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  • Il cantautore salentino ANTONIO MAGGIO e il progetto “C’è ancora un fiore” – 8 marzo 2021: una giornata senza barriere per tutte le donne

    Il cantautore salentino ANTONIO MAGGIO e il progetto “C’è ancora un fiore” – 8 marzo 2021: una giornata senza barriere per tutte le donne

    <<Per questo motivo, quando lo scorso anno ho scritto la mia ‘La Faccia e il Cuore’, ho voluto collegare l’immagine di una donna sfregiata da una violenza subita alla certezza di trovare “ancora un fiore dopo la tempesta” – commenta Antonio Maggio. Essere un cantautore significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si scrive : proprio per questo motivo ho accettato l’invito della redazione della rivista ‘Caffè Moda Rinaldi Magazine’ di aderire al lavoro ‘C’è ancora un fiore…’, per ricordarci che l’ 8 marzo vale tutto l’anno e che i fiori vanno innaffiati tutti i giorni. Anche in carcere, dove apparentemente i fiori non crescono, dove la libertà sembra un’utopia ma il diritto di festeggiarla resta sacrosanto. É importante abbattere concettualmente i muri, le barriere che sono state erette per la mancanza di rieducazione alla vita, il vero vuoto tra fuori e dentro la casa circondariale, tra il presente che queste donne vivono e il futuro che le attende. Suonare e cantare per queste donne recluse, fuori dal portone di ingresso del carcere, é stato per me come creare un ponte tra loro e l’esterno, per unirci in un unico sorriso di emancipazione e stringerci in un abbraccio immaginario. Ringrazio di cuore Don Riccardo Agresti e tutta la casa circondariale femminile di Trani per aver appoggiato l’iniziativa fin da subito e per aver scelto “La Faccia e il Cuore” come manifesto per quelle donne che non devono e non possono mai abbassare la guardia, neanche l’ 8 marzo. Auguri a tutte Donne!>>

    Biografia:

    Antonio Maggio, cantautore salentino, vince nel 2013 il Festival di Sanremo nella sezione “Giovani” con il singolo Mi servirebbe sapere, oltre al “Premio Sala Stampa Lucio Dalla”, “Premio Emanuele Luzzati” e “Premio AFI” (come miglior lavoro discografico dell’anno). Il singolo in poche settimane viene certificato Disco d’Oro e anticipa l’album d’esordio Nonostante tutto presentato durante un lungo tour estivo di oltre 40 date. Nella stessa estate partecipa alla prima edizione del “Coca Cola Summer Festival”, che lo vede vincitore della seconda tappa, con il singolo Anche il tempo può aspettare. A Settembre arriva il singolo Santo Lunedì che diventa sigla – per due stagioni televisive – dello storico programma “Il Processo del Lunedì” in onda su Rai Sport 1. Nel 2014 viene pubblicato il secondo album, L’Equazione, preceduto dalla title track alla quale segue il singolo Stanco – feat. Clementino – che fa da colonna sonora ad un nuovo e lungo tour estivo. Nello stesso periodo viene scelto come rappresentante dell’Italia al festival internazionale New Wave, a Jurmala in Lettonia; il suo percorso estero si arricchisce con concerti in Canada, Russia, Lettonia, Belgio e Albania. Il 4 Novembre 2016 esce Amore Pop, grazie al quale riceve il prestigioso “Premio Giorgio Faletti” per la musica, con menzione speciale al valore letterario. Amante da sempre del grande cantautorato italiano, il suo spettacolo MAGGIOcantaDALLAin Jazz gli vale l’invito ad esibirsi il 4 marzo 2017 nella casa/museo di Lucio Dalla, in occasione del compleanno del compianto performer bolognese. Il mese seguente inaugura un tour ricco di tappe nei club italiani, L’Odore delle parole, in una dimensione acustica e raffinata che racconta la genesi delle sue canzoni. Il 2018 è l’anno di un’intensa collaborazione live assieme all’amico cantautore Pierdavide Carone: i due danno vita al Diamoci del ToUr, dapprima in chiave acustica nei club e successivamente in versione elettrica durante l’estate. Nel febbraio 2020 viene invitato da Amadeus come ospite d’onore alla 70esima edizione del Festival di Sanremo, dove presenta in anteprima il nuovo singolo “La Faccia e il Cuore” feat. Gessica Notaro, composizione-manifesto contro la violenza sulle donne, riscuotendo grande successo da parte della critica. 

