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  • Le visioni rap metal di Raanko Moneti nel nuovo album “47”v

    Le visioni rap metal di Raanko Moneti nel nuovo album “47”v

    “47” è il titolo del primo album di Raanko Moneti, da venerdì 25 ottobre in tutte le piattaforme digitali.

    Raanko Moneti è un progetto misterioso dietro al quale si cela un’entità, un artista che si definisce uno dei tanti “Nessuno”. Quelli che (r)esistono per strada e non esistono per l’ufficio delle imposte o per l’anagrafe bancaria. Un progetto artistico che unisce il rap e il metal. Se il tappeto sonoro del disco si sviluppa tra sonorità nu-metal e crossover, le liriche in italiano, inglese, spagnolo e francese, spaziano dalle barre rappate al recitato teatrale, passando per il cantato unito a melodiosi cori di voci femminili. Distorsioni trash hardcore abbracciano ritmiche serrate, dove chitarre sature si alternano ad arpeggi e chitarre acustiche. Un’atmosfera melodica si evolve poi in ruvide suite dalle sonorità potenti, che lasciano spazio anche alle ballate e a qualche intermezzo electro.

    Con “47” ha dato voce al suo quaderno, interpretando e romanzando la sua vita e le sue rime, in prima persona, con un genere crudo, sincero e di trasversale, come lui. Con il supporto del produttore paraguayano Madatracker, Raanko Moneti ha unito riff, sequenze armoniche e pattern ritmici, in un elaborato disegno di ascolto immediato, ma complesso da descrivere. Raanko Moneti è un genio prestato al crimine, di quelli che si guadagnano da vivere con attività illecite, ma nei ritagli di tempo leggono Jo Nesbo, Ludovico Ariosto, Arthur Rimbaud, Il Milione. È solo, un cane sciolto, di quelli senza padroni o capi clan a cui sottostare, senza famiglia o legami di amicizia e amore veri. È in fuga, da chi lo minaccia con aut-aut di vita di clan o di morte, e da sé stesso, incapace di dare una svolta positiva alla propria vita. È in bilico, tra bene e male, tra continuare ad andare o provare a tornare, tra smettere o ricominciare. Raanko perché Ancora, quella che continuamente è costretto a riprendere in mano, con la doppia A e la K in omaggio a Helsinki dove non avrebbe mai pensato di arrivare. Moneti perché Timone, quello che talvolta non riesce a manovrare e che ha imparato ad usare da solo. Raanko Moneti, en verlain.

    La pubblicazione è accompagnata dal videoclip della traccia “Come il clima” firmato dal regista e visual artist Jordi. Un piccolo film dalle atmosfere gothic, con la sceneggiatura che verte sul testo della stessa canzone. Un bianco e nero onirico accompagna i muri di chitarre distorte e le ritmiche serrate, dove le rime del rap si contrappuntano ai vocalizzi di Angela De Nardis.

  • Il rap di Iastimo è “Tutto normale”, il nuovo album in uscita il 4 ottobre

    Il rap di Iastimo è “Tutto normale”, il nuovo album in uscita il 4 ottobre

    Tutto normale” è il titolo del nuovo album di Iastimo prodotto da Farina, disponibile da venerdì 4 ottobre pubblicato da Orangle Records.

    Il rapper siciliano sceglie di affrontare temi scomodi direttamente legati alla sua storia personale, in primis la disabilità vissuta nel quotidiano. “Tutto normale” è un viaggio e una provocazione che trae ispirazione dal vissuto, spaziando dal bullismo ai social media fino alla politica. Ad affiancarlo in questo nuovo progetto l’amico di sempre, l’MC e produttore Farina, che si è occupato della produzione dell’intero progetto, conferendo all’intero album un concept sonoro che è l’incontro del vecchio col nuovo. Suoni cupi prettamente hardcore si uniscono a beat più moderni tipici dell’HipHop contemporaneo, dove le sue barre sgorgano dal profondo.

