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  • Miss Europe Continental, non si ferma e sbarca su NCG Television

    Miss Europe Continental, non si ferma e sbarca su NCG Television

    Grandi novità per Miss Europe Continental. Noi non ci fermiamo!!
    Il Patron Alberto Cerqua annuncia ufficialmente la collaborazione con NCG Television, la piattaforma televisiva che trasmetterà le finali internazionali di Miss Europe Continental.

    La NCG Television (Network Creativity Generation) è un’azienda Internazionale di Produzioni Video Televisive e Cinematografiche che produce e distribuisce programmi video-televisivi a carattere didattico, culturale, scientifico, sportivo, sociale e di intrattenimento, tramite una piattaforma digitale di ultima generazione, che potranno essere visualizzati sulla propria SmartTv di casa, Smartphone, Tablet e Pc.

    Il Patron si dice entusiasta di questa collaborazione, spiegandone il perché :
    “Miss Europe Continental è un Contest di fama internazionale che ancora una volta conferma la sua dinamicità, andando di pari passo con le tendenze del momento e incontrando le moderne esigenze dei telespettatori.
    La televisione è sempre stata lo strumento di intrattenimento più diffuso ma oggi la visione dei contenuti TV non avviene più solo tramite gli schermi televisivi. In questi anni il modo di guardare la TV è cambiato con l’introduzione delle nuove tecnologie e delle piattaforme di distribuzione che permettono di accedere a contenuti on demand e ad altri modelli e soluzioni introdotti grazie al web.
    Le persone in tutto il mondo consumano contenuti on demand sui dispositivi di loro scelta e richiedono esperienze più personalizzate, che si adattino ai loro impegni e al loro tempo libero. 
    Ritengo che questo tipo ti piattaforma televisiva continuerà ad essere la tendenza per i prossimi anni, offrendo la possibilità di scegliere cosa vedere e quando vederlo, e da qualsiasi dispositivo, gestendo la propria programmazione, senza doversi necessariamente adeguare ai programmi e ai tempi proposti dalle emittenti televisive”.

