Tag: Andrea Conta
-
Atelier Musicale: dall’Africa al Delta del Mississippi con i Mud Pie sabato 18 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano
MILANO – Il concerto di sabato 18 febbraio dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio come di consueto alla Camera del Lavoro (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa), vedrà protagonisti i Mud Pie, un quartetto di nuove realtà del jazz italiano, che si sono formate frequentando principalmente i Civici Corsi di Jazz di Milano. La proposta di questa formazione dall’organico chiaramente legato all’universo afroamericano e all’area del Delta del Mississippi si ispira al Blues delle origini, inteso nel senso di un folclore immaginario e non come recupero filologico, costruendo intorno a quella base una serie di quadretti sonori in cui l’elettronica, il rock progressivo e la memoria dei ritmi africani definiscono un variegato mondo sonoro, decisamente contemporaneo per la molteplicità dei materiali utilizzati. Del resto, Mud significa fango, miscela, fusione e il Mud Pie è una torta al cioccolato originaria del Mississippi, un luogo dove l’unione di mondi sonori è stata la chiave della sua scena musicale per buona parte dell’Ottocento.Lo stesso strumentario evidenzia i legami e le trasformazioni operate dal gruppo: la cigarbox guitar è l’erede elettronica ed elettrica della vecchia chitarra realizzata con le scatole di sigari, la dobro è la celebre chitarra resofonica famosa negli anni Venti, l’armonica a bocca è uno strumento centrale nei territori del blues, così come le percussioni, cui però si aggiunge la moderna batteria e, naturalmente, la voce, elemento centrale del racconto sonoro. Una voce ricca di sfumature, intrisa di blues e gospel, legata al rapporto canto-parlato come all’improvvisazione jazzistica, con protagonista Marta Colombo, che tra le sue maestre ha avuto due icone del canto jazz italiano: Tiziana Ghiglioni e Maria Pia De Vito. Nicola Rizzi, sassofonista diplomato, esperto di musica elettronica, si dedica invece all’armonica dopo l’incontro con Fabio Treves, che lo ha portato a collaborare con storici armonicisti di blues dell’area milanese quali Enrico Penati e Marcus Tondo. Sebastiano Ruggeri si è formato sotto la guida di Tony Arco, quindi ha svolto un’attività didattica in cui ha compreso l’importanza di usare materiali provenienti dai più diversi ambiti musicali. Infine, Alex Stangoni, il più conosciuto tra i quattro musicisti, è chitarrista, tecnico del suono e maestro del live electronics, da lui realizzato innumerevoli volte e, da oltre un ventennio, al fianco di Enrico Intra nel progetto Sound Movie. Un concerto di grande appeal, dal fascino antico, ma dai suoni moderni.ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione.Sabato 18 febbraio 2023, ore 17.30Mud Pie – Dall’Africa al Delta: suoni, canti e ritmi di un’etnia immaginariaMarta Colombo (voce, percussioni), Alex Stangoni (cigarbox guitar, dobro, elettronica), Nicola Rizzi (armonica), Sebastiano Ruggeri (batteria).Programma: composizioni originali dei Mud Pie.Introduce Marta Colombo.Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).Per informazioni: 348-3591215; 02-5455428. -
“il jazz a mare” a Milano: il bluesman Angelo “Leadbelly” Rossi martedì 21 febbraio a Mare Culturale Urbano
