Category: Comunicati stampa

  • “White Gloves” il nuovo disco dei Bad Blues Quartet

    “White Gloves” il nuovo disco dei Bad Blues Quartet

    Da venerdì 19 aprile 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico “WHITE GLOVES” (Overdub Recordings), il nuovo album dei BAD BLUES QUARTET.

    “White Gloves” è il quarto disco dei BBQ, prodotto dal chitarrista e produttore americano Mike Zito, frutto di un lavoro sviluppatosi negli anni che hanno preceduto e seguito la pandemia. L’album rappresenta la ricerca musicale di un connubio tra i suoni tradizionali del blues provenienti dal Delta del Mississippi e un songwriting di ispirazione più moderna. Esplora varie forme e derivazioni della musica popolare americana, includendo stili come il blues acustico, il funk, il soul e lo shuffle del blues elettrico.

    I brani raccontano storie di vita, relazioni, conflitti e riconciliazioni, descrivendo luoghi ora pieni di gioia ora desolati e scarni. Il suono è estremamente eterogeneo perché racchiude e raccoglie le quattro personalità dei membri della band, diverse tra loro ma che incontrandosi hanno trovato un linguaggio comune. “White Gloves” vede la presenza di vari ospiti di spicco del panorama blues, primo fra tutti lo stesso Mike Zito e altri come Cek Franceschetti, Davide Speranza e Alle B Goode.

    Commenta la band a proposito del disco: «“White Gloves” racchiude un percorso durato diversi anni. È la fotografia di un momento cruciale per noi, di un’esperienza musicale e umana che non dimenticheremo mai. Il culmine di un processo creativo che altro non è che la fusione di diverse influenze e generi che hanno alla base la stessa matrice: il Blues». 

    TRACKLIST:

    1 – No More Shuffle feat. Mike Zito e Davide Speranza

    2 – Hot Tub

    3 – You Never Ask For Beer

    4 – It’s Been Too Long feat. Mike Zito

    5 – Fearful and Blue

    6 – Rubble

    7 – Can’t See Nobody

    8 – Alibies

    9 – Wrong Meeting

    10 – Stupid Girl

    11 – Vanda’s Lullaby

    12 – Mr Social

    13 – An Ancient Song

    Biografia

    I Bad Blues Quartet sono una band di Cagliari attiva dal 2015, il loro blues è contaminato, mescola le sonorità del rock, del funk e della musica tradizionale americana per dare vita a un sound personale, caldo ed energico, che racconta storie quasi sempre autobiografiche, dai testi a volte intimi, spesso ironici e sfacciati.

    Dopo aver pubblicato due album in studio e uno live, i BBQ pubblicano il loro quarto lavoro discografico, “White Gloves”, prodotto dal chitarrista e producer americano Mike Zito.

    I singoli “It’s Been Too Long” (feat. Mike Zito) e “No More Shuffle” (feat. Mike Zito e Davide Speranza), hanno anticipato l’uscita di “White Gloves”, pubblicato da Overdub Recordings e distribuito da Virgin Music/Universal, disponibile sulle piattaforme digitali e in formato fisico dal 19 aprile 2024.

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  • “Marta” è il nuovo singolo dei Monolite

    “Marta” è il nuovo singolo dei Monolite

    I Monolite, band alternative rock italiana che ha catturato l’attenzione della scena underground romana fin dal suo esordio nel 2019, prosegue il suo percorso artistico con la pubblicazione del nuovo singolo “Marta”, disponibile dal 19 aprile 2024 per Gallia Music. Il brano anticipa l’uscita dell’ep “Verbo” e sarà presentato dal vivo al Glitch di Roma il 27 Aprile in apertura al live degli Atlante.

    Il singolo segue la pubblicazione del recente brano “Pezzo Pop”, e si inserisce nel nuovo progetto musicale che la band ha intrapreso presso lo studio Natural Headquarter, noto centro di produzione di rock alternativo italiano. “Marta” segna una tappa importante nella discografia dei Monolite, dimostrando una volta di più la capacità del gruppo di esplorare nuove dimensioni musicali pur rimanendo fedeli al loro distintivo sound graffiante e granitico.

    “Marta”, che anticipa l’ep dal titolo “Verbo”, esplora temi di rinascita e speranza, illuminando il percorso di superamento delle difficoltà attraverso l’amore e la condivisione. Questo brano si distingue per il suo approccio musicale, con un groove di basso e batteria che conferisce al pezzo un carattere unico, grazie alla peculiare presenza del suono di basso che ne definisce l’atmosfera.