  • L’arte e la bravura dell’attore Vincenzo Della Corte

    L’arte e la bravura dell’attore Vincenzo Della Corte

    Nuovo progetto importante per Vincenzo della Corte, l’attore campano nato a Napoli il 6 giugno 1981.
    Prossimamente, l’uomo sarà infatti in tutte le sale cinematografiche con il film ad episodi, targato Claudio
    Fragasso e Ipnotica Produzioni, dal titolo Italian Blood Stories. Uno degli episodi, Amore non è ammore se
    muta quando scopre mutamenti, è stato proprio scritto e diretto da Vincenzo Della Corte, che fa parte del
    cast insieme a Giovanna Rei e Massimo Bonetti.
    “Grazie a Claudio Fragasso, Amore non è Ammore se muta quando scopre mutamenti è stato inserito
    all’interno del film Italian Blood Stories, composto da sei cortometraggi. Nello specifico, la storia che ho
    ideato e diretto è incentrata sulla figura di una vampira, che ha il volto di Giovanna Rei, che deve
    accoppiarsi con un licantropo, interpretato da me, per far nascere l’Anticristo. A causa di un’incidente, il
    licantropo Domenico si dimentica però della sua vera missione e si convince di essere il neomelodico Ciro,
    anche se avrà sempre la sensazione di avere già visto da qualche parte la vampira Lucia”.
    Non tutti sanno però che, prima di immergersi nel mondo della recitazione a 360°, Vincenzo aveva
    raggiunto alti livelli agonistici, sia in campo nazionale e sia in quello internazionale, con la kick boxing.
    Cintura nera, il ragazzo ha vinto nel 1999 il titolo italiano alla “Fiera del Fitness” di Rimini, piazzandosi
    secondo al titolo mondiale. E’ stato tra l’altro insignito del premio come miglior atleta campano,
    diventando uno dei sei italiani dell’anno a rappresentare la federazione FE.NA.SCO. Tuttavia, Della Corte è
    consapevole del fatto che sono state le arti marziali ad avvicinarlo al suo lavoro di attore.
    “Ero il ragazzino più introverso del mondo. Quando camminavo per strada non guardavo mai di fronte a me,
    il mio sguardo era sempre puntato verso il basso. Se mi sono appassionato al cinema è stato per merito di
    Bruce Lee. Se ho praticato le arti marziali è stato per l’amore cinematografico che ho provato per lui. Lo
    sport mi ha reso più sicuro di me, ha fatto sì che abbandonassi la mia timidezza. In seguito, ho fatto dei
    corsi, come quello per diventare presentatore, finchè non è nata in me la voglia di imparare a recitare”.
    Dopo un trasferimento a Pavia per finalità lavorative, il “King of The Ring” – soprannome che gli era stato
    affibbiato per i traguardi sportivi raggiunti – ha seguito a Milano il suo primo corso d’introduzione alla TV,
    scoprendo così la sua passione e il suo talento. La sua carriera da attore è iniziata, nel 2005, grazie a Un
    Posto al Sole ma non sono mancati anche i ruoli in altre fiction come I Cesaroni e Un Medico in Famiglia.
    “A Un Posto al Sole ho interpretato vari ruoli, anche se ho esordito con quello di un fan maniaco di una
    cantante. Lo stesso anno ho partecipato La Squadra, sia per recitare e sia come stuntman dei veri
    protagonisti, cosa resa possibile dalla mia conoscenza per le arti marziali. Nella mia ultima apparizione a Un
    Posto al Sole, sono stato un bullo che minacciava Angela, il personaggio storico portato in scena da Claudia
    Ruffo. Le partecipazioni a I Cesaroni e Un Medico in Famiglia sono venute di pari passo. Essendo entrambe
    produzioni Publispei, è bastato che mi prendessero nella prima per poi arrivare nella seconda”.
    Nel curriculum di Vincenzo, oltre a molti set cinematografici indipendenti ed alcune web serie, c’è anche il
    film di Vincenzo Terracciano, con Sergio Castellitto, intitolato Tris Di Donne & Abiti Nuziali.
    “Recitare con Castellitto è stata una bellissima esperienza. La definirei sicuramente istruttiva. E tra l’altro
    penso che Sergio sia uno dei migliori attori italiani in circolazione”.
    Infine, Della Corte ama molto il teatro e spera di tornare presto a calcare il palco.
    “Non recito in teatro da dal periodo in cui abitavo a Roma, circa due anni. Mi manca tanto stare sul palco.
    Speriamo avvenga in futuro. Per adesso, ho altri due progetti cinematografici da tenere in considerazione”.

  • Mario Ruvio: ” Per fare l’attore sono pronto a scommetterci la vita”.

    Mario Ruvio: ” Per fare l’attore sono pronto a scommetterci la vita”.