    Il disco si apre con un mix di due pezzi che affrontano la disabilità in modi differenti: “Capocomico” vuole in qualche modo esorcizzare la condizione del disabile. Una cassa dritta e un loop di piano descrivono una scena tragicomica; il boom bap di “Zoppo” invece porta con sé una consapevolezza dei propri mezzi, trasformando quelli che sono punti deboli in capacità diverse dal comune. “Alfabeto denso” è più un pensiero, una considerazione su quanto sia veloce la lingua. Su un’orchestrazione di archi le rime di Iastimo e dell’ospite Moskillz raccontano un gap linguistico con le nuove generazioni. La politica non può mancare al centro di un discorso sociale, “Bravo Presidente” è la traccia che maggiormente affronta questo tema. Una lettera a un ipotetico Presidente, piena di collera per le cose non fatte e quelle fatte tra synth e tastiere.

    Tutto normale” oltre a dare il titolo al progetto è sicuramente la traccia della vita vissuta dall’artista, dove tutto è assolutamente non normale, ma lui l’ha sempre affrontata come se lo fosse. In un’atmosfera cupa e malinconica, Iastimo punta il dito verso la società e la politica, che poco si occupano di questa “anormalità”, lasciando così soli tutti quelli che vivono questa situazione. “Cerebro” prende di mira, con una certa sconfitta, i più piccoli che ormai scelgono sempre la via più facile per fare soldi. Su una produzione dal gusto retrò, l’artista ammonisce tutti quelli che scelgono la strada delle mafie e della delinquenza. “Scalino” di sicuro è il pezzo più spensierato, anche grazie alla combo con Jareed. Su un piano dal tocco jazz ripercorre, in qualche modo, quella che era la scena Hip-Hop tra la fine dei ’90 e gli inizi dei 2000 a Messina. Scalino da l’input alla traccia successiva, “Semplice”, che come il titolo suggerisce si aggrappa alla semplicità, musicale e di valori. Tra ritmi scomposti e beat minimali, mette alla luce quel modo di pensare, di vivere, che pian piano si sta perdendo e ricadendo nelle dipendenze di vecchie droghe. “Fasi” è una traccia dedicata a sua madre, che fin da giovane ha dovuto affrontare il mondo con un bambino disabile. Una ragazza madre, che ha visto la vita stravolgersi. Un viaggio che racconta delle varie fasi della vita su bassi potenti e ricchi di groove. In un’atmosfera carica di tensione, “Massificati” è una provocazione contro chi dalla TV, dai social o da qualsiasi altro mezzo di controllo di massa viene soggiogato. “Love audio” è un inno alla musica e alla cultura Hip Hop. Con la collaborazione di Fantomas, vecchio rapper attivo già dai primi anni ’90 nella band Fuori Fase, ci raccontano dell’amore verso questa cultura su una produzione ritmata e scandita da una tastiera dal gusto classico.  “Social fiction” è un’estensione della traccia Massificati. Su un campionamento bluesy, racconta di quanto siano finti i rapporti vissuti nei social, e nonostante le persone abbiano coscienza di ciò, gli affidano parte della loro vita. Ed è il quadro delle ultime tracce a portare in scena un mondo “Orrendo”.  Qui il registro sonoro strizza l’occhio all’electro, dove gli scambi culturali, le opinioni e i vari modi di socializzare si sono ridotti, negativamente, a banali “chiacchiere da bar”.

  • Santanoia presenta l’ep Zero Fahrenheit…  un invito a esplorare le nostre percezioni, a riconoscere che la verità non è mai assolutaLLED E’ IL NUOVO ALBUM DEI DEAR BONGO

    Santanoia presenta l’ep Zero Fahrenheit… un invito a esplorare le nostre percezioni, a riconoscere che la verità non è mai assolutaLLED E’ IL NUOVO ALBUM DEI DEAR BONGO

    Santanoia presenta l’ep Zero Fahrenheit…

    un invito a esplorare le nostre percezioni, a riconoscere che la verità non è mai assoluta

    Acannone Records

    ASCOLTA IN STREAMING

    https://open.spotify.com/intl-it/album/1pdJcWqVKUIibudyEVPZ1O?si=ATqQ-T8pQgiIMCoqc7-E6w

    Santanoia presenta il suo primo EP, “Zero Fahrenheit”: un viaggio intenso attraverso la soggettività delle percezioni e del mettersi in dubbio.