  • ‘Come l’uomo della Luna’, il nuovo album di Gimbo tra cantautorato e contaminazioni jazz world

    ‘Come l’uomo della Luna’, il nuovo album di Gimbo tra cantautorato e contaminazioni jazz world

    Come l’uomo della Luna’ è il titolo del nuovo album del cantautore romano Giampietro Pica in arte Gimbo, disponibile da venerdì 26 febbraio in tutte le piattaforme digitali e pubblicato da Redgoldgreen Label.

    Un albumandata e ritorno come un viaggio, un percorso dove ognuna delle undici tracce è un punto di partenza e arriva a quella successiva in punta di piedi. Quasi un concept album con una linea netta tracciata dal viaggio, dai sogni e dalle speranze. Se si ascoltano i brani dall’inizio alla fine, si attraversano ballad, pezzi andanti dal gusto patchanka, reggae, folk e country. Tutti diversi, ma, appartenenti allo stesso viaggio. Si parte dall’Europa fino ad arrivare in America Latina per poi tornare. E quello che il albumriporta a casa, sin dal primo componimento, è un tributo al cielo, alle stelle, agli spazi aperti, alla natura che in tante culture mesoamericane e amerindie dialogano costantemente con i sogni. Il mondo, come casa che viaggia nello spazio infinito, non ha confini ma solo avamposti da cui ripartire. Il viaggio, infatti, non termina mai, perché anche l’ultimo componimento del albumrappresenta solo una sosta prima di rivivere nuove avventure.

    Tanti anche gli ospiti presenti sul disco, musicisti che portano in dote il retroterra artistico e culturale dove Gimbo è maturato. Il jazz di Fabrizio Bosso e Javier Girotto attraversa deliacamente le tracce, dove compaiono anche Rastablanco e Giulio Ferrante provenienti dal mondo reggae di Radici nel Cemento, i ritmi in levare di Raina dei Villa Ada Posse e la tastiera di Francesco Bellani (già con Calcutta, I Cani, Giorgio Poi tra gli altri).

    Mondi tanto diversi quanto uniti dalla visione di Gimbo, che in ‘Come l’uomo della Luna’ è riuscito a far convivere attraverso arrangiamenti raffinati e un songwriting maturo e consapevole. 

    Fiati, chitarre, percussioni, respiri e parole si fondono in atmosfere personali e sognatrici, dove la cristallina semplicità del cantautorato folk traccia un sentiero onirico tra la Terra, il cielo e la Luna.

    L’album è accompagnato dal clip ‘Sulle Mie Tracce’ realizzato da dal regista Andrea Casella (Studio Capta), dove assieme a Gimbo compare proprio Fabrizio Bosso, uno dei trombettisti più influenti dei jazz italiano e internazionale.

  • Tecnologia e auto usate: l’Intelligenza Artificiale calcola il prezzo corretto della tua auto

    Tecnologia e auto usate: l’Intelligenza Artificiale calcola il prezzo corretto della tua auto

    Acquistare o vendere un’auto non è mai un’operazione semplice, soprattutto per quanto riguarda la valutazione del corretto prezzo di acquisto o di vendita. I valori delle vetture possono variare drasticamente, e calcolare la svalutazione di un veicolo non è mai facile, dato che ci sono diversi fattori a incidere. In media si è calcolato che un’auto perde il 25% del proprio valore dopo 1 anno dall’immatricolazione, il 63% dopo 4 anni e il 71% dopo 5 anni, ma ci sono moltissime variabili da considerare.

    Fortunatamente oggi è possibile inserire le marce alte della tecnologia per stabilire il valore di una vettura, così da acquistarla o venderla al giusto prezzo. Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, automobile.it, sito di proprietà del gruppo eBay, ha realizzato uno strumento per la valutazione delle auto usate gratuito e semplice da utilizzare.

    Il tool ha bisogno solamente delle principali caratteristiche del veicolo (casa produttrice, modello, allestimento, chilometraggio) e l’utente avrà a disposizione in pochi istanti un valore medio di riferimento che fornirà anche i prezzi minimi e massimi, ottenuti grazie al confronto tra gli annunci di vetture simili.

    In questo modo si evitano valutazioni fuori mercato o calcoli complicati, che dipendono da molteplici fattori. Ad esempio ci sono alcuni modelli che sopportano meglio lo scorrere del tempo. In particolare due auto molte apprezzate in Italia, ovvero la Opel Adam e la Volkswagen T-roc, al primo posto tra i crossover più venduti nel nostro paese, conservano rispettivamente l’87% e il 78% del loro valore dopo il primo anno di vita.

