Category: comunicati stampa

  • Nasce L’Indipendente, la testata online senza pubblicità, fake news e clickbait

    Nasce L’Indipendente, la testata online senza pubblicità, fake news e clickbait

    È online da poco più di due mesi la nuova testata L’Indipendente (https://www.lindipendente.online). Notizie verificate e senza filtri, informazione senza padroni, niente pubblicità, no fake news e clickbait, questi i punti chiave proposti dalla neonata realtà giornalistica.

    La piattaforma che è disponibile per tutti i dispositivi fissi e mobili, è suddivisa nelle macro sezioni: esteri e geopolitica, ambiente, attualità, diritti, economia e lavoro, scienza e salute e tecnologia e controllo. Qui saranno presenti notizie e approfondimenti, slegati da qualsiasi ingerenza imposta da grandi aziende, multinazionali o poteri politici.

    La testata di proprietà di DV Network SRL è diretta dal giornalista Andrea Legni, che coordina una redazione composta -al momento- da circa dieci giornalisti free lance specializzati nelle diverse aree tematiche, ma non escludono di implementare l’organico nei prossimi mesi.

    I contenuti presenti sul portale sono prevalentemente in chiaro, mentre per gli abbonati che hanno deciso di sostenere il asset tramite il crowdfunding sono previsti contenuti speciali di approfondimento, l’iscrizione alla newsletter giornaliera e l’accesso al forum di discussione dove è possibile interagire con gli autori. La campagna ancora in corso (https://bit.ly/3dcWVtn) ha già superato il goal previsto, totalizzando la cifra di € 25.722,00 in poco più di 24 ore.

    L’Indipendente ha un occhio di riguardo per l’ambiente (tutta la tecnologia utilizzata di avvale del sistema di compensazione CO2) e per le tematiche importanti che i media più tradizionali tendono a sminuire: i movimenti sociali, i diritti civili, i lati oscuri della geopolitica e le vicende dei popoli schiacciati dalla globalizzazione.

    Quello che L’Indipendente assicura è poi il dovere di rettifica. Qualora una notizia venga contestata, la redazione sarà pronta a verificare nuovamente la fonte, correggere l’eventuale errore e fornire a chi ne faccia richiesta tutte le dovute motivazioni. 

  • “Island Of My Own”, il nuovo singolo dei The Lovepools punta dritto al pop Anni ‘80

    “Island Of My Own”, il nuovo singolo dei The Lovepools punta dritto al pop Anni ‘80

    Island Of My Own” è il titolo del nuovo singolo della band californiana The Lovepools pubblicato da SwordMusic con distribuzione Sony Music Italia.

    Il duo di Los Angeles composto da Anthony Shea e Aria Cruz torna a quattro anni dal loro EP “See You In The Funny Papers”, il cui omonimo singolo è stato inserito nella colonna sonora della nona stagione della celebre Serie TV Shameless. Dopo l’ottima accoglienza ricevuta per il singolo “White Lies & Palm Trees” pubblicato lo scorso anno in Italia, “Island Of My Own” conferma ancora una volta il debole dei The Lovepools per la cultura di quattro decenni or sono. L’effetto capsula del tempo è spesso presente nei loro video, in cui gli omaggi alle VHS, i videogiochi a 8 bit sono la regola. 

    La mano del producer la conosciamo bene dalle nostre parti. Menzioniamo subito la fattura sonora Made in Italy di Roofio (J-Ax, Fabri Fibra, Dargen D’Amico, Vacca, One Mic, Mondo Marcio e molti altri) che contraddistingue “Island Of My Own”.

    Ritmo dance è la parola d’ordine. Una scelta stilistica definita per il duo rock losangelino dei The Lovepools. BPM calzante, sintetizzatori come colonne portanti, ma chitarre basso e batteria non sono stati riposti in una polverosa cantina californiana. Si sono adeguati al bagno stilistico nel 1980 di “Island Of My Own”: funk pop, dance e una vaga essenza di blue-eyed soul i punti di riferimento. 

    I clap che risuonano dall’inizio alla fine semcomponimento prenderci per mano coinvolgendosi al medesimo gesto: la felicità della musica. Ci sono raggi di sole, sorrisi e spensieratezza in ogni verso della nuova composizione dei The Lovepools, ovvero tutti quegli ingredienti che noi tutti ad ogni latitudine speriamo di riprovare al più presto nella nostra quotidianità. Il viaggio nel tempo negli anni ’80, con tutto il gusto della citazione compiaciuta, è il rebus che si nasconde nei puntini numerati da unire col tratto di penna, la cui immagine finale è il segno di speranza rinchiuso in “Island Of My Own”.

