Il cantautore e interprete folk pop torna con un disco di 16 tracce dove si incontrano diverse culture del Mediterraneo con le relative lingue: l’italiano, il francese e il siciliano. Dedicato al musicista marsigliese Philippe Troisi che ha collaborato all’album, venuto poi a mancare durante la produzione dello stesso.
Release 11 marzo 2022
Magaria, il nuovo album di Tiberio Ferracane, il cui sottotitolo recita “Un viaggio nel Mediterraneo. Ogni porto è casa mia”, vuole essere la sintesi di questi ultimi 10 anni della vita artistica del cantautore o della sua vita stessa.
«Sono figlio d’Africa, da genitori Siciliani nati a Tunisi e io nato a Torino. La mia cultura si divide equamente fra una mamma che mi parlava in francese, un padre che rispondeva in siciliano e una lingua parlata in casa, mix di francese, italiano e siciliano. Il piatto della domenica era il Cous Cous e per l’aperitivo (rigorosamente in piedi) non poteva mancare Il Pastis e il polpo bollito con l’Harissa.
Ed è per questo che nelle mie canzoni mi è venuto naturale inserire frasi in francese e siciliano oltre che che in italiano. La mia casa è il Mediterraneo e poco importa se sono a Palermo, Genova o Marsiglia!» Tiberio Ferracane
Si tratta di un “doppio” disco: metà di canzoni inedite e metà di brani di autori conosciuti, di autori che hanno accompagnato la vita di Tiberio, iniziando da bambino quando ascoltava le canzoni dal giradischi dei suoi genitori o dei loro amici di Tunisi. Ecco perché Magaria, che vuol dire fra le molte cose “incanto”, in siciliano, lo sente come l’album della vita.
Il disco è dedicato a Philippe Troisi, musicista francese, legato al nostro che lo ricorda così:
«Philippe Troisi è stato il motore di questo progetto, avrebbe dovuto farmi le chitarre e curare gli arrangiamenti. Io e Philippe ci siamo conosciuti durante la pandemia grazie ad un mio cugino, Lorenzo Ferrigno, di origini siciliane, ma nato e vissuto a Marsiglia.
Philippe nasce a Marsiglia appunto, è un musicista di valore, con una storia importante alle spalle sia artistica (ha accompagnato Pavarotti, per dirne una) che di vita: madre di Barletta e papà di origine napoletana, viene però cresciuto dal secondo marito della mamma che è un gitano. Da qui il suo amore per la chitarra gitana, per il flamenco, senza però dimenticare le sue origini e quindi l’amore per le canzoni napoletane e il blues.
Avevamo un progetto insieme. Era quello di raccontare la storia della folta comunità italiana a Marsiglia attraverso le canzoni, gli artisti e la cultura che si era venuta a sviluppare in Francia. D’altronde lui era figlio di immigrati e io di profughi italiani, un connubio perfetto.
In più mi aveva spinto a ricominciare a scrivere e aveva dichiarato di voler contribuire al mio disco. Purtroppo però, a pochi giorni dall’inizio delle riprese in studio, Philippe è mancato.
Ma non ho avuto dubbi, con la tristezza nel cuore ho deciso di andare avanti.
A novembre sono stato invitato a Marsiglia ad una serata dedicata alla sua memoria e ho cantato sulla base e le immagini della ripresa audio che facemmo a suo tempo.
C’era tanto amore quella sera ed io ho solo un tarlo, di non aver conosciuto di persona questo grande artista, ma comunque sono onorato di aver cantato sopra le sue note, sopra la sua amata chitarra.»
TRACK BY TRACK spiegate da Tiberio Ferracane
1. Valse à Rocco (intro) – Questo brano l’ho trovato in una sottocartella che mi aveva inviato Philippe, casualmente. È un brano semplice: due chitarre ed una melodia che si ripete. Mi è sembrato un dono postumo di Philippe. Nessuno sapeva l’esistenza di questo brano. Ho chiesto autorizzazione alla figlia Cecile ed eccolo qua, apre e chiude questo disco a lui dedicato.
2. La casa sognata – La casa, qualunque essa sia, è l’obiettivo ultimo di una vita; che tu sia stanziale o viaggiatore di terra o di mare, che tu sia in compagnia o da solo.
Il luogo ove la memoria rimane attaccata alle pareti e alle cose, insomma, “La casa sognata”.
3. Il mio amore di rosso vestita – L’amore è un sentimento che non riconosce le differenze etniche, culturali, religiose…o professionali che siano. Caso mai le arricchisce di nuovi colori, sapori e odori …
4. Magaria – È il singolo che dà anche il nome all’intero album e non poteva essere diversamente. Era molto tempo che questa parola siciliana camminava nella mia mente, ma proprio per il suo stesso suono e significato: incanto, incantesimo, ma anche magia, fattura.