    Quali sono i brand più apprezzati dagli italiani nel mercato dell’usato? Al primo posto rimane stabile Fiat (25% del mercato) che, se considerata a livello di gruppo FCA, raggiunge una quota di mercato del 31%. Seguono Ford e Volkswagen con un market share di poco superiore al 6%. Infine una piccola nota di merito per Mitsubishi e Smart: sono le due case automobilistiche in crescita rispettivamente con il +2,6% e +1,4% di passaggi di proprietà a gennaio 2021.

  • Neo Garfan, il nuovo disco è “Suoni dalla Luna”

    Neo Garfan, il nuovo disco è “Suoni dalla Luna”

    “Suoni dalla Luna” è il titolo del nuovo album di Neo Garfan, disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire da martedì 16 febbraio e pubblicato da Music Ahead. Il percorso lungo e ispirato che si cela dietro i tre anni di lavoro di “Suoni dalla Luna” riecheggia in ogni nota delle dieci tracce che lo caratterizzano. C’è la sapienza e la cura del lavoro artigianale, una manifattura di squadra svolta dal cantautore Neo Garfan insieme a Daniele Ferreri, suggellata dal missaggio di Pierangelo Ambroselli. La descrizione dell’performer è un preambolo ideale all’ascolto. 

    “Di frequente quando ero bambino, immaginavo di trovarmi seduto sulla Luna. La Terra, da quel punto di vista, si mostra in tutta la sua bellezza e nella sua più banale esemplificazione. Ho affrontato la scrittura di questo disco, prendendomi il tempo necessario, in una immaginaria assenza di gravità, tentando di leggere il mondo e me stesso senza pregiudizi. Ogni pezzo suona all’interno di un contenitore, come una moneta in un barattolo, mantenendo una coerenza sonora che dà ritmo di narrazione a tutto l’album”.

    Dare voce all’Io bambino, immaginare la prospettiva lunare come punto di vista alternativo per riflettere sulla vita e su noi stessi, sono il frutto di un percorso lungo una vita intera. I tre anni necessari allo sviluppo di Suoni dalla Luna emergono nella ricercatezza sonora di un performer italiano nato e cresciuto ascoltando musica black. 

    Si legge tra le righe l’ispirazione che nasce da un amore che parte dalla Tamla-Motown di Berry Gordy (in particolare lo stile di Stevie Wonder) fino a una più recente rilettura britannica del genere come quella proposta da Craig DavidUn sound che incontra la scuola autorale italiana. “Come se domani” sembra scritta tra le vie di Harlem, ma l’accento delle rime è tutto italiano. Un sound design fortemente internazionale in cui l’idioma italiano suona all’orecchio come l’agrodolce al palato.  “Dalla Luna” è una ballad fatta di pieni e vuoti in cui il pianoforte fa da aquilone tra il vento passionale dei versi.

    “Mai Libero” è forse il pezzo meno black del albume più cantautorale. Anche qui il pianoforte fa da guida tra le turbolenze di una confessione: una storia d’amore al confessionale, tra versi e note, sincerità e auto-analisi.  “Notte e Giorno” è la song più genuinamente pop. Brano scritto allo specchio guardandosi negli occhi, una riflessione amara su di un rapporto finito, il cui andamento ritmico non rinuncia all’andamento ballabile. Questi sono alcuni dei brani racchiusi in “Suoni dalla Luna”, un’ideale colonna sonora venuta dallo spaziale viaggiando su onde R&B, gospel e pop italiano.

    Il albumè accompagnato dal movie del pezzo Caduta Libera”, dove l’immagine di Neo Garfan si alterna a un compagno di viaggio ideale, il protagonista delle immagini. Non possiamo sapere se sia lui da piccolo, un alter ego di lui bambino o semplicemente un “viandante della fantasia” mentre gioca a fare l’aviatore in mezzo a una natura sconfinata. Quello che più conta è che per evocare il volo non vediamo nessuno volare, se non l’occhio di falco della cinepresa che vede per noi. Grazie al team BLACK RAVEN FPV sono state effettuate riprese video acrobatiche con droni FPV Racingpilotati in prima persona grazie ad un casco Virtual Reality. Il pilota Francesco Marsala, con oltre 10 anni di esperienza, ha potuto così ricreare scene di volo libero che caratterizzano il movie.

