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  • “Mushin”, il nuovo album di Flavio Zen

    “Mushin”, il nuovo album di Flavio Zen

    Fuori dal 21 aprile “Mushin”, il nuovo album di Flavio Zen. Il disco era uscito solo in versione fisica nel 2022 in occasione della laurea del rapper, ma ora è finalmente disponibile anche su tutte le piattaforme digitali.

    Un disco di dieci brani che racconta l’intero percorso personale di Flavio Zen portato avanti negli ultimi anni. Un disco che chiude un cerchio prima di potersi dedicare a qualcosa di nuovo. In “Mushin” troviamo alcuni brani già pubblicati come “Sotto la mia pelle” e “Kotodama”, ma anche diversi inediti.

    In questo album possiamo iniziare a notare le nuove direzioni stilistiche intraprese dall’artista sia a livello sonoro sia di testi, che risultano molto più maturi e intimi rispetto al passato. Il titolo dell’album, “Mushin”, segna il culmine di un percorso tracciato in questi ultimi anni fatti di citazioni prese dal buddhismo zen e dalla cultura giapponese.

    “Mushin è quello stato mentale simile all’illuminazione raggiunto grazie alla meditazione e la pratica delle arti marziali. Con questa metafora voglio segnare la fine del mio percorso di crescita arrivando a consapevolezze personali e musicali più profonde”, così Flavio Zen descrive il proprio album.

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  • Giuliano Dottori, “La vita nel frattempo” è il nuovo album

    Giuliano Dottori, “La vita nel frattempo” è il nuovo album

    La vita nel frattempo” è il nuovo album del cantautore milanese Giuliano Dottori, disponibile da mercoledì 29 marzo solo in vinile e download. Un delicato songbook, ricco di suggestioni e suoni delicati, dove Dottori si racconta senza filtri. Un equilibrio di canzoni soffuse, produzioni mature e arrangiamenti raffinati, che riescono a far convivere tra di loro la profondità del cantautorato con la melodia del pop.

    “La vita nel frattempo” contiene otto canzoni scritte e prodotte nell’arco di circa otto anni. È un disco molto personale e intimo. “Credo che il concetto che sta alla base dell’album sia l’accettazione”, commenta Dottori, “dei miei limiti, della perdita, della fine di alcune relazioni. Accettare non significa accontentarsi ma comprendere a un livello profondo perché le cose molto spesso non vanno nella direzione che vorremmo. O, ancora meglio, comprendere che era sbagliata l’aspettativa, non il risultato. Accettare significa soprattutto chiudere i cerchi e ripartire più forte”.

    Dal punto di vista della produzione musicale l’artista ha suonato ogni singola traccia del disco, a parte qualche elemento ritmico in alcune canzoni. Era l’unico modo per poter ricominciare a fare musica in prima persona, dopo tanti anni passati a produrre dischi per altri: lottare contro sé stesso e sconfiggere il suo alter ego sabotatore. Dottori è ripartito dal pianoforte, strumento da sempre molto amato. In alcuni casi la scintilla è stata innescata da un beat. In altri, per la prima volta, ha provato a improvvisare le parole, sperimentando un tipo di flusso mai provato. Ha giocato con alcuni synth e ha cercato di trovare soprattutto una strada personale nella produzione delle voci. È sempre difficile parlare delle reference musicali, anche perché racconta che ogni ascoltatore possa trovare accostamenti personali. Più in generale ha tenuto vicino alcuni dischi che più di altri lo hanno emozionato in questi otto lunghi anni: “Promises” di Floating Points, “Wave” di Patrick Watson, “American Dream” di LCD Soundsystem, “22, A million” di Bon Iver; e poi i lavori di Jòhann Jòahnsson, Julien Baker, Andrew Bird, Blake Mills e moltissimi altri. Come si può facilmente capire, ascolta pochissima musica italiana.

    La scelta “politica” di Giuliano Dottori

    Il nuovo album dal titolo “La vita nel frattempo” sarà pubblicato da mercoledì 29 marzo solo in formato vinile e digital download su Bandcamp. Una scelta “politica” (non nuova), che ha l’ambiziosa intenzione di proporre un nuovo modello agli artisti che abbiano un loro seguito ma che non si possono certo definire “manistream”. Così l’artista diffonderà sì i singoli attraverso le piattaforme di streaming, ma approcciandosi a questa consuetudine solo con una finalità promozionale. Un nuovo modello economico che permette all’artista di raccogliere le risorse necessarie per affrontare i costi dell’uscita di un disco, chiedendo un supporto concreto ai propri fan attraverso l’acquisto del formato fisico o digitale. Preso atto che un artista che voglia proporre musica diversa non ha di fatto possibilità di essere visibile, allora meglio tornare al coinvolgimento attivo dei propri fan, tanti o pochi che siano, coloro che possono permettere all’artista che amano di proseguire il suo percorso artistico. Il disco in tiratura limitata di 300 copie in 12” vinile nero è pubblicato da Labellascheggia e disponibile qui https://t.ly/y9dy.