5. Vento di scirocco – Chi non vorrebbe essere un Capitano di fregata e veleggiare in mari lontani, in attesa di gridare Terra Terra anche solo nella propria mente. A me basterebbe essere Capitano della mia vita e veleggiare tra le mie emozioni, i miei amori, paure ed incertezze e magari farne canzoni.
6. Dall’altra parte della notte – Questa è la storia di mia mamma e mio papà nati a Tunisi da genitori siciliani che partono per l’Africa come immigrati e ritornano in patria come profughi, abbandonando quella che ritenevano la loro terra, con usi e costumi, culinari e linguistici così radicati da diventare un modo di parlare, di vivere. La loro storia d’Amore che sa di Africa.
7. Sciavuru di mari – Se è vero che gli odori portano alla mente antichi ricordi, io grazie ad una spiaggia con la brezza forte della mia terra sul viso, posso lasciare andare la mente fino a non sapere se quello che ho pensato sia vero o immaginario. Ma poi è così importante sapere se la mia storia sia vera o pura fantasia?
8. Carlo – Carlo è reale, Carlo è un amico d’infanzia. Questa è una storia vera. Carlo è scomparso qualche anno fa. Carlo avrei voluto portarlo al mare ancora una volta.
9. Ci Vorrebbe ancora un po’ di neve – In una notte furiosa mi trovai a camminare per ore in una Torino imbiancata fino al mio studio di allora, mi misi al pianoforte e nacque questa canzone. Una canzone di Padre, una canzone che ha aperto un varco temporale, ora mio figlio vive all’estero per studiare danza in un conservatorio tedesco. Il potere della musica.
10. U’ pisci spada – L’antico amore di mio padre per Domenico Modugno, la forza senza tempo di questa storia d’Amore, il mio omaggio a, forse, il primo cantautore italiano.
11. Era de Maggio – Philippe Troisi era innamorato come me delle canzoni napoletane e con la sua magistrale chitarra, è stato un onore cantare questa canzone.
12. L’italien – Anche questa canzone, accompagnata dalle chitarre di Philippe Troisi e presentata a Marsiglia in una sera a lui dedicata, è una canzone che in Francia è un vero e proprio inno per tutti gli immigrati e non solo per gli italiani. Portata al successo da Serge Reggiani, nato in Italia e naturalizzato francese e molto amato dai francesi (anche per il suo accento che manteneva ancora il profumo della terra d’origine), non poteva mancare in un disco dove l’immigrazione rimane argomento fondamentale.
13. Capodanno – Nella mia formazione artistica Franco Califano è stato sempre presente, anche quando preso dalla musica Punk e poi new Wave la canzone italiana mi stava stretta. In particolare, questo brano è un potente omaggio doveroso.
14. Un’ora sola ti vorrei – Questa canzone è datata 1938, ed è incredibilmente giovane anche oggi, mi ricorda le nonne che la cantavano e tutte le epoche che ha attraversato. Una canzone della memoria che attraversa i decenni e di cui si arricchisce di volta in volta.
15. Storia d’Amore – Adriano Celentano è molto amato in Francia e neanche a dirlo soprattutto dagli italiani immigrati. Questa canzone l’ho sentita innumerevoli volte nel mangiadischi dei miei parenti in Francia con mia nonna Germain che appoggiava la testa alla mano e si lasciava andare a chissà quale ricordo. Io l’adoro da sempre.
16. Valse à Rocco – Torna la prima traccia, a chiudere il disco.
Etichetta MoovOn
Release album: 11 marzo 2022
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BIO
Nasce a Torino nel gennaio del 1964, vive la giovinezza a Collegno (TO).
Figlio di profughi dalla Tunisia, siciliani che, agli inizi del ‘900, erano emigrati dividendosi tra agricoltori e operai per costruire la ferrovia. Cresciuto tra le letture di Baudelaire e le poesie siciliane di Buttitta, tra le canzoni di Aznavour e Rosa Balestrieri, e la musica araba, ha sviluppato una vera e propria passione per le contaminazioni tra le arti.
Innata passione per la musica, a soli 9 anni prende forma il suo percorso artistico presso l’Accademia Lanaro di Torino, quando inizia a studiare e poi si diploma in organo elettronico. Di lì a poco i primi corsi di perfezionamento e specializzazione in organo liturgico sotto la sapiente guida del maestro Berto Fornasero.
Perfezionatosi alla scuola di Mogol (C.E.T.) si diploma come autore di testi.
Nella seconda metà degli anni ’90, si fa conoscere anche dal grande pubblico e dalla critica partecipando, e arrivando finalista alle più importanti rassegne musicali nazionali per giovani talenti tra le quali Sanremo Famosi e Voci Nuove per Castrocaro.
Una sperimentazione continua: recital, concerti, commedie vaudeville e cabaret.
L’abilità nel saper fondere la canzone con l’arte teatrale dell’interpretazione, gli è valso il premio Mia Martini come migliore interprete nel 1997 nella sezione nuove proposte, e lo stesso premio della critica da parte del Fan Club “Chez Mimì” l’anno seguente nella sezione vetrina giovani.