    Il nostro piccolo avventuriero veste un outfit da primo aviatore con i suoi occhialoni, il berretto di pelle, i guanti. Indossa scarpe più grandi di lui e trasporta un carretto contraddistinto da un simbolo misterioso. Sulla schiena svettano ali che rammentano le meccaniche di Leonardo Da Vinci. Per un istante spicca il volo, pochi centimetri, nulla più, ma per lui ogni cosa è possibile e la differenza tra fantasia e realtà è solo un compromesso chiamato gioco. Col suo binocolo scruta l’orizzonte e sul finire del video sembra sul punto di librarsi nel vuoto. Ma l’azione rimane solo in potenza e non si traduce in atto. Il simbolo sul carretto riappare solo sul finire della storia. Sta a voi identificarlo e interpretarlo: lasciandovi andare in “Caduta Libera”.  

  • “The Right Place To Be”, il ritorno di Al Castellana nel nome del soul

    “The Right Place To Be”, il ritorno di Al Castellana nel nome del soul

    The Right Place To Be” il nuovo album di Al Castellana in uscita venerdì 29 Gennaio per Lademoto Records / Aldebaran Records su tutte le piattaforme digitali, cd e vinile special edition a tiratura limitata.

    Dodici tracce di pura soul music in bilico tra atmosfere e arrangiamenti provenienti dal suo background seventies e il soul/RNB contemporaneo. A quattro anni dall’ultimo lavoro “Souleidoscopic Luv”, torna uno dei rappresentanti del soul contemporaneo italiano più amato all’estero, ma anche uno dei pionieri dell’Hip-Hop nazionale che a partire dagli Anni ’90 ha collaborato con artisti come Neffa, Fabri Fibra, Sottotono e Ghemon.

    “The Right Place To Be” è un album che già dal titolo mostra il senso che l’esecutore ha voluto dare a questo suo ultimo lavoro: il posto migliore dove stare è il posto dove c’è musica, dove sei circondato dal calore degli affetti, da tutto quello che ami e da chi ti ama. Un albumche racchiude un percorso artistico maturo e definito, dove il musicista triestino combina raffinati arrangiamenti a ritornelli melodici e accattivanti. Dalle classiche ballate old school, ai brani mid tempo neo soul, passando per le tracce di RNB contemporaneo, il tutto arricchito da un tocco jazzy e di immancabile funk.

    La produzione è affidata a Daniele “Speed” Dibiaggio che ha suonato anche molti degli strumenti del albuma quali sono accostati anche un trio di archi, percussioni, tromba e flauto.

    L’album è stato anticipato dal singolo “Love Is Here” che in pochi giorni ha conquistato la Top Ten della prestigiosa classifica radio UK Soul Chart.

    Il formato vinile, per la quale Aldebaran Records pone particolare attenzione, sono previste 300 copie 180 grammi numerate a mano, dove la cover ha finitura soft touch con colorazione interna. Non solo: con l’LP sarà incluso anche un 7’’ esclusivo con due remix: Deda/Katzuma (Sangue Misto) e Deva.

  • “Revolution”, il nuovo album di Akes è cyber rap emozionale

    “Revolution”, il nuovo album di Akes è cyber rap emozionale

    Revolution” è il titolo del nuovo album dell’performer romano Akes, disponibile da giovedì 21 gennaio in tutte le piattaforme digitali. Nove tracce con le produzioni di Dr. Wesh, Alessandro Gemelli, Cirielli e Reizon che spaziano dall’electro all’EDM, dal pop alla fidget house.

    Per descrivere questo album e l’performer è necessario fare un passo indietro e almeno due in avanti. Indietro perché la matrice che Akes ha sviluppato finora nei suoi primi tre album può essere ascrivibile al macro settore urban rap, come molte produzioni contemporanee. Avanti perché con “Revolution” mette in atto una vera e propria rivoluzione artistica, estetica e culturale rispetto ai modelli del mondo Hip-Hop e a quanto maturato in questi anni.

    Il albumè un concentrato di sonorità estreme e sperimentali, con atmosfere da rave distopico che trasportano l’ascoltatore in un futuro i cui contorni sono chiarissimi nella visione dell’performer. Un sound avveniristico fa da cornice a linee vocali effettate, dove mette in evidenza i suoi sentimenti di ribellione verso il sistema e verso gli stereotipi. Una rivoluzione che parte dall’anima per abbracciare una prospettiva futuristica della realtà che lo circonda.