  • Nasce Time 2 Rap, la label dedicata alle sonorità estreme del rap

    Nasce Time 2 Rap, la label dedicata alle sonorità estreme del rap

    Time 2 Rap nasce dall’esperienza di Time To Kill, etichetta leader del settore metal in Italia, e da Kick Agency, società alla guida delle più importanti produzioni di eventi nazionali di musica dal vivo. La direzione artistica di Time 2 Rap guarda al rap a 360 gradi: dal ristampare e rilanciare artisti dell’old school, a scoprire nuovi talenti emergenti della scena. Se è prevista un’attenzione particolare al rap hardcore e alle contaminazioni estreme, la visione della label non esclude alcun tipo di genere anche più moderno come la drill, il trapmetal, l’emorap e fino all’urban

    L’expertise di Time 2 Rap potrà supportare l’esecutore i tutti i processi del percorso artistico e discografico, dal management alla produzione, dalla distribuzione alla promozione ai social, beneficiando del network di contatti e partner sviluppato in questi anni sia da Time To Kill come da Kick Agency.

    Le pubblicazioni avranno inizio nel corso dell’anno e i primi nomi ufficiali che faranno parte del roster sono lo storico membro fondatore di TruceKlan e Truceboys Metal Carter, massimo rappresentante nazionale dell’horror rap; il rapper italo-tedesco Santo Trafficante noto per suo approccio gangsta rap; Chef Ragoo nome della vecchia guardia romana legato anche al mondo punk; la crew emergente CK Crew che si muove su sonorità più classiche Hip-Hop underground; Supremo 73 e Suarez provenienti dalla storica crew Gente de Borgata e il quintetto torinese Brutal Philosophy che unisce grind e rap.

  • Moonbooty, Aldebaran Records ristampa in vinile il primo album di Katzuma

    Moonbooty, Aldebaran Records ristampa in vinile il primo album di Katzuma

    È disponibile da venerdì 26 marzo “Moonbooty – Music from the motion picture”, il primo album di Katzuma, lavoro a cui Deda -pseudonimo di Andrea Visani- si è dedicato dal 2004 in poi.

    Dopo aver contribuito a plasmare il suono dell’Hip-Hop italiano oldschool durante tutti gli anni novanta, legando il suo nome a realtà come Isola Posse All Stars, Sangue Misto, Neffa & i messaggeri della dopa e Merda & Melma, il musicista ravennate ha prodotto come Katzuma tre album e svariati singoli che documentano la sua passione per la musica black a 360 gradi

    Moonbooty – Music from the motion picture” è il primo di questa serie: un albummonumento del sampling e della cultura del beatmaking nel senso stretto del termine. La produzione è frutto di una meticolosa ricerca di sample che, esplorando le radici della black music, restituisce all’ascoltatore un tripudio di funk soul, dove fiati, cori, percussioni e chitarre guardano al jazz con lucida consapevolezza.  

    Undici tracce che vedono le linee vocali affidate a Sean Martin, Gloria T e Dre Love, e fluttuano morbide tra loop e migliaia di campionamenti pazientemente selezionati dall’autore.  

    Questa pubblicazione in vinile poi, assume un senso ancora più importante perché risultano introvabili le poche copie in cd e 12’’ stampate nel 2004, ma soprattutto perché il albumnon è presente in alcuna piattaforma digitale. Per sopperire a questa mancanza, Aldebaran Records ha previsto 300 copie numerate a mano in doppio vinile nero 180 gr. Audio rimasterizzato da Deva all’Amnesiac Studio, con cover soft touch con dettagli in finitura lucida e colore interno. Per i primi cento acquirenti un poster autografato da Deda in omaggio.

  • Inoki lancia “The Heel Strikers”, l’evento streaming per scoprire i nuovi talenti del rap emergente

    Inoki lancia “The Heel Strikers”, l’evento streaming per scoprire i nuovi talenti del rap emergente

    Si chiama The Heel Strikers, l’evento gratuito in ascolto digitale che sarà trasmesso in diretta dalla Casa delle Arti di Conversano (BA) il 7, 8 e 9 aprile a partire dalle ore 19 in crossposting sulle pagine facebook di tutti i partner e gli artisti coinvolti e su canale YouTube di Django Concerti.

