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  • “ASSASSINA” È IL NUOVO SINGOLO DI YANOMAMYY, UN ENCOMIO IN MUSICA AL FEMALE EMPOWERMENT

    “ASSASSINA” È IL NUOVO SINGOLO DI YANOMAMYY, UN ENCOMIO IN MUSICA AL FEMALE EMPOWERMENT

    È disponibile su tutte le piattaforme digitali “Assassina” (Red Owl Records/Visory Records), il nuovo singolo della brillante ed esplosiva queen dell’urban latin italiano Yanomamyy in feat. con il giovane artiere e producer colombiano Herman Andres Joya Anaya.

    Un vero e proprio omaggio alla donna, alla sua essenza eclettica e plurisfaccettata, un inno alla femminilità, all’autodeterminazione ed al female empowerment.

    Bella, sensuale, talentuosa e raffinata, Yanomamyy, cantautrice urban italo-peruviana d’adozione romana, racconta la donna contemporanea esaltandone poliedricità e tenacia: da sempre emblema di eleganza, dolcezza e di vita stessa, la donna dei giorni nostri non ha abbandonato le sue peculiarità materne ed armoniose, bensì ha mostrato al mondo il proprio coraggio, posando lo scettro fittizio e preclusivo di preconcetti e classificazioni – che la volevano volta alla sola soddisfazione dei bisogni altrui – e costruendo un nuovo simbolo di potere, quello che deriva dal suo universo interiore, forgiato quotidianamente dall’amore infinito che porta dentro sé, ma anche da determinazione, autoconsapevolezza e resilienza. Uno scettro che non giunge come un dono, ma si è temprato di lacrime, sangue e sudore ed il cui obiettivo è quello di ricordare, di fungere da memorandum, affinché ognuna raggiunga autorealizzazione e libertà. Una libertà che non si finalizza con il predominio sugli altri, ma è focalizzata sulla realizzazione di se stesse e dei propri sogni.

    Il singolo, prodotto da Herman Andres Joya Anaya, con le grafiche a cura di Carolina Terziari e le immagini di Maurizio Caschera, è avvolto da intriganti sonorità reggaeton – mixate da Dlewis – arricchite da vibranti tocchi psichedelici; cornice perfetta di un testo diretto, che miscela egregiamente la lingua italiana a quella iberica, arrivando al pubblico senza filtri, esortandolo a non desistere, a non cedere, rincorrendo con audacia i propri obiettivi. Il ritornello – «dime que tu quieres, que tu todo te lo mereces (…). Dime que tu quieres, que los ángeles te entreguen» [«dimmi cosa vuoi, che tu meriti tutto (…). Dimmi cosa vuoi, che gli angeli te lo daranno»] – suona come un mantra dei desideri, un incantesimo, una formula da ripetere a se stesse ogni giorno per rievocare il proprio potenziale interiore, la propria natura lucente e caleidoscopica.

    Un encomio al valore della donna, alla sua abilità nel sapersi costantemente reinventare; un elogio che parte dall’accettazione di sé, attingendo all’amore infinito che ognuna sa donare, preservandone una scintilla da riservare e rivolgere a se stesse, quotidianamente, senza cercare di raggiungere una perfezione utopica, ma indagando e scavando dentro la propria sfera emotiva, trasformando ogni fragilità in punto di forza e migliorandosi ogni giorno per diventare la versione migliore di sé, una trasposizione che non deriva da stereotipi o concezioni altrui, ma da ciò che ogni donna desidera per se stessa.

    «Ho scritto questo singolo – dichiara l’artiere – come omaggio a tutte le donne, di ogni età, me compresa, per onorare il potere insito in noi e quella forza che ci porta a combattere, a superare anche gli ostacoli più ardui con coraggio e forza d’animo e per ricordarci l’importanza di credere in noi stesse e nelle nostre capacità. “Assassina” è la magia di rischiare tutto per un sogno che nessuno vede, nessuno tranne noi».