    Si parte con la title track “Revolution” che da un’atmosfera intimista si evolve in un grido di vendetta supportato da una cassa dritta e sonorità dubstep. “Ribelle N1” sfodera un sound banger saturo di distorsioni, come a sottolineare l’intento motivazionale del pezzo. Seguono i primi tre estratti del disco: “Routine”, “Dejavu” e “Loop”. Questi tre brani costituiscono una trilogia interna all’album, accomunati da un ritmo ipnotico e da una forte componente elettronica. Attraverso melodie da un retrogusto cupo, Akes ribadisce gli argomenti portanti del suo concpet. Segue la traccia più pop intitolata “Errore 404”, dove l’performer affronta il tema del rapporto con l’universo femminile, manifestando in una space ballad sognatrice tutto il suo bisogno di amore nonostante l’alienazione dal mondo che lo circonda. “Fuck the system” è uno dei brani dove i temi di denuncia e ribellione emergono maggiormente, su una produzione quasi house il testo attacca i luoghi comuni, omologazione e mediocrità che imperversano nella nostra epoca.

    Su una base alienante e acida, “Equilibrium” tratta il tema della droga, intesa come strumento di controllo sociale. Chiude l’album “Machine”, dove Akes recita una sorta di monologo come se fosse la voce sintetica di un calcolatore, che però alla fine esce dai circuiti si umanizza.

    L’album è accompagnato dal clip della titletrack “Revolution” realizzato dal regista Daniele Iannini. Le riprese sono state realizzate all’interno della fusoliera di un vecchio aereo abbandonato, che può ricordare un’astronave abbattuta proveniente dal futuro. Un simbolo estetico e concettuale voluto dall’performer per sottolineare tutta la forza della sua distopica rivoluzione emotiva. Akes alterna il playback tra l’esterno e gli interni del velivolo che prendono le sembianze di un tunnel, uno stato dal quale vuole simbolicamente uscire per risvegliare il suo io. Tutte le immagini sono poi inframezzate da interferenze visive e colori lisergici che rendono le scene fuori dallo spazio e dal tempo.

  • Torna il rapper poliziotto Revman, il singolo “Il Gelo” ispirato alle vittime della pandemia

    Torna il rapper poliziotto Revman, il singolo “Il Gelo” ispirato alle vittime della pandemia

    Il Gelo” è il titolo del nuovo singolo e video del rapper e agente di polizia Sebastiano Vitale, meglio conosciuto come Revman, da martedì 2 febbraio in tutte le piattaforme digitali.

    A pochi mesi dall’ultimo album “Attraverso Me”, Revman torna con un rap ballad dove esprime la sua esigenza interiore di trasformare in musica le sensazioni provate in questo periodo di pandemia globale. Il gelo è un simbolo, la metafora del freddo emozionale che ha coinvolto un po’ tutti in questo periodo pieno di tristezza, disperazione e gravi sofferenze.

    È stato come vivere in una zona fredda e gelata, -commenta l’esecutore- con temperature climatiche ed emozionali scese sotto il punto di congelamento; un freddo vissuto nel corpo e nell’anima che ha lasciato un vuoto dentro, che ha disperso il calore umano generato dalla vicinanza e dalla condivisione fisica degli affetti”.

    Il Geloracconta in maniera sentita e rispettosa di chi non c’è più, ma, anche di chi è rimasto con delle ferite emotive, di chi intende condividere questi sentimenti e, partendo da essi, aiutare a sentirsi meno soli e dare un messaggio di speranza e rinascita.

    Il clip del pezzo racconta con le immagini il mood della song. Colori freddi, nebbia e ampi spazi vuoti in esterna rimarcano questo freddo vissuto nel corpo e nell’anima che ha lasciato un vuoto dentro, che ha disperso il calore umano generato dalla vicinanza e dalla condivisione fisica degli affetti.

    Le rime che attraversano strofe e ritornelli vogliono tuttavia comunicare anche un messaggio di fiducia. Vedere la luce in fondo al tunnel è possibile: la solidarietà, la ricerca scientifica e un sentimento di responsabilità tra le persone sono tutti elementi indicati dall’autore come chiave indispensabile per superare questo difficile momento. Il testo esprime vicinanza e comprensione verso chi, in tutto il mondo, patisce gli effetti della pandemia.