    Inoki, icona del rap italiano e fresco della pubblicazione del nuovo album “Medioego”, sarà protagonista dell’evento dove si esibirà dal vivo in tutte e tre le serate, coinvolgendo il pubblico con tutta l’emozione del live e proponendo anche un componimento inedito. A lui il compito di presentare gli ospiti e coordinare la giuria chiamata a valutare le esibizioni di quattro MC emergenti approdati alle selezioni finali.

    I giudici chiamati a valutare rime e testi dei concorrenti sono il rapper Tenko Bloodlaire, tra i più attivi della scena underground pugliese con all’attivo diverse pubblicazioni e collaborazioni con artisti della scena italiana. Con lui il conduttore radiofonico Paco, ideatore del programma Blamus, esperto di black music e co-fondatore del lavoro Apulian Black Connection e Mista P, DJ che collabora numerosi eventi dedicati alla musica black, più volte a Red Bull 3Style.

    Ma chi sono questi giovani talenti delle rime?

    Bruno Bug nome d’arte di Bruno Lopopolo, classe ’96, proveniente da Bisceglie (BT) è uno degli astri nascenti del freestyle italiano. Ha partecipato a numerosi contest come Tecniche Perfette, Fight Ckub, Mic Scrauso e Mic Tyson. 

    Kilben alias di Claudio Carbone, classe ‘97 è tra i liricisti più interessanti pugliesi. Si è distinto più volte per la partecipazione alla freestyle battle “Mic Da Dojo” e il suo ultimo singolo è intitolato “Il Nido Del Cuculo”.

    Mako al secolo Mattia Cosi, classe 2000, è il più giovane tra i partecipanti di The Heel Strikers. Ha realizzato numerosi singoli che lo hanno reso noto soprattutto per le tematiche dei suoi brani e le sonorità molto vicine alla trap.

    Santè è il moniker scelto dalla rapper Santina Parisi, classe ’94, tra le migliori voci al femminile della scena pugliese, è considerata uno dei nomi da tenere d’occhio nell’ underground italiano, ha recentemente pubblicato il singolo “Brividi”.

    I quattro artisti, che si esibiranno tutti con brani inediti, dovranno superare le selezioni che condurranno a decretare il vincitore finale. Il primo classificato avrà la possibilità di entrare nel roster di Glory Hole Records, una delle realtà discografiche più importanti del rap italiano, per la pubblicazione e promozione di un nuovo singolo

    The Heel Strikers è realizzato con il contributo di Puglia Sounds (programmazione Puglia Sounds Producers 2020/2021).

  • “Errore 404”, il nuovo videoclip di Akes tra amori virtuali e cyber alienazione

    “Errore 404”, il nuovo videoclip di Akes tra amori virtuali e cyber alienazione

    Errore 404” è il titolo del nuovo clip di Akes estratto dall’ultimo album “Revolution”, disponibile da martedì 9 marzo su YouTube. Sull’inconfondibile produzione di Dr. Wesh, già presente in molte tracce del disco, l’performer racconta attraverso una space ballad sognatrice tutti i sentimenti che ruotano intorno alla sua visione dell’amore. Un beat dal gusto electro attraversa strofe e ritornelli, dove le linee vocali effettate esaltano i sentimenti di sofferenza e ribellione verso il sistema e tutti gli stereotipi al quale l’umanità si sta conformando.

    Come commenta lo stesso performer: “Errore 404 è una memoria virtuale, dove è impressa tutta la mia sofferenza sentimentale. Dopo anni e anni di storie, convivenze e frequentazioni fugaci mi ritrovo ancora qui, solo a lottare contro il sistema che ci vuole tutti davanti a un monitor a cercare l’amore nel virtuale”.

    Sicuramente l’episodio più pop e melodico dell’intero album, dove Akes mette in evidenza il tema del rapporto con l’universo femminile, manifestando tutto il suo bisogno di amore nonostante l’alienazione dal mondo che lo circonda.

    Le immagini del clip realizzato dal regista Daniele Iannini sono ambientate in futuro nemmeno troppo lontano dalla nostra realtà contemporanea. Ambientazioni e scenografie vogliono raffigurare l’alienazione che ci troviamo a vivere soprattutto in questo periodo di pandemia.