    Con “Marta”, i Monolite invitano gli ascoltatori ad intraprendere un viaggio emotivo, dove il passaggio dal dolore alla rinascita è possibile e dove la musica diventa veicolo di trasformazione personale e collettiva. La band continua ad esprimere il proprio disagio e la propria inquietudine nei confronti di una realtà in continuo cambiamento, trovando nella musica la forza per manifestare un messaggio di speranza.

  • Letizia Onorati meets Andrea Rea-Dario Rosciglione-Lorenzo Tucci – “Connections”

    Letizia Onorati meets Andrea Rea-Dario Rosciglione-Lorenzo Tucci – “Connections”

    Domenica 21 aprile alle 20:30, allo Zurzolo Teatro Live di Napoli, Letizia Onorati meets Andrea Rea-Dario Rosciglione-Lorenzo Tucci in concerto con il progetto “Connections”
    Dopo i due concerti sold out dell’Alexanderplatz Jazz Club di Roma e del Jazz Club Potenza, il quartetto Letizia Onorati meets Andrea Rea-Dario Rosciglione-Lorenzo Tucci – “Connections” torna a esibirsi dal vivo allo Zurzolo Teatro Live di Napoli (Via Giuseppe Piazzi, 59) domenica 21 aprile alle 20:30. Questo progetto ha origine da un fruttuoso incontro della talentuosa cantante jazz, autrice e compositrice Letizia Onorati con tre jazzisti fra i più stimati sulla scena italiana come Andrea Rea (pianoforte), Dario Rosciglione (contrabbasso) e Lorenzo Tucci (batteria). “Connections” nasce da un’interessante simbiosi stilistica tra l’idioma jazzistico, a cavallo fra tradizione e modernità, e linguaggi nel segno della contaminazione provenienti dal vecchio e dal nuovo continente. Il tutto impreziosito da un intenso interplay che rappresenta il tratto distintivo della formazione. Dunque, un concerto non solo per i cultori del jazz maggiormente legati al mainstream, ma per tutti gli amanti della buona e vera musica in generale.

    Letizia Onorati BIOGRAFIA

  • Sotto le stelle del jazz: la pianista e cantante cubana Jany McPherson inaugura venerdì 3 maggio la nuova edizione di Monza Visionaria

    Sotto le stelle del jazz: la pianista e cantante cubana Jany McPherson inaugura venerdì 3 maggio la nuova edizione di Monza Visionaria

    MONZA – È Jany McPherson, jazzista di fama internazionale, l’artista che inaugurerà venerdì 3 maggio la XII edizione di Monza Visionaria, il festival organizzato dall’associazione culturale Musicamorfosi fino al 12 maggio nei luoghi più suggestivi e negli angoli meno conosciuti del capoluogo della Brianza: la pianista, cantante e compositrice cubana, una delle più interessanti esponenti del pianismo jazz degli ultimi anni, sarà protagonista di un doppio, attesissimo set nella Sala della Specchi della Reggia di Monza alle ore 19 e 21. L’ingresso costa 10 euro in prevendita e 15 euro alla porta (i biglietti per il primo set si acquistano on line su www.mailticket.it/manifestazione/V938/jazz-solare%3a-jany-mcpherson–ore-19%3a00; quelli per il secondo set su www.mailticket.it/manifestazione/VA38/jazz-solare%3a-jany-mcpherson–ore-21%3a00). Prima dei concerti, il bistrot all’interno della Villa Reale proporrà tre aperitivi pensati come un omaggio a Cuba: il Savoia (Cubito o drink a scelta e patatine) a 7 euro, l’Umberto I (Cubito o drink a scelta accompagnato da un piattino di aperitivo misto) a 15 euro e l’Imperiale (Cubito o drink a scelta, flûte di prosecco e tagliere reale di accompagnamento) a 20 euro.
    A Monza, Jany McPherson presenterà “A Long Away”, il suo ultimo album di composizioni originali, uscito lo scorso autunno: un lavoro nel quale emergono, ancora una volta, la bravura, il talento e la gamma infinita di colori che quest’artista, dotata di un fraseggio e di un linguaggio improvvisativo estremamente originali e riconoscibili, mette nelle cose che scrive, canta e interpreta. La sua musica è una sintesi tra vari stilemi e linguaggi limitrofi e affini al jazz, che Jany esprime attraverso una gamma cromatica ricca di sfumature, a volte esotiche, mostrando la capacità di evocare i suoni della sua terra con una spiccata personalità e un’apprezzabile modernità.
    Nata a Guantanamo, dopo un’eccellente carriera costruita a Cuba, dove ha vinto il prestigioso premio “Adolfo Guzman” e dove ha collaborato con artisti come Omara Portuondo and Buena Vista Social Club, Orquesta Anacaona, Alain Perez e molti altri, Jany McPherson si è trasferita da molti anni in Francia, dove risiede. Si è imposta di recente all’attenzione della scena jazz internazionale per la sua collaborazione con il grande chitarrista John McLaughlin che, due estati fa, l’ha invitata come special guest in alcuni prestigiosi festival, tra cui il North Sea e il Montreux Jazz, per poi volerla in pianta stabile, come pianista e cantante, nel suo ultimo tour, che si è concluso lo scorso autunno a Zurigo.