    Il videoclip

    La pubblicazione è accompagnata dal videoclip della traccia “Torna sempre il sole” con la regia di Lapo Dottori. Una sequenza di immagini in bianco e nero vedono un gruppo di ragazzi che si alterna scorci di mare, spiagge, cielo e altri elementi naturali. Tante piccole istantanee che accompagnano il testo della canzone, fissando in qualche modo le sensazioni di speranza che il cantautore ha voluto raccontare.

  • “Nel mirino” è il nuovo video estratto dall’album “Exit” dei Project 205

    “Nel mirino” è il nuovo video estratto dall’album “Exit” dei Project 205

    A quasi tre mesi dalla release dell’ultimo albumExit” pubblicato da Time 2 Rap, la formazione rap Project 205 torna con il video della traccia “Nel Mirino” feat. Aurel e Santo Trafficante con la produzione di Studer.

    Le immagini firmate dal regista Fralma ruotano intorno al concept che sottende il titolo della canzone. Uno scenario completamente street fa da sfondo al playback degli artisti, che sempre sotto il tiro di un’avvenente cecchina, finiscono tutti giustiziati uno per uno. La scelta del bianco e nero sottolinea poi il clima di realismo e appartenenza al mondo delle borgate, tema portante del disco e della loro proposta artistica. 

    Il trio è composto dai rapper romani Manuel D’Amico alias Strikkiboy (di Tor Bella Monaca) e Valerio Civico alias Zapata J (di Casal Bruciato), con il napoletano Alberto Di Domenico Riquetti alias Haen MC (di Ponticelli). La curiosità: il nome della band nasce dalla distanza in chilometri che separa il Rione Conocal da Napoli e il quartiere Tor Bella Monaca da Roma. L’idea che accomuna i tre musicisti è quella di unire diversi dialetti e stili con il comun denominatore delle sonorità rap. Il debutto discografico del trio avviene quest’anno con la pubblicazione dell’album “Exit”. Otto tracce con le produzioni di Dott. Testo, Studer, Lino Nacapito e White Noise. Sono poi presenti i featuring di Santo Trafficante, Aurel e Gina Montana, gli scratch sono invece di Drugo.

  • “Beatz n Bootz” il nuovo album di July B & Simmy Summer fuori per Time 2 Rap

    “Beatz n Bootz” il nuovo album di July B & Simmy Summer fuori per Time 2 Rap

    Beatz n Bootz” è il titolo del nuovo album del duo rap July B & Simmy Summer, disponibile in tutte le piattaforme digitali da martedì 29 novembre pubblicato da Time 2 Rap.

    Dodici tracce arricchite da nove ospiti (Andre$, DJ Spark, DJ Zaa, Don, Mami, Martin Scortese, Nina, Rolo e Shame) e le produzioni di Simmy Summer non lasciano dubbi sull’intento della band: tagliare ogni elemento superfluo, superare le mode del momento per tornare ad abbracciare quello che era l’hip-Hop della Golden Age.

    Un passato tra soul e funk 60’s/70’s hanno automaticamente indirizzato le produzioni verso un flava decisamente “classico“. Campioni da brani ed artisti a volte più, a volte meno conosciuti, ma sempre rimanendo nell’ecosistema della black music originale. Proprio come spesso succedeva negli Anni ‘90.

    Una decisa profondità e una maggiore nitidezza rispetto alle produzioni storiche dell’Hip-Hop (soprattutto quello dell’East Coast USA) sono stati gli obiettivi per quanto riguarda la lavorazione del sound.

    Anche concettualmente la visione rimane quella. Senza voler negare il valore di molte uscite recenti nel panorama della musica “urban”, tutto questo lavoro ha seguito una semplice linea guida: riportare indietro le lancette a quando il rap era Hip-Hop, cultura, condivisione, anima, amore, odio, rabbia, rivalsa, impegno, passione e concretezza. Anche attraverso continue citazioni di pezzi di storia di rap italiano e non solo. Con l’obiettivo, sentito fino al midollo, di uscire dal vortice attuale del rap plastificato, generalmente preconfezionato, saturo di idee da fiction lobotomizzanti, privo del minimo sentimento.