  • ‘Come l’uomo della Luna’, il nuovo album di Gimbo tra cantautorato e contaminazioni jazz world

    ‘Come l’uomo della Luna’, il nuovo album di Gimbo tra cantautorato e contaminazioni jazz world

    Come l’uomo della Luna’ è il titolo del nuovo album del cantautore romano Giampietro Pica in arte Gimbo, disponibile da venerdì 26 febbraio in tutte le piattaforme digitali e pubblicato da Redgoldgreen Label.

    Un albumandata e ritorno come un viaggio, un percorso dove ognuna delle undici tracce è un punto di partenza e arriva a quella successiva in punta di piedi. Quasi un concept album con una linea netta tracciata dal viaggio, dai sogni e dalle speranze. Se si ascoltano i brani dall’inizio alla fine, si attraversano ballad, pezzi andanti dal gusto patchanka, reggae, folk e country. Tutti diversi, ma, appartenenti allo stesso viaggio. Si parte dall’Europa fino ad arrivare in America Latina per poi tornare. E quello che il albumriporta a casa, sin dal primo componimento, è un tributo al cielo, alle stelle, agli spazi aperti, alla natura che in tante culture mesoamericane e amerindie dialogano costantemente con i sogni. Il mondo, come casa che viaggia nello spazio infinito, non ha confini ma solo avamposti da cui ripartire. Il viaggio, infatti, non termina mai, perché anche l’ultimo componimento del albumrappresenta solo una sosta prima di rivivere nuove avventure.

    Tanti anche gli ospiti presenti sul disco, musicisti che portano in dote il retroterra artistico e culturale dove Gimbo è maturato. Il jazz di Fabrizio Bosso e Javier Girotto attraversa deliacamente le tracce, dove compaiono anche Rastablanco e Giulio Ferrante provenienti dal mondo reggae di Radici nel Cemento, i ritmi in levare di Raina dei Villa Ada Posse e la tastiera di Francesco Bellani (già con Calcutta, I Cani, Giorgio Poi tra gli altri).

    Mondi tanto diversi quanto uniti dalla visione di Gimbo, che in ‘Come l’uomo della Luna’ è riuscito a far convivere attraverso arrangiamenti raffinati e un songwriting maturo e consapevole. 

    Fiati, chitarre, percussioni, respiri e parole si fondono in atmosfere personali e sognatrici, dove la cristallina semplicità del cantautorato folk traccia un sentiero onirico tra la Terra, il cielo e la Luna.

    L’album è accompagnato dal clip ‘Sulle Mie Tracce’ realizzato da dal regista Andrea Casella (Studio Capta), dove assieme a Gimbo compare proprio Fabrizio Bosso, uno dei trombettisti più influenti dei jazz italiano e internazionale.

  • #SENZAFESTIVAL – Il 28 febbraio alle 18 un evento per sottolineare l’importanza e il valore dei festival e dei contest italiani

    A distanza di un anno dalle prime chiusure causa Covid

    Dopo il Festival Day del 30 aprile 2020 con oltre 100 festival aderenti arriva

    #SENZAFESTIVAL

    Un evento Domenica 28 Febbraio, alle ore 18 in contemporanea,

    con oltre 50 Festival e Contest che hanno già aderito da oltre metà delle  

    province in tutta Italia

    vogliono sottolineare l’importanza e il valore dei festival e dei contest di musica popolare contemporanea per la tutela, la crescita e lo sviluppo dei nuovi artisti e della nuova musica italiana. 

    Interverranno in diretta Mauro Ermanno Giovanardi e Tommaso Cerasuolo (voce dei Perturbazione).

    Durante la diretta ci sarà anche un momento dedicato al ricordo di Omar Rizzato , professionista dello spettacolo della provincia di Padova, mancato lo scorso sabato.

    Interverranno tra gli altri :

    Rossana Luttazzi,  Presidente Onoraria Rete dei Festival e l’performer Roberta Giallo  e Claudia Barcellona di Terapia Arte Intensiva con la partecipazione dei promoter Roberto Grossi, Michele Lionello e Giuseppe Marasco.