  • Junior V torna con “Sconosciuti che conoscono l’amore”

    Junior V torna con “Sconosciuti che conoscono l’amore”

    Sconosciuti che conoscono l’amore” è il nuovo album di Junior V, da venerdì 5 febbraio in tutte le piattaforme digitali (A1) e cd (Audioglobe) pubblicato da Django Dischi.

    Questo sarebbe il terzo albumdel musicista pugliese classe ‘98, ma è come se fosse il primo. Abbandonato completamente il retaggio reggae che aveva contraddistinto la prima fase della sua carriera, Junior V -oggi- è pronto per presentarsi nella sua rinnovata e matura dimensione artistica. Una lenta e constante evoluzione che abbraccia l’esecutore in tutti gli aspetti della sua produzione, dalla musica ai testi, dall’immagine agli aspetti grafici.

    Nelle dieci tracce che compongo il nuovo lavoro Vincenzo, questo il nome di Junior V, sorvola un pop d’autore confezionato con elegante spontaneità, coniugando un dream folk tutto italiano senza cadere nella tentazione di arrangiamenti easy listening. Ballad frizzanti sono sospese tra chitarre acustiche, arpeggi di pianoforte e linee melodiche che uniscono un cantautorato contemporaneo a un folk rock internazionale. Un viaggio fatto di sensazioni che coinvolgono l’ascoltatore in un viaggio costellato di sonorità melodiche e momenti di naturale intimità. Come spiega lo stesso Junior V: “Il sound di questo album è il risultato di un preciso lavoro fatto di microfoni vintage, accordature aperte e lunghi riverberi, mentre le voci sono armonizzate proprio come il pop folk australiano”. Complice poi la mano del sound engineer Christian Wright (già con Ed Sheeran, Franz Ferdinand, Blur, Radiohead), che ha masterizzato tutto il albumnei leggendari Abbey Road Studios di Londra. La svolta artistica di Junior V passa anche dalla scelta linguistica. Nel suo nuovo percorso, infatti, ha abbandonato completamente l’inglese per abbracciare orgogliosamente l’italiano. Una preferenza che vuole sottolineare da un lato l’indipendenza dal mainstream anglofono, e dall’altra la necessità di esprimersi al meglio con i colori e gli accenti della propria lingua madre. Ogni suo albumrappresenta una piccola biografia e nei testi di “Sconosciuti che conoscono l’amore” emerge proprio la necessità di mettere in musica e parole il sentimento amoroso. Piccole e grandi esperienze del quotidiano, la paura e lo sconforto nell’iniziare ad amare un’altra persona, ma anche la voglia di uscire allo scoperto per raccontare con lucida semplicità il modo di un ragazzo di vent’anni ai giorni nostri. “Ho cercato di raccogliere i momenti di sconforto e raccontarli in queste canzoni” spiega Junior V, dove queste canzoni appaiono reali proprio perché “affondando nei ricordi belli e malinconici allo stesso tempo”.

    L’album è accompagnato dal movie della titletrack, che assieme ai precedenti singoli “Odore d’incenso” e “Quando te ne vai” costituiscono una trilogia. Tutti e tre i video, infatti, sono stati realizzati utilizzando le tavole inedite dell’illustratore Roby il Pettirosso. Con la regia di Federico Maccabelli ne è nata una delicata striscia animata fuori dallo spazio e dal tempo, dove animali, oggetti e figure umane si muovono in spazi quasi onirici raccontando la narrazione del testo e il ritmo della track.

    Roby il Pettirosso, componente imprescindibile di questo lavoro, ha realizzato anche la cover dell’album e di tutti i singoli.

  • LA NOTTE È UN FILM FRANCESE di CILIARI fuori il 5 febbraio

    LA NOTTE È UN FILM FRANCESE di CILIARI fuori il 5 febbraio

    A distanza di pochi mesi dall’uscita del singolo d’esordio da solista, esce il 5 febbraio La Notte è Un Film Francese, il secondo singolo di CILIARI, un singolo indie pop cantautorale maturo e scanzonato. Il ricordo di una storia passata, tormentata ma felice, di una generazione spesso disillusa dall’amore, decadente e abbattuta, che preferisce vivere in un film piuttosto che nella vita vera, perché la vita a volte fa paura e non resta che perdersi, consumarsi e lasciarsi trasportare nella notte con tutto l’amore che c’è, come in uno di quei vecchi film francesi, finché non arrivano i titoli di coda e tutto diventa un ricordo lontano.