    Il titolo del pezzo, volutamente forte e risonante, simboleggia in musica una donna decisa, indipendente, che si dissocia da etichette, pregiudizi e cliché; una donna capace di vincere, ma anche di perdere, sempre a testa alta, con la mente ed il cuore aperti alla vita ed al cambiamento; una donna che mette in gioco tutta se stessa per raggiungere i propri obiettivi; una donna con un passato da dimenticare ed un futuro luminoso da costruire basandosi sulle sue sole forze; una donna che sa chiedere aiuto ma che ha imparato a cavarsela da sola in ogni circostanza, mettendo in luce la sua vera essenza, senza badare al giudizio altrui – «voglio brillare da sola correndo» -.

    Un invito ad accettarsi, ad amarsi, combattendo per raggiungere i propri desideri in un mondo che in via teorica reclama a gran voce la parità dei sessi, ma che, nella realtà quotidiana, vede ancora le donne lottare il doppio per la realizzazione di se stesse.

    Versatile, grintosa e risoluta, Yanomamyy è l’icona dell’urban latin italiano, una voce che esula dal coro per svegliare le coscienze, ricordandoci l’importanza dell’unicità, il prezioso valore che la diversità apporta ad una società omologata, in continua ricerca dell’approvazione altrui, dimenticandosi l’unico benestare indispensabile, quello che ciascuno di noi dà a se stesso.

    YANOMAMYY BIOGRAFIA

  • BLUTARSKY ATTINGE AL MONDO DEL BASKET PER RACCONTARE LA SOCIETÀ CONTEMPORANEA IN CHIAVE RAP: “GAME7” È IL SUO NUOVO SINGOLO

    BLUTARSKY ATTINGE AL MONDO DEL BASKET PER RACCONTARE LA SOCIETÀ CONTEMPORANEA IN CHIAVE RAP: “GAME7” È IL SUO NUOVO SINGOLO

    Dopo il successo ottenuto con le precedenti release – tra cui “Swing” (2020) -, Blutarsky torna con “Game7” (Red Owl Records/Visory Records), il suo nuovo singolo.

    Ascolta su Spotify.

    Su un’attualissima produzione urban-rap, curata da Reb The Prod, si posano le barre taglienti ed incisive del talentuoso musicista romano, che riconferma la sua attitudine al rap old school, impreziosita in ogni pezzo da un’impronta autorale personalissima e da una vocalità istantaneamente riconoscibile, per un risultato fresco e contemporaneo.

    Mantenendo uno sguardo al passato, alle origini della cultura street, Blutarsky traspone ai giorni nostri il fulcro del genere, proponendo un elaborato musicale di critica sociale che giunge all’ascoltatore immediato e diretto, senza filtri, prendendo in prestito come tela, su cui dipingere il bianco/nero di una società arrivista ed opportunista, il mondo del basket, nello specifico, dell’NBA.

    “Game7”, proprio come l’ultima partita disponibile per ottenere il passaggio di turno tra due squadre in gara, punta il focus sull’uomo moderno, impegnato a parole nella garanzia di pace e solidarietà, ma nella realtà dei fatti, perennemente in lotta con i propri simili, in una competizione continua volta all’ottenimento di fama e danaro.

    Il ritornello elenca chimeriche regole attraverso le quali è possibile raggiungere il tanto ambito successo, un successo però costruito su scorciatoie ed espedienti, conveniente all’inizio, ma che, a lungo andare, trascina dietro di sé uno strascico di insoddisfazione e delusione – «la gente cambia quando arriva da P.S., Potere e Soldi» -, mostrando il vero volto dell’inganno e della solitudine – «cattive compagnie danno pessime soluzioni» -.

    “Game7” abbraccia il pubblico di ogni fascia d’età, coinvolgendo gli amanti del rap vecchia scuola per concetti e flow, ma anche i giovani appassionati, grazie a sonorità accattivanti che ben sposano la scena dei giorni nostri.

    Il elaborato musicale fa da apripista all’EP di debutto di Blutarsky, un concept composto da 6 tracce, che seguono il file rouge dei corpi celesti e che verrà rilasciato nel corso dei prossimi mesi.