    Fin dalle prime barre i due MC hanno fatto intendere che non si sarebbe andati tanto per il sottile. I testi si sono evoluti con naturalezza, senza ricercare alcun effetto speciale, ma andando dritti al sodo con tecniche semplici e flow incalzante, per esprimere i concetti alla base dell’intero progetto, spaziando fra humor o sarcasmo e una rabbia disillusa, attraverso un linguaggio basilare e diretto.

    Le storie personali di July e Simmy, la vita quotidiana tra lavoro e difficoltà reali e comuni per una fetta di popolazione, che ha smesso di credere alle storielle, ma è rimasta legata a una cultura che ha realmente cambiato la vita a moltissime persone. La fotografia del vivere in un Italia provinciale ma allo stesso tempo globalizzata nel suo degenero sotto molti punti di vista. Da qui la necessità di evadere, con la musica, da una quotidianità logorante e spesso alienante, picchiando prepotentemente con beatz e rapponi, nel rappresentare chi si suda onestamente e sinceramente la pagnotta nel fango, nella polvere, in strada, ogni giorno sotto il sole, o sotto pioggia e neve, faticando tra mille scazzi, ma senza mai darsi per vinto, a nocche dure e testa alta.

    L’album è accompagnato dal videoclip della traccia “Cronache di Resilienza” realizzato da outisone. Il playback della band è ambientato in uno scenario che richiama il loro quotidiano e la loro visione della vita. Un magazzino, un cantiere edile, un’officina, un deposito e una cava sottolineano la tematica del lavoro reale e della fatica, prendendo -con fierezza- le distanze da tutti mondi patinati e fighetti. 

  • “Exit” è il primo album della formazione rap Project 205

    “Exit” è il primo album della formazione rap Project 205

    Exit” è il titolo del primo album della formazione rap Project 205, da venerdì 28 ottobre in tutte le piattaforme digitali pubblicato da Time 2 Rap.

    La band nasce nel 2021 dall’unione dei rapper romani Manuel D’Amico alias Strikkiboy (di Tor Bella Monaca) e Valerio Civico alias Zapata J (di Casal Bruciato), con il napoletano Alberto Di Domenico Riquetti alias Haen MC (di Ponticelli). Il numero “205” nel nome rappresenta i KM che dividono il Rione Conocal a Napoli e il quartiere Tor Bella Monaca a Roma.

    L’idea che accomuna i tre musicisti è quella di unire diversi dialetti e stili con il comun denominatore delle sonorità rap, mettendo in musica la rivalsa sociale delle borgate. Nelle loro rime la declinazione delle tipiche tematiche di strada attraverso quello che loro definiscono come grind rap. Nelle otto tracce che compongono il disco le produzioni sono affidate a Dott. Testo, Studer, Lino Nacapito e White Noise. Sono poi presenti i featuring di Santo Trafficante, Aurel e Gina Montana, gli scratch sono invece di Drugo.

    Il disco è accompagnato dal videoclip della traccia “Project 205” realizzato da Fralma, dove i tre componenti della band sono impegnati in una improbabile partita di padel.

  • Dr. Wesh, il nuovo album “Il Produttore Oscuro” e l’inno del cringe

    Dr. Wesh, il nuovo album “Il Produttore Oscuro” e l’inno del cringe

    Il Produttore Oscuro (parte I)” è il titolo del nuovo album di Dr. Wesh, da venerdì 14 ottobre in tutti gli store digitali pubblicato da Tutto Molto Fresco e distribuito da ADA Music Italy.

    Nove tracce realizzate dal musicista e produttore romano, che dalle sonorità rap urban del precedente album “Pazienti” del 2020 svolta verso un rock grunge arricchito da beat elettronici e strumenti suonati.

    Un disco che racchiudono rabbia, depressione e tristezza, ma anche la giusta dose di ironia e autocritica come la divertente “Sono cringe”, una vera e propria alternative ballad generazionale.

    Un lavoro dove Dr. Wesh si espone in prima persona come produttore e come cantante. E proprio le parti cantate dove chiama accanto a sé anche 9 featuring (Akes, Andre Faida, Anima, Dreno, Ivan Skruigners, Mood, Naver, Pedar e Sonny Suburbio), alternano liriche melodiche cantante a parti rappate con l’effettistica tipica del mondo trap.

    Ho cercato di far mettere agli artisti coinvolti il loro lato peggiore -commenta Dr. Wesh-, le loro fragilità, e ci ho messo i miei incubi nei pezzi dove canto. Il disco è un concentrato di malessere, un malessere autentico”.

