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  • “Burkina Fuzz”, nel nuovo album di Mole il rap diventa afrofunkadelico

    “Burkina Fuzz”, nel nuovo album di Mole il rap diventa afrofunkadelico

    Burkina Fuzz” è il titolo del nuovo album di Mole, da martedì 21 giugno in tutte le piattaforme digitali e in vinile pubblicato da Aldebaran Records.

    La genesi di questo disco nasce quasi tre anni fa, al termine del progetto parallelo Moonwalktet. Mole, indeciso sulla rotta artistica da dare alla sua carriera, decide così di iniziare a scrivere e produrre un lavoro completamente autonomo. A parte gli episodi sperimentali degli EP “Sicksenses” e “Helix Nebula”, questo disco è il primo progetto che l’artista ha realizzato senza una band negli ultimi dieci anni.

    A supportarlo nella produzione e nel mix c’è il tecnico del suono Orazio Magrì aka Binaural Scientist di Catania, che con il suo gusto ha dato sicuramente un contributo importane nella realizzazione delle undici tracce che compongono l’album. Con lui condivide una visione precisa della direzione artistica da intraprendere, trovando il giusto equilibrio tra sonorità moderne, unite a ritmi esotici ed atmosfere afrofunkadeliche.

    La scrittura, vero valore aggiunto del disco, è sempre stato un aspetto imprescindibile per Mole. Un processo minuzioso e appassionato nel cercare una dialettica che lo rappresenti a pieno, l’arrangiamento giusto, il suono adatto a questo o quel brano.

    Se le radici di Mole affondano nel primo rap dei ’90, con “Burkina Fuzz” si evolve in uno stile unico che mescola sonorità dub con jazz, beat electro, bassi sincopati e chitarre funk. Un ricco scenario di ritmiche dal retrogusto etnico, synth intrecciati con parti strumentali suonate, costituiscono una prova di maturità e raffinatezza. Le linee vocali, spesso filtrate da effetti, si sposano con un caleidoscopio di colori e accenti che fanno emergere le rime di Mole tra momenti più up e emozionanti ballad intimiste.

    Per l’edizione in vinile, in preorder da sabato 25 giugno, sono previste 250 copie in disco singolo. Per tutti coloro che preordineranno il disco entro una settimana, riceveranno in omaggio un link dove poter scaricare l’album in formato digitale e contenuti speciali extra.
    L’album è accompagnato dal videoclip della traccia “Sig. Riva” realizzato da Giampaolo Rossi, con protagonista una ballerina, che con la sua performance accompagna note e parole del playback di Mole. Un’atmosfera sospesa fuori dallo spazio e dal tempo accompagna le immagini tra luci e ombre, con una scenografia minimale che mette in risalto tutte le coreografie della danza.

  • “Fenomenologia degli Occhi Chiari”, fuori il primo EP di A.I.T.O. e Yvan Cole

    “Fenomenologia degli Occhi Chiari”, fuori il primo EP di A.I.T.O. e Yvan Cole

    Fuori dal 20 maggio “Fenomenologia degli Occhi Chiari”, il primo EP di A.I.T.O. e Yvan Cole. Quattro brani anticipati dal singolo “Artisti Vari” che nel giro di poche settimane ha catturato subito l’interesse del pubblico superando i 50k streams su Spotify.

    “Fenomenologia degli Occhi Chiari” è un EP difficile da ingabbiare in un solo genere. Abbiamo un po’ di rock, di pop mescolato con l’hip hop e l’elettronica. Il risultato è un qualcosa che probabilmente non hai mai sentito prima d’ora.

    A.I.T.O. è l’anima dei brani, la voce e la mente che ha ideato i testi, mentre Yvan Cole è colui che li ha vestiti con un sound unico nel suo genere. L’EP si apre con “Fase #1”, un pezzo nervoso, quasi arrabbiato. Un rock con una spruzzatina di hip hop elettronico.

    “Artisti Vari” è il secondo pezzo, quello che non riesci bene a comprendere, ma di cui non puoi fare a meno. Si passa a toni più soft con “Seppuku”. Un brano più vicino al pop, delicato ma che sa donare all’ascoltatore la giusta carica. La conclusione è affidata a “La prima a morire” che ricorda un po’ una ballad urban pop.

    TRACK BY TRACK

    Fase #1

    Un rapido promemoria su come NON voglio e NON devo approcciarmi al confronto fra la mia interiorità e la collettività. Se trovi che questa canzone almeno in parte ti rappresenti, e la cosa ti soddisfa, allora è meglio che NON abbiamo a che fare. Una piccola canzone isterica, nel testo e nella musica, come il periodo in cui è stata scritta.

    Artisti Vari

    La canzone che abbiamo capito che fate fatica a capire. E va anche bene così. Pensare che a noi sembrava quella più semplice. Siamo davvero sicuri di avere sempre bisogno del libretto d’istruzioni di qualsiasi cosa per stare bene? Dai, giura, stai bene?

    Seppuku

    Al 100% una seduta di autopsicoterapia. Magari una canzone non ti può risolvere il mal de vivre, ma può essere un posto in cui rinchiuderlo, togliendotelo dallo stomaco, e in cui puoi scegliere di tornare nei momenti in cui hai la forza per affrontarlo, o per prenderlo (e prenderti) in giro.

    La prima a morire

    La prima canzone a nascere, quella che ha dato inizio a tutto, giustamente messa in chiusura.Se trovi che questa canzone almeno in parte ti rappresenti, beh, probabilmente non stai benissimo, ma, per quanto diversi, potremmo avere qualcosa da condividere.

    Biografia:

    A.I.T.O. è un songwriter per necessità fisica. La penna e le parole sono gli strumenti che usa per analizzare se stesso e il mondo che lo circonda. Prende spunto dall’esterno per capire meglio ciò che ha dentro. I suoi testi lasciano la parola all’ascoltatore, dandogli la possibilità di ritrovare se stesso all’interno.

    Nel 2022 A.I.T.O. e Yvan Cole pubblicano il loro primo singolo, “Artisti Vari”. Una prima presentazione del pensiero e dello stile di questo duo.

    A.I.T.O. e Yvan Cole si conoscono da una vita o forse qualcosa in più.

    Dopo i primi palchi condivisi con una chitarra al collo da ragazzini, i rispettivi percorsi hanno preso le loro direzioni, nella musica, nella vita, nei luoghi e nelle persone, scoprendo e diventando cose sempre diverse, fino a ricongiungersi nel 2020, per la prima volta in un reale sodalizio artistico.

    Delle varie cose che l’uno e l’altro sono stati negli anni, resta quello che sono ora: un Songwriter e un Producer. E restano canzoni scritte con la mano sinistra, lasciate macerare sotto spirito e cantate con l’altra voce. Ma prodotte molto bene.

  • MASUA “Occhi chiusi” è il nuovo album del progetto solista dell’artista milanese

    Otto tracce di rock, tra synth e chitarre che raccontano storie di vita, d’amore e pensieri nostalgici.

    Release album 13 maggio

    “Occhi chiusi” è un album rock: chitarre e synth per 8 pezzi energici e moderni. La voce di Masua ci accompagna nei suoi racconti ora riflessivi, poi nostalgici, a volte quasi urlati e disperati. In alcuni brani c’è spazio per l’arpeggio, nella maggior parte i riff sono quelli di un alternative-rock che si ispira sicuramente alle migliori band americane di oggi. 

    “Occhi chiusi” è anche la title track del disco, l’unica in cui viene usato l’effetto sulla voce con l’auto-tune.

    Le citazioni da John Fante a Freddie Hubbard e Gian Maria Volontè ci fanno conoscere un po’ meglio Masua, le sue influenze e i suoi gusti. 