    BLUTARSKY BIOGRAFIA

  • ESTOY POCHO SI RACCONTA IN “OTRA NOCHE”, UN RAFFINATO INTRECCIO LATIN POP DI AMORE E SENSUALITÀ PRODOTTO DA DANY DE SANTIS

    ESTOY POCHO SI RACCONTA IN “OTRA NOCHE”, UN RAFFINATO INTRECCIO LATIN POP DI AMORE E SENSUALITÀ PRODOTTO DA DANY DE SANTIS

    Il giovanissimo Estoy Pocho, dopo l’esordio con “Senza Te” (2019), che l‘ha portato ad esibirsi nelle venue di tutta la Penisola e nella storica e caratteristica Hammamet, torna nei digital store con “Otra Noche” (No Limit Group), il suo nuovo singolo.

    Ascolta su Spotify.

    Il singolo, prodotto dal celebre performer cubano Dany De Santis (già per i BoomDaBash), evidenzia la versatilità di Estoy Pocho – al secolo Francesco Grazioli -, intrecciando sonorità fresche e sensuali ad un testo introspettivo e diretto, scritto dallo stesso cantautore classe 2005, impreziosito dall’utilizzo della lingua spagnola, per un prodotto finale da dancehall raffinato ed incisivo.

    “Otra Noche” racconta le complesse vicissitudini di una giovane coppia di innamorati che si ritrova a fare i conti con dubbi, incertezze e perplessità. Le responsabilità di un legame che appare troppo maturo e soffocante, portano la protagonista della narrazione a fuggire, ecclissandosi senza lasciare traccia e destabilizzando, dall’atra parte, il proprio partner, che rimane confuso e disorientato; un partner che, spinto dai sentimenti, le chiede soltanto un’altra notte, una nuova occasione di condivisione, con la speranza di costruire insieme, istante dopo istante, un rapporto serio e duraturo.

    Un racconto autobiografico e sincero, scritto ed interpretato da un giovane che parla ai giovani attraverso testi diretti, intrisi di sogni, valori ed emozioni, che grazie ad un’impronta stilistica unica e riconoscibile, avvalorata da produzioni attualissime, cucite ad hoc sulla sua vocalità, si sta facendo spazio nel mercato urban-pop italiano e nel cuore degli ascoltatori.

    Estoy Pocho BIOGRAFIA

  • “ITALIANO” È IL PRIMO SINGOLO DI GIAGA, UN BRANO CHE FONDE LA SENSUALITÀ DEL REGGAETON AL VALORE DELL’AMORE

    “ITALIANO” È IL PRIMO SINGOLO DI GIAGA, UN BRANO CHE FONDE LA SENSUALITÀ DEL REGGAETON AL VALORE DELL’AMORE

    È disponibile su tutte le piattaforme digitali “Italiano” (Red Owl Records/Visory Records/Thaurus), il singolo d’esordio di GiAga.

    Ascolta su Spotify.

    Dopo aver trascorso quattro indimenticabili mesi in Colombia, terra di danze, colori e sorrisi ed aver approfondito la sua conoscenza della lingua spagnola, il talentuoso e brillante cantautore latin pop GiAga approda sulle piattaforme digitali con un singolo intriso di sentimento, sensualità e passione.

    Nato dalla penna dello stesso performer, “un ragazzo umile con un sogno nel cassetto”, in collaborazione con Made4Fame, il pezzo punta il focus sull’uomo italiano, dissociandosi dalla teoria che lo vuole seduttore e libertino ed abbracciando la tesi di un uomo sì affascinante, avvenente e disinvolto, ma al tempo stesso in grado di essere fedele; un uomo che quando ama lo fa in maniera totalizzante, rimanendo profondamente legato a quell’unica donna al mondo in grado di catturare dolcemente la sua anima.

    «Questo pezzo – dichiara GiAga – rappresenta ciò che sono, un inguaribile romantico. Ho voluto rappresentare la mia idea di uomo italiano, un uomo che per quanto possa divertirsi e scherzare con tante donne, se ne ha una nel cuore, amerà sempre e soltanto lei, senza riserve».