    Ma anche la produzione persegue questa commistione di mondi, dal rock più classico dei ’90 alle sonorità urban più contemporanee. Un rituale per ricongiungersi al proprio lato oscuro, per liberarsene e per venire ristorati dalla propria ombra, un mix di chitarre grunge, batterie punk e insert electro ad amalgamare melodie e arrangiamenti. Lo sforzo produttivo deriva anche da una varietà di ascolti che hanno abbracciato Nirvana, Slint, grunge e il post rock più deprimente.

    L’album è accompagnato dal videoclip del brano “Sono Cringe”, dove la modella Sheila Guarnieri si presta interpretare la protagonista della storia con le immagini di Khora Visual.

    A questa prima parte de “Il Produttore Oscuro”, seguirà la seconda metà di prossima pubblicazione.

  • Fratelli Cecchi fuori l’album “Guardando più in là”

    Fratelli Cecchi fuori l’album “Guardando più in là”

    Fuori dal 27 giugno “Guardando più là”, il nuovo disco dei Fratelli Cecchi. Questo album segna un punto cruciale per il duo, una sorta di presa di coscienza. Dieci tracce caratterizzate da un valore letterario e una suggestiva combinazione di poesia e ironia, tipica del teatro-canzone.

    “Guardando più in là” raccoglie e canalizza in un unico armonico progetto i molteplici sentieri creativi dei Fratelli Cecchi. Le sonorità non hanno più quel sapore bandistico e folk del primo disco, ma sono più vicine al classico cantautorato italiano, tra il pop e la musica d’autore.

    I Fratelli Cecchi come dei poeti si avvicinano al mondo e agli argomenti più sensibili e delicati. Raccontano ciò che vedono, ciò che sentono, in musica. Una musica dalle diverse sfumature. Dei cantautori con una vena pop in grado di avvicinare il pubblico a temi profondi.

    “Il disco è stato accolto con calore dal pubblico e dalla critica. Tra i pezzi troviamo anche “Nuvole viola”, canzone sul tema della violenza contro le donne che è stata premiata al Prato Film Festival.

    Il filo conduttore delle canzoni sta nell’invito a guardare al di là delle apparenze, oltre quelle logiche di mercato che riducono le emozioni a cose “usa e getta”. Un invito a saper guardare più in là anche delle macerie personali, delle piccole e grandi sconfitte, con un messaggio forte di speranza e di rinascita che tiene saldamente unito tutto il progetto discografico.

    La canzone che dà il titolo all’album è dedicata a un’amica speciale scomparsa nel 2019 dopo aver combattuto con il sorriso contro le barriere della sua disabilità“, così i Fratelli presentano il proprio disco.

    “Guardando più in là” è un album per chi ama la musica cantautorale e la poesia. Un album in grado di penetrare anche gli animi più duri. Il disco è disponibile nei maggiori store digitali.

    TRACK BY TRACK

    1) L’impero è crollato

    La prima traccia dell’album è una canzone dalle sonorità pop. Il protagonista del brano si rende conto che ormai l’amore non c’è più, sostituito da freddi calcoli e luccicanti apparenze. La fine di una lunga storia d’amore è come il crollo di un impero e, tra le macerie dei ricordi, il protagonista decide di chiudere quella storia rimanendo autentico, senza cedere alle tendenze di una società sempre più votata al narcisismo e al consumismo.

    2) Tutto il vento del mondo

    “Tutto il vento del mondo”, con le sue sonorità pop e il suo ritmo coinvolgente, è un invito a non farsi vincere dalle logiche del mercato che ci spingono a vivere le emozioni come fossero “usa e getta”. E’ un invito a prendersi del tempo prezioso per gustarsi il cammino della vita. E’ un invito a non sentirsi sbagliati così come siamo, ma anzi a infrangere il perimetro della normalità e degli schemi predeterminati.

    3) Nuvole viola

    La protagonista della canzone è una donna che, attraversando il suo dolore e non senza recriminazioni, prende coscienza della sua condizione di vittima di violenza domestica e decide di riappropriarsi della sua autodeterminazione e della sua libertà. Una canzone piena di dolore, ma ancor più piena di speranza.

    Questo brano è stato premiato al Prato Film Festival 2022.

    Il brano ha un arrangiamento pop che si sposa perfettamente con le parole ed è caratterizzato da potenti aperture orchestrali che esaltano la melodia e la vocalità.

    4) Il direttore della fotografia

    Questa è la prima delle tre canzoni (piano e voce) dedicate ai mestieri del cinema.