    Track by track 

    1. PLASTICO è l’unico brano del disco nato dal pianoforte. Un brano scritto con il forte desiderio di cambiare, adeguarsi alle situazioni, “le stagioni” come canta nel brano l’artista. Il mondo non si può forse cambiare, ma possiamo cambiare e migliorare noi. 
    1. FANTASMI, forse il brano più tirato del disco e tra i più lunghi. Anche qui emerge una certa voglia di cambiare, risorgere, vincere. Le batterie spingono sul pedale, le note di basso, synth e chitarra sono cupe, così come la voce, ma l’apertura del ritornello e soprattutto nello special portano l’ascoltatore a gustare di un’energia che avanza fiera e piena di speranza grazie anche ai salti di ottava che muovono la melodia.
    1. IL TUO CUORE BATTE LENTO è una rock-ballad. Si inizia con un arpeggio senza drumming che poi apre ad una cadenza un po’ doom. Un brano scritto su un treno vuoto che portava a Genova. Registrata in uno stato fisico di salute davvero pessimo dall’artista che però racconta che “era giusto così, era il momento giusto”.
    1. GIORNI UGUALI è una canzone d’amore, o meglio, il ricordo di una storia d’amore. Viene raccontata con una matrice musicale che parte da un post-grunge californiano per fondersi con melodie caratteristiche della musica italiana. La cassa dritta porta all’ingresso chitarre e synthesizer, la voce si esprime con calda nostalgia mentre il rock sostiene con groove le strofe che portano a un ritornello aperto. Partita con una semplice e un po’ malinconica chitarra acustica, si trasforma con l’elettrica in un pezzo travolgente. 
    1. OCCHI CHIUSI, la canzone che dà il titolo al disco è la prima scritta nel nuovo corso musicale dell’artista. Il brano forse a cui è più attaccato, scritto dopo aver conosciuto una persona importante che è ancora nella sua vita e a cui è dedicata. 
    1. SONO QUI rappresenta il brano un po’ più ricercato, con un ritornello che è di fatto solo alla fine nel suo loop di sensazioni.
    1. CHIEDI ALLA POLVERE. Il brano più lungo del disco, scritto in più tranche nelle notti dell’artista. Un pezzo omogeneo nelle sonorità al resto dei brani, ma forse più punk, quel punk new-wave che negli anni 80 ha trovato radici anche in Italia.
    1. CONFINI è il pezzo più vecchio: scritto nel 2019 prima dell’esplosione del covid, nasce aspettando un bus guardando l’Oceano in Portogallo. Il brano attacca chiaramente una certa politica che usa la questione  dei migranti per avere sèguito e appoggio. La ritmica di chitarra si distingue rispetto agli altri brani.

    Autopoduzione

    Release album: 13 maggio 2022

    Contatti e social

    Spotify: https://spoti.fi/3KXGtuJ

    Facebook: https://www.facebook.com/masuamusic 

    Instagram: https://www.instagram.com/masua_music/

    Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=3V96I-nepao

    BIO

    Claudio Passiu, vero nome di Masua, è un artista della provincia di Milano. 

    Studia la batteria fin da giovanissimo che lo porta ad apprezzare il funk e il jazz, i quali cambieranno molto il suo approccio anche nel suonare rock. Suona in maniera non costante in diverse band, finché decide di scrivere pezzi propri.  Nasce così il suo progetto personale, all’epoca chiamato Passiu Project Supertrio, dove, insieme a Davide Gangemi alla chitarra e Alberto Zucchelli al basso, registra e pubblica in modo indipendente il singolo “Dentro me” e a luglio 2018 esce anche il disco. 

    Successivamente Claudio inizia a prendere lezioni di canto e scrive in poco tempo molti  brani grazie all’utilizzo della chitarra che sostituisce completamente al piano. Scopre una vera e propria nuova attitudine ed insieme alla sua nuova band lavora per quasi due anni a diversi pezzi. Cambia anche il nome del trio in MASUA (una zona del sud-ovest Sardegna) e  pubblica nuovamente il singolo “Dentro me” che farà parte di un Ep “Rumore dei sogni” registrato interamente al Frequenze Studio di Monza. 

    Dopodiché la band si scioglie e MASUA non è più il nome di un gruppo, ma diventa il progetto solista di Claudio, il cui primo disco è “Occhi chiusi”, uscito a maggio 2022.

    fonte: www.laltoparlante.it

  • BRANDO “Selfmade” è il primo album di inediti del rapper emiliano

    Ogni traccia è come una tessera del puzzle che va a completare il percorso “selfmade” dell’artista.

    Release album 6 maggio 

    Per scrivere l’intero progetto ci è voluto un anno. Il disco si può dividere in due parti: la prima è stata scritta quasi un anno fa, mentre la seconda è la più recente, scritta tutta negli ultimi 6 mesi.

    «SELFMADE è il mio primo album inedito da solista, mi sono occupato di ogni singolo dettaglio da solo e sono molto fiero del risultato, questo progetto va ad incoronare i miei 10 anni di carriera nel mondo del rap, da artista indipendente, e penso che sia un prodotto valido.» Brando

    Il titolo vuole sottolineare il fatto che Brando ha fatto tutto da solo, senza una major, senza un produttore al suo fianco, senza sponsor, ma solamente con il proprio lavoro, talento e investimenti.

    La tracklist è un vero e proprio viaggio che segue uno schema ben preciso: ogni titolo e ogni traccia è legata a quella successiva.

    TRACK BY TRACK

    Così – Pezzo nato “così” appunto, improvviso e spontaneo, dove Brando si descrive e si  autocelebra.

    Primi – Qui Brando parla di sé e Moris, il suo socio, amico fraterno con cui ha iniziato a fare rime e rap, prima della moda odierna. Il flow e lo stile di questo brano è molto americano.

    Ad ogni costo – Questa canzone è stata scritta quasi a metà dell’album ed ha incentivato l’artista a portare a termine il progetto intero.. Ad ogni costo bisogna farcela, contro le avversità o i nemici.

    Maria – Maria è amore, è passione che arde , è l’arte. È l’amata di Brando, rappresenta la musica e la sua musa, la sua medicina e la sua droga.

    Callejon – Questa canzone è stata scritta insieme al suo amico Baby Demon, fortissimo rapper domenicano, dove si parla di esperienze di vita vera, due realtà che si incontrano, attraverso il rap italiano e quello spagnolo. 

    Guai – È uno dei primi testi che ha scritto tra tutte le canzoni dell’album. Durante gli ultimi due anni sono cambiate tante cose, situazioni, relazioni, è per questo che Brando ha deciso di fare un brano malinconico per descrivere quei momenti bui in cui tutto sembra crollare intorno a te e cerchi solo di salvarti.

    Ruota libera – Una delle canzoni preferite dell’artista perché contiene la vera scintilla del rap,

    rime serrate e punchline, con una base ipnotica.

    Bang – Questo è il classico Banger, suono rimbalzante e piacevole, ritornello semplice e orecchiabile, le strofe sono cattive e fitte.

    Selfmade – Il brano cuore dell’album. L’ultima canzone che ha scritto, ma anche quella ad aiutarlo a dare il titolo al progetto.

    Qui Brando racconta  le difficoltà che bisogna affrontare quando non si ha nessuno dalla propria parte, quando parti svantaggiato, quando lo sforzo non viene riconosciuto e il talento non conta. È la realtà italiana musicale in cui ritiene di trovarsi: selfmade é chi si realizza da solo contro tutti e tutto.

    Freestyle – Questa traccia è un freestyle scritto in pochissimi minuti.

    Sincero – La base ha qualcosa di molto particolare. La prima strofa è fitta e lunga perché Brando aveva davvero tanto da dire.

    Deja vu – Quella sensazione che capita a tutti, di essere già stati in quel determinato posto o situazioni, disorientato ma sempre sul giusto cammino.

    Mille Problemi – Traccia molto cupa e grezza. Racconta delle tante difficoltà da affrontare ogni giorno.