    Su raffinate e sensuali sonorità da dancehall si posa un testo che miscela magistralmente l’intensità della lingua italiana all’elegante sapore esotico e suadente di quella castellana, evidenziando la versatilità di Giaga e la sua capacità di esprimere emozioni e sentimenti all’interno di una cornice musicale vivace ed insolita, che impreziosisce il singolo di freschezza e classe, invitando l’ascoltatore ad immaginare la vita come una danza che intreccia amore e passione.

    Ad accompagnare il singolo, il video ufficiale, diretto da The Dino Stories e girato nella splendida Villa Renoir di Cerro Maggiore (MI).

    GiAga BIOGRAFIA

  • LIBERARSI DAI RAPPORTI DETERIORATI PER RITROVARE SE STESSI: “FRA TANTI” È IL NUOVO SINGOLO DI BERT

    LIBERARSI DAI RAPPORTI DETERIORATI PER RITROVARE SE STESSI: “FRA TANTI” È IL NUOVO SINGOLO DI BERT

    Il talentuoso cantautore romagnolo BERT, dopo un importante percorso formativo e la partecipazione ad illustri Premi nazionali – tra cui il Lunezia ed il Valentina Giovannini-, torna a raccontarsi in “Fra tanti” (Red Owl Records/Visory Records/Thaurus), il suo nuovo singolo.

     Ascolta su Spotify.

    Il singolo, scritto dallo stesso musicista e prodotto da ALTI Records, nasce dall’esigenza di esprimere il disagio causato da rapporti sociali univoci, rapporti in cui investiamo tempo, energie e sentimenti, senza chiedere nulla in cambio, ma ricevendo solo indifferenza e non curanza. Un disagio che logora l’anima, provocando frustrazione e sconforto, un disagio che ci porta a riflettere sull’effettivo valore che ci attribuiscono le persone a cui dedichiamo spazio ed affetto nella nostra quotidianità.

    Questo il concetto di base da cui ha preso vita il testo, un testo diretto e sincero, in cui l’musicista fa i conti con se stesso e le proprie emozioni, ragionando su quanto sia opportuno – e salutare -, destinare istanti preziosi di vita a coloro che giocano con i nostri sentimenti, persone calcolatrici, o più semplicemente incuranti e negligenti, che per ego, individualismo o superficialità, tendono a considerarci solo per un proprio bisogno o tornaconto – «stringimi, poi lasciami se non sai chi hai davanti, se mi scambi poi fra tanti» -.

    «“Fra tanti” – dichiara BERT – racconta del disagio dovuto alla presa di coscienza dopo aver perso energie e tempo in situazioni e rapporti che non han portato a nulla di positivo. Tutto si trasforma poi in debolezza, stanchezza, voglia di lasciarsi indietro persone, momenti, luoghi: voglia di andare via».

    Attraverso un’azzeccata analogia tra se stesso ed un palloncino, l’musicista evidenzia l’importanza di dissociarsi, di prendere le distanze da relazioni tossiche e deleterie, evitando di aggrapparsi ad ogni costo ad un filo – quello che nasce spontaneo e naturale dal cuore e ci consente di costruire legami affettivi – che invece di unire, costringe – «come il filo di un palloncino mi spezzo, volo via lontano da quello che non mi coinvolge, dall’aria fredda che mi sconvolge, dal mare aperto che mi fa paura, dai resti stanchi di quest’avventura» -.

    Ad accompagnare il singolo, il media ufficiale, diretto da Valerio Giuliani, che verrà presentato in anteprima nazionale su Sky TG24 nel corso delle prossime settimane; un viaggio nella dimensione audiovisiva del pezzo, un racconto personale nel quale però, ciascuno di noi, può immedesimarsi.

    BERT BIOGRAFIA

  • “VIENI CON ME” È L’ESORDIO SOLISTA DI DODI, UN RITRATTO D’AMORE MODERNO IN CORNICE CHILLOUT

    “VIENI CON ME” È L’ESORDIO SOLISTA DI DODI, UN RITRATTO D’AMORE MODERNO IN CORNICE CHILLOUT

    É disponibile su tutte le piattaforme digitali “Vieni con me” (distr. PA74 Music), il singolo di debutto solista del talentuoso cantautore pop-trap Dodi.