    Un direttore della fotografia è innamorato dell’attrice che sta recitando sul set, ma è timido e sa che non riuscirà a dichiararsi. Allora cerca di comunicarle tutto il suo amore con l’arte del suo mestiere, accarezzandola con le luci e con le ombre.

    5) Quell’occhiata da sotto la frangia

    Una sfuggente occhiata da sotto la frangia accende la gelosa curiosità di una donna. “Lei chi è?”. L’uomo nega di conoscerla. “Non lo so”. Ma poi si capisce la verità: la conosce. Eccome se la conosce! E si apre un crescendo di ricordi. “Lei è quella legione di diavoli che attraversò la regione del mio cuore a passo di danza e a colpi di cannone. Poi ci fu un dopoguerra e una ricostruzione”.

    Ma questa non è solo una canzone d’amore. E’ anche una canzone sul tempo che passa lasciando segni evidenti. “A marzo, quell’anno, a Montmartre i colori cambiavano ad ogni sospiro del vento”. Adesso “i colori non cambiano più nelle mie primavere”.

    Il brano, nella vocalità e nell’arrangiamento, è molto vicino alle sonorità degli Chansonnier francesi (Brel, Aznavour, Ferré).

    6) Guardando più in là

    Canzone molto intensa con un arrangiamento pop che si sviluppa in un crescendo seguendo il significato del testo.

    E’ una lettera a un’amica disabile che è venuta a mancare recentemente dopo aver insegnato a tutti che si può affrontare ogni barriera con il sorriso. Una lettera di ringraziamento per averci insegnato a “guardare più in là” delle apparenze, dei piccoli e grandi fallimenti personali, delle logiche del mercato con la tendenza all’omologazione e con quelle violente pulsioni malate di perfezionismo.

    7) Il primo approccio non si scorda mai

    Due anziani contadini, dopo tanta vita percorsa insieme, conservano la voglia di guardarsi negli occhi con la consapevolezza di essere invecchiati ma di aver conservato la loro autenticità e anche quel briciolo di pazzia che ci vuole e che l’ironia, insieme alla complicità, trasforma in pura poesia.

    E’ l’unica canzone dell’album in vernacolo pratese.

    Musicalmente, la particolarità è questa: nonostante l’uso dell’endecasillabo e delle rime, così come del vernacolo, la sonorità non è quella della musica popolare toscana. Anzi, l’arrangiamento fa pensare alla Francia degli Chansonnier. A dimostrazione che si possono usare le forme della musica e della poesia popolare senza cadere nel folklorico.

    8) Il regista

    E’ la seconda delle tre canzoni (piano e voce) dedicate ai mestieri del cinema. Un “videomaker fai da te” si improvvisa “regista” e decide di girare un cortometraggio, più per la voglia di sentirsi importante che per il desiderio di fare arte. Ma è maldestro: voleva fare un corto, ma gli viene lungo, molto lungo, un film d’autore di quattro ore “che guarderanno in tre, in un cinema d’essai”. Il brano prende di mira con ironia un certo tipo di narcisismo culturale da salotto.

    9) La scintilla dell’amore

    Altro brano impegnato che può essere letto come un grande messaggio di speranza perché “la luna crescerà e le notti non saranno tutte uguali”. Uno dei brani più ritmati dell’album, caratterizzato da una coda particolarmente coinvolgente, per affermare che l’amore “trasforma in arte i limiti del corpo”. Anche di fronte a problemi oggettivi e seri (come può essere la disabilità), la canzone invita a non cedere al pietismo degli “sguardi troppo buoni”, ma spinge a costruire il proprio futuro con energia e con la consapevolezza che, nel cammino della vita, non siamo soli.

    10) L’operatore di ripresa

    A chiudere l’album è la terza e ultima canzone (piano e voce) dedicata ai mestieri del cinema.

    Un cineoperatore fa il bilancio di una sua storia d’amore ormai finita e lo fa parlando di ottiche, di tecniche di ripresa, di strumentazione. Il cuore diventa un teleobiettivo. “La memoria è un grandangolo: ti spalanca i ricordi ma curva la linea del tempo e falsa le distanze”.

  • “Musica Per Coppiette”, il terzo album acoustic punk di N’to Stina

    “Musica Per Coppiette”, il terzo album acoustic punk di N’to Stina

    Fuori dal 2 settembre “Musica Per Coppiette”, il terzo album di N’to Stina. Undici tracce acoustic punk rock e quattro bonus track che raccontano con ironia la vita di coppia, l’amicizia e l’avventura del viaggio.