    Immagina di svegliarti in un mondo dove la temperatura segna zero. Per molti di noi, questo significa il gelo del punto di congelamento: lo zero Celsius. Ma attraversando l’oceano, dall’altra parte del mondo, lo stesso zero è caldo come una fresca giornata primaverile.

    Questo è “Zero Fahrenheit”: il contrasto che diventa la metafora perfetta per esplorare come le nostre percezioni individuali possano variare, plasmando le nostre esperienze in modo unico.

    In “Zero Fahrenheit”, Santanoia esplora questi temi universali: l’amore, le relazioni, l’accettazione di sé stessi.

    Ogni brano è una tappa in questo viaggio emotivo, rivelando come le nostre verità personali possano essere sia la nostra forza che la nostra prigione.

    Biografia

    Santanoia, nata a  Prato nel 2023,  sorge  dalle ceneri del progetto  MAREE, il precedente progetto di Michele Offredi (voce e chitarra) e Cosimo Gallo (chitarra).

    Dopo lo scioglimento, qualcosa bruciava ancora dentro: una necessità di continuare a raccontare, esplorare, e gridare al mondo quello che non poteva rimanere taciuto.

    L’incontro con Matteo Banelli (basso) e Lorenzo De Rosa (batteria) ha dato vita a una nuova identità: Santanoia.

    Il loro sound è un’alchimia di contrasti: spigoloso, ma capace di avvolgerti; ruvido, ma ricco di sfumature.

    Non a caso, i loro primi passi li portano subito su palchi importanti, come quello del Capanno Blackout di Prato, dove aprono per la band fiorentina Tonno durante la rassegna  “Piccole  Leggende”.  Poco  dopo,  il  loro  impegno  e  il  loro  talento  li conducono al 3° posto al contest “Ciuffenna on the Rocks”, confermando che Santanoia non è solo una promessa, ma una realtà in crescita nella scena musicale italiana.

    Santanoia è più di una band: è un rifugio. Un luogo dove si può trovare conforto nell’assenza di certezze. La loro musica riflette quel senso di attesa, di smarrimento, che tutti viviamo a volte, e che loro trasformano in arte. “Annoiarsi”, dicono, “può essere una cosa bella, se sei con la persona giusta”.

    E la loro musica ti invita a stare insieme, a vivere quel momento di sospensione. Il 2024 segnerà un punto di svolta per la band con l’uscita del loro EP di debutto, “Zero  Fahrenheit”,  fissata  per  il  4  ottobre 2024 sotto  l’etichetta  Accannone Records. Il titolo è un invito a esplorare un mondo di emozioni fredde e calde, dove ogni brano offre uno spaccato sincero delle loro esperienze e visioni. Questo album rappresenta il cuore del progetto Santanoia: un viaggio tra fragilità e resistenza, tra il bisogno di esserci e il desiderio di sparire per un momento.

    Santanoia è:

    Cosimo Gallo – Chitarra

    Michele Offredi – Voce e chitarra

    Matteo Banelli – Basso

    Lorenzo De Rosa – Batteria

  • “Summer Days in Hell”, il rap metal dei The Old Skull tra palco e studio

    “Summer Days in Hell”, il rap metal dei The Old Skull tra palco e studio

    Summer Days in Hell” è il titolo del nuovo album della formazione romana The Old Skull, da venerdì 27 settembre in tutte le piattaforme digitali e vinile pubblicato da TAK production.

    A quattro anni dal precedente lavoro di studio “Fantasmi, Ruggine e Rumore”, il quintetto romano torna con 21 tracce e quasi un’ora di musica tra live e studio. Per questo nuovo lavoro, la band composta da Luca Martino (batteria), Francesco Persia (chitarra), Emanuele Calvelli (basso), Alex Merola (chitarra) e DJ Snifta, ha scelto di mettere insieme la potenza di 12 brani registrati dal vivo, tutti i singoli pubblicati finora, un inedito e il re-edit della traccia “Lamette”.

    I The Old Skull si sono sempre distinti come un progetto unico, quantomeno raro in Italia. Un esperimento che ha lo scopo di mettere a confronto e unire due mondi apparentemente distanti, ma, quantomai affini. Il loro background metal incontra il mondo Hip-Hop rappresentato da tutti gli MC e DJ da tutta Italia che hanno coinvolto negli anni.  

