato con nomi illustri del jazz internazionale come Jason Marsalis, Garrison Fewell, Joe Lee Wilson e Rachel Gould, e a Mirko Fait (sax). In questa occasione, il trio proporrà grandi classici del jazz riarrangiati in chiave moderna e una manciata di brani inediti. 
    Infine, giovedì 25 maggio la cantante salentina sarà alla testa del suo collaudato trio, con Andrea Rotoli alla chitarra e Mirko Fait al sax, che si esibirà all’ora dell’aperitivo, nell’ambito della rassegna “Voce in Jazz”, negli eleganti spazi di Voce, il locale di Aimo e Nadia situato all’interno del museo delle Gallerie d’Italia, in piazza della Scala 6 (inizio live ore 19; prenotazioni: info@voceaimoenadia.com o telefonando al 3493273374): oltre a qualche incursione nel latin jazz, in scaletta ci saranno soprattutto i brani originali di Elisabetta, alcuni dei quali tratti dal suo ultimo album “Arabesque”, pubblicato dall’etichetta romana Alfa Music, uscito lo scorso anno con la partecipazione di Fabrizio Bosso come special guest alla tromba e lodato dalla critica specializzata.
    Elisabetta Guido è laureata in canto, in pianoforte e in giurisprudenza. È una vocalist e un’autrice poliedrica, che spazia dal jazz al soul, dal gospel alla lirica. È pure docente ed è appassionata di tecnica vocale, in particolare di anatomia e fisiologia dell’apparato vocale. Ha calcato i palchi di buona parte d’Europa, partecipando a numerosi jazz festival e ha collaborato e inciso (anche negli Stati Uniti) con grandi nomi della musica italiana e internazionale come Javier Girotto, Flavio Boltro, Tullio De Piscopo, Cole Porter, Roberto Ottaviano, Paolo Di Sabatino, Ares Tavolazzi, Renzo Arbore, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Antonella Ruggiero e tanti altri. 
    Mirko Fait, sassofonista milanese, ha al suo attivo più di 30 album. Ha collaborato con numerosi artisti di fama internazionale come Flavio Boltro, Attilio Zanchi, Gendrickson Mena, Luca Garlaschelli, Marco Panascia e Fabrizio Bosso. Ha suonato su migliaia di palchi in tutt’Italia e ha partecipato a diversi jazz festival come JAZZMI, AH-UM Milano Jazz Festival, Sant’Elpidio Jazz Festival, Zagreb Festival e Doctor Jazz Salentum Festival. È direttore artistico di numerosi jazz club e organizza diverse rassegne musicali a Milano e dintorni.
    Andrea Rotoli è un chitarrista eclettico che spazia con disinvoltura dallo swing tradizionale al Bepop, dalla tradizione manouche al jazz contaminato degli anni ’70 fino alle sonorità più moderne. Nel corso della sua carriera ha collaborato con jazzisti di primo piano della scena nazionale, da Attilio Zanchi a Giovanni Falzone, da Antonio Zambrini a Marco Brioschi, solo per citarne alcuni. 
  • Atelier Musicale: tango, milonga, chacarera, choro e valse  con Guido Bombardieri, Oscar Del Barba e l’ensemble AltriArchi sabato 4 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: tango, milonga, chacarera, choro e valse con Guido Bombardieri, Oscar Del Barba e l’ensemble AltriArchi sabato 4 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    I jazzisti Oscar Del Barba e Guido Bombardieri, con il supporto di un eclettico quartetto d’archi, rielaboreranno alcune composizioni di celebri autori sudamericani ed eseguiranno brani originali ispirati alle tradizioni musicali di Argentina e Brasile