    Hennessy – La canzone da club per eccellenza, per fare saltare la gente.

    Fuego – Si tratta di una Bonus Track poiché è una versione aggiornata di un vecchio singolo.

    Riarrangiata in chiave “estiva”,  da qui il ritmo Sud Americano.

    Autoproduzione

    Release album: 6 maggio 2022

    Contatti social

    YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCoQKG7F9vSHxY1giVIaaIaA

    SPOTIFY: https://spoti.fi/3ORkjNB

    INSTAGRAM: https://www.instagram.com/brandothareal/

    FACEBOOK: https://www.facebook.com/francescobrando.borghi

    BIO 

    Brando, pseudonimo di Francesco Borghi è un cantante e rapper classe 1995 cresciuto nella provincia di Modena.

    La sua passione per la musica nasce in giovane età grazie all’influenza del padre, pianista per passione, da cui impara ad ascoltare un po ‘ tutti i generi musicali, capendo presto che la sua passione è per l’Hip Hop/Rap.

    Inizia a scrivere i primi testi intorno ai 16 anni quando insieme a due amici (Moris & Shadiky) forma il gruppo “Trois Brothers” col quale incide il disco interamente autoprodotto “Mo-Town” con riferimento in particolare alla città di Modena e ai campionamenti di vecchi brani della celebre etichetta Motown.

    Nel 2012 partecipa al brano e video “Dare di Più”, insieme ai Giovani Artisti Per L’Emilia il cui intero ricavato viene devoluto ai terremotati.

    Continua la sua carriera da solista e nel 2015 incide il suo primo Mixtape “Graduazione”.

    Nel 2017 produce il secondo mixtape da solista “B4” in cui racconta tutta la sua infanzia e adolescenza. Il suo approccio al rap è molto crudo e diretto, con strofe fitte e ritornelli melodici e orecchiabili.

    I suoi idoli e le sue ispirazioni sono leggende Americane come: Tupac, Biggie, Kanye West, Lil Wayne, The Game e 50 Cent di cui rappava a memoria i brani. 

    Nel 2021 pubblica i brani con video di “Mai” e “Bmw Nero”.

    Nel maggio 2022 esce il suo primo album di inediti “Selfmade”, anticipato dal singolo “Maria”. 

    fonte: www.laltoparlante.it

  • EUGENIO BALZANI “ItaliòPolis” è il nuovo disco del cantautore romagnolo che racconta la storia del paese dei balocchi e di tutti i suoi pinocchi

    Undici canzoni, una piccola storia melodica, del paese dei balocchi e di tutti i suoi pinocchi.

    Release album 29 aprile 2022

    «È un disco vintage come i vestiti, come i vinili, come i ricordi che restano nascosti in soffitta dentro i vecchi bauli e arriva dalla Romagna, quella antica e quella nuova, dove il frastuono dell’estate si disperde più lentamente, e l’autunno si veste di malinconia.

    È un racconto intimo e di frammenti umani, della necessità di musica, di una strana e pandemica realtà che stava stranamente entrando nelle nostre vite, e che si tramutava in voglia di correre lungo le rive dei fossi e nel desiderio di poesia come rifugio emotivo.

    È una piccola lucertola dentro la tasca della giacca del gigolò.

    È semplicemente la vita che gira» Eugenio Balzani

    Il suono di ItaliòPolis nasce dall’idea di un gruppo di amici, i membri della band che ha suonato il disco, e da un sound vintage anche grazie al piano elettrico Wurlitzer preso in permuta da Eugenio proprio per le registrazioni del disco stesso: un home-studio, una vecchia scheda Pro Tools, l’editing finale e il missaggio di Marco Mantovani, che si occupa della sua musica dai tempi di Musicultura 2002.

    Un po’ alla volta il suo mix ha preso forma per essere poi ultimato e masterizzato da Giovanni Versari.

    Undici canzoni per un racconto unico, racconto di uno Stato che spesso non c’è, che a volte assomiglia ad una grande e confusa città, come in un gioco o in un fumetto.

    Si parla dei suoi strani abitanti, gli Italiani, sempre meno riconoscibili, sicuramente spaventati dalla pandemia, ma già da prima predisposti ad una collera collettiva che spaventa anche più dei virus.

    Tutte le canzoni sono state scritte e composte da Eugenio Balzani, anche voce e chitarre. Christian Ravaglioli: piano Wurlitzer e synth; Alfredo Gentili: basso; Gianluca Donati: batteria; Paolo Fantini: fiati

    Marco Mantovani: editing e missaggio.

    Giovanni Versari: Mastering presso studio “La Maestà”.

    TRACK BY TRACK

    1. Samurai

    Misurarsi con un mondo sempre più frenetico da un lato e  accattivante e pieno di promesse dall’altro, ci porta ad avere uno sguardo fisso, che si perde in un vuoto inafferrabile, dove c’è tutto, ma manca sempre di più l’essere umano.

    2. Clara l.r.p.d.

    Canzone dedicata alla madre dell’autore.

    3. Il Luna Park dei Pazzi.

    La globalizzazione è veicolata dai Social Media che stanno, nel bene e nel male,  ridisegnando un mondo nuovo nell’ambito delle relazioni umane. Una specie di Torre di Babele dove però la vita vera, quella di chi scappa per fame o per guerre, è percepita sempre più lontana da noi.

    4. L’Onda Emotiva.

    Il calcio è stato un grande amore per il cantautore e nel periodo in cui stava scrivendo il disco Maradona e Paolo Rossi sono scomparsi. Balzani ha vissuto la morte di “Pablito” come un lutto familiare, come se avessi perso un fratello.

    5. Io mi ricordo (ItaliòPolis)

    «Io mi ricordo che mi piaceva essere italiano, fin da quando ero piccolo, andavo a scuola e mi sentivo fiero del mio paese, ero un bel po’ povero, ma ero felice, come lo sono i bambini. La televisione mi catturava con tutta una serie di attori, cantanti, soubrette e presentatori che oggi mi sembrano dei giganti. Poi sono arrivati i nani, i troppi soldi, i politici pronti all’incasso, la mediocrità promossa a status quo e tutto è cambiato» 

    6. L’Albero della Vita.

    Guardare le stelle, in una notte serena, come quando si dormiva in spiaggia con il sacco a pelo e pensare che sono occhi e vite già vissute che tornano, perchè  tutto torna, come la foglia, che arriverà con il vento, per riabbracciare il suo albero.

    7. Sentimentale.

    C’è una raccolta di racconti di Raymond Carver dal titolo “Di cosa parliamo, quando parliamo d’amore”. L’amore è, spesso,  una parodia di se stesso, in molte relazioni,  e scivola continuamente da una parte e dall’altra creando nel “sentimentale” un continuo struggimento anche per piccole cose. In quanti equilibri si nasconde un amore?

    8. L’Amore Sovversivo

    È la canzone su cui Balzani ha costruito il resto del disco. La perdita della persona a lui più cara, la sorella, in modo improvviso e crudele, ha cambiato completamente il suo modo di vivere.

    9. Le Strade del Jazz.

    Alcuni anni fa, vicino alle coste di Lampedusa, affondò una nave di migranti e morirono centinaia di persone. Succede spesso al cantautore di pensare quel tratto di mare come un enorme cimitero acquatico, in cui si muovono migliaia di “fantasmi migranti”. È la prova inconfutabile della progressiva disumanizzazione di fronte ad una delle più grandi tragedie del nostro tempo.

    10. L’Undicesimo Canto.

    Il lungo intro strumentale di questo brano ha il sound su cui si è lavorato per la realizzazione del disco. La Recover Band, ossia il gruppo di musicisti che ha accompagnato Balzani in ogni canzone e che, in questo pezzo in particolare, si fa carico di sostenere in un crescendo armonico, una lunga riflessione sulla “specie strana”, gli esseri umani.