    Abbiamo deciso di pubblicare un disco live – racconta la band –. È sicuramente una scelta in controtendenza rispetto al mercato, ma per noi è il modo migliore per esprimere l’essenza della musica. Quella suonata dal vivo, che nasce sul palco, tra energia e sudore. Questo album è una fusione tra rap e metal: chitarre distorte, elettronica, scratch, ritmiche potenti e non convenzionali. Ma soprattutto, vuole essere un album privo di barriere: il live è il momento in cui la musica diventa reale, si stacca dallo sfondo e respira con il pubblico. Il live è un momento di massima connessione e scambio di energie“.

    Nel disco troviamo quindi le registrazioni dal vivo delle tracce “Chico Madness” con Jurassic Panz, “TLJ” con William Pascal, “Arupmet” con White Boy, “Mina Vagante” e “Io So Stanco” con Suarez, “Questo Mio Rap”, Cani Rabbiosi” e “Teide Tsunami” tutte con Wiser Keegan, Sgravo e DJ Fastcut. Poi “Sporco” con Danno e Il Turco, “Ipercubo con Danno, “Questa è La Fine” con Chef Ragoo e infine “Strozzapreti Alla Romana” con Danno, Suarez e Chef Ragoo. Tre singoli di studio “Lamette Reloaded” con Danno, “DSTNT” con William Pascal, White Boy, Panz, Pacman XII del Do Your Thang ed “Emoji” con i Novembre 87.

    La scelta degli ospiti al microfono vuole rimarcare poi tutta l’unità e la potenza della scena romana, dai singoli MC alle crew come Do Your Thang e Dead Poets. La curiosità: il titolo è “Summer Days in Hell” è dedicato allo storico omonimo festival metal che si svolgeva nei primi anni 2000 presso la Centrale Del Tennis al Foro Italico di Roma.

    Per il formato vinile in tiratura limitata, sono disponibili due versioni: una nera standard e una marble.

  • Manaus: dal 4 ottobre in digitale e in formato fisico l’omonimo album d’esordio

    Manaus: dal 4 ottobre in digitale e in formato fisico l’omonimo album d’esordio

    Da venerdì 4 ottobre 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico “MANAUS” (Overdub Recordings), l’omonimo disco d’esordio della band.

     

    “Manaus” è un concept album in cui si esprimono gli effetti dell’alienazione sull’individuo contemporaneo. Il lavoro nasce da una ricerca interiore che osserva gli strappi nelle relazioni con il sé autentico, gli altri e il mondo. Un percorso che incontra la necessità di rottura con i ritmi ed i controvalori che caratterizzano l’ormai decadente modello capitalistico-consumista. La riflessione approda nella necessità di creare un nuovo sistema di valori, allentare la tensione ed il senso di oppressione tipici dell’attuale modello sociale.

    I testi sono intimi e caratterizzati da uno sguardo che si muove dall’interno verso l’esterno, scandagliando emozioni e sensazioni scomode, mentre la musica sostiene il progetto offrendo spessore e tridimensionalità alle parole, un rincorrersi vorticoso di riff monolitici e momenti sognanti, atmosfere rarefatte e momenti esplosivi, il tutto sostenuto da un tappeto ritmico ora incalzante ed ossessivo, ora cadenzato e rilassato. L’alchimia sonora della band diventa così un catalizzatore emotivo, strumento collettivo di ricucitura e catarsi.

    Il progetto grafico chiude il cerchio portando i temi anche sul piano visivo, toni scuri e grigi riflettono l’immaginario dell’album, l’uso di simboli conduce ad una dimensione interiore ed ancestrale.

    Spiega il gruppo a proposito del disco:Manaus ha il tono dell’inquietudine. Le dieci tracce dell’album sono le atmosfere di mondi inquieti, abbracciano le sensazioni scomode del contemporaneo e manifestano l’oppressione della quotidianità. I suoni che riecheggiano assumono toni di volta in volta differenti, restituendo uno specchio di rifrazioni in cui riconoscersi. Le tracce suggeriscono ora un’energica ribellione punkeggiante, ora toni cupi e graffianti, fino alla culla claustrofobica più ermetica. La sfida lanciata a chi l’ascolta è tuffarsi nel caleidoscopio dei suoni, fino a trovare il fil rouge che lega indissolubilmente insieme le tracce dell’album”.