    MILANO – L’intreccio tra organici e musiche ha caratterizzato e sta caratterizzando, come mai accaduto in passato, la XXVIII edizione dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio alla Camera del Lavoro di Milano: ne è un’ulteriore conferma il concerto in programma sabato 4 marzo (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa) e intitolato “Da Rio a Buenos Aires”, che vedrà protagonisti il pianista Oscar Del Barba, il clarinettista e sassofonista Guido Bombardieri e l’ensemble AltriArchi
    Il viaggio proposto abbraccia parte della musica proveniente dal Brasile e dall’Argentina attraverso la rielaborazione di composizioni di autori per lo più famosi, ma soprattutto con l’esecuzione di brani originali a quei mondi ispirati, frutto delle collaborazioni e degli ascolti di Del Barba e Bombardieri: i ritmi del tango e della chacarera, il candombe, la milonga, il Brasile dello choro, del valse e del frevo saranno la base delle composizioni e delle interpretazioni jazzistiche di questo coinvolgente e bellissimo repertorio. 
    Pianista, fisarmonicista, compositore e arrangiatore, Oscar Del Barba ha vinto numerosi premi in importanti concorsi pianistici e di composizione sia in ambito classico sia in quello jazzistico e nel 2009 si è visto conferire il prestigioso “Premio Gorni Kramer”. Come pianista vanta in Italia collaborazioni con importanti musicisti del panorama pop e della canzone d’autore (come Francesco Guccini) e della scena jazzistica nazionale e internazionale (tra cui Markus Stockhausen, Dave Liebman e Ralph Alessi). Del Barba, inoltre, è docente di Pianoforte jazz presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
    Guido Bombardieri è un clarinettista e sassofonista altrettanto versatile, anch’egli di formazione sia classica sia jazzistica, ambiti in cui ha vinto diversi concorsi. Ha lavorato ad alto livello anche in ambito pop (per esempio, con Elio e le storie tese) e ha poi suonato in orchestre sinfoniche, da camera e in big band, collaborando con grandi nomi della scena jazzistica nazionale e internazionale. Al suono dei loro strumenti si unirà quello di un eclettico quartetto d’archi, l’ensemble AltriArchi, un poliedrico gruppo fondato da Daniele Richiedei da cui prendono le mosse organici che spaziano dal quartetto d’archi alla piccola orchestra da camera, muovendosi in diversi ambiti del mondo musicale classico e contemporaneo (da Mozart a Philip Glass) e spingendosi talvolta fino alla world music e al pop.



    ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione
    Sabato 4 marzo 2023, ore 17.30
    Oscar Del Barba e Guido Bombardieri – Da Rio a Buenos Aires
    Guido Bombardieri (clarinetti e sassofoni), Oscar Del Barba (pianoforte) e AltriArchi Ensemble (Anna Pecora e Daniele Richiedei, violini), Monica Vatrini (viola), Federico Bianchetti (violoncello).

    Programma:
    G. Bombardieri: “Candombe de las cuerdas”;
    O. Del Barba: “Gato Borracho”, “Ora”;
    D. Richiedei: “Milonga Adriatica”;
    M. Mores: “Taquito Militar”;
    C. Buarque: “Valsa brasileira”;
    O. Del Barba: “Negro y blanco”;
    A. Jobim: “Chovendo na roseira”;
    A. Piazzolla: “Adiòs Nonino”.

    Arrangiamenti di Oscar Del Barba.
    Introduce Oscar Del Barba.
  • Dalla Svizzera con improvvisazione: i gruppi di Jonas Ruther  e Florian Weiss al Cuccagna Jazz Club di Milano dal 7 al 28 marzo

    Dalla Svizzera con improvvisazione: i gruppi di Jonas Ruther e Florian Weiss al Cuccagna Jazz Club di Milano dal 7 al 28 marzo

    MILANO – Sono alcuni dei più interessanti musicisti svizzeri i protagonisti dei quattro appuntamenti di marzo del Cuccagna Jazz Club di Milano, una delle nuova realtà dove ascoltare musica dal vivo nel capoluogo lombardo. Come di consueto, la rassegna “Il Rito del Jazz”, ospitata presso il ristorante un posto a Milano, in Cascina Cuccagna, organizzata da Musicamorfosi e sostenuta per l’occasione da ProHelvetia in collaborazione con I-Jazz, prevede ogni martedì un doppio set alle ore 19.30 e alle 21.30 (ingresso libero; prenotazioni: info@unpostoamilano.it; tel. 025457785).
    Zurigo, come sanno gli appassionati, è un punto di riferimento obbligato per il jazz internazionale e il Moods è uno dei locali più noti della città elvetica per apprezzarne i vari stili, così come per ascoltare funk, soul e blues. Inoltre, la scena artistica locale è capace di fondere in modo davvero convincente tradizione e innovazione. 
    Il primo live di marzo è in programma martedì 7 con The Jazz Trio, travolgente formazione guidata dal batterista Jonas Ruther e completata da Florian Egli al sax e Raphael Walser al contrabbasso: standard jazz, nu jazz e i classici del Great American Songbook saranno proposti dai tre musicisti con una nuova, emozionante veste.
    Martedì 14 marzo, Ruther, Egli e Walser saliranno ancora sul palco del Cuccagna Jazz Club e presenteranno “The Jazz Trio Goes Black”, progetto nel quale rileggono alcuni tra i più celebri Black Spiritual della tradizione di New Orleans. 
    Cambio di formazione per la terza data del mese: martedì 21 marzo sarà di scena il Woodoism Chamber Trio, guidato dal trombonista Florian Weiss con Linus Amstad al sax alto e Valentin von Fischer al contrabbasso. Dotato di un talento traboccante, Weiss sfrutta con sicurezza l’intera gamma del suo strumento, sottolineandone abilmente il lato lirico. Nel corso degli anni il trombonista elvetico ha sviluppato uno stile dinamico, vivido e sensibile e la dimensione del trio esalta il suo ruolo di compositore e band leader.
    Infine, martedì 28 marzo Weiss, Amstad e von Fischer, ai quali si aggiungerà il batterista Philipp Leibundgut, porteranno in scena “Woodoism”, progetto dal grande impatto emotivo, che unisce Africa e Wodoo, punti di partenza di una proposta musicale fresca e originale, magica e audace, che da Zurigo attraversa i cuori dell’Africa nera e recupera, in chiave new jazz, la lezione dei classici Spirituals di New Orleans.