    N’to Stina dopo un anno di pausa torna con una serie di brani travolgenti. La sua chitarra acustica coinvolge e cattura l’ascoltatore. La sua ironia strappa un sorriso e rallegra la giornata. “Musica Per Coppiette” è un album energico e fin dall’inizio ci presenta subito lo stile del musicista. Il primo pezzo “Mi sono rotto” è un vero e proprio sfogo verso la musica che non sempre regala soddisfazioni e l’amore. Si passa a due pezzi “Arezzo/Padova” e “Le case chiuse” in cui il tema è la disillusione amorosa. “Parità dei Sessi” e “Cazzeggiare” giocano sull’ironia. Mentre l’amore torna in modo differente rispetto ai primi brani in “Sempre gli stronzi” e “Voglio una ragazza cinese”. Si passa al tema di amicizia e viaggi in “Zurigo”.

    Non mancano all’interno dell’album anche delle ballad romantiche dove N’to Stina si addolcisce e parla alla propria amata. In “Musica Per Coppiette” sono presenti anche alcuni brani in spagnolo e “Al Menos Tú Me Ama Un Poco” in versione elettrica.

    “Questo album è nato dalla voglia di dire la propria su certi temi quali l’amore, la vita di coppia, i sogni e le delusioni senza mai intaccare l’ironia che ha contraddistinto i precedenti lavori. Il sound e lo stile è sempre lo stesso acoustic punk/folk-punk e pop-punk acustico ma arricchito dal basso di Valentina Pagano in alcune tracce, tra cui una bonus track in versione elettrica suonata in pieno stile punk rock”, così N’to Stina descrive “Musica Per Coppiette”.

    L’album è in collaborazione con DEA Recording Studio e Impacto Records, etichetta messicana indipendente.

    TRACKLIST  

    01 – Mi Sono Rotto
    02 – Arezzo/Padova
    03 – Arezzo/Padova (Reprise)
    04 – Le Case Chiuse
    05 – Parità Dei Sessi
    06 – Voglio Una Ragazza Cinese
    07 – Cazzeggiare
    08 – Jesse & Tulip
    09 – Sempre Gli Stronzi
    10 – Zurigo
    11 – Al Menos Tú Me Ama Un Poco

    BONUS TRACK:

    12 – Teresa (Español Version)
    13 – Tu 6 x Me (New Version)
    14 – Al Menos Tú Me Ama Un Poco (Electric Version)
    15 – Arezzo/Padova (live at Impacto Records, Mexico)

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  • “A Journey”, il nuovo EP di Richard Green

    “A Journey”, il nuovo EP di Richard Green

    Richard Green presenta il suo secondo EP “A Journey”, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 1 settembre 2022. Cinque canzoni strumentali dove la musica classica incontra quella moderna creando un’esperienza unica e accattivante per l’ascoltatore.

    “A Journey” è un EP fuori dai soliti canoni di mainstream. Le cinque canzoni che lo compongono non hanno parole, ma parlano al suo pubblico. Gli strumenti di Richard Green arrivano all’anima e tirano fuori quello che abbiamo dentro. Melodie donate all’ascoltatore per creare la propria storia.

    “A Journey” è il frutto dell’evoluzione musicale di Richard Green. Il suo viaggio iniziato come chitarrista l’ha portato ora verso la composizione e la sperimentazione. In queste cinque canzoni ritroviamo pianoforte e archi tipici della musica classica, abbinati a sonorità più moderne, come nel brano “Just Different”.

    “Sono passati oramai 20 anni da quando presi in mano la mia prima chitarra, studiando musica prima in Italia e poi a Londra. I miei gusti musicali sono cambiati più di una volta e, in alcuni casi, pure stravolti. Ma il forte filo conduttore in tutti questi anni è stata la “creazione”. Il voler creare qualcosa che riflettesse le mie emozioni, le mie esperienze e i miei pensieri.

    “A journey” rappresenta molto bene questi concetti. Sono composizioni figlie delle mie esperienze e delle mie emozioni, brani con strutture volutamente molto liberi che ricercano il ricreare emozioni/ambientazioni. Spesso mi sono immaginato come un pittore che stava pitturando su una tela completamente bianca dove anziché pennelli, avevo strumenti musicali ed i miei colori erano le note, non è un caso che il rapporto colori-suoni mi abbia sempre affascinato.

    “A journey ” non vuole essere uguale per tutti, pochissime cose nella musica sono oggettive, è un mio personale “viaggio“ e la mia speranza è che ogni ascoltatore avrà il suo con le sue emozioni, le sue immagini, i suoi ricordi” così Richard Green descrive il proprio EP.

    https://www.instagram.com/richardgreenofficial_/

    Biografia

    Richard Green, nome d’arte di Riccardo Dosi, è un musicista/chitarrista/compositore di Piacenza che vive a Londra dal 2012. Appassionato di musica fin da piccolo incomincia già a 12 anni a prendere lezioni di chitarra. Si iscrive all’Accademia di Musica moderna fino al suo trasferimento a Londra.