    “MANAUS” TRACKLIST:

    1 – Pantera

    2 – Calabi Yau

    3 – Vertigo

    4 – Andromeda

    5 – Manaus

    6 – Segasonic

    7 – Pulsar

    8 – Yukka

    9 – Fatti JukeBox

    10 – Borderlove

    Biografia

    Il progetto Manaus nasce nel 2018 dalle ceneri di VoodooPank, la varietà del background musicale dei membri della band collide e si fonde in un centrifugato di esoterismo e viaggi spazio/mentali su un tappeto di chitarre distorte vorticose e claustrofobiche, con ritmiche che alternano momenti sognanti ed eterei ad altri più veloci e serrati. Noise/punk/alternative, psichedelia ed atmosfere stoner/doom, con episodi che ricordano la dark wave sono gli elementi principali del sound della band, con testi introspettivi e profondi, un focus sulle proprie inquietudini, un invito a scrutarsi dentro per guardare cosa è rimasto.

    Dopo i singoli “Segasonic” e “Calabi Yau”, “Manaus” è l’omonimo debut album della band, pubblicato da Overdub Recordings e distribuito via Ingrooves (Virgin Music) / Universal, disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico da venerdì 4 ottobre 2024.

     

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  • Dalyrium Bay presentano il nuovo disco

    Dalyrium Bay presentano il nuovo disco

    Dalyrium Bay

    Presentano l’album

    Dalyrium Bay

    (autoproduzione)

     

    dalla musica tradizionale ed etnica arrivando fino a sonorità metal e punk.. il risultato? Un folk rock energico

     

    ASCOLTA IL DISCO IN STREAMING

    https://open.spotify.com/intl-it/album/3CUOEsKtBs57pfPynoAw2z?si=Ku39hlEITXCVFf0I21NsvQ

     

     

     

    L’album Dalyrium Bay è il risultato della ricerca musicale e tematica che meglio esprime lo stile dell’omonima band (formatasi a Udine nel 2000). Una ricerca che parte dalla musica tradizionale ed etnica e arriva fino a sonorità metal e punk, dando luce ad un folk rock energico con un sottofondo grottesco e di denuncia al quale non siamo riusciti a resistere. I brani sono caratterizzati dalla squillante tromba che emerge dalle sonorità distorte e pulsanti della strumentale, che, pur rimanendo sempre energica, presenta vari cambi di dinamica e tempo, capaci di trasportare l ‘ascoltatore anche in un immaginario più mistico e riflessivo.

    Tutto questo è il risultato di  un anno di ricerca e sperimentazione musicale in cui la band ha definito la propria direzione artistica e identità.

    Non solo.

    I Dalyrium Bay si distinguono per i loro spettacoli dal vivo, caratterizzati da un mix energico e coinvolgente di Alternative Rock con sonorità balkan e ritmiche latin/surf. Il tutto viene poi condito con una vena punk che accompagna i testi, delineando e consolidando l’attitudine del progetto.

    Con due Ep all’ attivo e un centinaio di date sulla pelle, la band ha calcato lo stesso palco di artisti come: Gogol Bordello, Jack Broadbent, Rumatera, Cacao Mental, Zion Train, Dargen D’Amico e altri.

  • Esce il nuovo album di DonGocò: benvenuti nel mio SudConscio

    Esce il nuovo album di DonGocò: benvenuti nel mio SudConscio

    SudConscio” è il titolo del nuovo album di DonGocò, disponibile da venerdì 24 maggio in tutte le piattaforme digitali. A tre anni dall’ultimo lavoro solista “Pezzi di me”, il rapper calabrese membro del collettivo Keepalata torna con un concept dal contenuto complesso. Un lavoro che si sviluppa dentro ai contorni del mondo rap, ma spesso evade verso momenti cantautorali, sonorità talvolta molto lontane dalla black music, tracce cantante, uso del dialetto e molti strumenti suonati che si integrano con le produzioni di Libberà, Mastro Fabbro, Franiko Calavera, Erma e Pietro Squoti.