    Da ricordare, inoltre, che sono ancora aperte le prevendite per un altro imperdibile appuntamento della XII edizione di Monza Visionaria: il concerto-evento, intitolato “Giovanni Falzone Three Generations feat. Enrico Rava”, in programma giovedì 9 maggio al Teatro Manzoni. Tre generazioni di trombettisti – il promettente Paolo Petrecca, il maestro Giovanni Falzone ed Enrico Rava, il più famoso e stimato jazzista italiano nel mondo – condivideranno il palco con tre giovani talenti italiani, ovvero Diego Albini (pianoforte), Enrico Palmieri (contrabbasso) e Antonio Marmora (batteria), dando vita ad un avvincente dialogo sonoro in un suggestivo e metaforico passaggio di consegne. I biglietti si possono acquistare on line (www.mailticket.it/manifestazione/PZ38) a un prezzo calmierato (10 euro), in modo che tutti possano assistere all’evento. Meglio affrettarsi però: per chi si attarda, alla cassa del teatro il ticket costerà 18 euro.
    Il calendario definitivo della XII edizione di Monza Visionaria sarà svelato nei prossimi giorni.
  • Il santo sforzo di capire cosa sia l’amore: il debutto di Samuel Mele!

    Il santo sforzo di capire cosa sia l’amore: il debutto di Samuel Mele!