    Modera Giordano Sangiorgi 

    28 febbraio 2021 – Ad un anno dallo stop del settore dei live, iniziato il 23 febbraio 2020, i Festival e i Contest che hanno fatto la storia della nuova musica in Italia e sono state palestre fondamentali di tanti nuovi artisti e tanta innovazione della musica del nostro Paese, tornano a segnalare la loro fondamentale presenza tutti insieme nella stessa giornata, dopo il successo del Festival Day del 30 aprile dello scorso anno, che vide la partecipazione di oltre 100 festival.

    #senzafestival è un evento a cura del circuito della Rete dei Festival con It Folk, Musica Jazz, Circuito Ska e tante altre reti, che  vuole tornare a porre l’attenzione sull’assoluta incertezza e instabilità in cui versano attualmente queste realtà e sul loro futuro, che rischia di essere sempre più nero.

    I Festival musicali indipendenti e i Contest per emergenti, così come i Premi dedicati alla Musica, sono fondamentali per la crescita di tutti gli artisti, di un nuovo pubblico e del mondo della musica e sono elementi imprescindibili per la diffusione culturale, sostenendo processi di importantissima coesione sociale. 

    Sono eventi che giocano un ruolo di primo ordine nel settore della cultura, dell’economia, del turismo, dell’aggregazione sociale e giovanile di un territorio. Contribuiscono attivamente alla promozione dell’arte attraverso la proposta di musica originale ed inedita, suonata dal vivo e sono presenti in ogni angolo d’Italia: dalla più grande città al più piccolo borgo, contrastando con forza il disagio nei quartieri periferici, vivacizzando i centri storici e portando nuovo turismo nei centri meno frequentati. 

    Il 28 febbraio alle 18, insieme, possono ricordare il grande ruolo culturale dei festival e dei contest musicali.

    Diretta alle 18 sulla pagina Facebook della Rete dei Festival:

    https://www.facebook.com/retedeifestival

    a cura di Mattia Pace 

    Come si svolgerà l’incontro: 

    Tutti dovranno essere collegati a un link zoom domenica 28 febbraio alle ore 18 dal vivo, da un loro spazio dove sia visibile il nome del festival con organizzatore e/o un musicista.

    Alle ore 18 partirà uno zoom su pagina facebook della Rete dei festival che durerà circa 15 minuti in cui si illustreranno questi punti:

    1) rivendicare la necessità di garantire la sopravvivenza dei festival attraverso apposite forme di sostegno; 

    2) la loro fondamentale importanza, per la funzione di scouting, di aggregazione culturale, sociale e di comunità

    3) la loro funzione piattaforma e palestra per i giovani talenti, l’unica che di fatto garantisce spazi di visibilità ed espressione 

    4) appello a Mibact, alla Siae, al Nuovo Imaie e altri soggetti per piccoli finanziamenti straordinari per tenere in vita questa realtà che stanno scomparendo all’80% con una una gravissima perdita culturale

    Roberto Grossi,

    Michele Lionello,

    Giuseppe Marasco,

    Massimo Della Pelle

    Hanno già aderito:

    MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, Premio Lunezia, Suoni della Murgia, Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, Rock Targato Italia, Farci Sentire – Musplan, Festival Orienteoccidente – Toscana, Premio Nazionale per la Canzone d’Autore Emergente, Castelrock, Orzorock, Premio Bindi, Le Castella Tarantella Week, Tarantarsia, Roccalling Festival, Messapia Summer Festival, Tieni il Palco, Disco Novità, Celidonia Festival, Reno Splash, Voci d’Oro (Cinquant’anni e dintorni), Festival Popolare Italiano, GRMeets, Festival di Voce in Voce, Lennon Festival, Premio Spazio d’Autore, Livorno Unplugged Day, Assisi Suono Sacro, Biella Festival, Balla Coi Cinghiali, Faenza Rock contest, Lazio Sound, Mo’l’estate Spirit Festival, Festival della Poesia, Festival di Editrice Zona, Fondazione Lelio Luttazzi, Sicily Folk Fest, Echi nel vento, Le nuvole teatro.. Incontra, Pastorizia in festival, Premio Manente, Equilibri – Tutti siamo diversi, Festival Lib – Art and Landscape, Binario Letterario Festival, Premio Botteghe d’Autore, Festival Estivo – International Music Contest, Festival Abbabula – Parole e Musica d’Autore, Milo Folk Fest, Acqua e Vino Chianciano Terme Music Festival.

  • Paolo Menconi: da manager a scrittore di favole!