    Come spiega lo stesso artista: “SudConscio è un disco presuntuoso”. Inusuale per eterogeneità e durata, può essere assimilato a un concept dove il protagonista psicanalizza sé stesso e il mondo che lo circonda. E continua: “la musica di SudConscio esce direttamente dalla cassa, dalla cassa toracica”. Un mondo sincero e variegato quello di SudConscio, così come lo è il Subconscio, così com’è il Sud. Diverse possibilità espressive si muovono ed emergono dalla profondità. Ambienti e ritmi molto diversi che convivono e caratterizzano lo stesso luogo, che solo così può essere pienamente rappresentato. Riuscire ad essere quanto più “simili a sé stessi” è la cosa più difficile e preziosa nell’esperienza umana. Così DonGocò tiene il timone del rap e del cantautorato, mescola la psicoanalisi all’improvvisazione, filtrando quei retaggi culturali e più in generale quelli del Meridione. Un album che può disorientare per la varietà musicale che lo compone, un percorso dove il suo stesso protagonista si perde. E forse si ritrova elaborando in modo personale questa spirale di suoni, storie e suggestioni profonde.  

    Il mondo dell’Hip-Hop dove affondano le sue radici è rappresentato da brani come “MHDDC”, “Paura”, “Ci Resto” “Babelfish” e dai featuring di Kento, Brigante, Suono B, DJ Dima, Aku, Usiku e DJ Kerò. L’influenza del cantautorato italiano ha portato alla genesi di brani come “Gioco”, “Affissione abusiva” e “Sta lì”, Mentre il brano “Il genio” nasce da tecniche di scrittura creativa. Il “Ritmo con segni”, metodo di conduction per l’improvvisazione musicale, che utilizza con il collettivo Play the ritmo è lo strumento con cui ha costruito “Ti canusciu cirasu”. Spazio alle sonorità latin in “Fermo” e “GuateMaya”, con la presenza dei musicisti La Reina del Fomento e Franiko Calavera, entrambi membri delle formazioni Los3saltos e Istituto Italiano di Cumbia. La semplicità delle parole e la passione per il teatro canzone si cristallizzano negli skit in prosa come “Il vuoto”, “Saper esitare”, “Patuto”, e il monologo “L’aquila”.           

  • “Didattica” è l’album d’esordio delle Zetas

    “Didattica” è l’album d’esordio delle Zetas

    “Didattica” è il titolo del nuovo album della formazione salernitana Zetas, disponibile da venerdì 29 settembre in tutte le piattaforme digitali e vinile pubblicato da DJ’s Choice, partner label di Four Flies Records. Un debutto atipico per due ragazze di periferia nate a cavallo tra i ’90 e i ’00. Invece di farsi ammaliare dai lustrini della trap e dalla moda dell’autotune caratteristici della loro generazione, puntano alle radici della cultura Hip-Hop e alle sonorità classiche del rap.

    Annarella e Miriade, questi i nomi d’arte delle due ragazze, sono cresciute a pane e jam session, assorbendo e facendo loro quello stile classico fatto di boom bap e flow serrato. Proprio nel titolo Didattica è possibile trovare il senso del loro spirito: “Il rap è una scuola e noi Zetas ci siamo entrate a muso duro, la chiave è l’allenamento costante portando avanti i propri ideali e la propria identità”.

    Così sotto l’ala protettrice del produttore Tonico 70, le due millennial hanno dato vita ad un disco contemporaneo che guarda però alle sonorità del passato. Se i testi trattano le tematiche della periferia e i sentimenti del quotidiano, lo slang e gli accenti del dialetto rendono le tracce ricche di espressività e urgenza comunicativa. Il mondo sonoro confezionato da Tonico 70 parte dai classici campionamenti della Golden Age, che però attualizza e completa con la chitarra di Antonio D’Apolito, le tastiere di Peppe Maiellano, il basso di Giuseppe Desiderio e la batteria di Giuseppe Limpido. Il risultato è una combinazione che sprigiona funky, soul, dub, R’N’B, reggae e momenti electro, mescolati con la consapevolezza di voler filtrare il passato con una visione contemporanea.