    Ascolta su Spotify.

    Dopo quattro anni di esperienza in un collettivo urban-rap durante i quali ha acquisito una maggior capacità di scrittura, un flow più incisivo e diretto ed una consolidata consapevolezza di sé come performer, Dodi ha scelto di intraprendere un nuovo percorso, caratterizzato da un’impronta stilistica personalissima ed identificabile, che fonde le barre a sonorità tipicamente pop. Questa scelta, unita ad una forte esigenza espressiva e comunicativa, gli ha concesso la possibilità di sperimentare tra generi differenti e di comporre brani in grado di abbracciare gli ascoltatori di tutte le età, raccontando loro – e non più solo ai suoi coetanei -, le problematiche, le gioie e le vicissitudini di un giovane uomo che si affaccia al mondo nel secondo decennio degli anni 2000.

    Ed è così che è nata “Vieni con me”, un pezzo in cui rime e sentimenti si intrecciano su una raffinatissima produzione chillout, curata da Flippo Minoia (Gomena Music Productions).  Il tappeto sonoro, caldo ed avvolgente, fa da perfetto sfondo alle incertezze che accompagnano il periodo di transizione per antonomasia; dubbi legati ai rapporti di coppia – «dimmi se è sesso o se posso chiamarlo amore?» -, ma anche e soprattutto al rapporto con se stessi «lei mi vede cambiato, io le dico ti senti?» -. Domande e riflessioni che scaturiscono dal cuore per arrivare a penna e voce – «amo quello che odi di te» -, per poi dissiparsi tra le strade buie ma sature di storia e di vita quotidiana della Città Eterna.

    Una storia d’amore moderna, ambientata nei vicoli metropolitani, vissuta tra i ricordi del passato e le intense emozioni del presente, che si snocciola in uno storytelling maturo e meditativo, come a voler lasciare all’immortalità di Roma e della Musica il ricordo di chi si è stati, nella speranza di crescere senza alterare la parte più vera di sé – «sono sempre uno stronzo, solo che ora ne ho venti, i sentimenti non li vedi ma li senti».

    “Vieni con me” è un singolo che miscela sapientemente parole e sonorità new age ad emozioni senza tempo; il tutto impreziosito da frammenti personali in cui ciascuno di noi può ritrovarsi.

    Dodi BIOGRAFIA

  • “LISBONA” È IL NUOVO SINGOLO DI PIETRO GANDETTO, IL PERFETTO COCKTAIL DI EMOZIONI E SPENSIERATEZZA BOHÈMIEN

    “LISBONA” È IL NUOVO SINGOLO DI PIETRO GANDETTO, IL PERFETTO COCKTAIL DI EMOZIONI E SPENSIERATEZZA BOHÈMIEN

    Incisiva, accattivante ed orecchiabile: tre elementi che caratterizzano una hit e che ritroviamo in “Lisbona”, il nuovo singolo di Pietro Gandetto.

    Ascolta su Spotify.

    Dopo il successo ottenuto la scorsa estate con “Come banditi” e più recentemente con l’intensa ballad “Ora sono qua”, il cantautore alessandrino di base a Milano riconferma la sua versatilità con un pezzo fortemente pop, che strizza l’occhio all’estate ed a quel desiderio di leggerezza e spensieratezza che da sempre accompagna il periodo di più caldo dell’anno.

    Romanticismo e seduzione si intrecciano su una colossale e raffinata produzione, curata da Simone Trotolo (già per “Come Banditi”) ed impreziosita dagli archi del Trio Cavalazzi, che apre il pezzo tra suspense e trepidazione, per poi sbocciare in un azzeccatissimo modern pop dal sapore arabeggiante.