    Il giovane attore romano Mario Ruvio si è innamorato della recitazione fin da ragazzino. Accantonato un
    percorso nel mondo del calcio, il ragazzo ha infatti deciso di dedicare anima e corpo all’arte del teatro,
    impegnandosi per diventare un attore. Una scelta che l’ha portato a trasferirsi in Inghilterra e in America,
    anche per via della sua conoscenza dell’inglese, resa possibile dalla sua frequentazione in una scuola
    americana a Roma.
    “Arrivato al liceo il sogno del calciatore si è un po’ spento; desideravo fare qualcosa nella vita dove mi
    sentivo libero, al pari di quello che mi succedeva nel campo da calcio. Sono così entrato in una compagnia
    teatrale, ma nel mentre facevo anche fare rap e musica. La prima volta che sono salito su un palco a fare
    musica mi sono reso conto che la recitazione era davvero tutto quello che desideravo fare. Da piccolo
    domandavo a mia madre se ci fosse un modo per fare tutti i lavori del mondo. Ho trovato questo nella
    recitazione, visto che mi permette sempre di calarmi panni di qualcun altro per scoprirlo. Lo psicologo è il
    dottore della mente, l’attore è invece quello dell’anima”.
    Mario si è spinto fino all’Inghilterra e a Los Angeles per studiare regia teatrale e recitazione.
    “Finito il liceo, sono andato immediatamente in Inghilterra a studiare recitazione e regia teatrale e
    cinematografica. E’ come se avessi preso due lauree allo stesso tempo nel mio percorso all’Aberystwyth
    University Uk, in Galles. In seguito, ho svolto con successo il provino per entrare all’American Academy of
    Dramatic Arts di Los Angeles. Mi ricordo che precisarono, all’audizione, che in Europa avevano visto oltre
    2500 ragazzi, con soli 16 posti disponibili. Io sono stato tra quelli. Lì Ho potuto imparare un sacco di cose.
    Persino a ballare il jazz, il charleston, il valzer. Mi hanno persino insegnato tanti accenti”.
    Ruvio ha poi ottenuto lo scorso agosto un anno di contratto lavorativo legale. Tra gli obiettivi principali
    dell’artista c’è quello di ottenere un visto lavorativo da artista che gli consenta di stare ancora in America.
    Nonostante i sacrifici, Mario sarebbe disposto a lasciare ancora l’Italia per cercare altrove la sua fortuna.
    “Nei miei vari spostamenti, non ha mai pesato su di me il fatto che non conoscessi nessuno. Fin da piccolo,
    mia madre mi ha portato in giro per il mondo. Capitava dunque che andassi in giro da solo e mi sono
    sempre sentito cittadino del mondo perché parlavo inglese da madrelingua già dai sette anni circa. Ai miei
    amici dicevo che non volevo restare a Roma, che avevo ancora tanti luoghi da vedere”.
    Mario sente che il genere più adatto a lui è il drama, anche se ha scoperto di recente una sua vena un po’
    più comica. A dispetto della sua passione per la musica, non ama però i musical, anche se riconosce come
    possano essere utili per un attore al fine di capire di più il mestiere. Nel futuro, Ruvio sogna di raggiungere
    tanti traguardi.
    “Il primo traguardo è avere trovato un agente. E’ logico che un attore pensi agli Oscar o agli Awards, a
    riconoscimenti in grado di certificare le sue ‘skill’. L’obiettivo principale però è quello di cercare di
    raggiungermi. E’ un po’ il discorso che ha fatto Matthew McConaughey agli Oscar. Nel momento in cui le
    persone mi chiedo se ho un eroe, rispondo sempre che sono io tra dieci anni. Spero in sintesi di non poter
    rincontrare il mio eroe, perché così facendo avrò sempre qualcuno da rincorrere e non smetterò mai di
    muovermi. Non credo che il successo consista nell’essere famoso, bensì nell’avere abbastanza soldi per
    potermi prendere cura delle persone che amo”.
    Tra i riferimenti personali di Mario ci sono De Niro e Al Pacino, anche se è stato ispirato molto anche da
    Leonardo di Caprio e Keanu Reeves. Quest’ultimo è uno degli idoli di Ruvio, tant’è che spera di somigliargli
    in futuro soprattutto per quello che fa quando non è in scena nella sua vita personale. In questo discorso
    rientrano anche Tom Hardy e Cillian Murphy di Peaky Blinders. Tutte persone che stima al di là dei riflettori,
    e che spera di poter incontrare un giorno per prendere spunto da loro dal punto di vista umano. Se pensa a
    qualcosa che potrebbe metterlo in difficoltà nel suo mestiere, l’artista non ha dubbi.