    «La parola “sforzo” è centrale nel titolo di questo disco, perché svela la nostra condizione di dormienti attraverso cui viviamo la vita, per cui qualsiasi tentativo di rompere il sonno della nostra coscienza diventa uno sforzo, perché ci vuole tanta energia e determinazione. “Santo” perché muoversi verso una versione di sé stessi migliore, desiderare di portare luce anche nel mondo intorno a noi, è una cosa santa. Tutto questo è una forma elevata di “amore” per sé stessi e per l’altro da noi».
    Ecco svelato il significato del titolo Il Santo Sforzo di capire cosa sia l’Amore, disco d’esordio di Samuel Mele pubblicato da Nauna Cantieri Musicali. Un debutto nel quale il seme della forma-canzone si arricchisce e acquisisce radici tradizionali, folk, world: un personalissimo primo album con il quale il musicista salentino distilla armonie sudamericane, sonorità mediterranee e in particolare mediorientali provenienti da strumenti inconfondibili come oud e ney. Una canzone capace di superare le vicende ordinarie della vita e di ritornare al contatto con un amore divino, un amore per la vita, per sé stessi. 
    Nato nel 1995 nella Grecìa SalentinaSamuel Mele è una figura di estremo interesse: studente di Etnomusicologia e Musicoterapia, autore, compositore e suonatore di oud, ney, chitarra e altri strumenti a corde pizzicate del mediterraneo e del medioriente, ha intrapreso viaggi e studi tra Italia e Grecia per trovare senso e direzione per la propria musica. Allievo di alcuni dei più importanti insegnanti di musica modale come Ross Daly, Kelly Thoma, Peppe Frana, Christos Barbas e Lamia Yared, ha scoperto l’amore per la musica cretese e la composizione modale, parallelamente a un percorso di approfondimento interiore con la International School of Self Awareness. Ha vinto la sezione Musica del bando Per Chi Crea promosso da SIAE per la produzione del suo primo disco, ha anche vinto il bando per la Promozione Progetti Discografici dal Vivo promosso da Nuovo Imaie, a cura di Claudio Prima. 
    «In questo disco, come in ogni altra cosa che esca dalle mie mani, la componente principale è la spiritualità intesa come una ricerca imprescindibile per l’essere umano. Una spiritualità che metta fin da subito radici nella materia, facendo fiorire concretamente la vita di chi decide di guardarsi dentro, di conoscersi e di migliorarsi. Da un punto di vista artistico questa è solo una prima parte di altri lavori che volgono ancora di più lo sguardo alle musiche tradizionali colte e popolari del Mediterraneo e del Medioriente, sempre mediante un approccio contemporaneo, inedito e personalissimo». Samuel Mele presenta il suo lavoro come una vicenda umana e artistica di ricerca, scoperta e rivelazione di un’esperienza fuori dall’ordinario, ovvero la possibilità di avvertire un legame tra l’umano e il divino. Per farlo Mele ha utilizzato gli elementi della forma-canzone in una chiave intima ma al tempo stesso universale, aperta al dialogo con il jazz, la world music, la musica sudamericana e ovviamente il grande amore per i suoni del bacino mediterraneo e del Medioriente, con strumenti provenienti dalla musica sacra turca, persiana e non solo come il ney, un flauto di canna che simboleggia il canto dell’anima a Dio e l’uomo come canale e l’oud, un liuto che nel mondo arabo ed ottomano collega i differenti livelli psicofisici dell’umano alle dimensioni cosmiche dell’universo. Queste influenze confluiscono in una forma canzone autoriale che mantiene una sua radice nella musica pop.
    Il Santo Sforzo di capire cosa sia l’Amore è un’opera di gruppo, con la partecipazione di numerosi musicisti, con produzione e arrangiamenti di una delle personalità più intriganti della nuova musica di frontiera italiana come Valerio Daniele: «Lavorare con Valerio credo possa risultare scomodo per alcuni, perché è una persona molto sincera. Con me lo è stato da subito ed io ne sono stato felicissimo. Ho capito che era la persona giusta con cui raffinare il mio lavoro. Così è stato. Ha creduto molto nella validità di questo disco, ha rispettato tanto il mio lavoro autoriale e compositivo e si è proposto di scrivere gli arrangiamenti per ottoni che nel disco sono suonati da Giorgio Distante. Sono presenti anche la sua chitarra baritona ed alcune parti di elettronica che sono il suo segno distintivo e che aggiungono un ulteriore gusto contemporaneo al disco».
    Il Santo Sforzo di capire cosa sia l’Amore è scritto e composto da Samuel Mele, prodotto e arrangiato da Valerio Daniele, con la produzione esecutiva di Claudia De Ventura ed è edito da Nauna Cantieri Musicali. Con il sostegno del MIC – Ministero della Cultura, e di SIAE, nell’ambito del programma Per Chi Crea.
    Samuel Mele: voce, chitarra classica, oud, ney, charango
    Valerio Daniele: chitarra elettrica baritona, elettronica
    Clara Calignano: flauto traverso
    Giorgio Distante: tromba, eufonio, tuba
    Fabio Moschettini: Chitarra classica
    Vito De Lorenzi: Daf e percussioni
    Rachele Andrioli & Coro a Coro: Voci e parti corali
  • “Adrift” il nuovo album degli Uncle Muff

    “Adrift” il nuovo album degli Uncle Muff

    Dal 16 aprile 2024 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico “ADRIFT” (Overdub Recordings), il nuovo album degli UNCLE MUFF.

    “Adrift” è un disco liquido, sognante e indipendente. È una composizione fatta di libere associazioni e intuizioni oniriche.  Tutti i nove brani sono nati e cresciuti naturalmente, con il loro carattere e la loro autonomia. L’album non pretende coerenze forzate o strutture rigide; al contrario, è l’acqua l’elemento sul quale le canzoni navigano, ognuno nella sua direzione, ma tutti ineluttabilmente insieme “alla deriva”.

    Spiega la band a proposito del disco: “Con il nostro quarto lavoro discografico, abbiamo navigato in acque per noi finora inesplorate. Più che mai abbiamo lasciato che le canzoni stesse ci conducessero e si lasciassero scoprire. Il nostro ruolo principale è stato quello di esplorare, sperimentare e assecondare le correnti verso cui ciascuna canzone si orientava”.

    TRACKLIST:

    1 – I, like you

    2 – Your Voice

    3 – Close to be a part

    4 – Still in time

    5 – Dream

    6 – Living in a forest

    7 – And eventually die

    8 – Old Blue Back

    9 – House in the water

    Biografia

    Paesaggi sonori brillanti, ebbrezza di miraggi, profumi dell’est Europa si intrecciano a sonorità rotonde, talvolta ruvide e taglienti.