    Paolo Menconi: da manager a scrittore di favole!

    Intervista a Paolo Menconi, autore del libro “La Leggenda della Principessa della Montagna”, bellissima favola rivolta a bambini e ragazzi che celebra il potere della musica.
    Disponibile a fine Febbraio su Amazon è una storia avvincente dove la forza travolgente della Musica combatte le forze oscure del Male.


    Negli ultimi anni ci siamo abituati a conoscerti come manager e consulente di riferimento per importanti brand del settore del Fitness e come Presidente di IFO, Osservatorio di Ricerca che ha avuto un forte exploit nel mercato sportivo internazionale.
    Le tue indagini sono state illustrate in varie trasmissioni televisive e pubblicate sulle maggiori testate professionali italiane e straniere di Fitness. Inoltre, hai scritto un libro sulla gestione delle trattative.
    Ma, non è tutto! C’è un altro lato di te che mostra una vita artistica parallela, iniziata fin da ragazzo, nella quale la passione per la musica – ricordiamo la Southern Comfort Band – e la letteratura emergono costantemente. E, durante questo lockdown che ha gettato il mondo intero nella confusione, decidi di ripartire, in modo trasversale, da una favola: perché ?

    Perché abbiamo bisogno di storie che ci riscattino. Soprattutto oggi! Dobbiamo riuscire a potenziare i sogni e far viaggiare la fantasia liberamente. Le favole ci conducono in mondi incantati, dove il Bene vince sul Male in modo inequivocabile: per questo, ci sentiamo migliori.
    Così, mi sono ispirato a immagini, filastrocche, buoni sentimenti, riferimenti letterari e leggende del passato. Ho scritto una favola che usa la tavolozza delle emozioni unite alla musica. Ho scelto questo binomio perché, quando leggi un buon libro o ascolti buona musica, il mondo si trasforma tanto da farti immaginare di poter essere un predestinato a grandi imprese: questa è pura magia!”.
    Importanti artisti, come Eugenio Finardi, Fiordaliso, Fabio Treves, Luca Canonici, Vince Tempera, Giorgio Vanni, Gabriele Coltri, Ivano Berti e Francesca Patanè , hanno riconosciuto e sostenuto con bellissime frasi il tuo nuovo libro.
    Sì, è così! “La Leggenda della Principessa della Montagna” è una favola sul potere inarrestabile della Musica che sconfigge anche i più potenti malefici. Gli artisti che hai citato e che, ovviamente, ringrazio di cuore, hanno scritto nobili pensieri: le loro frasi si potranno leggere nel libro.
    Penso che questa lettura, in realtà, sia per tutti perché fa bene al cuore e regala speranza.
    Ma come è nata questa favola?
    E’ nata dalla passione per il Medioevo che coltivo da sempre. Il ritmo della narrazione è quello di una ballata musicale tramandata fino ai giorni nostri. Una favola per chi ama ancora sognare immaginando scenari fantastici e misteriosi, nei quali luci ed ombre si alternano improvvisamente.
    E’ la storia appassionante di un coraggioso Menestrello, che deve affrontare difficili prove per liberare una bella Principessa dal terribile maleficio di una Regina crudele, riportando nel Regno la gioia e la magia dei suoni al posto della tristezza e del silenzio.
    Una storia avvincente nella quale si susseguono differenti situazioni ad un ritmo cinematografico, e con una inattesa sorpresa finale.
    Congediamoci con una breve riflessione su di te: qual’è il leitmotiv principale che ti ha guidato in questa impresa?
    Musica e letteratura sono le mie grandi passioni e la passione è al centro della mia vita. Hegel scriveva:
    “Nulla di importante è stato fatto al mondo, senza il contributo della passione. Questo è il mio modo di vivere.”
    Il libro sarà disponibile su Amazon a fine Febbraio, in formato cartaceo ed e-book.

    Guarda il book-trailer su YouTube.