    CUCCAGNA JAZZ CLUB – IL RITO DEL JAZZ 
    Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.
    Ingresso libero; prenotazioni: info@unpostoamilano.it; tel. 025457785.

    Martedì 7 marzo, ore 19.30 e 21.30
    STANDARD NON STANDARD 
    The Jazz Trio
    Florian Egli (sax), Raphael Walser (contrabbasso), Jonas Ruther (batteria)

    Martedì 14 marzo 2023, ore 19.30 e 21.30
    THE JAZZ TRIO GOES BLACK
    The Jazz Trio 
    Florian Egli (sax), Raphael Walser (contrabbasso), Jonas Ruther (batteria)

    Martedì 21 marzo 2023, ore 19.30 e 21.30
    WOODOISM CHAMBER TRIO 
    Florian Weiss (trombone), Linus Amstad (sax alto), Valentin von Fischer (contrabbasso)

    Martedì 28 marzo 2023, ore 19.30 e 21.30
    WOODOISM 
    Florian Weiss (trombone), Linus Amstad (flauto e sax alto), Valentin von Fischer (contrabbasso), Philipp Leibundgut (batteria).
  • “Il jazz a mare” a Milano: Andrea Marchetti quartet  in concerto martedì 7 marzo a Mare Culturale Urbano

    “Il jazz a mare” a Milano: Andrea Marchetti quartet in concerto martedì 7 marzo a Mare Culturale Urbano

    MILANO – Il primo dei quattro appuntamenti di marzo della rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz, è in programma martedì 7 quando, sul palco di Cascina Torrette, a Milano, si esibirà il quartetto del cantante novarese Andrea Marchetti. Con la sua band Marchetti renderà omaggio ad alcuni dei più grandi esecutori e dei più importanti jazzisti della storia, in un percorso che toccherà molti stili di questo affascinante linguaggio. In particolare, una parte del repertorio sarà dedicata alle composizioni di John Coltrane, al quale in passato il vocalist piemontese ha reso un bellissimo tributo, proponendo grandi classici come “Giant Steps”, “Impressions” e “Naima” fino ad arrivare a “Psalm”, il brano che chiude l’album capolavoro “A Love Supreme”. Il quartetto di Andrea Marchetti, che ha nell’improvvisazione e nell’interplay i suoi punti di forza, è completato dal pianista Giuseppe Zangaro, dal contrabbassista Federico Rubert e dal batterista Nicola Tentorio. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.

    La rassegna “il jazz a mare” proseguirà per tutto il mese di marzo con altri tre appuntamenti in agenda: martedì 14 sarà di scena un altro quartetto, Tendha, il cui sound è ispirato dalle esperienze musicali (progressive rock, musica elettronica, jazz e hip-hop) dei singoli componenti del gruppo; la settimana successiva spazio al collettivo Rione Terra e, infine, martedì 28 sarà la la volta del gruppo Monteceneri.
  • Atelier Musicale: dall’Africa al Delta del Mississippi con i Mud Pie sabato 18 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: dall’Africa al Delta del Mississippi con i Mud Pie sabato 18 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    MILANO – Il concerto di sabato 18 febbraio dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio come di consueto alla Camera del Lavoro (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa), vedrà protagonisti i Mud Pie, un quartetto di nuove realtà del jazz italiano, che si sono formate frequentando principalmente i Civici Corsi di Jazz di Milano. La proposta di questa formazione dall’organico chiaramente legato all’universo afroamericano e all’area del Delta del Mississippi si ispira al Blues delle origini, inteso nel senso di un folclore immaginario e non come recupero filologico, costruendo intorno a quella base una serie di quadretti sonori in cui l’elettronica, il rock progressivo e la memoria dei ritmi africani definiscono un variegato mondo sonoro, decisamente contemporaneo per la molteplicità dei materiali utilizzati. Del resto, Mud significa fango, miscela, fusione e il Mud Pie è una torta al cioccolato originaria del Mississippi, un luogo dove l’unione di mondi sonori è stata la chiave della sua scena musicale per buona parte dell’Ottocento.
    Lo stesso strumentario evidenzia i legami e le trasformazioni operate dal gruppo: la cigarbox guitar è l’erede elettronica ed elettrica della vecchia chitarra realizzata con le scatole di sigari, la dobro è la celebre chitarra resofonica famosa negli anni Venti, l’armonica a bocca è uno strumento centrale nei territori del blues, così come le percussioni, cui però si aggiunge la moderna batteria e, naturalmente,  la voce, elemento centrale del racconto sonoro. Una voce ricca di sfumature, intrisa di blues e gospel, legata al rapporto canto-parlato come all’improvvisazione jazzistica, con protagonista Marta Colombo, che tra le sue maestre ha avuto due icone del canto jazz italiano: Tiziana Ghiglioni e Maria Pia De Vito. Nicola Rizzi, sassofonista diplomato, esperto di musica elettronica, si dedica invece all’armonica dopo l’incontro con Fabio Treves, che lo ha portato a collaborare con storici armonicisti di blues dell’area milanese quali Enrico Penati e Marcus Tondo. Sebastiano Ruggeri si è formato sotto la guida di Tony Arco, quindi ha svolto un’attività didattica in cui ha compreso l’importanza di usare materiali provenienti dai più diversi ambiti musicali. Infine, Alex Stangoni, il più conosciuto tra i quattro musicisti, è chitarrista, tecnico del suono e maestro del live electronics, da lui realizzato innumerevoli volte e, da oltre un ventennio, al fianco di Enrico Intra nel progetto Sound Movie. Un concerto di grande appeal, dal fascino antico, ma dai suoni moderni.


    ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione.
    Sabato 18 febbraio 2023, ore 17.30
    Mud Pie – Dall’Africa al Delta: suoni, canti e ritmi di un’etnia immaginaria
    Marta Colombo (voce, percussioni), Alex Stangoni (cigarbox guitar,  dobro, elettronica), Nicola Rizzi (armonica), Sebastiano Ruggeri (batteria).
    Programma: composizioni originali dei Mud Pie.
    Introduce Marta Colombo.

    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).
    Per informazioni: 348-3591215; 02-5455428.
  • “il jazz a mare” a Milano: il bluesman Angelo “Leadbelly” Rossi martedì 21 febbraio a Mare Culturale Urbano

    “il jazz a mare” a Milano: il bluesman Angelo “Leadbelly” Rossi martedì 21 febbraio a Mare Culturale Urbano

    MILANO – Prosegue settimana dopo settimana la rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz a Milanomartedì 21 febbraio, sul palco di Cascina Torrette si esibirà il cantante e chitarrista Angelo “Leadbelly” Rossi, uno dei più apprezzati bluesmen italiani. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.
    Il soprannome “Leadbelly” è un omaggio al famoso cantante blues Huddie William Ledbetter, al quale Angelo Rossi si è sempre ispirato. Le esibizioni dell’artista lombardo, principalmente in solitaria (ma accompagnato dalla chitarra acustica, dal kazoo e dall’armonica), sono legate alla tradizione del delta di New Orleans: tutta la passione per la musica del diavolo è racchiusa nell’energica ed intensa sincerità delle sue performance. Considerato il principale interprete del blues acustico in Italia, Angelo “Leadbelly” Rossi ha partecipato ai più importanti festival che si sono svolti nel nostro Paese. Alla fine degli anni Ottanta ha collaborato a lungo con lo statunitense Larry Johnson, condividendo spesso con lui il palco in America. Nel corso della sua consolidata carriera Angelo “Leadbelly” Rossi ha suonato parecchio ma registrato poco: tra le sue rare incisioni spicca l’intenso “I Don’t Want to Take Nothing With Me When I’m Gone”, album (del 2006) seminale per la scena blues italiana.
    Da segnalare, infine, l’ultimo appuntamento del mese della rassegna “il jazz a mare”: martedì 28 febbraio sarà la volta del duo formato da Tommaso Esposito e Davide Broggini, che si dedica all’improvvisazione e all’esplorazione musicale.


    “IL JAZZ A MARE” – MARE CULTURALE URBANO
    Cascina Torrette, via G. Gabetti 15, 20147 Milano. 
    Tel: 0245071825. On line: maremilano.org
    Inizio concerti: ore 21.30.
    Ingresso: biglietto di 1 euro (acquistabile in cassa, sull’app Dice e sul sito dice.fm).

    LE DATE DI FEBBRAIO 2023
    Martedì 14/2/2023 
    Biscaro-Garra Acoustic Project
    Arturo Garra (clarinetto), Yuri Biscaro (chitarra).

    Martedì 21/02/2023 
    Angelo Leadbelly Rossi
    Angelo Rossi (chitarra, voce).

    Martedì 28/02/2023 
    Ho una barca
    Davide Broggini (percussioni), Tommaso Esposito (piano elettrico, tastiere).