    11. Happy Birthday Jesus.

    Una ninna nanna, in inglese, per ricordare che la vita è troppo breve per bere del vino cattivo e per vivere una vita cattiva e che quando arriva il Natale è un giorno di festa per tutti. 

    Etichetta: RNC Music

    Release album: 29 aprile 2022

    LINK SOCIAL

    Facebook: https://www.facebook.com/Eugenio-Balzani-318520318180005 

    Instagram: https://instagram.com/eugeniobalzanigmail.com5562?utm_medium=copy_link 

    BIO

    Eugenio Balzani nasce e vive a Cesena (FC).

    Si laurea a Bologna presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, e attualmente svolge la libera professione nella sua città.

    A metà degli anni 90 comincia a scrivere canzoni che finiranno nel suo primo disco “Blu”, un live registrato presso il Teatro Petrella di Longiano (FC), sarà poi finalista nel 2002 e nel 2003 del Premio Città di Recanati organizzato da Musicultura con i brani “Io x Dio x 3e14” e “Normalizzazione”. 

    Svolge la sua attività cantautorale, quasi esclusivamente in ambito locale, salvo sporadiche apparizioni in manifestazioni inerenti sempre la canzone d’autore (Festival di Mantova, Borgo Sonoro ed altre).

    Nel 2012 porta in scena a “Fabbrica” presso Gambettola (FC) uno spettacolo di parole e musica “Dall’Albero alla Nuvola” ispirato al romanzo di Cormac McCarthy “Non è un paese per vecchi”, il suo autore preferito insieme ad Iosif Brodskij e Raymond Carver.

    Ha pubblicato quattro raccolte di canzoni Blù (1997), TempOrale (2001), Io x Dio x 3e14 (2013) e ItaliòPolis (2022).

    fonte: www.laltoparlante.it

  • LAURA B “La ragazza di nessuno” è il disco d’esordio della cantautrice bresciana dal timbro inconfondibile, dal nu soul all’elettro pop

    Un concept album che parla di storie di vita, storie di donne, tutte col timbro inconfondibile dell’artista, dal nu soul all’elettro pop.

    Release album 29 aprile 2022

    “La ragazza di nessuno” è il titolo del primo disco della cantautrice Laura B. Racconta storie di donne e punti di vista in merito alle scelte, la vita e le relazioni. 

    Sono storie che raccontano personaggi esistenti e storie di personaggi che raccontano storie che esistono. Un piccolo scorcio di umanità visto attraverso gli  occhi e poi raccontato dalle parole di una donna che vuole far sentire la sua voce. 

    I testi acquisiscono un’importanza centrale nella fase creativa del lavoro. Le parole sono indispensabili, ricercate e curate per entrare nella verità delle emozioni con l’intento di usare un linguaggio diretto, privo di fraintendimenti, pur cercando comunque una chiave lirica poetica.

    «Credo che questo sia il momento per le donne di raccontare il loro punto di vista, per evitare incomprensioni, essere sempre meno interpretabili e sempre più chiare e dirette» è quanto afferma l’artista.

    La ricerca vocale tenta due strade: quella della riconoscibilità e quella dell’interpretazione del sentimento, che deve arrivare chiaro e forte a chi ascolta.

    Anche i generi musicali vengono scelti per caricare di significato la parola e creare il giusto clima tra interpretazione, ascolto e trasporto emotivo.

    Un disco che cerca di essere chiaro, sincero e il più possibile vero.

    TRACK BY TRACK

    1.Risiko – Tematica centrale di questo brano è la costante ricerca del senso del vivere e della vita intesa come un gioco fatto di scelte con risultati a volte disattesi.

    Risiko inizia con un proverbio, il ponte tra due generazioni che vivono in maniera diversa una società che è oggi in continuo cambiamento, una società veloce che non concede tempo al pensiero pensato.

    Nella strofa del brano si racconta lo stato intimo di chi vorrebbe uscire dal circuito di corsa che investe la società, una società vista come indifferente e indaffarata.

    Lo special è un momento dedicato alla risoluzione, alla risposta simile ad una visione: i sogni, i desideri si materializzano e fanno rinascere un senso di speranza nella protagonista.

    2.Il giorno triste del tuo compleanno – Un brano dai toni nostalgici che richiama il mondo della canzone italiana degli anni ’70 che parla delle relazioni che rimangono sospese nel tempo e nella memoria. 

    Il passato che non coincide con le aspettative di entrambi, il presente che ricorda e che passa trasformandosi nel futuro.

    Un brano dedicato a quelle persone che decidono di terminare una relazione per la sua tossicità o semplicemente per aspettative diverse.

    Relazione e amore si separano. La relazione finisce e il sentimento continua, cambiando direzione. Un percorso nella strada del tempo che passa ma che si imprime nel ricordo.

    Una riappacificazione con ciò che non ha funzionato, un messaggio di risoluzione e una disponibilità ad una relazione nuova e diversa.

    3.La ragazza di nessuno – Questo brano esprime il bisogno di stare in una relazione senza perdersi all’interno di essa. Una sorta di serenata d’amore “contemporanea”. Una dedica che rivela un sentimento sicuro nei confronti della persona amata, ma anche un’affermazione sicura di sé stessi. Un amore complice, d’intesa, di scambio e reciprocità senza dimenticare la propria unicità. L’affermazione di un passato che non è inteso come minaccia, ma come processo di costruzione di quello che si è diventati. L’orgoglio e la felicità di aver intrapreso un cammino che porta alla risoluzione nel presente, con una scelta consapevole di chi si è, di ciò che si vuole e di quello che si intende costruire per sé e insieme all’altro.

    4.Elisa – Questo brano è uscito in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne e racconta una storia che vede protagoniste tante donne. 

    Elisa è una donna con un sogno, un’aspirazione, un’aspettativa legata alla coppia, alla famiglia, al futuro. Elisa capisce che la relazione è minata dal comportamento violento del compagno, ma preferisce sorvolare. E alla fine il luogo sacro dove doveva iniziare la sua vita e il suo futuro diventa la sua fine e il suo eterno.

    Spesso si intende un comportamento violento o sbagliato (come una gelosia morbosa) un comportamento legato alla passione dell’amore stesso. Spesso questa interpretazione può creare situazioni violente, a volte senza ritorno. 

    5.Cristina – Si tratta di un brano pop rock, ricorda il mondo del glam rock. È un brano dai molti significati: la bellezza pura e semplice che viene bramata, rubata e calpestata; l’indifferenza, la superficialità e l’omertà che a volte dilagano nella società; la responsabilità delle azioni “sbagliate” che si riversano sulla vita di chi subisce e i destini rubati.

    È un brano arrabbiato che urla a chi non vuol sentire o preferisce far finta di niente.

    6.Norma – Questo è un brano che richiama le sonorità classiche del mondo dei cantautori degli anni ’70. Parla di una storia vera, una storia di libertà legata al periodo storico italiano che vede poi la sua risoluzione nel 25 Aprile. La storia di una donna del tempo che parla alla nipote e le racconta della sua giovinezza e del senso della vita, le consiglia come affrontare gli ostacoli e le ricorda l’importanza della libertà come diritto umano conquistato ma soprattutto diritto giusto e lecito. La libertà è la parola chiave del testo e il sottotesto è legato alla parola vita. Un momento intimo tra nonna e nipote per raccontare una storia di libertà e dare un senso umano al vivere.

    Autoproduzione

    Release album: 29 aprile 2022

    Contatti e social 

    Facebook: https://www.facebook.com/laurabblu 

    Instagram: https://www.instagram.com/laura__b_____/?igshid=YmMyMTA2M2Y= 

    Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCLuAjXGPoszEia7BDCMPy5w 

    BIO

    Laura B è una cantante e autrice di brani inediti italiani e stranieri.