    “Non reciterei mai una scena dove ci sta un serpente. Se ne vedo uno e sono a meno di un km di distanza
    comincio a correre. Se mi metti al fianco di uno squalo recito tranquillamente, mentre col serpente ho
    proprio una fobia, scatta in me un grossa paura”.
    Ruvio non è spaventato nemmeno dalla precarietà del suo mestiere.
    “Per fare l’attore sono pronto a scommetterci la vita, non ho paura. Mi hanno insegnato che bisogna fallire
    e cadere per poter succedere. Ogni occasione è un’opportunità per fallire. Thomas Edison ha inventato la
    lampadina al millesimo tentativo; questo non significa però che le 999 volte prima non siano servite a
    niente. Sono state utili per inventare la lampadina così come la conosciamo. Trasporto questo
    insegnamento sulla mia persona: se non fallisco, se non faccio tutti quei 999 tentativi non arriverò mai a
    mille”.
    Intanto, Mario si dedica anche alla società di videomaking che gestisce con l’amico Luca Seretti.
    “Io e Luca facciamo videomaking. Giriamo cortometraggi e video musicali o di eventi per la gente che ne ha
    bisogno. Questo lavoro ci permette di guadagnare un po’ di soldi, che io uso per finanziare la mia
    recitazione, mentre lui li spende per affinare la sua direzione della fotografia”.

  • MATILDA DE ANGELIS Ospite di “Lingue a Sonagli”

    MATILDA DE ANGELIS Ospite di “Lingue a Sonagli”

    MATILDA DE ANGELIS Ospite di “Lingue a Sonagli” l’attrice annuncia una nuova serie tv con Nicole Kidman,
    poi parla della sua esposizione sui social:
    «Gli smanettoni della rete sulle mie foto?
    Sono piuttosto serena, ci sono sempre stati»

    Immagine che contiene abbigliamento, donna, posando, maglietta

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    Intervistata da Bussoletti durante la puntata del talkshow “Lingue a Sonagli” trasmessa in diretta radio alla mezzanotte di mercoledì 20 maggio su RadioRock106, Matilda De Angelis ha parlato di una nuova serie tv realizzata con Nicole Kidman in uscita prossimamente per HBO; l’attrice si è poi pronunciata sul potenziale uso/abuso della sua immagine online.
    Matilda De Angelis è una delle giovani attrici italiane più apprezzate dal pubblico e dalla critica. Ha esordito nel 2016 con “Veloce come il vento”, per il quale vince il premio come miglior rivelazione al Taormina Film Festival, e mai titolo fu più profetico per la sua carriera. Anche in televisione riscuote consensi, come dimostra il successo della fiction “I ragazzi dello zecchino d’oro”. I giovanissimi la conoscono anche per diverse apparizioni in famosi videoclip musicali, tra cui “Felicità puttana” dei Thegiornalisti. Sono in arrivo grandi novità di calibro internazionale per la sua carriera. Ne parla a Lingue a Sonagli, il salotto sgualcito di Radio Rock ideato e condotto dal cantautore Bussoletti.
    «Si chiama “The Undoing” ed è diretta da Susanne Bier, una regista premio Oscar danese pazzesca con cui mi sono trovata benissimo – spiega la De Angelis a proposito della nuova serie tv in uscita prossimamente per la HBO – E’ stato un onore poter recitare con mostri sacri come Nicole Kidman e Hugh Grant, ed ho scoperto che le dinamiche sul set sono le stesse di quelle italiane. Tutto il cinema è paese».
    La giovane attrice parla poi dei cosiddetti “smanettoni” del web, e del potenziale uso/abuso della sua immagine online: «Non mi dà fastidio, gli smanettoni sono sempre esistiti e, se non danno fastidio, hanno diritto di esistere. Io sono piuttosto serena a riguardo, tanto più che non ho costruito la mia immagina sull’eros. Le statistiche dei miei social, poi, dicono che il 73% delle persone che mi seguono sono donne, per cui al massimo si parla di smanettone. Sono cose che non si possono controllare. Pensa che ho trovato foto dei miei piedi su WikiFeet!». “Lingue a Sonagli” è un programma ideato e condotto da Bussoletti in diretta radiofonica tutti i  mercoledì su RadioRock.
    Ighttps://www.instagram.com/lingueasonagli/?hl=it