MILANO – Prosegue settimana dopo settimana la rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz a Milano: martedì 21 febbraio, sul palco di Cascina Torrette si esibirà il cantante e chitarrista Angelo “Leadbelly” Rossi, uno dei più apprezzati bluesmen italiani. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.Il soprannome “Leadbelly” è un omaggio al famoso cantante blues Huddie William Ledbetter, al quale Angelo Rossi si è sempre ispirato. Le esibizioni dell’artista lombardo, principalmente in solitaria (ma accompagnato dalla chitarra acustica, dal kazoo e dall’armonica), sono legate alla tradizione del delta di New Orleans: tutta la passione per la musica del diavolo è racchiusa nell’energica ed intensa sincerità delle sue performance. Considerato il principale interprete del blues acustico in Italia, Angelo “Leadbelly” Rossi ha partecipato ai più importanti festival che si sono svolti nel nostro Paese. Alla fine degli anni Ottanta ha collaborato a lungo con lo statunitense Larry Johnson, condividendo spesso con lui il palco in America. Nel corso della sua consolidata carriera Angelo “Leadbelly” Rossi ha suonato parecchio ma registrato poco: tra le sue rare incisioni spicca l’intenso “I Don’t Want to Take Nothing With Me When I’m Gone”, album (del 2006) seminale per la scena blues italiana.Da segnalare, infine, l’ultimo appuntamento del mese della rassegna “il jazz a mare”: martedì 28 febbraio sarà la volta del duo formato da Tommaso Esposito e Davide Broggini, che si dedica all’improvvisazione e all’esplorazione musicale.“IL JAZZ A MARE” – MARE CULTURALE URBANOCascina Torrette, via G. Gabetti 15, 20147 Milano.Tel: 0245071825. On line: maremilano.orgFB: www.facebook.com/mareculturaleurbano ; IG: @maremilanoInizio concerti: ore 21.30.Ingresso: biglietto di 1 euro (acquistabile in cassa, sull’app Dice e sul sito dice.fm).LE DATE DI FEBBRAIO 2023Martedì 14/2/2023Biscaro-Garra Acoustic ProjectArturo Garra (clarinetto), Yuri Biscaro (chitarra).Martedì 21/02/2023Angelo Leadbelly RossiAngelo Rossi (chitarra, voce).Martedì 28/02/2023Ho una barcaDavide Broggini (percussioni), Tommaso Esposito (piano elettrico, tastiere). -
“il jazz a mare” a Milano: il duo Garra-Biscaro martedì 14 febbraio a Mare Culturale Urbano
MILANO – Il clarinetto di Arturo Garra, la chitarra di Yuri Biscaro: è un duo particolare quello che si esibirà martedì 14 febbraio a Cascina Torrette, a Milano, nell’ambito della rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.Questo progetto acustico è nato nel 2013 con l’intenzione di esplorare le possibilità e le risorse timbriche ed espressive del duo, formazione essenziale e cameristica che consente ai musicisti di costruire percorsi sonori che hanno nel silenzio, nell’estrema concentrazione sul suono e nel dialogo tra i due strumenti, sottile ma vivo, i loro momenti fondamentali. Inoltre, la combinazione clarinetto-chitarra elettrica permette di unire l’anima elettrica a quella acustica, in una visione musicale che si nutre delle più diverse influenze, dal jazz alla classica.La rassegna “il jazz a mare” continuerà con altri due concerti in programma nella seconda metà di febbraio in Cascina Torrette: martedì 21 si esibirà il cantante e chitarrista Angelo Leadbelly Rossi, considerato uno dei principali interpreti italiani di blues; infine, martedì 28 sarà di scena un altro duo, quello formato da Tommaso Esposito e Davide Broggini, che si dedica all’improvvisazione e all’esplorazione musicale.“IL JAZZ A MARE” – MARE CULTURALE URBANOCascina Torrette, via G. Gabetti 15, 20147 Milano.Tel: 0245071825. On line: maremilano.orgFB: www.facebook.com/mareculturaleurbano ; IG: @maremilanoInizio concerti: ore 21.30.Ingresso: biglietto di 1 euro (acquistabile in cassa, sull’app Dice e sul sito dice.fm).LE DATE DI FEBBRAIO 2023Martedì 14/2/2023Biscaro-Garra Acoustic ProjectArturo Garra (clarinetto), Yuri Biscaro (chitarra).Martedì 21/02/2023Angelo Leadbelly RossiAngelo Rossi (chitarra, voce).Martedì 28/02/2023Ho una barcaDavide Broggini (percussioni), Tommaso Esposito (piano elettrico, tastiere). -
“il jazz a mare” a Milano: il duo Garra-Biscaro martedì 14 febbraio a Mare Culturale Urbano