    I riferimenti artistici sono vari e non invasivi: amano passeggiare con Nick Cave nei suoi cieli britannici, strizzano l’occhio a Tom Waits e alle sue evoluzioni circensi e talvolta sorvolano i deserti psichedelici di Neil Young. Un’infedeltà irrequieta e produttiva li spinge a concepire brani eterogenei e spesso difficilmente inquadrabili in un genere.

    Gli Uncle Muff si immergono nella creazione musicale come avventurieri in un territorio senza padroni, dove ogni canzone è soffio di libertà creativa.

    Hanno all’attivo 4 album di brani originali, l’ultimo intitolato “Adrift” pubblicato da Overdub Recordings, disponibile sulle piattaforme digitali e in formato fisico dal 16 aprile 2024.

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  • Suoni, parole, visioni e racconti: al via martedì 30 aprile, a Milano, la rassegna “Alfabeto di PARCO”, ciclo di conferenze-spettacolo sui grandi artisti, da Sinatra a Piazzolla, che hanno rivoluzionato il ‘900

    Suoni, parole, visioni e racconti: al via martedì 30 aprile, a Milano, la rassegna “Alfabeto di PARCO”, ciclo di conferenze-spettacolo sui grandi artisti, da Sinatra a Piazzolla, che hanno rivoluzionato il ‘900

    MILANO – Dall’unione di suoni, parole, visioni e racconti nasce, a Milano“Alfabeto di PARCO”, laboratorio interculturale e multimediale (ideato dall’imprenditore e fotografo Roberto Polillo e da Antonio Ribatti, direttore artistico di AHUM e di numerose iniziative musicali nel capoluogo lombardo e nell’hinterland) che proporrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi incontri, eventi e un’interazione continua tra gli artisti e gli spettatori, nel segno della socialità, della condivisione e dell’intrattenimento. Il tutto nei modernissimi spazi di PARCO, acronimo di Polillo ARt COntainer, nuova location situata nello storico quartiere Barona, in via Binda 30, non lontana dal Naviglio Grande: un centro polifunzionale e multidisciplinare, i cui ambienti sono stati denominati “Sala Luis Armstrong”, “Sala Ella Fitzgerald”, “Area Miles Davis”, “Studio Thelonious Monk” e così via, ricavato da un edificio con quasi un secolo di vita e completamente ristrutturato, che vuole diventare un luogo di aggregazione e di promozione per chi opera nel campo della cultura, dell’arte, del digitale e del sociale.
    Ciclo di appuntamenti in programma una volta al mese fino alla fine dell’anno, che gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano, “Alfabeto di PARCO” prenderà il via martedì 30 aprile (apertura dalle ore 20, inizio spettacolo ore 21; ingresso € 15 con prima consumazione inclusa), data che in tutto il mondo coincide con l’Unesco International Jazz Day, con l’evento “R come Roach“, sottotitolo «We Insist! Deeds, not words». In scaletta letture, musica e proiezioni (ma non solo) per raccontare Max Roach, batterista, percussionista e compositore tra i più rappresentativi nella storia del jazz, nel centenario della nascita.
    A partire dagli anni ’60 la carriera artistica di Max Roach è stata caratterizzata da un’intensa attività in seno alla comunità nera e la sua musica è diventata cassa di risonanza nel denunciare le discriminazioni razziali subite dalla popolazione afroamericana. In questa ricorrenza, AHUM lo ricorderà con una nuova produzione multimediale, coinvolgendo una solida ritmica formata dal batterista Antonio Fusco e dal contrabbassista Carlo Bavetta e due straordinari solisti come il trombettista Alberto Mandarini e il pianista Antonio Zambrini, entrambi docenti al Conservatorio G. Verdi di Milano. Quattro musicisti di levatura internazionale impegnati nella rilettura di uno dei più rivoluzionari protagonisti della cultura afroamericana. Nel corso della serata le musiche proposte dal quartetto jazz saranno arricchite da video, immagini (a cura di Roberto Polillo) e pitture (di Alessandro Curadi) e da una conversazione tra Flavio Caprera, scrittore e critico musicale, e il direttore artistico Antonio Ribatti. Che spiega: «Racconteremo storie di persone che hanno rivoluzionato il mondo e di come alcuni individui, attraverso le loro opere, abbiano innescato cambiamenti culturali decisivi. L’intreccio di relazioni tra persone, luoghi e culture diverse sarà l’oggetto delle nostre conversazioni-spettacolo. Ci interessa occuparci del passato per immaginare un futuro illuminato». Gli fa eco Roberto Polillo: «Proporremo un viaggio attraverso le storie e le musiche di leggendarie figure di artisti che hanno trasformato il mondo con la loro arte e lasciato un’impronta indelebile nei cuori di chi li ascolta. Un alfabeto, non solo musicale, che inizia ora e che vorremmo continuare a esplorare a lungo».
    Nel corso della serata sarà attivo il “Bar Dizzy Gillespie”, allestito da Winelivery. L’App per bere!, già in altre occasioni partner delle attività proposte da AHUM, e si potrà gustare un aperitivo sulle note del DJ set firmato King Raphael.
    Il secondo incontro avrà luogo martedì 14 maggio con il doppio evento “S come Sinatra”, sottotitolo «The Voice tra musica e cinema»: il primo appuntamento (a inviti) è riservato agli studenti dell’Università IULM e inizierà alle ore 18.30, il secondo (in programma alle ore 21) è aperto al pubblico. Il musicologo Luca Cerchiari, la cantante Greta Panettieri e il pianista Alberto Tacchini ripercorreranno la straordinaria parabola, non solo artistica, di “The Voice”, cantante magistrale, intrattenitore televisivo di successo, attore cinematografico e amante irrequieto. Racconti e aneddoti si alterneranno alla proiezione di video e all’ascolto di brani immortali del repertorio di Frank Sinatra, forse l’italoamericano più famoso di tutti i tempi. La serata si avvarrà della collaborazione del Master in «Editoria e produzione musicale» dell’Università IULM di Milano (di cui Cerchiari è direttore) e della media partnership di Feltrinelli.
    Mese dopo mese, “Alfabeto di PARCO” proseguirà con un appuntamento al mese con date in via di definizione. Tra le conferenze-spettacolo in programma spiccano “J come Jobim – Una nota sola e molte culture”D come Duse – Eleonora senza trucco”P come Piazzolla – Libertango il tango nuevo parte da Milano” ed “E come Ellington – Dalla Scala a Harlem, i sogni sinfonici di Duke”. Ci sarà spazio anche per la “Lettera Jolly”: un evento speciale, a sorpresa, che sarà comunicato in prossimità della sua realizzazione.
  • “Resterò” il nuovo singolo di Ivan Pizzimenti