  • STEFANIA ZAMBRANO: STOP AL BULLISMO CON LA MUSICA

    STEFANIA ZAMBRANO: STOP AL BULLISMO CON LA MUSICA

    Al via le riprese del videoclip della canzone “E’ ‘nu juorno important” di Lino Calone. Il cantante neomelodico, figlio di uno dei più amati artisti della musica napoletana, Franco Calone, ha voluto con sè la comunità trans partenopea che sarà protagonista del video con la “mitica” Laura la divina, la più discussa e la più amata delle piattaforme social e con tanti altri personaggi che Calone ha voluto coinvolgere per per dire No alla Transfobia.
    “Stop al bullismo – afferma Stefania Zambrano, organizzatrice del concorso Miss Trans Europa e di vari eventi della comunità lgbt, attrice di cinema e socio della associazione Trans – un giovane cantante finalmente rende visibile la nostra comunità, senza affibbiarci etichette e lancia un messaggio importantissimo, ovvero che siamo tutti uguali ma diversi nello stesso modo. E’ inutile essere ipocriti, lasciamo vivere chi vuole vivere la sua vita così come vuole, nessuno può giudicare i figli di Dio, neanche il nostro Signore lo fa. Perché dovremmo farlo noi?”
    Stefania Zambrano ringrazia Lino Calone per questa iniziativa che, a suo avviso, “rappresenta un importante segnale contro l’intolleranza e la discriminazione”. “Aspettiamo con ansia questo video. Speriamo che altri artisti – conclude Stefania – seguano il suo esempio”