    Per informazioni:
    https://www.youtube.com/watch?v=SfyX9oho4Ok
    http://instagram.com/paolo.menconi

  • Neo Garfan, il nuovo disco è “Suoni dalla Luna”

    Neo Garfan, il nuovo disco è “Suoni dalla Luna”

    “Suoni dalla Luna” è il titolo del nuovo album di Neo Garfan, disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire da martedì 16 febbraio e pubblicato da Music Ahead. Il percorso lungo e ispirato che si cela dietro i tre anni di lavoro di “Suoni dalla Luna” riecheggia in ogni nota delle dieci tracce che lo caratterizzano. C’è la sapienza e la cura del lavoro artigianale, una manifattura di squadra svolta dal cantautore Neo Garfan insieme a Daniele Ferreri, suggellata dal missaggio di Pierangelo Ambroselli. La descrizione dell’performer è un preambolo ideale all’ascolto. 

    “Di frequente quando ero bambino, immaginavo di trovarmi seduto sulla Luna. La Terra, da quel punto di vista, si mostra in tutta la sua bellezza e nella sua più banale esemplificazione. Ho affrontato la scrittura di questo disco, prendendomi il tempo necessario, in una immaginaria assenza di gravità, tentando di leggere il mondo e me stesso senza pregiudizi. Ogni pezzo suona all’interno di un contenitore, come una moneta in un barattolo, mantenendo una coerenza sonora che dà ritmo di narrazione a tutto l’album”.

    Dare voce all’Io bambino, immaginare la prospettiva lunare come punto di vista alternativo per riflettere sulla vita e su noi stessi, sono il frutto di un percorso lungo una vita intera. I tre anni necessari allo sviluppo di Suoni dalla Luna emergono nella ricercatezza sonora di un performer italiano nato e cresciuto ascoltando musica black. 

    Si legge tra le righe l’ispirazione che nasce da un amore che parte dalla Tamla-Motown di Berry Gordy (in particolare lo stile di Stevie Wonder) fino a una più recente rilettura britannica del genere come quella proposta da Craig DavidUn sound che incontra la scuola autorale italiana. “Come se domani” sembra scritta tra le vie di Harlem, ma l’accento delle rime è tutto italiano. Un sound design fortemente internazionale in cui l’idioma italiano suona all’orecchio come l’agrodolce al palato.  “Dalla Luna” è una ballad fatta di pieni e vuoti in cui il pianoforte fa da aquilone tra il vento passionale dei versi.

    “Mai Libero” è forse il pezzo meno black del albume più cantautorale. Anche qui il pianoforte fa da guida tra le turbolenze di una confessione: una storia d’amore al confessionale, tra versi e note, sincerità e auto-analisi.  “Notte e Giorno” è la song più genuinamente pop. Brano scritto allo specchio guardandosi negli occhi, una riflessione amara su di un rapporto finito, il cui andamento ritmico non rinuncia all’andamento ballabile. Questi sono alcuni dei brani racchiusi in “Suoni dalla Luna”, un’ideale colonna sonora venuta dallo spaziale viaggiando su onde R&B, gospel e pop italiano.

    Il albumè accompagnato dal movie del pezzo Caduta Libera”, dove l’immagine di Neo Garfan si alterna a un compagno di viaggio ideale, il protagonista delle immagini. Non possiamo sapere se sia lui da piccolo, un alter ego di lui bambino o semplicemente un “viandante della fantasia” mentre gioca a fare l’aviatore in mezzo a una natura sconfinata. Quello che più conta è che per evocare il volo non vediamo nessuno volare, se non l’occhio di falco della cinepresa che vede per noi. Grazie al team BLACK RAVEN FPV sono state effettuate riprese video acrobatiche con droni FPV Racingpilotati in prima persona grazie ad un casco Virtual Reality. Il pilota Francesco Marsala, con oltre 10 anni di esperienza, ha potuto così ricreare scene di volo libero che caratterizzano il movie.

    Il nostro piccolo avventuriero veste un outfit da primo aviatore con i suoi occhialoni, il berretto di pelle, i guanti. Indossa scarpe più grandi di lui e trasporta un carretto contraddistinto da un simbolo misterioso. Sulla schiena svettano ali che rammentano le meccaniche di Leonardo Da Vinci. Per un istante spicca il volo, pochi centimetri, nulla più, ma per lui ogni cosa è possibile e la differenza tra fantasia e realtà è solo un compromesso chiamato gioco. Col suo binocolo scruta l’orizzonte e sul finire del video sembra sul punto di librarsi nel vuoto. Ma l’azione rimane solo in potenza e non si traduce in atto. Il simbolo sul carretto riappare solo sul finire della storia. Sta a voi identificarlo e interpretarlo: lasciandovi andare in “Caduta Libera”.