    Inizia a calcare i palchi all’età di 17 anni in teatro, esibendosi per alcune compagnie teatrali e prendendo parte alla tournée del musical “Chiuso per western”, vincitore del premio FITA Italia. Proprio in teatro, grazie ad un regista che le propone un pezzo di Janis Joplin (Little Girl Blue) come leitmotiv di un suo personaggio, si avvicina alla musica e al canto. 

    Comincia l’attività musicale nel 2009 cantando cover in alcune formazioni acustiche ed elettriche in stile black: blues, jazz, soul e rock blues, collaborando tra gli altri con Lalla Francia, Lucio Bardi (chitarrista di Francesco De Gregori), Luciano Ninzatti (turnista di Loredana Bertè).

    Nel 2016 incide il suo primo album come cantante leader e autrice di brani in inglese: “Pop hurt” con il gruppo Lemon Squeezers, distribuito dalla Maninalto! Records, con un susseguirsi di numerosi live tra cui: Bum Bum Festival in apertura a Ruggero de I Timidi; Radio Onda D’Urto; Sun Valley Festival in apertura a Giuliano Palma; Carroponte in apertura ai Vallanzaska. Il progetto riscuote un discreto successo e numerose recensioni positive. Nel frattempo si diploma ai Civici Corsi di Jazz di Milano in Canto Jazz.

    Nel 2019 partecipa come solista con brani inediti al concorso Sanremo Rock, esibendosi al Teatro Ariston di Sanremo e vincendo il premio ET Team.

    Oltre al suo progetto di inediti in italiano, è impegnata in alcuni progetti che valorizzano il talento al femminile. Con il suono inedito del trio Soundscapes, in collaborazione con il bassista Alberto Viganò e il polistrumentista Nicola Gallo, racconta storie di donne, cantautrici, interpreti e autrici nel progetto “Scia”, pubblicato anche nell’omonimo disco dal vivo (2021), e nel progetto “Voglio sentirmi Mia: donne ribelli”, che parte dal repertorio delle sorelle Bertè e racconta storie ribelli e donne ribelli nella musica italiana. Ribelli o rivoluzionarie? Ribelli o donne autentiche?

    Con il progetto Women in Woodstock, accompagnata da Manuela Di Gennaro (Mama’s Anthem, Rootical Foundation) e Valentina Benaglia (La Malaleche, Shame & Skandal), porta sul palco le donne che hanno partecipato al festival (che scelse solo cinque progetti di e con donne per tre giorni di musica). È in preparazione uno spettacolo teatrale, con la regista Laura Casati, che mette in relazione Janis Joplin, Grace Slick e Joan Baez con le artiste del giorno d’oggi: uno spettacolo ironico e di denuncia. Le artiste stesse, con le loro testimonianze, collaboreranno alla scrittura dello spettacolo.

    Da tre anni è impegnata nel direttivo del gruppo Arcichedonne di Rho che promuove iniziative sulla condizione femminile.

    A novembre 2021 esce con un nuovo singolo da solista “Elisa”, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Successivamente a marzo 2022 esce con un nuovo brano dal titolo “Risiko” e poi col singolo “La ragazza di nessuno”. Per il 29 aprile 2022 è prevista l’uscita del suo primo album.

    fonte: www.laltoparlante.it

  • CARPETS & CANDLES “Sangue corrotto” è l’album di esordio della rock band dove la musica ha un ruolo salvifico e di riscatto morale

    Dieci tracce permeate di storie di vita, dall’adolescenza alla morte, dal disagio sociale all’amore, dove la musica ha un ruolo salvifico e di riscatto morale. 

    Release album 29 aprile

    Sangue corrotto è il primo album dei Carpets & Candles, gruppo che da sempre lavora a brani propri, nati dalle visioni di Andrea Bruno e messe in musica da Marta Costacurta, Daniel Donadeo e Francesco Vocaturo. 

    È stato registrato presso i Bios Music Studios tutto in presa diretta per dare quell’impulso vitale e reale all’interpretazione.

    Si tratta di una selezione dei brani del gruppo, quelli catartici legati al mondo rock e alle impressioni giovanili dei 4 componenti, denominati “le quattro rose”.

    Il tema del trapasso e della distruzione della morale attraversa tutto l’album. Nasce dalla voglia di rivincita, dalle ceneri di un periodo molto scuro nella storia dei suoi autori, condizionato da una serie di traumi psicologici e sociali.

    I disagi che portano alla scrittura di questi brani sono il confronto con la morte e la perdita di persone stimate, il confronto con figure castranti e iperprotettive che hanno soffocato l’adolescenza, il rapporto asettico e privo di compassioni.

    Il cantante e chitarrista del gruppo Andrea Bruno si è ispirato per gran parte dei testi alle proprie esperienze personali. Le musiche da parte di Marta, Francesco e Daniel, forse più celatamente, accolgono queste esperienze e le fanno loro.

    TRACK BY TRACK 

    1.Immoralità – Questo è il brano più hard rock dei Carpets. L’arrangiamento è in linea col carattere istintivo che ha ispirato tutto il pezzo. Non manca qualche accenno di tributo agli artisti preferiti dei quattro ragazzi. Il testo usa una semantica ambigua, carnale, pur non fermandosi al semplice significato sessuale dei termini, richiamando anche un’interrogazione alle consuetudini imposte dalla morale contemporanea. 

    2.Luna – Questo è un inno alla pazzia. L’amore lascia traccia. Anche le tracce più oscure e istintive. Quelle profonde legate all’essere animale che abita dentro. La parte più imprevedibile, folle. Luna parla di queste tracce. Scritta al chiaro di Luna in una delle tante notti insonni. L’amore brucia. Brucia l’involucro del corpo, rimane solo la cenere e l’anima, la parte folle, dove ogni cosa è possibile.

    3.Km – Il primo singolo estratto parla di ciò che avviene dopo la fine di una relazione: si aprono nuove possibilità, quello che era solido diventa scorrevole e mutevole.

    Il contatto con la natura ricorda che la vita continua nonostante le delusioni e il tempo perduto. Continuano a ricordarti che la vita c’è e va avanti. Va avanti senza che te ne renda conto. È a quel punto che bisogna dare una svolta. Voltare pagina. Riconoscere il passato e trasformare il futuro.

    4.Distanze – Distanze parla di un ricordo. Il ricordo di un viaggio realmente avvenuto. Il viaggio con nostalgia viene sempre in mente quando il monotono quotidiano e la vita di tutti i giorni stanno stretti. Distanze è la speranza che l’esistenza si estenda oltre i loculi anonimi in cui viviamo e cresciamo. 

    5.Stabile – Stabile racconta della fragilità dell’essere umano. La delicatezza e la fragilità sono tutto. L’amore permette di riparare le crepe. Un attimo prima sei intero, un attimo dopo in mille pezzi come vetro. Non siamo di ferro, di marmo, non siamo così stabili come a volte ci sembra di essere. Basta pochissimo per distruggerci.

    6.Oltremisura – Questo pezzo parla della dipendenza dal non saper essere felici. Della malattia di perfezionismo e idealismo. Quasi come una mitologica aquila per Prometeo, si nutre delle forze. Oltremisura è un urlo che cerca di colmare quel vuoto di comprensione che sembra separare coloro a cui la vita sembra riuscire senza sforzo e quelli che invece lottano ogni giorno. In Oltremisura si canta il fallimento, la volontà di ridimensionare la propria finitezza e di spingersi oltre i confini.

    7.Pensieri gravitazionali – Questo brano racconta della voglia di speranza; è la riflessione sull’essere incastrati nella  monotonia e la volontà di romperla. 

    8.Il cuore ti cerca – Qui si parla dell’inerzia di vivere. Trascinati da quello che accade. Senza essere veri attori del proprio presente. La vita è un film che viene girato senza che te ne renda conto. Comparsa, cameraman, attore di basso profilo. Le scene si susseguono inconsciamente. Decide qualcun altro. 