  • Pina Vergara e l’arte post Coronavirus

    Pina Vergara e l’arte post Coronavirus

    Ciao Pina, sei preoccupata per come proseguirà il modo dell’arte dopo l’emergenza Coronavirus?
    “Io penso che l’arte non si fermi. Ho parlato di questo con Stefano Regolo, un mio amico scrittore. La
    quarantena ha paradossalmente dato voce agli artisti e al mondo dell’arte; se prima un artista veniva
    considerato soltanto quando era famoso, adesso la quarantena ha posto degli interrogativi su come dare
    una dignità al nostro lavoro. Anche noi dobbiamo essere riconosciuti. Secondo me quando si potrà andare
    nei teatri o nei cinema verranno popolati perché la gente è stata in compagnia degli artisti; se non ci fossero
    stati, in questa quarantena molti si sarebbero suicidati. L’arte ha dato la forza di andare avanti. Tutti, noi
    artisti compresi, ci siamo dati forza guardando film, scrivendo poesie, ballando e recitando, guardando gli
    artisti. Credo, e mi auguro e spero, che da questa crisi si sceglierà sempre l’arte e la cultura. Sono loro che
    salveranno il mondo. Noi siamo abituati all’intelligenza cognitiva, ma quella emotiva e artistica dove la
    mettiamo? E’ grazie all’emotività che ci diamo forza. Nei momenti bui non stiamo lì a ragionare, a chiederci
    quanto fa 2+2. Nei momenti bui ci diamo forza con le emozioni. Facciamo i calcoli, è vero, perché a fine
    mese non ci arriviamo. Ma due sono le cose: o ti suicidi o balli, canti e reciti. E’ sempre l’arte che ti salva”.
    Immagino che anche per te l’arte sia stata salvifica.
    “Esatto. Ogni volta che mi sono trovata per terra, nei momenti più bui, mi immagino l’arte come questa
    grande mano che mi ha tirato per i capelli. Una forza che mi diceva che ero viva e che lei mi faceva vivere.
    Mi auguro che il teatro, il cinema e la produzione multimediali vengano messi come elemento di didattica
    nelle scuole. Spero che gli artisti italiani, come avviene anche in altre parti d’Europa, vengano riconosciuti
    come lavoratori dell’arte e della cultura”.
    Hai ragione. Spesso si pensa all’aspetto effimero dell’arte, senza guardare alla cultura che c’è dietro la
    stessa.
    “E’ vero. A volte sarei voluta nascere “normale”; altre volte solo con una cosa, della serie recitare e stop.
    Invece l’arte ha il potere di accelerarmi il cervello. Di recente, ho iniziato a suonare la batteria. Per questo
    omaggio mio zio Pasquale, che suonava con Pino Daniele, Tullio D’Episcopo, Tonino Esposito. James Senese
    ha iniziato a suonare nel mio palazzo a Frattamaggiore. Mio zio Pasquale da lassù sta ancora agendo su di
    me. Io ho tre fratelli, uno si è fatto comprare la batteria. Un altro suona il sassofono e sta studiando come
    tecnico del suono, mentre il terzo è avvocato. Mio padre è medico: lui cura i colpi, ma mi ha trasmesso la
    passione. Vorrei dunque fare un omaggio ai medici: se io mi sono innamorata dell’arte, è perché lui mi ha
    fatto innamorare dell’arte”.
    E’ molto bello questo pensiero.
    “Sì. Ti racconto che per lui non è mai esistito l’orario di lavoro. Si dedicava completamente ai suoi pazienti. Il
    giorno prima della mia comunione, mio padre stette sino alle quattro di notte con un suo paziente. I medici
    sono i veri eroi. Mio papà mi ha trasmesso il lavoro come missione. Tutti siamo chiamati ad essere eroi, a
    fare del bene nel nostro piccolo. A portare la passione nel mondo. C’è chi come mio padre che la porta fuori
    curando le persone, noi artisti dovremmo curare invece le anime”.
    C’è qualcosa che vuoi aggiungere su questa quarantena che abbiamo appena affrontato?
    “Vorrei ricordare i nostri nonni. All’inizio della quarantena si tendeva a dire che morivano solo gli anziani,
    come se fosse una cosa meno grave. Io posso dire che mi sento orfana ogni volta che muore un anziano.
    Loro sono i nostri bimbi saggi. Se tutt’ora ho la forza di andare avanti nella mia vita, è grazie a nonno
    Gennaro, nonno Gaetano, nonna Antonietta e nonna Giuseppina. Ne ho incontrati anche tanti altri nella
    mia vita, quando ho fatto da assistente agli anziani. Due miei nonni li ho accompagnati alla morte, ho avuto
    anche questa esperienza”.

    Che rapporto hai con la morte?
    “Io vedo la morte come una Signora, con cui bisogna sapere ballare insieme. Una visione un po’ alla Dario
    Fo di questa donna che viene qui per ballare. La morte ci può aprire dei morti. Questa quarantena deve
    finire con noi che balliamo con la morte, che danziamo con lei. Per scoprire nuovi mondi e possibilità”.

  • Il Libro “Un diario geniale” per Ludovica Nasti

    Il Libro “Un diario geniale” per Ludovica Nasti

    La protagonista di L’amica geniale si racconta
    per la prima volta in un diario coloratissimo
    e ricco di sogni diventati realtà.

    Una ragazza come le altre, che gioca a calcio e tifa Napoli,
    che adora Millie Bobby Brown, va alle feste, studia e si diverte.
    Ma ogni tanto Ludovica indossa il mantello da super eroina
    per volare a prendersi il suo sogno. Quello di diventare un’attrice.
    Un diario illustrato pieno di fotografie che ci portano sul set
    con lei, tra le lezioni di napoletano antico e gli allenamenti,
    sperando un giorno di poter incontrare Sofia Loren e Lorenzo
    Insigne. Il racconto sincero di una piccola donna che ha già
    incontrato un nemico, la malattia, ed è riuscita a sconfiggerlo.
    Perché la storia di Ludovica è l’avventura della ragazza che
    tutti vorrebbero diventare. La ragazza che crede nei suoi sogni
    e vive ogni giorno per realizzarli.