    Il testo, nato dalla brillante penna dello stesso performer, racconta la frenetica quotidianità di un bohèmien contemporaneo, alle prese con storie d’amore intricate e viaggi dell’ultimo minuto. Un uomo moderno che cerca di stare al passo con una società che corre sempre più rapida e serrata, ma che, per sua natura, deve fare i conti con i battiti del cuore.


    Nel ritornello, l’performer ci invita a partire, magari proprio verso la capitale portoghese, città dal fascino e dall’eleganza intramontabili, ma al tempo stesso frizzante e vivace, meta ideale per evadere da una routine opprimente e soffocante che non lascia spazio a svaghi e diversivi.

    “Lisbona” narra di amori appena nati ed esorta l’ascoltatore a vivere con leggerezza, con un riuscito parallelismo tra il cammino di vita ed il volo, libero e maestoso, delle aquile – «volando in cielo come aquile», senza tralasciare uno squisito tocco di romanticismo – «solo una notte o per sempre incroceremo le anime» – che rende «gli occhi pieni di sogni e di perché».

    Ad accompagnare il componimento, il clip ufficiale, diretto da Antonio Condello e presentato in anteprima nazionale su TGCom 24, che attraverso una serie di spettacolari riprese, traspone nella dimensione visiva l’accezione effervescente del pezzo.

    Guarda il video.

    Tra ritmo, seduzione e passione travolgente, “Lisbona” cattura cuore, anima ed attenzione sin dal primo ascolto e, grazie all’eccletticità ed al talento del suo autore ed interprete, si appresta a diventare uno dei tormentoni più ascoltati dell’estate 2021.

    I proventi del componimento saranno devoluti a Music Innovation Hub, ente sociale con sede a Milano che opera nel supporto dei lavoratori dello spettacolo, duramente colpito dalla pandemia.

  • “SOLO TE” É IL NUOVO PICCOLO CAPOLAVORO DI KIMELE, SCRITTO E PRODOTTO DALLA BRILLANTE DAFNE MUSIC

    “SOLO TE” É IL NUOVO PICCOLO CAPOLAVORO DI KIMELE, SCRITTO E PRODOTTO DALLA BRILLANTE DAFNE MUSIC

    È disponibile su tutte le piattaforme digitali “Solo te”, il nuovo singolo di Kimele.

    Ascolta su Spotify.

    Dopo la finale ad Area Sanremo ed il successo ottenuto con le due precedenti release – “Come se tu fossi ancora qui” e “Drink al Bar” -, il giovane e promettente cantautore campano, torna ad emozionare con un singolo intensissimo, emblema della sua versatilità.

    Scritto dalla brillante penna di Dafne Music, che ne ha curato anche la produzione, “Solo te” racconta le poliedriche sfumature dell’amore, partendo dal momento in cui il nostro cuore ci rende consapevoli di esistere, facendoci provare un arcobaleno di emozioni uniche e vivide, che ci consentono di sentirci grati per ogni singolo istante concesso con la persona destinataria di questo sentimento, autentico e sconfinato.

    L’amore puro, meraviglioso ed universale, quello attraverso cui i nostri occhi cambiano prospettiva e ci fanno sentire nuovamente parte di un universo che, senza legami, appare cupo, confuso e privo di significato.

    La voce raffinata, elegante e potente di Kimele, accarezza ogni parola di un testo intriso di poesia e sentimento, un vero e proprio gioiello del panorama autorale italiano, come a voler sfiorare l’anima della persona amata, senza lasciare nulla alla non curanza ed all’indifferenza di una contemporaneità che scorre veloce, così veloce da impedirci di trovare il tempo per amare, per essere felici – «Ti inseguo come si insegue la felicità, come si rincorre un’ultima possibilità».

    L’amore che si gioca il tutto per tutto, che irrompe nel cuore e nell’anima e diventa totalizzante, assolutistico, stravolgendo le nostre priorità –  «Perché se c’è musica senza di te, preferisco non suonarla mai» -, spogliandoci del nostro ego, del nostro individualismo e riportandoci alla dimensione di unione e condivisione, oltre ogni sbaglio, ogni dubbio, ogni incertezza – «Se la vita mi desse un altro amore io vorrei che fossi sempre te, perché se è da un errore che si impara tu sei la mia lezione preferita», con la consapevolezza che nella naturale imperfezione dell’essere umano, amare è l’unica via che ci rende vicini all’ineccepibile – «Non prometto di non sbagliare, ma prometto di amare solo te solo te».