    “Resterò” il nuovo singolo di Ivan Pizzimenti

    Dal 19 aprile 2024 è in rotazione radiofonica “Resterò”, il nuovo singolo di Ivan Pizzimenti  disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 12 aprile.

     

    “Resterò” è un brano che affronta il tema struggente di un amore che, nonostante esista e sia profondo, non può mai sbocciare pienamente a causa di ostacoli insormontabili come la distanza e le circostanze avverse. La canzone è intrisa di una malinconia dolce-amara, che parla di un sentimento forte e genuino, ma condannato a rimanere nel limbo dell’impossibilità.

    Le parole del brano trasmettono una gamma di emozioni complesse, dalla speranza all’angoscia, dall’amarezza alla rassegnazione. Si parla di desiderio e di sogni infranti, di un amore che brucia nel profondo del cuore ma che è costretto a restare relegato nell’ombra, privo di una possibilità concreta di realizzazione.

    La distanza fisica può essere un muro invalicabile che separa due anime che battono all’unisono, mentre le circostanze sfavorevoli possono complicare ulteriormente le cose, intralciando la via verso una possibile unione. La consapevolezza di questo ostacolo insormontabile può causare un dolore profondo, ma al contempo una sorta di accettazione resignata della situazione.

     

    Commenta l’artista a proposito del brano: Il progetto nasce in Up Music nel 2023 e rappresenta per me un grande motivo di orgoglio e soddisfazione, scritto da Vittorio Valenti e composto da Sabatino salvati, spero possa piacere e prendere più persone possibili.”

    Biografia

    Ivan Pizzimenti nasce il 28 ottobre 1999 a Reggio Calabria. Studia canto dal 2006 presso l’Associazione A.M.S. di Reggio di Calabria sotto la guida del Maestro Giovanna Gilda Severino.

    Ha partecipato al “1° stage Città di Fasano”, organizzato dalla talent scout Isabella Abiuso, con docenti del calibro di M° Pietro Mazzocchetti, Gatto Panceri, Valeria Rossi, Pietro Foresti, M° Ciro Barbato, M° Mario Brancaccio. Le audizioni finali si sono tenute alla presenza del promoter Marcello Balestra della Warner Music e del regista televisivo Alberto Boi. Ha ricevuto schede di valutazione con giudizi lusinghieri sulla tecnica vocale, intonazione, presenza scenica, look, portamento.