    E’ questa città ad allargare e ampliare le sue conoscenze musicali. Qui si iscrive all’ICMP ottenendo un Higher Diploma come chitarrista e una Laurea come musicista.

    Una volta conseguita la Laurea come musicista, si è avvicinato alla composizione musicale e, dopo diversi anni spesi a raccogliere materiale musicale, ha debuttato nel mercato musicale online. Nel dicembre 2020 esce “Dark Horses”, un brano di musica elettronica sperimentale utilizzato come colonna sonora di un video per promuovere un evento artistico a Piacenza. Da quel momento ha incominciato a rilasciare un brano ogni mese e mezzo, e nell’Agosto 2021 rilascia il suo primo EP.

    In questo Ep ha voluto rappresentare in musica i colori, più precisamente sei colori ricreando sei atmosfere differenti. Si può considerare oltre che il suo Ep di debutto anche il suo primo concept album. All’interno del EP troviamo anche collaborazione di rilievo come l’ottima performance di violino eseguita da Melissa Priller (Dallas String Quartet).

    Una delle principali caratteristiche di Richard Green è la varietà di stili musicali affrontati: passando da una ballata Funky/Pop come Blue Rain ad un rock molto melodico come Made to Be Broken, ad un brano indie/pop con sfumature di musica classica come Green Land.

    Il 1 settembre 2022 pubblica il suo secondo EP “A Journey”. Cinque brani composti con pianoforte e archi, dove elementi tipici della musica classica si uniscono a sonorità più moderne.

  • CASTANO SHOCK “Double One” è l’album basato sulla filosofia double one da cui è estratto il nuovo singolo “Oggi sto bene” 

    11 tracce costruite su una chitarra a due corde, ricercando l’essenzialità nella musica e nelle proprie esperienze

    Una release aggiornata con due nuovi brani

    Double one nasce dall’esigenza di dimostrare a tutti, specialmente ai rockers di lungo corso, che si può fare musica con poco in modo accattivante e funzionale. 

    L’essenzialità dello strumento e della filosofia che sorregge l’intero progetto si costruisce su brani “snelli” ma non svuotati, bensì ricchi di sfumature e caratterizzati da ritmi arricchiti da tocchi inaspettati tipici del jazz o della musica progressive. 

    Uno strumento double one è uno strumento musicale che ha solo due corde, nello specifico due corde di MI accordate all’unisono. 

    «Ho scelto una Telecaster, che ha una risposta più presente e squillante anche quando monta sei corde, sia nei suoni distorti che puliti. Per eseguire gli accompagnamenti, basta percuotere e far vibrare una corda e l’uso della corda doppia permette di ottenere facilmente un terzo grado minore o maggiore da applicare alla tonica ottenendo così un bicordo senza la quinta giusta.» Castano Shock

    Track by track 

    Se io sarei 

    Una canzone con un riff fluido e facile da ricordare, un ritmo accattivante che fa muovere il piede e un giro di basso avvolgente. Il testo, invece, racconta all’italiano medio una dilagante realtà tutta italica ossia l’uso erroneo dei congiuntivi. 

    Oggi sto bene

    La canzone, come tutte quelle di questo album, racconta le ansie e i malesseri dell’uomo comune e la modernità senza rinunciare ad una certa ironia e sagacia.  È nata prima la musica poi il testo che spiega l’approccio alla vita dell’autore, sempre in bilico tra la consapevolezza dei saggi e la rabbia dell’uomo comune moderno in lotta con le avversità quotidiane 

    L’uomo sbagliato – Double one version

    L’uomo sbagliato è una canzone vecchia di 20 anni ed ha, rispetto ad altre canzoni del repertorio, un destino unico. Il brano, scritto per raccontare un amore combattuto, è nato nel periodo rock. La versione attuale, riarrangiata double one strizza l’occhio alla versione primordiale di vent’anni fa conferendo un suono granitico e “diverso” incentrato su l’essenzialità e l’immediatezza oltre che l’esemplificazione teorica e pratica. 

    Siamo ancora noi

    Canzone che nasce come sfida con se stesso: dimostrarsi che sugli intervalli di Stand by me si poteva ancora “aggiungere qualcosa”. Il pezzo non ha un ritornello, bensì un crescendo. In fase di registrazione della voce, poi, l’autore decide di risuonare il giro di basso, eliminando un accordo e cancellando così l’atmosfera originale. 