MILANO – Il clarinetto di Arturo Garra, la chitarra di Yuri Biscaro: è un duo particolare quello che si esibirà martedì 14 febbraio a Cascina Torrette, a Milano, nell’ambito della rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.Questo progetto acustico è nato nel 2013 con l’intenzione di esplorare le possibilità e le risorse timbriche ed espressive del duo, formazione essenziale e cameristica che consente ai musicisti di costruire percorsi sonori che hanno nel silenzio, nell’estrema concentrazione sul suono e nel dialogo tra i due strumenti, sottile ma vivo, i loro momenti fondamentali. Inoltre, la combinazione clarinetto-chitarra elettrica permette di unire l’anima elettrica a quella acustica, in una visione musicale che si nutre delle più diverse influenze, dal jazz alla classica.La rassegna “il jazz a mare” continuerà con altri due concerti in programma nella seconda metà di febbraio in Cascina Torrette: martedì 21 si esibirà il cantante e chitarrista Angelo Leadbelly Rossi, considerato uno dei principali interpreti italiani di blues; infine, martedì 28 sarà di scena un altro duo, quello formato da Tommaso Esposito e Davide Broggini, che si dedica all’improvvisazione e all’esplorazione musicale.“IL JAZZ A MARE” – MARE CULTURALE URBANOCascina Torrette, via G. Gabetti 15, 20147 Milano.Tel: 0245071825. On line: maremilano.orgFB: www.facebook.com/mareculturaleurbano ; IG: @maremilanoInizio concerti: ore 21.30.Ingresso: biglietto di 1 euro (acquistabile in cassa, sull’app Dice e sul sito dice.fm).LE DATE DI FEBBRAIO 2023Martedì 7/2/2023Tendha (eccezionalmente a Cascina Merlata)Giulia Vallisari (voce e synth), Mariano Ciotto (voce e synth), Arturo Garra (clarinetto basso), Fabrizio Carriero (batteria).Martedì 14/2/2023Biscaro-Garra Acoustic ProjectArturo Garra (clarinetto), Yuri Biscaro (chitarra).Martedì 21/02/2023Angelo Leadbelly RossiAngelo Rossi (chitarra, voce).Martedì 28/02/2023Ho una barcaDavide Broggini (percussioni), Tommaso Esposito (piano elettrico, tastiere). -
Atelier Musicale: il pianista Carlo Morena rilegge Monteverdi, tra madrigali e improvvisazioni jazz, sabato 4 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano
MILANO – Carlo Morena è un colto e raffinato pianista che è stato docente in Germania, Spagna e Portogallo e che oggi ha la cattedra di piano jazz al Conservatorio Verdi di Milano. Di formazione classica e jazzistica insieme, si muove in un ampio ambito progettuale che lo porta a rileggere il passato del jazz con occhi contemporanei, a operare nel campo della libera improvvisazione e, come nel caso del concerto in programma sabato 4 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa) nell’ambito della rassegna Atelier Musicale, ad affrontare pagine fondamentali della musica eurocolta per portarle nel suo universo poetico.In passato lo ha fatto con Ravel e oggi, insieme a un grande sassofonista come Daniele Comoglio e a tre dei migliori studenti di jazz del Conservatorio Verdi di Milano, affronta la musica di un gigante assoluto quale Claudio Monteverdi. Contrariamente a quanto si possa pensare, Monteverdi è stato oggetto di qualche ricognizione jazzistica, come dimostrano sia il pianista Richie Beirach, sia, addirittura, l’Art Ensemble of Chicago e, in Italia, Paolo Fresu e Simona Severini. Tuttavia, come ampiezza e sguardo esclusivo al grande Maestro, un autentico rivoluzionario della musica seicentesca, questo lavoro di Morena è di gran lunga il più esteso e profondo sinora realizzato e l’Atelier ne tiene a battesimo la prima esecuzione assoluta.Il percorso si snoda in ordine rigorosamente cronologico all’interno del mondo monteverdiano, affrontato tenendo conto che la melodia è il suo elemento essenziale, ma riarmonizzata in chiave contemporanea e facendo attenzione alle differenze tra i madrigali decisamente polifonici, dove Morena ha pensato al pianoforte concertante, e quelli in cui la monodia è il fulcro