      LUDOVICA NASTI (Pozzuoli 2006)
    ha interpretato Lila nella serie evento
    L’amica geniale ed è entrata nel cast di
    Un posto al sole. È considerata un astro
    nascente del cinema e della televisione
    italiani. Ha vinto il premio internazionale
    Ennio Flaiano per la sua interpretazione
    di Lila e il prestigioso Globo D’Oro come
    Giovane Promessa. Frequenta la terza
    media, gioca a calcio come attaccante e
    centrocampista nella squadra Campania
    Puteolana Academy, odia il bullismo e
    la violenza e fa di tutto per combatterli.
    Il suo sogno è continuare a fare l’attrice. 

  • Chiara e Bianca D’Ambrosio, tra tv e cinema: ecco i gusti delle stelle americane

    Chiara e Bianca D’Ambrosio, tra tv e cinema: ecco i gusti delle stelle americane

    Ragazze, vi piacciono le soap? 

    Bianca: Adoro le soap opera! Mia madre, mia sorella e io guardiamo ancora insieme Young and the Restless – Febbre d’amore,  ogni settimana. Adoriamo il dramma e l’incredibile etica del lavoro di tutti gli attori. Adoriamo tutti i personaggi e le trame!
    Chiara: Adoro il dramma e il mistero di The Young and Restless e mi piace conoscere il destino di Summer che io e mia sorella abbiamo interpretato da bambine

    Siete ancora in contatto con i  colleghi della soap?

    Bianca: Ancora oggi parliamo con la nostra mamma TV, Michelle Stafford. Adoriamo vederla di nuovo nella soap!

    Chiara: Durante gli eventi incontriamo spesso anche Kate Linder, Christian LeBlanc e Hunter King

    Chi sono invece i vostri migliori amici del cast di  The Bay e yA?

    Bianca: Siamo costantemente in contatto con tutto il cast di yA, ma io sono maggiormente in contatto con mia sorella (Regan Sanders, yA) e Dante Aleksander (Xander Castro, yA), dal momento che siamo coetanei.

    Chiara: Restiamo in contatto attraverso i social media con tutti. Abbiamo finito di girare a dicembre e ci mancano molto.

    In che modo lavorare con i grandi attori della soap nel cast di The Bay e yA ti ha influenzato?

    Bianca: È stato un onore e un privilegio lavorare con attori dei soap a dir poco straordinari. Mi hanno insegnato lezioni importanti ed erano molto cordiali sul set. Non vedo l’ora che tutti vedano le nostre scene.

    Chiara: Ho imparato molto lavorando con Kristos Andrews di The Bay. Era uno dei registi sul set e mi ha sempre dato consigli su come interpretare il mio personaggio, Regan Sanders.

    Tra BB, Y&R, GH, DOOL, in quale soap ti piacerebbe comportarti da adulto?

    Bianca: Mi piacerebbe lavorare in tutte! Tuttavia, se dovessi sceglierne uno sarebbe Young and the Restless perché ho già lavorato con il cast e la troupe e mi piacerebbe avere l’opportunità di lavorare di nuovo con loro.

    Chiara: È un’ottima domanda. Onestamente, sarò grato per qualsiasi opportunità che dovesse arrivare in una di queste soap.  

    Quale telenovela in prima serata e drammi medical drama guardi in TV ? E magari a quali vorresti partecipare?

    Bianca: Di recente ho iniziato a guardare  Grey’s Anatomy con mia sorella. Mi piacerebbe avere la possibilità di lavorare in una serie così fantastica. 

    Chiara: Ci sono così tante serie fantastiche in tv,  in questo momento. 

    Conosci qualche soap internazionale e straniera e la  segui su piattaforma e streaming?

    Bianca: Ho appena iniziato a guardare la serie spagnola chiamata Elite su Netflix: la trama è incredibile!

    Chiara: Ci sono così tante serie fantastiche in tv,  in questo momento.  Amo Little Fires Everywhere su Hulu, mi piacierebbe tanto recitare in questa serie.   Un altra serie che seguiamo e The Morning Show su Apple TV.  La serie is fantastica e amiamo le protagoniste, Reese Witherspoon e Jennifer Aniston.  Chi danno ispirazione come attori e produtori.