    9.Nebbia – Questo brano parla del velo fatto di tradizioni e conformismo che copre ognuno di noi. Questa nebbia è talmente spessa che, a volte, a stento si riconosce l’altro. Non c’è più verità, tutto è appiattito dalla convenzione. Non esistono singolarità, eccezioni. Nebbia parla della fuga da un tradimento d’amore. Della falsità che si cela dietro i rapporti di facciata, mantenuti solo per la pigrizia e per la piacevole sensazione di sicurezza.

    10.Tra le nuvole – Questo brano parla dell’estasi che il nuovo amore porta nella nostra vita. Tutto assume un nuovo colore, tutto sembra unito e in armonia. Con la stessa leggerezza si cambiano direzioni e destini. Spinte dal nuovo amore, ogni cosa è naturale. Rimane un filo di nostalgia e di consapevolezza, quel tanto per convincersi a cogliere l’attimo di energia vitale. 

    Autoproduzione

    Release album: 29 aprile 2022

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    BIO

    I Carpets & Candles nascono dall’incontro di quattro storie nel 2012. Sono Marta, pulsione e battito ritmico, Francesco avvolgente basso vitale, Daniel Jack potenza e istinto e Andrea, attento manipolatore di parole. 

    Nato come progetto alternativo per ognuno dei componenti, cresciuto nel tempo fino a oggi, grazie alla passione e all’amicizia fra i quattro. 

    Daniel e Andrea si incontrano suonando le chitarre di una formazione hard rock: insieme iniziano a comporre pezzi inediti. Anche l’incontro tra Marta e Andrea avviene grazie alla musica, in una delle tante serate tra band. Insieme fanno diverse date tra il 2009 e il 2010 per lo più in locali milanesi e della provincia. Infine incontrano Francesco in una delle tante serate di musica. Destino vuole che il loro bassista si assenta e viene sostituito proprio da Francesco. È da quella serata che nascono i Carpets & Candles.

    Il mondo di Marta è fatto di jazz, blues, rockabilly, pause e battiti a cui manca solo la parola.

    Il mondo di Francesco è fatto di profonda passione, colori di delay, riverberi, nu metal e post rock, morbidamente appoggiati tra loro.

    Daniel è l’hard rock, puro istinto primordiale capace di delicatezze inaspettate.

    Il mondo di Andrea è dei colori di un blues senza fine, di continua e perenne lotta perché emerga solo una delle voci che gli gridano in testa. A volte nella confusione rimane solo il silenzio e parla la musica, quella che Daniel, Francesco e Marta sanno prendere, comprendere e ricolorare dando, alle orecchie di chi ascolta, la possibilità di unirsi al loro flusso.

    Nel 2018 decidono di entrare in studio di registrazione presso il Bios Music di Solaro. Luca Liviero di Bios Production crede nelle idee dei quattro: selezionano insieme i brani, li studiano, li rifiniscono per arrivare a chiudere, dopo due anni di lavoro, il loro primo disco. L’uscita prevista per il loro album d’esordio “Sangue corrotto” è il 29 aprile 2022.

    fonte: www.laltoparlante.it

  • EUSEBIO MARTINELLI GIPSY ORKESTAR “Sbam!” è il nuovo album che segna la rinascita del gruppo del cantautore emiliano

    Un manifesto di rinnovamento in quanto a sonorità e temi trattati. Rappresenta la volontà di esplorare orizzonti e generi nuovi restando fedeli unicamente all’identità Gipsy.

    Release album 22 aprile 2022

    “SBAM!” è l’album che segna una svolta nel sound e nel mindset della band, che si rinnova e trova il suo nucleo operativo nel trio Eusebio Martinelli, Giuseppe Tortorelli (Joe Pantera) e Jacopo Tommasoni (Jack Citronella).

    Insieme, i tre scrivono, arrangiano e producono quello che definiscono “il disco della vita”, della ripartenza post covid, dei futuri concerti e della nascita di un figlio per Eusebio.

    «Siamo Gipsy dentro e non fuori, non siamo balkan, non siamo folk, non siamo rock, siamo ciò che la nostra curiosità musicale ci spinge a ricercare, senza limiti o preconcetti.

    In questo disco abbiamo utilizzato molti suoni assurdi e particolari, ma non abbiamo rinunciato alla nostra natura di musicisti. Infatti è molto “suonato”, con gli strumenti che usiamo sempre e che porteremo anche dal vivo.

    Semplicemente abbiamo ricercato nuove possibilità esplorando tutte quelle fornite dai nostri strumenti abituali, come la tromba, che assume mille timbri e ruoli, senza rinunciare all imprescindibile stile di Eusebio». 

    Anche le chitarre di Jacopo Tommasoni vengono usate in svariati modi per ottenere il maggior numero di timbri differenziati per ogni pezzo, e si trasformano in un un contrabbasso slap gitano in “Tratto leggero”, in un oud arabo in “Alter-ego”, arrivando a snaturarsi completamente per produrre i suoni sintetici di “Calma apparente”.

    Tutta la ritmica invece è frutto del lavoro certosino di Giuseppe Tortorelli, che ha architettato lo scheletro e la struttura con il sapiente mix di batterie, percussioni e drum machine. Tortorelli e Tommasoni hanno inoltre curato l’arrangiamento e il sound design.

    Per la band, essere Gipsy prescinde dal genere musicale, significa tenere fede ad uno spirito di movimento, avventura ed emozione in ogni circostanza, anche durante i periodi bui, anche se i temi che affrontiamo sono introspettivi e profondi.

    Possiamo sperimentare qualunque genere, suonare ogni tipo di strumento e parlare dei temi più disparati, senza perdere la nostra natura primordiale, senza rinunciare all’energia, al movimento e alla danza.

    Il centro gravitazionale della band sono i concerti, l’energia del live, il contatto con le persone e l’annullamento di ogni barriera fra palcoscenico e pubblico. 

    TRACK BY TRACK 

    1. Calma apparente – La frase con cui si apre il disco – “Finalmente si balla!” – è un inno di liberazione dopo l’incredibile periodo della pandemia, in cui tutto è cambiato. Calma apparente è un concetto sempre utilizzato nel nostro dizionario e sta ad indicare quello stato in cui sai che sta per succedere qualcosa e devi tenerti pronto ad ogni evenienza. Ma è anche la condizione della vita, dei viaggi, dei dolori e dell’amore, che ti fa stare bene e male, ti salva e ti uccide, ti lascia ad aspettare.

    2. Iguana crash – Il crash “è uno stato della mente”, è un cortocircuito che nasce spontaneamente nei momenti più inaspettati, ad una festa, a pranzo con gli amici, a scuola o al lavoro. È un momento di riflessione interiore, di abbandono, di contemplazione del vuoto, anche di meditazione (perché no?). ​​L’iguana è la metafora che meglio coglie il desiderio di comfort zone, contro le richieste di resistenza, prestazione e potenza che la società ci chiede. 

    3. Tratto leggero (feat. Cisco e Tonino Carotone) – È il brano di chi passa attraverso la storia senza lasciare traccia, di chi resta invisibile pur essendo concreto e pur vivendo grandi tragedie o avventure, che è un po’ la storia di tutti noi, che per quanto possiamo sentirci importanti alla fine non lasceremo alcuna traccia con le nostre impronte.

    Due grandi artisti sono ospiti in questo brano: Stefano Cisco Bellotti, ex cantante dei Modena City Ramblers, che con il suo enorme carisma e la sua musica ha passato la vita a dare voce agli invisibili con canzoni che hanno fatto la storia.

    Tonino Carotone è l’altro artista che in questo brano apporta il suo contenuto filosofico e ci spiega che la vita sarà anche una scatola vuota o senza forma, ma una cosa è sicura: “La vida es una consecuencia del amor”.