della musica, scegliendo sia temi che sono imprescindibili e iconici, sia altri meno conosciuti, ma non per questo meno interessanti.Da ogni pezzo Morena ha estratto cellule melodiche significative, intorno alle quali ha lasciato spazi per la propria personale rielaborazione, che coinvolge il gruppo e apre le porte all’improvvisazione, evitando però la pericolosa e ormai obsoleta idea della trasformazione dei madrigali in song jazzistici. In sostanza, si mantiene il fascino e la piena memoria degli originali, ma contemporaneamente li si trasforma in qualcosa di totalmente diverso e vicino a quella parte del nostro tempo musicale legata all’espressione, all’estetica jazzistica.ATELIER MUSICALE – XXVIII stagioneSabato 4 febbraio 2023, ore 17.30Carlo Morena quintet – Progetto MonteverdiCarlo Morena (pianoforte); Daniele Comoglio (sassofoni); Raffaele Fiengo (sassofoni); Gianmarco Straniero (contrabbasso); Marco Falcon (batteria).Programma:C. Monteverdi (1567-1643): .Se nel partir da voi (Madrigali, libro I, 1587);Piagne e sospira (Madrigali, libro IV, 1603);Lamento di Arianna (Madrigali, libro VI, 1614);Ohimè, dov’è il mio ben (Madrigali, libro VII, 1619);Sì dolce è il tormento; Ohimè, ch’io cado (Quarto Scherzo delle Ariose Vaghezze, 1624);C. Morena: Pensando a Monteverdi (piano solo);C. Monteverdi (1567-1643):Lamento della ninfa (Madrigali, libro VIII, 1638);Pur ti miro (L’incoronazione di Poppea, 1643).Arrangiamenti di Carlo Morena.Prima esecuzione assoluta.Introduce Carlo Morena. -
Gabriele Boggio Ferraris quartet, Simona Severini e Gaia Mattiuzzi sul palco del Cuccagna Jazz Club di Milano dal 7 al 28 febbraio
Il gruppo residente del mese è il quartetto del vibrafonista e compositore Gabriele Boggio Ferraris, con Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria) e Giacomo Papetti (basso). Si parte martedì 7 febbraio con due special guest d’eccezione quali le cantanti Simona Severini e Gaia Mattiuzzi. Il gruppo di Gabriele Boggio Ferraris presenterà il nuovo album “Change”, appena uscito, che racchiude sette brani originali, di cui cinque firmati dal leader. Il repertorio è vario e ricco di momenti dalla forte carica emotiva. Il sound di questo quartetto è fortemente influenzato dagli “eroi” musicali di Gabriele Boggio Ferraris: da Pat Metheny a Brad Mehldau, passando attraverso Thelonious Monk, Bill Evans, Michel Petrucciani fino ad arrivare a rock band come Nirvana e Radiohead. Il pubblico potrà apprezzare, inoltre, la bravura delle vocalist Gaia Mattiuzzi e Simona Severini. La prima, cantante di formazione classica e jazz attiva anche nell’ambito della musica contemporanea, è attratta dal mondo dell’improvvisazione e della sperimentazione ed è sempre alla ricerca di musica nuova da esplorare. Simona Severini è una cantautrice e chitarrista a suo agio tanto con la canzone d’autore quanto con il jazz. Tra le sue collaborazioni più importanti spiccano quelle con Enrico Pieranunzi, Giorgio Gaslini, Gabriele Mirabassi e Pacifico.
Martedì 14 febbraio, per la serata di San Valentino, Simona Severini, chitarra e voce, aprirà entrambi i set: in scaletta canzoni d’amore e una manciata di brani della giovane cantautrice. Poi spazio alla musica del quartetto guidato dal vibrafonista Gabriele Boggio Ferraris, che presenterà di nuovo “Change”, ma non mancheranno alcuni brani tratti da “Penguin Village”, il disco precedente, che aveva ricevuto ottime critiche dalla stampa specializzata. Anche il concerto di martedì 21 febbraio sarà l’occasione per presentare l’album “Change”. Il suono del quartetto di Gabriele Boggio Ferraris è potente e dinamico e spazia da momenti in cui il lirismo del sax emerge in tutta la sua personalità ad altri in cui le reminiscenze rockettare del leader danno alla musica del gruppo un connotato moderno e spigoloso.