  • Erik Tonelli brilla in televisione

    Erik Tonelli brilla in televisione

    A partire dallo scorso anno, i fan di Un Posto al Sole hanno potuto familiarizzare con il volto di Leonardo
    Arena, interpretato dall’attore Erik Tonello. Il personaggio ha incuriosito i telespettatori fin dal primo
    minuto. Simile nell’aspetto a Tommaso Sartori, l’ultimo arrivato ha fatto breccia nel cuore dei
    telespettatori.
    Un successo inaspettato di cui Erik è profondamente orgoglioso
    “Sono certamente soddisfatto dell’affetto del pubblico. Temevo di non riuscire ad ambientarmi; poiché Un
    Posto al Sole ha un meccanismo ben avviato. Tuttavia, le paure sono passate in fretta. I colleghi e le
    maestranze mi hanno fatto sentire a mio agio. La soap è tanto amata perché racconta storie vere, in cui
    ciascuno si può immedesimare”.
    Tra le altre cose, Tonelli difende in particolar modo il suo personaggio
    “Nel primo periodo credevo che Leonardo fosse semplicemente cattivo. Gli autori sono bravi ad accostarlo
    inizialmente a Tommaso, visto che gli somigliava persino fisicamente. Col tempo, il mio personaggio ha
    preso però una direzione del tutto diversa da Sartori, pur condividendo Serena il suo grande amore”.
    L’attore ha un legame profondo con i suoi fan…
    “Mi sono reso conto della vera forza di Un Posto al Sole quando la gente ha cominciato a fermarmi per
    strada, trattandomi come se fossi uno di loro.. E’ lì che ho avuto il mio più grande riconoscimento, perché ho
    capito di aver fatto (forse!) bene il mio lavoro. La soap ha un linguaggio quotidiano, immediato. Fa breccia
    nel cuore di chi la segue giornalmente”.
    Erik ha poi spiegato quando è nato in lui il desiderio di fare della recitazione il suo mestiere
    “La passione per la recitazione è nata in me quando frequentavo un corso di regia. E lì che ho scoperto di
    amarla profondamente. A pensarci meglio, la regia e la recitazione non sono due cose così distanti tra di
    loro. Penso, in fondo, di avere sempre avuto la voglia, il desiderio di fare l’attore. Quando l’ho capito del
    tutto, ho dedicato anima e corpo a questa professione, frequentando i corsi adeguati e prendendo parte a
    diversi laboratori ad essa dedicati. Il mi primo ruolo importante è stato Don Matteo, dove sono stato un
    protagonista di una puntata”.

  • Claudia Conte, attrice a scrittrice per Humanitas di Salerno

    Claudia Conte, attrice a scrittrice per Humanitas di Salerno

    L’attrice Claudia Conte è attivissima nel sociale, sempre pronta a gesti di grande slancio e solidarietà,  soprattutto adesso con l’emergenza Covid -19. L’interprete teatrale, originaria di Cassino, è un valido elemento per la Humanitas di Salerno: non si ferma un attimo, e  ha voluto dare il suo prezioso  contributo per l’emergenza del Coronavirus.

    E così, , in prima linea, ha trasportato pazienti Covid con ambulanza biocontenitiva , nella veste di ufficiale con grado di tenente per Humanitas Salerno.

    Nei prossimi mesi,  vedremo nei film Tabula Rasa e Resilienza al cinema. E intanto, fa parte anche del cast corale del lungometraggio Pandemia del regista Angelo Longoni, girato durante la quarantena con ogni mezzo possibile in pieno distanziamento sociale. La Conte è anche scrittrice, e si è adoperata per la ristampa del suo libro Soffi Vitali, regalato poi con dedica allo Spallanzani, l’ospedale di Roma in prima linea per il Covid-19.