    “Solo te” è un singolo viscerale, commovente e di rara intensità, che proprio come l’amore, arriva dritto all’anima e la stravolge dolcemente, riportando in prima linea l’essenza della vita, l’impercettibile, eppur così tangibile col cuore, eternità dei sentimenti.

    Emozionante, riconoscibile e versatile, Kimele è una delle più brillanti proposte del nuovo bel canto italiano, grazie ad un’estensione e ad una caratura vocali affini a quelle delle più grandi firme del panorama musicale nazionale.

    Kimile BIOGRAFIA

  • “BUGIE ETERNE” È IL NUOVO SINGOLO DI MASSIMILIANO ACRI IN COLLABORAZIONE CON ETHOS ED IL FENOMENO POP-RAP SOCIAL ANTO PAGA

    “BUGIE ETERNE” È IL NUOVO SINGOLO DI MASSIMILIANO ACRI IN COLLABORAZIONE CON ETHOS ED IL FENOMENO POP-RAP SOCIAL ANTO PAGA

    Dopo il successo ottenuto con “Il Peggio Di Me”, singolo dal forte valore autorale e compositivo in cui l’musicista si mette a nudo attraverso l’analisi dei propri conflitti interiori e del continuo equilibrio tra empatia ed individualismo, Massimiliano Acri torna a raccontarsi in “Bugie Eterne” (WhatSound), il suo nuovo singolo che vanta la preziosa collaborazione di Ethos e del fenomeno virale pop-rap Anto Paga.

    Ascolta su Spotify.

    Una relazione di coppia complessa, passionale, che vede i suoi protagonisti fare i conti con il forte sentimento che li lega ed il timore che questa unione sia soltanto il frutto di un insieme di bellissime bugie.

    Amore e paura in contrapposizione, l’antitesi per eccellenza, in cui il sentimento più bello, puro e naturale del mondo, si scontra con il turbamento dell’illusione e dell’abbandono.

    Su una produzione attualissima, malinconica e raffinata, curata dal sapiente lavoro di Kevin Payne, si posano le barre incisive dei tre artisti che, miscelate ad hoc come i cuori dei personaggi del racconto, danno vita ad uno storytelling intriso di anima, autenticità ed eleganza, un ritratto di vita vissuta nel quale ciascuno di noi può ritrovarsi, immedesimarsi.

    «Ci siamo tagliati le ali soltanto per tenerci per mano», la dimensione individuale, mediante l’amore, concede spazio all’altro e da quest’ultimo si fa guidare, attraverso le parole – «Ti ho detto che sei mia e son nati milioni di sogni» – e quei piccoli ma preziosi gesti che le avvalorano – «Dammi la mano che voglio volare nel cielo, accendo i tuoi occhi con tutti i colori dell’arcobaleno» -. Parole e gesti che a tratti vengono offuscati da un velo di dubbio ed incertezza – «Ci bacia la malinconia, i nostri uragani nascosti» -, che turba e confonde.

    L’amore inteso e vissuto come un firmamento da ammirare, quasi irraggiungibile, in cui sole, nuvole e stelle lottano costantemente per ricercare e raggiungere l’armonia tra condivisione e riparo dal dolore, tra la scelta di donare e donarsi e l’insicurezza causata dalla paura di rimanere soli – «Mi dici solamente quanto te ne importa e non come ti senti» -.

    Una battaglia in cui il bisogno imprescindibile di essere amati – «Ti dedico il cielo stellato, ma amami ancora stanotte» – si scontra con il naturale timore di soffrire – «Ti ho detto una bugia che non mi importava di te, ti prego non andare via che ho ancora bisogno di te» -, portando l’ascoltatore a riflettere su quanto, l’unica “Bugia Eterna”, sia quella che ripetiamo a noi stessi, con l’erronea convinzione che nascondere i propri sentimenti possa salvaguardarci da tormenti e lacrime.