Infine, martedì 28 febbraio, per l’ultimo appuntamento del mese, ad affiancare Boggio Ferraris, Milesi, Rossi e Papetti ci sarà il trombonista Andrea Baronchelli che, in apertura di entrambi i set, si cimenterà in un solo (con un pizzico di elettronica). Poi spazio al Gabriele Boggio Ferraris quartet, “impreziosito” dalla presenza di Gaia Mattiuzzi e dalla sua bellissima voce, utilizzata come uno strumento e valorizzata in tutto il suo potenziale espressivo e comunicativo.
CUCCAGNA JAZZ CLUB – IL RITO DEL JAZZ – Un posto a Milano, Cascina Cuccagna
Martedì 7 febbraio, ore 19.30 e 21.30
CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET
Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria),
Giacomo Papetti (basso) feat. Simona Severini (voce e chitarra) e Gaia Mattiuzzi (voce).
Martedì 14 febbraio 2023, ore 19.30 e 21.30
CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET
Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria),
Giacomo Papetti (basso) feat. Simona Severini (voce e chitarra).
Martedì 21 febbraio 2023, ore 19.30 e 21.30
CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET
Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria), Giacomo Papetti (basso).
Maredì 28 febbraio 2023, ore 19.30 e 21.30
CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET
Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria), Giacomo Papetti (basso) feat. Gaia Mattiuzzi (voce) e Andrea Baronchelli (trombone, elettronica).
-
Atelier Musicale: pagine di Carvajal, Yamamoto, Aquilanti, Marcel e Marlow con il Trio Namaste sabato 11 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano
L’ensemble formato dai clarinettisti Natalia Benedetti e Guido Arbonelli e dal pianista Vincenzo De Filpo esplora la contemporaneità musicale tra repertori inediti e nuove direzioniMILANO – Diverse prime esecuzioni, italiane o milanesi, composte da un gruppo eterogeneo di artisti viventi, sono alla base dell’esibizione del Trio Namaste, in programma sabato 11 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa), dodicesimo appuntamento della XXVIII stagione dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio.È un concerto per chi vuole conoscere alcune importanti direzioni della musica d’oggi: si spazia dalla compositrice cubana Ailem Carvajal, diplomata a L’Avana e specializzatasi a Parma, vincitrice di numerosi riconoscimenti e rappresentata in molti teatri prestigiosi (tra cui La Scala), al giovane giapponese Tetsuya Yamamoto, formatosi in patria e in Francia, plurivincitore di premi internazionali e considerato uno dei nuovi volti della composizione internazionale. Da Giancarlo Aquilanti, docente a Stanford, che si ispira al retroterra musicale della sua città natale (Jesi), a Linda Marcel, statunitense, didatta di fama mondiale e artista che compone nell’ambito della multimedialità e dell’incrocio tra diverse arti performative. Tra musica eurocolta e jazz si muovono poi un’autorità quale lo statunitense Eugene Marlow, candidato a diversi Grammy e autore prolifico di musiche che occupano un vastissimo universo sonoro, e Fabrizio Festa, compositore, sound designer e direttore d’orchestra attivo in molteplici campi, compresa la musica di scena. Da segnalare, infine, il prolifico Mauro Porro, che vanta una vivace attività internazionale e una presenza costante nelle emittenti radiofoniche europee.Si tratta, nel complesso, di artisti che vivono la contemporaneità musicale con grande apertura mentale, portando idee e sonorità nuove e diverse, che richiedono interpreti sensibili e d’eccezione, come quelli del Trio Namaste (i clarinettisti Natalia Benedetti e Guido Arbonelli e il pianista Vincenzo De Filpo), ensemble per il quale sono stati scritti e dedicati molti brani in repertorio: Natalia Benedetti ha alle spalle un’intensa carriera concertistica e la vittoria in numerosi concorsi internazionali; Guido Arbonelli si è esibito nelle sale da concerto di tutto il mondo; infine, il pianista Vincenzo De Filpo vanta una lunga e prestigiosa carriera internazionale che lo ha visto al fianco di prestigiosi interpreti della scena musicale mondiale.ATELIER MUSICALE – XXVIII stagioneSabato 11 febbraio 2023, ore 17.30Trio NamasteVerso nuovi repertoriNatalia Benedetti (clarinetti), Guido Arbonelli (clarinetti), Vincenzo De Filpo (pianoforte).Programma:Ailem Carvajal: Escaleno, prima esecuzione italiana;Mauro Porro: Virango, prima esecuzione a Milano;Tetsuya Yamamoto: Etude d’alterne, prima esecuzione italiana;Giancarlo Aquilanti: Sonata, prima esecuzione a Milano;Linda Marcel: Evocare III, prima esecuzione italiana;Eugene Marlow: Aspetta ancora qualche minuto, prima esecuzione italiana;Fabrizio Festa: Omnia mutantur.Introduce Natalia Benedetti. -