    4. Round the fire – Un grido di gioia per la nascita di Leone, il figlio di Eusebio.

    È il primordiale desiderio di portare il proprio figlio con sé, intorno al fuoco, ai concerti, con la banda che festeggia la sua nascita, lasciandosi dietro tutto quanto.

    Il tuo pensiero diventa emozione, e ogni considerazione sul mondo te la insegna tuo figlio semplicemente regalandoti il sole e lasciandoti senza la necessità di dare spiegazioni. 

    Il brano vede la collaborazione con la giovanissima Emma Forni, talento emergente dalla voce incredibile che canta insieme alla Gipsy OrkeStar intorno al fuoco!

    5. Babadochia – È il ritorno all’età della pietra, è il momento in cui ritroviamo la nostra natura più remota tornando ad abbracciare le nostre origini e l’atmosfera dell’est Europa. Ruvido come la chitarra, carnale e alienante, mescola istinti primordiali e desiderio di irrazionalità.

    Ispirato al mito rumeno di Baba Dochia, la donna che pur di sfuggire al suo destino decide di trasformarsi in dura roccia.

    6. Baila – È il brano che ci fa sognare, quello in cui ci lasciamo andare e ci tuffiamo dentro ad un miraggio. È il brano da serata giusta, quando l’atmosfera è brillante e la notte è stellata.

    7. Alter ego – È il cuore gitano e fuori di testa che corre, grida e impazzisce ridendo come un pagliaccio dal cuore infranto.

    Non c’è tempo per pensare, bisogna dare una forma al caos e si può fare solo in movimento.

    Questo brano contiene tutta l’energia e la follia della EMGO, dei loro concerti, senza fiato, un treno impazzito che avanza e trascina con sé tutti quelli che lo osservano.

    8. Ja Kuzzi remix – Anche in SBAM!, come in tutti i precedenti album di Eusebio, l’ultimo brano è stato realizzato da un DJ della scena musicale internazionale, il quale ha realizzato la versione “remix” di un brano tratto dal disco precedente della Eusebio Martinelli Gipsy OrkeStar. Il brano scelto a tale scopo è stato lo spumeggiante “Ja Kuzzy” e il DJ che ne ha fatto il remix è il mitico Robert Passera, pioniere della musica cocktail-lounge all’italiana dagli anni ’80 ad oggi. 

    Come da tradizione il brano remix dell’album farà da accompagnamento musicale al momento dei saluti finali al pubblico in tutti gli spettacoli live della EMGO per lo SBAM! tour 2022.

    Etichetta: Maninalto!

    Release album: 22 aprile 2022

    Contatti e social

    YouTube: https://www.youtube.com/c/EusebioMartinelliTrumpet

    Instagram: https://www.instagram.com/eusebio_martinelli/

    Facebook: https://www.facebook.com/eusebio.martinelli.gipsy.orkestar

    Spotify: https://open.spotify.com/artist/58YykjuRTVIZmSvX1Gw53e

    Website: https://www.eusebiomartinelli.com

    BIO

    EMGO (acronimo per Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar) nasce dalla mente di Eusebio Martinelli, che dopo una lunga carriera in collaborazione con grandi artisti (Capossela, Bregovich, Negramaro, Sud Sound System, Biagio Antonacci, Modena City Ramblers, Calexico, Demo Morselli, Mark Ribot, Kocani Orkestar e tanti altri) decide di concentrare la sua solida esperienza nel progetto che da ormai 10 anni infiamma le piazze e i festival di tutta Italia ed Europa.

    Con i primi tre album, la band dà vita a importanti collaborazioni e tour, arrivando ad attraversare tutti i Paesi europei, da Marsiglia a San Pietroburgo.

    Durante la pandemia nascono ben due album, di cui il primo, “Trumpet Explosion”, apre gli orizzonti della band anche verso la musica colta e il mondo dei teatri, in cui Eusebio esprime il proprio virtuosismo e l’amore per la musica di autori come Chopin, Brahms e Paganini, avendo ulteriormente migliorato la propria tecnica studiando intensamente in lockdown.

    “SBAM!”, in uscita nel 2022, segna una svolta nel sound e nel mindset della band, che si rinnova e trova il suo nucleo operativo nel trio Eusebio Martinelli, Giuseppe Tortorelli (Joe Pantera) e Jacopo Tommasoni (Jack Citronella). 

    Insieme, i tre scrivono, arrangiano e producono quello che definiscono “il disco della vita”, della ripartenza post covid, dei futuri concerti e della nascita di un figlio per Eusebio.

    fonte: www.laltoparlante.it

  • MONICA P “Appunti per restare sana” è l’Ep che segna il ritorno della cantautrice e polistrumentista torinese

    Un nuovo lavoro in cui Monica P si mette musicalmente a nudo, recuperando la centralità di voce e scrittura. Un dialogo con se stessa e con l’altro, che aiuta a stare meglio.

    Artwork Ziegler&Ziegler

    Release ep 25 marzo

    In questo progetto l’artista vuole spogliarsi dalle cose superflue, dagli arrangiamenti e dalle mode del momento: si tratta di canzoni dove si mette in gioco semplicemente mostrando la sua parte più intima senza riserve, senza voler piacere a tutti i costi. Un atto creativo spontaneo e molto personale, che mette in luce le varie parti di Monica: quella intima, profonda e sensuale (come nei brani “Senza di noi” e “Parlami d’amore”), quella ironica, folle e bizzarra (come in “Tutto a posto”), quella che osserva il mondo, anche con un po’ di pungente sarcasmo (ne “La vita è un gran casino”). 

    «Canzoni dai suoni e arrangiamenti volutamente scarni, dove protagoniste sono la mia voce e la mia chitarra, per mostrare il mio mondo nella sua essenza, tenendolo al riparo dal frastuono della società e delle mode del momento» così racconta Monica P

    Le radici affondano, sin dal primo disco della cantautrice, in un gusto musicale rock alternative anni ‘70/’80, in un atteggiamento interiore punk e anticonformista, nel bisogno di essere “vera” e talvolta “cruda” nella scelta delle parole, nella necessità di abbandonarsi alle emozioni, nel bisogno di una protesta sociale spesso descritta nei suoi brani. 

    Un suono che si rileva subito come non tipicamente italiano (da qui anche la scelta delle diverse collaborazioni internazionali dell’artista). Ma con questo lavoro va ancora oltre, un EP venuto da un “tempo fuori dal tempo”, dove tutti noi abbiamo dovuto, per forza di cose, fare i conti con noi stessi e con le cose più piccole ed essenziali: due anni di cambiamenti in periodo Covid e post Covid – l’era delle forzature, delle paure, del reinventarsi o dell’affondare – in cui abbiamo dovuto guardarci dentro e fuori. 

    L’EP “Appunti per restare sana” diventa quindi un diario di annotazioni profonde di Monica P a cui tutti possono attingere e, allo stesso tempo, un personale dialogo con se stessa.

    TRACK BY TRACK

    “Senza di noi”

    Una storia d’amore, uno spazio alieno, magico e sospeso, un’atmosfera rilassata e sensuale, dove protagonista è l’intimità, non curante di quello che c’è fuori. 

    È questa la chiave di lettura del primo singolo estratto di questo EP, dove la cantautrice ci lascia immaginare una stanza al di fuori del rumore del mondo, tenuto volutamente lontano. Voluta è anche la scelta sonora e di arrangiamento del brano, scarno ed essenziale, che mette a nudo la voce della cantautrice.

     “Parlami d’amore”

    Un brano dal portamento blues, costruito su un riff di chitarra volutamente grezza, dove emergono al tempo stesso disillusione, sogno e speranza, in un’atmosfera che rimanda vagamente a liriche del passato. Un invito a vivere il presente, ad essere meno severi con se stessi, ad apprezzare le piccole cose, a credere ancora nell’amore. 