Sempre nel 1997 Vittorio Sgarbi lo proclama vincitore del “Festival degli sconosciuti” a San Severino Marche.
Coautore e regista insieme a Guido Ruffa mette in scena la “Commedia Musicale d’Amore, Sogno e Trasformismo: “Marisa tra le nuvole”.
Coltiva la sua passione per la canzone d’autore e per il teatro partecipando nel 1999, in qualità di cantautore alla Manifestazione “Euridice”, al Sistina di Roma, e in qualità di Performer & Narratore al Musical “Orkestra” di Robi Bonardi e Andrea Salvini al Teatro Regio di Parma.
Lo stesso anno è presente al SIB di Rimini coinvolto in un importante progetto sociale promosso dall’associazione Coram presieduta dal Dott. Mario Minasi.
Continua a presentare, nei tre anni successivi, le sue performance in teatro: all’Auditorium Toscanini di Parma, al Cafè Procope di Torino, Teatro Cardinal Massaia di Torino, al Teatro Dalmazio di Torino e al Teatro Zeta Uno di Roma.
Omaggia in una serie di “Concerti a Tema” proposti sul panorama radiofonico grandi autori ed interpreti della musica italiana come: Fred Buscaglione, Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Paolo Conte, Rino Gaetano, Renato Zero, Francesco De Gregori e Lucio Dalla.
Continua a lavorare senza sosta portando nei locali di tutta Italia uno spettacolo che ha come titolo: “Le scarpe, il cappello, e la regina” da cui nasce l’omonima produzione di un cd di brani inediti di cui è autore ed interprete.
Nell’ottobre 2005 è stato applaudito ospite della rassegna “Tributo a Mia Martini” presso la Maison Musique di Torino che ha visto interventi del calibro di Mariella Nava e Enzo Gragnaniello.
È ideatore, fondatore e amministratore del sito BED&SHOW nel 2011 (www.bedandshow.it/). “Il primo portale per gli artisti creato dagli artisti”, ideato al fine di cercare di istituire una rete di collegamento fra gli artisti interessati ad esibirsi anche in altre città, oltre quella di residenza: mettendo a disposizione un posto letto per poter ospitare i propri colleghi.
Dal 2013 a oggi è presidente, socio fondatore oltre che responsabile ed insegnante, nei laboratori musica e canto dell’Associazione Un Mondo in 3D, che ha per scopo di informare, divulgare, e fare formazione per le problematiche inerenti ai disturbi specifici di apprendimento (DSA); inoltre, tra l’altro, fornire supporto alle persone coinvolte in dette problematiche. È inoltre ideatore del Convegno “Una giornata in 3D”.
Da ottobre 2017 a giugno 2019 è stato Direttore artistico della scuola di musica e canto “Violeta Parra” (Beinasco-TO) e referente DSA/BES.
Da ottobre 2019 a oggi è referente DSA/BES ed insegnante di canto presso l’Associazione Culturale e Musicale di Beinasco.
Autore e interprete di spettacoli di “teatro-canzone” quali: “Quanto mi dai per Endrigo”, “Mister Volare”, “Che bello cafè”, “Il sale sulle note”, “Censurati”, “Metti una sera al cinema”, il “Prévert di Trastevere”, “Ho rubato Luigi Tenco”, ecc.
E di CONTEST quali: “Duel, Cantautori a confronto”: http://www.duelcantautori.it/
Partecipazione alla Narrazione scenica: “Ti racconto un libro” dello storico Giorgio Olmoti, di cui Tiberio Ferracane cura la parte musicale. Da diversi anni Olmoti & Ferracane portano in scena canzoni e racconti proponendo la rilettura di pagine importanti della letteratura e della storia della canzone.
Attore coprotagonista nel film indipendente di Pupi Oggiano del 2020 : “Ancora pochi passi”.
Partecipazione alla serata omaggio a Philippe Troisi il 9 novembre 2021 presso Espace Culturel Jean Ferrat – Septèmes-les-Vallons – Marsiglia – Francia
Dal marzo 2021, collaborazione con la rivista Revriters Magazine di Eugenia Romanelli con il vlog “Ritratti d’autore dal vivo”.
Discografia
Album, “Tiberio Ferracane” (2006) – Cantautore
Singolo, “L’uomo senza memoria” (2007) – Cantautore
Album, “Tiberio Ferracane” (2008) Edizioni Notebook – Cantautore Singolo, Cosa Rimarrà Di Me (2008) Edizioni Notebook – Cantautore Album, “Che cosa rimarrà di noi” (2009) Edizioni Notebook – Cantautore Album, “Metti una sera al cinema” (2016) – Interprete
Album, “Magaria” (2022) anticipato dai singoli “Magaria” e “La casa sognata”.
fonte: www.laltoparlante.it