“il jazz a mare” a Milano: l’Homelife Trio in concerto martedì 31 gennaio a Mare Culturale Urbano
MILANO – Per l’ultimo concerto del mese di gennaio, la rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz negli spazi di Cascina Torrette, a Milano, vedrà di scena, martedì 31 gennaio, l’Homelife Trio, formazione guidata dal contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer e completata da Giulio Maria Ferrari (chitarra elettrica) e Dario Di Tullio (batteria), due giovani talenti della scena italiana. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.La pianista Carla Bley e il bassista Steve Swallow sono una coppia, oltre che musicale, anche e soprattutto nella vita. Entrambi compositori, hanno regalato al repertorio jazzistico degli ultimi 50 anni alcune delle più interessanti e stimolanti composizioni, che decine di grandi musicisti in tutto il mondo hanno sfruttato come “combustibile” per personali improvvisazioni e rivisitazioni, a partire dagli anni Sessanta con il pianista Paul Bley. In questo solco cerca di inserirsi anche l’Homelife Trio: nel corso del concerto di mercoledì 31 gennaio a Mare Culturale Urbano si ascolteranno, infatti, alcuni dei brani più noti composti da Carla e da Steve, attinti da un catalogo vastissimo e variegato.Con due cd pubblicati come leader e un centinaio di incisioni come sideman, Tito Mangialajo Rantzer, bassista elettrico, contrabbassista e docente di basso elettrico jazz al Conservatorio G. Verdi di Milano, è un musicista di grande esperienza, che si è esibito sui palcoscenici dei principali festival nazionali e internazionali. Nel corso della sua carriera ha collaborato con jazzisti del calibro di Claudio Fasoli, Tino Tracanna, Antonio Faraò, Giovanni Falzone, Antonio Zambrini, Lester Bowie, Herb Robertson, Roswell Rudd, George Garzone e Brian Lynch. Nel 2021 ha registrato con il quartetto di Claudio Fasoli il disco “Next”, votato miglior album italiano dell’anno dalla rivista Musica Jazz. -
TOP JAZZ 2022 – L’Artchipel Orchestra di Milano votata miglior gruppo italiano dell’anno nel referendum della rivista Musica Jazz
MILANO – Doppio, prestigioso riconoscimento per l’Artchipel Orchestra, il collettivo fondato e diretto dal batterista e compositore Ferdinando Faraò: l’ensemble milanese si è aggiudicato, nei giorni scorsi, il “Top Jazz 2022” indetto dalla rivista Musica Jazz come miglior formazione dell’anno e con l’album “Musiche di Jonathan Coe” si è classificato al secondo posto nella categoria “Disco dell’anno”, alle spalle di “The Song Is You” di Enrico Rava e Fred Hersch. Un risultato notevole, che si aggiunge ai tanti premi ottenuti in passato dalla critica specializzata: l’Artchipel si è aggiudicata, infatti, il Top Jazz come miglior gruppo italiano anche nel 2012 e nel 2017 e si è classificata al secondo posto nel 2014. L’ultimo attestato di stima in ordine di tempo inorgoglisce, com’è comprensibile, Ferdinando Faraò, deus ex machina dell’orchestra lombarda: «Questo risultato è un riconoscimento che ci riempie di entusiasmo, un’ulteriore conferma e un ulteriore apprezzamento del nostro lavoro. Apprezzamento giunto anche da musicisti del calibro di Franco D’Andrea e Claudio Fasoli. Il progetto è nato in collaborazione con Jonathan Coe, che abbiamo incontrato per la prima volta nel 2012, quando lui scrisse le note di copertina di “Never Odd Or Even”, il nostro primo disco. Dieci anni dopo è nato “Musiche di Jonathan Coe”, con il quale abbiamo messo in moto un vero e proprio cantiere in cui si scelgono i brani, si discute sui possibili arrangiamenti, si elaborano idee e sviluppi. Un processo alla base del quale c’è stato un vero e proprio gioco di squadra, un’operazione collettiva ampia e condivisa».