    Nel 2016 partecipa  selezioni per X Factor presso il Palalottomatica a Roma e nel 2023 partecipa  selezioni per X Factor presso l’Allianz Cloud.

    Nel 2014 partecipa al Pop Music Festival Finale al Teatro Vortex Roma- con il brano inedito “Crescerò” di Giovanna Gilda Severino e Giuseppe Pirrotta.

     

    “Resterò” è il nuovo singolo di Ivan Pizzimenti disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 12 aprile 2024 e in rotazione radiofonica dal 19 aprile.

     

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  • “Panic Room” l’album d’esordio di stillpani

    “Panic Room” l’album d’esordio di stillpani

    Dal 19 aprile 2024 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming “Panic Room” (Kimura), il primo album di stillpani.

    “Panic Room”, il primo album di stillpani è un lavoro che affronta un viaggio interiore attraverso la musica. Una panic room è una stanza fortificata che viene installata in una residenza o azienda per fornire un riparo sicuro o un nascondiglio per gli abitanti in caso di irruzione, invasione domestica, tornado, attacco terroristico o diversa minaccia.

    L’album è composto da 8 tracce, ognuna delle quali affronta una tematica diversa, dall’irrefrenabile voglia di libertà e una voglia di futuro, alla malinconia, a momenti positivi di serate con gli amici, all’amore, ma anche alla denuncia sociale, ai ricordi di infanzia.

    Commenta l’artista a proposito dell’album: “La mia panic room è la musica, la scrittura che nonostante tutto continuano a proteggermi dalle varie ‘minacce’ che la vita ci presenta. Mi piaceva molto l’idea di racchiudere dentro un disco tutte le mie più grandi paure, i miei dubbi e i miei stati d’animo più profondi. Nel disco ho affrontato tanti temi e insieme a Etrusko (che ha curato nei minimi dettagli il progetto per il lato artistico) abbiamo sperimentato molte sonorità.

    Il disco si apre con ‘Intro/Cosa sono?’ che racconta la mia irrefrenabile voglia di libertà e la voglia di darmi un futuro diverso, la seconda traccia, ‘Panic Room’, oltre a dare il titolo al disco è la canzone a cui tengo di più, affronto un tema forte per me, la malinconia, impersonificata da una donna pronta a togliermi tutto che pian piano riesco ad allontanare. ‘A galla’, invece, è una fotografia di serate con amici, momenti felici e good vibes generali che ho vissuto in compagnia delle persone a cui tengo di più. La quarta traccia è ‘Contromano’, la traccia più pop, spontanea e accattivante del disco, una quasi lettera che ho scritto ad una donna che a suo modo continuo a portare dentro di me. Le tracce ‘Ego’ e ‘Catene’ sono una vera e propria denuncia sociale, due canzoni che sento mie al 100% nonostante dietro ci sia la mano e la delicatissima penna di Lorenzo Di Pasquale (in arte Amelia) che mi ha aiutato a buttare giù il testo di entrambe ed è riuscito a scavarmi dentro. La settima traccia, ‘La descrizione di un attimo’, è un ricordo bellissimo legato alla mia infanzia, volevo riportare questa canzone dei Tiromancino che cantavo da bambino insieme a mia madre in macchina, ci ho messo un po’ del mio dentro e il risultato mi è piaciuto sin da subito. il disco poi, si conclude con ‘Quante volte’, una canzone che ho scritto ad una persona che non fa più parte della mia vita da un po’ di anni ormai, il brano, impreziosito dalla prorompente voce di Tekla è un botta e risposta tra due parti che si sono allontanate con il tempo e la sintonia che si crea nella canzone è magica. Ho scelto Francesca per questo brano perchè sapevamo che poteva dare un qualcosa in più ad una canzone che in fase di realizzazione aveva già detto tanto, quando mi è arrivata la sua strofa ero felicissimo della scelta e sapevo di aver affidato un brano per me speciale nelle mani giuste.”