    “La vita è un gran casino”

    Il brano descrive, con apparente leggerezza e introduttivo sarcasmo, la vita nelle sue sfaccettature e contraddizioni. Il riferimento, mai esplicitato, è al lungo periodo difficile che abbiamo tutti attraversato e che ci ha tenuti distanti. L’inciso canta l’urgenza di tornare al contatto fisico, a stare insieme, a vivere emozioni.

    “Tutto a posto” 

    La chiave di tutto il brano è la follia, quella che – se sai riconoscere – ti risveglia, ti rende vivo e spesso dà persino la soluzione ai problemi. Questo brano è la presa di coscienza di un rapporto ormai diventato routine, la rivelazione che tornare ad essere se stessi è la vera fonte di felicità. Un brano ironico, ruvido e diretto, in perfetto stile Monica P.

    Testi e musica: Monica P

    Brani arrangiati, suonati, prodotti e missati da Monica P e Momo Riva al TdE studio.

    Mastering: Momo Riva

    Autoproduzione

    Release Ep: 25 marzo 2022

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    Spotify https://open.spotify.com/artist/6AkOawXrGpV971a3ektYgv

    Sito web: www.monicap.it

    BIO

    Monica P è una cantautrice torinese versatile, che intreccia con naturalezza la scuola del pop d’essai nazionale al portamento cosmopolita maturato tra viaggi, ascolti e frequentazioni artistiche di matrice anglosassone. La sua vocazione artigianale l’ha portata a contatto diretto con molti strumenti, rendendola indipendente nella composizione dei brani e nella messa a fuoco della forma canzone.

    Ha iniziato a esprimersi pubblicamente in prima persona nel 2010 con l’album “A volte capita”. E capitò sul serio che la critica si accorgesse di lei e che il MEI la premiasse e la coinvolgesse nei suoi progetti su scala nazionale. 

    Nel 2011 “Libera”, brano estratto da “A volte capita”, viene inserito nella compilation “Female do it better”, con nomi importanti del cantautorato italiano e internazionale. Nello stesso anno ha vinto il Premio MEI Super Sound al Radio Flyweb Festival. 

    Nel 2012 il MEI ha scelto ancora una volta il brano “Libera” per “L’onda rosa indipendente”, che dà voce alle migliori figure femminili emergenti in Italia. La sua versione di “Carry me” è stata inserita nella compilation “Il rock è femmina” di Pirames International.

    Il secondo capitolo discografico è stato “Tutto brucia”, un salto di qualità certificato anche dalle collaborazioni eccellenti con colleghi di prestigio quali i Sacri Cuori, JD Foster (Cassandra Wilson, Pan del Diavolo), Giovanni Ferrario (PJ Harvey, Morgan), Vicki Brown (Calexico, Hugo Race & Fatalist) e dal duetto con l’australiano Hugo Race (Fatalists, The True Spirit, Nick Cave and the Bad Seeds), che per la prima volta ha cantato in Italiano nel suo brano “Come un cane”.

    Nel 2017 è uscito il terzo album, “Rosso che non vedi”, in rotta di collisione con i cliché dell’ambiente indipendente italiano e moltiplicazione, più che sintesi, di suoni e vena lirica messi in mostra nei due dischi precedenti. Ricerca personale e denuncia sociale, dimensione onirica e malinconia blues si avvicendano in un viaggio che dal vivo rapisce lo spettatore e lo porta nel mondo di Monica P, magnetica quanto essenziale e senza fronzoli nel rendere universali le emozioni individuali.

    Nel corso di questi anni, Monica P ha suonato con i suoi musicisti in tutta Italia, aprendo anche concerti a Hugo Race, Nada, Tricarico, Paola Turci.

    Nel 2018 ha vinto il Premio Nuovo IMAIE al Premio Bertoli 2018.

    “Indivenire Tour” è la tournée estiva che, nel corso di giugno e luglio 2019, ha visto impegnata Monica P in tutta Italia con il suo trio.

    Selezionata dal Club Tenco, si è esibita alla prima serata de Il Tenco Ascolta 2021 che ha visto la partecipazione speciale di Cristiano Godano.

    Il 7 gennaio 2022 pubblica “Senza di noi”, primo singolo estratto dal suo nuovo lavoro; il 14 febbraio “Parlami d’amore” e l’11 marzo il terzo singolo “La vita è un gran casino”: tutti estratti dall’EP in uscita il 25 marzo dal titolo “Appunti per restare sana”. 

    Monica P si prepara intanto ai live che la vedranno in una nuova formazione e che ripartiranno proprio dalla sua città di origine, prima data l’8 maggio al Jazz Club di Torino.

    fonte: www.laltoparlante.it

  • BLU 21 “Ricordami” è il disco d’esordio del duo elettro pop

    Un album figlio del lockdown, scritto a distanza, in soli 6 mesi.

    Release album 18 marzo 2022

    Sergio Guida, voce dei Blu 21, racconta «Spesso si è venuta a creare una sorta di sfida. Paolo che inviava alle 3 di notte la musica e io che nel tardo pomeriggio cercavo di dargli un testo cantato. Tutto per cogliere nell‘ immediato le nostre idee, tutto per non perdere la nostra creatività».

    «I BLU 21 è un progetto nato per soddisfare la nostra voglia continua di esprimerci attraverso la musica. La musica come una tela su cui dipingere nell’immediato ogni nostra emozione. Le nostre canzoni sono contenitori che racchiudono i nostri pensieri. Tutte le nostre idee si trasformano in note e in parole.» dichiarano i due membri della band di nuova formazione (Paolo Bottini e Sergio Guida) dopo un percorso fatto con gli Underdose, gruppo scioltosi dopo 3 dischi.

    TRACK BY TRACK 

    1. PARLAMI DI TE – È la voglia di essere capiti. È la voglia di rinascere, di ricominciare.

    2. MERCOLEDÌ – La consapevolezza di essere uniti da un legame fragile ma con la voglia di fuggire insieme per lasciarsi tutto alle spalle.

    3. 1980 – “Andrà tutto bene”. Era questa la frase emblematica di inizio pandemia. La verità è che molti rapporti hanno subito una rottura forzata dovuta dal lockdown. 1980 è la fotografia di questa situazione.

    4. RICORDAMI – Ricordi impressi nella nostra memoria come immagini di una pellicola proiettate in un vecchio cinema.

    5. PANORAMICA – L’amore è un’istantanea scattata su una ruota panoramica.

    6. TI VEDO CHIARAMENTE – Spesso le persone riescono ad essere  presenti  anche se non condividono con noi più nulla.

    7. TUTTO SOMMATO – È il trascinarsi ad ogni costo. È il portare avanti e vivere situazioni solo per convenienza o mancanza di coraggio.

    8. POI CHIUDO GLI OCCHI – Il sogno di un padre che diventa il desiderio di un figlio. 

    Autoproduzione

    Release album: 18 marzo 2022

    CONTATTI SOCIAL

    Facebook: https://m.facebook.com/Blu-21-104785378765394/ 

    Instagram: https://instagram.com/blu21music 

    YouTube: https://youtube.com/channel/UCJki69ALrA_Ce2Bw7t6_MPQ 

    BIO

    Blu 21 perché blu è il colore dell’anima e 21 sono i grammi del suo peso. 

    In questa frase si nasconde la musica dei Blu 21 che è tutta cuore e anima.

    I Blu 21 sono Paolo Bottini che ha messo la firma su ogni nota di questo progetto come compositore e Sergio Guida che ha dato voce a questo duo, nonché autore delle canzoni.

    Nascono nel 2021 ma nella realtà i due si conoscono da più di un decennio avendo fatto entrambi parte degli Underdose. I ragazzi si cimentano in una nuova veste: un vestito elettrico, pop da indossare a proprio piacimento e da ascoltare soprattutto. Il singolo apripista del nuovo progetto è “Ti Vedo chiaramente” che anticipa l’album di prossima uscita “Ricordami”.

    fonte: www.laltoparlante.it