    Ad accompagnare il singolo, il clip ufficiale, diretto da Edoardo Novati e Paolo Bianconi con la partecipazione della bellissima Noemi Mastropietro, che traspone il significato del pezzo nella dimensione visiva e si conclude con un abbraccio, emblema di rinascita e consapevolezza: un abbraccio che dissipa ed abbatte sconforto, preoccupazioni e dubbi e porta i due partner ad acquisire nuovamente quelle ali che, soltanto unite, consentono loro di volare e di approdare al firmamento stellato dell’Amore, ora, più vicino che mai.

    MASSIMILIANO ACRI BIOGRAFIA

  • IL RAP TORNA ALLA DIMENSIONE DI DENUNCIA SOCIALE CON IL FENOMENO DI YOUTUBE BEDE: “VISTA MARE” È IL SUO NUOVO SINGOLO

    IL RAP TORNA ALLA DIMENSIONE DI DENUNCIA SOCIALE CON IL FENOMENO DI YOUTUBE BEDE: “VISTA MARE” È IL SUO NUOVO SINGOLO

    Bede, giovane e brillante rapper, fenomeno social tra i giovanissimi, dopo aver collezionato una lunga serie di release di successo, torna a raccontarsi in “Vista Mare” (Telegraph Road Studio), il suo nuovo singolo.

     Ascolta su Spotify.

    La ricerca della libertà, supportata dall’urgenza espressiva di dare sfogo alla condizione in cui si ritrovano molti adolescenti, è stata la chiave che ha portato alla stesura del pezzo, un elegante monito in musica e barre che descrive egregiamente la sensazione di oppressione causata dalla società dell’apparire, una società effimera e frivola, che continua ad anteporre l’estetica, l’individualismo e l’egocentrismo, all’essenza collettiva ed al bene comune.

    Una società che affligge e schiaccia gli individui che la compongono, celando la promessa di lustro, successo e benessere, dietro a maschere patinate e leziose di odio, pregiudizio e schiavitù. Ma da questa schiavitù mentale, fondata su un “pensiero uniforme” non libero, imposto dalla sovraesposizione a cui siamo quotidianamente assoggettati, che dichiara guerra alla libertà di espressione, alla possibilità di concepire un’idea, una visione, una dimensione esistenziale diversa dal binario su cui viaggiano i più, si può uscire solo ricordando che la società siamo noi, noi che abbiamo ancora la possibilità e la facoltà di scelta.

    «Mi sento lontano da loro, questi non vivono e fanno le foto», «Cosa ti ritrovi in mano, a parte qualche fallimento che dimentichi presto con un regalo?»; un susseguirsi di dichiarazioni, di denunce sociali, che evidenziano la sensibilità artistica del giovane cantautore reggino di base a Roma, da sempre affine alle tematiche delicate e complesse che gravitano attorno l’universo dei più fragili, per dar loro voce, speranza e rilievo.

    Gli incastri di Bede trovano la perfetta combinazione visivo-sonora attraverso il corto ufficiale – diretto da Sebastian Morabito e presentato in anteprima nazionale sul MEI – e la produzione, fresca e minimalista – curata dal fidato producer Giuseppe Cirino – che lasciano spazio all’intensità del testo, maturo e consapevole, nato con l’intento di far riflettere, di riportare in primo piano l’autodeterminazione, senza il bisogno di competere con gli altri, ma facendo leva su se stessi e su quei pensieri, quei progetti e quelle inclinazioni che scaturiscono naturalmente, senza imposizione alcuna, dalla nostra anima – «Il destino lo preparo in silenzio» -.


    Attraverso un azzeccato parallelismo tra musica e vita, “Vista Mare” ci ricorda che quando «termina un periodo ne inizia uno più bello», e che «quando la strofa finisce» – qui intesa come un periodo buio e cupo del percorso di ciascuno di noi, «inizia il ritornello».

    Bede BIOGRAFIA