    TRACK-LIST:

    • Intro/Cosa sono?
    • Panic Room
    • A Galla
    • Contromano
    • Catene
    • Ego
    • La Descrizione Di Un Attimo
    • Quante volte

    Biografia

    Alessandro Paniccia in arte “stillpani” è un cantautore nato a L’Aquila il 12 aprile 1999. Inizia la sua carriera nel 2019 con il singolo “Immortale” che riscuote un buon successo in città. Seguono altri due singoli e la pubblicazione dell’EP “4912” nel 2020. Con questi brani riesce a fare buone esperienze nell’ambito live e attira su di sé attenzioni di case discografiche. Nel periodo 2021/2022 pubblica quattro singoli: “Pagine Vuote”, “Schiaffi”, “Sto Bene/Sto Male e “Vertigine” che alternano varie sonorità l’una dall’altra. Nel 2023, dopo un piccolo periodo di inattività, pubblica nel 2023 “A Galla”, “Contromano” e la cover “La descrizione di un attimo”, singoli prodotti da Etrusko e Phonez (Alti Records), come tutti gli altri lavori precedentemente citati, e pubblicati da Kimura.

    “Panic Room” è l’album d’esordio di stillpani disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 19 aprile 2024. 

     

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  • “Lacrime di Venere” il nuovo singolo di Giù

    “Lacrime di Venere” il nuovo singolo di Giù

    Dal 19 aprile 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “LACRIME DI VENERE” il nuovo singolo di GIÙ.

     

    Il brano “Lacrime di Venere” è ispirato al film “The Aeronauts” e parla della fine di una storia che il protagonista non riesce a dimenticare, neanche staccandosi mentalmente e fisicamente dalla città che ha visto nascere e crescere questo amore. Il titolo della canzone richiama anche la leggenda mitologica delle lacrime di Venere.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Ho scritto questa canzone dopo aver visto il film “The Aeronauts”, una trama intensa e avvolgente, che mi ha fatto pensare a come ci si deve sentire quando si ha quel desiderio irrefrenabile di raggiungere uno scopo, un obiettivo e allo stesso tempo quel senso di frustrazione nel non sapere se ci riusciremo; in fondo per me è così anche nella musica, come i protagonisti del film avevano entrambi le loro motivazioni per raggiungere le vette più alte del cielo, così anche io sento che vorrei staccare i piedi da questa terra, per volare in alto con la mia musica, oltre tutte le barriere, i confini e anche tutte quelle false convinzioni che crediamo di avere e che ci spingono a cercare una vita forse meno avventurosa e irregolare, ma sicuramente più sicura ed affidabile, senza però sentire quel brivido che si prova quando si guarda il mondo dall’alto (dei propri sogni avverati). Nel film i protagonisti, per non schiantarsi a terra devono abbandonare entrambi qualcosa, buttandolo giù dal pallone aerostatico per alleggerire il carico; così anche noi nel nostro piccolo, quando vogliamo perseguire un sogno, dobbiamo sempre lasciare indietro qualcosa che altrimenti ci frenerebbe la corsa, a volte sono solo cose materiali, a volte ci sono in gioco anche i sentimenti. Questo è un po’ triste da pensare ma è il sacrificio necessario per poter volare, come diceva Five for Fighting in una sua famosa canzone, “And it’s not easy to be me” (non è facile essere me). Buon ascolto!”

    Biografia

    Giuseppe Accame, in arte Giù, nasce a Genova ed attualmente vive a Chiavari (GE). È un chitarrista e cantautore. La chitarra è la chiave per le sue creazioni che sono un genere melodico, dolce, romantico, malinconico, deciso, ironico, speranzoso e comunque mai banale o scontato e sempre indipendente nel suo stile. Il suo genere di riferimento è il Cantautorato-Pop ma ama spaziare anche con contaminazioni di tipo British, Country, Rock ed Elettronico, cercando sempre il migliore vestito per le sue canzoni.

    Nel 2017 ha dato vita a “TERZA RIMA”, un progetto composto da brani arrangiati in maniera inusuale per la musica d’autore, in collaborazione con un dj produttore della zona, Marco Delta.

    Ad inizio 2023, appoggiato da Maionese Project per la musica emergente, ha pubblicato il suo primo album da solista dal titolo Ragazza rossetto fragola EP, quattro canzoni che parlano d’amore senza tanti compromessi. Sempre in quell’anno sono usciti i singoli “Ora e dovunque sarò” feat. Marco Delta Dj e “Estate da Rich”. Il 2 marzo 2024 pubblica invece il secondo EP dal titolo “Non doveva andare così”, 4 canzoni prodotte “home made” durante il periodo pandemico ed a distanza di poco tempo, come ultima release, esce il singolo “Dimmi che lo Sai”, una canzone dalle sonorità brit-pop e dal testo malinconico.

    “Lacrime Di Venere” è il nuovo singolo di Giù disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 19 aprile 2024.

     

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