    Ritmi sincopati e bassi profondi accompagnano le rime di Annarella e Miriade, un groove vintage attraversa ritornelli e strofe dove la carica del dialetto impatta sulle tracce trascinando l’ascoltatore.

    L’album è accompagnato al videoclip della traccia “Bomberz” realizzato dal regista Pierpaolo Perna e ispirato al film “I guerrieri della notte” del 1979. Il playback di Annarella e Miriade scorre tra scenari metropolitani e citazioni della pellicola cult, dove in particolare vengono riprese le caratteristiche smanicate di pelle marrone indossate dalla gang dei Warriors.

  • Il nuovo album “Chi diavolo è Puritano?!” è fuori

    Il nuovo album “Chi diavolo è Puritano?!” è fuori

    CHI DIAVOLO È PURITANO?!” è il titolo del nuovo album dell’artista romano, disponibile da venerdì 21 aprile in tutte le piattaforme digitali, CD e vinile, pubblicato da Aldebaran, Mitraglia Rec. e High Grande Ent distribuito digitalmente da ADA Music Italy.

    Già ampiamente riconosciuto nel mondo urban tra singoli e collaborazioni, Puritano ha spiazzato pubblico e critica mettendo sul piatto un debut album crossover e visionario, dove ha voluto alzare il livello. Figlio di una sua personale maturazione e del fondamentale contributo di The Eve, si sviluppa tra una gamma di sonorità che vanno dall’hard rock al punk, dal reggae e all’elettronica in una nuova chiave innovativa, senza però dimenticare le sue radici urban

    “CHI DIAVOLO È PURITANO?!” è un disco dove convivono brani più melodici e altri più arroganti, momenti introspettivi con atmosfere più soft, che parlano di Daniele così come non si è mai mostrato prima. Un album dalle molteplici anime dove il rock crossover punk (STRADAMA’, BLACKFLVG, PVNKROCKERS, LA FAMILIA e ROCK ‘N ROLL), dialogano con l’electro rap (RBL, Moriremo così e Autostop), passando per sonorità in levare (NETFLIX) senza dimenticare l’intimità delle ballad (SORRY MAMA) e la sperimentazione (KALIMBA DE LUNA RMX).

    È stato un parto -commenta l’artista-, alcune canzoni le ho scritte di recente, mentre altre le ho iniziate ben sette anni fa. La mia attitude è rock, e sono stato un predecessore di quella che adesso viene di nuovo vista come la tendenza. Basta guardare cosa è successo dopo l’esplosione di Thoiry”.

    Se adesso è una moda sdoganata indossare pantaloni aderenti di pelle e smalto nero sulle unghie, prima era un fenomeno da vero outsider. Questo per ribadire che la coerenza artistica e stilistica di Puritano, viene da molto lontano. Grazie al supporto di The Eve, questo disco è stato vissuto fino all’ultima nota, tant’è che una volta completato è stato risuonato tutto da zero. Riarrangiato e composto come un vero disco punk-rock, prepotente. Sia nella musica, sia nell’immaginario.

    Anche gli ospiti ricalcano quella che è la scelta multiforme che vive Puritano. Joe Sfrè, DJ Gengis e Papa Fral s’inseriscono in quello spirito urban che fa parte del suo background, il frontman de Il Pagante Eddy Veerus spiazza nel contesto urban-fashion in cui si colloca, mentre la presenza di un monumento dell’Hip-Hop mondiale come The Game riporta l’asticella nel mondo del vero rap. Un veterano del reggae come Brusco si cimenta in un inedito cantato pop punk in stile Blink 182, mentre il leggendario percussionista Tony Esposito rimette mano alla sua HIT più famosa, remixandola proprio assieme a Puritano e The Eve.

    La cover è stata realizzata da Paolo Della Croce e Arakne che hanno curato la direzione creativa e il progetto grafico dell’album. “CHI DIAVOLO È PURITANO?!” è accompagnato anche dal videoclip ufficiale di BLACKFLVG, un regalo per i fan interamente girato alle Maldive.

    La pubblicazione dei supporti fisici prevede il lancio di un vinile, con una serie limitata in formato rosso trasparente smoked black e il formato nero classico entrambi 180 gr., oltre alle copie in formato CD.