    “La notte in un film francese è decadente, malinconica, nuda e sincera, romantica e frizzante, in bianco e nero, che sa di un tempo lontano, luce soffusa sul comodino di fianco al letto di un monolocale, libri, sigarette, vino rosso e sottotitoli.”



    BIOGRAFIA

    CILIARI, al secolo Domenico “Domi” Tinelli, di origini pugliesi e di casa a Milano, nel 2012 fonda la band Gli Amanti, con cui riceve una candidatura alle Targhe Tenco nella sezione “Miglior Opera Prima”, viene selezionato fra le 60 nuove proposte per il festival di Sanremo del 2014 e nello stesso anno firma per Universal Music Italia.
    L’ingresso nella prestigiosa scuderia Godzillamarket lo porterà in tour al fianco di artisti come Selton, Levante, i Ministri, Le Luci Della Centrale Elettrica, Criminal Jokers, Canova, Edipo, Plastic Made Sofa e molti altri. Nel frattempo, collabora anche come tecnico e backliner in un importante studio di registrazione e sala prove di Milano, lavorando per artisti nazionali ed internazionali come Stewart Copeland, The National, Gizmodrome, Loredana Bertè, Ghali, Baustelle, Afterhours e tanti altri.
    Nel 2016 diventa testimonial e performer per la Good Company by Trussardi, un asset ideato da Gaia Trussardi per la nota casa di moda italiana.
    Dopo un periodo lontano dai palchi e dopo l’esperienza con Gli Amanti con più di 150mila ascolti su Spotify, nasce CILIARI, un asset maturo e sincero, con un sound fresco e un animo bohémien, prodotto da Riccardo Scirè con Roberto Pace, Adel Al Kassem, Marco Rossi, Luca Mezzadra ed Emanuele Alosi, che porta con sé l’esperienza degli anni, dei luoghi vissuti e della gente che ha incontrato.
    A dicembre 2020 esce il singolo d’esordio Nebbia, distribuito da Believe Music Italia.

  • Le 10 curiosità su Internet che non conosci

    Le 10 curiosità su Internet che non conosci

    Internet è ormai entrato nella nostra quotidianità, tanto da essere utilizzato per qualsiasi cosa, dall’acquistare prodotti al cercare notizie, oltre che per tenersi in contatto con amici e parenti tra social network, chat e videochiamate.

    Nonostante il web sia così centrale nelle nostre vite, ci sono alcuni aspetti della sua storia ancora poco conosciuti, che sono al tempo stesso interessanti e molto divertenti. Per questo motivo GoDaddy ha creato l’infografica “10 fatti che non sapevi su Internet” così da scoprire di più sul World Wide Web.

    Il primo sito web, tutt’oggi attivo, fu pubblicato il 6 agosto 1991 da Tim Berners-Lee, co-inventore del web insieme a Robert Cailliau e descrive proprio il lavoro World Wide Web. Sempre allo stesso anno risale anche la prima web cam, che deve la sua nascita ad una brocca del caffè: gli studenti della Cambridge University, stanchi di recarsi nella sala della macchinetta, trovando puntualmente la brocca vuota, decisero di installare una videocamera che monitorava il livello del caffè inviando le immagini a tutti i computer.

    Molto curiosa anche la storia del primo dominio registrato: la data risale ad ancora prima della nascita del Web, dato che Symbolics.com venne registrato nel 15 marzo 1985 per essere utilizzato all’interno di ARPANET, una rete di computer nata nel 1969 considerata l’antenata dell’Internet moderno. Ancora più stupefacente è un altro fatto riguardante il nome di dominio cars.com, che detiene il record di indirizzo web più costoso al mondo: 872 milioni di dollari.

    Per rendersi conto della grandezza e della velocità a cui viaggia Internet basta elencare qualche dato, dato che in 1 secondo: vengono visti oltre 87.580 video su Youtube, fatte 88.605 ricerche su Google, inviate 2.984.403 email. Il peso di tutta questa mole di dati? Secondo alcune ipotesi in materia di fisica atomica di Russel Seitz, Internet è formato da circa 50 grammi di elettroni in movimento.

    Gli aneddoti non finiscono qui: per approfondire altre curiosità e fatti poco noti come il primo social network nato o il testo della prima mail è possibile leggere l’infografica sul blog di GoDaddy.