Nata nel 2010, l’Artchipel Orchestra ha pubblicato fino a oggi sei dischi: oltre a “Never Odd Or Even” feat. Phil Miller, “Artchipel Orchestra Plays Soft Machine” (2014), “To Lindsay: Omaggio a Lindsay Cooper feat. Chris Cutler” (2017), “Batik Africana Suite” con l’Orchestra di via Padova (nel 2020), “Truly Yours – Musiche di Phil Miller” (sempre nel 2020) e, per l’appunto, “Musiche di Jonathan Coe”, pubblicato lo scorso anno. I Cd sono acquistabili sul sito della band all’indirizzo sites.google.com/site/artchipelorchestra.
Come si evince dalla sua ricca discografia, la formazione milanese, che si è esibita nei principali festival jazz italiani, è passata da un repertorio di brani originali ad arrangiamenti propri di composizioni scritte negli anni Settanta, Ottanta e Novanta da Mike Westbrook, Alan Gowen, Fred Frith, Dave Stewart e, più di recente, Jonathan Coe. Da sempre, infatti, l’Artchipel ha nel suo Dna una spiccata vocazione internazionale e può vantare prestigiose collaborazioni con musicisti del calibro di Keith Tippett, Julie Tippetts, Mike e Kate Westbrook, Karl Berger, Ingrid Sertso, Adam Rudolph, Cyro Baptista ma non solo.
L’Artchipel è un progetto in divenire ad assetto variabile: alla realizzazione dell’album “Musiche di Jonathan Coe” hanno contribuito Marco Fior (tromba), Alberto Bolettieri (trombone), Rudi Manzoli (sax soprano), Andrea Ciceri (sax alto), Germano Zenga (sax tenore), Rosarita Crisafi (sax baritono), Alberto Zappalà (clarinetto basso), Carlo Nicita (flauto), Paola Tezzon (violino), Jonathan Coe (tastiere), Luca Pedeferri (pianoforte, fisarmonica), Luca Gusella (vibrafono), Giuseppe Gallucci (chitarra), Gianluca Alberti (basso elettrico), Stefano Lecchi (batteria), Lorenzo Gasperoni (percussioni), Naima Faraò e Francesca Sabatino (voci), Ferdinando Faraò (direzione e arrangiamento), Beppe Barbera (arrangiamento), Francesco Forges (arrangiamento) e Andrea Serino (arrangiamento). A proposito dell’album, Coe ha affermato: «Compongo da sempre. Il mio scopo è sempre stato quello di creare musica accessibile, con influenze jazz e una forte enfasi sulla melodia. Ho sempre sognato di sentirla eseguita da grandi interpreti. Ora Ferdinando Faraò e l’Artchipel Orchestra non solo hanno realizzato il mio sogno, ma hanno superato le mie aspettative: il talento, l’energia e l’inventiva di questi grandi artisti e arrangiatori hanno trasformato la mia musica in qualcosa di cui posso essere davvero orgoglioso».
Da segnalare, infine, le numerose iniziative alle quali il collettivo milanese sta lavorando: «Continuerà la nostra collaborazione con Jonathan Coe – conclude Ferdinando Faraò – allargando il nostro repertorio con brani inediti. Nei prossimi mesi, inoltre, porteremo in scena due progetti a cui siamo molto legati: il primo, “Tubular Bells Variations”, è dedicato alle musiche di Mike Oldfield mezzo secolo dopo la pubblicazione dell’album “Tubular Bells”; il secondo è “The world of György Ligeti feat. Esther Flueckiger” ed è un omaggio al grande compositore di origine ungherese nel centenario della nascita».