    Mi sono innamorato

    Castano non ha mai scritto, in passato, canzoni esplicitamente d’amore. Pur toccando il tema ha sempre preferito raccontare storie di sentimenti combattuti e/o lesivi più vicini alla realtà e allo storytelling. Con questa canzone, per la prima volta avviene qualcos’altro raccontando, in modo divertente, poco e nulla sull’argomento, anche perché l’amore non si può spiegare. 

    Abracadabra

    Una canzone scritta nel 2014 che con questo nuovo “abito essenziale” è diventato uno dei brani più riusciti. 

    Racconta la storia dell’uomo fallito che incontra un amico immaginario, suo alter ego, che gli sbatte in faccia tutte le decisioni sbagliate ed un susseguirsi di guai e abitudini distruttive che culminano in una fotografia grottesca della sua famiglia sfasciata. 

    Non dimenticare mai

    Brano già contenuto nel disco autoprodotto dei Ginger Fashion (2010), la band che precede il progetto Castano Shock. In versione double one mantiene le sue caratteristiche primordiali. 

    Mai 

    La canzone più “politica” che narra un momento esatto di questo Paese: il primo lockdown. Mai ha un incedere ritmico ossessivo e funkeggiante con un giro di basso ostinato ricco di “ghost note”, ulteriormente rinforzato dalla double one nelle parti non cantate. La vita come uno stadio o peggio, un’arena, tutti affannati ad odiarsi e a distrarsi con effimeri “nuovi valori”. 

    Sei di nuovo stanca 

    Altro brano proveniente dal disco del 2010 Canzoni Impossibili dei Ginger Fashion. Il testo sembra avere un filo conduttore con Non dimenticare mai

    Rabarama Groove

    Brano strumentale dedicato a Paola Epifani, Rabarama, nota pittrice e scultrice italiana, mai incontrata dall’autore che tuttavia in quel periodo talvolta chattava con lei. Il riff del basso iniziale e finale ricorda i solchi (gli intarsi) che la nota artista effettuava per caratterizzare le sue opere. Rabarama ha ricevuto in dono il brano. 

    Libertà

    Canzone dalle atmosfere arabeggianti e mistiche, ricavate da un giro di basso ostinato ed una double one priva di distorsione. Libertà è anche l’unica canzone del disco che è stata suonata con entrambe le corde di MI per ottenere un bicordo che negli altri brani del disco non serviva. 

    Etichetta: imusician

    Contatti e social

    YOUTUBE https://www.youtube.com/user/castanomax1/videos

    FACEBOOK https://www.facebook.com/groups/794597024749909

    INSTAGRAM https://www.instagram.com/castano_shock/?igshid=YmMyMTA2M2Y=

    SITO www.castanoshock.com

    BIO

    Castano Shock, alias Max Bellia, artista visionario genovese, ha all’attivo 6 dischi autoprodotti. Il settimo, intitolato Double One uscirà il 15 luglio 2022. Castano comincia a comporre musica inedita fin da giovane, negli anni ‘90. Per diversi anni suona cover, accantonando le sue produzioni inedite, ma nell’autunno del 2005,  tornato in Italia dopo una lunga tournée in Sud America con la Stars band, insieme ad un suo amico d’infanzia fonda i Ginger Fashion, un progetto musicale in bilico tra la house/funky music e il blues. Qualche anno dopo i Ginger Fashion virano al rock elettronico, ponendo le basi per quello che diverrà il progetto cardine di Castano ovvero i Castano Shock. Il primo Ep del 2013 è in inglese – Under a shower of light – dall’impronta rock wave con sfumature elettroniche. Nel 2014 la band si scioglie e Castano decide di proseguire nella carriera solista autoproducendo il suo primo disco: Demoni. Nel 2015 è l’anno di Paradossi Eterodossi, mentre nel 2016 pubblica Sono un alieno.  Nel 2017 è la volta del disco Nato ancora seguito l’anno successivo da Soluzione.  Nel 2020 è l’anno di Porno spam e del lavoro su un nuovo album in cui abbandona le sonorità esplorate finora. Il nuovo corso verte su una filosofia ideata da lui stesso: la “double one”. Lo strumento double one è uno strumento dalle sembianze di una chitarra, ma ha solo due corde uguali accordate all’unisono. Il disco, che prende il nome da questo nuovo strumento, ha dei testi che mantengono il piglio e la sagacia dei precedenti, sempre in bilico tra l’ironia e la riflessione, mentre gli arrangiamenti sono votati all’essenzialità, espressi dalla double one.